Anche il rimorchio Viberti 181T era a carrello stretto
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Autotreni e rimorchi 4 assi
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Tra le autocisterne era diffuso anche il G,S,S,S,oltre al G,G,S,S,sia Viberti che Bartoletti,mentre i Bartoletti G,S,S,G,i due assali centrali era poggiati su un tandem a balestratura semplice mentre le due ralle alle estremità avevano doppia balestra (balestra semplice+balestrino) come i G,G,G.Questa caratteristica aveva in se diversi difetti. Il rimorchio era troppo molleggiato,il suo baricentro era più alto,in presenza di una cisterna non perfettamente piena,se ti prendeva l'onda sotto sterzo si rovesciava facilmente il rimorchio.Per quanto riguarda i balestrini così diffusi negli anni 50-60 anche nei carrelli delle motrici,bisognava stare attenti ai passaggi a livello o strade sconnesse, quando rimorchi o motrici erano scariche il balestrino era staccato dal tampone e bastava una buca perchè il tampone urtasse violentemente al medesimo balestrino per spezzarlo.A rimorchio carico questo rischio non esisteva.Ricordo l'Orione di mio zio a 3 assi cisterna il carrello era Orlandi col balestrino andando sempre a tavoletta il balestrino era sempre rotto.Per quanto riguarda i carrelli stretti dei rimorchi,potevano essere fissi o autosterzanti,la Bridelli era famosa ,quando arrivavi in un tornante col 3-4 assi i carrelli stretti sotto strezo sforzavano al punto che si sentivano scrocchiare le balestre ed era facile finire il tornante senza più il carrello posteriore.6ro ricerche
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Originalmente inviato da junkerAnche il rimorchio Viberti 181T era a carrello stretto
E poi il carreggiata stretta non mi risulta che era sterzante in quanto le ruote erano quasi aderenti alle balestre .
Gruista
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x gruista
Il carrello stretto era diffuso negli anni 50-60 quando era sterzante, ma con raggio limitato,per le ragioni che hai detto, comunque i telai dei rimorchi erano più stretti di dimensioni rispetto agli attuali,Adige,Orlandi,furono tra i primi a proporre il carrello stretto sterzante,idem per i semirimorchi.Ultima modifica di 6ro; 18/07/2006, 11:01.6ro ricerche
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Originalmente inviato da gruistaIl 180 T era esclusivamente a carrello stretto , mentre pochissimi furono i 181T a carrello stretto , la maggiorparte erano a carreggiata larga e sterzante .
E poi il carreggiata stretta non mi risulta che era sterzante in quanto le ruote erano quasi aderenti alle balestre .
Gruista
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Nel sito Viberti si vede un 181t trainato da un Esatau B con carreggiata stretta nel carrello,ma scusate tutti o quasi i rimorchi prodotti fino alla metà e oltre agli anni sessanta erano a carrelli stretti,il carrello largo si diffuse a partire dagli anni settanta ,i primi, fine anni sessanta6ro ricerche
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Originalmente inviato da junkerDove ho scritto che il carrello stretto era sterzante ?
ho unito tutto in un solo messaggio
Comunque 6ro in merito alla larghezza del telaio , posso risponderti con certezza sul Viberti 180T , questo aveva il telaio con le balestre sotto telaio e queste ultime si trovavano alla minima distanza dalle ruote gemellate , quindi il telaio era largo quanto disponibile tra le ruote gemellate .
Ti dico questo perchè il 180T mi ha accompagnato tutta l'infanzia e non c'è molta differenza sulla larghezza telaio rispetto ai più recenti .
Probabilmente altri modelli o altre marche avevano il telaio più stretto .
Il nostro aveva il carrello largo e sterzante , mà era stato oggetto di modifica quanto passò dall'esatau al 690 .
GruistaUltima modifica di gruista; 18/07/2006, 14:47.
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Originalmente inviato da gruistaMà sei andato a rubare alla Viberti ???????????
Tutte stè foto sono una delizia
Questa era la combinazione più diffusa , 691 4+4 in particolare il rimorchio g-s-g-s .
