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Atomizzatori da vigneto frutteto

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  • #61
    Quindi l'elettrostatico dal lato tecnico consiste nel caricare le goccioline d'acqua... ma a quanti Volt lavora di preciso? Possibile 5V?
    Ti chiedo questo perchè ho un apparecchio elettrostatico non + funzionante che era montato su un Martignani che ho venduto... e magari posso fargli dare uan guardata da qualche esperto di elettrotecnica/elettronica.

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    • #62
      con assoluta certezza non ti saprei proprio dire a che tensione lavori..... ma con altrettanta certezza posso dirti che sicuramente si tratta di una bassa tensione e di corrente continua.... (penso che 5V sia un po' pochino, ma magari mi sbaglio..... ma cmq al max sarebbero 24 V.... certo non di più....)

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      • #63
        Si ok... sicuramente corrente continua ed in bassa tensione, ma davo per scontato che fossero meno di 12V per il fatto che si sfrutta la tensione della batteria del trattore e pensavo venisse ulteriormente abbasata...
        Grazie cmq... dovrei cercare di spillarla al Sig. Martignani questa informazione...

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        • #64
          [QUOTE=DavideMI]x andrea 73:

          parli di difficoltà a trattare con il vento????
          A parte che con il vento NON SI TRATTA!
          Eppoi cmq le macchine a basso volume, per via di una corrente d'aria a maggiore velocità (e maggiore portata) sono meno soggette a piccole correnti d'aria esterne rispetto a quelle convenzionali.....
          Hanno indubbiamente dei vantaggi, ma non bisogna dimenticare gli svantaggi.....
          per es. bisogna stare molto + attenti nelle regolazioni e bisogna conoscerle bene per usarle....
          Per trattare con poca o scarsa vegetazione bisogna necessariamente diminuire la velocità e la quantità dell'aria pena una deriva esagerata e una percentuale elevatissima di prodotto fuori bersaglio disperso inutilmente nell'ambiente
          eppoi con tutte le macchine ben regolate, sia a basso volume che non puoi comunemente usare dosaggi inferiori rispetto all'etichetta, dato che chi fa le etichette fa anche il prodotto... e + mette le dosi alte in etichetta + ne vende......
          Ci sono prodotti che hanno dosi efficaci mooooolto al di sotto del dosaggio minimo di etichetta....
          Io consiglio sempre di provare e riprovare diminuendo sempre più....
          1-si risparmiano un sacco di soldi
          2-si diminuisce l'effetto fitotossico per la coltura in atto
          3- si preserva l'ambiente (e la coltura del vicino)
          4-si foraggiano meno le multinazionali chimiche (che tanto ringraziamo x Bhopal, Seveso ecc. ecc.)
          5- si preserva la propria salute (meno ne uso meno mi contamino)[/QUOTE

          L' ho già scritto e lo ripeto. Facciamo molta attenzione con questo tipo di atomizzatori. Anche da noi ci hanno riempito la testa con 1000 storielle e chi si è lasciato contagiare dal kwh e dall Holder con il computer incorporato l' hanno pagata cara o meglio hanno pagato care queste macchine ed in pochi anni le hanno gettate nel bidone delle spazzature perchè di sono impestati di ticchiolatura nei frutteti di mele.Dire che non bisogna trattare con il vento significa che si ha una buona conoscenza teorica ma non pratica. Quando c' è una settimana perturbata con piogge e vento lì non bisogna andare tanto per il sottile quando c' è da andare bisogna correre e le infezioni peggiori sono sempre avvenute ad inizio vegetazione e cioè fine marzo ed inizio aprile. Bisogna stare anche molto attenti a consigliare di provare ad abassare la dose sotto a quello che consigliano le ditte perchè si potrebbe far pagare molto cara la cosa a qualcuno.Scusatemi se vado giù un po duro ma in coscienza in base allla mia esperienza in fatto di trattamenti in fruttiviticoltura mi sento in dovere di dire la mia. Fatevi un giretto fra i frutteti dell' Alto Adige dopo una pioggia e poi ditemi che tipo di atomizzatori vedete. La teoria è una cosa la pratica è un' altra. Quando ho terminato il tecnico credevo anch' io di insegnare tutto agli agricoltori ma poi mi sono reso conto dopo aver pagato di tasca mia che forse ero io che dovevo imparare da loro.

