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Evoluzione del rapporto concessionario- produttore

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  • Evoluzione del rapporto concessionario- produttore

    Ciao a tutti,
    forse qualcuno di voi aveva letto la discussione che lanciai alcune settimane fa per cercere qualche idea interessante nel tentativo di trovare nuove soluzioni che potessero migliorare il servizio offerto dalla casa produttrice a tutti coloro che acquistano un trattore nuovo. Non ricevetti molte risposte, ma ho deciso di non demordere, perchè i visitatori di questo sito mi paiono tutti molto esperti e competenti e il vostro parere per me è vitale!
    Io e il mio gruppo (siamo studenti in ingegneria e stiamo sviluppando un progetto in collaborazione con Same) nella nostra analisi siamo giunti a parecchie conclusioni, ma a quanto mi pare di vedere nelle molte discussioni aperte il nodo centrale è:
    chi compra un trattore o una macchina di movimentazione terra in generale esige (e sottolineo giustamente visto l'ingente somma investita) affidabilità totale, prezzo chiaro e puntuale, maggior riconoscimento nel concessionario (non è possibile che cambino "bandiera" velocemente altrimenti chi acquista non capisce più se il venditore consiglia una macchina o l'altra per reali vantaggi funzionali o per mero interesse legato al profitto). Mi pare di aver elencato i più importanti, ma sicuramente ne ho scordati molti che gradirei moltissimo mi suggeriste!
    Ecco la nostra idea tanto innovativa quanto, a primo acchito, balzana: perchè non applicare il modello di business del Franchising che molte cose buone ha creato in altri settori? Se si eliminassero le barriere esistenti tra costruttori e concessionari si riuscirebbe ad operare in un servizio a monte totalmente integrato con vantaggio in primo luogo per i clienti! Pensate ad una serie di concessionari in Franchising Same: location della concessionaria simile, stessi servizi con le stesse caratteristiche, stessi prezzi, servizio di manutenzione e assistenza più rapido e efficace perchè si potrebbe studiare uno standard di intervento che non è più limitato al rapporto Costruttore- piccolo concessionario, ma costruttore-rete di concessionari. Si potrebbero organizzare molte più attività integrative per la prova delle macchine, un borsino dell'usato con parametri di valutazione univocamente definiti...insomma di idee ne abbiamo, ma vorremmo propio sapere cosa ne pensate voi, se questa cosa può avere un senso pratico e può realmente migliorare il settore dove voi lavorate e duramente in prima persona.
    Spero di poter presto leggere vostri pareri e domande alle quali mi impegnerò a rispondere il più velocemente possibile!
    Grazie a tutti
    Matteo

  • #2
    l'idea e sicuramente valida, ma cosi facendo rimane intatto lo spirito di concorrenza?
    parecchi anni fa esempio i concessionari FIAT si erano spartiti le zone, risultato pagavi le auto a listino,e se andavi fuori zona l'auto nuova non te la davano.ti parlo del 1974

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    • #3
      è giusto il tuo pensiero, ma ti posso assicurare che si potrebbe discuterne all' infininito senza mai arrivare a una soluzione, tutti fanno i propri interessi senza curarsi degli utilizzatori finali. I costruttori una volta mettevano sul mercato macchine più spartane ma di ottima qualità, oggi sono macchine operatrici da tenere in salotto belle ma con scarsi risultati di operatività. Quando si consegna una macchina operatrice ( io sono meccanico di macchine movimento terra ) si raccontano tante belle cose ma con nel cuore la speranza che tutto vada bene, io vent'anni fà consegnavo una macchina la rivedevo solo per i tagliandi, oggi come le scendiamo dai carrelloni gia creano problemi.
      Tutto questo per dirti che lavorano più per la quantità che per la qualità è una corsa contro il tempo e un problema generale, quando ci sono problemi nessuno si prende la responsabilità per qualsiasi decisione in merito.
      Succede spesso di avere delle avarie e quando ti rivolgi al servizio tecnico ti rendi conto che anche loro non le conoscono, poi non ti dico con l' elettronica sui motori common rail, si va per tentativi.
      Tutti i concessionari partono con buoni propositi ma poi pensano solo esclusivamente alle loro tasche, è uno scarica barile continuo, basta vedere le concessionari come investono sul settore tecnico, per loro il commercio guadagna l' officina è una continua rimessa, con quello che costa la manodopera e la ricambistica.
      E poi non ti dico sull'usato una lavatina una riverniciata e se va bene ci fai al massimo un tagliando e qualche perditina tutto il resto è camuffato, e tu che la compri dopo qualche ora di lavoro ti rendi conto della bidonata che ai preso e non puoi fare niente, e quì entra in gioco la sicurezza tanto acclamata, se esistesse una legge che dopo 10 anni le macchine venissero demolite ( visto che il piano di ammortamento massimo di una macchina è di cinque anni ) forse si eviterebbero tanti incidenti anche mortali.
      Come puoi vedere ci sarebbe tanto da discutere.
      Paolo 61
      Ultima modifica di Paolo 61; 27/11/2005, 15:13.

