«Se non collabori, ti facciamo la guerra»
Nelle carte della Finanza i metodi della Azzolini
27/01/2006 07:42
di UBALDOCORDELLINI
«Ti facciamo la guerra in tutti gli appalti». Gli uomini del gruppo Azzolini di Arco avrebbero usato anche le maniere forti per convincere gli altri imprenditori edili a prestarsi alle loro manovre per conquistare gli appalti migliori in Trentino. Ovviamente è ancora tutto da dimostrare davanti a un giudice. È quello che emerge dall'inchiesta del Gruppo di polizia giudiziaria del nucleo regionale di polizia tributaria della Finanza sugli appalti truccati. Le indagini, coordinate dai pm Giuseppe De Benedetto e Carmine Russo, hanno portato alla luce un vero e proprio cartello che poteva influenzare l'andamento delle gare d'appalto. In genere le imprese partecipavano al cartello spontaneamente, ma quando questo non accadeva ci pensavano gli uomini della Azzolini a convincerli.
Nel caso specifico il piatto era troppo ricco per poter sbagliare. L'appalto era quello per le due rotatorie di Santa Caterina e Sant'Andrea nel comune di Arco, a due passi dalla sede del gruppo Azzolini. Si trattava di appalto cui il gruppo teneva particolarmente. Tanto che è riuscito a controllare ben 20 offerte su un totale di 25. Questo, secondo l'accusa, avrebbe permesso alla Azzolini di poter stabilire anche l'offerta con cui vincere la gara. Un'offerta particolarmente vantaggiosa per l'impresa appaltatrice che avrebbe realizzato un ingiusto guadagno di 366 mila euro.
Secondo quanto emerso dall'inchiesta, però, non tutte le venti imprese si sono prestate volentieri al gioco della Azzolini. In un caso il gruppo di Arco aveva inviato a un'impresa trentina l'offerta che questa avrebbe dovuto presentare per partecipare alla gara per le due rotatorie. Poi, però, l'amministratore delegato della Azzolini, il geometra Enzo Righi, ci avrebbe pensato su. Non si fidava dell'impresa cui avrebbe mandato l'offerta da presentare. Così gli ha chiesto di restituirgli un foglio in bianco già firmato sul quale avrebbe lui stesso aggiunto l'offerta da presentare alla gara. La richiesta è stata accompagnata da un avvertimento esplicito:se non avesse obbedito, l'impresa, che è più piccola della Azzolini, avrebbe corso il rischio di mettersi contro il gruppo di Arco. In questo modo poteva anche perdere molti appalti, dal momento che le dimensioni della Azzolini sono notevoli. In quel caso l'imprenditore avrebbe ceduto e inviato a Righi il foglio in bianco.
L'inchiesta del gruppo di polizia giudiziaria della Finanza ha messo in evidenza anche altri trucchi usati per pilotare le gare. Per l'appalto della ristrutturazione di un palazzo della Provincia in via Jacopo Aconcio, a Trento, la Azzolini si sarebbe messa d'accordo con la Cles scarl di Ravenna. Il consorzio romagnolo avrebbe presentato un'offerta talmente anomala da permettere all'offerta della Azzolini di essere considerata valida. Alla fine, però, il disegno non riuscì perché l'offerta della Cles scarl venne esclusa dalla gara perché non aveva depositato una fidejussione valida. Alla fine la Azzolini perse quell'appalto solo per lo 0,1 per cento.
Per quanto riguarda l'appalto della ristrutturazione dell'ex Colonia pavese di Nago Torbole, gli uomini della Finanza hanno trovato delle e-mail inviate a due aziende di fuori provincia, la Ziglio e la Scoes. Negli allegati venivano indicate delle offerte che poi le due ditte hanno effettivamente presentato. Non solo, quelle due offerte hanno influito sulla media e, quindi, sul risultato della gara.
Infine, una stranezza è stata trovata nella gara per l'acquedotto di Brentonico. Si tratta della gara per la quale è stato trovato un foglio nell'agenda dell'ex responsabile appalti della Azzolini. Nel foglio c'era un elenco di imprese con a fianco scritto a penna un Ok. Il proprietario dell'agenda ha spiegato di aver preso quel foglio solo dopo l'apertura delle buste. Peccato che nell'elenco non fossero inserite tre imprese che avevano presentato l'offerta all'ultimo minuto. Segno questo che qualcuno della stazione appaltante aveva passato l'elenco alla Azzolini prima della gara. Su questo si indaga.
