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Modelli fatti in casa!!!

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  • #31
    Per Giomaffy,
    come promesso, cercherò di spiegare quel poco che sò in materia:

    Dunque, suppongo che i particolari metallici dei modellini mmt vengano realizzati in pressofusione utilizzando macchine automatiche di stampaggio a ciclo continuo.
    Lo stampo in acciaio, è realizzato in due o più parti mobili e reca al suo interno le cavità nelle quali si cola in pressione il metallo fuso. Una volta che il pezzo si è solidificato i "carri" che costituiscono lo stampo si aprono, generalmente secondo gli assi di simmetria del pezzo, permettendone la fuoriuscita.
    Considerando che lo stampo costituisce il "negativo" del pezzo finito, le parti piene dello stampo creeranno le cavità della fusione e viceversa.
    Per particolari con sagome complesse, come ad esempio una cabina di guida di un escavatore, o i particolari di un motore all'interno del cofano, lo stampo avrà degli inserti mobili in grado di ritrarsi al momento dell'apertura per non intralciare l'espulsione del
    pezzo.

    Fin qui tutto abbastanza semplice, vediamo come complicarci la vita ....

    Supponiamo di voler realizzare in un corpo unico un oggetto con un'ampia cavità interna come ad es. una bottiglia.

    Vista la sproporzione tra il volume interno vuoto ed il foro di comunicazione con l'esterno ( il collo della bottiglia, appunto ) ben difficilmente si potrà pensare ad un inserto dello stampo in grado di creare il volume interno, e poi di restringersi quel tanto da poter fuoriuscire attraverso il collo.

    In questo caso si mette in atto uno stratagemma:
    Utilizzando della particolare sabbia inumidita la si pressa creando una forma, (un pò come le formine che si fanno alla spiaggia).
    Questa forma in sabbia pressata verrà tenuta in posizione dentro lo stampo al momento della colata.
    A questo punto avremo realizzato la nostra bottiglia con la cavità occupata dalla forma di sabbia.
    Sottoponendo il pezzo a martellamento e vibrazioni
    il blocco di sabbia si sbriciolerà fuoriuscendo dal foro del tappo, liberando il volume interno. Abbiamo fatto la bottiglia .......

    Questo metodo viene utilizzato per es. per fabbricare le piastre dei ferri da stiro; la forma un sabbia crea la cavità dove la resistenza elettrica produce il vapore, la sabbia viene fatta uscire dal piccolo foro superiore dopo poi sarà montato il termostato.

    Se non vi siete ancora stufati di leggere, ve ne racconto un'altra:

    Supponiamo di voler realizzare un pezzo davvero incasinato come ad es. il braccio a traliccio di una gru scala 1:50 fondendolo in un unico pezzo.

    In questo caso la "formina di sabbia" sarebbe troppo fragile per essere maneggiata; si utilizza perciò il metodo "a cera persa".
    Questo sistema fù la grande innovazione di Benvenuto Cellini e rimase segreta per buona parte del Rinascimento.

    Si realizza con della cera una copia esatta del pezzo che vogliamo fabbricare.
    Il modello di cera viene posto in un contenitore e ricoperto da un impasto molto liquido di gesso ed acqua fino a rimanervi "annegato",lasciando due minuscoli fori di comunicazione con l'esterno.

    Quando il gesso si è solidificato si riscalda il blocco fino a far fondere la cera che uscirà da uno dei forellini (l'altro serve per far entrare l'aria).
    A questo punto abbiamo un blocco di gesso con dentro uno spazio vuoto a forma di traliccio (dove prima c'era la cera).

    Si cola quindi il metallo fuso e lo si lascia solidificare.

    Si rompe il blocco di gesso e si tira fuori il pezzo finito in metallo esattamente uguale al modello di cera.

    Naturalmente per brevità ho semplificato i processi, che nelle realtà produttive sono un pò diversi e ben più complessi, ma il concetto è assai simile.