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      • #4
        concorrenza e salvaguardia dell'interesse del cliente

        Per quanto riguarda il discorso della concorrenza che faceva Vivo io credo che se una casa costruttrice si impegnasse concretamente nello sviluppo di uno standard collaborativo con una rete di concessionari altamente selezionata e fidelizzata, i primi beneficiari di tale innovazione sarebbero proprio i clienti finali, infatti all'inizio la tal casa costruttrice potrebbe beneficiare dell'apprezzamento del mercato rispetto ai nuovi servizi profusi, ma in seguito sono convinto che, se il modello introdotto è valido, tutti i competitors si adeguerebbero.
        A Paolo 61 dico che le tue problematiche sono tanto concrete quanto pertinenti. Purtroppo sulla questione dei dieci anni prima di rottamare il trattore potremmo stare qui a elencare infinitamente i vantaggi in termini di sicurezza, ma tanto io quanto tu sappiamo che non saremo noi a cambiare il mondo. Per la questione dell'usato credo proprio che il Franchising sarebbe la risposta ad ogni problema, infatti la casa produttrice a tutti gli interessi a monitorare tale mercato se gestito dalle proprie concessionarie, non fosse altro per un cattivo ritorno di immagine in caso di guasti o inefficienze. Allo stesso tempo il discorso della manutenzione: non potrebbe esserci scarica barile in quanto il concessionario avrebbe obblighi contrattuali con il produttore che implicherebbero il rispetto degli standard sui servizi offerti al cliente, così come lo stesso produttore non avrebbe interesse ad apparire al mercato come non curante delle esigenze del cliente.
        Cosa ne pensate?

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        • #5
          Rottamare dopo dieci anni?
          Ma siete pazzi?
          Io con il mio 780 fiat di circa 20 anni, ho fatto appena 3000 ore,
          lo dovevo rottamare a 1500?
          Ma avete presente quali sono i prezzi alla produzione?
          Il prezzo del grano in circa due anni si è dimezzato, percaso i prezzi dei trattori si sono dimezzati?
          Oggi chi non è in grado di ripararsi i mezzi non porta niente a casa.

          Perchè invece non mettete i negozi di ricambistica online?
          Per l'informatica e l'elettronica ormai il mio negozio è il corriere Bartolini.

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          • #6
            Concordo con HP90, non tutti fanno 1000 o + ore all'anno con tutti i trattori, rottamarli dopo 10 anni vuole dire buttarli che sono nuovi. Vuoi forse rottamarli x' quelli nuovi con l'elettronica così tanto presente non durano 10 anni??

            I ricambisti se si mettono online e agestiscono il magazzino in modo informatico (fatto bene, non il foglio excel) possono avere dei grandi vantaggi, perchè se vado da un ricambista e mi dice di aspettare 1 settimana, vado su internet e il giorno dopo mi potrebbe arrivare e comunque saprei in qualsiasi momento i prezzi dei ricambi (che sono quelli con il ricarico maggiore)
            Paoljno

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            • #7
              Non avete fatto i conti con:
              A - Il DIO denaro ed il suo vice profitto ...
              B - La reale situazione della produzione.

              Visto che collaborate con SAME, saprete sicuramente (se ve lo hanno detto) quanto costa un trattore agricolo (cingolato o gommato) all'uscita della catena di montaggio, quanto costa al dealer od al venditore acquistarlo e quanto lo paga l'utante finale .... il povero contadino (che è proprio povero).
              Del Vs progetto si capisce poco e nulla, in quanto non lo avete reso pubblico per ovvie ragioni, mentre si capisce una certa "ri-organizzazione" della rete di vendita che ipso facto passarebbe in mano ai costruttori de quo .... ma con quali vantaggi per l'utenza finale ??
              Finalmente vedremo dei modelli di Krypton cingolati venduti al loro valore ?? (stiamo parlando della gamma più vecchia, obsoleta, semplice ed economica che all'utente finale viene proposta ad un prezzo "stratosferico" .... mi si consenta con la benevolenza di SAME e AGCO F.).
              Pubblicate un paio di conti .... vediamo insieme cosa si può ricavare ... (io mi offro volontario a costo zero !!) e sopratutto, vediamo cosa decide la casa madre.
              Paolo Raffaelli

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              • #8
                La mia era solo un'idea e non è del tutto vero che non si possa far cambiare le cose, purtroppo accade spesso di vedere acquistare macchine che affatica stanno in piedi e la gente le compra lo stesso per lavorare, con la scusa che tanto fa poche ore.
                Io lavorando in officina di macchine movimento terra mi rendo conto che l' acquirente non dà per niente importanza alla propria e altrui sicurezza. Ho perso persone a me care in incidenti sul lavoro per avere acquistato macchine non realmente efficenti per il loro prezzo, pagato in denaro e poi con la vita, quando succedono queste cose molto vicine a te poi inizi a vederla diversamente, e vi garantisco che il commerciante non si commuove più di tanto. Per chi acquista una macchina nuova se la può tenere tutta una vita, perchè si suppone che la mantenga sempre in ottime condizioni visto che l' ha pagata, ma quando si compra un usato ragazzi occhi aperti.
                Credo che se vogliamo un usato sicuro si dovrebbe far certificare le macchine con tanto di firma di responsabilità da parte del concessionario per la revisione avvenuta, e all'ora vedrete che la paura li costringe a rottamare le macchine, perchè andrebbero a pagare in prima persona . Pesate a CAT che a aperto a Milano un centro revisione di gruppi di trasmissione e motori, perchè è coscente che demolire una macchina non significa perdere i soldi ma di riguadargnarli, con simili interventi e prezzi vantaggiosi anche per l'utilizzatore finale con tanto di garanzia e maggiore sicurezza.
                Non voglio passare per una persona drastica o pessimista che non sono e scusatemi se ho offeso qualcuno come ripeto era solo un' idea ma questo è quello che succede quando c'è dimezzo il DIO denaro.
                Per Pablo sto valutando qualche idea appena posso ti faccio partecipe.
                Ciao a tutti

