Vivo in provincia di bari.E qui la potatura alla cieca si intande lasciare solo dei monconi e da li far riprendere l'intero albero.Mi spigo meglio hai presente il tronco con i suoi rami? Bene dove c'è la biforcazione del albero li bisogna portarlo a zero,questo e il tipo di potatura alla cieca. E' solo per le piante ke è bruciata la kioma. Comunque a parte questo cosa mi consigliateoltre alla potatura e all'aratura del terreno?
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Impianto uliveto, operazioni preliminari e scelte varietali
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Ho capito,la classica "CAPITOZZATURA". Sicuramente per quelle piu danneggiate è la soluzione migliore...ma ci vorrà del tempo per avere di nuovo una pianta produttiva..Per le altre devi comunque togliere le parti danneggiate dal fuoco,cercando nello stesso tempo di non stravolgere troppo la struttura della pianta,togli solo il necessario. Per quanto riguarda la gestione del terreno io sono d'accordo nell'aumentare un po' le dosi di azoto rispetto ad una normale concimazione di produzione,poiche' tu in questa fare devi rimettere su vegetazione e ricostruire la pianta,senza esagerare troppo pero'. E inoltre da marzo in poi fai due o tre trattamenti con acqua ramata per disinfettare. Ah, una cosa importante,sui tagli della potatura,soprattutto su quelli piu grandi applica dei mastici per la cicatrizzazione e impermealizzazione altrimenti l'umidità penetra dalla superficie del taglio e in poco tempo ti troveresti a combattere con la "lupa".
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Dalle mie parti c'è chi la chiama lupa o lopa,praticamente è una carie del legno per capirci. Le cause di questa patologia possono essere diverse ma principalmente o parte dall'apparato radicale a causa di marciume radicale, o dalla pianta stessa per diversi motivi. In pratica il legno comincia lentamente a marcire in un punto della pianta e mano mano si propaga a volte seccando un'intera branca,come la carie dei denti. Il problema è che è una patologia molto difficile da combattere perchè a volte neanche si vede che c'è e te ne accorgi quando ti secca appunto un'intera branca! E l'unico modo per contrastarla è scoprire dove è situata e togliere tutto il legno marcio raschiandolo via fino a raggiungere il legno in buono stato e poi disinfettare il tutto!
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aggiungo che dopo la potatura si dovrebbe effettuare un trattamento con prodotti rameici. magari potresi fare anche una concimazione di fondo aumentando anche le dosi di K e soprattutto P fornite al terreno. fai attenzione anche all'oziorinco e in primavera a tutte le coccinellidi che attaccano le foglie. per la potatura si trovano in commercio utili manuali con cui apprendere, presa un po la mano e capita la mentalità da seguire è solo una questione di pratica. ovviamente per il primo anno evita di fare la potatura verde.
evitate di usare le abbreviazioni da sms perchè sono vietate dal regolamento.
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Ti ringrazio Giuseppe per il consiglio delle abbreviazioni,e a Phoenix per il corso che ha fattocon la coldiretti.
Sappiate che il terreno si trova nelle murge tra Cassano e Santeramo in Colle quindi una zona fredda.Questa mattina mi sono incontrato con un anziano del luogo e ne abbiamo discusso del terreno che ho e mi consigliava per il momento di non fare nulla perchè è una zona fredda,voi cosa ne pensate e cosami consigliate? Un saluto.Ultima modifica di Potionkhinson; 20/12/2008, 16:11. Motivo: il regolamento vieta di inserire post consecutivi nell'arco di 24 ore (utilizza la funzione "Modifica Messaggio"!).
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Io lo trovo giusto. Tieni presente che le piante adesso non hanno attività vegetativa quindi qualsiasi tipo di intervento al terreno sarebbe superfluo ed interventi sulle piante sarebbero addirittura dannosi. Le concimazioni puoi cominciarle a fare dalla fine di gennaio se usi concimi a lenta cessione altrimenti alla ripresa vegetativa cioè più o meno da marzo in poi. Anche qualsiasi intervento di potatura devi farlo alla ripresa vegetativa altrimenti danneggeresti ulterirmente le piante poichè il taglio è una ferita per la pianta e visto che adesso non sono attive non hanno la possibilità di cicatrizzare queste ferite.
