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Trattori Orsi "testacalda"

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  • #31
    orsi super cingoli

    oggi sono entrato in possesso del libro "Il trattore d'epoca" di Giorgio Bollino (Presidente del Club Trattori d'epoca Piemonte, n.d.r.), l'ho sfogliato subito e con somma sorpresa vedo che viene menzionato il modello "orsi super cingoli", che non è nient'altro che l'orsi super dotato di cingoli.
    Non ha niente a che fare con l'Anteo, il carro è completamente diverso, ed è privo diella mascherina tipica dell'anteo che copre la testa; insomma è proprio un super (non RV).

    Qualcuno di voi ha notizie di questo modello?
    Non appare neppure nei libri di William Dozza , eppure leggendo il libro mi sembra di capire che non fosse un prototipo (tipo il landini testa calda cingolato che appare sul libro di Fontanesi). Infatti cito testualmente "ebbe un ottimo successo e fu un concorrente, in tono naturalmente modesto, del 50 Fiat a cingoli".

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    • #32
      ORSI SUPER CINGOLATO.
      A pag 157 del mio libro "testacalda italiani", si può leggere: "Annunciato dalla pubblicià nel 1938, appare nel 1940 (anno in cui l'azienda si trasforma in spa), il prototipo di un trattore cingolato col motore del Super 50. Il progetto non ha seguito a causa delle scoppio dell Seconda Guerra Mondiale durante la quale lo stabilimento viene utilizzato per la produzione di granate e di selle per muli".
      Posso aggiungere anche che quel prototipo (che rimase tale), lavorò durante il conflitto, a fare legna in montagna, dove la famiglia Orsi era sfollata per sfuggire ai bombardamenti aerei. (fonte: Roberto Orsi Carbone)

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      • #33
        Argo Maremma

        Qualcuno ha notizie certe sul modello Argo Maremma?

        Io credo che il nome Maremma non sia stato ufficialmente coniato dalla casa (non mi risulta infatti in nessun documento/depliant).
        le caratteristiche peculiari di questo pseudo-modello dovrebbero essere le ruote posteriori da 38, il ponte anteriore a V, e il cambio 6x2.
        Probabilomente queste caratteristiche erano tutti optional dell'unico modello argo, ma, nelle chiacchiere da bar, si sente spesso parlare del Maremma come modello "particolare", alcuni affermano anche che i primi Maremma anzichè avere il ponte a V, avevano il classico ponte dritto ma con uno spesso re sull'attacco...Boh, tutte chiacchiere da Bar, qualcuno ha notizie più certe per potere costruire la storia del Maremma (a partire dal nome stesso e dal capire se si possa definire davvero un modello a pate?)

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        • #34
          Landini - Orsi

          Se di Landini testacalda se ne vedono tanti e di Orsi molto meno, una ragione c'è. Di Landini ne sono stati costruiti circa 23 mila esemplari, di Orsi appena 2.500.
          A parità di potenza, gli Orsi pesavano di più e inoltre erano un pò più laboriosi nella manutenzione e nella gestione, ragioni per le quali, quando uscirono macchine più gestibili (tipo diesel veloce) vennero abbandonati e finirono nelle ferriere. I Landini restarono come seconde macchine o vennero piazzati come usato in zone più "povere".
          MAREMMA. Non cè uno straccio di carta che testimoni la presenza di un tale modello. Da gente che c'era, ne ho sentito di tutti i colori! L'idea migliore, che tra l'altro condivido, dice, che in un certo anno, l'Ente per la bonifica della Maremma commissionò un certo numero di Argo (30, 50, non si sa), con caratteristiche particolari consistenti in pneumatici posteriori maggiorrati e assale anteriore a V per ottenere una maggiore altezza da terra per via di specifici lavori che questa macchina avrebbe dovuto affrontare. Queste caratteristiche, che rendevano la macchina visivamente più imponente, piacque ad un certo tipo di clientela che la richiese e che la Orsi fu ben lieta di fornire. Ma rimase sempre un Argo con un semplice supplemento sul prezzo di listino. Adesso anch'io chiudo il mio Bar!!!