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                • #9
                  Accidenti ... questo argomento, così interessante, sembra che stia morendo ..... qualcuno ha notizie del progetto fatto dagli studenti di ingegneria con SAME ?? Non vorrei si fosse arenato da qualche parte .... se avete notizie pubblicatele, se c'è qualche news da dare ascoltiamo volentieri ... il Vs progetto sembrava interessante, anzi così si otterrebbe un drastico abbattimento del prezzo all'utente finale (il povero contadino o chiunque abbia bisogno di una trattrice agricola) ricollocando quindi interi listini dei soliti brand !!
                  Sinceramente mi offro come collaboratore volontario a costo Zero (non voglio nemmeno un centesimo di Euro) se le finalità del progetto siano meritevoli ed indirizzate a:
                  - Abbassare i costi finali per l'utente (attualmente vengono offerte soluzioni a costi esagerati e con contenuti limitati ad alcune parti)
                  - Avere dei prodotti all'avanguardia sotto tutti i punti di vista, magari con l'introduzione di serie delle trasmissioni Full Power Shift su tutti i modelli (e non come costosi optional) oppure con impianti idraulici veramente degni di tale nome (un centro chiuso, magari sfruttando la tecnologia del Load Sensing per sfruttare solo quanto serve .... magari un trattore diviene davvero un sistema multi purpose ....).
                  Penso che altri utenti, tecnici e non, siano favorevoli a quanto ho espresso ... e che seguano la mia strada !!
                  Paolo Raffaelli

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                  • #10
                    Scusate per il ritardo ma è stata una settimana pienissima di esami..comunque mi sembra siano emersi un paio di spunti interessanti per il nostro progetto..ad esempio sulla sicurezza, e mi rivolgo a paolo61: la nostra idea è proprio quella di far sì che sia Same a occuparsi della manutenzione e della revisione delle macchine, ovviamente non in prima persona ma creando una rete di concessionari che seguano procedure di manutenzione standard in officine certificate, e che possano appoggiarsi alla struttura Same per qualsiasi problema. Così sarebbe Same, e non il singolo concessionario, a prendersi la responsabilità della revisione effettuata: i vantaggi li puoi immaginare anche tu...per quanto riguarda gli interventi di Pablo, sono davvero contento dell'interesse che suscita il nostro progetto. Passando al discorso prezzo, la nostra idea è quella di renderli trasparenti, dando così più potere al cliente e non lasciando a lunghe trattative cliente-concessionario l'onere di abbassarli. Per quanto riguarda il fatto che siano troppo alti (e qui ovviamente esprimo un parere personale) penso sia in parte dovuto alla troppa elettronica installata, spesso non rispondente alle richieste di voi clienti, e in parte ad una concorrenza che per ora non ha fatto sorgere guerre di prezzo. Ora però tu immagini che un gruppo di studenti difficilmente può far cambiare politiche di prezzo ad un colosso come Same. E allora ti chiedo: secondo te se Same abbassasse i prezzi cosa potrebbe fare per mantenere i profitti attuali? e quali scenari si aprirebbero? ovviamente è una domanda che ci siamo già posti, e mi piacerebbe che tu, e altri, provaste a rispondere e a commentare le nostre risposte. La nostra idea è che in un mercato che cresce poco, e in cui spesso l'usato la fa da padrone, abbasssare i prezzi potrebbe essere possibile solo se Same si garantisse dei ritorni dalla gestione di manutenzione, usato e consulenze (a livello di grandi imprese agricole). A livello di manutenzione, ad esempio, la nostra idea è quella di stipulare contratti, tipo quelli per i computer, in cui Same si fa carico della manutenzione di un trattore, anche usato, per tot anni, dietro ovviamente canone annuo. Qualcosa di simile all'allungamento della garanzia a cui stiamo assistendo in settori tipo l'automobile o i computer. Immagino mi sia dilungato abbastanza, anche se avrei ancora tantissimo da scrivere: aspetto altri vostri suggerimenti per continuare la dicussione.

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                    • #11
                      Bentornati ... brutto tasto quello dei profitti ehhhh .... adesso che SAME, come i suoi concorrenti, hanno profitti astronomici grazie ad un cartello di omogeinità dei prezzi imposti all'utente finale non si vuole recedere da un piccolo calo dei profitti ehhh (sarebbe poi compensato dal maggior numero di vendite ma pare non interessi ... chissà perchè ).
                      In quanto all'elettronica di bordo (assente nel modo più assoluto nei cingolati) non giustifica gli aumenti di prezzi di quest'ultimo decennio ... provare per credere !!!
                      Sono state le reti commerciali a far crescere i soliti costruttori e non l'evoluzione tecnologica del prodotto (se non in piccola parte) ....
                      E poi guarda caso strano tutti i prezzi sono allineati ... anche quando si vedono modelli che passano da una casa all'altra ....
                      Paolo Raffaelli

