Abbiamo caricato delle foto sull'album, nella parte anni 50 escavatori cingolati.
Ma come si possono caricare delle immagini anche su uesto forum?
C'è scritto nella guida che ti ho suggerito nel mio ultimo mesaggio.
Comunque ogni immagine che carichi sull' Album ha un collegamento(LINK) in basso. Basta evidenziarlo, copiarlo e incollarlo nel messaggio sul forum.
Spiegazione fasi battitura palo in cemento armato.
Si', usavo un battipalo a gravita' (mazza a caduta di 22 q.li che scorreva sulle guide).
Spiegazione delle fasi:
fase 1: l'escavatore e' posizionato con la guida leggermente alzata dal terreno, e la rotazione libera in modo che giri sotto la spinta del palo che va su.
fase 2: il palo si impunta sulla cuffia, la mazza va tirata su, mentre la cuffia viene spinta dal palo tirato su con l'altra corda.
fase 3: continua la salita del palo
fase 4: quando e' perpendicolare il palo si incuffia da solo. Nella cuffia e' stato messo precedentemente un pneumatico tagliato e arrotolato che si adatta al diametro della cuffia, di modo da fare da ammortizzatore per la successiva battitura (invece dei soliti dischi di legno)
fase 5:si punta il palo sul picchetto dove deve essere infisso. Eventualmente viene legato con una corda di canapa alla guida battipalo.
fase 6: si inizi a battere con la mazza, tenendo sempre la guida alzata leggermente. Poi quando il palo e' infisso per un po' si puo' anche abbassare la guida.
nei messaggi vecchi (di qualche giorno) non c'e' il tasto modifica, ma solo i tasti :
quota messaggio e rispondi.
Volevo modificare le memorie che ho inserito ma non mi riesce.
Abbiamo inserito delle belle foto di Fiorentini , Ruston e Lorain
negli album della parte STORIA negli anni '50- '60 - '70 -'80 -'90. Grazie se vorrete guardarle.
Foto a Rio Marina Isola d'elba nell'inverno 1955-56, con lo staff dell'officina dopo la revisione del Fiorentini FB90. Nella foto compare Romolo Maggini e il suo collega da Roma.
Scusa lo stato delle fotografie, se sapevo che si stava vivendo un periodo irripetibile per le macchine novimento terra, ne avrei fatte di piu' e tenute anche meglio.
Saluti.
Adamo G.
Ultima modifica di adamog; 19/11/2010, 14:45.
Motivo: aggiunta commento
ho cliccato sulla sezione"speciale Fiorentini" ma e' ancora vuota.devo fare qualcosa?
Filippo Fiorentini
sono Pippo Divita ho comprato un'autogru A BRACCIO FISSO FI 238
ho un problema da risolvere, non mi hanno dato la dichiarazione di conformita' o altro, per poter mettere la targa come posso fare per avere un duplicato di questo benedetto foglio? grazie
Ultima modifica di CAT320; 12/12/2010, 18:29.
Motivo: leggi comunicazione
sono Pippo Divita ho comprato un'autogru A BRACCIO FISSO FI 238
ho un problema da risolvere, non mi hanno dato la dichiarazione di conformita' o altro, per poter mettere la targa come posso fare per avere un duplicato di questo benedetto foglio? grazie
Io non avevo quei problemi, comunque da quello che ho capito guardando Internet, digitando su Google : macchine operatrici su strada
mi sembra di aver capito che si potrebbe fare l'auto dichiarazione, e farsi fare il collaudo dalla Motorizzazione. Si trovano anche i prezzi delle targhe. Altro non saprei,
perche' la conformita' di solito "segue" la macchina ed e' fornita da chi l'ha costruita.
Saluti ed auguri.
Adamo
x Maggini Giulio
Buongiorno, ho conosciuto tuo padre Romolo. Se mi mandi il tuo indirizzo mail ti mando una foto in cui lui c'e' (la vedi anche nell'album MMT).
Saluti.
Adamo Gasparotto
Ultima modifica di CAT320; 18/12/2010, 13:59.
Motivo: consecutivi
Volevo mostrarti questo modellino di un Fiorentini FB35 in scala 1:48 versione escavatore frontale. E' un giocattolo che veniva prodotto negli anni '50 da un'azienda di Torino.
Se immacolato, oggi questo giocattolo può raggiungere una quotazione superiore ai 300€... negli anni '50 costava 1170Lire.
Quando avrò un pò di tempo vorrei restaurarlo ma a parte qualche foto di quelle che hai inserito sul album, non posseggo molta documentazione a riguardo.
