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Nocciolo: raccolta e commercializzazione

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  • Ciao,
    x nasello le stendi in un aia ad asciugare al sole e le copri la notte con un telone e quando piove. Il maltempo durerà fino a domenica quindi il tempo di asciugare i terreni almeno fino a martedì. Considera che sono caduti tra ieri e oggi 100 mm di pioggia e stanotte ha fatto un grosso temporale. Non so a Cuneo ma in liguria è andata molto peggio.

    Maius la 200 so che da problemi meglio la 300, ma con il bagnato le semoventi non vanno, stavamo raccogliendo io e il mio vicino con la semovente i terreni erano bagnati fradici la semovente 380 ha raccolto ma era "monnezza" (dialetto romano) invece con la mia macchinina a tubi le nocciole nel carrello erano bagnate ma pulite! Certo dopo l'ho dovuta pulire dal fango ma chi se ne frega intanto mi ha fatto raccogliere. Cmq forse con il bagnato meglio tirare fuori le vecchie macchine e sopratutto incordonarle senza uso della "scopatrice", usate solo le nuvole.

    ATTENZIONE:
    per il prezzo hanno detto a mia zia in una nota cooperativa di Caprarola VT che i raccolti abbondanti di cui tutti parlavano in realtà saranno limati al ribasso sia per errate stime e sia per danni da maltempo in alcune zone tipo Vignanello e Vallerano. Quindi fra alcuni giorni loro pensano che i prezzi aumentaranno da 4 euro al punto fin oltre i 5 euro! Staremo a vedere!

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    • ciao a tutti

      sono nuovo a questa discussione e vi faccio i complimenti.sono proprietario di un noccioleto in provincia di salerno ( monti picentini) con produzione tonda di giffoni.

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      • E lo dicevo io che quando piove non c'è Jolly o Smart che tengono ma solo i buoni e vecchi tubi dicono ancora la sua.. ... qui in Langa ha piovuto x 24 ore di fila..ke roba!!!..ora c'è un pallido sole..


        Peppe.. benvenuto.. la 180 va bene ma okkio non ha il ciclone intermedio che abbatte la polvere quindi quando si raccoglie quantità industriali di polvere ma sopratutto super usura della ventola di aspirazione ...non conosco la Guastini!! come funziona??


        Picentino benvenuto anche a te
        ciao

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        • Per ikonicazy: grazie per il benvenuto!
          La Guastini è una vecchia macchina trainata del tutto uguale alle nuove, alla quale ho adattato la spazzola laterale di Bosco (quello che sta a Cura di Vetralla).
          Va bene ma è molto vecchia:il problema principale è quello che mi dicevi anche per la Cimina180, ossia che con la polvere si consuma la ventola ed ogni 2 anni la devo rifare.....
          Poi rompe parecchie nocciole e mi fa un po' incazz...
          Per il resto va bene, ci ho raccolto anche 30 quintali di nocchie in una giornata (non male per una macchina di quell'età); il pregio principale è che le fa pulitissime.
          Un saluto

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          • Buongiorno a tutti i coricoltori.
            Volevo ringraziare boccia7 per la segnalazione del sito "assofrutti", anche se non riesco a visionare i prezzi.

            Come fate ad accatastare i sacchi di nocciole in pila? o meglio esiste un sistema che permette di eliminare o comunque migliorare l'uso della forza manuale per accatastarli l'uno sull'altro?
            Il problema è molto sentito perchè quella dello stivaggio è una delle poche fasi per nulla meccanizzate, e quando la catasta è molto alta richiede molta fatica e tempo.

            Grazie e buona raccolta.

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            • l unico modo per non faticare è affiancarli...

              ma scusate...quanti sacchi avete???

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              • Big Bugs da 10q.li e muletto dietro al trattore....

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                • Spazio, grazie per le dritte!

                  Allora niente raccolta almeno fino a martedi, peccato perchè la devo incastrare in mezzo ai turni di lavoro e 'sto we avevo rimediato un bel pò di gente! Pazienza.
                  A presto.

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                  • Originalmente inviato da mauis
                    Da bravo novizio saluto tutti e vi faccio i complimenti per il forum!
                    io sono proprietario di 20 ettari di noccioleto. Quest'anno (grazie ai contributi) ho fatto il grande passo e ho comperato una semovente 200 nuova. per tutta la durata della prima raccolta sono rimasto stupito del lavoro che faceva questa macchina. Lunedì ho cominciato la seconda raccolta e ho dovuto ricredermi, non riesce a smaltire lo scarto vecchio e le foglie nuove, si attappa la bocca di scarico laterale. Qualcuno sa darmi qualche consiglio per risolvere il problema adesso o magari una tecnica per fare una prima raccolta più "pulita" il prossimo anno?
                    Grazie
                    Non è un problema della tua macchina. E' comune a tutte le semoventi che ti lasciano il cordone di foglie e terra. I rimedi sono due: o la prima passata alzi il portellino sopra il bocchettone in modo che le foglie non vengano ammucchiate, con il rischio, in questo modo, che ti butti via qualche nocchia, oppure al termine di ogni appezzamento raccolto ti fai un giretto molto veloce e con il soffione laterale smucchi i cordoni in modo che quando andrai a ripassare il terreno si ripresenti omogeneo come alla prima raccolta.