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          • #65
            Sono d'accordissimo con Rotanord infatti...
            Quando c'è il rischio bisogna mettere da parte i dettagli e partire, ci mancherebbe... un trattamento iniziale sbagliato ti compromette l'anno intero...
            Ieri sera ad esempio ho trattato con un cielo che non prometteva niente di buono, ma x fortuna è andata bene... neanche una goccia...
            Sul discorso delle dosi io non credo a bocca aperta a tutto quel che mi si dice ovviamente, tipo quei risparmi del 20-30% ad occhi chiusi... però se facendo 1 passo x volta ri riesce a risparmiare qualcosina ben venga...
            Non so in trentino come vada con le mele, ma qui diversa gente che ha usato il Kwh sui peri è davvero contenta... per quello anch'io mi sono organizzato.

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            • #66
              Ma infatti le prove si possono fare, quello che intendevo dire è però di fare molta attenzione. Ti faccio un esempio in viticoltura le infezioni di peronospora gravi ce ne possono essere una solamente in tutta la stagione eppure si tratta cadenzialmente ogni 6 10 giorni. Perciò magari cali le dosi e non succede nulla perchè non ci sono state grandi infezioni e poi quando arriva quella giusta la si paga cara. Se da voi i kwh ce li hanno da anni e tutti sono soddisfatti vuol dire che ci sono realtà diverse che da noi. Da noi abbiamo avuto scarsi risultati sulla ticchiolatura e sono risultati indatti per certi trattamenti con diradanti tipo amide e fitoregolatori. Cmq sulla propria azienda è meglio non rischiare troppo e non volere anche risparmiare troppo e lo dico per esperienza. Abbiamo le stazioni sperimentali apposta per questo.

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              • #67
                x Rotarnord

                dice Rotarnord: Dire che non bisogna trattare con il vento significa che si ha una buona conoscenza teorica ma non pratica. Quando c' è una settimana perturbata con piogge e vento lì non bisogna andare tanto per il sottile quando c' è da andare bisogna correre e le infezioni peggiori sono sempre avvenute ad inizio vegetazione e cioè fine marzo ed inizio aprile.

                Rispondo: Bah... se lo dici tu.... io esperienza anche pratica ne ho da vendere.... resta il fatto che trattare con il vento E' VIETATO e non teoricamente ma praticamente.....
                Resta anche il fatto che trattando con il vento disperdi nell'ambiente buona parte dei prodotti che tu vorresti invece sulle tue colture.....
                Resta anche il fatto che se tali prodotti poi hanno un effetto fitotossico sulla coltura del tuo vicino egli ti può denunciare e farti pagare i danni e gli avvocati.
                Eppoi x esperienza ti dico che bisogna sempre andare per il sottile altrimenti si fanno grandi cagate!!!!!
                Se giustifichiamo chi tratta x necessità in presenza di vento, dovremmo giustificare anche quegli industriali che, sempre x necessità, non sapendo che farsene dei loro fanghi tossici o delle loro scorie nucleari le disperdono un po' qua e un po' là.......

                dice Rotarnord:Bisogna stare anche molto attenti a consigliare di provare ad abassare la dose sotto a quello che consigliano le ditte perchè si potrebbe far pagare molto cara la cosa a qualcuno.

                X quanto riguarda la diminuzione delle dosi x ettaro ognuno faccia un po' come vuole..... Io x certo so che il dosaggio è riferito a condizioni medie soprattutto x quanto riguarda le macchine utilizzate. Inoltre vi è sempre la tendenza da parte di chi vende il fitofarmaco a maggiorare leggermente i quantitativi, soprattutto x quelli a bassa fitotossicità, questo sia a scopo precauzionale, sia x venderne di più....
                Con barre irroratrici ben tarate e alcuni prodotti traslocanti, dei miei clienti sono riusciti ad ottenere uguali effetti fino anche al 50% in meno della dose minima efficae consigliata in etichetta e questo è un dato certo... E' anche certo che questo non è possibile con tutti i prodotti, difatti io consiglio di fare innanzitutto prove di diminuzione solo su piccole parcelle o su piccoli campi per poi passare a tutto campo solo l'anno successivo se tutto è andato bene...
                Cmq ho visto (da prove fatte) che in linea di massima con macchine ben tarate e ben funzionanti (e questo è fondamentale) e con ogni prodotto il 20% in meno si può sempre fare

