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Info macchine x cantiere stradale

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  • Info macchine x cantiere stradale

    Salve a tutti, sono uno studente di ingegneria civile, curriculum strade e trasporti. Avrei bisogno del vostro aiuto perchè sto trattando una esercitazione che riguarda la realizzazione di un cantiere stradale per l'autostrada Asti-Cuneo. In particolare dopo aver realizzato per la tratta di mia competenza un PERT di massima, elencando le varie attività necessarie (a grandi linee), ora mi si è posto il problema di dovermi dotare di un parco macchine virtuale per poter "rendermi operativo". Avevo pensato ad un paio di bulldozer con lama ad U per le opere preliminare di sbancamento e picchettamento; una pala gommata per leggeri movimenti terra non realizzabili da bulldozer; un escavatore cingolato per gli scavi di trincee profonde; vari camion per il trasporto terra; un rullo per costipamento (meglio statica o vibrante?); una finitrice e una betoniera per le opere ci calcestruzzo. Secondo voi questo equipaggiamento di mezzi va bene o necessito di altro? Di cosa ho bisogno per realizzare una galleria artificiale a doppia canna di circa 160m di lunghezza?
    Approfitto della vostra gentilezza per chiedervi anche un'altra cosa: dove posso trovare informazioni riguardanti l'operatività delle suddette macchine? Logicamente il costo non mi interessa, mi servono solo dati tecnici

    Grazie mille

  • #2
    ciao pecok, io eviterei di mettere due buldozer , metterei 1 solo doozer con lama , un gradere con l autolivello , e qualche scavatore uno piu' grosso e uno piu' piccolo. Inoltre metterei un sollevatore telescopico per la movimentazione di vari materiali , poi per le macchine da compattazione userei un rullo ferro-gomma e una macchina spandicalce mi pare che si chiama che spruzza della calce o bentonite non ho idea che sia , sul tout venant prima del passaggio del rullo ferro gomma , poi per l' asfaltatura finale userei una normalissima finitrice stradale e secondo me meglio cingolata essendo che si muove su il tout venant. Poi farei un area cantiere con dei container vari ad uso ufficio e a uso lavoratori e magari un capannone di questo in acciaoi che finito il lavoro si smonta e via con annessi furgoncini con i serbatoi del gasolio e pistole per l' ingrassaggio. Altre macchine potresti mettere dei mini macchine sotto i 100 qli utilissime in cantieri del genere per fare qualche trincea per i tubi della luce o per altri lavori , in piu' metterei in cantiere un impianto per la produzione di calcestruzzo non piu' di 180 mq all ora , per la galleria non ho idea dipende anche dal raggio che ha perche anche da esso dipende i mezzi che devono operarci e poi anche che materiale etc etc spero di averti chiarito qualche dubbio

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    • #3
      io posso dirti cosa usavano quando l'han fatta l' Asti-Cuneo
      nella tratta che vedevo io, dove però non ci son gallerie, usavano 2-3 escavatori da 200-300q per gli sbancamenti, dozer da 200q, grader con impianto laser, spandicalce e stabilizzatrice, 2 rulli ferro-gomma da 150-180q, un rullo gommato.
      per l'asfaltatura avevano una finitrice classica e 2 rulli ferro ferro da 100q.
      per le varie opere accessorie, trincee ecc un paio di midi da 50-100q.
      sempre presente almeno un telescopico e una autogrù fuoristrada.
      camion ce ne erano svariati, sempre almeno una decina di 4 assi e 5-6 bilici.
      per il cls lo portavano le ditte della zona, in media con 2-3 betoniere e serviva la pompa
      Fede, BID Division Member

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      • #4
        bella questione... dipende comunque anche dai mezzi che ha a disposizione la ditta appaltatrice/subappaltatrice, perchè dalla teoria alla pratica passa una bella differenza!
        http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096