                    Ciao
                    ____
                    Nocchio
                    Saluti
                    _________
                    Nocchio

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                    • ciao a tutti

                      Salve a tutti, mi sono appena iscritto e faccio i complimenti per il forum.
                      Ho una cimina200 ed ho un problema, andando in salita la macchina si intoppa nello spurgo laterale perchè non riesce a smaltire le foglie ma soprattutto la terra.in discesa invece la situazione migliora, sapete dirmi il perchè?

                      grazie ciao

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                      • Nemo72 le cooperative di produttori servono per pulire, essiccare, immagazzinare e sgusciare il prodotto a costi irrisori se paragonati all'acquisto in proprio dei macchinari. I consigli d'amministrazione nel corso dell'anno contattano i grandi clienti o grossisti ed in questo modo hanno piu' potere contrattuale. Tempo fa ci fece visita un noto commerciante della zona, il quale ci disse che i tempi d'oro per lui erano finiti perchè i produttori erano ormai tutti organizzati in cooperative. Quindi il punto non è questo ma serve una politica di sostegno ai prezzi, la DOP subito e consociare ancora di più le varie cooperative sul territorio.

                        Ciao

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                        • 6 - 15 - 21 Non sono numeri al lotto ma l'orario di entrata delle piogge rispettivamente nel Cunese - Viterbese - Avellinese da lunedi'. Quindi oggi domenica niente riposo e sotto a raccogliere fino a sera!!! Ciao BUONA RACCOLTA !!!

                          Sono rientrato adesso (ore 20.15) che faticaccia! Purtroppo non sono riuscito a finire... mi manca ancora qualcosina! Cmq va bene cosi'.....

                          Ciao
                          Ultima modifica di Spazio; 24/09/2006, 19:27.

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                          • Ciao,
                            ieri ho visto una cosa che ha dell'incredibile!!!
                            un lamborghini 70cv di 20 di anni che si è spaccato in 2 all'altezza del ponte anteriore. indovinate il motivo!
                            stava camminando con una jolly 2800 davanti!
                            dicono che è troppo pesante per essere portata davanti mentre si circola su strada.
                            cmq il proprietario si è preso una bella paura!!

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                            • la jolly pesa sui 4 quintali...direi come una bella trincia o un roterino...

                              pero spaccarsi l assale....mah...

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                              • Originalmente inviato da Biglio
                                la jolly pesa sui 4 quintali...direi come una bella trincia o un roterino...

                                pero spaccarsi l assale....mah...
                                Lì c'era tosti che stava caricando il trattore sul camion e diceva che pesa sui 6,5 q.li e quando si cammina su strada ad "alta velocità" se comincia a dondolare su e giù, dato che era montata davanti, il trattore ne risente. in più su questo trattore avevano messo una vecchia cisterna del gasolio adattata a carrello però senza ruote (si teneva con il sollevamento posteriore) magari la macchina forzava davanti la cisterna forzava dietro e si è aperto in 2!!
                                se me lo avrebbero raccontato non ci avrei mai creduto!

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                                • Originalmente inviato da mauis
                                  Lì c'era tosti che stava caricando il trattore sul camion e diceva che pesa sui 6,5 q.li
                                  Ah! Gli potevi dire di mettere in ordine il sito internet con le caratteristiche tecniche dei vari modelli delle jolly e con foto dettagliate. Fra l'altro ho notato che al magazzino a XXX miglia ha anche tante macchine usate, se fa delle foto e le mette on-line anche di settimana in settimana, magari possiamo dare uno sguardo di tanto in tanto.


                                  Ciao

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                                  • la macchina non mi ricordo come si chiami...quella gialla pero pesa (sulla targhetta applicata) 420 kg...

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                                    • Originalmente inviato da Spazio
                                      Nemo72 le cooperative di produttori servono per pulire, essiccare, immagazzinare e sgusciare il prodotto a costi irrisori se paragonati all'acquisto in proprio dei macchinari. I consigli d'amministrazione nel corso dell'anno contattano i grandi clienti o grossisti ed in questo modo hanno piu' potere contrattuale. Tempo fa ci fece visita un noto commerciante della zona, il quale ci disse che i tempi d'oro per lui erano finiti perchè i produttori erano ormai tutti organizzati in cooperative. Quindi il punto non è questo ma serve una politica di sostegno ai prezzi, la DOP subito e consociare ancora di più le varie cooperative sul territorio.

