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Cosa ne faccio degli arbusti?

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  • Cosa ne faccio degli arbusti?

    ragazzi vorrei chiedere durante le pulizie del mio castagneto tolgo molti arbusti quali spine, rami secchi foglie secche e tutto quello che si trova nel sottobosco, è possibile usare questo materiale in qualche modo? non so fornirlo a qualche produttore di pellets? o altre fabbriche che usano questa roba? ciao a presto

  • #2
    Ti sei posto il problema dei costi, sia in termini econimici che in termini di impatto ambientale, che comporterebbe il solo trasporto? Non credo ne valga la pena.

    Ciao.

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    • #3
      Una soluzione logica potrebbe essere l'acquisto di un buon biotrituratore, la cui dimensione sarà da valutare in rapporto al volume di materiale da trattare.

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      • #4
        Originalmente inviato da MaxB. Visualizza messaggio
        Una soluzione logica potrebbe essere l'acquisto di un buon biotrituratore, la cui dimensione sarà da valutare in rapporto al volume di materiale da trattare.

        credo anche io che l'acquisto di un buon biotrituratore possa risolvere i tuoi problemi, ho sentito parlare molto bene dei caravaggi! in quanto sono disponibili per trattori motocoltivatori o dipendenti con motore a sè (penso motorizzati honda)
        il difetto è il prezzo molto salato.
        eviterei però di usare un rimedio chiamato: bruciare.

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        • #5
          ma una volta triturati in cosa poi vengono impiegati?

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          • #6
            Originalmente inviato da giannitr Visualizza messaggio
            ma una volta triturati in cosa poi vengono impiegati?
            Dopo essere stati triturati possono diventare del ottimo compost organico.

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            • #7
              dici che una soluzione di compost organico potrebbe avere anche del mercato?

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              • #8
                Originalmente inviato da giannitr Visualizza messaggio
                dici che una soluzione di compost organico potrebbe avere anche del mercato?
                un mercato in proposito esiste(tutte quelle ditte che fanno terricci ed altre cose), ma piazzarne piccile quantita e saltuariamente , se non conosci la persona giusta diventa un'impresa

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                • #9
                  Quando triti puoi spargere il materiali cippato nel sottobosco a mo' di pacciamatura, contribuisce a limitare la crescita delle infestanti e a mantenere pulito dalle infestanti.

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                  • #10
                    il fatto di spargerlo lo avevo già pensato anche io ma dato che ne avrei quantità industriali volevo cercare di trovare qualche contatto con qualche azienda, sapere dirmi come cercare su internet? tipo queste aziende hanno un nome specifico?
                    grazie a tutti mi trovo davvero bene inquesto forum

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                    • #11
                      Potresti parlare con cun centro di compostaggio. Ma ti anticipo io che per loro la cosa diventa interessante se si parla a livello di "N." tonnellate al anno, hai una simile produzione di materiale verde?

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                      • #12
                        ho una proprieta enorme è praticamente una montagna intera potrei produrre credo delle quantità grandi

                        Commenta


                        • #13
                          Originalmente inviato da giannitr Visualizza messaggio
                          ho una proprieta enorme è praticamente una montagna intera potrei produrre credo delle quantità grandi
                          inizia a cercare i vari produttori di pellets e compost per terricciati(col motore di ricerca di internet non dovrebbe essere difficile) contattali con e-mail, e prospetta loro la tua fornitura, in base alle risposte puoi poi prospettare un serio piano di fornitura, e altretanto adeguato cantiere, piano ecconomico spese ricavi ecc, tutto per vedere se il progetto ha un rendiconto vantaqggioso.

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                          • #14
                            infatti quello che stavo cercando di fare è proprio di trovare produttori di pellets e terriccio nella mia zona salerno e potenza

                            Commenta


                            • #15
                              Ti chiederanno comunque una stima verosimile della produzione annuale. A questo punto ti conviene prima sentire un giardiniere esperto o meglio ancora un boscaiolo per valutare quante tonnellate di ramaglie e leganme puoi produrre in un anno.
                              Tieni comunque conto che il fogliame fa volume ma non peso e quindi non può essere preso in considerazione, stesso discorso per l'erba di risulta dai tagli.