                Dice Rotarnord: Fatevi un giretto fra i frutteti dell' Alto Adige dopo una pioggia e poi ditemi che tipo di atomizzatori vedete. La teoria è una cosa la pratica è un' altra.

                C'è un po' di tutto, c'è anche (purtroppo) un sacco di gente con atomizzatore spalleggiato che tratta e pensa di proteggersi con una mascherina antipolvere in semplice carta
                Fatevi anche un giro dalle parti di Porto Marghera ed analizzate un po' i suoli o le acque..... anche qui la pratica è diversa dalla teoria... ma questo è buono????

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                • #68
                  Caro Davidemi se hai esperienza da vendere saprai sicuramente che quando ti trovi scoperto con la ticchiolatura dopo due giorni di pioggia ed i bolettini dei centri di consulenza ti dicono trattare entro mattinata con organici normali entro sera con delan ed entro domani con inibitori di sterolo ed il tempo continua a fare capricci se non vuoi prenderti dentro una rogna nel frutteto appena il tempo permette vai. Ormai le piante su portainnesti deboli sono alte piu o meno due metri e mezzo e ti permettono di trattarle anche con il vento anche se capisco benissimo che sarebbe meglio in assenza, a volte però capita anche se per fortuna non è la regola. In genere se il vento tira di lato sto più vicino al filare da dove arriva e se invece tira di lungo piuttosto faccio un giro a vuoto in modo da non tratare controvento.Se si deve trattare in prossimità di case voglia o non voglia bisogna prendere in mano la lancia e trattare manualmente.Per quanto riguarda la fitossicità se hai un frutteto di delicius rosse a sud del tuo frutteto e tira un vento da nord chiunque sa di non usare il captano o non usare il rame se confini con un frutteto di golden delicius. Sul discorso dell' inquinamento e sulla protezione dell' operatore hai scritto delle cose giustissime e dimostrano che sei ferrato in materia ma di esperienza non se ne ha mai da vendere. Se ti interessa come trattiamo noi in AA e le regole rigide con le penali che dobbiamo seguire puoi dare un occhiata al sito www. agrios.it e vedrai che per la produzione di questo tipo di mele gli atomizzatori devono essere testati obbligatoriamente ogni 5 anni come anche fare le analisi del terreno, non si possono usare certi prodotti nel periodo della fioritura non si possono fare piu di 5 trattamenti con carboammati e non si possono usare prodotti che non sono previsti nel protocollo.Pena esclusione parziale o totale dell' azienda.Perciò non siamo proprio degli sprovveduti. Per quanto riguarda gli atomizzatori Kwh rimango fermamente sulle mie posizioni, poi ognuno è libero di fare quello che vuole. Per quanto riguarda invece di diminuire le dosi non sono daccordo con quello che hai scritto. Sulle confezioni ci sono delle dosi massime e minime e il mio consiglio è di non scendere mai sotto queste ultime. Diminuire del 50 % la dose per me è impossibile significherebbe che invece di usare 3 kg di cap 50 in un ettaro se ne usa 1,5Kg. Assolutamente non esiste proprio, ce li ho ancora davanti quei cassoni di mele consegnati come merce destinata all' industria da un tipo che trattava col kwh e si vantava che spendeva 250 euro ad ettaro di fitofarmaci.Quando la massaia andrà al mercato e comprerà la frutta rugginosa bacata e magari con qualche bel vermicello allora sarò ben lieto di diminuire le dosi.

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                  • #69
                    x Rotarnord

                    ti ripeto che le dosi indicate in etichetta si riferiscono a condizioni medie sia di impianto che soprattutto di macchina utilizzata x la distribuzione del fitofarmaco.