Sapresti aiutarmi a reperire qualche dato?????
Volevo mostrarti questo modellino di un Fiorentini FB35 in scala 1:48 versione escavatore frontale. E' un giocattolo che veniva prodotto negli anni '50 da un'azienda di Torino.
Se immacolato, oggi questo giocattolo può raggiungere una quotazione superiore ai 300€... negli anni '50 costava 1170Lire.
Quando avrò un pò di tempo vorrei restaurarlo ma a parte qualche foto di quelle che hai inserito sul album, non posseggo molta documentazione a riguardo.
Sapresti aiutarmi a reperire qualche dato?????
Vincenzo, ho visto la foto del modellino e ti mando alcune altre foto di Fiorentini FB35. Se trovo il catalogo Fiorentini 35 che ho da qualche parte, ti mando qualcos'altro.
Saluti, e auguri di buone feste.
Adamo
Vincenzo, ho visto la foto del modellino e ti mando alcune altre foto di Fiorentini FB35. Se trovo il catalogo Fiorentini 35 che ho da qualche parte, ti mando qualcos'altro.
Saluti, e auguri di buone feste.
Adamo
Grazie mille Adamo la scansione del catalogo sarebbe il massimo!!!
Volevo chiederti.... qual'era il colore ufficiale di questa macchina???
Rosso o grigio??
ciao Vincenzo, ecco l'immagine della cabina dal catalogo originale del FB 35. Altre le ho caricate sull'album MMT STORIA-anni '50-escavatori cingolati.
Il colore iniziale originale era il grigio alluminio (tipo porporina o metallizzato). Spero di esserti stato di aiuto.
Un saluto, a presto.
Adamo
Adamo sei stato davvero gentile.....
Spero di ricambiare il favore e di farti vedere presto il modellino restaurato....
ciao CAT320, se ti possono interessare ti mando delle foto del modellino metallico di escavatore frontale costruito da me nel 1958 per il mio primogenito (altre foto se ti interessano sono pubblicate sull'album MMT storia anni '50 escavatori cingolati).
Per costruirlo ho utilizzato lamiere, pezzi di tubo e vecchi cuscinetti a sfera, per i cingoli una catena di bicicletta, e le funi corda di freni di bici, gli argani venivano manovrati da due manovelline, e a fine corsa del manico si apriva lo sportellino del cucchiaio. Mio figlio ci ha giocato diversi anni caricando il camioncino ribaltabile che poi andava a scaricare.
Il modellino pesava 5 kg circa.
Saluti.
Adamo
Ultima modifica di adamog; 10/01/2011, 13:34.
Motivo: cambiamento
La Fiorentini: nascita e fine dell'industria privata a Roma
In un articolo del Conte Giuseppe Fiorentini - scomparso il 3 gennaio all’età di 95 anni –, la cronistoria della azienda
Giuseppe Fiorentini Abstract
La vita dell'Azienda Ing. F. Fiorentini può sommariamente dividersi in tre periodi : il 1901-1930 di attività tecnico-commerciale; il 1930-1944 di passaggio all'attività industriale, e l'ultimo dal 1944 al 1975 di crescita e di fine.
L'Ing. Giuseppe Fiorentini ha guidato l'Azienda nel terzo periodo. Fu Presidente della Confindustria per Roma ed il Lazio per 11 anni. Ci racconta, come ultimo rappresentante di quella industria Romana privata che ormai non c' e' più, il disinteresse dei Governo alla fine della sua importante azienda, tra le prime ad insediarsi nel quartiere Tiburtino.
1° periodo 1901-1930
L'attività dell'Ufficio d' ingegneria, aperto in Roma dall'ing. Filippo Fiorentini nel 1901, presso la sua abitazione nella casa paterna in Via Palermo (presso Via Nazionale), si chiuse nel 1975 per istanza dell'IMI che la controllava dal 1967 avendole concesso un finanziamento cospicuo e avendo nominalo un A.D. di sua fiducia, con pari poteri a quelli dell'ing. Giuseppe Fiorentini (figlio del fondatore Ing. Filippo) socio di riferimento.
Nel 19191' Azienda di circa 40 dipendenti, era diventata S.p.A. col capitale di 500.000 lire, sottoscritto al 40% da altri 5 azionisti che collaboravano nella gestione aziendale.