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        • #5
          la pratica non esisterà mai, si tratta di una esercitazione unversitaria

          grazie a tutti per le info, siete stati utilissimi. Per quanto riguarda la galleria, è una classica autostrada a due corsie per senso di marcia, larghezza 9,5m banchine comprese

          P.S. qualche sito da cui prendere le caratteristiche tecniche dei mezzi? (operatività, movimebtazione oraria terre, ecc)

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          • #6
            Originalmente inviato da pecok Visualizza messaggio
            Salve a tutti, sono uno studente di ingegneria civile, curriculum strade e trasporti. Avrei bisogno del vostro aiuto perchè sto trattando una esercitazione che riguarda la realizzazione di un cantiere stradale per l'autostrada Asti-Cuneo. In particolare dopo aver realizzato per la tratta di mia competenza un PERT di massima, elencando le varie attività necessarie (a grandi linee), ora mi si è posto il problema di dovermi dotare di un parco macchine virtuale per poter "rendermi operativo". Avevo pensato ad un paio di bulldozer con lama ad U per le opere preliminare di sbancamento e picchettamento; una pala gommata per leggeri movimenti terra non realizzabili da bulldozer; un escavatore cingolato per gli scavi di trincee profonde; vari camion per il trasporto terra; un rullo per costipamento (meglio statica o vibrante?); una finitrice e una betoniera per le opere ci calcestruzzo. Secondo voi questo equipaggiamento di mezzi va bene o necessito di altro? Di cosa ho bisogno per realizzare una galleria artificiale a doppia canna di circa 160m di lunghezza?
            Approfitto della vostra gentilezza per chiedervi anche un'altra cosa: dove posso trovare informazioni riguardanti l'operatività delle suddette macchine? Logicamente il costo non mi interessa, mi servono solo dati tecnici

            Grazie mille
            Ciao pecok,
            molto dipende anche dal lavoro da fare. Il materiale vegetale dello scoticamento come verrà utilizzato? Che tipologia di terreno affronterai? Stabilizzazione solo meccanica o chimica+meccanica?
            Rilevati?In trincea? mezzacosta?Tempi di esecuzione?
            Circa la galleria dipende molto dal terreno. Presenza di lenti d'acqua? Roccia?

            Per i dati tecnici prova a vedere qui

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            • #7
              Il materiale dallo scoticamento sarà usato per rivestire i rilevati e le trinee drenanti. Per quanto riguarda la galleria questa è la relazione tecnica che ci ha fornito il professore:

              Galleria S. Albano: modello stratigrafico e idrogeologico
              Da un punto di vista litostratigrafico sono state riconosciute due diverse formazioni:

              alluvioni (a5): alluvioni ghiaioso sabbiose con suolo bruno, costituenti il livello fondamentale della pianura, ghiaie in matrice sabbioso limosa, addensate, rico-perta da un suolo bruno potente fino a 2,50 m;