                    Ora se poniamo che una macchina in condizioni medie (ovvero scarse) va a bersaglio con il 10% del prodotto irrorato (ed è già buono) e la stessa macchina, dopo una ccurata taratura ne distribuisce a bersaglio il 5% in più, raggiungendo il 15% a bersaglio (magari solo perchè ho regolato i diffusori d'aria in modo da concentrare di + il getto sulla vegetazione e meno in cielo), avrò in questo caso la necessità di partire con il 33% di fitofarmaco in meno x ottenere lo stesso medesimo risultato di prima.....(e questa è matematica)

                    Anche se personalmente non posso riferirti di mie esperienze personali su atomizzatori (in quanto mi occupo quasi solo di barre) so per certo che in diversi vigneti seguiti personalmente da un mio amico costruttore di atomizzatori si sono diminuite le dosi utilizzate dal 20% al 50% (a seconda dei prodotti) passando da atomizzatori vecchi e malandati a nuovi e perfettamente tarati, senza per questo diminuirne l'efficacia....

                    Su barre irroratrici utilizzate x diserbo con gliphosate (con ugello antideriva) ho provato a far eseguire un trattamento con il 50% in meno di prodotto rispetto al minimo da etichetta con risultati ottimi.
                    Su barre con manichetta d'aria e ugello antideriva il gliphosate funziona benissimo con dosaggio pari ad 1/3 del minimo da etichetta.... bisogna solo trattare al momento giusto... in questo caso in una mattinata, prima dell'alba, e quando si è certi che seguirà una giornata di sole.....

                    Eppoi a diminuire le dosi si risparmiano un sacco di soldi (non è che per caso vendi fitofarmaci???? ) e si preserva l'ambiente (che già sta malmesso )

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                    • #70
                      comunque ti ripeto anche che la diminuzione delle dosi non può essere applicata così tout-court... bisogna provare e riprovare, e a seconda del tipo di principio attivo, delle sue modalità di azione, dei tempi e dei metodi usati per la distribuzione si possono ottenere diminuzioni che vanno dal 10% al 66% quindi un campo molto ampio.....

                      Io ora non conoscendo la tua situazione aziendale non sono in grado di consigliarti xò posso dirti certamente di leggerti la dispensa pubblicata al link seguente

                      http://www.epicentro.iss.it/problemi.../pdf/VIERI.pdf
                      dove a mio parere troverai certamente informazioni utili x migliorare la distribuzione del fitofarmaco, e una volta migliorata l'efficacia distribuzione si potrà diminuire tranquillamente la quntità usata

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                      • #71
                        [

                        Eppoi a diminuire le dosi si risparmiano un sacco di soldi (non è che per caso vendi fitofarmaci???? ) e si preserva l'ambiente (che già sta malmesso )[/QUOTE]
                        No no li compro e ben venga se posso diminuire le dosi (con quello che costano)

                        Col gliphosate ho diminuito anch' io la dose ed è vero che funziona ugualmente ci impiega un po di più a fare l' effetto ma alla fine il risultato è uguale ma si tratta di un diserbante e non si rischia nulla. Con i fitofarmaci il discorso cambia e ti faccio un esempio che mi è capitato proprio la scosa stagione. Su varietà di uva come il pinot grigio o lo chardonnay l' oidio non sapevo neppure come fosse fatto.L' avevo visto su varietà rosse ma su queste mai.Lo scorso anno ho trovato alcuni acini colpiti appena terminata la fioritura. Nessun problema mi sono detto aggiungiamo allo zolfo un prodotto sistemico alle dosi indicate sulla confezione.Dopo alcuni trattamenti a dose normale PANICO. Sembrava che avessi trattato acqua .Un mio amico con più esperienza di me mi disse che l' oidio si ferma solo se si batte secco. Sull' etichetta del Topas c'è scritto di usare 25 g/hl come preventivo ma in caso di infezione fare due trattamenti a distanza di 4 giorni a 50g/hl Così ho fatto ed il fungo è rimasto sotto controllo ma non si è più potuto abbassare la guardia per tutta la stagione. Vorrei far presente che il mio atomizzatore è stato testato a novembre 2003.Secondo me si inquina meno a trattare alle dosi minime che danno sulla confezione piuttosto che calare le dosi e rischiare un infezione, perchè in quel caso per tenerla sotto controllo dopo bisogna trattare come dei disgraziati. Cmq ti faccio i complimenti perchè si vede subito che sei molto preparato.

