Ciao, visto che sono 'gnurant... Chi mi spiega il trattamento a base di rame per rendere più resistenti i pali di legno? è ancora fattibile\legale\conveniente?
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Pali da vigna
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ho sempre utilizzato paleria in castagno per le pergole, senza trattamenti superficiali e semplicemente scortecciata. La durata di questi pali è sufficientemente lunga in ogni tipo di terreno, basti pensare che in un vecchio vigneto di 50 anni espiantato pochi mesi fa alcuni pali conficcati in terra, pur presentando principi di marciume al colletto non si sono spezzati neanche dopo estrazione "non troppo delicata" con l'escavatore... al contrario, alcuni pali di larice erano totalmente marci al colletto, e resistevano soltanto perché sollecitati a pressione da carico di punta (tenete presente che però nel caso delle spalliere le sollecitazioni a flessione della paleria sono maggiori)
ritengo che i trattamenti con sali di rame siano validi ma appannaggio delle ditte produttrici, che dispongono di vasche adeguate e possono gestire i reflui di lavorazione... secondo me in fase di acquisto è un'opportunità che può essere interessante, tuttavia anche la paleria di castagno non trattata secondo me è valida. x alberto: in canavese, zona castellamonte ,la paleria da vigna è facilmente reperibile e con assortimenti di qualità; rispetto ad un palo di testata in metallo zincato si compra a metà prezzo....
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Preparare il solfato di rame non è difficile, il procedimento dovrebbe essere questo:
-prendere del solfato di rame puro(98-99 %) in "sassi" e metterlo in un sacco di yuta,( per 1 quintale d'acqua 1 Kg di Solfato di Rame).
-Preparare una vasca d'acqua,abbastanza capiente da poterci mettere i pali, controllando i quintali d'acqua che ci andranno a finire(per poter far la misura del solfato di rame).
-immargere il sacco di yuta col solfato di rame pesato, nella vasca d'acqa, facendo attenzione che il sacco non tocchi nè sul fondo, ne sulle pareti.
-Dopo tre o quattro ore il solfato di rame che si trovava in sassi dentro al sacco, dovrebbe essersi disciolto tutto nell'acqua della vasca, Per il lungo tempo che ci mette a sciogliersi è consigliato fare queste operazioni alla sera, in modo che il mattino seguente abbiamo lacqua già pronta per il nostro utilizzo.
-Quando l'acqua sarà pronta, potremmo immergere i pali nell'acqua di solfato di rame, tenendoli sommersi per 3-4 giorni.
-Passati i 3-4 giorni di sommersione i pali si faranno asciugare, e saranno pronti per la messa in opera; Con il solfato di rame che rimane dopo queste operazioni, gli si può disciogliere la calce idrata(3-4 Hetti per 1 Kg di solfato di rame), otterremo così la poltiglia bordolese, che potremmo utilizzare come prodotto fitosanitario di copertura.
Ciao Ciao!!!
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Ciao a tutti! Direte voi....arriva quello nuovo......Ma a me tempo in dietro,avendo notato che si stà avvicinando l'ora di cambiare i pali di castagno,(700 !!!!) è venuta in mente questa cosa ....Nel mio giardino ho notato i paletti di sostegno dei globi illuminanti ....sono ,credo di resina,e indistruttibili colore nero diametro 7cm.Ed è qui che vi chiedo: nessuno sà chi li produce questi sostegni? Saputo poi chi , uno può chiedere se li fanno anche di diametri più ampi , tipo palo ,appunto,per il prezzo credo sia altamente competitivo perche ricordo di non aver pagato molto l'intero lampione!!! Forse potrebbe essere una soluzione,che ne dite?
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Pali in castagno
Salve a tutti,
essendo un produttore e rivenditore di materili per vigneti voglio darvi qualche consiglio.
Per la mia esperienza credo che sia tassativo l' utilizzo in un nuovo impianto di testate in castagno del diametro 10-12 o 12-14 possibilmente bruciato nella parte che che va interrata.Ottima durata e ottima flessibilità.Il discorso bruciatura è un processo efficace benchè la parte bruciacchiata, quasi carbonizzata è innattaccabile da funghi o batteri, basti pensare alle miniere di carbone che si sono formate da milioni di anni e che ancora sono li nel sottosuolo.
Per gli interfilari ottimi i pali in lamiera o comunemente chiamati "zincati", però attenti alla loro zincatura e al loro spessore, per impianti meccanizzati pretendete almeno 15/10 zincato a caldo.Ultima modifica di urbo83; 17/03/2009, 13:28. Motivo: Eliminato indirizzo email come da regolamento.