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                      • #12
                        Sul cartello dei prezzi penso tu possa aver ragione: magari non è necessariamente un accordo esplicito, ma una voglia comune tra i produttori di non farsi concorrenza sulla leva prezzo. Però prova a seguire il mio ragionamento: visto che far abbassare i prezzi dei trattori a Same&co sarà difficile, come possiamo giustificare questo abbassamento senza toccare i profitti, cosa che non accetteranno mai di fare? In altre parole: la nostra idea di franchising renderà trasparenti i prezzi, già abbassati di quel 30-35% che normalmente il cliente riesce a spuntare come sconto al concessionario. E già questo è un primo passo contro il "cartello". Però mi piacerebbe sapere da tutti voi, che certamente avete un'esperienza enorme nel campo, se ad esempio pensate che un contratto esteso di manutenzione-garanzia possa funzionare, e se ad esempio sareste disposti a sottoscriverlo, anche magari quantificando un canone equo. Oppure se vi piacerebbe/servirebbe che fosse direttamente il concessionario a seguire in toto la procedura di immatricolazione. Solo così sarebbe possibile andare poi ad agire sulla leva prezzo.
                        PS per Pablo: la tua idea di abbasssare i prezzi per aumentare i volumi, magari producendo un modello "basic", semplice e con meno elettronica, era venuta anche a noi..ma tornare indietro è quasi impossibile, e Same non lo accetterà mai (o almeno io, dai contatti avuti con loro, ho avuto questa impressione). L'unica reale possibilità di innovazione è sulla rete di concessionari, e sul ripensamento del rapporto cliente-concessionario. Da qui la nostra idea del franchising...

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                        • #13
                          Mi sembra un'utopia .... SAME non recederà mai dalla sua posizione leader sacrificando i suoi profitti per l'immissione di un maggior numero di macchine, anzi cercherà di raggiungere tali numeri vendendo macchine con il massimo guadagno !!!
                          Mi dispiace tanto ma non penso che SAME acconsentirà a tali finalità ... anzi penso che lo scopo reale (senza offesa x nessuno) sia quello di monopolizzare la vendita e l'assistenza accentrando tutto, creando di fatto un "cartello" ancora più elitario costringendo così il povero contadino ad una posizione di stallo visto che si troverebbe di fronte ad un'aunica realtà (in grado di decidere, senza concorrenza alcuna, prezzi e costi imponendoli di fatto all'utente finale) !!
                          Se ci sono sviluppi in senso stretto dello sviluppo delle macchine mi offro volontario, se l'idea è quella di rafforzare i profitti a scapito dell'utenza (vorrei che mi rispondeste in merito alla serie Krypton) mi dichiaro contrario !!!
                          Paolo Raffaelli

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                          • #14
                            Per quanto riguarda il primo aspetto sono d'accordo con te, come avevo già scritto nel mio intervento: è un'operazione utopica, che difatti non rientra nel nostro progetto. Per la seconda parte faccio un passo indietro: siamo un gruppo di studenti di 22/23 anni e non sappiamo neanche se le nostre proposte verranno accolte e realizzate, figurarsi se il nostro obiettivo è realizzare un cartello dell'assistenza ai danni di voi clienti!! anche perchè se così fosse cosa ci faremmo in questo forum??? Io penso che una grande azienda non possa andare avanti nel lungo periodo senza clienti soddisfatti: e il tuo atteggiamento (come quello di tanti agricoltori con cui abbiamo parlato) mi fa pensare che non lo siate, e quindi che il nostro progetto possa davvero servire a qualcosa... Se posto qui è perchè dopo aver letto tanti tanti interventi su questo forum ho notato la presenza di molte persone esperte, e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate delle nostre idee su canone di manutenzione, immatricolazioni facili, possibilità di provare sempre il trattore prima di comprarlo ecc ecc. Mi metto nei vostri panni: non abbiamo niente di concreto da offrirvi, se non la possibilità di aiutarci a concepire insieme il concessionario del futuro, adattandolo alle vostre esigenze. La leva prezzo, che vi sta giustamente a cuore, sarà possibile toccarla solo grazie a questa ristrutturazione del rapporto Same-concessionario-cliente.

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                            • #15
                              Il costo di un trattore, e di qualunque macchina, non è solo quello di acquisto ma comprende anche quello di gestione, l'assistenza (in genere, anzi più in altri campi) è già costosa di per sè in quanto, giustamente, deve coprire costi altissimi per attrezzature ma soprattutto di burocrazia, accentrarla in un solo soggetto sarebbe costringere gli utilizzatori ad un legame che non può gestire ma solo subire, sarebbe utile che i costruttori invece dessero tutti gli strumenti per la manutenzione ed almeno la piccola riparazione, anche dell'elettronica, poi ognuno è libero di affidarsi a chi vuole, senza andare lontano con la fantasia, leggendo sul forum, un utente ha pagato l'intervento dell'assistenza per cambiare un fusibile (scherziamo!?), l'assistenza poi dovrebbe essere in grado di affrontare i problemi seri e di affrontarli con serietà e competenza, in questo caso gli elevati costi sarebbero comunque soldi ben spesi.
                              Riguardo al prezzo voglio fare alcune considerazioni:
                              1) come cittadino italiano mi piacerebbe sapere che nelle Università si insegni come proggetarli i trattori, non come venderli, quello si chiama marketing, cioè l'arte di creare il mercato che non c'è per un prodotto che non serve; qualche altro studente dello stesso gruppo ha scritto di avere avuto affidato il progetto di organizzare incontri in agriturismi per presentare prodotti, perchè non vi fanno invece lavorare alla progettazzione o all'analisi dei dati di telemetria o comunque sulla meccanica? sarò un po' maligno, ma, ritengo per non farvi sapere niente di veramente serio;
                              2) gli aggeggi elettronici non fanno per niente aumentare il costo di costruzione, anzi per il loro basso costo (quasi tutto costruito in cina e circondario) il costo diminuisce;
                              3) l'elettronica fa aumentare quello che, nel marketing, si chiama prezzo psicologico, cioè il prezzo che il consumatore finale è disposto a pagare, quindi i listini, nessuno rinuncerà a questo;
                              4) bisognerebbe informare i costruttori del prezzo dei prodotti agricoli, saprebbero così quantificare quanto nei prossimi anni si potrà spendere in macchinari (tendente al nulla, tanto per essere chiari).