              formazione Villafranchiana (Pv): costituisce il substrato del lotto ed è formata da alternanze di ghiaie spesso alterate, sostenute da una matrice sabbiosa gros-solana, sabbie da medie a grossolane massive o debolmente gradate, sabbie limose giallastre passanti a livelli di limi sabbiosi grigi, massivi. Questo com-plesso geologico è visibile lungo la scarpata del terrazzo di erosione fluviale del torrente Stura.
              L’intero tracciato della galleria interessa principalmente la formazione a5, che in questa zona raggiunge la profondità massima di 20 metri sotto al piano campagna. Tali forma-zioni sedimentarie sono sede di un acquifero a falda libera. A causa della netta diffe-renza di permeabilità tra le due formazioni, la parte più cospicua del flusso sotterraneo avviene nella formazione alluvionale a5. La soggiacenza della falda varia da un minimo di 4,50 m a un massimo di 13 m. Tale variabilità è da attribuire all’azione drenante del terrazzo.
              Da queste considerazioni si desume che l’opera, sia per quanto concerne la fase co-struttiva che nel lungo termine, interferisce con la presenza di una falda superficiale, caratterizzata da una notevole quantità d’acqua. L’esistenza di tale falda è confermata dalla presenza di numerose venature d’acqua lungo il versante di raccordo con l’alveo del torrente Stura. Il regime di falda è legato alle precipitazioni e, localmente, alla pre-senza di canali irrigui attivati nella stagione estiva.
              Per evitare modifiche all’assetto idrogeologico preesistente sia nel breve che nel lungo termine, la soluzione progettuale prevede la realizzazione di opere di sostegno degli
              scavi impermeabili e di elevata inerzia strutturale. Si intende utilizzare due paratie rea-lizzate con diaframmi tiratati continui in calcestruzzo armato di spessore pari a 1 metro e con giunti a tenuta d’acqua, in grado di consentire altezze di scavo considerevoli in presenza di falda.
              Per le strutture della galleria è stato previsto un rivestimento completamente imperme-abilizzato in grado di contrastare con il proprio peso, sia nel breve che nel lungo termi-ne, la sottospinta idraulica. Sull’imbocco della galleria lato Cuneo è stata progettata una risistemazione del versante di S. Albano con opportuna regimazione delle acque superficiali.

              Galleria S. Albano: caratterizzazione geotecnica
              Nell’area di intervento della galleria sono state riscontrate tre unità geotecniche:

              unità 1: a spessore variabile tra 0,50 m e 2,00 m, costituita da terreno coltivo e dalla coltre superficiale (eluvio-colluviale). Risulta composta da sabbia limosa con ciottoli e da limo argilloso; puntualmente può essere sostituita da materiale di riporto di origine antropica;

              unità 3 (formazione litostratigrafica a5); presenta spessore variabile tra 16,00 m e 20,00 m circa ed è costituita da ghiaia e sabbia in matrice debolmente limosa. I ciottoli hanno dimensioni anche maggiori di 10 cm di diametro;

              unità 4 (formazione litostratigrafica Pv); costituita da sabbie e ghiaie immersi in abbondante matrice sabbioso-limosa. È posizionata al di sotto dell’unità 3 e presenta uno spessore di 40 m circa.
              Lo scavo della galleria interessa interamente il terreno incoerente dell’unità 3, per que-sto motivo ed a causa della copertura ridotta lungo tutto il tracciato della galleria è stato ritenuto opportuno realizzare l’opera interamente in artificiale e scegliere una soluzione progettuale con scavo a cielo aperto sostenuto da paratie. Difatti la copertura naturale massima della galleria è di circa 8 metri in corrispondenza del bordo del terrazzo lato Cuneo e decresce fino a zero, in direzione Massimini, alla progr. 5+499. Una soluzione alternativa, con scavo a fondo cieco, richiederebbe l’adozione di pesanti interventi di consolidamento della superficie e risulterebbe comunque applicabile solo sul tratto ini-ziale dall’imbocco lato Cuneo.
              La soluzione a cielo aperto è applicabile anche in virtù dei modesti vincoli superficiali presenti, in quanto il soprassuolo in corrispondenza della galleria risulta per lo più de-stinato ad uso agricolo.

