Premetto che qualche settimana fa ho cumunicato come prescritto dalla legge medesima l'inizio dell'attività di vendita diretta di prodotti ortofrutticoli trascorsi trenta giorni dalla comunicazione stessa il comune oggi mi ha recapitato provvedimento di interruzione di detti termini (quindi trascorsi i trenta giorni secondo il comune non potrei lo stesso vendere) richiedendomi l'esibizione di attestato formazione alimentaristi (ne ho dichiarato il possesso medesimo in domanda perche devo presentarlo quando c'è una legge apposita che mi evita cio ma)? poi mi chiede anche la presentazione di mappali fogli con la produzione per ogni singolo prodotto specificandone quantita ' eccc mi chiede anche l'ubicazione dei locali ed aree destinate alla vendita (già dichiarato nella comunicazione che le vendite avverranno in campo e in azienda) . Vi chiedo puo considerarsi l'atta illegittimo ne posso chiedere l'annullamento posso vendere lo stesso trascorsi i trenta giorni
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Vendita Diretta in Agricoltura (Dlgs. 228/01)
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Originalmente inviato da arnaldofPremetto che qualche settimana fa ho cumunicato come prescritto dalla legge medesima l'inizio dell'attività di vendita diretta di prodotti ortofrutticoli trascorsi trenta giorni dalla comunicazione stessa il comune oggi mi ha recapitato provvedimento di interruzione di detti termini (quindi trascorsi i trenta giorni secondo il comune non potrei lo stesso vendere) richiedendomi l'esibizione di attestato formazione alimentaristi (ne ho dichiarato il possesso medesimo in domanda perche devo presentarlo quando c'è una legge apposita che mi evita cio ma)? poi mi chiede anche la presentazione di mappali fogli con la produzione per ogni singolo prodotto specificandone quantita ' eccc mi chiede anche l'ubicazione dei locali ed aree destinate alla vendita (già dichiarato nella comunicazione che le vendite avverranno in campo e in azienda) . Vi chiedo puo considerarsi l'atta illegittimo ne posso chiedere l'annullamento posso vendere lo stesso trascorsi i trenta giorni
Per gli agriturismi devi dire dove svolgerai l'attività (nei minimi termini) in modo tale che loro possano controllare il rispetto delle norme: se non circoscrivi l'ambito che deve stare a norma è difficile controllare....
Ciao, anche io nuoto nella burocrazia....non voglio essere polemico col sei sicuro, il mio è un "okkio" perchè i consulenti e le associazioni fanno le cose a modo loro.......(Io ho già fatto la mia esperienza)
Tom
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art 4. 228/01 specifica come deve essere fatta la comunicazione al comune e non prescrive nessuna esibizione di documento o mappali dei terreni ma quello che mi preme non è la presentazione dei documenti è capire se la vendita può partire lo stesso trascorsi i trenta giorni dalla mia comunicazione comunque dal tenore dell'art 4. si può partire in qualunque momento con la vendita in campo senza la comunicazione in comune e quindi mi limitero a far cogliere al cliente il prodotto direttamente in campo voi che ne dite
vI TRASCRIVO L'ART 4. PER CHI VUOL CIMENTARSI
1. Gli imprenditori agricoli, singoli o associati, iscritti nel registro delle imprese di cui all'art. 8 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, possono vendere direttamente al dettaglio, in tutto il territorio della Repubblica, i prodotti provenienti in misura prevalente dalle rispettive aziende, osservate le disposizioni vigenti in materia di igiene e sanita'.
2. La vendita diretta dei prodotti agricoli in forma itinerante e' soggetta a previa comunicazione al comune del luogo ove ha sede l'azienda di produzione e puo' essere effettuata decorsi trenta giorni dal ricevimento della comunicazione.
3. La comunicazione di cui al comma 2, oltre alle indicazioni delle generalita' del richiedente, dell'iscrizione nel registro delle imprese e degli estremi di ubicazione dell'azienda, deve contenere la specificazione dei prodotti di cui s'intende praticare la vendita e delle modalita' con cui si intende effettuarla, ivi compreso il commercio elettronico.
4. Qualora si intenda esercitare la vendita al dettaglio non in forma itinerante su aree pubbliche o in locali aperti al pubblico, la comunicazione e' indirizzata al sindaco del comune in cui si intende esercitare la vendita. Per la vendita al dettaglio su aree pubbliche mediante l'utilizzo di un posteggio la comunicazione deve contenere la richiesta di assegnazione del posteggio medesimo, ai sensi dell'art. 28 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114.