2° periodo 1930-1944
Superata con sforzi la crisi mondiale dei '29, la S.p.A. Ing. Fiorentini & C. poté riprendere con lena l'attività sia industriale sia tecnico-commerciale, espandendo la sua identità di rappresentante unico per l'Italia e colonie di una delle maggiori produttrici di escavatori, l'Anglo-Americana Ruston Bucyrus con stabilimenti a Lincoln (UK) e Milwakee (USA) con cui aveva stretto l'accordo nel 1919. Si inizio un periodo di aumento dell'attività dei LL. PP: che indussero la Società a risolvere il problema delle subforniture che essa affidava a ditte terze, concentrandole invece in uno stabilimento acquistato a Fabriano dalla Ditta Miliani che 10 aveva costruito durante la guerra '15-18 ed in seguito chiuso per la fine dell'emergenza bellica. Vi era local mente disponibilità di mano d'opera abile e presto l'occupazione raggiunse i 100 dipendenti ed in seguito su pero i 200.
A Roma la Fiorentini, essendosi dotata di uno stabilimento sulla Via Tiburtina non lontano dai soprapassaggi sullo scalo ferroviario, con un'area totale di 10.000 mq, di cui più della metà coperta da capannoni in cemento armato con reparti di carpenteria, lavorazione e montaggio in cui erano impegnati fino a 300 operai ed impiegati divenne una vera industria meccanica. Fu naturalmente provveduto ad un adeguato aumento di capitale anche con nuovi Soci, mantenendo sempre l'ing. Filippo Fiorentini la maggioranza avendo provveduto in larga parte alla costruzione dello stabilimento.
Un periodo che sembrava promettente doveva avviarsi a un futuro fosco e tragico. La seconda guerra mondiale.
Già dal 1936, ad es. la fornitura degli escavatori Angloamericani (che era una notevole componente del fatturato della Società) diventava problematica per l'opposizione del Governo Italiano alle importazioni dall'area dei dollaro, e contemporaneamente dalla decisione della Società delle Nazioni di impedire alle Nazioni aderenti di rifornire Italia e Germania di macchinari.
La Fiorentini (300 dipendenti) e la Ruston Bucyrus (8000) vennero ad un "gentlemen agreement": considerando gli ottimi rapporti intrattenuti per oltre 30 anni (e il desiderio degli Angloamericani di non lasciare tutto il mercato Italiano alle grandi marche Germaniche) si accedeva alla richiesta della Fiorentini di tentare per la prima volta in Italia, la costruzione d'escavatori meccanici, certo"ispirati" ai tecnici della Fiorentini da 30 anni di collaborazione con la RB, ma con l' assoluta assenza di corresponsabilità tecnica della medesima.
La guerra, se doveva realmente scoppiare avrebbe avuto un principio ed una fine. Dopo ".ci si sarebbe incontrati e deciso in merito.
Per due anni ('36 e '37) gli ingegneri e i tecnici della Fiorentini lavorarono di giorno e talvolta anche di notte, per realizzare il prototipo dei primo escavatore Italiano battezzato con la sigla FB 50 (F per Fiorentini e B per Bucyrus, 50 per i 500 litri di capacità dei cucchiaio), interamente costruito nei propri stabilimenti, tranne le fusioni d'acciaio, commissionate alla "Terni", su disegni Fiorentini, il motore Diesel, gli impianti elettrici, le funi metalliche, forniti da primarie Ditte Italiane tra cui alcune dei quartiere Tiburtino come la Sidercomit per gli acciai.
3°periodo 1944-1975
Dopo quasi mezzo secolo 10 Studio Tecnico di ingegneria dei 1901 era diventato una (piccola) fabbrica di Escavatori, unica in Italia. Ma l'ondata dei combattimenti della più grande guerra dei secolo stava per travolgere anche la città di Roma e - inaspettatamente-anche 10 stabilimento della Fiorentini.
I1 3 Marzo dei 1944, poco più di tre mesi prima dell'ingresso a Roma delle truppe Alleate, un poderoso stormo di Fortezze Volanti sorvolava la Città Etema (Vaticano compreso) senza alcuna reazione militare provenendo da Nord-Ovest, poi, raggiunta la zona della Stazione ferroviaria Tiburtina scaricarono un bombardamento intenso che investi in pieno 10 Stabilimento Fiorentini, danneggiandolo gravemente e producendo 117 vittime su 180 presenti, di cui 27 morti sul colpo, altri in seguito a gravi ferite 0 mutilati a vita.
Il prototipo fu "coraggiosamente"acquistato da una nota impresa romana, la "Ing. Busala" e messo al lavoro nei cantieri di allargamento dei Tevere verso l'EUR, dove inizio il primo dei suoi 30 anni di vita onorata.
