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Prezzo bovini: e' crisi nera

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  • #31
    La crisi continua e non si vedono vie d'uscita...

    Crisi bovino da carne: prezzi bassi e alti costi produzione


    “I costi di produzione continuano a crescere e i prezzi dei bovini ristagnano su quotazioni troppo basse. Nell’ultimo anno i costi alimentari sono cresciuti di oltre il 25% e oggi si assiste ad un aumento del prezzo del mais che da anni non si registrava. I prezzi dei bovini da macello dopo essere diminuiti del 8–15%, a seconda della categoria, oggi non decolla. La situazione per gli allevamenti è diventata ormai insostenibile”. La grave denuncia arriva dall’Asprocarne Piemonte, che rilancia la crisi del settore del bovino da carne.

    I primi sintomi di difficoltà si erano già rilevati alla fine dello scorso anno quando, dopo i primi 8 mesi di vivacità sul fronte dei prezzi e soprattutto un costo di produzione su livelli accettabili, le quotazioni avevano cominciato ad avere una leggera flessione che da allora non è rientrata sui valori di inizio 2006. I primi mesi del 2007 hanno confermato il trend negativo dei prezzi dei bovini da macello che sono andati via via scendendo fino a toccare i loro minimi a fine di giugno e ad oggi non si sono ancora riscontrati segnali di rialzo e a contribuire alla crisi si sono aggiunti gli aumenti dei prezzi delle materie prime utilizzate per l’alimentazione. Oltre a grano e orzo, che hanno subito sensibili aumenti nel post raccolta, oggi si sta assistendo anche ad una corsa per il rialzo del mais, che ha già superato la soglia dei 20 euro al quintale e che sicuramente metterà ulteriormente in crisi il settore che utilizza questa materia prima come base per la produzione di carne di alta qualità.

    “L’aumento del prezzo del mais – afferma Mario Panero, presidente dell’Asprocarne Piemonte - è sicuramente un’ulteriore difficoltà a cui far fronte in questo periodo delicato, bisogna ammettere tuttavia che l’aumento dei costi di produzione ha interessato altresì le produzioni vegetali ed in particolar modo quella del mais, si evidenzia tuttavia in questi giorni una speculazione che è tipica delle settimane antecedenti il periodo di raccolta. Il problema è che a fronte di questi aumenti dei costi di produzione, i prezzi dei bovini sono sui livelli di 25 anni fa. In questa situazione, su alcune categorie di bestiame, le perdite oscillano tra i 250 e i 400 euro a capo". A condizionare la profonda crisi si aggiunge un calo dei consumi domestici, che ha toccato quota – 8% nei primi mesi del 2007 (dati Ac Nielsen), e che stenta a riportarsi sui livelli dello scorso anno, oltre alla difficoltà di riuscire a posizionare in modo appropriato sul mercato la produzione Piemontese.

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    • #32
      Sul costo del foraggio

      Scusate l'intromissione del post... ma chi si lamenta per il mantenimento dei bovini da carne non potrebbe dargli un po' più di fieno ??!!

      Non so da voi ma nella mia provincia tale foraggio è da mesi sotto gli 8 Euro/q.le franco partenza, ovviamente per prodotto di prima qualità...

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      • #33
        Originalmente inviato da Dagri Visualizza messaggio
        Scusate l'intromissione del post... ma chi si lamenta per il mantenimento dei bovini da carne non potrebbe dargli un po' più di fieno ??!!

        Non so da voi ma nella mia provincia tale foraggio è da mesi sotto gli 8 Euro/q.le franco partenza, ovviamente per prodotto di prima qualità...
        Non so poi come la si mette con gli incrementi ponderali.

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        • #34
          Originalmente inviato da Dagri Visualizza messaggio
          Scusate l'intromissione del post... ma chi si lamenta per il mantenimento dei bovini da carne non potrebbe dargli un po' più di fieno ??!!

          Non so da voi ma nella mia provincia tale foraggio è da mesi sotto gli 8 Euro/q.le franco partenza, ovviamente per prodotto di prima qualità...
          be' se fosse cosi', il mais a che servirebbe?
          Con il fieno non ingrassi l'animale.
          Io da una parte posso essere contento che il mais sia tornato ai prezzi di 20 anni fa, ma il prezzo dei bovini no! E' un'incongruenza che andrebbe sanata.

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          • #35
            Grazie di avermi chiarito la cosa... ovviamente il mio intervento è fatto a seguito della sempre maggiore difficoltà che ho nel vendere il mio buon fieno.

            L'anno scorso ho preferito addirittura lasciare lì il terzo taglio.

