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Impianto paulownia

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  • Impianto paulownia

    Non sono un'agricoltore professionista,cio' nonostante ho,tempo permettendo una grande passione.
    posseggo alcuni ettari(2-3)liberi da serre,in Campania.
    E' terreno estremamente fertile,ideale per culture orticole protette,sia per il clima mite,sia per il perfetto livellamento e sgrondo.
    Io pero' non abito in zona e dopo averne fittato un po' a serre,voglio gestirlo da me con una coltura compatibile alla mia attivita'(farmacista).
    ho letto della cultura a breve o brevissima rotazione della
    paulownia tormentosa,sembra in grado di dare una buona redditivita'con poco impegno(proporzionale).
    c'e' qualcuno che ha esperienza al proposito?
    oppure e' meglio il pioppo? o altre colture arboree?
    aspetto e saluto tutti
    Luca

  • #2
    Da quello che so in nord Italia non ha avuto molti risultati.
    Ti consiglio d' informarti per bene dai futuri acquirenti e chiedere cosa succede al terreno dopo l'estirpazione.
    Alcuni dicono che si comporta come l'eucalipto.

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    • #3
      ciao ferrirotor, in che senso si comporta come l'eucalipto, perche l'eucalipto come si comporta?

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      • #4
        L'eucalipto ha il terribile difetto di infestare il terreno anche una volta tolto.
        Ultima modifica di urbo83; 03/02/2013, 12:05.

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        • #5
          ok grazie allora era quello che pensavo ciao

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          • #6
            leggendo alcuni speciali di "vita in campagna" e visitando il sito della ditta sembrerebbe una coltura dai notevoli sbocchi : rapido accrescimento con tronchi di 30-40 cm ad altezza di torace in 10-12 anni e legno di pregio.
            Possibilita' di cortissima rotazione,cioe' taglio a 4-6 anni per ricavarne materiale da pallets,alta resa e nessuna malattia.
            Quello che mi chiedo e'rovo?
            o meglio il tradizionale e sicuro pioppo? o altro ancora?
            chi bazzica col pioppo,che resa ha? e in quanti anni?
            la cortissima rotazione per ricavarne materiale destinato all'energia termica e' conosciuta da qualcuno?
            come al solito salutoni
            Luca
            Ultima modifica di mefito; 14/01/2015, 12:22. Motivo: tolto link

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            • #7
              Non si vuol screditare niente, ma tutti gli studi vengono fatti su pioppo e non sulla paulownia
              Ultima modifica di mefito; 14/01/2015, 12:22. Motivo: tolto link

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              • #8
                c'e' qualcuno che ha altre info sulla paulownia?

                ciao

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                • #9
                  Salv a tutti, io circa 8 anni fa ho piantato 2 ha di paulownia, adesso sono veramente delle belle piante alte 12-14 metri con diametro di30-40cm.
                  Per quanto ne so non e adatta nei primi anni per la produzione di pellets in quanto il legno è spugnoso ed e presente una cavità interna che fa diminuire la resa.
                  Ho sentito che nei primi 4-5 anni possono essere imiegate come pali da sostegno, però non ho mai visto questo metodo. Dopo 10-11 anni la paulownia è pronta per esere tagliata e destinata ad impianti per la lavorazione del legno.
                  Tempo fa, sentivo che il valore per una buona pianta si aggirava attorno ai 200-350 euro, non penso sia possibile però.

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                  • #10
                    coltivazione Paulonia

                    Salve a tutti gli utenti ed agli amministratori,avrei una urgente questione da chiedere,una società di cui al momento non ricordo il nome ha proposto la coltivazione di Pawlonia,promettendo ricavi enormi,vorrei sapere se qualche utente ha esperienze in questo campo,ovvero se è una truffa o i contratti sono regolari e le rendite(parlano di 60.000 euro in 9 anni di coltivazione).grazie per le risposte e mi scuso se qusto non è il posto giusto dove postare