5. La presente disciplina si applica anche nel caso di vendita di prodotti derivati, ottenuti a seguito di attivita' di manipolazione o trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici, finalizzate al completo sfruttamento del ciclo produttivo dell'impresa.
6. Non possono esercitare l'attivita' di vendita diretta gli imprenditori agricoli, singoli o soci di societa' di persone e le persone giuridiche i cui amministratori abbiano riportato, nell'espletamento delle funzioni connesse alla carica ricoperta nella societa', condanne con sentenza passata in giudicato, per delitti in materia di igiene e sanita' o di frode nella preparazione degli alimenti nel quinquennio precedente all'inizio dell'esercizio dell'attivita'. Il divieto ha efficacia per un periodo di cinque anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna.
7. Alla vendita diretta disciplinata dal presente decreto legislativo continuano a non applicarsi le disposizioni di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, in conformita' a quanto stabilito dall'articolo 4, comma 2, lettera d), del medesimo decreto legislativo n. 114 del 1998.
8. Qualora l'ammontare dei ricavi derivanti dalla vendita dei prodotti non provenienti dalle rispettive aziende nell'anno solare precedente sia superiore a lire 80 milioni per gli imprenditori individuali ovvero a lire 2 miliardi per le societa', si applicano le disposizioni del citato decreto legislativo n. 114 del 1998.
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Nessuno Mi Sa Consigliare ??
Vorrei presentare istanza di annullamento voi che ne dite
Consigli ??
Al comune di
Il sottoscritto
PREMESSO
Che in data ha ricevuto notificato l’atto n. che interrompe i termini della COMUNICAZIONE ESERCIZIO DELLA VENDITA DIRETTA DI PRODOTTI AGRICOLI effettuata dal sottoscritto in data 04/05/05 Vs. Prot. 10724
Vista la modalità di autorizzazione art 4. comma 2 del Decreto Legislativo 2001, n. 228
(La vendita diretta dei prodotti agricoli è soggetta a previa comunicazione al comune e può essere effettuata trascorsi trenta giorni dal ricevimento della comunicazione)
Visto l’art 4 comma 2 del Decreto Legislativo 2001, n. 228 che specifica che la comunicazione da me effettuata in data 14.05.2005 Vs Prot. 1523 deve contenere così come effettivamente contiene indicazione della generalità del richiedente, iscrizione nel registro delle imprese gli estremi di ubicazione dell’azienda, tipologia dei prodotti di cui si intende praticare la vendita e modalità con cui si intende effettuarla
Visto il comma 7 art 4. Decreto Legislativo 2001, n. 228
(Alla vendita diretta disciplinata dal presente decreto legislativo continuano a non applicarsi le disposizioni di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998 )
CONSIDERATO CHE
- la comunicazione di cui all’oggetto non necessita di nessuna autorizzazione e che la formale presa d’atto della comunicazione di cui all’oggetto avviene con la sua ricezione e protocollazione avvenuta il 14/05/05 vs prot 1523
- il Decreto Legislativo 2001, n. 228 non prevede nessuna interruzione dei termini per la comunicazione di cui al comma 2 art. 4
CHIEDE
a codesto ufficio di riesaminare il provvedimento sopra indicato e di procedere al suo annullamento
ai sensi di quanto previsto dal D.P.R. n. 287 D.L n. 564
Il sottoscritto ottempera comunque anche se non più obbligato ai sensi della legge sulla semplificazione amministrativa …(non me la ricordo chi mi aiuta ???)……………………. Alla esibizione come richiesto dell’attestato corso di formazione per alimentaristi ai sensi dell’art. 4 della L.R.N. 12 del 4 agosto 2003 rilasciatomi in data 03.05.2005 (ex libretto sanitario) che allega in copia autenticata
Specifica altresi che la superficie in primo raccolto è cosi coltivata ha ………….. ortofrutticoli e che in secondo raccolto i cereali saranno sostituiti con ortofrutticoli in base alla politica aziendale e alla manodopera disponibile
Specifica inoltre che la vendita data l’alta deperibilità del prodotto avverrà prevalentemente in campo con raccolta al momento e in modo marginale in azienda su apposito espositore metallico.
Resta comunque inteso che a far data dal 13/06/05 il sottoscritto potrà comunque partire con la vendita diretta in campo non essendo prevista per tale vendita nel Decreto Legislativo 2001, n. 228 l’effettuazione al comune di alcuna comunicazione.