                              Commenta


                              • #16
                                Ottime osservazioni .... davvero ottime !!
                                E' difficile con le linee guida di studio degli atenei italiani che uno studente impari a "costruire" "realizzare" "progettare" una macchina .... si insegnano tutte altre cose ... ci sono passato anch'io e di pratico quando finisci il percorso formativo non hai appreso nulla, .... e ti scontri con la dura realtà !!!
                                x Mancioboy: non sono un agricoltore !!
                                Ripeto che un progetto in tal senso, non saprei se volontario o "forzato", è rivolto al merketing e non al miglioramento del prodotto rivolto all'utente finale .... però possimao sempre collaborare alle Vs idee !!
                                Paolo Raffaelli

                                Commenta


                                • #17
                                  risposte e chiarimenti

                                  Sono felice dell'apprezzamento che questo argomento stà suscitando, e quello che scrivete e per noi motivo di riflessione. Sergio probabilmente ti è sfuggito quello che è lo scopo di questo nostro lavoro, lo stesso scopo che ha mosso la creazione di questo forum di dibattito: cosa fare per migliorare il prodotto finale per l'utente e il servizio ad esso correlato sviluppando e rafforzando il rapporto concessionario-costruttore. Tu dici che la scuola italiana non forma abbastanza le menti degli ingegneri per progettare operativamente i prodotti che diano valore i clienti?può essere...ma il valore al cliente non si crea solamente costruendo efficienti parti meccaniche, quello non è lo scopo del nostro lavoro, non ci interessa ora...quello è compito di ingegneri meccanici o similia,il nostro lavoro è puramente di carattere organizzativo-gestionale e vogliamo capire quali sono i servizi che oggi non ci sono e che a voi possono e potranno servire,interessare nell'immediato e nel futuro. Non si vuole discutere di prezzi bassi o alti, del tal cambio o del progetto del nuovo motore a ecomassa, quanto più capire che serve migliorare la rete di progettazione o dare maggior risalto alla ecologicità. Settori generali da migliorare, nuove via da esplorare, scelte di massima che poi penseremo a come implementare.
                                  Se un concessionario e un costruttore sono uniti da una collaborazione talmente stretta come il franchising i vantaggi sono soprattutto per i clienti: prezzi chiari, sforzi di marketing tanto più imponenti in quanto pensati per un alto bacino di utenza. Non lo so noi si crede che possa essere la strada giusta e vorrei che ci indicaste voi quali sono le priorità da sviluppare SUBITO. dalla situazione in cui siamo ora al totale rapporto di affiliazione commerciale concessionario-costruttore ci vorranno anni ma per cominciare pensavamo di sviluppare delle Certificazioni: Same potrebbe concedere tale certificazione ai dealer che vendono il suo marchio e che hanno caratteristiche o che offrono servizi predeterminati...
                                  A noi sono venute in mente queste caratteristiche-servizi: CONSULENZA SUL PARCO MACCHINE
                                  CONTRATTI DI MANUTENZIONE
                                  SAME EVENTI
                                  ECOINCENTIVI
                                  FINANZIAMENTI VANTAGGIOSI PER ACQUISTO
                                  GESTIONE USATO
                                  GESTIONI ASSICURAZIONI
                                  IMMATRICOLAZIONI FACILI
                                  PROVE SUL CAMPO
                                  SICUREZZA
                                  ECOLOGICITA'
                                  quali sono le priorità o cosa aggingereste?


                                  e chi più ne ha...più ne metta!

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                                  • #18
                                    non sarei tanto d'accordo ... ecoincentivi ? E cosa sarebbero .... chi li eroga ?? Sicuri di questa voce (vedasi pianificazione Europea x l'agricoltura che ci vede disintegrati per agevolare altri ...)
                                    Il costruttore che gestisce (in franchising od altra forma poco importa) la rete dei concessionari significa "CARTELLO COSTRUTTORI" come per le Assicurazioni, per i prodotti petroliferi (ma tu guarda caso strano il gasolio costa quasi come la super e dire che per produrre gasolio si usa lo scarto di raffinazione della benzina ... mah beh ... chissà cosa ci sfugge) e questa situazione significherebbe una cosa sola: guai per l'utente finale !!!
                                    Mi dispiace ma non sono d'accordo con questa politica commerciale che reputo, senza offesa per nessuno, deleteria per gli addetti del settore ed estremamente lucrosa per i brand !! Purtroppo non ci possiamo fare niente, a meno tutti (ma dico tutti) uniti non si cominci a boicottare l'acquisto di macchine nuove .... 4 mesi di piazzali pieni di invenduto e vediamo come si ricollocano in fretta le macchine a prezzi super bassi (cioè a quello che relamente dovrebbero essere vendute).
                                    Postate l'intento sul miglioramento del prodotto, in che termini e con che soluzioni e vediamo cosa salta fuori .... magari è più interessante.
                                    Paolo Raffaelli

