Originalmente inviato da vinceco
Visualizza messaggio
Annuncio
Collapse
No announcement yet.
Tecniche agronomiche di gestione dell'uliveto.
Collapse
X
Collapse
-
all'inizio della ripresa vegetativa,coe' adesso, non e' consigliabile dare un concime a lenta cessione(quasi sempre un ternario npk) ma solo azoto in modo che la pianta possa utilizzarlo subito visto la forte richiesta dovuta al risveglio vegetativo.
Urea o sali di ammonio vanno bene accompagnati da una leggera fresatura.
la pianta richiede potassio nella fase di indurimento del nocciolo e di ingrossamento e maturazione del frutto,mentre il fosforo,vista la sua scarsa mobilita' puo' essere dato anche una sola volta l'anno con un concime ternario sbilanciato verso pk alla fine del raccolto.
pero' ripeto,adesso ci vuole azoto.
saluti Luca
Commenta
-
Originalmente inviato da ale$$io Visualizza messaggioche tipo di concime dai? mi sa che anche quest'anno verso il 20 di questo mese do un lenta cessione.
vincenzo
Commenta
-
Cari amici,
è la prima volta che scrivo in questa sezione del forum. Ho un piccolo giardino (2000 m) con 8 piante di ulivo di età variabile ma tutte piuttosto vecchie. Cinque le ho prese in giro in paese e le ho fatte trapiantare 2 anni fa, mentre 3 sono state sempre li'. Cerco di curarle per quanto posso ma non ho tanto tempo e ho pochissima esperienza. L'anno scorso, con mia grande soddisfazione siamo riusciti a raccogliere 50 Kg di olive. Si vi farà sorridere ma per un cittadino trapiantato è stato un momento molto bello. Volevo sapere da voi se esiste un bel libro che posso comprare per l'olivocultura poiché ho un numero tale di domande che vi annoierei. Ne faccio comunque una: ho messo del concime granulare che si chiama TIMA GREEN spargendolo a mano tutto intorno alle piante sotto la chioma. Secondo voi va bene?
Grazie ancora
Giuseppe
Commenta
-
Originalmente inviato da Giuseppe63 Visualizza messaggioCari amici,
è la prima volta che scrivo in questa sezione del forum. Ho un piccolo giardino (2000 m) con 8 piante di ulivo di età variabile ma tutte piuttosto vecchie. Cinque le ho prese in giro in paese e le ho fatte trapiantare 2 anni fa, mentre 3 sono state sempre li'. Cerco di curarle per quanto posso ma non ho tanto tempo e ho pochissima esperienza. L'anno scorso, con mia grande soddisfazione siamo riusciti a raccogliere 50 Kg di olive. Si vi farà sorridere ma per un cittadino trapiantato è stato un momento molto bello. Volevo sapere da voi se esiste un bel libro che posso comprare per l'olivocultura poiché ho un numero tale di domande che vi annoierei. Ne faccio comunque una: ho messo del concime granulare che si chiama TIMA GREEN spargendolo a mano tutto intorno alle piante sotto la chioma. Secondo voi va bene?
Grazie ancora
Giuseppe
ed a secondo della grandezza della painta ne dai 3-5kg sparsi a distanza di 50cm dal tronco per tutta l'espanzione della chioma.
Adesso io non so quanto sono grandi le tue painte.metti qualche foto.
Per quanto riguarda il libro,fatti un giro per librerie oppure puoi chiedere anche nel forum.ciao
vincenzo
Commenta
-
Con al potatura a che punto state? io ancora ho 45 piante da fare purtroppo,quest'anno è stato un casino con tutta l'acqua che ha fatto...
avete già concimato?io per fortuna sono riuscito a buttarlo sabato e domenica scorsa,pioveva anche ,ma non potevo fare altrimenti,non sono neanche riuscito a fresare niente,ho dato e poi freserò con comodo,ma ho visto che già si è squagliato tutto...ciao
vincenzo
Commenta
-
Sto ultimando la potatura dell'oliveto , si un pò in ritardo, ma il tempo non basta mai. Volevo chiedere in particolare a farmaluca ,che considero un esperto sulla coltivazione dell'olivo, se fare un trattamento con poltiglia bordolese o solo con rame e comunque che tipo di concentrazione scegliere e che quantita mettere per quintale di acqua. L'oliveto è sostanzialmente in buona salute solo su qualche rara pianta (di nuovo impianto di circa 10 anni) un po di rogna e su qualche altra un po di fumaggine.Grazie per i consigli.