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                    • #11
                      Originalmente inviato da frankbonelli Visualizza messaggio
                      ,una società ha proposto la coltivazione di Pawlonia,promettendo ricavi enormi,vorrei sapere se qualche utente ha esperienze in questo campo,
                      Vicino a me ci sono alcune decine di ettari gestiti a filari alternati,pioppi e latifoglie,dopo il primo ciclo di pioppo hanno piantato paulonia,tagliata al colletto dopo il primo anno per una questione aronomica(sembra ricacci più vigorosa) l'hanno pero nuovamente soppiantata con pioppi dopo un paio d'anni.
                      Non sò se fosse previsto o se abbiano deciso di "abortirla".
                      Originalmente inviato da frankbonelli Visualizza messaggio
                      se è una truffa o i contratti sono regolari e le rendite(parlano di 60.000 euro in 9 anni di coltivazione).
                      Se davvero fosse così redditizia probabilmente ne saremmo invasi,ma se te lo mettono per iscritto e con adeguata fideussione bancaria,perchè no.

                      P.S. Cosa intendi con "rendita"?
                      Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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                      • #12
                        Salve a tutti

                        Il discorso sulla Paulownia è molto ampio. Sono armai diversi anni che viene coltivata in tutto il mondo. . I guadagni che possono derivare dalla messa a dimora di almeno un ha sono elevatissimi.
                        Consideriamo inoltre un altro dettaglio importante da ogni ha di paulownia oltre al legno si puo ricavare inoltre il miele, parliamo di 700/1000 kg per ha.
                        Ultima modifica di 90 c; 13/10/2013, 17:20. Motivo: eliminati dati sensibili

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                        • #13
                          Puoi scrivere in maggior dettaglio la coltivazione della paulownia?
                          Criticità, costi di impianto e gestione, tecniche colturali necessarie, fabbisogno idrico, etc...............

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                          • #14
                            ciao atutti un altra info su questa pianta chi la ritira nel piemonte ? e cosa voi dire che si fa miele con quel quantitativo... con quante arnie ?

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                            • #15
                              E’ l’albero con la più veloce crescita nel mondo. E’ perfettamente ornamentale, con florescenza bellissima. Nel settore dell’ apicoltura, 1 ettaro di PAULOWNIA fiorita può dare da 700 a 1000 kg di pregiato miele. E’ o potrebbe essere un’ affare, a livello locale o in una comunità.
                              Il CLONE PAULOWNIA è un albero creato per piantagioni. Al terzo taglio il terreno può essere bonificato con espianto delle radici.
                              Quanto terreno necessita?
                              Per avere una redditività si raccomanda di cominciare con minimo 1 ettaro di terreno. (la redditività è più alta per terreni estesi e piantumazioni frazionate in 3 anni).

                              Quante piante sono necessarie per 1 ettaro?
                              Si consiglia la collocazione delle piantine a distanza di 4 mt, quindi 600 alberi per ettaro. La moria dichiarata dalla fabbrica è massimo 1%. Moltissime piantagioni effetuate, moria zero. Alla consegna delle piante da mettere a dimora verranno consegnate 10 piante in più ogni ettaro.
                              Un albero viene piantato a 8 settimane di vita; si raccomanda la posa a dimora nel periodo tra marzo ed agosto nord Italia e da marzo ad ottobre centro / sud Italia, tutto l’anno per le isole maggiori Sicilia e Sardegna.
                              Sono stati eseguiti test sul terreno e sull’ambiente nelle varie regioni d’Italia, istruendo personale tecnico abilitato a seguire il percorso dalla piantagione ai vari tagli.
                              Quando si può iniziare il taglio?
                              La coltivazione di PAULOWNIA necessita un primo taglio dell’albero al raggiungimento di 8-10 cm tronco da effettuarsi nel periodo invernale. Questa operazione, detta "taglio tecnico" permette la crescita e lo sviluppo del tronco con poca ramificazione, facendolo crescere perfettamente dritto per circa 6 mt., favorendo la produzione di legname tipo A, senza venature, senza nodi e senza difetti. Il taglio totale può cominciare dopo 3 anni dal taglio tecnico.

                              Quanto si può guadagnare?
                              Il prezzo è garantito da contratto (indipendentemente dalle quotazioni del momento). Dopo il primo taglio l’albero crescerà ancora più veloce senza nessun investimento. L’azienda assicura con contratto 3 tagli in 10 anni per il ritiro del legname. Il taglio, il trasporto e l’eventuale bonifica finale del terreno è onere della ns. azienda, specificato nel contratto.