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                              • #16
                                se guardi la convenienza economica ti conviene trinciare con una martellante posteriore al trattore ho con una cippatrice come questa e lasciare che il tempo trasformi il cippato in sostanza organica. i produttori di compost si fanno pagare loro se li porti le tue ramaglie. le caldaie a biomassa ritirano il cippato ma fino quando il petrolio non andra molto in alto nel prezzo non ti paghi sicuramante lavoro e trasporti. ciao ric

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                                • #17
                                  grazie rimazza sei stato molto molto chiaro infatti ho contattato qualcuno via e mail e mi diceva la stessa cosa che sono loro a chiedere dei soldi per lo smaltimento che fanno quindi non pagano ..pero' che fregatura

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                                  • #18
                                    Originalmente inviato da giannitr Visualizza messaggio
                                    ragazzi vorrei chiedere durante le pulizie del mio castagneto tolgo molti arbusti quali spine, rami secchi foglie secche e tutto quello che si trova nel sottobosco, è possibile usare questo materiale in qualche modo? non so fornirlo a qualche produttore di pellets? o altre fabbriche che usano questa roba? ciao a presto
                                    in questi anni ho potuto farmi un bel bagaglio di conoscenze enell'ambito della pulizia del sottobosco di montagna del tipo castagneto, posso dirti che il materiale derivante dalla triturazione di questi vegetali tipo spine e rovi non sono ideali per la produzione di pellets ma poi non c'è la convenienza in termini di eventuali acquisti di biotrituratori, manodopera trasporto o altro. ti consiglio di impiegare il tuo tempo ad attività del sottobosco molto più redditizie tipo allevamento suini allo stato semibrado creando una filiera che prevede pure la produzione di mancime dallo scarto di castagne prima infornate e poi triturate che costituisce un ottimo mancime pure per pollame altresì ti consiglio di ammassare questi scarti del sottobosco lontano dagli alberi o dalle ceppaie almeno 5 metri, vedrai tempo un annetto e si biodegraderanno se poi hai la possibilità di bruciarli sempre però con accortezza e dopo piogge abbondandi sarebbe ancora meglio. ora non conosco la conformazione vera del sottobosco del tuo castagneto se magari mandi foto o altro posso darti consigli per la prevenzione da danni di incendio ed altro. ciao
                                    Ultima modifica di gardenman; 02/11/2008, 12:57. Motivo: aggiunta info

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                                    • #19
                                      Originalmente inviato da gardenman Visualizza messaggio
                                      in questi anni ho potuto farmi un bel bagaglio di conoscenze nell'ambito della pulizia del sottobosco di montagna del tipo castagneto, posso dirti che il materiale derivante dalla triturazione di questi vegetali tipo spine e rovi non sono ideali per la produzione di pellets ma poi non c'è la convenienza in termini di eventuali acquisti di biotrituratori, trasporto o altro. ti consiglio di ammassare questi scarti del sottobosco lontano dagli alberi o dalle ceppaie almeno 5 metri, vedrai tempo un annetto e si biodegraderanno se poi hai la possibilità di bruciarli sempre però con accortezza e dopo piogge abbondandi sarebbe ancora meglio. ora non conosco la conformazione vera del sottobosco del tuo castagneto se magari mandi foto o altro posso darti consigli per la prevenzione da danni di incendio ed altro. ciao
                                      L'uso del biotrituratore è sempre preferibile al fuoco, in ogni caso, situazione e circostanza. Ovviamente a livello ambientale. Personalmente la cosa che trovo avvilente è che ormai più in nessun paese d'europa ad eccezione di italia e forse grecia, nessuno si pone più questo dubbio, optando ovviamente verso la soluzione del biotrituratore o dello smaltimento ecologico.

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                                      • #20
                                        Originalmente inviato da MaxB. Visualizza messaggio
                                        L'uso del biotrituratore è sempre preferibile al fuoco, in ogni caso, situazione e circostanza. Ovviamente a livello ambientale. Personalmente la cosa che trovo avvilente è che ormai più in nessun paese d'europa ad eccezione di italia e forse grecia, nessuno si pone più questo dubbio, optando ovviamente verso la soluzione del biotrituratore o dello smaltimento ecologico.
                                        scusami tanto ma di che dubbio parli in riferimento alla situazione europea?

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                                        • #21
                                          e sempre preferibile, fare decomporre sul luogo il materiale di risulta piuttosto che bruciarlo inutilmente, se ben sparso sul terreno ne aumenta la dotaqzione organica, non altretanto puo dirsi bruciandoli.