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                                    • #19
                                      Sinceramente non capisco esattamente cosa tu intenda con Cartello Costruttori...non riesco a capire la tua totale diffidenza.Io la vedo molto più semplice: se un concessionario vuole entrare nei parametri del costruttore franchiser deve soddisfare delle condizioni che ne garantiscano l'efficienza nei servizi profusi come riparazioni entro un tot di tempo, volumi minimi di vendita, grado di informatizzazione del canale concessionario-costruttore...se un costruttore vuole che un concessionario sia "ingolosito" dalla sua offerta di partnership deve offrire sconti quantità al dealer, impegno economico considerevole nel marketing, un brand forte e attrattivo. Tutti vincoli minimi che non fanno altro che favorire il cliente finale: è lui che sceglie Same o un altro marchio per le garanzie che la tal macchina gli offre, è lui che sceglie Same perchè il tal mezzo si spacca poco o addirittura mai, è lui che va dal concessionario di fiducia perchè sa che è affidabile, che non lo ha fregato e che non lo fregherà, perchè farà di tutto per garantirgli che il tal pezzo arrivi in poco tempo, che non lo lascerà a piedi in pieno periodo di raccolto...Chi si preoccupa troppo di lamentarsi che le cose non possono cambiare ha dimenticato che i costruttori, i concessionari e tutti gli stakeholders della filiera ESISTONO solo in funzione sua, solo in funzione di un servizio o prodotto che è stato concepito,progettato e realizzato per lui, solo per i suoi bisogni che si trasformano, in caso di apprezzamento di ciò che viene offerto, in acquisti e quindi ricavi e quindi profitti.
                                      Le aziende lo sanno che il mercato è saturo, che avete finito i soldi, che quello futuro sarà un mercato del "rimpiazzo" più che dell'allargamento del parco macchine...questa nuova consapevolezza porta prima a consolidare i rapporti in atto con i propri clienti che a spremere fino all'osso gli acquirenti (molti rapporti continuativi sono meglio di rapporti una tantum anche se altamente profittevoli)...di questo ne sono profondamente convinto. Non credo che Same o chi altro sia mosso da spirito caritativo, tuttaltro sono convinto che solo offrendo servizi integrati, che presuppongono sforzi congiunti concessionario-costruttore, si possa indirizzare e sfruttare al meglio le risorse (ormai sempre più scarse) a disposizione per creare valore...solo creando apprezzamento e valore per il cliente tutti gli altri attori possono creare valore (profitto) per loro stessi.

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                                      • #20
                                        Parliamone .... dunque se un costruttore realizza una rete di dealer in franchising del proprio marchio, con prezzi trasparenti, tutti uguali, in tutto il territorio ... allora chi vuole quel prodotto lo acquista ad un prezzo certo, non trattabile e con un margine di sconto (vedasi settore auto/autocarri del 5-10% max a meno che non tratti la casa madre che ritira fuori un altro sconto del 20-25% - riservato a chi ha flotte di 100 e più mezzi (strano vero)) predeterminato ... ma se la Casa madre impone un aumento di prezzo a tutti ?? Non ti puoi certo rivolgere ad un altro dealer autonomo .... non esisterebbe più perchè escluso dal brand stesso !!! ... e allora addio possibilità di contrattazione !!!
                                        Se le altre case produttrici seguono la stessa via .... allora il prezzo viene, ipso facto, dettato dal costruttore (il quale tira ad avere il maggior profitto possibile) e nulla si può opporre (alla faccia della libera concorrenza), un pò come tutte le assicurazioni ... non trovi ?!
                                        Vorrei, visto che il Vs intento è di natura commerciale, proporre un aiuto on-line (visibile a tutti) su quanto un utente finale andrebbe a risparmiare:
                                        Scegliete un modello della SAME, postiamone le caratteristiche, vediamo il prezzo che costa all'uscita della linea di montaggio, il prezzo a cui SAME lo immette nella rete di vendita, quello a cui viene venduto all'utente finale.
                                        Portiamo questi dati nel Vs modello di rete in franchising gestita da SAME e vediamo come variano i numeri, sia in positivo che in negativo
                                        Dite che sarebbe possibile o che qualcuno si opponga alla divulgazione di dati (coperti da segreto d'ufficio )??
                                        Paolo Raffaelli

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                                        • #21
                                          guarda l'idea di prendere un modello nei vari stadi di prezzo e confrontare la situazione attuale con quella di Franchising è un passo che cercherò con insistenza di portare avanti nel mio gruppo. E' indispensabile capire cosa cambi in primis a livello meramente pecuniario, se davvero alla fin fine i vantaggi sono concreti o si parla di fumo...certo che non dimentichiamo che quando uno compra qualsivoglia oggetto non ha come unico metro di giudizio il prezzo, ma anche la qualità percepita, l'affidabilità del produttore e cento altri parametri...cercheremo il modo di pesare adeguatamente tutto per avere un insieme di indicatori rappresentativi. Spero davvero che ci diano i dati di cuiabbiamo bisogno, ma ripeto non siamo dei consulenti, il nostro è un lavoro applicativo per un corso di "innovazione dei progetti", ma sono convinto che daranno sicuramente un'occhiat al nostro lavoro.
                                          sono invece completamente in disaccordo sulla questione Cartello-sconti. Io non credo che ci sia bisogno del Franchising perchè sia possibile che le aziende facciano un tacito accordo per alzare tutte i prezzi e inguaiare i clienti. Guarda come è lampante la situazione telefonia: Vodafone e Tim si dividono il mercato esolo adesso sembrano voler rubarsi quote a suon di promozioni e messaggini gratis,fino a 6 mesi fa tutti ingrassavano liberamente alla nostra salute. Tu credi che se ci fosse davvero una partnership forte come il Franchising Same avrebbe interesse che i suoi concessionari ad esempio facessero aspettare per pezzi e riparazioni uno sproposito i propri clienti?ne verrebbe meno dell'immagine di Same stessa...così come credi che ci sarebbe un concessionario che si metterebbe ai servizi di same se questa non garantisse stabilità sui prezzi, sforzi nel rispondere alle esigenze del mercato sia in termini di prezzi che di caratteristiche tecniche?che ne pensi?