                              Con un piccolo investimento iniziale, un grande reddito nel futuro !

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                              • #16
                                Reinserisco un mio vecchio messaggio:
                                Originalmente inviato da frankbonelli Visualizza messaggio
                                ,una società ha proposto la coltivazione di Pawlonia,promettendo ricavi enormi,vorrei sapere se qualche utente ha esperienze in questo campo,
                                Vicino a me ci sono alcune decine di ettari gestiti a filari alternati,pioppi e latifoglie,dopo il primo ciclo di pioppo hanno piantato paulonia,tagliata al colletto dopo il primo anno per una questione aronomica(sembra ricacci più vigorosa) l'hanno pero nuovamente soppiantata con pioppi dopo un paio d'anni.
                                Non sò se fosse previsto o se abbiano deciso di "abortirla".
                                Originalmente inviato da frankbonelli Visualizza messaggio
                                se è una truffa o i contratti sono regolari e le rendite(parlano di 60.000 euro in 9 anni di coltivazione).
                                Se davvero fosse così redditizia probabilmente ne saremmo invasi,ma se te lo mettono per iscritto e con adeguata fideussione bancaria,perchè no.
                                Chiedo ad alexi,Il contratto ha una garanzia fideiussoria per ritiro e pagamenti,oppure è come quelle proposte che ci hanno accompagnato negli anni,tipo Cincillà e affini,che oltre le promesse non avevano nulla?
                                Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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                                • #17
                                  Allora ....alla sottoscrizione del contratto di acquisto piante (n°600 per ettaro), si sottoscrive contratto di ritiro del legname....ci sono state molte ditte NON ITALIANE, che in passato hanno promesso tanto guadagno.....ma si sono dimenticate di ritirare il legname??????....non posso infangare altri, ma è realtà....presumo che gli esempi da voi portati, si riferiscono a persone che sono state praticamente ingannate. Il legno di paulownia, se viene considerato in un progetto serio, è praticamente vincolato, nel senso non può essere venduto direttamente dal coltivatore, non avrebbe mercato, quindi la società per cui collaboro, una volta che ti ha venduto le piante, ha bisogno della quantità di legname che il coltivatore DEVE garantire, altrimenti pagherebbe delle penali alla ditte a cui viene poi rivenduto il legname prodotto e ritirato. Inoltre con i contratti stipulati è possibile richiedere in alcune banche(crediti cooperativi) i costi di inizio del progetto (preparazione del terreno, impianto di irrigazione, acquisto piante, pacciamatura, concimazione)... importante e fondamentale....l'impianto di paulonia è SCONSIGLIATO su terreni con percentuale di argilla superiore ail 35% e senza irrigazione......resto a disposizione per qualsiasi altro chiarimento

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                                  • #18
                                    Originalmente inviato da alexj Visualizza messaggio
                                    Allora ....alla sottoscrizione del contratto di acquisto piante (n°600 per ettaro), si sottoscrive contratto di ritiro del legname....ci sono state molte ditte NON ITALIANE, che in passato hanno promesso tanto guadagno.....ma si sono dimenticate di ritirare il legname??????.
                                    Non siamo "nazionalisti".
                                    Originalmente inviato da alexj Visualizza messaggio
                                    ...non posso infangare altri, ma è realtà....presumo che gli esempi da voi portati, si riferiscono a persone che sono state praticamente ingannate.
                                    Sono sempre gli altri i "cattivi".

                                    Originalmente inviato da alexj Visualizza messaggio
                                    Il legno di paulownia, se viene considerato in un progetto serio, è praticamente vincolato, nel senso non può essere venduto direttamente dal coltivatore, non avrebbe mercato,
                                    quindi sei "fregato"!
                                    Originalmente inviato da alexj Visualizza messaggio
                                    quindi la società per cui collaboro, una volta che ti ha venduto le piante
                                    ha il coltello dalla parte del manico.