                                      Ciao
                                      .....la cooperativa è un insieme di produttori e fa esattamente quello che io suggerivo: l'interesse dei produttori stessi..........altra cosa è quando un produttore da 80-150 q, ha capacità di raccolta ma non di prelavorazione ed immagazzinaggio e si appoggia ad un commerciante (e non alla cooperativa) cui consegna immediatamente il prodotto.......la politica di sostegno dei prezzi sta al mercato della nocciola come la droga sta ad un gruppo di ragazzi in difficoltà..........il mercato ha potenzialità per soddisfare tutti: produttori/cooperative, intermediari, indotto industriale/servizi ed acquirenti finali, piuttosto è vero che la distribuzione del valore aggiunto non è meritoria ma sbilanciata a favore degli intermediari, e questo è possibile perchè chi è penalizzato (produttori) non esercita appieno le proprie prerogative..............se per DOP intendi la denominazione d'origine protetta, credo che sia un pò come un titolo nobiliare, che porta prestigio ma non sistema i fonadamentali economici del mercato, vero è che un mercato che funziona, leggi i produttori ben retribuiti al pari degli altri, fa nascere spontaneamente un sistema DOP........
                                      consociare ancora di più le cooperative sul territorio è un problema di equilibrio, se consocio tanto e faccio grosse entità servono 3 requisiti: che la politica non inizi a mettere le mani sull'ente, che il management sia all'altezza del compito, che non ci siano "mafie" tra i soci, ad ogni modo può essere positivo ma non risolutivo, il vero problema è il produttore: guarda il problema da un punto di vista diverso: il produttore investe nel terreno in maniera consistente (20q per ettaro su un mercato dell'ordine del 1.000.000 di q), attende 5/6 anni per la messa a frutto, ha un capitale immobilizzato da mantenere di mezzi agricoli e rimesse consistente, spende forza lavoro propria o comunque acquistata per le operazioni di lavorazioni agricole e raccolta sensibile, quando poi ha in mano il frutto del lavoro non sa fare le due operazioni finali di essiccatura ed immagazzinaggio (peraltro rispetto alle cose precedenti le meno dispendiose) e si priva del prodotto finale e con esso del suo potere contrattuale.......la cooperativa è a valle di quanto finora detto, ha altre funzioni, ecco perchè non si risolverà il problema con la cooperativa........

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                                      • confermo comunque attrezzatevi su l'essiccatoio poi non costa tanto e un bel silos come il mio di cemento armato con due anni di raccolta ve li ripagate e quando potete vendere per esempio le nocciole invece di 4€ punto resa a 6€ la differenza c'è

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                                        • Nemo72 ha fatto una analisi condivisibile, non sono i vari aiuti pubblici (che comunque prima o poi sono sempre destinati a finire o comunque a rischio di finire nelle mani sbagliate) nè le varie DOP ecc. ecc. a risolvere le varie crisi di mercato, la nocciola è materia prima industriale con mercato internazionale, agli industriali non serve la DOP o l'IGP per riconoscere il prodotto buono, lo stesso con il biologico che dovrebbe spuntare prezzi doppi e invece viene pagato solo qualche centesimo in più, per il semplice fatto che le nocciole NON biologiche comunque sono buone lo stesso, come buone vengono considerate le nocciole turche, sono loro a gestire il prezzo mondiale, forse tecnicamente ci fanno un baffo ma dal punto di vista politico commerciale è meglio stare attenti a quello che fanno e incalzare quelli che ci dovrebbero rappresentare a stare altrettanto attenti.
                                          Il libero mercato esiste ed è cosa buona quando tutti i concorrenti sono sullo stesso piano, ma quando in una nazione si pratica il dumping sociale e si chiede la libera circolazione non è libero mercato è solo libera fregatura, gli agricoltori hanno tutto l'interesse che ci sia un vero libero mercato e poi le varie elemosine pubbliche che se le tengano, risparmiamo tempo a stare dietro a pratiche e pratichine.
                                          P.S. personalmente non vedo l'ora che la Turchia entri a far parte della Comunita Europea così vedremo come se la cavano a vendere prezzi turchi con costi europei+IVA

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                                          • Originalmente inviato da nemo72
                                            .....la cooperativa è un insieme di produttori e fa esattamente quello che io suggerivo: l'interesse dei produttori stessi..........altra cosa è quando un produttore da 80-150 q, ha capacità di raccolta ma non di prelavorazione ed immagazzinaggio e si appoggia ad un commerciante (e non alla cooperativa) cui consegna immediatamente il prodotto.......
                                            Appoggiarsi ad un commerciante è sbagliato! Secondo me una cooperativa di produttori deve migliorarsi a tal punto da arrivare ad offrire all'industria direttamente dei semilavorati.
                                            Il commerciante è vero che "lavora" il prodotto e per questo ha un compenso ma gioca anche con la speculazione a svantaggio del produttore.
                                            Il mercato turco che domina la scena mondiale dopotutto e' guidato da una cooperativa statale, certo li' i produttori hanno altri problemi, però questo e' un fatto.