    Esiste poi anche la SINTERIZZAZIONE, ma ve la racconto un'altra volta, sempre che interessi a qualcuno !!!!

    Tornando alla domanda iniziale posta da Giomaffy, ed alla luce di quanto sopra, a mio parere l'unica possibilità di realizzare qualche pezzo "su misura" che abbia una qualità accettabile è quello di ricorrere alle lavorazioni con asportazione di truciolo partendo da semilavorati in alluminio.

    Per pezzi che abbiano una forma riconducibile al cilindro (carrucole, assi, ruote ecc.) un tornio parallelo da hobbista può essere preso in considerazione.
    La Valex commercializza a meno 1000 euro il "mitico" BV20 (e varianti successive) di produzione cinese in vendita da tutti i grossi ferramenta.
    Non è il massimo della precisione (i volantini hanno un gioco di quasi mezzo giro), ma per il nostro uso può andare bene.

    Se vogliamo andare nel difficile, (benne, bracci,ecc.) la soluzione è la "fresatura dal pieno".
    Purtroppo è sempre più difficile trovare officine che abbiano fresatrici tradizionali (non a controllo numerico).
    In caso contrario bisognerà disegnarsi il pezzo a CAD, tradurre il programma in linguaggio macchina, e scaricarlo nel CNC.
    Visto il costo orario di una Rambaudi (è la marca di una macchina a controllo numerico), o si ricorre "all'amico", o è meglio lasciar perdere.

    Ma a questo punto, scusandomi per essere stato davvero logorroico, passerei la parola all'amico ex1200 che in materia è sicuramente più preparato di me.....

    ciao

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    • #32
      Mi verrebbe da dire: C....!!!!!!
      Ma non si può!!!!!!! E no, FL4 ora che hai innescato un argomento non puoi abbandonarci così. Hai sicuramente innescato nel mio, ma penso anche negli altri cervelli, dei dubbi e delle domande che meritano una risposta ed un approfondimento. Alla faccia del logorroico!!!!!
      Ti prego continua con la tua spiegazione che oltre ad essere molto interessante (credo non solo per me) è SOPRATTUTTO molto chiara e facile da comprendere grazie alla tua capacità di chiarire queste cose. Parlaci di qualsiasi cosa, ma illuminaci! Se vuoi degli argomenti specifici io sarei molto interessato a carrucole, cingoli, cabine e torrette di gru cinglate e soprattutto ai maledetti bracci a traliccio.
      Ti ringrazio infinitamente e spero di leggere altre notizie.
      Ancora mille grazie.
      gio.
      http://giomaffy.interfree.it
      giò
      http://giomaffy.interfree.it

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      • #33
        Chiunque abbia delle domande per la lavorazione dal pieno tramite asportazione di truciolo può rivolgermele tranquillamente,mi piace dividere con gli altri turcchi e segreti.
        Essendo io disegantore cad e avendo a disposizione frestarici CNC e tradizionali,tornii paralleli a CNC tradizionali vi spiego come ho fatto a realizzare la triplice articolazione
        dell'ex215.
        Sono andato da un concessionario fiat-kobelco e da un 215 con triplice artiolazione che aveva nel piazzale ho fatto gli schizzi a mano del braccio quotandoli nei minimi particolari.
        Una vola tornato a casa ho ridiseganto il tutto scala (1:1)con autocad 2000 mechanical e poi ho scalato i disegni rispettando la scala del modellino che avevo a disposzione.
        Un volta fatto il disegno in scala si passa alla scelta del materiale in questo caso alluminio A11S,e poi alle relative lavorazioni.
        Per eseguire i bracci ho usato una fresatrice a cnc a banco fisso avvalendomi di un software cam per la relativa traduzione del disegno in linguaggio macchina,per quanto rigurada in cilindri idraulici abbiamo usato un tornio paralello tradizionale e buon tornitore.
        Le varie rifiniture le ho fatte io a mano con set di limette piccole e poi il tutto è stato sabbiato cosi diventa tutto omogeneno e non si notano più i segni delle lavorazioni.
        Alla fine verniciatura e assemblaggio di tutto.