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                        • #72
                          L'oidio è un fungo, e per questo qualunque principio tu utilizzi devi cercare di darglielo con meno acqua possibile, dato che buttare acqua su una affezione fungina è un po' come buttare la benzina sul fuoco.....

                          Io non ho esperienza diretta con i frutteti ma x lo stesso problema (malattie fungine e/o oidio) con colture orticole in serra ho semplicemente fatto fare quello che mi sembrava più logico ovvero:

                          1- ho fatto diminuire di dieci volte (cambiando gli ugelli e i filtri) i quantitativi d'acqua usati (da 300 litri/serra a 20-30 litri/serra)
                          2- ho scelto ugelli a cono e pressioni di 6-7 bar x penetrare meglio nella vegetazione dato che lo sviluppo della malattia lo si osservava per lo più nelle parti inferiori
                          3- dopodichè (come faccio sempre) mi sono fatto riservare una serra marginale per provare a diminuire le dosi.... prova e riprova abbiamo diminuito del 20% rispetto al minimo di etichetta (ci sono voluti 3 anni x determinarlo)

                          p.s. ho fatto diminuire l'acqua anche x gli altri trattamenti e quindi già la comparsa della malattia è diminuita, quindi è diminuito anche il numero di trattamenti fungicidi necessari, da cui deriva il fatto che ora l'azienda spende il 66% in meno per fungicidi....

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                          • #73
                            Per avere un'idea più completa... andando a fare un elenco delle tipologie di prodotti con quale quantitativo d'acqua utilizzata esplicano meglio la loro azione?

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                            • #74
                              In generale meno acqua c'è, più pronta ed efficace è l'azione del fitofarmaco.
                              In pratica (accade però molto raramente) alcuni rari fitofarmaci possono accentuare la loro fitotossicità se distribuiti poco diluiti (si parla però di ultra-basso volume ovvero meno di 100 litri/ha)

                              L'unica importante eccezione alla regola, per quanto riguarda gli atomizzatori, vale per i prodotti di copertura (verderame, poltiglia bordolese ecc.), in questo caso è necessario un quantitativo di acqua proporzionale alla superficie della vegetazione da coprire, ma non eccessivo da creare un percolamento a terra.

                              Un'altra eccezione può essere fatta per le barre irroratrici che devono distribuire prodotti su vegetazione già alta e dove tali prodotti devono raggiungere la parte inferiore della vegetazione, in questo caso è spesso necessario utilizzare volumi ben superiori ai convenzionali 200-300 litri/ha

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                              • #75
                                p.s. poca acqua

                                dimenticavo: in generale dicevo che meno acqua c'è meglio è....
                                Però bisogna considerare un ulteriore vantaggio:
                                1- con meno acqua l'autonomia dell'irroratrice aumenta e quindi diminuisce il tempo necessario per trattare e il numero di volte che l'operatore è costretto ad avere a che fare da vicino con i principi attivi allo stato puro

                                e degli svantaggi:
                                1- bisogna spesso cambiare gli ugelli presenti sulla macchina con altri più piccoli (e se quelli che già ci sono vanno bene è una spesa anche questa)
                                2- oltre agli ugelli bisogna anche adeguare i filtri con altri più fini
                                3 - gli ugelli più piccoli si intasano anche più facilmente, specie con prodotti pulvirulenti e/o acqua di fosso

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                                • #76
                                  Originalmente inviato da DavideMI
                                  dimenticavo: in generale dicevo che meno acqua c'è meglio è....
                                  Però bisogna considerare un ulteriore vantaggio:
                                  1- con meno acqua l'autonomia dell'irroratrice aumenta e quindi diminuisce il tempo necessario per trattare e il numero di volte che l'operatore è costretto ad avere a che fare da vicino con i principi attivi allo stato puro