                                    Originalmente inviato da alexj Visualizza messaggio
                                    ha bisogno della quantità di legname che il coltivatore DEVE garantire, altrimenti pagherebbe delle penali alla ditte a cui viene poi rivenduto il legname prodotto e ritirato.
                                    Certo,ma questo è indipendente da quello che paga ai suoi fornitori,che come tu dici non hanno possibilità di scelta.
                                    Se non c'è garanzia fideiussoria,le promesse valgono come "neve al sole".
                                    Ripeto la domanda:
                                    Il contratto di ritiro è coperto da fideiussione?
                                    Non fosse così non mi fiderei,qualsiasi "promessa" ci fosse.
                                    Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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                                    • #19
                                      , ti menziono parte del contratto in cui viene inquadrata la questione pagamenti!!!!!! ...........Per il pagamento verrà rilasciato al venditore un verbale di controllo per numero delle piante da tagliare. Il Venditore presenta documentazione d’ incasso alla propria banca. L’acquirente rilascerà a garanzia Lettera di Credito Bancaria irrevocabile da incassare dopo il taglio. Ad avvenuto ricevimento LCB per pagamento presso la Banca del Venditore, si effettuerà il taglio e carico su mezzo di trasporto......... In questo caso la persona che effettua l'impianto(coltivatore, azienda o privato) è VENDITORE, del legno che produce, con la CERTEZZA di avere chi compra quello che produci.......quindi NON SEI FREGATO per niente..........Un saluto
                                      Ultima modifica di mefito; 15/01/2015, 12:24. Motivo: tolto ot

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                                      • #20
                                        Non è quello che ho chiesto.
                                        Un conto è il pagamento "concordato" al momento del taglio,un altro una garanzia fideiussoria al momento dell'impianto,se manca questa che potere contrattuale avrò mai?
                                        Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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                                        • #21
                                          Salve al forum e a tutti voi.
                                          Anch'io ho seguito con un certo interesse la paulownia, ma ho tutt'ora molti dubbi, e il primo dei quali è proprio l'enorme resa che garantiscono tutti. Per esperienza personale so che se qualcuno promette "tanto" vuol dire che la promessa nasconde qualcosa. L'unica garanzia valida, come dice mefito è la fidejussione, non certamente il contratto, ma attenzione!!! perchè la banca offre la garanzia del ritiro del legname ma solo a patto che i tronchi abbiano un determinato diametro e linearità, per cui è una garanzia che non tutela il coltivatore ma l'azienda. La spesa esagerata per l'acquisto di 600 piantine per Ha mi fa pensare solo una cosa: un business per l'azienda, non per il coltivatore.
                                          Piuttosto penso che la cosa migliore da fare nel caso in cui si volesse piantumare la paulownia, sarebbe quella di piantare a 2x2 e non a 4x4 per la produzione di biomassa per i pellett, perchè credo che sarebbe abbastanza facile trovare il compratore. Inoltre saremmo svincolati da contratto che garantisce un certo diametro, e inoltre pagheremmo le piantine la metà o anche meno. Per finire aggiungo che ho sentito dire da più parti, che una volta espiantato l'albero il terreno diventa inospitale per altre colture. Voi cosa ne pensate, c'è qualcuno che ha già portato a termine il ciclo di produzione confermando di esser stato pagato?

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                                          • #22
                                            L'argomento è fermo da un po.....qualcuno ha novità su questa coltivazione?

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                                            • #23
                                              Originalmente inviato da leomartin Visualizza messaggio
                                              L'argomento è fermo da un po.....qualcuno ha novità su questa coltivazione?
                                              Secondo te perché non è "dilagata"?
                                              Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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                                              • #24
                                                Io ho abbandonato l'idea della paulownia perchè ho riscontrato proppe lacune ruguardo al ritiro della legna anche con la sottoscrizione dela fidejussione.
                                                A me pare che l'unico che davvero ci guadagna è l'installatore dell'impianto che si fa pagare profumatamente. Vi consiglio di non andare a chiedere consigli a quelli che progettano e installano gli impianti. Conosco un imprenditore che ha piantumato 60 ettari di paulownia circa 3 anni fa e che ora sta cercando di espiantarle. Ho detto tutto