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Originalmente inviato da lupennarellu Visualizza messaggioTi ringrazio Giuseppe per il consiglio delle abbreviazioni,e a Phoenix per il corso che ha fattocon la coldiretti.
Sappiate che il terreno si trova nelle murge tra Cassano e Santeramo in Colle quindi una zona fredda.Questa mattina mi sono incontrato con un anziano del luogo e ne abbiamo discusso del terreno che ho e mi consigliava per il momento di non fare nulla perchè è una zona fredda,voi cosa ne pensate e cosami consigliate? Un saluto.
Le piante bruciate,generalmente si brucia la chioma e non succede niente ,l'anno dopo si infoltisce dinuovo ,per la produizione ci vogliono 2 anni,per quelle troppo bruciate(se intaccato grosse branche)allora taglia fino a dove vedi verde.Se proprio vuoi disinfettare i grossi tagli ti consiglio di fare una poltiglia di calce e rame (più o meno denso ) e passare con pennello (bel lavoro se hai tempo)anche al tronco.
XGiandy,Il s.carlo è una nuova cultivar derivata dal frantoio,è un autofertile ,buona resa,generalmente si usa in coltivazioni intensive in quanto è di ridotte dimensioni in confronto ad altre qualità.Io sono del parere di mettere sempre qualche varietà diversa(tipo pendolino od altro) nell'uliveto,migliora la qualità dell'olio(mio parere)ed inoltre aiuta l'impollinazione.
Per la concimazione dell'oliveto,io uso dare del letame subito dopo la raccolta(se riesco a reperirlo)e poi a febbraio del biammonico.ciao
vincenzo
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Giusto,anche calce e rame è ottimo per disinfettare i tagli più grossi. Però sul fosfato biammonico non sono d'accordo. Il 18-46 in genere viene utilizzato per le semine a campo aperto generalmente per i cereali. Ha un titolo di azoto(18) troppo basso per il fabbisogno dell'olivo e un titolo di fosforo (46) troppo alto e la forma chimica del biammonico è poco assimilabile. Inoltre il fosforo non è un elemento mobile quindi prima di darne grandi quantità sarebbe opportuno quantificare prima la disponibilità del terreno. L'azoto è un elemento lavabile quindi bisogna reitergrarlo piu frequentemente anche perche è il più assorbito con la produzione e l forma del biammonico è ureica quindi non è totalmente assimilabile alla ripresa vegetativa. Secondo me è meglio un concime con una frazione azotata maggiore magari una parte della quale in forma nitrica immediatamente assimilabile e una parte in forma ureica assimilabile a distanza di uno o due mesi. Anche il calcio è importante per l'olivo in proposito anche il nitrato di calcio potrebbe essere un'alternativa.
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Originalmente inviato da Phoenix Visualizza messaggioGiusto,anche calce e rame è ottimo per disinfettare i tagli più grossi. Però sul fosfato biammonico non sono d'accordo. Il 18-46 in genere viene utilizzato per le semine a campo aperto generalmente per i cereali. Ha un titolo di azoto(18) troppo basso per il fabbisogno dell'olivo e un titolo di fosforo (46) troppo alto e la forma chimica del biammonico è poco assimilabile. Inoltre il fosforo non è un elemento mobile quindi prima di darne grandi quantità sarebbe opportuno quantificare prima la disponibilità del terreno. L'azoto è un elemento lavabile quindi bisogna reitergrarlo piu frequentemente anche perche è il più assorbito con la produzione e l forma del biammonico è ureica quindi non è totalmente assimilabile alla ripresa vegetativa. Secondo me è meglio un concime con una frazione azotata maggiore magari una parte della quale in forma nitrica immediatamente assimilabile e una parte in forma ureica assimilabile a distanza di uno o due mesi. Anche il calcio è importante per l'olivo in proposito anche il nitrato di calcio potrebbe essere un'alternativa.