Il sottoscritto resta in fine in attesta vista l’interruzione dei termini da voi comunicata del nulla osta per effettuare le vendite in azienda a far data dal 05/06/05 si riserva altresi di tutelare i suoi interessi soggettivi nelle apposite sedi
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ci vuole più chiarezza
Allora,
il comma 1 dell'art 4 dice chiaramente che sei libero di farlo "osservate le disposizioni vigenti in materia di igiene e sanita", sei sicuro che vendendo con espositore in azienda sia una dicitura sufficiente a circoscrivere il luogo dove effettuerai la vendita e il fatto che sia a norma?
Poi non è prescritto alcun limite, mi sembra di capire, se vendi in "forma itinerante", cioè mi sembra di capire se vai in giro a vendere, o in locali "non aperti al pubblico": allora la domanda che nasce è se vendo in azienda e non direttamente in campo il locale dove vendo è un locale aperto al pubblico?
Beh, mi sa tanto che la risposta è sì e quindi applica il comma 3...
Però questa è una rilettura sommaria, sono a casa e ho una connessione ridicola, quindi niente ricerche su internet.
La legge sulla semplificazione amministrativa dovrebbe essere la legge 127 del 1997 (c.d Bassanini) , prova a vedere sto andando a memoria.
Scusami se fossi stato in ufficio avrei potuto aiutarti meglio, prova a vedere il tutto in questa chiave e non chiedere l'annullamento ma chiedi la loro interpretazione, cioè perchè hanno interrotto i termini, quale comma o articolo e soprattutto a quale legge fanno riferimento? Così facendo capisci meglio l'inghippo.
Ciao!Tom
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Devi autorizzare i locali di trasformazione, devi essere in possesso dei requisiti igienici per gli operatori (qui in Emilia si tratta di un corso di 6 ore presso l'Ausl), devi ricordare che devi utilizzare almeno il 50,1% di prodotto tuo e il resto acquistarlo per trasformarlo mantenendolo prodotto tuo e venderlo come prodotto agricolo.
A volte è necessario autorizzare anche il locale di vendita, ma ti possono dire tutto all'Ausl della tua città. Non hai bisogno di licenze nè di autorizzazioni all'inizio della vendita perché è un tuo diritto vendere il prodotto (legge 18-5-2001 "Orientamento in agricoltura", quella che ha sostituito l'art. 2135 del codice civile... se cerchi questo scopri tutto e comprendi cos'è la prevalenza di cui si parla!).
In soldoni: se produci 100 quintali di frutta, puoi acquistarne 99,99 dal tuo vicino e vendere la marmellata come se fosse tutta tua.
Se sfori tale quota esci dal discorso agricolo con tutti i problemucci relativi!!!
Dal punto di vista fiscale: se il prodotto è agricolo (anche se trasformato) non paghi imposte dirette. Questo vale su tutto il TUO prodotto (e abbiamo visto che anche il 49.9% che compri diventa tuo).
Buon lavoro!
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Ciao, puoi trovare quà chiarimenti in materia: d.lgs n°228 del 2001 art. 4,
e d.lgs n°99 del 2004 art.4 da quanto ne so io dal punto di vista normativo, visto che si tratta di vendita diretta a cielo aperto (in area propia o comunque privata) sei esente dal fare comunicazione di inizio attività(dia semplice), se lavori in suolo pubblico qui subentra il comune, e ogni comune ha le sue regole; per gli obblighi fiscali dovrai compilare i corrispettivi a fine giornata, niente scontrino o ricevuta fiscale, solo fattura su richiesta specifica, ti consiglio di documentarti per bene, a me hanno provato ad applicarmi la legge sul commercioho dovuto documentali io.
ciao...fammi sapere
ps. ho dato per scontato che sei un imprenditore agricolo o coltivatore direttoFranziscu
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ciao, di niente.. non vorrei sbagliare ma la soglia dovrebbe essere 2500€ , ma non sono affatto sicuro, dovresti informarti in un patronato, cia, coldiretti o altro, una curiosità, cosa dovresti vendere? ti spiego : non so se è uguale per tutte le regioni, ma in sardegna in agricoltura abbiamo una compensazione iva del 4%, in pratica se quello che vendi ha l'iva al 4% (come suppongo) non versi nulla di iva, mentre se fatturi al 10% hai la compensazione del 4% e andrai a versare il 6%. ho appena pagato l'iva per il terzo trimestre ed erano pochi euro anche se ho fatturato più di 40.000€Franziscu
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Le cose sono cambiate dal 6 0tt0bre con la nuova finanziaria.Prima sotto un volume di affari di 2582€ ( partita iva a titolo di esonerato)non dovevi tenere contabilità e compilare la dichiarazione dei redditi.Mi sembra che il volume d'affari è salito a 7000€, partita iva in regime di franchigia.Cmq informati presso la coldiretti.ciao
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Originalmente inviato da danie Visualizza messaggioVorrei aprire un piccolo punto vendita aziendale per olio e vino sfuso, qualcuno sa come ci si può mettere in regola?