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                                          • #22
                                            Originalmente inviato da MaxB. Visualizza messaggio
                                            L'uso del biotrituratore è sempre preferibile al fuoco, in ogni caso, situazione e circostanza. Ovviamente a livello ambientale. Personalmente la cosa che trovo avvilente è che ormai più in nessun paese d'europa ad eccezione di italia e forse grecia, nessuno si pone più questo dubbio, optando ovviamente verso la soluzione del biotrituratore o dello smaltimento ecologico.
                                            Nutro qualche dubbio sul fatto che un biotrituratore sia sempre preferibile, lo potrà essere con un certo quantitativo di materiale da trattare.
                                            Intendo dire che per valutarne la convenienza a livello ambientale bisogna considerare tutto, dalla produzione dell'acciaio necessario, all'inquinamento prodotto dalla distribuzione e trasporto, all'inquinamento diretto del motore e degli eventuali olii e grassi (nel caso ne abbia).
                                            Per pareggiare questo bilancio credo sia necessario bruciare un bel pò di ramaglie.
                                            Certo questa rimane una pratica non raccomandabile, e da utilizzare in ben determinate condizioni.

                                            Nel caso specifico, si tratta di un castegneto e non del giardino di casa, la cosa più semplice e più ecologica, secondo me, è quella di ammucchiare ramaglie e foglie lontano dagli alberi e lasciare che la natura li decomponga, come consigliava Gardenman.

                                            Ciao.

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                                            • #23
                                              Originalmente inviato da challenger Visualizza messaggio
                                              e sempre preferibile, fare decomporre sul luogo il materiale di risulta piuttosto che bruciarlo inutilmente, se ben sparso sul terreno ne aumenta la dotaqzione organica, non altretanto puo dirsi bruciandoli.
                                              mi permetto di risponderti da uomo vissuto e conoscitore del sottobosco del tipo castagneto a parte che penso che comunque la combustione non è totalmente inutile perchè alla fine un residuo organico rimane e se leggi bene da qualche parte sul web troverai info relative alla fertilità che il terreno acquisisce dopo un incendio. nel sottobosco ricco di humus e predisposto alla crescita di funghi il fuoco certo è traumatico, ma in altri tipi di sottobosco molto calpestati e colonizzati da graminacee è preferibilela combustione. Poi c'è un altro problema da considerare la proliferazione di patogeni, la combustione consente la disinfezione da microbi causa di ad esempio del mal d'inchiostro, spargere il prodotto triturato non è consigliabile, poi c'è da considerare il fattore umidità se c'è molta roba sul suolo maggiore e persistenti saranno le condizioni di umidità e proliferazione di funghi patogeni e microbi. ora per questo insisto nel valutare con obiettività le varie situazioni grazie

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                                              • #24
                                                ciao,
                                                per quanto riguarda il dar fuoco o meno non so...sicuramente sterilizza e rilascia sostanza organica, ma credo sia molto rischioso!!
                                                ma al posto di una cippatrice(biotrituratore) se hai un trattore perchè non comperi una trincia da attaccare ai 3punti? o se lo spazio è piccolo ci sono delle 'trince a mano', ciò che tagli resta la e non ti poni la questione dove buttarlo...prova a valutare questa opzione!
                                                dato che lo pulisci spesso(mi pare ogni anno) non dovresti torvarti difronte a tronchi con diametro eccessivo!!!
                                                ciao

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                                                • #25
                                                  mi permetto di fare un'osservazione.
                                                  il fuoco nn rilascia sostanza organica,in caso microelementi

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                                                  • #26
                                                    Originalmente inviato da simotre Visualizza messaggio
                                                    mi permetto di fare un'osservazione.
                                                    il fuoco nn rilascia sostanza organica,in caso microelementi
                                                    mi permetto di chiederti cosa intenti per sostanze organiche? da conoscitore della chimica organica so per certo che i residui di carbone incombusti sono formati da molecole contenenti atomi di carbonio (molecole organiche appunto) che possono andare ulteriormente incontro a combustione o decomposizione batterica! certo dalla combustione si liberano altre molecole inorganiche tipo carbonati o altro! semmai la tua osservazione dovrebbe essere di integrazione alla dicitura residui di sostanza organica, sarebbe utile sapere a tal proposito da te che tipo di microelementi vengono rilasciati. grazie
                                                    Ultima modifica di gardenman; 12/11/2008, 18:25. Motivo: aggiunta info

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                                                    • #27
                                                      L'uso del biotrituratore, è preferibile al fuoco, non fosse altro per ragioni di emissioni, come ad esempio il CO2 rilasciato dalle fiamme.
                                                      A livello domestico i vantaggi sono indiscutibili. Biotrituratore elettrico abbinato ad una valida compostiera permettono la creazione di un circuito chiuso di riciclo di materia organico/vegetale.
                                                      A livello più intensivo, per uso professionale abbiamo comunque numerosi benefici:

                                                      -Notevole riduzione del volume del materiale, mediamente il rapporto è di 8 a1.
                                                      -In conseguenza di ciò riduzione dei costi logistici e di trasporto.
                                                      -Vantaggio in termini di possibilità di riutilizzo del tritato, mediante opportuno trattamento.
                                                      -Vantaggio economico, in termini di possibilità di rivendita del compost di risulta dal tritato.