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                                          • #22
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                                            Per quanto riguarda l'aspetto gestionale basta leggere i numerosi post, senza avere la sicurezza della verità assoluta, è le indicazioni di molti utenti possono essere molto istruttive (il forum è grande visitatelo in tutte le sezioni e tutti gli argomenti, vedrete... vedrete... la musica è tutta ad una sola tonalità).
                                            Per quanto riguarda il mercato basta leggere il più sgangherato dei testi di economia per trovare scritto che il mercato di libera concorrenza (peraltro solo in teoria perfetto) si ha solo con molti (tendenti ad infinito) venditori e compratori, quando i venditori sono pochi si ha l'oligopolio, humus perfetto per la formazione dei cartelli, se c'è un solo venditore si chiama monopolio (scusatemi per la lezione di economia, ma serviva solo a dimostrare che il ragionamento di Pablo è perfetto e scientificamente dimostrabile) quindi meno soggetti meno concorrenza.
                                            Che poi tra conc. e casa madre ci debbano essere rapporti forti è tecnicamente obbligatorio altrimenti non potrebbero concludere niente, forse badando più al commerciale si è perso di vista il cordone tecnico, ma alla lunga ritengo non possa durare.
                                            Una domanda a voi:
                                            come spiegate il fatto che in un periodo di crisi di grandi gruppi industriali è il settore macchine agricole quello che risana i bilanci e fa profitti per conto dell'intero gruppo? come mai i costruttori di trattori non pagano la crisi dei prezzi agricoli che invece a cascata dovrebbe toccare anche loro?
                                            Forse perchè le macchine sono indispensabili e loro possono imporre il prezzo che vogliono?
                                            Comunque, per essere chiari, trovo lodevole il vostro sforzo, il vostro impegno, vi auguro solo che vi lascino liberi nella vostra originalità, che i pensieri espressi in questi interventi possano essere solo utili a meglio capire i vostri più alti interlocutori con la visuale degli agricoltori.

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                                            • #23
                                              AMEN ... ottimo intervento, però vedo che la gente latita a risposte, siamo solo in 3 e .... preso dalla discussione mi sono scordato di spostare questo argomento nella sezione "Agricola" del Forum !!
                                              Che gli altri moderatori ed utenti mi perdonino ..... Trakker non ci provare ehhh
                                              Paolo Raffaelli

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                                              • #24
                                                Qualcuno del settore agricolo ha da dire la sua ???? ... con i dovuti termini ehhhh e manteniamo costruttiva questa discussione ... a proposito se qualcuno ha i prezzi dei modelli SAME, ivi compresi i cingolati li posti pure .... nessuno potrà mai obiettare nulla in nessun modo !!!
                                                Paolo Raffaelli

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                                                • #25
                                                  Ben nmi sembra un argomento veramente interessante e abbastanza spinoso, interessante perchè sarebbe ora che i csti dei trattori avessero un livellamento in basso e per questo basterebbe che dai listini venisse tolto il di più ovvero lo scontone o il giochino per la supervalutazione del tuo usato, vi faccio un esempio chiarificatore io l'anno scorso ho comperato un trattore nuovo mi informo dalla concessionaria la quale mi fa un preventivo da panico però mi dicono poi c'è lo sconto e anche ma lei ha qualcosa da dare in peruta?
                                                  Morale fatto 40000 più iva il primo preventivo alla fine mi hanno fatto 11000 di sconto e mi hanno dato del mio trattore usato di più di quello che l'ho pagato io questo vi sembra un mercato normale?
                                                  Se poi per caso andate un pò in giro per concessionarie e vi fate fare il preventivo di una serie di trattori pari potenza e allestimenti simili, lasciando stare certe ferrari del trattore alla fine tra il più caro e quello meno balleranno al massimo 6000€ di differrenza e se questo non è già un CARTELLO non saprei come definirlo.

                                                  Inoltre certe soluzioni che ci sono sui trattori dal tempo che sono sul mercato dovrebbero finirla di spacciarle per grandi novità e cominciarle a venderle a un prezzo chiaro e ragionevole.

                                                  Secondo me il Franchising non funziona come idea sarebbe più utile che ci fosse più identificazione del concessionario nella casa produttrice e che ci fosse più professionalità nell'assistenza o comunque che la professionalità non dipenda dalla serietà del concessionario ma sia uguale in ogni zona d'Italia, e questo fidelizza molto di più gli acquirenti.
                                                  Penso che un problema grosso sia quello dello smaltimento dei parchi usato soppravvalutati che è sulla gobba dei commercianti per questo le case dovrebbero fare qualcosa.