Per memoria il protagonista della realizzazione fu l'Ing. Mario Recchi, direttore tecnico e azionista della Società, coadiuvato dai migliori disegnatori e tecnici della Società tra cui il lombardo Sig. Comastri.
Da allora fino al 1975, la gestione della Società Fiorentini fu sempre affidata all'Ing. Giuseppe Fiorentini.
Nel 1975, a seguito di un'azione giudiziaria per ritardato pagamento di rate di rimborso dei mutuo concesso dall'IMI (di proprietà dello Stato), la Società fu messa in fallimento e venduti all'asta tutti gli immobili, i ricambi e le macchine utensili.
Quando l'azione giudiziaria fu conclusa il Tribunale riconobbe saldati tutti i debiti della Società tranne che quello verso gli azionisti che dovettero perdere tutto il capitale accumulato in 75 anni. Il calcolo veniva effettuato annullando la plusvalenza di 60 miliardi di lire il valore di mercato dei 62.000 mq di area dello Stabilimento) perché sarebbe stato improprio riconoscere un risultato "speculativo" sui terreni. Intanto dall'uscita dei primo escavatore, altri quasi 1.000 erano stati prodotti, di 5 tipi e dimensioni di cui la metà esportati nelle quattro principali parti dei mondo.
Non si e' mai saputo se l'attacco fosse organizzato o casualmente "terroristico" per scoraggiare eventuali nuclei di Resistenza. Quello che e' certo che ogni attività dello Stabilimento si spense attivandosi invece ampi dibattiti sulle eventuali responsabilità della Società per non aver meglio previsto la sicurezza del rifugio antiaereo.
(Discussione estintasi nella prima udienza giudiziaria quando i rappresentanti della Società esibirono il Certificato della Commissione Prefettizia che riconosceva valido tale rifugio.) Restava il problema di dar lavoro ai superstiti dei 300 dipendenti di Roma e 100 di Fabriano, dove i tedeschi in ritirata avevano fatto saltare con piccole cariche di dinamite tutte le macchine utensili, scusandosene cameratescamente (pare) con gli operai esterrefatti.
la, l'Ing. Giuseppe Fiorentini considerava con preoccupazione il problema della conquista di un'adeguata porzione di mercato, poiché aveva potuto documentarsi sul volume di produzione delle maggiori marche mondiali, apprendendo che raramente si scendeva al di sotto delle 500 macchine all'anno, mentre era acquisito il dato dell'assorbimento medio annuale italiano nel decennio 1925-35 di non più di qualche decina di escavatori all'anno. Da questo conseguiva la necessità di contare su un forte contingente di esportazioni.
Da quel poco che si poteva conoscere in quel periodo prebellico si arguiva che la massima richiesta potesse essere quella della URSS in quanto relativa a un territorio di superficie pari a 1/6 delle terre emerse e inoltre rigidamente controllato da un unico autorità statale, essendo eliminata la attività imprenditoriale privata.
L'ing. G. Fiorentini che allora svolgeva nella Fiorentini le mansioni di un giovane ingegnere addetto all'Ufficio Tecnico, insistette per occuparsi nell'Ufficio Commerciale nelle trattative con il Ministero della Marina per la fornitura di escavatori cingolati che potevano essere impiegati nei porti militari per caricare pesanti siluri sulle imbarcazioni militari durante la notte , mentre di giorno venivano occultati lontano dai porti, mentre i porti venivano giornalmente bombardati e le grandi gru portuali distrutte.
Contemporaneamente si trattava, tramite compagnie svizzere per la fornitura all'America del Sud e a paesi Europei per i quali l'Italia poteva concedere permessi d'esportazione (Yugoslavia, Cecoslovacchia, Ungheria). Rimaneva il tempo la sera per studiare alla meglio il Russo presso amici ex profughi a Roma dalle rivoluzioni del primo dopoguerra. Ma quello che il destino doveva decidere di inaspettato favore all'Industria Romana fu che l'invasione militare invece che dal Nord (compreso l'africano Annibale giunto nel Lazio dal Nord valicando il Monte Bianco con gli elefanti, stavolta gli invasori venivano dal Sud, mentre a nord di Roma si costituiva la inespugnabile Linea Gotica che manteneva il potere militare Hitleriano a Nord di Firenze.
