E' obbligatorio registrare all'urbano un fabbricato ex rurale censito nei terreni?
Mio padre possiede due particelle di terreno boschivo con, iscritti al Catasto Terreni di Messina, 2 piccolissimi fabbricati rurali (che hanno perso le caratteristiche di ruralità perché mio padre, pensionato, pur coltivando da una vita i suoi terreni, non è un imprenditore agricolo) totalmente diroccati e per i quali, data anche l'inaccessibilità ai luoghi, non è più riscontrabile l'ulteriore degrado di questi ultimi 2 anni. E' proprio obbligatorio dichiararlo all'urbano e fare poi la richiesta per classificrlo collabente)? Il tecnico sostiene che non può applicarmi meno della "tariffa minima" di 800 euro + Iva. E' proprio così? E a quali sanzioni si andrebbe incontro lasciando tutto com'è? Grazie!
E' proprio obbligatorio dichiararlo all'urbano e fare poi la richiesta per classificrlo collabente)?
Si-si... anzi, l'obbligo è scattato & terminato da mò... difatti, mi dispiace comunicartelo, se il tuo immobile è inserito nella lista in GURI, sei già in sanzione.
Mi permetto un osservazione:
Con la legge Salva Italia, a parità di condizioni (vedi sotto), mio padre si trova a dover accatastare l'abitazione al catasto urbano. Volevo chiedere, la stalla, che oggi è un deposito attrezzi, deve accatatastarla al catasto urbano?? Penso proprio di si, in questo caso può accatastarla come D 10??
Grazie e ciao a tutti.
Zampa
Ciao a tutti,
il mio quesito invece è: mio padre è in pensione come agricoltore, non è più iscritto come imprenditore agricolo ma vive nella casa in campagna censita al catasto terreni ma non a catasto urbano.
In questo caso la casa ha perso i requisiti della ruralità? E ancora, se non si fa l'accatastamento entro il 30 novembre, dal primo dicembre cosa succede???Voglio dire, se facciamo l 'accatastamento il 10 dicembre si paga penale???
Ciao a tutti
Ultima modifica di ZAmpa; 06/10/2012, 21:23.
Motivo: Cancellato domanda sulle penali in quanto verrà fatta in un altro post
Cerca di provvedere celermente.
Tuo padre, in qualità di pensionato C.D., ha tutti i requisiti per ottenere la ruralità sia dell' abitazione che della stalla, in modo da non dovere pagare gli arretrati I.C.I e poter pagare l' I.M.U. con le aliquote agevolate o essere esente da I:M.U se è in comune montano per quanto riguarda i D10.
Cerca di provvedere celermente.
Tuo padre, in qualità di pensionato C.D., ha tutti i requisiti per ottenere la ruralità sia dell' abitazione che della stalla, in modo da non dovere pagare gli arretrati I.C.I e poter pagare l' I.M.U. con le aliquote agevolate o essere esente da I:M.U se è in comune montano per quanto riguarda i D10.
Ok, grazie, ma quale pratica devo fare per ottenere la ruralità?
Scusate l'ignoranza in materia.
Oggi leggendo questo articolo, sembrerebbe che con i requisiti di mio padre, in zona montana, addirittura si potrebbe evitare di fare l'accatastamento della stalla o meglio di evitare di passarla dal catasto terreni a quello urbano.
Aspetto vostri commenti.
L'articolo che ho letto é:
Ok, grazie, ma quale pratica devo fare per ottenere la ruralità?
Scusate l'ignoranza in materia.
Basta l'autocertificazione con visura camerale e titolo pensionistico nel tuo caso.
Originalmente inviato da ZAmpa
Oggi leggendo questo articolo, sembrerebbe che con i requisiti di mio padre, in zona montana, addirittura si potrebbe evitare di fare l'accatastamento della stalla o meglio di evitare di passarla dal catasto terreni a quello urbano.
Aspetto vostri commenti.
L'articolo che ho letto é: http://www.ilsole24ore.com/art/notiz...ETF&fromSearch
Un momento. Dipende dalla tua situazione.
Se i tuoi fabbricati non risultano mai censiti è un conto.
Se sono già stati censiti, come unità immobiliare indipandenate, è un altro conto.
Se sei in comune montano, diviene ancora diverso.
Puoi chiarire meglio la tua situazione?
L' articolo da te citato è molto generico e sintetico.
Potresti venir tratto in errore dalla regola generale.