Preferisco comunque la concimazione letamica con aggiunta ad anni alterni del biammonico con il Nitrofoska supreme,tutto ciò abbinato ad una potatura annuale porta il mio oliveto a non avere alternanza di produzione.ciao
vincenzo
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Ma io non metto in dubbio l'imporatanza del fosforo come anche del potassio.Tutto quello che dici a proposito di questi elementi e dei loro effetti lo condivido. Solo che noi agricoltori dobbiamo imparare a dare alle piante quello di cui hanno davvero bisogno. Facendo analisi del terren-o si può valutare la disponibilità dello stesso di fosforo e potassio,e poiche non sono elementi mobili,se il terreno ne è ben dotato è inutile somministrarne altro in grandi dosi. Il discorso delle analisi vale anche per l'azoto anche se questo al contrario è un elemento lavabile ed è giusto non esagerare anche con questo elemento altrimenti si va incontro ai problemi da te citati. Però nel caso di lupennarellu egli si deve preoccupare prima di ricostruire la chioma e poi penserà alla produzione ecco perche secondome in quel caso l'azoto è più importante. Sfondi una porta aperta per ciò che riguarda il letame e la sua importanza,però l'azoto del letame non è affatto sufficiente a coprire il fabbisogno della pianta poichè questo è in forma organica e per rendersi disponibile deve prima mineralizzarsi e trasformarsi nella forma nitrica e questo avviene solo con alte temperature climatiche quindi sarà disponibile verso l'estate. Il picco di richiesta di azoto della pianta però è in primavera ecco perchè bisogna dare una frazione di azoto nitrico in questo periodo.
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Originalmente inviato da Phoenix Visualizza messaggioMa io non metto in dubbio l'imporatanza del fosforo come anche del potassio.Tutto quello che dici a proposito di questi elementi e dei loro effetti lo condivido. Solo che noi agricoltori dobbiamo imparare a dare alle piante quello di cui hanno davvero bisogno. Facendo analisi del terren-o si può valutare la disponibilità dello stesso di fosforo e potassio,e poiche non sono elementi mobili,se il terreno ne è ben dotato è inutile somministrarne altro in grandi dosi. Il discorso delle analisi vale anche per l'azoto anche se questo al contrario è un elemento lavabile ed è giusto non esagerare anche con questo elemento altrimenti si va incontro ai problemi da te citati. Però nel caso di lupennarellu egli si deve preoccupare prima di ricostruire la chioma e poi penserà alla produzione ecco perche secondome in quel caso l'azoto è più importante. Sfondi una porta aperta per ciò che riguarda il letame e la sua importanza,però l'azoto del letame non è affatto sufficiente a coprire il fabbisogno della pianta poichè questo è in forma organica e per rendersi disponibile deve prima mineralizzarsi e trasformarsi nella forma nitrica e questo avviene solo con alte temperature climatiche quindi sarà disponibile verso l'estate. Il picco di richiesta di azoto della pianta però è in primavera ecco perchè bisogna dare una frazione di azoto nitrico in questo periodo.
vincenzo
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anche io uso 18-46; se appunto si può ritenere opportuno che le dotazioni del terreno siano deficitarie si può usare un ternario e effettuare una abbondante concimazione organica. se l'impianto è invece giovane e a suo tempo la concimazione di fondo era stata realizzata a regola d'arte non credo che vi sia bisogno di approntare un piano di concimazione ad oc. le analisi del terreno data anche la loro valenze le lascerei alle sole fasi di impianto all'orquando è di notevole importanza appurare la consistenza delle dotazioni del terreno. ricordiamoci sempre che abbiamo a che fare con olivi, quindi piante abbastanza resistenti e rustiche. con la potatura riforma la pianta e togli i rametti secchi. per i primi anni la produzione sarà sacrificata per poi entare a regime non appena la chioma sarà ripristinata (ciò è da valutare anche in base all'entità del danno). per i prossimi anni se la zona in cui ricade il tuo oliveto è soggetto a incendi metti in conto di realizzare tutto intorno al terreno una linea taglia-fuoco e tieni il terreno pulito dalle infestanti.
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E' vero che una volta individuata la struttura del terreno questa non tende a cambiare nel breve periodo e sapere come è fatto il proprio terreno già è un ottimo punto di partenza per la gestione dello stesso. Ma sarebbe opportuno ripetere la analisi ogni 5/6 anni per individuare le eventuali carenze poichè un buon piano di concimazione andrebbe progettato facendo un bilancio con gli assorbimenti della stagione precedente per tornare a livelli buoni di disponibilità degli elementi.