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                                                • #25
                                                  Buongiorno, io mi occupo di Paulownia, con una delle società presenti in Italia, ancora oggi si firmano i contratti per l'impianto di minimo 1 ha con 600 piante a sesto d'impianto 4x4. La società che rappresento fa firmare contratto di ritiro del legno, che con il giusto metodo di coltivazione deve raggiungere dimensioni idonee al taglio, oltre che una maturazione del legno tale da renderlo pregiato. Io sono un Perito Agrario e mi occupo altre che della vendita delle piantine, anche di supportare tecnicamente i clienti. Vi assicuro che non è un coltura facile. Bisogna lavorare e nutrire bene le piante per un buon risultato. Inoltre io non vendo le piante se i clienti, prima non mi consegnano in visione le analisi dei terreni che devono risultare idonei alla coltivazione. Oggi il legno di paulownia è molto ricercato, ma non c'è disponibilità in Italia.
                                                  Ultima modifica di mefito; 13/02/2017, 10:52. Motivo: Eliminato parte commerciale.

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                                                  • #26
                                                    Originalmente inviato da alexj Visualizza messaggio
                                                    Buongiorno, io mi occupo di Paulownia, con una delle società presenti in Italia, .........
                                                    Infatti,nel 2015 scrivevi che era una società appena costituita,per cui ci dici quanti contratti hai già visto arrivati a fine ciclo?
                                                    Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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                                                    • #27
                                                      Gli unici a produrre reddito in questa storia sono i venditori di piantine, stop.
                                                      Il coltivatore prende un bagno che se lo ricorderà tutta la vita.
                                                      Come mai c'è questo interesse a impiantare la paulownia in Italia che è un paese non adatto a questa coltivazione?
                                                      Come mai sti periti agrari in giacca e cravatta che vanno proponendo la paulownia ai poveri contadini facendogli credere la luna nel pozzo, prospettando guadagni ipotetici e impossibili, parlando di fidejussioni bancarie ma senza prospettare però che se gli alberi non raggiungono determinate misure e altri vincoli stampati a caratteri illegibili sul contratto, la fidejussione non ha più valore .
                                                      Non lo dice nessuno questo.

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                                                      • #28
                                                        Cari scrittori, sono disponibile a chiarire tutto.
                                                        La società che rappresento, come unità centro Italia, non fa nessuna fideiussione .
                                                        Proprio Lunedì scorso, come perito agrario con scarponi e mani sporche, sono stato dai coltivatori che credono al nostro progetto e lavorano le piantagioni con passione e serietà e vi garantisco che le piante stanno rispettando i parametri di crescita. Ho calibrato piante di 21 cm di diametro dopo due anni dal taglio tecnico. Le piante che sono un clone in selezione genetica (NO OGM), si sono perfettamente adattate al nostro clima, NON è ASSOLUTAMENTE VERO che non sono adatte al nostro territorio. La paulownia si coltiva in molti paesi europei (Spagna, Bulgaria, Romania, Albania), dove le coltivazioni sono ormai consolidate. Noi sperimentiamo da anni e siamo sicuri di quello che sosteniamo, perché lo viviamo in prima persona tutti i giorni con i nostri coltivatori. I nostri contratti sono ben leggibili e disponibili su richiesta via mail.

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                                                        • #29
                                                          Originalmente inviato da alexj Visualizza messaggio
                                                          Noi sperimentiamo da anni e siamo sicuri di quello che sosteniamo,.
                                                          Originalmente inviato da mefito Visualizza messaggio
                                                          Infatti,nel 2015 scrivevi che era una società appena costituita,per cui ci dici quanti contratti hai già visto arrivati a fine ciclo?
                                                          Non hai risposto!
                                                          .
                                                          Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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                                                          • #30
                                                            Credo che era superfluo rispondere, basta fare i calcoli. Se io seguo le piantagioni dal 2015, queste arrivano a taglio nel 2018. 2015- 1° anno- messa a dimora (aprile) e taglio tecnico . 2016- 2°anno-Ricrescita dei polloni e selezione del migliore. 2017 - 3°anno - eliminazione gemme ascellari e potature. 2018- 4°anno - primo taglio a reddito con diametri compresi tra 24 e 30 cm. Quindi l'anno prossimo se vuoi caro Mefito, ti invito a presenziare ai tagli. Un saluto.

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