Un momento. Dipende dalla tua situazione.
Se i tuoi fabbricati non risultano mai censiti è un conto.
Se sono già stati censiti, come unità immobiliare indipandenate, è un altro conto.
Se sei in comune montano, diviene ancora diverso.
Puoi chiarire meglio la tua situazione?
L' articolo da te citato è molto generico e sintetico.
Potresti venir tratto in errore dalla regola generale.
Ok, allora mio padre con trattamento pensionistico derivato da coltivatore diretto, risiede nella casa censita al catasto terreni, sotto c'è la ex stalla, anche lei con un numero di mappale e disegno trasmesso in comune ma sempre censita al catasto terreni.
Il tutto in comune montano (zona svantaggiata o depressa) all'interno della lista Istat.
Fino a oggi non era stato passato niente al catasto fabbricati perchè mio padre essendo un coltivatore in pensione aveva i requisiti per mantenere il tutto al catasto terreni.
Con il decreto "salva Italia" non è + cosi.
A questo punto, leggendo l'articolo citato prima mi viene da pensare:
La casa è da accatastare al catasto urbano come A6.
La stalla andrebbe accatastata come D10 ed essendo in comune montano non c'è da pagare Imu, però forse (e qui entra l'articolo che ho riportato prima) si può fare a meno di accatastarla al catasto urbano. Non è cosi??????
Ultima modifica di ZAmpa; 07/10/2012, 20:11.
Motivo: era stato riportata la citazione sotto anzichè sopra.
Ok, allora mio padre con trattamento pensionistico derivato da coltivatore diretto, risiede nella casa censita al catasto terreni, sotto c'è la ex stalla, anche lei con un numero di mappale e disegno trasmesso in comune ma sempre censita al catasto terreni.
Il tutto in comune montano (zona svantaggiata o depressa) all'interno della lista Istat.
Fino a oggi non era stato passato niente al catasto fabbricati perchè mio padre essendo un coltivatore in pensione aveva i requisiti per mantenere il tutto al catasto terreni.
Con il decreto "salva Italia" non è + cosi.
A questo punto, leggendo l'articolo citato prima mi viene da pensare:
La casa è da accatastare al catasto urbano come A6.
La stalla andrebbe accatastata come D10 ed essendo in comune montano non c'è da pagare Imu, però forse (e qui entra l'articolo che ho riportato prima) si può fare a meno di accatastarla al catasto urbano. Non è cosi??????
No. Devi passarla al catasto urbano.
Non è più necessario ottenere la classe A6 e D10 per dimostrare la ruralità. Dovendo tuttavia effettuare il passaggio, io preferirei l'attribuzione A6 e D10.
Qualora dovevi solo effettuare la variazione catastale nell' urbano, non sarebbe più necessaria.
Visto che già vi sono gli elaborati tecnici, non necessitando di rilievo, potrebbe bastare l'invio di un docfa da parte di un tecnico al quale alleghi la documentazione della sussistenza dei requisiti di ruralità.
Io opterei per le classi A6 e D10 per le rendite meno elevate, anche se sussistono i requisiti. Ricordo, inoltre, che ai fini I.C.i., quindi per la situazione pregressa, necessitava l'attribuzione catastale.
A volte negli articoli confondo la parola accatastamento con variazione catastale (intesa come categoria).
Qualora la stalla era già censita all' urbano, potevi evitare la variazione (anche se costava meno di 80 euro).
Cosa vuol dire??? Che potrebbe arrivare da pagare i 5 anni precedenti???
Cerco di essere più chiaro, forse sono stato troppo sintetico.
Il catasto invia i dati presso il comune. Il comune tramite i dati ricevuti provvede alla riscossione dei tributi. A causa di alcuni pasticci con le leggi, il requisito di ruralità è stato al centro di alcune discussioni.
Chi deve accertare l'esistenza del requisito?
Prima era il catasto terreni, successivamente doveva essere il comune, poi nuovamente il catasto, adesso nuovamente il comune.
In questo pasticcio di passaggi potresti incappare nell' equivoco successo già ad altri. Nel passaggio dal catasto terreni a quello urbano, un funzionario potrebbe "leggere" come non rurale un fabbricato non ricadente in categoria A6 o D10.
Nel tuo caso, non è difficile dimostrare di avere i requisiti di ruralità, sia attuali che pregressi.