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nuovo impianto.
Ciao a tutti non potevo trovare un forum migliore , premetto che possiedo già degli uliveti ereditati dai genitori ma in zona montana e molto scomodi per arrivarci e altrettanto scomodi per effettuare la raccolta, abito nel basso Lazio e gli oliveti che gia possiedo a sentire chi è più esperto di me credo siano formati prevalentemente dal moraiolo.
Ora avendo degli appezzamenti di terreno in pianura e di fronte casa vorrei fare un nuovo impianto, dato che la zona in cui vorrei farlo sicuramente è più umido a causa della nebbia e quindi è anche più soggetto a gelate matutine nel periodo invernale mi è stato consigliato di mettere sù del leccino con qualche pendolino come inpollinatore,che ne pensate? che proporzione di pendolino devo mettere?Ultima modifica di domy-62; 02/01/2009, 23:56.
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Originalmente inviato da domy-62 Visualizza messaggioCiao a tutti non potevo trovare un forum migliore , premetto che possiedo già degli uliveti ereditati dai genitori ma in zona montana e molto scomodi per arrivarci e altrettanto scomodi per effettuare la raccolta, abito nel basso Lazio e gli oliveti che gia possiedo a sentire chi è più esperto di me credo siano formati prevalentemente dal moraiolo.
Ora avendo degli appezzamenti di terreno in pianura e di fronte casa vorrei fare un nuovo impianto, dato che la zona in cui vorrei farlo sicuramente è più umido a causa della nebbia e quindi è anche più soggetto a gelate matutine nel periodo invernale mi è stato consigliato di mettere sù del leccino con qualche pendolino come inpollinatore,che ne pensate? che proporzione di pendolino devo mettere?
vincenzo
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Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggioVanno bene come qualità in quanto il leccino è molto resistente ma autosterile,ha bisogno di impollinatori in questo caso pendolino è ottimo come anche del frantoio che io metterei in aggiunta.Per quanto riguarda il pendolino potresti metterne 1 ogni7-8 piante ,ma devi fare attenzione a come lo posizioni ,dovresti m etterlo a secondo come soffia il vento ed eventuualmente anche qualche pianta in mezzo,adesso io non so quante piante hai in mente di impiantare,regolati te.ciao
vincenzo
Per quanto riguarda il frantoio c'è un mio vicino che 15 anni fà ha piantato leccino e frantoio, ebbene sul eccino raccoglie ma sul frantoio no, a meno che non sia frantoio, purtroppo non sono abbastanza esperto da riconoscere le due varietà dalle foglie.
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Originalmente inviato da domy-62 Visualizza messaggioCiao e grazie per la risposta,dovrei piantumare in tutto circa 55 piante, ho gia diviso il pezzo di terreno in 4 filari esposti da nord a sud distanziati 6 metri e ho calcolato le piante anche esse a 6 metri, visto che il terreno è rimasto incolto solamente per due anni e che è abbastanza drenante come fondo avrei intenzione di effettuare solamente una rippatura del terreno, che ne pensi?
Per quanto riguarda il frantoio c'è un mio vicino che 15 anni fà ha piantato leccino e frantoio, ebbene sul eccino raccoglie ma sul frantoio no, a meno che non sia frantoio, purtroppo non sono abbastanza esperto da riconoscere le due varietà dalle foglie.