Gruistahttp://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096
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x gruista
Se ben ricordo la versione del Viberti 181T(1954) col carrello autosterzante era denominata dalla sigla S,(brevetto viberti).Ma non aveva la carreggiata larga come i Viberti anni settanta 3-4 assi,noi l'abbiamo avuto solo cisterna.Per quanto riguarda gli Adige mi pare si chiamasse 3/SG/10 col carrello autosterzante 6,50-7,00-8,00-9,00 m sempre a carreggiata stretta e telaio molto leggero (anche esile) tanta portata ma il telaio era meno adatto per i ribaltabili,ne abbiamo avuto 2 tutti col ribaltabile laterale a 3 pistoni.Lo stesso rimorchio era proposto in versione 3 assi e carrello fisso sollevabile (brevetto Adige ma ignoro il sitema,forse a catena o tiranti) ma consigliavano lunghezze non superiori a 7/7,50 m e impieghi non impegnativi (corrieri o utilizzo solo in pianura con carichi modesti)Poi c'erano i vecchi OMT noi l'avevamo solo cisterna 3 assi e carrello autosterzante famoso in famiglia per i suoi sbandamenti che causarono il rovesciamento di un carico di alcol etilico a Piacenza con tanto di chiusura dell'autosole (1966 circa) ma non ricordo le sigle.Gli Orlandi avevano sistemi di sterzature e sollevamento carrello brevettati dalla casa di Brescia in famiglia non li abbiamo mai avuti.Comunque nei primi anni sessanta io ero piccolo e mi ricordo nel cortile della vecchia casa,quando si trasportava col "cassone", le cisterne stavano nel prato sotto ai paranchi poi nei periodi di magra le cisterne tornavano sui camion per lunghi percorsi e trasportavano il "nero"alle raffinerie,attività terminata definitivamente alla fine degli anni sessanta per dedicarsi a pieno ritmo al frantoio,l'unico in famiglia a continuare il cisternista fu mio padre il quale con l'Esagamma (1971) grigio 3 assi e il Bartoletti 3 assi trasportava gasolio da Mantova o Fidenza o Cremona per i vari frantoi o depositi o ceramiche...bei tempi! li sì che si vedevano i limiti delle macchine!!!Ultima modifica di 6ro; 19/07/2006, 13:53.6ro ricerche
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6ro, sul sollevamento ( si potrebbe anche definire regolazione) del carrello dei vecchi rimorchi hai pienamente ragione quando parli di tiranti;
Non ricordo se qualche fabbrica usasse le catene sin dall'origine, ovvio che poi con l'usura dei "destri sinistri" originali ( visibili nell'immagine Viberti ) come li chiamavano in gergo , le filettature sempre sporche e difficili da gestire, empiricamente spesso questi venivano sostituiti appunto con spezzoni di catena.
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Certo che il sistema di regolazione era ingegnoso, ma appunto i filetti erano abbastanza difficili da tenere in ordine. Ma non potevano metterci dei soffietti in gomma per tenerli almeno un pò riparati? Poi per regolare i tiranti sarebbe bastato farli scorrere un pò verso l'alto ed il basso per scoprire le zone interessate. Mi sa che non ci hanno mica pensato però...http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096
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Nico, certo che poteva essere una soluzione, anzi, qualcuno con vecchie camere d'aria faceva "cartoccio" ma la morchia entrava lo stesso.
E comunque nei libri uso e manutenzione era sempre scritto di " tenerli sempre sotto copertura di grasso" così come era consigliato, periodicamente per balestre e balestrini di " allentare i cavallotti e tra un foglio e l'altro siringare apposito olio grafitato". Ma tutti non lo facevano, si limitavano ad ingrassare perni e boccole.
Rispetto alle catene poi essi in più svolgevano anche la funzione di supporto nel tenere in asse il carrello; libero di muoversi in verticale ma vincolato in orrizzontale, da questi e dalle balestre, al telaio.
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x 6ro
6ro quando parli di resistenza telai , all'epoca nessun rimorchio sarebbe uscito indenne dai carichi che si facevano .
Il 180T avuto era stato praticamente rinforzato internamente al telaio da cima a fondo in quanto erano talmente tante le rotture che non c'era più spazio per le saldature , in particolare spaccava in corrispondenza degli attacchi balestre tra 2/3 asse .
Da precisare che quel rimorchio classe 1953 aveva ammazzato l'Esatau , il 690 , il 684 e per terminare il 190F35 , tant'è che nell'ultima motrice l'ingegnere che dovette fare l'aggangiamento sui libretti fece molte storie .