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        • #34
          Bè Giò...hai già detto tutto!!
          FL4 è veramente preparato e saremmo tutti contentissimi di leggere altre notizie e "trucchi".
          Aspettimao con ansia anche alcune dritte da parte di EX1200.


          CIAOOOOO!!
          Operatore...fiero di esserlo

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          • #35
            Allora caro ex 1200, io come tutti nella vita, avrei dei progetti da realizzare per il mio hobby: realizzare una benna a polipo per un escavatore, una benna a valve con realtivo pezzo di braccio allungato e tanti altri accessori.
            Poi se verrebbero bene vorrei realizzare un VERO SOGNO: la benna per paratie a fiìunzionamento meccanico cioè a cordine con tanto di valve che si aprono e chiudono!!!
            Tralascio le cose pià significative e importanti he sono troppo difficili.
            la domanda è: tu saresti in grado da farle, ovviamente se ti mandassi i disegni fatti con autocad?
            Ciao.
            gio
            http://giomaffy.interfree.it
            giò
            http://giomaffy.interfree.it

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            • #36
              Per giomaffy spediscimi i disegni quando vuoi, saro felicissimo di dargli un'occhiata e valutare la fattibilita' dei componenti.
              L'indirizzo email l'ho hai gia'.
              Ciao

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              • #37
                So che non è l'argomento adatto, ma c'è qualche fiera di modellismo in italia???
                Un mio collega mi ha detta che fra un pò c'è ne è un a Milano.
                E' vero???????

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                • #38
                  Stasera ti mando delle foto e un disegno cad. In quanto alle fiere non so, ma c'è unaargomento che ne parla marginalmente. Inserisci un nuovo argomento così vediamo cosa ci dicono i nostri amici.
                  Ciao e grazie.
                  gio.
                  http://giomaffy.interfree.it
                  giò
                  http://giomaffy.interfree.it

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                  • #39
                    Per Gio, ho visto le foto e penso che la benna si possa eseguire senza particolari problemi.
                    Appena puoi spediscimi i disegni in formato dwg oppure dxf così ci comincio a lavorare su.
                    Appena posso ti rispedirò il disegno in 3D cosi
                    come lo posso realizzare e ti potrai rendere conto
                    perfettamente del risultato finale.

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                    • #40
                      Grazie per la tua chiarissima esposizione. Continua che l'argomento è molto interessante e tu riesci con semplicità a spiegarci aspetti a noi sconosciuti.
                      Se posso mi piacrebbe conoscere in detaglio le varie tecniche per la costruzione dei MALEDETTI tralicci..... Ad esempio: se uno inesperto ed imbranato come me, , volesse cimentarsi nella costruzione di tralicci come ad esempio i segmenti di braccio di una gru cingolata come la 883 della Conrad cosa consiglieresti (a parte il fatto di compereseli direttamente da un rivenditore )?
                      Ciao e grazie.
                      gio.
                      http://giomaffy.interfree.it
                      giò
                      http://giomaffy.interfree.it

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                      • #41
                        Ciao a tutti
                        Sperando di aver suscitato un po' di curiosità ed approffittando di un momento libero nel fine settimana, vorrei concludere l'argomento delle pressofusioni con un ultimo cenno.

                        Progettando un pezzo che dovrà essere realizzato con questa tecnologia bisogna tener conto di un importante fattore : l'omogeneità delle masse

                        Se osservate sotto il punto di vista costruttivo un qualsiasi modellino mmt noterete che è assemblato utilizzando singoli componenti, e ciasuno di essi ha uno spessore quanto più possibile uniforme indipendentemente dalla sagoma.