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          • #35
            Qualcuno sa l'origine del nome Argo?

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            • #36
              Originalmente inviato da fiat411r Visualizza messaggio
              Qualcuno sa l'origine del nome Argo?
              Non c'è una spiegazione ufficiale e certa dell'origine del nome, alcuni pensano che sia l'acronimo di "A Ricordo di Giuseppe Orsi" (leggi le iniziali e risulta ARGO).
              Questa interpretazione, anche se non ha riscontri ufficiali, è comunque molto romatica (Giuseppe Orsi era infatti il figlio del fondatore della Orsi che era deceduto l'anno prima della presentazione del modello Argo).
              Ultima modifica di Rodeo95; 09/11/2006, 09:01. Motivo: precisazione

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              • #37
                Rodeo55, la risposta è giusta ma merita una precisazione.
                Giuseppe era il filgio di Pietro e insieme avevano fondato l'azienda nel 1901. Solo che Pietrro era scomparso nel 1911 e Giuseppe non volle mai cambiare la ragione sociale nonostante che l'azienda fosse "LUI". E quando Lui morì alla fine del 1948 e alla guida dell'azienda gli subentrò la moglie Apollonia Cuniuolo, fu grande il rimpianto delle maestrranze per la perdita di colui che per oltre venti anni aveva animato l'azienda. E' molto probabile che i nomi Argo e Anteo, nomi brevi, incisivi, "latini", fossero opera dello tesso Giuseppe e questo non lo sapremo mai. Si sa che il nuovo modello fu splittato nel giro dei dipendenti come tu hai detto: A Ricordo Giuseppe Orsi.
                Molto romantico come romantico è il nostro occuparci delle cose di ieri. Le sigle della Rolls Royce erano rosse e divennero nere alla morte dei fondatori. Qualche giorno dopo la scomparsa di Enzo Ferrrari, proposi che le macchine costruite dopo la sua morte portassero una barretta nera sotto il cavallino. Fui guardato come un matto e forse qualcuno mi tolse anche il saluto! Il Commendatore l'avrebbe apprezzato. E anche i suoi fans.

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                • #38
                  Orsi Argo e cingolato

                  Salve
                  Nella mia gioventù ho avuto la fortuna di salire (non guidare perché ci voleva forza e pratica) su uno degli ultimi Argo costruiti dalla Orsi Pietro. Erano i primi anni 60. Era un bel bisonte da 60 cavalli già all'avanguardia perché dotato di avviamento con motorino elettrico e riscaldamento della testa, immagino, mediante resistenza elettrica. In fatti non aveva bisogno della classica bombola di gas. Era una macchina splendida che, quando aveva raggiunto la temperatura di regime mediante un lungo cinghione trascinava in movimento la trebbia (ovviamente Orsi), la pressa A.M.A. (sempre marchio della Orsi), lungo nastro trasportatore che caricava i covoni dal pagliaio trasferendoli alla tramoggia (da noi si chiamava con un francesismo "bateur"), e per finire negli ultimi anni muoveva una soffiante che mediante tubi da almeno 4 pollici (tipo quelli idraulici ma semplicemente infilati accoppiando estremità maschio - femmina) spingeva il grano appena trebbiato fino a solai al secondo piano o addirittura al terzo delle case coloniche.
                  C'erano dei trattoristi così in gamba che prima di spegnere il motore lo portavano al minimo e poi con un colpo di acceleratore dato all'istante opportuno riuscivano a far ruotare il motore in senso inverso, in tal modo invertendo il senso di rotazione della ventola di raffreddamento, ottenevano una parziale pulizia dei radiatori (2) dalla gran polvere accumulata soffiandola verso l'esterno..

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