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                                                      • #28
                                                        Originalmente inviato da MaxB. Visualizza messaggio
                                                        L'uso del biotrituratore, è preferibile al fuoco, non fosse altro per ragioni di emissioni, come ad esempio il CO2 rilasciato dalle fiamme.
                                                        A livello domestico i vantaggi sono indiscutibili. Biotrituratore elettrico abbinato ad una valida compostiera permettono la creazione di un circuito chiuso di riciclo di materia organico/vegetale.
                                                        A livello più intensivo, per uso professionale abbiamo comunque numerosi benefici:

                                                        -Notevole riduzione del volume del materiale, mediamente il rapporto è di 8 a1.
                                                        -In conseguenza di ciò riduzione dei costi logistici e di trasporto.
                                                        -Vantaggio in termini di possibilità di riutilizzo del tritato, mediante opportuno trattamento.
                                                        -Vantaggio economico, in termini di possibilità di rivendita del compost di risulta dal tritato.
                                                        Ancora si insiste sui benefici o meno del fuoco, portando avanti buoni intenti ambientalisti e premura verso la natura incontaminata. La discussione era nata con il quesito di pulire il sottobosco di un semplice castgneto, ora stiamo immagginando produzioni industriali di scarto e rami come se giantir avesse disboscato la foresta Amazzonica ed ora non sa cosa farne diei rami e sterpaglie, come se giantir si stia impegnado a praticare questa opera di bonifica al fine di far un lavoro. Se proprio la vogliamo vedere dal punto di vista chimico-fisico-biologico diciamo che cmq il biotrituratore cosuma carburante o cmq energia elettrica, diciamo pure che ogni giorno alimentiamo i nostri caminetti a legna o consumiamo metano per riscaldamento domestico,e ci spostiamo con le nostre macchine che vanno a gasolio. Sulle emissioni di CO2 ne potremmo dire a bizzeffe, se la combustione può servire a tutelare l'intera superficie alberata a scapito degli incendi devastanti e di grandi dimensioni ben venga la combustione in virtù della sopravvivenza delle piante produttrici di O2 e utilizzatrici di CO2. Più piante sopravvivono più CO2 viene riassorbita e impiegata per la costruzione di tessuti vegetali per biosintesi.
                                                        Ultima modifica di gardenman; 13/11/2008, 13:45. Motivo: aggiunta

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                                                        • #29
                                                          Originalmente inviato da gardenman Visualizza messaggio
                                                          ......... se la combustione può servire a tutelare l'intera superficie alberata a scapito degli incendi devastanti e di grandi dimensioni ben venga la combustione in virtù della sopravvivenza delle piante produttrici di O2 e utilizzatrici di CO2. Più piante sopravvivono più CO2 viene riassorbita e impiegata per la costruzione di tessuti vegetali per biosintesi.
                                                          Trovo interessante approfondire questo passaggio. Cosa si intende per combustione? Creazione di piccoli falò controllati e circoscritti in cui bruciare materiale di risulta? oppure fuoco selettivo e guidato?

                                                          mi permetto si segnalare questo interessante documento, si veda in particolar modo la sezione "conseguenze per il suolo"

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                                                          • #30
                                                            Originalmente inviato da MaxB. Visualizza messaggio
                                                            Trovo interessante approfondire questo passaggio. Cosa si intende per combustione? Creazione di piccoli falò controllati e circoscritti in cui bruciare materiale di risulta? oppure fuoco selettivo e guidato?

                                                            mi permetto si segnalare questo interessante documento, si veda in particolar modo la sezione "conseguenze per il suolo"

                                                            http://209.85.135.104/search?q=cache...lnk&cd=1&gl=it
                                                            Bruciare un mucchio di materiale vegetale lontano da alberi e con le dovute precauzioni, mi sembra una cosa ben diversa rispetto ad un incendio.
                                                            Ricordo che, tale pratica, è prevista anche nel regolamento regionale lombardo.

                                                            Ciao

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