Tuttavia potresti avere la "rogna" di dover fare un lungo iter burocratico.
In questi passaggi, sarebbe opportuno, evitare inutili di porsi ad inutili pericoli. Visto che compare per la prima volta nel catasto urbano, quindi per la prima volta a ruolo, conviene sistemare bene tutto. Lo puoi fare di ufficio tramite il catasto con la categoria rurale, oppure tramite l'autocertificazione presso il comune.
Visto che il passaggio del catasto nel tuo caso non lo eviti, io ti consiglio di classare tutto A6 o D10, onde evitare inutili diatribe con funzionari, o peggio, agenzie di riscossione.
Entro il 30 novembre (salvo proroghe) si dovrebbero accatastare al Catasto Fabbricati tutti gli immobili già (ed attualmente ancora censiti al Catasto Terreni) con la qualifica di FR, sul territorio esiste una infinità di ruderi (non ristrutturabili se non previa completa demolizione a causa dei crolli delle strutture orizzontali -tetti e solai- e/o verticali -muri-) , mi sono occupato in questi giorni di capire la faccenda considerando un assurdo dover portare questi fabbricati (spesso solo visibili in mappa) al nuovo catasto fabbricati.
La conclusione a cui sono giunto è che tali particelle non andrebbero accatastate ma che andrebbe presentato un mod.26 (variazione destinazione, meglio se in modo informatizzato DOCTE) inserendo il codice coltura 280= fabbricato diruto, ovviamente i costi per questa procedura sono infinitamente più bassi dell'accatastazione. La scadenza del 30 novembre in questo caso non ha senso in quanto la legge parla di accatastare entro tale data il FR e non già il fabbricato diruto (ovviamente credo sia opportuno comunque procedere entro tale data)
Se invece il fabbricato (pur inagibile) è in condizioni di essere ristrutturato va catastato (con tutti i costi conseguenti) ai fabbricati nella categoria collabenti F/2, fino a successiva ristrutturaziione o demolizione.
Qualche altro ha affrontato tale aspetto? Sono condivisibili le mie conclusioni?
Qualche altro ha affrontato tale aspetto? Sono condivisibili le mie conclusioni?
Il tuo ragionamento è corretto.
Riccordo che la possibilità di conservare una unità collabente in zona ormai vincolata ed inedificabile non è da poco.
Come procedere è una scelta molto personale.
Non volendo entrare nel merito della decisione politica di riversare questo macigno sulla testa dei proprietari spesso titolari di aziende che sopravvivono con magri bilanci ed interessato invece alla applicazione tecnica della norma onde evitare sanzioni
Ricordo che la possibilità di conservare una unità collabente in zona ormai vincolata ed inedificabile non è da poco.
volendo comunque accollarsi i costi (si parla da minimo 500 a massimo 1000 euro) e catastare il fabbricato diruto al Catasto Fabbricati come collabente, se l'agenzia del territorio effettua un controllo si è esposti a contestazioni, oppure essendo una situazione favorevole al fisco (possibilità futura di assegnazione rendita), si è comunque in regola?
Nelle norme non riesco a trovare nulla in proposito.
Entro il 30 novembre vanno accatastati i fabbricati iscritti nei terreni come FR e relativi requisiti(come da l.133 e successive modifiche),il resto forse andava fatto entro il 1 di ottobre scorso.
Su cosa ne penso mi sa che non posso dirlo sul forum certo c'è una miopia !!!!
Avendo un fabbricato rurale regolarmente iscritto (con il mod.26) dal 1982,che è restato tale anche dopo il dpr 139/98,che il mio paese è montano ,che è parte degli anni 50 e parte collabente,che nel 1987 è stata presentata ed approvata una pratica con la l.219,chiesto lumi all'agenzia del territorio,va passato all'urbano.
Ho considerato di non adempiere,ma le ripercussioni economiche sono ingenti!
Iniziato la pratica ad ottobre,abbiamo dovuto fare il tipo mappale,quantunque il fabbricato è riportato in mappa anche con i punti fiduciari,e adesso non so se per il termine del 30 si conclude l'operazione.
Una spiegazione:una struttura aperta in metallo saldata, e ancorata all'abitazione con copertura in lamiere grecate avvitate come deve essere considerata?
volendo comunque accollarsi i costi (si parla da minimo 500 a massimo 1000 euro) e catastare il fabbricato diruto al Catasto Fabbricati come collabente, se l'agenzia del territorio effettua un controllo si è esposti a contestazioni, oppure essendo una situazione favorevole al fisco (possibilità futura di assegnazione rendita), si è comunque in regola?