vincenzo
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Io consiglio una rippatura il più profonda possibile, incrociata anche tre volte se necessario,per dissodare in modo ottimale il terreno nel periodo autunnale/invernale. Alla ripresa vegetativa quindi a marzo poco prima della messa a dimora sfinare superficialmente il terreno cn un erpice rotante o una motovanga e poi fare le buche. Secondo me però le classiche buche 1mx1m sono da evitare poiche il terreno è gia dissodato(sarebbe quello lo scopo della buca, dissodare il terreno intorno alle future radici) ed inoltre scavando in profondità si tira su terra non fertile che rende più difficile l'attecchimento della pianta.E' sufficiente una buca superficiale di 20/30 cm quanto basta per interrare il pane di terra intorno alla piantina(attenzione quest'ultimo non deve essere assolutamente toccato o si rischia di spezzare le radici). Ricoprire il pane di terra e poi mettere del letame al di sopra della superficie (quindi al di sopra del livello delle radici),infatti con la pioggia le sostanze contenute nel letame li laveranno e scendendo nel terreno e verranno assorbite dalle radici. Se invece il letame viene messo in fondo alla buca (quindi sotto il livello delle radici) le sostanze che con la pioggia scendono e vanno via e non verranno assorbite dalla piantina. Coprire poi la superficie intorno al fusto dell piantina in modo che non crescano erbe infestanti che diventerebbero delle concorrenti.
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per quanto riguarda la buca devi volutare anche che la si realizza profonda un metro affinchè le radici nel periodo estivo si trovino in una parte del profilo che ancora presenta acqua disponbile per la pianta. la profondità da te consigliata la si può attuare allorquando si può irrigare costantemente l'impianto durante l'estate. inoltre la pianta presenterà una stabilità maggiore nei primi tempi.
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Originalmente inviato da giuba Visualizza messaggioprofonda un metro affinchè le radici nel periodo estivo si trovino in una parte del profilo che ancora presenta acqua disponbile per la pianta.
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Originalmente inviato da Phoenix Visualizza messaggioSpiegati meglio non capisco cosa vuoi dire.
vincenzo
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Mi dispiace ma non sono d'accordo,per dissodare il terreno in profondità secondo è meglio la ripparuta a 60/70 cm in modo che tutto il terreno sia friabile come dite voi per trattenere l'acqua e le radici siano stimolate a perlustrare liberamente il terreno in tutte le direzioni.Le radici della pianta hanno lo stesso volume della chioma e più o meno anche le stesse dimensioni in larghezza e altezza e di conseguenza facendo una buca di 80cm di larghezza le radici hanno 40cm da una parte e 40 cm dall'altra di terreno dissodato; oltre i 40cm però ilterreno non è stato dissodato quindi la pianta trova un terreno diverso e più tenace da penetrare e potrebbe risentirne anche perchè se la buca viene fatta con un piccolo escavatore per esempio le pareti della buca vengono compattate dall'azione della benna e risulterebbero ancora piu difficili da penetrare. Una pianta allevata a vaso gia dal secondo anno supera gli 80 cm di diametro se ha attecchito bene. Ed inoltre secondo me il fattore più importante è che con la buca a quella profondità si tira su terreno non fertile che rischia al momento di ricoprire il pane di finire proprio direttamente a contatto con le radici che quindi non trovano sostanze nutritive da assorbire. Non dimentichiamoci mai che il terreno fertile sta nei primi 30 cm e questo vale sia per le piante erbacee che per quelle arboree.E la piantina piccola nei primi due/tre anni deve sfruttare al massimo le sostanze che si trovano in questo strato fertile.
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Originalmente inviato da Phoenix Visualizza messaggioMi dispiace ma non sono d'accordo,per dissodare il terreno in profondità secondo è meglio la ripparuta a 60/70 cm in modo che tutto il terreno sia friabile come dite voi per trattenere l'acqua e le radici siano stimolate a perlustrare liberamente il terreno in tutte le direzioni.Le radici della pianta hanno lo stesso volume della chioma e più o meno anche le stesse dimensioni in larghezza e altezza e di conseguenza facendo una buca di 80cm di larghezza le radici hanno 40cm da una parte e 40 cm dall'altra di terreno dissodato; oltre i 40cm però ilterreno non è stato dissodato quindi la pianta trova un terreno diverso e più tenace da penetrare e potrebbe risentirne anche perchè se la buca viene fatta con un piccolo escavatore per esempio le pareti della buca vengono compattate dall'azione della benna e risulterebbero ancora piu difficili da penetrare. Una pianta allevata a vaso gia dal secondo anno supera gli 80 cm di diametro se ha attecchito bene. Ed inoltre secondo me il fattore più importante è che con la buca a quella profondità si tira su terreno non fertile che rischia al momento di ricoprire il pane di finire proprio direttamente a contatto con le radici che quindi non trovano sostanze nutritive da assorbire. Non dimentichiamoci mai che il terreno fertile sta nei primi 30 cm e questo vale sia per le piante erbacee che per quelle arboree.E la piantina piccola nei primi due/tre anni deve sfruttare al massimo le sostanze che si trovano in questo strato fertile.