sono comunque informazioni da chiedere alla vostra asl di appartenenza, se siete coltivatori diretti non ci vogliono autorizzazioni ma soltanto una (dia semplice) dichiarazione di inizio attività da presentare al comune in cui ricade il punto vendita, l'ostacolo più grosso rimane l'asl, fatemi sapere poi cosa vi dicono....auguriFranziscu
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Originalmente inviato da pastore Visualizza messaggioCiao, puoi trovare quà chiarimenti in materia: d.lgs n°228 del 2001 art. 4,
e d.lgs n°99 del 2004 art.4 da quanto ne so io dal punto di vista normativo, visto che si tratta di vendita diretta a cielo aperto (in area propia o comunque privata) sei esente dal fare comunicazione di inizio attività(dia semplice), se lavori in suolo pubblico qui subentra il comune, e ogni comune ha le sue regole; per gli obblighi fiscali dovrai compilare i corrispettivi a fine giornata, niente scontrino o ricevuta fiscale, solo fattura su richiesta specifica, ti consiglio di documentarti per bene, a me hanno provato ad applicarmi la legge sul commercioho dovuto documentali io.
ciao...fammi sapere
ps. ho dato per scontato che sei un imprenditore agricolo o coltivatore direttoFranziscu
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Io vorrei vendere l'olio senza imbottigliare, cioe su richiesta del cliente che viene in azienda ad acquistare fornirei la quantità richiesta es.3-5 Lt ma allo stesso tempo vorrei farmi pubblicità ed avere tutto in regola.
Dovrebbe essere più semplice così! ma andro alla asl a sentire x che non ci sto capendo più nulla !!!!!
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Ciao ragazzi. Per quanto riguarda la vendita diretta di prodotti agricoli, la rivista "L'Informatore Agrario", ad uscita settimanale, sta pubblicando interessanti inserti a riguardo. se avete l'occasione di sfogliarlo, troverete tutto ciò che vi interessa. Non ricordo bene ora i numeri della rivista dove potete trovare ciò che vi serve, ma le prime uscite al riguardo risalgono a giugno/luglio e proseguono tutt'ora. ciao ciaoRoger Federer
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Originalmente inviato da pastore Visualizza messaggioCiao, puoi trovare quà chiarimenti in materia: d.lgs n°228 del 2001 art. 4,
e d.lgs n°99 del 2004 art.4 da quanto ne so io dal punto di vista normativo, visto che si tratta di vendita diretta a cielo aperto (in area propia o comunque privata) sei esente dal fare comunicazione di inizio attività(dia semplice), se lavori in suolo pubblico qui subentra il comune, e ogni comune ha le sue regole; per gli obblighi fiscali dovrai compilare i corrispettivi a fine giornata, niente scontrino o ricevuta fiscale, solo fattura su richiesta specifica, ti consiglio di documentarti per bene, a me hanno provato ad applicarmi la legge sul commercioho dovuto documentali io.
ciao...fammi sapere
ps. ho dato per scontato che sei un imprenditore agricolo o coltivatore diretto
grazie tanto!
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Originalmente inviato da AMERIGO____ Visualizza messaggiopotresti indicarmi tutte le norme che conosci rigurardo la vendita di ortaggi e frutta verdura direttamente prodotti sul mio terreno
grazie tanto!
Per frutta e verdure dovrebbe essere molto più semplice in uanto non c'è una fase di trasformazione delicata come per il latte per quanto ne so io non hai nessun obbligo, se sei un coltivatore diretto, se vendi in luogo privato all'aperto, se sei al chiuso il comune potrebbe richiederti l'agibilità del locale di vendita, anche su questola mia azienda abbraccia due comuni, per uno non serviva l'agibilità, per l'altro eccome se serviva....... fai un salto alla asl, senti che ti dicono e facci sapere, potrebbe tornare utile a qualcun'altro....
in bocca al lupoFranziscu
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E se vendessi la farina?
Ciao a tutti!!
Sto pensando di acquistare un piccolo mulino elettrico per ricavare qualche kg di farina dal grano prodotto in azienda (fare il pane in casa mi piace molto)
Eventualmente posso decidere di vendere la farina prodotta in azienda a qualche consumatore oppure la legge me lo impedisce?
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