Commenta
-
I trattamenti rameici sull'ulivo sono sempre consigliabili,in particolare adesso che tutti noi abbiamo ultimato la potatura oppure stiamo per ultimarla.
Ma questa non e' la sola occasione per trattare con rame,questa operazione,nel corso di un anno,va' ripetuta almeno in altre tre occasioni:
-Al termine delle operazioni di raccolta,cioe' quando rami e foglie sono stati abbondantemente strapazzati
-All'inizio del periodo piu' freddo per "indurire" la vegetazione e renderli piu' resistenti al gelo e neve.
-Ed infine ogni qualvolta si dovessero notare problemi di crittogame(occhio di pavone,piombatura,ecc)
I prodotti piu' utilizzati sono la poltiglia bordolese 20,nella dose di 800g-1000g per ettolitro oppure l'ossicloruro di rame(tetrarameico) nella dose di 350-450g per ettolitro.Una volta preparata la sospensione si puo' aggiungere un po' di bagnante fogliare(nelle dosi in etichetta) ,in questo caso si possono utilizzare le percentuali piu' basse tra quelle indicate sopra.
E' opportuno non mescolare altri prodotti alle soluzioni di rame.
Saluti
Luca
Commenta
-
la poltiglia bordolese non e' altro che solfato di rame (sale a reazione acida) unito o meglio neutralizzato con idrossido di calcio(che e' una base),pertanto la poltiglia bordolese e' esattamente il vecchio verderame che si otteneva mescolando rame solfato con calce idrata.Oggi ,abbiamo quindi a disposizione,e quel che piu' conta,nella giusta proporzione gli stessi componenti di un tempo.Chiaramente non e' necessario aggiungere null'altro rispetto al prodotto in commercio.
Io aggiungo solo il bagnante che permette di utilizzare dosaggi piu' bassi in percentuale di fitofarmaco perche' aumenta l'adesione fogliare.Faccio un esempio:se la dose e' di 700-900 g per ettolitro con l'aggiunta di bagnante va' utilizzata la dose di 700g anziche' di 900g .
Saluti
Luca
Commenta
-
domanda da un milione di dollari!!!
Salve a tutti, vi leggo da anni e trovo molto utili e competenti i consigli che dispensate ai neofiti come me!<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-comffice
ffice" /><o
></o
>
Sono un giovane con la passione dell'olivicoltura e dell'olivo in genere e molto presto dovrò impiantarne 4100 circa.<o></o
>
Nel terreno dove sorgerà il nuovo impianto c'è un oliveto di 90 piante di circa 20 anni.<o></o
>
Qui nasce il motivo del mio intervanto: vuoi per curiosità, vuoi per effettuare una scelta varietale ottimale mi piacerebbe sapere a quale varietà appartengono gli olivi di cui sopra e di cui allego qualche foto scattata ieri.<o></o
>
grazie anticipatamente a tutti coloro che riterranno opportuno rispondermi o magari darmi anche qualche consiglio considerando che l'oliveto (un pò abbandonato a se stesso) non ha mai ricevuto nessun trattamento irriguo,fitosanitario e fertilizzante, ma solo sporadiche potature(biennali/triennali).<o></o
>
Ovviamente è mia intenzione cambiare questo status nel momento in cui impianterò il nuovo oliveto, dotandolo di impianto di irrigazione a goccia e dandogli tutte le cure del caso (che nn ha mai ricevuto) al fine di ottenere un extravergine biologico di ottima qualità!!!
ciao a tutti
Commenta
-
Originalmente inviato da quasar85 Visualizza messaggioA me sembra leccino. Anche se servirebbero foto migliori.