Così che quando i cittadini Romani potevano vedere sfilare dal Colosseo a Piazza del popolo le truppe Alleate, meno vistosamente, un reggimento di Forze Speciali Sovietiche puntava direttamente sulla Villa Abamelech al Gianicolo, restaurando "manu militari" l'Ambasciata Russa presso lo Stato Italiano e alcuni gironi dopo l'Ing. G. Fiorentini poteva essere ricevuto dal Ministro plenipotenziario Vishinsky ed aprire le trattative con l'Ente Sovietico Machinoimport, per la fornitura di 300(trecento) escavatori e autogrù, di cui 50 subito.
All'osservazione del Ministro che prevedeva la necessità di inviare un incaricato della Fiorentini a Mosca per la discussione e firma del contratto, l'Ingo G. Fiorentini assicurava che l'A.D. 0 il Dir. Gen. sarebbero stati a disposizione, il Presidente Machinoimport gli rispondeva fissandolo a fondo che in questo caso essi volevano trattare con il padrone.
Ed io andai a mosca nel Febbraio del' 45. Fui alloggiato nell' Albergo Metropol per un mese con soli 6 incontri di lavoro di un'ora per chiarimenti tecnici, ma soprattutto con prolissi tentativi di ottenere forti sconti che noi non potemmo concedere. Si trattava di un ordine per la Fiorentini eccezionalmente grande, 225 autogru su cingoli da 15 tonn. da fornire in due anni, pagabili in dollari sulla Chase Bank di New York, trattati da noi tramite il Banco di Roma. Forniti in tempo debito e senza nessuna vertenza. Un paio di ingegneri della Machinoimport rimasero due anni a Roma nel nostro Stabilimento per controllare le lavorazioni. Questo avveniva nel febbraio del 1946 quando la pace non era ancora conclusa, ma anche le Autorità italiane furono molto favorevoli a non frapporre indugi burocratici per l'esportazione.
Assumendo un tono di narrazione assai più rapido dal '46 al '65 migliaia di unità convenzionali (da 15 Tonn.) media con quelli da 40 e da 100 Tonn., furono costruite nel nuovo Stabilimento di Roma (62.000 mq invece del precedente da 10.000 mq).
Ma la cessazione delle ordinazioni fu brusca, data la rapidità della conversione dell'Industria pesante Russa da militare a civile. Essendo la produzione della Fiorentini dedicata per il 50% all'URSS il contraccolpo fu terremotate per il problema dell'utilizzo di circa 500 lavoratori in esubero. Non fu possibile ottenere ammortizzatori sociali e l'Istituto Mobiliare Italiano(I.M.I.) presento istanza di fallimento per ritardi nel pagamento dei ratei del mutuo incamerando fra l'altro i 62.000 mq del terreno degli stabilimenti confinante con vaste zone di costruzioni intensive di alto valore fondiario, attribuendo nel 1975 i valori pagati dalla Fiorentini nel 1946, invece dei 60 miliardi di lire di mercato. Non li riguardava il fatto che per 30 anni 1000 lavoratori (e le famiglie) più 500 dell'indotto ne avessero tratto fonte di sussistenza.
Ing. Giuseppe Fiorentini
sono l'Ing.Filippo Fiorentini nato nel 1948,e mi interessa il modellino dell'escavatore Fiorentini di cui parli.Sei riuscito ad aggiustarlo?
io sono A Siena.
Purtroppo mio babbo l'Ing.Giuseppe Fiorentinisi è spento a 95 anni il 3 gennaio 2011.
Saluti
Filippo
Storia molto interessante
Certo un peccato di come sia andato a finire.....
Il modellino io l'ho trovato su Ebay..... calcoli che se integro raggiunge anche i 300€ di valore. Negli anni 50 costava 1170 Lire.....
Pochi giorni fa ne è stato venduto uno a 199€ ma non era perfetto....
Ne esistono varie versioni e scale di cui una filoguidata.
Il mio per ora giace fermo in attesa di avere tempo e documentazione idonea al restauro.
Caro Plinio, ho avuto proprio l'occasione di farlo pesare un FB35 con dragline. Se ben ricordo, pesava sui 90 ql.Naturalmente con il frontale o con il rovescio, poteva arrivare sui 100 ql.Grazie per la domanda. Saluti Adamo.
Caro Plinio, ho avuto proprio l'occasione di farlo pesare un FB35 con dragline. Se ben ricordo, pesava sui 90 ql.Naturalmente con il frontale o con il rovescio, poteva arrivare sui 100 ql.Grazie per la domanda. Saluti Adamo.
Grazie della risposta
Ma relativamente a queste macchine, c'è qualche amatore/collezionista oppure il loro destino è sempre e comunque la demolizione?
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