                                  e degli svantaggi:
                                  1- bisogna spesso cambiare gli ugelli presenti sulla macchina con altri più piccoli (e se quelli che già ci sono vanno bene è una spesa anche questa)
                                  2- oltre agli ugelli bisogna anche adeguare i filtri con altri più fini
                                  3 - gli ugelli più piccoli si intasano anche più facilmente, specie con prodotti pulvirulenti e/o acqua di fosso
                                  Certo, certo... ma la mia domanda tralasciava difetti e pregi del basso volume e mi riferivo solamente alla quantità d'acqua "ideale" per un determinato trattamento. Per il resto problemi di filtri ed ugelli non ne ho e tra l'altro uso acqua già filtrata per riempire la botte. Riguardo ai tempi morti di riempimento rispetto a prima sui peri ad esempio faccio 2 riempimenti anzichè 6, ma è anche vero che ho abbassato la velocità di lavoro rispetto a prima...
                                  Ultima modifica di Plinio; 29/04/2005, 10:35.

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                                  • #77
                                    Originalmente inviato da Plinio
                                    Certo, certo... ma la mia domanda tralasciava difetti e pregi del basso volume e mi riferivo solamente alla quantità d'acqua "ideale" per un determinato trattamento. Per il resto problemi di filtri ed ugelli non ne ho e tra l'altro uso acqua già filtrata per riempire la botte. Riguardo ai tempi morti di riempimento rispetto a prima sui peri ad esempio faccio 2 riempimenti anzichè 6, ma è anche vero che ho abbassato la velocità di lavoro rispetto a prima...
                                    Secondo me dipende dalla tipologia dell' atomizzatore che usi.L' acqua è solo un conduttore per portare il prodotto sulla pianta. La cosa importante è non arrivare mai al punto di sgoggiolamento. Non bisogna neanche arrivare a concentrazioni troppo elevate.L' importante è usare il quantitativo di pricipio attivo che serve per combattere quel determinato parassita.
                                    La quantità di prodotti antiparassitari per ettaro è in funzione di tre fattori:

                                    Dose: In linea di massima nell'impiego dei prodotti antiparassitari si sceglie sempre la dose più bassa, sufficiente per mantenere un'infestazione al di sotto della soglia economica di danno.
                                    Le dosi consigliate dal Centro di Consulenza non devono essere superate. Quelle espresse sulle confezioni per gli insetticidi e gli acaricidi sono raramente necessarie.
                                    Non è nello spirito della difesa integrata l'efficacia del 100 % contro un insetto dannoso. Ciò, normalmente, non è nemmeno possibile o troppo costoso, favorisce la comparsa di ceppi resistenti ed inquina l'ambiente più del necessario.
                                    La quantità di miscela ad ettaro varia a seconda del sistema d'impianto, delle dimensioni degli alberi e della concentrazione della miscela. Lavorando con concentrazione normale la quantità della miscela per file singole non dovrebbe superare 500l/ha/m d'altezza delle piante.
                                    Utilizzando concentrazioni superiori si ridurrà proporzionalmente il quantitativo/ha.

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                                    • #78
                                      Metto un altro pezzo di carne sul fuoco... il PH dell'acqua.
                                      Proprio oggi mi è venuto a trovare un tecnico dal quale non mi servo principalmente ma che mi è sempre sembrato uno molto in gamba.
                                      Parlando di prodotti particolari tipo il virus per combattere la carpocapsa mi ha fatto presente il fattore ph dell'acuq che ha un'influenza pesantissima.
                                      In linea con gli altri vicini l'acqua che utilizzo ha un ph8,5 e per questo lui mi consiglia di mettere 300gr. di acido ortofosforico al 75% ogni 1000 litri di soluzione in modo tale da portare il ph circa a 6.
                                      L'unico mio dubbio è: in effetti sono dosi irrisorie ma sulla foglia delle piante non fa proprio niente quell'acido fosforico? Io l'ho sempre usato a dosi molto più alte ovviamente ma solo in via radicale... x questo chiedo anche un vostro consiglio.