                        Mi spiego meglio : supponiamo di voler realizzare una torretta di un escavatore.
                        Avremo da un lato una grande massa di metallo costituita dalla parte posteriore rappresentante la zavorra, e dall'altra una quantità molto ridotta come ad esempio gli esili montanti della cabina.

                        Ebbene è molto difficile riuscire a fondere in un corpo unico un pezzo con masse di materiale così disomogenee.

                        In fase di fusione, per quanto si cerchi di mantenere lo stampo tutto alla stessa temperatura,
                        si potranno facilmente creare delle imperfezioni (mancanze di materiale dovute al non completo riempimento dello stampo) sulle masse più sottili, potrebbe ad es. mancare un montante della cabina
                        e concavità (in gergo : risucchi) sulle masse più consistenti es. un inestetico avvallamento in mezzo alla zavorra.

                        A questo inconveniente si cerca di rimediare appunto con la PRESSO-fusione, ovvero sottoporre il metallo fuso a forti pressioni per ottenere il completo riempimento dello stampo, ma quado ci sono le leggi della fisica di mezzo, miracoli non se ne possono fare...

                        Come se non bastasse in fase di raffreddamento, con masse non omogenee, le tensioni interne proprie del materiale in fase di solidificazione,
                        verrebbero amplificate dando luogo a deformazioni permanenti anche molto vistose.
                        (ad es. la nostra cabina potrebbe risulare piegata su un lato come se qualcuno avesse dato una martellata sul tetto).

                        Questo, in sostanza, è il motivo per cui spesso i modellini sono composti di più elementi, o al limite alcuni di essi risultano cavi all'interno.

                        Questa regola vale anche (sebbene in misura minore) anche per gli stampaggi in plastica, se osservate gli oggetti che vi circondano noterete che quasi sempre i singoli componenti di un assieme ( sia esso un elettrodomestico, un utensile da cucina ecc.) hanno uno spessore quanto più omogeneo possibile.

                        Se proprio non si possono rispettare queste regole, allora si può ricorrere alla sinterizzazione.

                        Questa tecnologia consiste nel sottoporre a pressioni elevatissine una polvere impalpabile del metallo che vorremo utilizzare.
                        Per effetto di questa enorme compressione alla quale viene sottosposta la polvere nello stampo, le singole particelli si "saldano" tra loro creando un corpo unico.

                        L'esempio più banale che mi viene in mente al momento è il gessetto da lavagna; costituito appunto da polvere di gesso fortemente pressata.

                        Con questa tecnologia, non avendo il calore un ruolo predominante, si riescono ad ottenere forme anche particolarmente complesse, con una ottima uniformità di materiale in tutta la massa interna e quindi particolarmente resistenti.
                        Ad esempio nei motori a scoppio si utilizzano pezzi sinterizzati per componenti soggetti a forte usura e sollecitazioni (boccole, bronzine ecc.)

                        Dato che i costi di produzione sono decisamente più elevati non credo che questa tecnologia trovi applicazione "semplici" nei modellini mmt, è molto più semplice ed economico assemblare vari pezzetti magari cercando di mascherare le giunte con una bella verniciata a polveri epossidiche :
                        ma qui introduciamo un altro argomento ......
                        Sempre che interessi .....vi rimando alla prossima puntata
                        Ciao

                        Commenta


                        • #42
                          Grande FL4!!
                          Ora...scusa se ti rompo ancora le scatole ma...non avresti consigli per fare che sò...tubi dell'olio, maniglie, specchietti, tappi serbatoi....????