Nelle norme non riesco a trovare nulla in proposito.
Se ritieni di non voler procedere devi provvedere alla demolizione.
Puoi scegliere se accatastarla come unità collabente (rendita sul solo terreno edificato) oppure come fabbricato rurale (se hai requisiti).La rendita è molto bassa.
Puoi sempre fare una "simulazione", intesa come "prova" sulla rendita che genererà per farti un'idea.
Come D10 la rendita è alta. Come A6 bassa. Idem C7.
Bisognerebbe avere maggiori informazioni per consigliarti meglio.
Verrà un tecnico del AdT a verificare sul luogo.
Logico che se hai utenze non è collabente.
Logico che se c'è un tetto devi accatastare.
Entro il 30 novembre vanno accatastati i fabbricati iscritti nei terreni come FR e relativi requisiti(come da l.133 e successive modifiche),il resto forse andava fatto entro il 1 di ottobre scorso.
Iniziato la pratica ad ottobre,abbiamo dovuto fare il tipo mappale,quantunque il fabbricato è riportato in mappa anche con i punti fiduciari,e adesso non so se per il termine del 30 si conclude l'operazione.
Una spiegazione:una struttura aperta in metallo saldata, e ancorata all'abitazione con copertura in lamiere grecate avvitate come deve essere considerata?
Può essere indicata come porticato della casa (se aperta su tre lati). Non viene censita come immobile a sè. Deve essere riportata su mappa tramite tecnico. Varierà leggermente la rendita catastale dell'immobile.
Ad esempio la variazione in D10 per evitare il pagamento I.C.I, cosa non più necessaria ma evita di vedersi arrivare lettere da solerti impiegati comunali che mettono a ruolo tutto.
Sulla 219,forse è meglio stendere un velo pietoso,nel mio caso presentata la pratica nel'87,approvata e a tutt'oggi non finanziata,per mancanza di fondi!!Non riporto le mie considerazioni,anche perchè adesso son io a dover pagare loro!
Sulle scadenze,c'è un quazzabuglio:il mio fabbricato è un'abitazione rurale inscritta nei terreni che col dpr 139/98 scattò l'obblico del passaggio all'urbano solo per perdita dei requisiti di ruralita,dal 2002 ho avuto una lunga cotroversia con l'ente locale,finita nel gennaio 2006, con sentenza della commissione tributaria,che mi ricosceva il diritto alla ruralita.
Il tutto è stato segnalato al legislatore,che nella finanziaria 2008,ha stabilito nuovi requisiti per il diritto di ruralita.
Nelle segnalazioni fatte dall'ufficio del territorio al comune,dei fabbricati soggetti a variazioni,non è mai comparso il mio nominativo.
Col decreto salva Italia e successiva modificazione in legge si stabilisce il passaggio anche del mio fabbricato all'urbano con termine 30 novembre 2012 e pagamento imu in unica soluzione entro il 16 dicembre,non vedo la possibilita di proroghe.
In questo contesto mi sento espropriato di un diritto acquisito,con seri dubbi sulla costituzionalita della legge stessa.
Non mi è chiaro chi doveva fare accatastamenti,o varizioni,entro il 30 novembre 2011,poi prorogato al 31 marzo 2012 ed infine al 30 settembre,poi slittata al 1 ottobre.
Anche il tecnico a cui mi sono rivolto non conosceva la scadenza del 30 novembre,oltretutto dalle ricerche che ha fatto,non gli risultava immobile soggetto a variazione.
Sulla 219,forse è meglio stendere un velo pietoso,nel mio caso presentata la pratica nel'87,approvata e a tutt'oggi non finanziata,per mancanza di fondi!!Non riporto le mie considerazioni,anche perchè adesso son io a dover pagare loro!
Immagino di toccare un tasto dolente.
Tu dovresti far parte della 32\92 non della 216\81.
Ci sono nuovi fondi dopo 30 anni dal sisma.
Di questo ne sono certo.
Non so se il tuo comune li abbia richiesti.
Se sai navigare in rete ci sono diversi comuni che stanno ricevendo soldi. Molte pratiche restano inevase perchè i titolari spesso sono irreperibili.