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                                      • #79
                                        Originalmente inviato da Plinio
                                        In linea con gli altri vicini l'acqua che utilizzo ha un ph8,5 e per questo lui mi consiglia di mettere 300gr. di acido ortofosforico al 75% ogni 1000 litri di soluzione in modo tale da portare il ph circa a 6.
                                        L'unico mio dubbio è: in effetti sono dosi irrisorie ma sulla foglia delle piante non fa proprio niente quell'acido fosforico?
                                        Con l'utilizzo di un piaccametro, ad esempio, sei in grado di calcolare l'esatta quantità di acido ortofosforico per l'utilizzo nei trattamenti. Nel mio caso, utilizzo 250 mL (e non gr.) di acido per 1100 litri di acqua, portando il pH a 5,90.
                                        Il pH più basso allunga l'emivita del principio attivo utilizzato e facilita l'assorbimento fogliare di prodotti endoterapici (translaminari o sistemici).
                                        Assolutamento d'obbligo se utilizzi principi tipo rotenone.
                                        Funzione molto bene anche su glifosate.

                                        La quantità di acido utilizzata non nuoce affatto alla vegetazione, anzi, si può considerare un utile (anche se in quantità esigue) apporto di ioni fosfato.

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                                        • #80
                                          Avete tutti il piccolo chimico a casa o siete andati a scuola? Mi interessa sapere dove avete appreso tutte ste cognizioni, così magari spazzo un pò di ignoranza grazie

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                                          • #81
                                            Ehm ,io sapevo che per acque ricche di calcio si usasse il solfato ammonico, specialmente insieme al glifosate. Sbaglio?
                                            Quanto ad usare i sottodosaggi bisogna stare parecchio attenti perchè si rischia di selezionare ceppi fungini resistenti,(un pò come funziona con gli antibiotici).
                                            Riguardo all'oidio bisogna tener presente il tipo di fitofarmaco,infatti l'azione curativa spesso è molto poca mentre funzionano benissimo dati in maniera preventiva.Io per l'oidio ormai sviluppato ho sempre usato il vecchio buon zolfo polvirulento magari con 2 o tre trattamenti consecutivi ,inquino poco nn creo ceppi resistenti e contengo la malattia in maniera spesso sorprendente.

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                                            • #82
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                                              Ultimamente sono diversi i formulati con azione acidificante per risolvere il problema del ph dell'acqua e chi ti vende i fitofarmaci te li consiglia ovviamente, mentre invece sono ben pochi quelli che ti consigliano di usare l'acido fosforico. Motivo: è troppo economico!

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                                              • #83
                                                L'ideale sarebbe averne almeno 2 di fornitori... così magari metti insieme le dritte dell'uno e dell'altro tecnico e fai pure un paragone nei prezzi.

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                                                • #84
                                                  concordo pienamente.... in effetti il ph dell'acqua quando si discosta molto dalla neutralità può creare molti problemi con taluni principi attivi (non soltanto con quelli elencati)

                                                  Sarebbe buona norma verificare periodicamente (un paio di volte l'anno) il pH e verificare anche (già che si ha il pH-metro in mano) anche la quantità di acido necessaria x riportare alla neutralità (o al valore voluto) una botte di acqua ed annotarsi tale valore....

                                                  ciao a tutti e.... buon trattamento!!!

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                                                  • #85
                                                    Intervento per taratura

                                                    Ciao,
                                                    su consiglio di DavideMi sono andato a leggermi le dispense..mi rimane da chiedere una cosa: tarando l'atomizzatore molto basso (meno di 200 bar, quasi al minimo della scala, il mio è questo versione da 200 lt) il liquido viene sparato fuori comunque in modo da trattare quasi 2 filari per lato. Ora mi domandavo, volendo ridurre la quantità di sostanza e non potendo agire direttamente sulla pressione in quanto già a livelli minimi, mi confermate che devo montare getti più piccoli? A parità di pressione, almeno in teoria, dovrebbe uscire una quantità minore di sostanza, giusto?
                                                    Correggetemi se sbaglio...e magari datemi opinioni sul da farsi per tarare la macchina grazie.