...purtroppo questo forum prevede delle limitazioni per quanto riguarda le dimensioni delle foto che uno può allegare,se mi mandi in privato la tua e-mail provvederò a mandarti le foto nella loro dimensione originale (quelle che ho pubblicato sono compresse) così puoi osservarle nei minimi dettagli!
ancora grazie
Commenta
-
Originalmente inviato da Gasolo Visualizza messaggio
attendo con trepidazione il vostro parere,grazie
Filesharing.com is the simplest way to send your files around the world. Share large files with a Filehosting Transfer up to 1GB free. Filesharing made easy!
Filesharing.com is the simplest way to send your files around the world. Share large files with a Filehosting Transfer up to 1GB free. Filesharing made easy!
Commenta
-
ciao Vincenzo,la zona dove è ubicato l'oliveto è l'alto ionio calabrese (provincia di cosenza)al confine con la basilicata, zona caratterizzata da forti siccità prolungate (a volte anche da aprile fino a fine estate se si escludono brevi e rare precipitazioni) e forse è proprio questa la causa di uno sviluppo poco proporzionato all'età.Per contro posso dirti che il terreno mantiene bene l'umidità dell'acqua che cade in inverno!
l'oliveto sorge a circa 380 metri s.l.m. e dista circa 10/12 km in linea d'aria dalla costa ionica!
attualmente nella mia proprietà ho dato permesso di pascolo (pecore e capre) ad un signore che ricambia il favore con qualche potatura.posso anche dirti che qualche cinghiale di tanto in tanto adora lasciar tracce nell'oliveto!!!
non vorrei depistarvi ma penso sia doveroso da parte mia farvi notare che la proprietà si trova in una provincia dove vanno per la maggiore cultivar come la CAROLEA o come la DOLCE DI ROSSANO (paesino che si trova a non più di 40 km da qui) e per quanto tutto sia possibile mi riesce difficile pensare a scelte tipo frantoio o leccino in un territorio così vocato alle proprie origini e tradizioni!
ovviamente l'ultima parte è solo un mio pensiero dettato dalla mia calabresità,poi ripeto...tutto è possibile!
se hai altre domande specifiche sappi che non vedo l'ora di risponderticiao e a presto
mauro
Commenta
-
Originalmente inviato da otakar Visualizza messaggiociao Vincenzo,la zona dove è ubicato l'oliveto è l'alto ionio calabrese (provincia di cosenza)al confine con la basilicata, zona caratterizzata da forti siccità prolungate (a volte anche da aprile fino a fine estate se si escludono brevi e rare precipitazioni) e forse è proprio questa la causa di uno sviluppo poco proporzionato all'età.Per contro posso dirti che il terreno mantiene bene l'umidità dell'acqua che cade in inverno!
l'oliveto sorge a circa 380 metri s.l.m. e dista circa 10/12 km in linea d'aria dalla costa ionica!
attualmente nella mia proprietà ho dato permesso di pascolo (pecore e capre) ad un signore che ricambia il favore con qualche potatura.posso anche dirti che qualche cinghiale di tanto in tanto adora lasciar tracce nell'oliveto!!!
non vorrei depistarvi ma penso sia doveroso da parte mia farvi notare che la proprietà si trova in una provincia dove vanno per la maggiore cultivar come la CAROLEA o come la DOLCE DI ROSSANO (paesino che si trova a non più di 40 km da qui) e per quanto tutto sia possibile mi riesce difficile pensare a scelte tipo frantoio o leccino in un territorio così vocato alle proprie origini e tradizioni!
ovviamente l'ultima parte è solo un mio pensiero dettato dalla mia calabresità,poi ripeto...tutto è possibile!
se hai altre domande specifiche sappi che non vedo l'ora di risponderticiao e a presto
mauro
Distinguere dal fogliame una qualità non è facile,la Carolea fa dei rami molto più lunghi e flessibil(almeno quella che ho io...)ma una volta in produzione il compito è più facile.