La Corte dei Conti è un organo di rilievo costituzionale, con funzioni di controllo e giurisdizionali, previsto dagli articoli 100 e 103 della Costituzione Italiana che la ricomprende tra gli organi ausiliari del Governo.
Sulle scadenze,c'è un quazzabuglio:il mio fabbricato è un'abitazione rurale inscritta nei terreni che col dpr 139/98 scattò l'obblico del passaggio all'urbano solo per perdita dei requisiti di ruralita,dal 2002 ho avuto una lunga cotroversia con l'ente locale,finita nel gennaio 2006, con sentenza della commissione tributaria,che mi ricosceva il diritto alla ruralita.
Il tutto è stato segnalato al legislatore,che nella finanziaria 2008,ha stabilito nuovi requisiti per il diritto di ruralita.
Nelle segnalazioni fatte dall'ufficio del territorio al comune,dei fabbricati soggetti a variazioni,non è mai comparso il mio nominativo.
Col decreto salva Italia e successiva modificazione in legge si stabilisce il passaggio anche del mio fabbricato all'urbano con termine 30 novembre 2012 e pagamento imu in unica soluzione entro il 16 dicembre,non vedo la possibilita di proroghe.
In questo contesto mi sento espropriato di un diritto acquisito,con seri dubbi sulla costituzionalita della legge stessa.
Non mi è chiaro chi doveva fare accatastamenti,o varizioni,entro il 30 novembre 2011,poi prorogato al 31 marzo 2012 ed infine al 30 settembre,poi slittata al 1 ottobre.
Anche il tecnico a cui mi sono rivolto non conosceva la scadenza del 30 novembre,oltretutto dalle ricerche che ha fatto,non gli risultava immobile soggetto a variazione.
Il testo di legge parla chiaro.
Se poi sia giusta la tassa è un altro discorso.
I fabbricati rurali non sono più esenti salvo casi particolari (D10 montani).
Circa le scadenze: si inseguono da anni ma quella di Sergiom è corretta.
Grazie per i chiarimenti,ma la mia è l'abitazione principale e la scadenza è il 30 novembre,ed ormai è stata presentata anche la DocFa.
Come abitazione rurale non avrai una rendita alta.
Se sei un comune montano avrai dichiarato le pertinenze come agricole. Se non sei montano le hai dichiarate asservite al fabricato rurale.
Si in effetti mi spetta la categoria A6,e la classe opportuna,avendo attualmente ancora i requisiti,ma dovendo anche fare un imminente passaggio della proprieta a non aventi i requisiti,si è preferito una classe diversa anche se con reddita maggiore,anche se questo può comportare un eventuale accertamento (ormai sento la mancanza della commissione tributaria!).
Si in effetti mi spetta la categoria A6,e la classe opportuna,avendo attualmente ancora i requisiti,
che io abbia capito non è più così, questa concezione (data anche da una sentenza) è stata superata, il fabbricato dovrebbe avere la categoria che merita indipendentemente dalla ruralità e poi annotare il possesso del requisito di ruralità, è chiaro il via libera a poter utilizzare categorie più favorevoli al prelievo fiscale
Tutte le notizie che ho trovato riportano A6 e D10 rispettivamente per le abitazioni e per i fabbricati strumentali.
La categoria più favorevole è l'A6 di 1 ma io so che siano necessari i requisiti.
Adesso con la sparizione della ruralita delle abitazioni è ancora cosi?
Sempre sbattendo la testa come i muli ecco cosa ho trovato sul sito del Comune di Veruno proveniente dall'AdT di Novara http://www.comune.veruno.no.it/dati/..._%20RURALI.pdf
La cosa mi sembra logica, se già sul sito nazionale dell'AdT ve era analoga segnalazione per i fabbricati mai censiti (quindi fuori dal parapiglia FR).
La domanda è: e se si utilizza lo stesso modulo anche per altre provincie? Cosa faranno le AdT locali rifiutano la comunicazione? Oppure il Direttore di Novara ha diffuso un modulo improprio?
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Adesso con la sparizione della ruralita delle abitazioni è ancora cosi?
la ruralità è data dall'uso del fabbricato e mantiene la classificazione originaria
i fabbricati che sono gia stati censiti nella categoria A6 andranno riclassificati in sede di verifica da parte dell'agenzia del territorio in un'altra categoria della classe A (escluse le classi A1 eA8)
Sempre sbattendo la testa come i muli ecco cosa ho trovato sul sito del Comune di Veruno proveniente dall'AdT di Novara http://www.comune.veruno.no.it/dati/..._%20RURALI.pdf
La cosa mi sembra logica, se già sul sito nazionale dell'AdT ve era analoga segnalazione per i fabbricati mai censiti (quindi fuori dal parapiglia FR).