                                            Il discorso che fai nemo e' molto interessante ma quello che non riesco a capire e' che poni la cooperativa a valle. Il taglio delle aziende agricole che producono nocciole mediamente mi sembra che sia 3-5 ettari, a Caprarola VT (cuore della produzione) si aggira intorno ai 5-7 ettari ad azienda. E' un taglio che rimarra' sempre medio-piccolo. Investimenti di rilievo nella lavorazione si possono avere solo con le cooperative che stanno cmq ottenendo buoni risultati. Il problema secondo me e' l'aggancio tra l'offerta dei semilavorati con l'industria. In questo la piccola cooperativa non ce la fa e perciò si affida molto spesso ad una entità piu' grande la spa che fa da congiunzione. E' abbastanza normale che avvenga questo ma nulla vieta che le cooperative consorziandosi diano vita a società direttamente controllate e non come avviene adesso assoggettate a queste. Utopia forse chi lo sa. Però ricordo che il magazzino dove consegno vent'anni fa era gestito da un commerciante poi e' passato ad una cooperativa di produttori, i quali hanno eletto un buon presidente e buoni consiglieri che hanno portato oggi ad essiccare il prodotto e immagazzinarlo, i servizi sono aumentati, c'è un tecnico agrario che segue le aziende, ci sono fondi europei che vengono distribuiti realmente alle aziende produttrici, per non parlare di trasparenza ed onesta' nelle pese e nelle rese. Per tutto questo posso immaginare che fra altri vent'anni (speriamo meno) queste cooperative saranno in grado di offrire tramite una controllata direttamente semilavorati all'industria nell'equazione piu' naturale che ci sia dalla produzione all'industria.

                                            L'ho gia' detto il male dell'agricoltura italiana in generale sta tutto li' i grossisti, gli intermediari, gli speculatori. Non deve e non puo' continuare ad essere cosi' e le aziende agricole devono svegliarsi se non vogliono soccombere per la concorrenza di altri sistemi Paese piu' organizzati e piu' competitivi del nostro. Chi produce qualcosa assume su di se molti rischi aziendali ed e' giusto avere il giusto compenso ed un piu' equo sistema economico di distribuzione di ricchezza che premia chi investe e chi produce.

                                            Ciao

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                                            • parole sante!!!! io penso che l'unica soluzione per guadagnare veramente sia quella di lavorare il prodotto...basta intermediari..basta commercianti..direttamente ai cioccolatai o addirittura ai consumatori!!! ma come fare a vendere il prodotto?? si va hai mercati con i sacchetti di nocciole tostate???
                                              ciao

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                                              • io ho quasi finito produzione poco più di 500 quintali con 18 ettari tra due tre giorni ho finito

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                                                • Originalmente inviato da Spazio
                                                  Appoggiarsi ad un commerciante è sbagliato! Secondo me una cooperativa di produttori deve migliorarsi a tal punto da arrivare ad offrire all'industria direttamente dei semilavorati.
                                                  Il commerciante è vero che "lavora" il prodotto e per questo ha un compenso ma gioca anche con la speculazione a svantaggio del produttore.
                                                  Il mercato turco che domina la scena mondiale dopotutto e' guidato da una cooperativa statale, certo li' i produttori hanno altri problemi, però questo e' un fatto.

                                                  Il discorso che fai nemo e' molto interessante ma quello che non riesco a capire e' che poni la cooperativa a valle. Il taglio delle aziende agricole che producono nocciole mediamente mi sembra che sia 3-5 ettari, a Caprarola VT (cuore della produzione) si aggira intorno ai 5-7 ettari ad azienda. E' un taglio che rimarra' sempre medio-piccolo. Investimenti di rilievo nella lavorazione si possono avere solo con le cooperative che stanno cmq ottenendo buoni risultati. Il problema secondo me e' l'aggancio tra l'offerta dei semilavorati con l'industria. In questo la piccola cooperativa non ce la fa e perciò si affida molto spesso ad una entità piu' grande la spa che fa da congiunzione. E' abbastanza normale che avvenga questo ma nulla vieta che le cooperative consorziandosi diano vita a società direttamente controllate e non come avviene adesso assoggettate a queste. Utopia forse chi lo sa. Però ricordo che il magazzino dove consegno vent'anni fa era gestito da un commerciante poi e' passato ad una cooperativa di produttori, i quali hanno eletto un buon presidente e buoni consiglieri che hanno portato oggi ad essiccare il prodotto e immagazzinarlo, i servizi sono aumentati, c'è un tecnico agrario che segue le aziende, ci sono fondi europei che vengono distribuiti realmente alle aziende produttrici, per non parlare di trasparenza ed onesta' nelle pese e nelle rese. Per tutto questo posso immaginare che fra altri vent'anni (speriamo meno) queste cooperative saranno in grado di offrire tramite una controllata direttamente semilavorati all'industria nell'equazione piu' naturale che ci sia dalla produzione all'industria.

                                                  L'ho gia' detto il male dell'agricoltura italiana in generale sta tutto li' i grossisti, gli intermediari, gli speculatori. Non deve e non puo' continuare ad essere cosi' e le aziende agricole devono svegliarsi se non vogliono soccombere per la concorrenza di altri sistemi Paese piu' organizzati e piu' competitivi del nostro. Chi produce qualcosa assume su di se molti rischi aziendali ed e' giusto avere il giusto compenso ed un piu' equo sistema economico di distribuzione di ricchezza che premia chi investe e chi produce.