La Carolea infatti come pianta rimane più contenuta.
Il leccino è pianta che si trova in tutta Italia perchè è pianta che si adatta bene per la sua resistenza alle basse temperature come il frantoio,apposta ti ho detto questo,la carolea dalle nostre parti(Calabrias) l'ho trovata più vicino al mare ,li ci sono quasi 400metri....
Io direi di aspettare la produzione per avere la certezza della cultivar oppure devi sentire qualcuno che ha già questa cultivar e fare confronti.
Per un impianto ottimale ,secondo me le varietà da impiantare sono diverse in modo da avere incroci per impollinazione più sicure.
Ho letto che hai intenzione di fare un bell'impiato,hai pensato al costo della manodopera per la potatura?questa costa e non è facilmente sostituibile dalle macchine come la raccolta , ammenochè non fai un impianto intensivo....ciao
vincenzo
Commenta
-
ciao Vincenzo,
per quanto riguarda la potatura hai perfettamente ragione!
Sicuramente è mia intenzione imparare a farla da me (stò leggendo tanto in merito a questo argomento) e per di più posso contare sull'aiuto di un potino che vive lì in zona ed è un amico (quello a cui ho dato permesso di pascolo),poi su mio zio (anch'egli potino ed agricoltore specializzato da 40 anni) e infine su altre 4 paia di braccia (i mei familiari,2 dei quali impareranno a loro volta ad effettuare la potatura)!
in pratica la potatura sarà a costo zero,escluso l'apporto del potino/amico che sarà comunque molto economico!!
ovviamente verrà effettuata tutti gli anni in modo da renderla leggera e veloce, evitando quelle potature dispendiose sia in termini di tempo che di energia dovute a cicli bi/tri/quadriennali!
tu mi insegni che una pianta "pulita" non leva via molto tempo o comunque non quanto una "abbandonata"!
l'impianto che nascerà sarà intensivo (da nn confondere con il superintensivo) in quanto prevede una densità di 400 piante/ettaro, ma purtroppo il grado di meccanizzazione non sarà elevatissimo per via delle pendenze accentuate in alcuni punti del fondo!
a suo tempo, quando le piante lo consentiranno, potrei effettuare la raccolta meccanica sul 90% dell'impianto!
per quanto riguarda la scelta varietale non ho ancora le idee chiare!
come hai giustamente indicato tu si deve puntare su più cultivar,sia per via di una più corretta e prolifera impollinazione che per diversificare i tempi di raccolta (penso non sia agevole trovarsi con 4000 piante allo stesso grado di maturazione!).
sono molto affascinato dalle cultivar "made in cnr di perugia" create da Giuseppe Fontanazza (FS17, Giulia, Don Carlo), sia per via di una facile gestione agronoma (bassa vigoria che permette di effettuare la potatura da terra, formazione di polloni quasi assente, ecc.) che per tutte le qualità intrinseche (precoce entrata in produzione,elevata produttività e resa, caratteristiche organolettiche dell'olio,assenza di alternanza, buona resistenza alle avversità, ecc.).molto importante è anche il diverso periodo di maturazione tra le 3 cultivar,con FS 17 molto precoce,Giulia media e Don Carlo più tardiva!
anche se mi pervadono molti dubbi in merito alla produttività per ettaro!cerco di spiegarmi meglio: è risaputo che queste varietà danno il meglio di se negli impianti superintensivi (sesti molto fitti,fino a 1800 piante/ettaro e oltre), ma quanto produrrebbero se si impiantassero con sesti più "tradizionali"????
in altre parole:la loro famigerata produttività è strettamente dovuta all'elevato numero di piante/ettaro???
a parità di sesto (supponiamo 4x5 o 5x5)riuscirebbero a reggere il confronto con le cultivar tradizionali( ad esempio frantoio o leccino)???