La domanda è: e se si utilizza lo stesso modulo anche per altre provincie? Cosa faranno le AdT locali rifiutano la comunicazione? Oppure il Direttore di Novara ha diffuso un modulo improprio?
credo che si tratti di una iniziativa del direttore di novara precedente e quindi superata dalla circolare del 7 agosto 2012 della sede centrale
probabilmente ha creato un modulo che ritiene contenere informazioni più utili alla successiva istruttoria ed abbia approfittato per comunicare i referenti a cui chiedere informazioni
detto ciò non credo che il direttore di novara possa rifiutare istanze presentate su modelli predisposti dalla sede centrale e penso che quel modello non sia utilizzabile presso altre direzioni provinciali
In questo momento ho una confusione totale.
Leggendo la circolare ministeriale n.2/2012 del 07/08/2012,parla di accatastamenti,e di scadenze,con riferimento all'art 13 comma 14 bis ter quater,l.214/2012.
Per i fabbricati inscritti nei terreni scadeza al 30/11/2012,la mia abitazione (FR) era iscritta nei terreni,in quanto censita prima del 1998 ed in seguito,nel 2006 riconusciuta rurale.
Non comprendo a cosa si riferiscono quando dicono di iscrivere all'urbano un fabbricato come rurale?
Inoltre leggendo l'articolo 13 della su menzionata legge,non trovo abbrogato il DPR 139/98,successiva modifica alla l133 del 94 conersione in legge del decreto 557,che stabiliva i criteri di ruralita ai fini fiscali.
Praticamente avendo i suddetti requisiti,ho ancora l'esonero del tributo per l'immobile inscritto al catasto urbano,come lo era per quelli censito da marzo del 98 chiedento il riconoscimento della ruralita.
Non comprendo a cosa si riferiscono quando dicono di iscrivere all'urbano un fabbricato come rurale?
significa che la tua abitazione classificata, ad esempio, A3 nel CEU (Catasto Edilizio Urbano) ma che per uso del fabbricato (e non per caratteristiche costruttive) è da definirsi rurale e quindi esentata da alcune imposte.
.........la mia abitazione (FR) era iscritta nei terreni,in quanto censita prima del 1998 ed in seguito,nel 2006 riconusciuta rurale.
cosa intendi, che la tua casa iscritta al catasto terreni nel 2006 è stata iscritta nel catasto fabbricati?
se è così devi solo comunicare all'agenzia del territorio che la tua casa, iscritta al catasto fabbricati e classificata A? è in possesso dei requisiti di ruralità e quindi questi requisiti andranno inseriti negli atti del catasto abbinati a quel fabbricato, comunicazione da fare utilizzando l'allegato 1 alla circolare del 2/8/2012
Inoltre leggendo l'articolo 13 della su menzionata legge,non trovo abbrogato il DPR 139/98,successiva modifica alla l133 del 94 conersione in legge del decreto 557,che stabiliva i criteri di ruralita ai fini fiscali.
e per fortuna, ci mancava che in tutto questo cas.......no pardon, caos abrogassero anche quella
vorrei sottolineare che "rurale" non significa costruita in ambiente rurale o che possiede un porticato come le vecchie case dei contadini.
rurale significa che quel fabbricato è utilizzato nei modi e dalle persone indicate nell'art. 9 comma 3 del nonabrogato D.L.30/12/1993 n. 557
credo che si tratti di una iniziativa del direttore di novara precedente e quindi superata dalla circolare del 7 agosto 2012 della sede centrale
la circolare indicata non si occupa affatto dei ruderi (punto 4r) (fabbricati che presentino crolli ecc. ecc.) che di fatto non vanno censiti perchè non sono fabbricati (infatti qualche tribunale ha condannato chi è intervenuto su tali fabbricati con sedicenti opere di ristrutturazione quando invece si tratta di edificazione ex novo) e ribadisce la categoria dei fabbricati che non vanno censiti (punto 5r) pur essendo essi sì fabbricati, mi potresti descrivere (perchè le conseguenze non sono da poco) dove la circolare supera tali punti? In particolare il 4r.
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