E’ stata completata con successo la prima fase del montaggio di un nuovo impianto di caricamento bunker presso la Raffineria di Gela. Il manufatto, una struttura metallica reticolare, avrà una volta completato, una lunghezza complessiva di circa 150mt.
La prima fase consisteva nel posizionare il primo concio, che va dal punto di arrivo a quota 40 al supporto n.5 (quota 26mt.); il peso del pezzo era di circa 180q.li ed aveva una lunghezza di 32mt. per una sezione di 2.5 x2.5mt. circa (passerelle escluse).
La difficoltà di questo sollevamento stava nel posizionare l’autogrù, una Demag AC500/1 da 500tons; per dare un’idea delle dimensioni ridotte del sito, basta considerare che a fatica si è riusciti a far entrare una Demag AC120 da 120tons necessaria per l’assemblaggio del supporto e dell’impianto di ricezione in quota.
Ma non esistevano alternative logiche alla soluzione della 500tons idraulica se non quella di posizionare una cingolata di grande portata al parco carbone (area di assemblaggio dei manufatti e di presa del primo concio) ma vi erano ovvi problemi di budget.
Quindi è iniziata la fase di planning da parte dell’azienda committente Magaldi Industrie Srl, l’impresa esecutrice Conti Trasporti Srl e con la mia consulenza esterna per riuscire a trovare la soluzione sia per l’accesso della macchina che per il suo posizionamento finale.
I problemi maggiori infatti li abbiamo riscontrati nel consentire alla Demag Ac500/1, che ricordo ha un peso complessivo in ordine di marcia di 960q.li ed una lunghezza di oltre 19mt., di accedere all’area di lavoro; allo scopo sono stati realizzati dei “bridges” in carpenteria ed un terrapieno per permettete alla macchina di passare sopra a delle tubazioni. Durante una manovra, ad esempio, abbiamo dovuto rimuovere i lampeggianti della cabina torretta per “infilarla” sotto ad un impalcato.
Alla fine abbiamo raggiunto un piazzamento “da manuale” con tolleranze che definirei millimetriche, visto che le zavorre scansavano di circa 20cm. la struttura di sostegno degli elettrofiltri, il cavalletto del superlift ruotava a circa 30cm. dalla ciminiera e gli stabilizzatori erano letteralmente infilati nei pochi spazi disponibili tra i vari macchinari.
Il tiro, anche se con qualche ritardo dovuto a piccoli problemi sempre presenti in questo tipo di lavori, è stato ultimato in poco più di due ore con grande soddisfazione di tutte le parti interessate.
Un ringraziamento a tutte le maestranze coinvolte, all’impegno dell’Ing. Bonaccorso della Magaldi, alla grande professionalità della Conti Trasporti Srl, e un saluto al gruista della Conti, il grande Corrado “CHE GUEVARA”.
La prima fase consisteva nel posizionare il primo concio, che va dal punto di arrivo a quota 40 al supporto n.5 (quota 26mt.); il peso del pezzo era di circa 180q.li ed aveva una lunghezza di 32mt. per una sezione di 2.5 x2.5mt. circa (passerelle escluse).
La difficoltà di questo sollevamento stava nel posizionare l’autogrù, una Demag AC500/1 da 500tons; per dare un’idea delle dimensioni ridotte del sito, basta considerare che a fatica si è riusciti a far entrare una Demag AC120 da 120tons necessaria per l’assemblaggio del supporto e dell’impianto di ricezione in quota.
Ma non esistevano alternative logiche alla soluzione della 500tons idraulica se non quella di posizionare una cingolata di grande portata al parco carbone (area di assemblaggio dei manufatti e di presa del primo concio) ma vi erano ovvi problemi di budget.
Quindi è iniziata la fase di planning da parte dell’azienda committente Magaldi Industrie Srl, l’impresa esecutrice Conti Trasporti Srl e con la mia consulenza esterna per riuscire a trovare la soluzione sia per l’accesso della macchina che per il suo posizionamento finale.
I problemi maggiori infatti li abbiamo riscontrati nel consentire alla Demag Ac500/1, che ricordo ha un peso complessivo in ordine di marcia di 960q.li ed una lunghezza di oltre 19mt., di accedere all’area di lavoro; allo scopo sono stati realizzati dei “bridges” in carpenteria ed un terrapieno per permettete alla macchina di passare sopra a delle tubazioni. Durante una manovra, ad esempio, abbiamo dovuto rimuovere i lampeggianti della cabina torretta per “infilarla” sotto ad un impalcato.
Alla fine abbiamo raggiunto un piazzamento “da manuale” con tolleranze che definirei millimetriche, visto che le zavorre scansavano di circa 20cm. la struttura di sostegno degli elettrofiltri, il cavalletto del superlift ruotava a circa 30cm. dalla ciminiera e gli stabilizzatori erano letteralmente infilati nei pochi spazi disponibili tra i vari macchinari.
Il tiro, anche se con qualche ritardo dovuto a piccoli problemi sempre presenti in questo tipo di lavori, è stato ultimato in poco più di due ore con grande soddisfazione di tutte le parti interessate.
Un ringraziamento a tutte le maestranze coinvolte, all’impegno dell’Ing. Bonaccorso della Magaldi, alla grande professionalità della Conti Trasporti Srl, e un saluto al gruista della Conti, il grande Corrado “CHE GUEVARA”.
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