                                                    Mio padre su 2,5 ettari da fino a 1000 litri di acqua (dipende dagli anni): sono molti o ci siamo?
                                                    Tom

                                                    Commenta


                                                    • #86
                                                      Non siete degli esagerati
                                                      però 200 bar ha una bella potenza il tuo atomizzatore anche il 455
                                                      Ultima modifica di johndin; 14/06/2005, 21:18. Motivo: aggiuntina

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                                                      • #87
                                                        Originalmente inviato da Cascina Tollu
                                                        Ciao,
                                                        su consiglio di DavideMi sono andato a leggermi le dispense..mi rimane da chiedere una cosa: tarando l'atomizzatore molto basso (meno di 200 bar, quasi al minimo della scala, il mio è questo versione da 200 lt) il liquido viene sparato fuori comunque in modo da trattare quasi 2 filari per lato. Ora mi domandavo, volendo ridurre la quantità di sostanza e non potendo agire direttamente sulla pressione in quanto già a livelli minimi, mi confermate che devo montare getti più piccoli? A parità di pressione, almeno in teoria, dovrebbe uscire una quantità minore di sostanza, giusto?
                                                        Correggetemi se sbaglio...e magari datemi opinioni sul da farsi per tarare la macchina grazie.

                                                        Mio padre su 2,5 ettari da fino a 1000 litri di acqua (dipende dagli anni): sono molti o ci siamo?
                                                        Forse intendevi 20 bar...?? 200 mi sembrano tanti...
                                                        A parte questo cmq, se vuoi diminuire l'acqua erogata devi cambiare tipo di ugelli infatti...
                                                        E per quanto riguarda al quantità d'acqua utilizzata non c'è il volume "ideale" da utilizzare... dipende dal tipo di impianto, dalla vegetazione, dal tipo di prodotto... comunque con un atomizzatore tradizionale ci andrei piano ad abbassare troppo i volumi... e tutto sommato 1000 litri in 2,5 ettari mi sembrano già il minimo di quello che puoi usare...
                                                        Anch'io ero molto scettico, ma solo ora utilizzandolo mi sono accorto dei pregi del buon Martignani... dall'inizio dell'anno sto trattando a 500 l/ha, ma l'altro giorno ad esempio per lavare la psilla sui peri ho spalancato i dosatori e via: 2000 litri per ettaro senza cambiare nient'altro!

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                                                        • #88
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                                                          Tosi Alessandro

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                                                          • #89
                                                            Il quantitativo in litri/minuto della pompa è assolutamente indipendente rispetto alle pressioni che può raggiungere, infatti la pressione massima è normalmente riportata sulla targhetta della stessa e si assesta intorno ai 20 bar per pompe definite a bassa pressione; molto di più (70-100 bar) per quelle ad alta pressione normalmente impiegate su atomizzatori.
                                                            N.B. si parla in questo caso delle sole pompe a pistoni o a pistoni-membrana.
                                                            In media cmq per vigneto (guyot o cordone speronato o simili) le quantità ottimali con l'atomizzatore che hai tu vanno dai 200 ai 600 litri/ettaro a seconda delle modalità di azione del principio attivo.
                                                            200 x antiparassitari e prodotti traslocanti
                                                            400 prodotti citotropici o translaminari
                                                            600 x prodotti di copertura (es. solfato di rame, zolfo bagnabile o poltiglia bordolese).
                                                            Per diminuire le dosi effettivamente devi cambiare ugelli.... se mi dici a che velocità avanzi durante l'effettuazione del trattamento, la distanza tra i filari, il numero di filari trattati a passaggio, posso suggerirti i modelli + adatti a te.....

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                                                            • #90
                                                              inoltre: 20 bar è possibile.... 200 mi sembra un pochetto fuori da ogni logica e alquanto improbabile.....

                                                              invece x Alle ma che conti fai

                                                              Forse sarebbe meglio:
                                                              Supponendo di moltiplicare i litri (200) per il numero di nonni avuti (4) e dividendo il tutto per il numero di zampe a terra di un toro che monta una vacca (6) si ottengono invece 133 litri (sempre che la vacca al momento del calcolo non alzi una zampa altrimenti diventano 160)

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