            Purtroppo da consumatore constato che, come quasi sempre accade, nei supermercati della mia zona i prezzi al dettaglio sembrano addirittura saliti rispetto a qualche mese fa... per carne che proviene quasi tutta dalla Germania, bella rossa si, ma dura e spesso insipida.

            Inizia a comparire qualche angolo della carne piemontese ..., ma con prezzi in media superiori del 25% rispetto a quella "generica".

            Fortuna che c'è ancora qualche macellaio che vende carne nostrana di qualità, ma è sempre più difficile da trovare e a prezzi ancora più alti.

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            • #36
              Originalmente inviato da Dagri Visualizza messaggio
              Purtroppo da consumatore constato che, come quasi sempre accade, nei supermercati della mia zona i prezzi al dettaglio sembrano addirittura saliti rispetto a qualche mese fa... per carne che proviene quasi tutta dalla Germania, bella rossa si, ma dura e spesso insipida.
              Questo oramai è un dato di fatto, ad ogni minima variazione di qualsiasi cosa i prezzi al supermercato salgono ma i prezzi all'origine rimangono costanti se non addirittura scendono.
              Oggi con i cereali alle stelle tutti si sentono autorizzati a ritoccare verso l'alto i listini senza tener conto che buona parte dell'inflazione va a scaricarcarsi sull'anello centrale della catena e cioè gli allevatori.

              Purtroppo questo è vero per tutti i settori, i suini sono in crisi nera, con i conigli dio ci salvi eppoi il latte che, nonostante il grosso deficit di offerta, rimane inchiodato dai contratti industriali eppure al supermercato è già aumentato di un buon 10%. Per non parlare dei piagnucolii dell'industria della pasta e dei panificatori che pur vendendo il loro prodotto a caro prezzo non si accontentano e minacciano incrementi del 20%.

              Quello che sto vedendo in questo momento è un settore molto sbilanciato e diviso, da un lato i cerealicoltori che brindano ai 18 euro del mais verde e dall'altra gli allevatori che in molti casi non sanno più dove sbattere la testa.

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              • #37
                sono nuovo ma vecchio del mestiere.Tu allevi piemontesi in linea vacca vitello? Io sto cominciando questo tipo di allevamento dopo aver munto frisone per trent'anni. Quello che sto facendo è impiantare embrioni piemontesi su parte delle mie frisone altre le fecondo col seme piemontese e naturalmente sto acquistando manze piemontesi,poche visto i prezzi,e non ne mungo piu' una. ogni informazione che mi puoi dare su prezzi su alimentazione su genetica ed altro per me è oro

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                • #38
                  non sono daccordo con i cerealicoltori che siano in festa... la cerealicoltura italiana è stata in crisi per diversi anni... un'pò come il latte in questi anni...
                  Forse è vero, tutto ciò creerà qlc problimino in più per alcuni mesi, ma può essere una buona base di ripartenza per gran parte delle aziende italiane!

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                  • #39
                    Originalmente inviato da antonio54 Visualizza messaggio
                    sono nuovo ma vecchio del mestiere.Tu allevi piemontesi in linea vacca vitello? Io sto cominciando questo tipo di allevamento dopo aver munto frisone per trent'anni. Quello che sto facendo è impiantare embrioni piemontesi su parte delle mie frisone altre le fecondo col seme piemontese e naturalmente sto acquistando manze piemontesi,poche visto i prezzi,e non ne mungo piu' una. ogni informazione che mi puoi dare su prezzi su alimentazione su genetica ed altro per me è oro
                    anch'io allevo piemontesi, ma di che zona sei ? se vuoi contattami pure con messaggio privato

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                    • #40
                      sono di Reggio Emilia patria del pamigiano-reggiano ma sono contento di avere invertito la rotta.Ho un'azienda abbastanza estesa ma in zona collinare.Ora faccio molto pascolo e riesco a trovare anche il tempo per pensare.Spero chiaramente anche di viverci. In parole povere,anche in privato, parlami di come commercializzi i fassoni,se posso ricavare qualcosa dai meticci piemontesi o se è meglio concentrarsi solo sulla razza pura anche se mi costerebbe un'occhio. grazie

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                      • #41
                        scusate non so se è il post giusto .Vorrei sapere il prezzo .Delle vacche dirazza frisona e incrocio .Perche dovrei ritirare una azinda famiglare dove ci sono alcune vacche .con alcuni anni . e il prezzo di qualche razza da carne .io sono della zona di varese grazie

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                        • #42
                          ciao a tutti, sapete indicarmi qualche allevatore in piemonte-lombardia che vende manze di pezzata rossa, possibilmente gravide?
                          grazie

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