...ho cercato in lungo e in largo su internet ma nn sono riuscito a trovare molto in merito alla produttività kg/pianta!
altra cultivar che ritengo molto interessante è Coratina (che sicuramente conoscerete molto meglio di me)
ora come ora, magari sbagliando, farei questa scelta:
1000 FS 17;
1000 Giulia;
1000 Don Carlo;
1000 Coratina;
e infine 100/150 impollinatori di Coratina (pendolino o altro).
che ne pensi???...trovi che la mia sia solo eresia o ci vedi qualcosa di buono?
mi sembra superfluo aggiungere che sarei grato a chiunque apporti il suo contributo alla discussione...mai come adesso ho bisogno di consigli!mi troverei nella situazione di spendere diversi eurie non vorrei commettere errori!
N.B. allego una foto satellitare del terreno con in rosso l'oliveto attuale e in blu lo spazio dove sorgerà il nuovo impianto.i numeri che vedete sono il punto altimetrico più alto e quello più basso.l'esposizione del terreno è ovest, nord ovest!
magari risulterà utile sapere che tra "A" e "B" passa una piccola strada comunale e che tra "B" e "C" passa un piccolo ruscello a carattere torrentizio che resta secco o quasi nei mesi più caldi!
la vegetazione prevalente è la macchia mediterranea e i terreni sono incolti da qualche anno dopo decenni di semine a grano!
chiedo venia per la lunghezza del messaggio, ciao
Commenta
-
Salve a tutti vorrei porvi una domanda.
A novembre dello scorso anno ho trapiantato una pianta di ulivo di circa 20 anni in modo assai barbaro. D'avanti casa avevo 10 ulivi vecchi di ventianni piantati a circa 2mt l'un dall'altro. Decisi di toglierne una si..una no in modo da spaziare le piante. Gli tagliai tutti i rami e poi li sdradicai violentemente con il fuoristrada. Solo dopo una settimana mi venne in mente di trapiantare uno degli albri sdradicati di fianco a quelli esistenti per estendere la fila. Bene con mio grande stupore dopo circa 5 mesi sono spuntati i primi polloni (o succhioni? comunque i rametti alla base del tronco). la pianta è miracolosamente viva!
Vista la mia scarsa conoscenza in questo campo, questi rametti (adesso sono alti tipo 3mm...stanno uscendo ora) li devo togliere oppure li devo lasciare?
Sui rami non è comparso ancora nulla. quindi per far si che la pianta non muoia e che la vegetazione si sviluppi sui rami (sennò che razza di albero sarebbe) questi rametti alla base del tronco (ripeto stanno nascendo ora) li devo togliere o lasciare?
Grazie in anticipo e buon lavoro a tutti !!
Commenta
-
Originalmente inviato da otakar Visualizza messaggiociao Vincenzo,
per quanto riguarda la potatura hai perfettamente ragione!
Sicuramente è mia intenzione imparare a farla da me (stò leggendo tanto in merito a questo argomento) e per di più posso contare sull'aiuto di un potino che vive lì in zona ed è un amico (quello a cui ho dato permesso di pascolo),poi su mio zio (anch'egli potino ed agricoltore specializzato da 40 anni) e infine su altre 4 paia di braccia (i mei familiari,2 dei quali impareranno a loro volta ad effettuare la potatura)!
in pratica la potatura sarà a costo zero,escluso l'apporto del potino/amico che sarà comunque molto economico!!
ovviamente verrà effettuata tutti gli anni in modo da renderla leggera e veloce, evitando quelle potature dispendiose sia in termini di tempo che di energia dovute a cicli bi/tri/quadriennali!
tu mi insegni che una pianta "pulita" non leva via molto tempo o comunque non quanto una "abbandonata"!
l'impianto che nascerà sarà intensivo (da nn confondere con il superintensivo) in quanto prevede una densità di 400 piante/ettaro, ma purtroppo il grado di meccanizzazione non sarà elevatissimo per via delle pendenze accentuate in alcuni punti del fondo!