vincenzo
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Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggioIl tipo di rippatura come intendi te va bene ,ma negli oliveti già consolidati e di molti anni , e comunque io preferisco fresatura in quanto agevola la mescola del relativo letame o concime dato(eventualmnente)cosa che con la rippatura non avviene(sempre secondo me),arieggia il terreno si ma non mescola.Una pianta di due anni ha un pane di radici di 80cm e più?ma scherzi,io ne ho messe 5 di pendolino che sono 2 anni già e sono ancora li ferme ,buca di 60x70 su un terreno sempre fresato e vangato anche a mano,il terreno è si sterile ad una profondità che inizia dai70-100cm, ma viene mescolato a stallatico e concimi vari nei periodi a venire ed anche all'impianto. Nei primi 30cm come dici te il terreno è fertile molto ,ma in quelli argillosi che trattengono in superfice tutte le sostanze nutritive(infatti sono terreni molto fertili)e compatti bisognosi di rippature e fresature .Le radici dell'olivo lavorano fino a profondità di 60cm(che io sappia)ad eccezzione dei fittoni centrali che in periodo di secca vanno a trovare acqua in profondità.questo è quanto io so poi posso anche sbagliare ,ma rimango dell'idea che una ottima buca di impianto con dello stallatico ecc. sia la migliore cosa per un impianto nuovo.ciao
vincenzo
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Tanti saluti alla compagnia. Stavo leggendo la discussione tra phoenix e viceco ed altri che non stò ad elencare perchè non finirei mai di nominarl. Tra le piante che ho detto che sono bruciate stanno anche gli aberi grossi quanti non ricordo,di cui un pò' di piante grosse si vede un pò' di chioma ad altri no.Stavate dicendo che po la potatura di usare un poltiglia di bordolese oppure azoto nitrico come la nitrofoska,e come disinffettante calce e rame.l:
Qualcuno consigliava di fare delle analisi del terreno per vedere come stà.La cosa che mi fa venire il dubbio e dove si porta quel poco di terreno scusate la mia ignoranza.Ultima modifica di Potionkhinson; 08/01/2009, 15:52. Motivo: il regolamento vieta di inserire post consecutivi nell'arco di 24 ore (utilizza la funzione "Modifica Messaggio"!).
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Originalmente inviato da lupennarelluQualcuno consigliava di fare delle analisi del terreno per vedere come stà.La cosa che mi fa venire il dubbio e dove si porta quel poco di terreno scusate la mia ignoranza.
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Originalmente inviato da Phoenix Visualizza messaggioMa infatti se leggi bene il mio primo messaggio ho scritto rippatura profonda e poi poco prima della piantumazione erpice rotante o vangatura giustamente per interrare eventuali concimi. IO intendevo circa 70/80 cm di diametro della chioma impostata a vaso di conseguenza le radici tendono a svilupparsi lateralmente anche loro. La piantumazione troppo in profondità io so che rischia di sensibilizzare le radici all'asfissia e inoltre rallenta la fruttificazione perchè è vero come dici tu che le radici arrivano in profondità ma sono quelle che danno stabilità alla pianta,quelle che assorbono i nutrienti devo stare piu su di livello. Se il pane lo metti a 60/70 cm di profondità vuol dire che poi piu su sulla fascia dei 30/40 cm deve sviluppare altre radici nuove quindi si perde del tempo.L'importante è coprire il punto di innesto altrimenti c'è il rischio di affrancamento,poi la radici si allungano e una parte vanno mollto in profondità come dici tu. Il terreno sotto i 30 cm è sterile anche se ci si mescola dello stallatico o concimi chimici poichè i microrganismi che compongono l'humus (che rappresenta la vera fertilità intrinseca di un terreno) vivono solo in superficie,senza l'humus la terra è "segatura".
vincenzo
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