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Io se dovessi fare un nuovo vigneto utilizzerei i classici vecchi pali di cemento forati; eviterei il legno per due motivi; il primo non ha una durata tanto lunga e se ci prendi col trattore si spacca a pari terra; poi se crepano saltano via le forcelle che tengono il filo, e tutti gli anni quando c'è da potare bisogna stare col martello e le forcelle per risistemare i fili... Invece se il filo passa dentro al buco del palo di cemento non esce mica e hanno una durata quasi illimitata, poi se sono pali da 2,5 metri possono essere anche utilizzati in un impianto meccanizzato, è solo una mia idea... saluti
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Originalmente inviato da FIAT 27C DIESEL Visualizza messaggioIo se dovessi fare un nuovo vigneto utilizzerei i classici vecchi pali di cemento forati; eviterei il legno per due motivi; il primo non ha una durata tanto lunga e se ci prendi col trattore si spacca a pari terra; poi se crepano saltano via le forcelle che tengono il filo, e tutti gli anni quando c'è da potare bisogna stare col martello e le forcelle per risistemare i fili... Invece se il filo passa dentro al buco del palo di cemento non esce mica e hanno una durata quasi illimitata, poi se sono pali da 2,5 metri possono essere anche utilizzati in un impianto meccanizzato, è solo una mia idea... saluti). Anche il discorso del fili fatto passare nei fori del palo non mi trova molto d'accordo perchè se rompi un palo per toglierlo o tagli i fili o spacchi il palo in corrispondenza dei fori ma in questo caso il palo nuovo che metterai non avrà più i fili che pasano all'interno del palo.
Per gli impianti meccanizzabili secondo me i migliori in assoluto sono i pali in ferro zincato.
Queste comunque sono solo mie considerazion personali.
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Ma i fili si tagliano e si aggiuntano molto tranquillammente volendo... poi dipende dalla qualità dei pali, in certe vigne si sbricciolano da soli, mentre in altre hanno più di 50 anni e sono ancora integri... poi anche i tendifili; con 60 cm di tondino del 14 forato al centro e piegato in 3 parti è fatto, perchè complicarsi la vita montando tuti quegli oggetti, che a volte si smontano, nei pali di testata quando basterebbe che almeno quelli fossero forati?
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dalla mia esperienza (creazione 12 ettari aziendali in impianti successivi in circa 12 anni) per chi fa viticoltura professionale nei climi umidi del centro nord italia per vendemmia meccanizzata in parete (non gdc) con macchine a scuotimento orizzontale è una FOLLIA piantare ancora oggi del legno!!!
materiale organico = deperimento= diminuzione di tenuta= pali da sostituire periodicamente!!
serve cemento o acciaio
noi gli ultimi impianti di lambrusco li abbiam messi giù a 3 mt sulla fila e 1 mt da pianta a pianta con i pali zincati (consortium) e testate in cemento. Risultato...impianto è eterno!!!
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Ciao, il palo di cemento non sta dritto, tende a rovesciare il filare perchè non è flessibile, forse tu essendo in pianura non hai riscontrato questo problema, ma nelle zone collinari non si riesce sempre a fare impianti paralleli alla linea di massima pendenza perchè magari l'inclinazione del campo non è omogenea e quindi bisogna usare legno per le testate e se i filari sono molto lunghi mettere qualche rompitratta.
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Noi prima usavamo molti 7 per 7 precompressi da 2,50 piantati circa 0.80. Il sesto di impianto utilizzato è 2,70 per 1,60 con due viti per ogni palo. Abbiamo sempre messo un palo e due tondini di ferro del 12. Dopo soli pochi anni di raccolta meccanizzata i filari non stanno più dritti. Il problema del cemento è che non flette e se lo si va a toccare dopo il passaggio della vendemmiatrice lo si riesce quasi a estrarre dal terreno.
Il problema può essere dato dal terreno che è prettamente argilloso, però non saprei, comunque qui da me lo hanno abbandonato tutti, usano pali di ferro, legno e acciaio.
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Personalmente per gli impianti a spalliera ritengo non corretto il palo di cemento.
Le prove effettuate in campo hanno dimostrato che la trasmissione delle vibrazioni dal battitore alla pianta è decisamente migliore con il palo in ferro e, soprattutto, i battitori si rovinano meno!
Diverso il discorso per il Doppia Cortina: io uso sui pali portanti pali in cemento di 9x9 rinforzati (6 trecce di armatura per un totale di 18 fili): qui il problema non si pone visto che la macchina vendemmiatrice a scuotimento verticale non tocca il palo.
Li interro per 90 cm e non si muovono.
Lorenzo
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ciao a tutti; nella spalliera il palo di cemento l'ho abbandonato a favore della paleria in legno e/o in acciaio zincato.
l'ho fatto essenzialmente per una questione legata alla scarsa riciclabilità del palo in cemento: nel mio caso infatti nei reimpianti la vecchia paleria in cemento era sempre difficile da riutilizzare, in quanto troppo pesante e paradossalmente delicata, dato che si trattava di pali non precompressi ma semplicemente vibrati; inoltre la maggior parte dei vecchi pali presentava screpolature in punta e ossidazione delle trecce, con porzioni di armatura ormai a vista.. morale della favola: rimorchiate di materiale da portare in discarica.
In vecchi impianti, nati nel periodo dell'"esplosione" della paleria in cemento, quando i viticoltori pensavano alla durabilità dell'impianto e quando gli impianti adottavano forme più espanse, le testate, soggette agli urti accidentali nelle manovre, spesso erano in legno; personalmente ho rifatto dei vecchi impianti che adottavano questa tipologia, peraltro in zone pedemontane anche piuttosto piovose, e lo stato delle testate in legno di castagno era spesso migliore dei pali intermedi in cls.
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