a suo tempo, quando le piante lo consentiranno, potrei effettuare la raccolta meccanica sul 90% dell'impianto!
per quanto riguarda la scelta varietale non ho ancora le idee chiare!
come hai giustamente indicato tu si deve puntare su più cultivar,sia per via di una più corretta e prolifera impollinazione che per diversificare i tempi di raccolta (penso non sia agevole trovarsi con 4000 piante allo stesso grado di maturazione!).
sono molto affascinato dalle cultivar "made in cnr di perugia" create da Giuseppe Fontanazza (FS17, Giulia, Don Carlo), sia per via di una facile gestione agronoma (bassa vigoria che permette di effettuare la potatura da terra, formazione di polloni quasi assente, ecc.) che per tutte le qualità intrinseche (precoce entrata in produzione,elevata produttività e resa, caratteristiche organolettiche dell'olio,assenza di alternanza, buona resistenza alle avversità, ecc.).molto importante è anche il diverso periodo di maturazione tra le 3 cultivar,con FS 17 molto precoce,Giulia media e Don Carlo più tardiva!
anche se mi pervadono molti dubbi in merito alla produttività per ettaro!cerco di spiegarmi meglio: è risaputo che queste varietà danno il meglio di se negli impianti superintensivi (sesti molto fitti,fino a 1800 piante/ettaro e oltre), ma quanto produrrebbero se si impiantassero con sesti più "tradizionali"????
in altre parole:la loro famigerata produttività è strettamente dovuta all'elevato numero di piante/ettaro???
a parità di sesto (supponiamo 4x5 o 5x5)riuscirebbero a reggere il confronto con le cultivar tradizionali( ad esempio frantoio o leccino)???
...ho cercato in lungo e in largo su internet ma nn sono riuscito a trovare molto in merito alla produttività kg/pianta!
altra cultivar che ritengo molto interessante è Coratina (che sicuramente conoscerete molto meglio di me)
ora come ora, magari sbagliando, farei questa scelta:
1000 FS 17;
1000 Giulia;
1000 Don Carlo;
1000 Coratina;
e infine 100/150 impollinatori di Coratina (pendolino o altro).
che ne pensi???...trovi che la mia sia solo eresia o ci vedi qualcosa di buono?
mi sembra superfluo aggiungere che sarei grato a chiunque apporti il suo contributo alla discussione...mai come adesso ho bisogno di consigli!mi troverei nella situazione di spendere diversi eurie non vorrei commettere errori!
N.B. allego una foto satellitare del terreno con in rosso l'oliveto attuale e in blu lo spazio dove sorgerà il nuovo impianto.i numeri che vedete sono il punto altimetrico più alto e quello più basso.l'esposizione del terreno è ovest, nord ovest!
magari risulterà utile sapere che tra "A" e "B" passa una piccola strada comunale e che tra "B" e "C" passa un piccolo ruscello a carattere torrentizio che resta secco o quasi nei mesi più caldi!
la vegetazione prevalente è la macchia mediterranea e i terreni sono incolti da qualche anno dopo decenni di semine a grano!
chiedo venia per la lunghezza del messaggio, ciao
http://www.picfront.org/d/7zPG
4000 piante hanno una coda enorme,e poi piazzare tutto quell'olio ? sicuramente ti sarai fatto bene i tuoi conti.
Devi cercare di contattare qualcuno che già ha un impianto del genere per chiedere informaziioni ed altro(resa ecc.)
Ho un amico in zona qui da me che ne ha 600-700 all'incirca,ogni anno gli avanza olio a migliaia di litri,alla fine arriva una nota casa che preleva tutto con una pompa e poi mescola il vecchio di 3 anni con l'ultimo,i prezzi sono ridicoli,non ti sto a dire.
Vedo che hai molto entusiasmo,la cosa è già importante quando
si inizia un impegno come questo.