                                                  Ciao
                                                  Il motivo per cui pongo la cooperativa a valle della filiera produttiva è basato sul valore aggiunto che la coperativa può offrire: pensiamo tale valore aggiunto come composto da 2 elementi: 1) la lavorazione del prodotto, 2) la commercializzazione del prodotto.
                                                  Circa la lavorazione del prodotto la cooperativa può offrire ben poco: una volta che la nocciola è raccolta il "grosso" della lavorazione è l'essiccatura fondamentalmente perchè va fatta in tempi stretti; la sgusciatura, la calibrazione, la granellatura e lo stockaggio hanno, relativamente al prodotto della nocciola, un basso valore.
                                                  Sulla commercializzazione del prodotto invece, il discorso è più complesso e vale quello che sostieni che si può riassumere come segue: la coordinazione fa la forza.
                                                  Riassumendo e semplificando: la cooperativa non da alcun aiuto sulla coltivazione del prodotto ne sulla raccolta, non da un aiuto significativo sulla lavorazione del prodotto, può invece giocare un ruolo importante nella commercializzazione: su questo ultimo punto credo siamo daccordo.
                                                  Per giocare un ruolo importante nella commercializzazione non è necessario essere "grandi" ma, piuttosto, essere coordinati. Se non si è coordinati nell'affrontare un mercato, e soprattutto coordinati secondo un interesse comune e condiviso, che in questo caso dovrebbe essere "l'interesse dei produttori (che fanno il grosso del lavoro)", ci sarà sempre qualcuno che se ne approfitta: in tale mercato chi si approfitta è quella che hai chiamato "la grande distribuzione", che attenzione non è cattiva ma fa solo il suo interesse.
                                                  La cooperativa ideale per le nocciole non ha bisogno di infrastrutture per la lavorazione dato che tale lavorazione può essere fatta direttamente dal produttore in modo competitivo alla fonte (se ci sono ben venga ma non aspettiamoci del valore aggiunto da queste semmai solo delle economie di scala). Ha bisogno invece di una struttura commerciale forte e questa è fatta di persone che hanno competenze e, soprattutto, interesse in quello che fanno: insomma il ritratto dei produttori stessi.
                                                  Non inganniamoci con il concetto dei semilavorati: quando la nocciola è essiccata è già quasi pronta per l'impiego industriale (se mai posso renderla granella.....), non stiamo parlando ci lavorazioni meccaniche ad alta precisione, ne di componenti elettroniche che nascono dalla sabbia qui è tutto più semplice. La nocciola è un prodotto molto simile al caffè. Lo impianto, lo raccolgo e lo essicco ed è pronto all'utilizzo.
                                                  Quello che vedo invece è una specie di mercato della follia: produttori che raccolto il prodotto non sanno essiccarlo e immazzinarlo e si precipitano dal primo commerciante/cooperativa, consegnano il prodotto senza aver contrattato un prezzo e sono grati al commerciante/cooperativa che si prende cura dell'ultimo 5-10% del lavoro. Amministratori di cooperative politicizzati che non conoscono ne il prodotto ne la gestione aziendale e finiscono per affidare il raccolto comunque a grossi distributori. Un sistema di negoziazione della vendita tra produttore e controparte inesistente, calcolo della resa irreversibile nel senso che non ho mai visto un produttore che ritira il prodotto consegnato al commerciante/cooperativa perchè valutato in maniera non conforme alle proprie aspettative. Incapacità di parlare tra produttori stessi a nome di un interesse comune.
                                                  Commercianti ed amministratori palesemente disonesti che dopo aver truffato sono sempre al loro posto o nei dintorni. Un mercato fatto solo di offerta e non di domanda del prodotto.

                                                  Un'ultima cosa: non auguriamoci mai che la Turchia entri in Europa, a parte il fatto che c'è una grossa diversità culturale (opinione personale), se lo facesse avrebbe accesso alla PAC ed alla "mafia" delle sovvenzioni comunitarie, a questo punto mantenendo i costi di produzione bassi, ed acquisirendo i contributi sarebbe ancora più competitiva.

