Scambio esperienze tecniche
Buongiorno ninoapr
sono sempre disponibile ad un confronto tecnico sulle nostre esperienze e conoscenze in merito di batterie, io sono convinto che non si finisce mai di imparare, solamente confrontandosi con altre persone con esperienze e percorsi lavorativi diversi si riesce a capire meglio un settore tecnico in continua evoluzione. I stessi costruttori di batterie aggiornano i loro prodotti e noi ci troviamo costretti ad evolvere di fronte a nuove problematiche che sorgono nel corso di vita di una batteria ( considerando che non esistono due batterie uguali o che si comportano in egual maniera) . Ritengo che non esistano scienziati o guru ma semplicemente persone che riescono raccogliere informazioni ed esperienze e se hanno il modo di confrontarsi ricevono le dovute conferme.
Per spiegare meglio la competenza necessaria all'uso del macbat la tua osservazione e corretta in parte. L'uso del macchinario è semplicissimo, è la verifica delle condizioni e lo stato della batteria che richiede una competenza, specificando meglio se il macbat venisse utilizzato per la funzione di manutenzione ad intervalli di tempo nella vita della batteria non è richiesta nessuna competenza in quanto il suo uso elimina la solfatazione e previene qualunque tipo di problema nella batteria ( ad eccezione per la formazione di ossido o rottura cavi/connessioni ) . Nel caso che venga utilizzato per batterie molto vecchie e danneggiate viene richiesta una competenza per la valutazione del problema, la diagnosi di elementi danneggiati ( in corto netto o corto in temperatura ) o la presenza di deterioramento meccanico delle piastre. In questi casi la macchina non funziona adeguatamente e ferma il processo o ne da indicazione nel display .
Due parole sulla solfatazione : dalla maia esperienza possiamo definire due fenomeni
1.solfatazione naturale per problemi tecnici di efficenza, lo stesso costruttore definisce una vita in termini di cicli di scarica e carica definiti in circa 1500 in condizioni di utilizzo ottimali, cioè significa che la batteria dopo 1500 cicli non ha più un rendimento utile, a causa di cosa ? della solfatazione cioè dopo 1500 cicli le piastre non riescono più a generare energia, cioè realizzare il processo elettrochimico di scambio del SO4 fra le piastre e la soluzione, cioè ad ogni carica e scarica ( anche in condizioni teoriche perfette ) si solfata circa lo 0,06% delle piastre, si perde una capacità di circa lo 0,06% anche con un supercaricabatterie perfetto ed efficentissimo.
2.Solfatazione indotta dall'utilizzo in condizioni reali, se consideriamo una batteria che lavora nel mondo reale con un caricabatterie di qualità media ( come ben sai vengono utilizzati caricabatterie molto economici con componenti e curve di carica approssimative ) che non permettono una carica ottimale, producono solfatazione cioè un mancato discioglimento dalle piastre del SO4 e quindi una densità inferiore a quella richiesta dal costruttore. Se questa mancata carica non viene recuperata in breve tempo ( ad esempio nel fine settimana) si cristallizza e diventà una permanente perdità di capacità. Il tipo di utilizzo che ne viene fatto dellabatteria all'interno del carrello può accellerare il processo, come nel caso di intenso utilizzo ed il surriscaldamento della batteria che sale fino a livelli tali di danneggiamento con indurimento della pasta delle piastre ( sopra i 55-60° ) .
Questo fenomeno è facilmente riscontrabile con un semplice densimetro, dpo pochi mesi si può gia notare una differente densità fai vari elementi della stessa batteria, se si disponesse di un densimetro elettronico si potrebbe verificare che al'interno dello stesso elemento la densità non è omogenea ( dovuta a parti dell'elemento non ben caricate ) .
Quindi moltissimi fattori incidono sulla vita di una batteria, ma il problema principale è legato all'effetto della solfatazione che inizia da subito, da quando la batteria rimane ferma per la spedizione, e prosegue con il normale lavoro amplificata nei casi di eccessiva temperatura indotta ( dal lavoro, dall'ambiente, dal caricabatterie, ecc. ) il tutto comporta un prematuro danneggiamento.
Se fossero utilizzati caricabatterie di alta qualità con rendimenti elevati e con curve di carica ottimali, questo processo degenerativo della solfatazione indotta durante la carica sicuramente si riduce ( all'estero vengono usati caricbatterie con un costo medio di 2000-2500 euro, non so quanti ne hai mai visti tu utilizzare in italia, dove il prezzo medio di un caricabatterie è 5 volte inferiore .... ) .
Quindi il macbat rappresenta una soluzione ottimale perchè riesce realmetne a desolfatare una batteria, ma non con una piccola corrente, ma con impulsi di altissima corrente che realmente rompono i cristalli di solfato e permette a chi ha più di trenta carrelli/batterie di dotarsi di un solo strumento invece di 30 caricabatterie speciali, in totale molto più costosi .......