27/01/2006
Nelle carte della Finanza i metodi della Azzolini
27/01/2006 07:42
di UBALDOCORDELLINI
«Ti facciamo la guerra in tutti gli appalti». Gli uomini del gruppo Azzolini di Arco avrebbero usato anche le maniere forti per convincere gli altri imprenditori edili a prestarsi alle loro manovre per conquistare gli appalti migliori in Trentino. Ovviamente è ancora tutto da dimostrare davanti a un giudice. È quello che emerge dall'inchiesta del Gruppo di polizia giudiziaria del nucleo regionale di polizia tributaria della Finanza sugli appalti truccati. Le indagini, coordinate dai pm Giuseppe De Benedetto e Carmine Russo, hanno portato alla luce un vero e proprio cartello che poteva influenzare l'andamento delle gare d'appalto. In genere le imprese partecipavano al cartello spontaneamente, ma quando questo non accadeva ci pensavano gli uomini della Azzolini a convincerli.
Nel caso specifico il piatto era troppo ricco per poter sbagliare. L'appalto era quello per le due rotatorie di Santa Caterina e Sant'Andrea nel comune di Arco, a due passi dalla sede del gruppo Azzolini. Si trattava di appalto cui il gruppo teneva particolarmente. Tanto che è riuscito a controllare ben 20 offerte su un totale di 25. Questo, secondo l'accusa, avrebbe permesso alla Azzolini di poter stabilire anche l'offerta con cui vincere la gara. Un'offerta particolarmente vantaggiosa per l'impresa appaltatrice che avrebbe realizzato un ingiusto guadagno di 366 mila euro.
Secondo quanto emerso dall'inchiesta, però, non tutte le venti imprese si sono prestate volentieri al gioco della Azzolini. In un caso il gruppo di Arco aveva inviato a un'impresa trentina l'offerta che questa avrebbe dovuto presentare per partecipare alla gara per le due rotatorie. Poi, però, l'amministratore delegato della Azzolini, il geometra Enzo Righi, ci avrebbe pensato su. Non si fidava dell'impresa cui avrebbe mandato l'offerta da presentare. Così gli ha chiesto di restituirgli un foglio in bianco già firmato sul quale avrebbe lui stesso aggiunto l'offerta da presentare alla gara. La richiesta è stata accompagnata da un avvertimento esplicito:se non avesse obbedito, l'impresa, che è più piccola della Azzolini, avrebbe corso il rischio di mettersi contro il gruppo di Arco. In questo modo poteva anche perdere molti appalti, dal momento che le dimensioni della Azzolini sono notevoli. In quel caso l'imprenditore avrebbe ceduto e inviato a Righi il foglio in bianco.
L'inchiesta del gruppo di polizia giudiziaria della Finanza ha messo in evidenza anche altri trucchi usati per pilotare le gare. Per l'appalto della ristrutturazione di un palazzo della Provincia in via Jacopo Aconcio, a Trento, la Azzolini si sarebbe messa d'accordo con la Cles scarl di Ravenna. Il consorzio romagnolo avrebbe presentato un'offerta talmente anomala da permettere all'offerta della Azzolini di essere considerata valida. Alla fine, però, il disegno non riuscì perché l'offerta della Cles scarl venne esclusa dalla gara perché non aveva depositato una fidejussione valida. Alla fine la Azzolini perse quell'appalto solo per lo 0,1 per cento.
Per quanto riguarda l'appalto della ristrutturazione dell'ex Colonia pavese di Nago Torbole, gli uomini della Finanza hanno trovato delle e-mail inviate a due aziende di fuori provincia, la Ziglio e la Scoes. Negli allegati venivano indicate delle offerte che poi le due ditte hanno effettivamente presentato. Non solo, quelle due offerte hanno influito sulla media e, quindi, sul risultato della gara.
Infine, una stranezza è stata trovata nella gara per l'acquedotto di Brentonico. Si tratta della gara per la quale è stato trovato un foglio nell'agenda dell'ex responsabile appalti della Azzolini. Nel foglio c'era un elenco di imprese con a fianco scritto a penna un Ok. Il proprietario dell'agenda ha spiegato di aver preso quel foglio solo dopo l'apertura delle buste. Peccato che nell'elenco non fossero inserite tre imprese che avevano presentato l'offerta all'ultimo minuto. Segno questo che qualcuno della stazione appaltante aveva passato l'elenco alla Azzolini prima della gara. Su questo si indaga.
27/01/2006
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