                                                  Saluti

                                                  Commenta


                                                  • Originalmente inviato da nemo72
                                                    Il motivo per cui pongo la cooperativa a valle della filiera produttiva è basato sul valore aggiunto che la coperativa può offrire: pensiamo tale valore aggiunto come composto da 2 elementi: 1) la lavorazione del prodotto, 2) la commercializzazione del prodotto.
                                                    Circa la lavorazione del prodotto la cooperativa può offrire ben poco: una volta che la nocciola è raccolta il "grosso" della lavorazione è l'essiccatura fondamentalmente perchè va fatta in tempi stretti; la sgusciatura, la calibrazione, la granellatura e lo stockaggio hanno, relativamente al prodotto della nocciola, un basso valore.
                                                    Sulla commercializzazione del prodotto invece, il discorso è più complesso e vale quello che sostieni che si può riassumere come segue: la coordinazione fa la forza.
                                                    Riassumendo e semplificando: la cooperativa non da alcun aiuto sulla coltivazione del prodotto ne sulla raccolta, non da un aiuto significativo sulla lavorazione del prodotto, può invece giocare un ruolo importante nella commercializzazione: su questo ultimo punto credo siamo daccordo.
                                                    Per giocare un ruolo importante nella commercializzazione non è necessario essere "grandi" ma, piuttosto, essere coordinati. Se non si è coordinati nell'affrontare un mercato, e soprattutto coordinati secondo un interesse comune e condiviso, che in questo caso dovrebbe essere "l'interesse dei produttori (che fanno il grosso del lavoro)", ci sarà sempre qualcuno che se ne approfitta: in tale mercato chi si approfitta è quella che hai chiamato "la grande distribuzione", che attenzione non è cattiva ma fa solo il suo interesse.
                                                    La cooperativa ideale per le nocciole non ha bisogno di infrastrutture per la lavorazione dato che tale lavorazione può essere fatta direttamente dal produttore in modo competitivo alla fonte (se ci sono ben venga ma non aspettiamoci del valore aggiunto da queste semmai solo delle economie di scala). Ha bisogno invece di una struttura commerciale forte e questa è fatta di persone che hanno competenze e, soprattutto, interesse in quello che fanno: insomma il ritratto dei produttori stessi.
                                                    Non inganniamoci con il concetto dei semilavorati: quando la nocciola è essiccata è già quasi pronta per l'impiego industriale (se mai posso renderla granella.....), non stiamo parlando ci lavorazioni meccaniche ad alta precisione, ne di componenti elettroniche che nascono dalla sabbia qui è tutto più semplice. La nocciola è un prodotto molto simile al caffè. Lo impianto, lo raccolgo e lo essicco ed è pronto all'utilizzo.
                                                    Quello che vedo invece è una specie di mercato della follia: produttori che raccolto il prodotto non sanno essiccarlo e immazzinarlo e si precipitano dal primo commerciante/cooperativa, consegnano il prodotto senza aver contrattato un prezzo e sono grati al commerciante/cooperativa che si prende cura dell'ultimo 5-10% del lavoro. Amministratori di cooperative politicizzati che non conoscono ne il prodotto ne la gestione aziendale e finiscono per affidare il raccolto comunque a grossi distributori. Un sistema di negoziazione della vendita tra produttore e controparte inesistente, calcolo della resa irreversibile nel senso che non ho mai visto un produttore che ritira il prodotto consegnato al commerciante/cooperativa perchè valutato in maniera non conforme alle proprie aspettative. Incapacità di parlare tra produttori stessi a nome di un interesse comune.
                                                    Commercianti ed amministratori palesemente disonesti che dopo aver truffato sono sempre al loro posto o nei dintorni. Un mercato fatto solo di offerta e non di domanda del prodotto.

                                                    Un'ultima cosa: non auguriamoci mai che la Turchia entri in Europa, a parte il fatto che c'è una grossa diversità culturale (opinione personale), se lo facesse avrebbe accesso alla PAC ed alla "mafia" delle sovvenzioni comunitarie, a questo punto mantenendo i costi di produzione bassi, ed acquisirendo i contributi sarebbe ancora più competitiva.

                                                    Saluti
                                                    Quoto in toto..
                                                    Il tuo punto di vista circa le cooperative è giusto.
                                                    Lo condivido in quanto la realtà è quella che tu hai esposto.
                                                    Purtroppo finchè le cooperative avranno una fetta del mercato minore di quella del privato non avranno voce contrattuale ed il prezzo delle nocciole sarà sempre in mano del privato anche considerando che è un'utopia che il cooperativismo superi il privato. Dal punto di vista puramente teorico se la cooperativa (in senso lato) avesse predominanza sul privato in termini di offerta, potrebbe, sempre teoricamente, capovolgere la tendenza da te esposta che vede il mercato delle nocciole come un mercato privo di richiesta ma ricco di offerta.

                                                    Ciao
                                                    _______
                                                    Nocchio
                                                    Saluti
                                                    _________
                                                    Nocchio

                                                    Commenta


                                                    • Originalmente inviato da nocchio
                                                      Quoto in toto..
                                                      Il tuo punto di vista circa le cooperative è giusto.
                                                      Lo condivido in quanto la realtà è quella che tu hai esposto.
                                                      Purtroppo finchè le cooperative avranno una fetta del mercato minore di quella del privato non avranno voce contrattuale ed il prezzo delle nocciole sarà sempre in mano del privato anche considerando che è un'utopia che il cooperativismo superi il privato. Dal punto di vista puramente teorico se la cooperativa (in senso lato) avesse predominanza sul privato in termini di offerta, potrebbe, sempre teoricamente, capovolgere la tendenza da te esposta che vede il mercato delle nocciole come un mercato privo di richiesta ma ricco di offerta.