                                                  Per sintesi direi:
                                                  Chiarezza nei prezzi
                                                  Non soppravalutare le macchine
                                                  Applicazione di prezzi di listino più seri
                                                  Gestione e controllo della formazione dei manutentori delle varie concessionarie diretta della casa
                                                  Valutazione seria dei rivenditori ma anche autonomia degli stessi
                                                  Proposta di una linea economica ma di contenuto e una Hi line
                                                  Assistenza puntuale e maggior contatto con la clientela e non con i soliti noti che comperano tre trattori l'anno

                                                  Spero di non aver messo troppa carne al fuoco

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                                                  • #26
                                                    siamo contenti di essere stati "promossi" alla sezione agricola l'argomento piace e stiamo raccogliendo spunti interessanti continuate così!
                                                    Johndin il tuo intervento è davvero utile, e tanti dei tuoi spunti li puoi ritrovare in alcuni nostri interventi. In che senso però l'idea del franchising non funziona?Secondo noi tutte le tematiche da te trattate sarebbero garantite dall'adozione del franchising: sia l'identificazione concessionario-produttore, sia la professionalità che la poca discrezionalità nella manutenzione, sia la chiarezza dei prezzi...non trovi?
                                                    SergioM siamo ingegneri gestionali, le tue provocazioni sono pertinenti: la mancanza di prodotti sostitutivi non facilita la concorrenza sul prezzo insieme al già citato desiderio di non farsi male tra i vari competitors. Ti chiederei una cortesia (e mi rivolgo a tutti): mi faresti come johndil un veloce elenco di quelle che sono le priorità sui servizi da mettere in atto, le cose che non vanno e dovrebbero cambiare in fretta per attrarre più clienti come voi.
                                                    ciao a tutti!andiamo forte!

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                                                    • #27
                                                      In primis si dovrebbe lavorare sul livello qualitativo in fabbrica..........(molti costructors non lo fanno o lo fan poco......)...,vedete toccate un comparto del mondo del lavoro,quello agricolo , che vive un momento pessimo .....(un esempio nel 1987 100kg di grano duro giunsero ad un prezzo di 55mila LIRE,100 litri di gasolio un costo di circa 50 mila lire,oggi 100kg di grano duro sono venduti a 14 euro,cioè 29mila lire,100 litri di gasolio 140mila lire......),quindi ponendo che un'azienda agricola abbia mantenuto in questi anni la stessa superficie coltivabile è ovviamente calato il proprio reddito!!!!!Ciò fa si che la media -piccola impresa agricola riduca fortemente gli acquisti di attrezzature ,nel caso i trattori ,cercando di allungare la vita agli obsoleti e anziani mezzi gia in possesso.....DOVE voglio arrivare......per le piccole imprese che hanno un tempo di turnover delle attrezzature agricole gia lungo il vantaggio di una rete in franchising sarebbe poco irrilevante, anzi SE SUCCEDESSE che il prezzo UNIFICATO porti ad un aumento del prezzo d'acuisto,in conseguenza della mancata concorrenza dei vari concessionari,porterebbe alle numerose aziende "PICCOLE" ad acquistare meno o solo usato........Io proporrei ,invece un aumento del numero di concessionari nelle varie zone ,che farebbe certamente aumentare il fenomeno della concorrenza............UNIFICARE è una strategia che poco si sposa con il LIBERO MERCATO!!!!!Forse è una buona strategia per una multinazionale.....................Penso che il vostro progetto possa portare un grosso gruppo come SAME et altri a gestire meglio e più rapidamente il mercato ,ma di reali benefici per gli acquirenti ne vedo pochissimi........purtoppo penso che spostare il concetto usato nel mondo automobilistico a quello agricolo sia troppo azzardato,imparete a conoscere le reali condizioni del mondo a cui volete offrire servizi,gironzolate in questo forum in lungo e in largo,non soffermandovi solo sulle attrezzature agricole...........capirete molto e comprenderete di cosa ha bisogno un operante nel campo agricolo........

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                                                      • #28
                                                        Intanto il franchising non lo vedo per il settore agricolo il produttore deve avere una sua identità e il venditore anche.
                                                        L'unico qusi frnchising che c'è stato in agricoltura era quello della Fiat con i consorzi e i risultati si sono visti (è andata bene solo la Fiat).
                                                        Io reputeei molto più importante il discorso chiarezza dei prezzi (perchè quando vai a prendere una autovettura al massimo ti fanno il dieci % e quando comperi il trattore hai sempre il dubbio di essere stato "fregato"?) e una politica di produzione che cerchi di andare incontro alle vere esigenze della agricoltura Italiana ovvero magari produrre macchine con contenuti ma a un prezzo allettante per le piccole aziende, la prima domanda dovrebbero farsi i produttori di trattori dovrebbe essere ma a questi tra due anni che cosa gli vendiamo?

                                                        E poi le politiche di vendita, il contatto con il cliente sono cose molto importanti ma da modernizzare, non serve più il trattamento servizievole di una volta deve esserci un servizio comperata la macchina.
                                                        Gli agricoltori di oggi sanno fare i confronti, chiedono diversi preventivi bisogna che tutto sia un pò più trasparente.

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                                                        • #29
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                                                          • #30
                                                            chirezza sui prezzi?????
                                                            quanto possono scalare????
                                                            facciamo 2 conti con una ditta a caso SAME!!!!!
                                                            Iron 200 di listino 97.400 (fonte listino trattori informatore agrario novembre 2005) come rivista Trattori
                                                            Iron 200 con le campagne di vendita promozionale 64.000
                                                            Explorer 75 classic da 33.500 a 23.000
                                                            Solaris 30 da 16.250 a 11.300

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