Ti faccio comunque un in bocca al lupo.
Questo è quanto secondo me,non so che dirti più.ciao
vincenzo
x Destroier...
dai acqua,non fargliela mancare mai quest'estate ed aspetta per vedere se la pianta ricaccia in alto.
Non togliere niente,potrebbero essere polloni buoni e da li far ripartire la pianta eventualmente in alto non ti ricacci(di solito lo fa...)
Non vorrei che nel tirare con il fuoristrada hai scortecciato il tronco malamente ed allora ti converrebbe far ripartire da sotto.
senti altri consigli poi decidi.ciao anche a te
vincenzo
Commenta
-
grazie per le dritte!
l'entusiasmo è tanto...non vedo l'ora!!!
sicuramente non sarà facile piazzare tanto olio, ma per adesso la cosa non mi preoccupa!
questo progetto è solo frutto di passione oltre che per valorizzare questi terreni che sono incolti da anni!
io ho già un lavoro seppur part-time, quindi se riesco a venderne un pò per arrotondare è bene,altrimenti farò felici amici e parenti e perchè no,qualche persona bisognosa (ce ne sono così tante)!
le "note case" a cui fai riferimento dubito che si spingano fino in calabria per i loro loschi affari,e anche se fosse non sarebbero i benvenuti a casa mia!
ciao e a presto
Commenta
-
Originalmente inviato da otakar Visualizza messaggiograzie per le dritte!
l'entusiasmo è tanto...non vedo l'ora!!!
sicuramente non sarà facile piazzare tanto olio, ma per adesso la cosa non mi preoccupa!
questo progetto è solo frutto di passione oltre che per valorizzare questi terreni che sono incolti da anni!
io ho già un lavoro seppur part-time, quindi se riesco a venderne un pò per arrotondare è bene,altrimenti farò felici amici e parenti e perchè no,qualche persona bisognosa (ce ne sono così tante)!
le "note case" a cui fai riferimento dubito che si spingano fino in calabria per i loro loschi affari,e anche se fosse non sarebbero i benvenuti a casa mia!
ciao e a presto
Comunque se la cosa ti piace sicuramente affronterai meglio tutto e ti peserà meno.
Fai tutto con calma e valuta bene....AUGURI di cuore e datte da faaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Anchio faccio per passione,ma quando poi qualche ritorno manca allora te ristrigni da solo e pensi a te stesso dammi retta...
Adesso vai alla grande ciao
vincenzo
Commenta
-
Ogni mattina visiono i miei 57 ulivi dietro casa nella speranza ricaccino da qualche parte. Dopo tre giorni a -15°C/-18°C (fra il 19 e il 21 dicembre), un mese fa li ho potati lasciando solo 3-4 ramificazioni principali (le piante hanno 6 anni). Per ora tutto tace, la corteccia è si verde, ma vi è solo una sottile circonferenza esterna ove è presente linfa, all'interno marrone. temo (anche su pareri di esperti) il peggio.
saluti
GabrieleRoger Federer
Commenta
-
Originalmente inviato da GabrieleB. Visualizza messaggioOgni mattina visiono i miei 57 ulivi dietro casa nella speranza ricaccino da qualche parte. Dopo tre giorni a -15°C/-18°C (fra il 19 e il 21 dicembre), un mese fa li ho potati lasciando solo 3-4 ramificazioni principali (le piante hanno 6 anni). Per ora tutto tace, la corteccia è si verde, ma vi è solo una sottile circonferenza esterna ove è presente linfa, all'interno marrone. temo (anche su pareri di esperti) il peggio.
saluti
Gabriele
Se la pianta è verde ricaccia,il problema potrebbe venire in seguito cioè qualche pianta ne potrebbe risentire e poi seccare ,ma se non è stata toccata la radice riparte.
XDestroirer....l'acqua dai quanto basta con il tubo ,specialmente quando fa caldo,non fargliela mancare.ciao
vincenzo
Commenta
Commenta