                                                      Ciao
                                                      _______
                                                      Nocchio
                                                      Facciamo un passo avanti sul discorso del mercato della nocciola;
                                                      Tu hai colto il fulcro del problema: come faccio (io produttore) a gestire la fetta di mercato sufficentemente grande da determinare il mercato stesso (ovviamente non a mio vantaggio, altrimenti si rovesciano solo le parti, ma a vantaggio di un equilibrio più equo)?
                                                      La tua risposta è: faccio in modo, o vorrei, che il cooperativismo superi il privato.
                                                      La risposta è "corretta", nel senso che indica una soluzione che funziona, ma presenta molteplici problematiche. Lasciamole in sospeso, per il momento, e proponiamo una soluzione alternativa che sia "corretta" e che possa offrire dei vantaggi:
                                                      dato che il prodotto nocciola è di semplice lavorazione, esercitiamo il controllo del mercato alla fonte cioè a livello della produzione evitando il controllo a livello di raccolta e distribuzione.
                                                      Il vantaggio di questa soluzione consiste nel fatto che è immediatamente attuabile mediante un piccolo sforzo aggiuntivo da parte dei produttori stessi. Tale sforzo è una percentuale minore dell'intero sforzo complessivo dei produttori, come dire "abbiamo fatto 30, facciamo 31!".
                                                      In parole molto più semplici ma pratiche, il produttore raccoglie il prodotto, lo essicca e lo immagazzina.
                                                      Apro una parentesi: un produtttore medio ha 3-5 ha di nocciole, per una produzione di 20 q per ha avrà 60-100 q di raccolto, che necessitano a) di 3-5 essiccate in un essiccatoio da 20 q supponiamo di 8 ore ciascuna per un totale di 24-40 ore di lavoro dell'essiccatoio. b) di 120-200 sacchi per conservarli da 50 Kg, che stanno 2-3,3 blocchi di 10x6 sacchi, che occupano all'incirca 18-30 metri qradrati (1 blocco da 10x6 sacchi ha circa 9 metri qradrati di base e 2,4 m di altezza). Mi sembrano valori in gioco facilmente affrontabili da chi gestisce 3-5 ha di terra senza grossi investimenti o con piccoli investimenti di più produttori insieme (ne bastano 4-5).
                                                      A questo punto calcola un prezzo minimo per quintale che dipende da 2 aspetti: la qualità del prodotto ed i costi che ha sostenuto per avere il prodotto (tutti i costi: terreni, macchinari, consumi, tempo impiegato nelle lavorazioni, interessi su prestiti......), quindi attende il nuovo anno.

                                                      A partire dal nuovo anno si affaccia sul mercato con 2 obiettivivi chiari:
                                                      1) vendere il prodotto almeno al prezzo minimo calcolato,
                                                      2) consegnare il prodotto solo dopo che è stato firmato un accordo scritto tra le parti in cui è indicato il prezzo.

                                                      L'accorgimento di attendere il nuovo anno è simbolico ma significativo, indica un tempo di formazione della domanda, la dove il tempo della formazione dell'offerta è stato già scontato: aprile-settembre (dalle lavorazioni significative alla fine della raccolta, ad esempio). La domanda di prodotto ha le sue dinamiche che sono quelle del mercato dei derivati dalla nocciola. A fronte di tali dinamiche si definisce e si propone. Se io propongo l'offerta prima della domanda, quest'ultima si definisce non in base alle sue dinamiche, ma in modo tale da spostare il valore in gioco dalla parte della stessa. Ad esempio se c'è una grossa produzione e l'offerta si manifesta abbondante prima della domanda, anche se la domanda fosse molto forte, si manifesterà debole in modo da spuntare comunque un prezzo basso.

                                                      In tal modo si avrebbe un mercato indirizzato nella giusta direzione ed avendo i fondamentali econonomici (legge della domanda e dell'offerta) a posto, allocherebbe la ricchezza in base a chi effettivamente produce valore: credo che qui siamo tutti daccordo nell'identificare in tale ruolo il produttore.

                                                      A questo punto entra in gioco la cooperativa nel suo ruolo di commercializzazione aggregata di più produttori, ma anche senza cooperativa io credo che già così le cose siano migliori.

                                                      Saluti Roberto

                                                      Commenta


                                                      • si ma nemo...quanto costa l essicatore????
                                                        e poi, parlando in senso pratico, partendo dal fatto che un essicatore costa sui 15000 euro piu accessori...
                                                        ho 1 ettaro di nocciole 20 quintali x 200e al quintale sono 4000e

                                                        soluzione a:
                                                        con il mio bell essicatore aspetto di vendere quando le nocciole vengono pagate 2,50 euro 2,80 dai... 280x20 = 5600e
                                                        differenza all anno precedente 1600 euro, essicatore ripagato in 10 anni...dopo 10 anni ci guadagno qualcosa in piu rispetto agli inizi.

                                                        soluzione b:
                                                        con 15000 euro impianto 2,5 ettari di nocciole
                                                        dopo 5 anni ho
                                                        2,5x20= 50 quintali in piu
                                                        mi accontento di prendere il prezzo da straccione di 2 euro al kilo
                                                        50+20=70 70x200= 14000
                                                        differenza anno precedente 10000 euro campi ripagati in 5 anni
                                                        dal 5 anno in poi prendo un bel gruzzoletto!!!