Si potrebbe aprire una discussione in merito al metodo di ricarica lenta con piccole correnti, qui tecnicamente molti sbagliano perchè questo metodo non desolfata la batteria perchè non riesce a rompere i cristalli di solfato ( vedi allegato ) foto microscopio solfatazione.pdf
ma semplicemetne permette una carica ottimale di quelle batterie non caricate a sufficenza, cioè carica bene quella parte della piastra ancora attiva ma non ha nessun effetto nella parte supriore della piastra che spessissimo risulta pesantemente solfata.
Sono convintissimo di ciò e ne ho avuto prova trattando batterie gia ciclate e caricate con cariche lente da molti tecnici, per questo io uso il macbat .
Da come dici hai un'esperienza diretta nella verifica del processo di solfatazione, se aprivi gli elementi per verificare lo stato delle piastre avrai visto quello che sto dicendo. Io ritengo che l'aperura serva a verificare ed eliminare evntuali corto circuiti all'interno dell'elemetno ma non sia utile ai fini della desolfatazione, le foto sono al microscopio e dubito che ad occhio o con mezzi meccanici si possa arrivare a togliere tale tipo di microincrostazioni elettrostatiche .
Comunque facciamo un paragone, se noi torniamo indietro a 25/30 anni fa in un forum simile sulle macchine edili ci sarebbe stato sicuramente qualcuno che era contrario all'uso dei miniescavatori e minipale a causa dell'alto costo di investimento, alla difficoltà di utilizzo, ecc. affermando che con pala, piccone e carriola si potesse fare lo stesso lavoro solo con un pò di tempo e più persone ..........
Non penso che oggi ci sia qualcuno ancora di questa idea ....
Sono contento che mi porti un paragone della tua esperienza di riparazione dicendo che trattando 4 batterie al mese riesci ad essere competitivo, ma pensa un attimo se con un macchinario ( non un miniescavatore ) riuscissi a recuperare 8/10 batterie al mese con lo stesso numero di persone, con un processo meno pericoloso che non crea rifiuti speciali, più semplice e più efficente, non sarebbe una rivoluzione per la tua attività ????
Non sarebbe più produttivo ??? Non recuperesti l'investimento richiesto in 4/5 anni di attività ????
In conclusione io penso che sia bene che prendiate contatti con il distributore per capire di cosa effettivamente si sta parlando, che chiediate i nomi di qualcuno che utilizza questa tecnologia gia da tempo ( ho dato dei siti di aziende italiane che lo utilizzano come me ) perchè forse è in atto una rivoluzione nel mondo della manutenzione delle batterie e non vorrei che qualcuno rimanesse con la pala e la carriola in mano, oltretutto denigrando il miniescavatore .
Saluti
Buongiorno ninoapr
sono sempre disponibile ad un confronto tecnico sulle nostre esperienze e conoscenze in merito di batterie, io sono convinto che non si finisce mai di imparare, solamente confrontandosi con altre persone con esperienze e percorsi lavorativi diversi si riesce a capire meglio un settore tecnico in continua evoluzione. I stessi costruttori di batterie aggiornano i loro prodotti e noi ci troviamo costretti ad evolvere di fronte a nuove problematiche che sorgono nel corso di vita di una batteria ( considerando che non esistono due batterie uguali o che si comportano in egual maniera) . Ritengo che non esistano scienziati o guru ma semplicemente persone che riescono raccogliere informazioni ed esperienze e se hanno il modo di confrontarsi ricevono le dovute conferme.
Per spiegare meglio la competenza necessaria all'uso del macbat la tua osservazione e corretta in parte. L'uso del macchinario è semplicissimo, è la verifica delle condizioni e lo stato della batteria che richiede una competenza, specificando meglio se il macbat venisse utilizzato per la funzione di manutenzione ad intervalli di tempo nella vita della batteria non è richiesta nessuna competenza in quanto il suo uso elimina la solfatazione e previene qualunque tipo di problema nella batteria ( ad eccezione per la formazione di ossido o rottura cavi/connessioni ) . Nel caso che venga utilizzato per batterie molto vecchie e danneggiate viene richiesta una competenza per la valutazione del problema, la diagnosi di elementi danneggiati ( in corto netto o corto in temperatura ) o la presenza di deterioramento meccanico delle piastre. In questi casi la macchina non funziona adeguatamente e ferma il processo o ne da indicazione nel display .
Due parole sulla solfatazione : dalla maia esperienza possiamo definire due fenomeni
1.solfatazione naturale per problemi tecnici di efficenza, lo stesso costruttore definisce una vita in termini di cicli di scarica e carica definiti in circa 1500 in condizioni di utilizzo ottimali, cioè significa che la batteria dopo 1500 cicli non ha più un rendimento utile, a causa di cosa ? della solfatazione cioè dopo 1500 cicli le piastre non riescono più a generare energia, cioè realizzare il processo elettrochimico di scambio del SO4 fra le piastre e la soluzione, cioè ad ogni carica e scarica ( anche in condizioni teoriche perfette ) si solfata circa lo 0,06% delle piastre, si perde una capacità di circa lo 0,06% anche con un supercaricabatterie perfetto ed efficentissimo.