              Opere d'arte

              La galleria di S. Albano permette al tracciato di risalire da Ovest verso Est alla piana di Cuneo tramite una livelletta di pendenza pari a 3.83%, partendo dall’imbocco lato Cu-neo, situato a una quota di circa 392 m s.l.m. e arrivando alla quota di circa 408 m s.l.m. (lato Massimini).
              L’opera è costituita da due fornici aventi differenti sagome interne per permettere, sulla carreggiata AT-CN, l’inserimento di un allargamento in curva di 1,20 m. Le gallerie hanno geometria policentrica con raggio interno di 6,65 m; nella canna AT-CN i due ar-chi di calotta sono raccordati in corrispondenza della chiave da un tratto orizzontale di larghezza pari a 1,3 m. Le sagome interne garantiscono una larghezza netta della car-reggiata di 11,20 m (12,40 con l’allargamento in curva) e un’altezza minima di 5,0 m più 10 cm di tolleranza.
              Le due canne sono distinte in progetto come carreggiata direzione Massimini-Cuneo (canna di valle) e carreggiata Cuneo-Massimini (canna di monte). La canna di monte ha una lunghezza complessiva, comprensiva dei manufatti di imbocco, di 346,37 m, mentre quella di valle misura 352,08 m; la distanza tra gli assi delle due canne è di 17,20 m circa. Dei circa 350 metri di sviluppo medio complessivo dell’opera, 320 m cir-ca sono previsti con scavo tra paratie, realizzate a una quota inferiore rispetto al piano campagna, definita secondo il criterio di limitazione degli sbancamenti superficiali e al-lineandosi alla quota massima di risalita teorica della falda.
              Direzione Massimini
              Inizio opera pr.765,62
              Becco di flauto pr.782,42 L=16,80 m
              Galleria artificiale gettata in opera pr.787,82 L=5,40 m
              Galleria artificiale prefabbricata pr.945,32 L=157,50 m
              Galleria artificiale gettata in opera pr.950,50 L=5,18 m Ltot=168,08 m
              Becco di flauto pr.1111,99 L=161,49 m
              Direzione Cuneo
              Inizio opera pr.1258,69
              Becco di flauto pr.1241,89 L=16,80 m
              Galleria artificiale gettata in opera pr.1236,49 L=5,40 m
              Galleria artificiale prefabbricata pr.1076.49 L=160,00 m
              Galleria artificiale gettata in opera pr.1071,09 L=5,40 m Ltot=170.80 m
              Becco di flauto pr.906,61 L=164.48 m.
              La galleria attraversa il versante collinare nel territorio del comune di S. Albano Stura. L’imbocco lato Cuneo viene raggiunto per mezzo di un rilevato a mezza costa che in prossimità dell’imbocco stesso assume una configurazione in trincea a falso rilevato, mentre quello lato Massimini è situato sul territorio della piana di Cuneo e utilizza un raccordo altimetrico tramite sezione tipo in trincea, per avvalersi successivamente di uno schema in rilevato.
              L’angolo di incidenza del tracciato autostradale rispetto al versante adiacente l’imbocco lato Cuneo risulta non ortogonale allo stesso. Al fine di evitare problemi di instabilità del versante nelle fasi di scavo dell’opera è stata prevista una risistemazione definitiva del versante con un intervento di sbancamento a gradoni.
              Ultima modifica di pecok; 30/04/2012, 09:41.

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              • #8
                Si tratta di una galleria artificiale a cielo aperto.
                Bisognerà aggredirla dalla quota geodetica minore in modo da poter canalizzare correttamente le acque della falda come riportato dalle indagini geognostiche.
                Bisogna considerare l'alto volume di materiale da spostare e il suo stoccaggio per il successivo riporto in luogo.
                Bisogna considerare quanto spazio si ha a disposizione per le aree di cantiere e stoccaggio del materile di smarino e scavo. I tempi di realizzazione da parte della committenza.All'aumentare della distanza dal luogo di scavo a quello di stoccaggio, aumenta il numero di dumper o simili necessari per il trasposrto.
                Come minimo 2 escavatori (probabile che bisogna aggredire dall'alto il fronte scavo in presenza d'acqua e non si possa usare un ripper). Un numero da definire di dumper o simili.Un dozer,un grader, un rullo vibrante,due gru di diverso sbraccio,minipale e miniescavatori.
                Circa l'asfaltatura bisognerebbe leggere le specifiche della progettazione del manto stradale. Stabilizzazione chimica?meccanica? riutilizzo del materiale di scavo o utilizzo di materiale arido?

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