                                                        => IO PREFERISCO IMPIANTARE!!!
                                                        a questo punto ho 3,5 ettari:
                                                        3,5x20=70 70x200= 14000
                                                        compro essicatore
                                                        vendo a 280x70= 19600
                                                        differenza 5600 essicatore ripagato in 3 anni
                                                        dal 3 anno guadagno un gruzzolo niente male!
                                                        in 8 9 anni con investimento di 30000 euro passo da 4000 a 19600 euro...(sempre parlando di teoria, ci vorra un po di piu visto che le bastarde fanno un anno si e uno no)

                                                        conclusione 1 ora si che si fa sul serio (Azienda diciamo a scopo hobbistico)
                                                        conclusione 2 l essicatore arreca benefici tangibili a chi ha piu di 3-4 ettari di nocciole
                                                        Ultima modifica di Potionkhinson; 14/06/2009, 17:51. Motivo: uniti post consecutivi.

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                                                        • Originalmente inviato da nemo72
                                                          ......In tal modo si avrebbe un mercato indirizzato nella giusta direzione ed avendo i fondamentali econonomici (legge della domanda e dell'offerta) a posto, allocherebbe la ricchezza in base a chi effettivamente produce valore: credo che qui siamo tutti daccordo nell'identificare in tale ruolo il produttore.

                                                          A questo punto entra in gioco la cooperativa nel suo ruolo di commercializzazione aggregata di più produttori, ma anche senza cooperativa io credo che già così le cose siano migliori.

                                                          Saluti Roberto
                                                          Concordo pienamente.
                                                          Ho, però, bisogno di ricordare cosa succede attualmente e perchè:
                                                          Il produttore medio, che non esercita la professione di agricoltore diretto (IATP) e che coltiva nocciole come secondaria occupazione, ha, di solito, pochissimo tempo da dedicare a tale attività. Nella quasi totalità dei casi non possiede locali per lo stoccaggio delle nocciole ed ancor meno un essiccatore. Il "poverino" si trova ad affrontare la mole di lavoro ereditata dai padri o dai nonni che, invece, al contrario di lui, avevano più tempo da dedicarvi. Ciò gli comporta anche una certa fretta nel chiudere le lavorazioni di raccolta e di conseguenza la consegna del prodotto al commerciante di turno. Sono pochissimi, poi, i produttori che vendono il prodotto in un unica soluzione; quasi tutti al termine della giornata di raccolta si saranno già disfatti del prodotto avendolo consegnato al grossista senza sapere neanche il prezzo di vendita.
                                                          Detto questo torno a confermarti che la tua analisi è giusta, ma...
                                                          1) ...ma, in pratica non riuscirai mai e poi mai a far accettare al produttore medio di accollarsi anche la mole di lavoro derivante dall'essiccatura e dallo stoccaggio;
                                                          2) ...ma, non ci sarà nessuno che con 3,5ha si comprerà un essiccatore e relativi accessori.
                                                          3) ...ma, forze unendo le forze.....
                                                          ...Unendo le forze significa associarsi ed accentrare le incombenze di essiccazione e stoccaggio ad una struttura organizzata. In questo modo, nell'ipotesi che queste strutture funzionino a dovere, si ovvierebbe al problema di immettere sul mercato merce ancor prima che ci sia richiesta. Inoltre si dovrebbe avere per il produttore un discreto risparmio di denaro in termini essiccazione e stoccaggio. Purtroppo, e c'è sempre un purtropppo, questa formula funziona solo se l'offerta controllata dalle cooperative (che a questo punto svolgerebbero il compito primario di freno dell'offerta) superi, come già detto, l'offerta in mano dei grossisti privati e sempre che il sistema cooperativo funzioni bene. Funzionare bene significa, in poche parole, non essere assoggettati a privati ed avere alte capacità organizzative e commerciali all'interno dei relativi CdA. Inoltre cercare di far superare nei produttori la scetticità legata alla "sicurezza e solidità" delle organizzazioni cooperative. Il produttore che non si associa, lo fà principalmente per due motivi: 1) scetticità nei confronti del sistema cooperativo per paura di un crack dello stesso e conseguente perdita delle proprie competenze; 2) non condivisione del fatto che una struttura del genere non paghi immediatamente il prodotto al momento della consegna, ma in più periodi splittati in circa un anno.

                                                          Per quanto mi riguarda ho in cantiere un progetto da definire nel giro di due anni che prevederà un capannone per lo stoccaggio, capatrice ed essiccatore. Spesa prevista: circa 115.000,00 euro.

                                                          Ciao
                                                          _______
                                                          Nocchio
                                                          Saluti
                                                          _________
                                                          Nocchio

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                                                          • l'altro ieri abbiamo finito e abbiamo fatto 10 essiccate e mezzo con l'esiccatoio da 50 qli e quindi son 500 quintali ora è tempo di castagne e marroni

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                                                            • Complimenti Nocchio
                                                              raccontaci del tuo capannone, quanto è grande , che capacità di smaltimento e stockaggio avrà? fai l'investimento da solo o con altri? avresti intenzione di vendere poi dei servizi extra? Venderesti una quota o il diritto di utilizzo del tuo capannone?

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