2.Solfatazione indotta dall'utilizzo in condizioni reali, se consideriamo una batteria che lavora nel mondo reale con un caricabatterie di qualità media ( come ben sai vengono utilizzati caricabatterie molto economici con componenti e curve di carica approssimative ) che non permettono una carica ottimale, producono solfatazione cioè un mancato discioglimento dalle piastre del SO4 e quindi una densità inferiore a quella richiesta dal costruttore. Se questa mancata carica non viene recuperata in breve tempo ( ad esempio nel fine settimana) si cristallizza e diventà una permanente perdità di capacità. Il tipo di utilizzo che ne viene fatto dellabatteria all'interno del carrello può accellerare il processo, come nel caso di intenso utilizzo ed il surriscaldamento della batteria che sale fino a livelli tali di danneggiamento con indurimento della pasta delle piastre ( sopra i 55-60° ) .
Questo fenomeno è facilmente riscontrabile con un semplice densimetro, dpo pochi mesi si può gia notare una differente densità fai vari elementi della stessa batteria, se si disponesse di un densimetro elettronico si potrebbe verificare che al'interno dello stesso elemento la densità non è omogenea ( dovuta a parti dell'elemento non ben caricate ) .
Quindi moltissimi fattori incidono sulla vita di una batteria, ma il problema principale è legato all'effetto della solfatazione che inizia da subito, da quando la batteria rimane ferma per la spedizione, e prosegue con il normale lavoro amplificata nei casi di eccessiva temperatura indotta ( dal lavoro, dall'ambiente, dal caricabatterie, ecc. ) il tutto comporta un prematuro danneggiamento.
Se fossero utilizzati caricabatterie di alta qualità con rendimenti elevati e con curve di carica ottimali, questo processo degenerativo della solfatazione indotta durante la carica sicuramente si riduce ( all'estero vengono usati caricbatterie con un costo medio di 2000-2500 euro, non so quanti ne hai mai visti tu utilizzare in italia, dove il prezzo medio di un caricabatterie è 5 volte inferiore .... ) .
Quindi il macbat rappresenta una soluzione ottimale perchè riesce realmetne a desolfatare una batteria, ma non con una piccola corrente, ma con impulsi di altissima corrente che realmente rompono i cristalli di solfato e permette a chi ha più di trenta carrelli/batterie di dotarsi di un solo strumento invece di 30 caricabatterie speciali, in totale molto più costosi .......
Si potrebbe aprire una discussione in merito al metodo di ricarica lenta con piccole correnti, qui tecnicamente molti sbagliano perchè questo metodo non desolfata la batteria perchè non riesce a rompere i cristalli di solfato ( vedi allegato ) foto microscopio solfatazione.pdf
ma semplicemetne permette una carica ottimale di quelle batterie non caricate a sufficenza, cioè carica bene quella parte della piastra ancora attiva ma non ha nessun effetto nella parte supriore della piastra che spessissimo risulta pesantemente solfata.
Sono convintissimo di ciò e ne ho avuto prova trattando batterie gia ciclate e caricate con cariche lente da molti tecnici, per questo io uso il macbat .
Da come dici hai un'esperienza diretta nella verifica del processo di solfatazione, se aprivi gli elementi per verificare lo stato delle piastre avrai visto quello che sto dicendo. Io ritengo che l'aperura serva a verificare ed eliminare evntuali corto circuiti all'interno dell'elemetno ma non sia utile ai fini della desolfatazione, le foto sono al microscopio e dubito che ad occhio o con mezzi meccanici si possa arrivare a togliere tale tipo di microincrostazioni elettrostatiche .
Comunque facciamo un paragone, se noi torniamo indietro a 25/30 anni fa in un forum simile sulle macchine edili ci sarebbe stato sicuramente qualcuno che era contrario all'uso dei miniescavatori e minipale a causa dell'alto costo di investimento, alla difficoltà di utilizzo, ecc. affermando che con pala, piccone e carriola si potesse fare lo stesso lavoro solo con un pò di tempo e più persone ..........
Non penso che oggi ci sia qualcuno ancora di questa idea ....
Sono contento che mi porti un paragone della tua esperienza di riparazione dicendo che trattando 4 batterie al mese riesci ad essere competitivo, ma pensa un attimo se con un macchinario ( non un miniescavatore ) riuscissi a recuperare 8/10 batterie al mese con lo stesso numero di persone, con un processo meno pericoloso che non crea rifiuti speciali, più semplice e più efficente, non sarebbe una rivoluzione per la tua attività ????
Non sarebbe più produttivo ??? Non recuperesti l'investimento richiesto in 4/5 anni di attività ????
In conclusione io penso che sia bene che prendiate contatti con il distributore per capire di cosa effettivamente si sta parlando, che chiediate i nomi di qualcuno che utilizza questa tecnologia gia da tempo ( ho dato dei siti di aziende italiane che lo utilizzano come me ) perchè forse è in atto una rivoluzione nel mondo della manutenzione delle batterie e non vorrei che qualcuno rimanesse con la pala e la carriola in mano, oltretutto denigrando il miniescavatore .
Saluti
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