In merito al sistema di sollevamento del 3° asse , questo era stato eliminato perchè inutilizzabile , con i carichi parziali era tutto uno strisciare di gomme in frenata .
Qui non esisteva nessun correttore di frenata
La tara con tutti i vari rinforzi era sui 62 qli (macchina 7.50 m.)
Gruista
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Bha! i nostri rimorchi dagli anni 50 fino agli anni 80 hanno subito ogni genere di modifiche,gli Adige ribaltabili erano buoni come stabilità ma i rinforzi si facevano sia in corrispondenza degli attacchi delle balestre specie quelle del carrello,e venivano rinforzati i telai nella zona centrale e posteriore con traverse a barre saldate col cannello. Comunque a quei tempi ogni giorno succedeva qualcosa,scoppiava un tubo dell'aria,si rompeva un fusello,oppure un pistone spingeva meno dell'altro nel ribaltamento laterale imbarcando il ribaltabile.Abbiamo avuto anche il 4 assi Bartoletti simmetrico G,S,S,G, solo cisternato,bisognava avere talento nella guida perchè si rovesciavano facilmente nelle manovre sottosterzo con l'onda.Però sopportava carichi di 240-260 ql ptt,ma in salita la motrice (690n1) slittava e bisognava sabbiare il traino costantemente quando pioveva,specie nelle strade in salita del centro sud.Viberti a 4 assi li ho guidati pure io col 691n poi con il 170,pesante come tara, era circa 75 ql,tutto ferro,ma stabilissimo facevi le curve con 180-200 ql di ghiaia e dallo specchietto non lo vedevi ondeggiare come gli Umberto Piacenza,buoni anche loro per carità ma più ballerini per via delle balestre6ro ricerche
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C'è qualcosa di strano in questa foto !!!!!!
Sulla panchina anteriore (o quel che rimane) c'è scritto Cardi , mà la ralla compreso l'asse anteriore ed i supporti balestre del telaio sono quelli del Viberti 180T .
Modifiche in corso ??????????????
Tarocchi ????????????
A mè sembra così , voi che dite ????????
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Secondo mè era un telaio per cisterne, al quale hanno saldato dei longheroni, per allargare il pianale.
Considerato che la cisterna, contribuisce ad irrobustire la struttura, ciò spiegherebbe il telaio esile.
In merito al fatto che possa essere un Viberti, o un Cardi, potrebbero aver messo insieme pezzi avanzati da vari rimorchi (tanto è ad uso interno), anche se mi dà l' impressione che l' assale anteriore sia Cardi.
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Cò stà foto polaris è difficile dire cose certe , comunque la carpenteria sottoralla è Viberti perchè i Cardi erano molto diversi , il resto del telaio è Viberti (vedi supporti balestre) compreso i fine corsa del quarto asse .
In questo esemplare manca la carpenteria posteriore a V tonda che alloggiava il freno a mano , mà potrebbero averla eliminata a causa delle svariate modifiche da cisterna a pianale ecc. come hai indicato te .
Dagli assi singoli non si può dedurre Cardi o Viberti perchè all'epoca erano molto simili , mà dal primo asse vedo a malapena trà il grasso i bulloni del coprimozzo e questo mi ha fatto pensare assale Viberti (180T) che aveva il coprimozzo con tanti bulloni , mentre i cardi avevano il coprimozzo avvitato così come tutti i Viberti post 180T (assali gemellati).
Però in questo caso è solo una mia ipotesi a causa delle modifiche e rimpasti effettuati nel tempo .
Altro no lù saccio
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Originalmente inviato da Belinoneper l'asse stretto .....
la butto li .... non potrebbe essere un vecchio asse gemellato??? a cui hanno cambiato un i cerchi ???
Gruista
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Originalmente inviato da BelinoneQuante cose che devo ancora imparare.....
Grazie mille delle spiegazioni
Nei Viberti e nella maggiorparte dei suoi simili , negli assali gemellati le balestre erano doppie (balestra + balestrino) mentre i singoli erano a balestre semplici come nella foto .
La versione D-D-S-S- aveva le balestre doppie su ralla e secondo asse e poi balestre semplici su terzo e quarto asse .
Altro che sospensioni pneumatiche
Sè sezionavi un rimorchio del genere , ci voleva un piazzale intero per tutte le foglie di balestre che nè uscivano fuori .
Gruista
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