                          Grazie per la risposta...ciaooo!
                          Operatore...fiero di esserlo

                          Commenta


                          • #43
                            Per Aldo e Giomaffy
                            Prima di tutto ringrazio voi e tutti gli amici del forum per l'apprezzamento.
                            Come ho già detto a qualcuno, quel poco che sò e che cerco di divulgare, l'ho imparato occupandomi per circa un decennio di tecnologie di produzione presso una primaria azienda elettronica genovese; con questo spero che le mie esperienze possano risultare utili, anche se alle volte rileggendomi mi sembra di peccare di presunzione : scusatemi, io non voglio assolutamente salire in cattedra, anzi, frequentando il forum sto imparando un sacco di cose utili sul mondo delle mmt.

                            Ciò premesso cercherò di fornire un mio parere.

                            Per la costruzione "casalinga" di un traliccio forse il materiale migliore potrebbero essere delle barrette di trafilato tondo di ottone.
                            Dovrebbe essere abbastanza rigido da consentire una riproduzione in scala delle dimensioni.
                            Nella mia città si trova dai rivenditori specializzati (pagine gialle alla voce metalli non ferrosi o grossi ferramenta)in barrette da circa 1 mt nei diametri 3,4,5 mm e oltre.
                            Se si ha un amico lattoniere si può chiedere aiuto per la brasatura a fiamma con lega d'argento (es. castolin)è più
                            rapida e sicura delle saldatura a stagno.
                            Altrimenti si può provare a far da soli comprandosi una bomboletta con il cannello incorporato (di quelle cilindriche lunghe tipo spray non il tipo camping gas che scaldano poco ed hanno il dardo di fiamma troppo ampio)in vendita dai negozi di idraulica e ripiegando sullo stagno anzichè castolin.

                            Ritengo questa realizzazione una "bella sfida"
                            io, personalmente, con le mie capacità, non sarei in grado di riuscire ad ottenere un traliccio di qualità accettabile.

                            Per quanto concerne i tubi idraulici il sistema migliore è, a mio parere, il filo elettrico unipolare isolato di tipo rigido (con conduttore unico e non a trefoli) esiste già con l'isolante di colore nero e mantiene molto bene le curvature.
                            Si piega a mano usando come dima un piccolo oggetto cilindrico (una penna, il manico del martello) del diametro voluto.

                            Per i fanali io consiglio un piccolo trucco:
                            presso negozi di forniture per calzolai sono in vendita a prezzo irrisorio dei rivetti utilizzati ad es. nelle cinture o per fissare le maniglie nelle borse da ginnastica.
                            Sono composti da due parti : una a forma di imbuto rovesciato e l'altra a forma di bottoncino bombato ( che è la parte che rimane in vista dopo il fissaggio )che si incastra nelle prima con una pressetta o con un colpo di martello.
                            Esistono in varie dimensioni e colori: useremo quelli nichelati (color argento)

                            Dal secondo pezzo (quello bombato) con un paio di pinze a becchi fini e un po' di fatica si toglie la parte sottostante che presenta un piccolo foro in rilievo, in modo da ottenere una sorta di "scodellino vuoto" questa sarà la parabola del nostro faro.

                            Per il vetro si puo' utilizzare un pezzetto di plastica trasparente ricavata dai vassoietti delle confezioni di merendine o se si preferisce più rigida, da una stecca di plastica trasparente usata per rimescolare il caffè delle macchinette self-service; il tutto fissato alla "parabola" con una goccia di loctite.

                            Per i tappi carburante si può usare il piedino di uno starter da tubo al neon; è in ottone ben tornito e come dimensioni ci azzecca abbastanza.

                            Per i più pigri la soluzione migliore è sempre quella di cannibalizzare pezzi ricavati da altri modellini:
                            le automobiline Burago scala 1:18 sono una vera "miniera" di specchietti , fanali, maniglie ecc. con un po' di occhio alla scala il risultato è perfetto.

                            Per non parlare dei modellini mmt della majorette
                            costano pochi euro dal tabaccaio sotto casa, la scala è casuale (alla volte circa 1:60), ma per ricavarci benne, bracci, pistoni, sono una vendemmia !!!!

                            Adesso basta.....
                            Ciao e.. alla prossima !!

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