Semplicemente hai usato solo prodotti di copertura. Probabilmente quanche spora di peronospora è penetrata e ha dato origine alle forme larvate. Senza prodotti sistemici, non ti è stato possibile combatterla.
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Fitopatologie della Vite
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fitopatologie vigna
salve ragazzi sono nuovo del forum e scrivo dalla sardegna, posseggo un vigneto di 1300 ceppi divisi fra vermentino e cannonau allevati ad alberello non essendo particolarmente ferrato nella lotta alle malattie mi interesserebbe qualche dritta su come ci si deve comportare su dosi e tempi di so somministrazione x favore grazie a tutti e a presto
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peronospera
sto subendo un forte attacco di peronospera su vitigni di refosco e malvasia ho trattato due volte con aspor misto con zolfo colloidale,cosa usare adesso con sto attacco,cosa usate voi dalle vostre parti, (io sono di trieste)qualcosa di sistemico ma che sia molto curativo che ne dite?
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Cosa succede?
Ciao, da semplice lettore mi trasformo in scocciatore e vi espongo il mio problema.
Questa primavera ho fatto un paio di talee di vite (uva fragola) per rimpolpare il mio pergolato; le ho tenute in vasi sul davanzale di casa pensando di trapiantarle il prossimo anno.
La più rigogliosa, qualche giorno fa ha cominciato a perdere le foglie e adesso è quasi morta. A partire dal basso, alcune foglie sono ingiallite come se fossimo già in autunno, altre fanno delle macchie irregolari e poi appassiscono. Allego qualche immagine.
Questo è ciò che resta di un tralcio che una settimana fa era pieno di foglie:
Questa una foglia sana:
Questa una messa molto male:
Questa una completamente appassita:
Qualcuno sa dirmi di che si tratta?
Grazie in anticipo.
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scrivo per chidere il vostro aiuto quest 'anno per il primo anno ho curato un vigneto di circa 1700 viti impiantato più di 20 anni fa tutto sommato non è andata tanto male , ma ho avuto un grande problema con un attacco del mal dell'esca (almeno da quello che mi hanno detto e ho letto sul forum) mi ha colpito circa 150 - 200 piante ora secondo voi cosa devo fare estirpare e ripiantare le viti colpite o cos'altro ?
grazie
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Mi permetto di aggiungere alcune considerazioni personali (come tali.... suffragate solo da esperienza e vigneti che ho visto in giro).
1. se pianti barbatelle nuove in un vigneto di 20 anni, butti via le barbatelle. Le nuove piantine non riusciranno mai a "partire" in mezzo alle altre (poca luce e poca disponibilità di elementi: la competizione radicale parte perdente per la piantina)
2. puoi provare, al limite, a fare un severissimo taglio di ritorno sulla pianta ammalata: taglia a un metro da terra e allevati un pollone. Certe piante moriranno, altre butteranno ammalate, ma la maggior parte butterà sano e ti consentiranno in un anno di riavere il cordone produttivo (con la spinta radicale di zocche vecchie di 20 anni la crescita è esponenziale).
3. ricordo a tutti che sotto il nome "mal dell'esca", purtroppo, vanno moltissime fitopatie dovute a numerose cause. Non sarebbe male estirparne una e farla analizzare: forse scopri qualcosa di più preciso che ti possa permettere di intervenire in modo più mirato.
4. ci sono studi in corso sul mal dell'esca: dal consorzio Fitosanitario di Reggio consigliano spesso (hanno fatto prove, ma sono solo empiriche) di fare trattamenti radicali con fosetil-al. Hanno avuto buoni risultati, anche se non hanno ancora capito il perchè!
5. FONDAMENTALE: qualsiasi operazioni effettui su piante malate (potatura, tagli, estirpo) falla con attrezzi che userai solo su piante ammalate e abbi cura di comprare un po' di sali quaternari d'ammonio per poi disinfettare gli utensili. La trasmissione della malattia con forbici & c è molto alta.
In ogni caso.... il mal dell'esca è una gran brutta bestia!
Ciao!
Lorenzo
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Lorenz Vigna
Quote / 4. ci sono studi in corso sul mal dell'esca: dal consorzio Fitosanitario di Reggio consigliano spesso (hanno fatto prove, ma sono solo empiriche) di fare trattamenti radicali con fosetil-al. Hanno avuto buoni risultati, anche se non hanno ancora capito il perchè! /
Ti chiedo scusa per la domanda che potrebbe sembrare un po' scema, ma RADICALI in che senso (trattamenti decisi, ripetuti oppure che giungano alle radici) ?
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Originalmente inviato da cincinnato Visualizza messaggioTi chiedo scusa per la domanda che potrebbe sembrare un po' scema, ma RADICALI in che senso (trattamenti decisi, ripetuti oppure che giungano alle radici) ?
Lorenzo
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Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggioAlle radici, con le paline e gli strumenti appositi!
Lorenzo
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Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggioAlle radici, con le paline e gli strumenti appositi!
Lorenzo
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Originalmente inviato da guardian72 Visualizza messaggioho un vigneto che fra 2 anni estirperò perchè affetto quasi completamente affetto da mal dell' esca se mi dici la procedura esatta(tempi, modi e quantità) posso provare per vedere come va, tanto in ogni caso fra due anni lo tolgo perchè già in atto pratica di reimpianto.
Comunque posso provare a risentire il Fitosanitario su dosi e tempi.
Sul modo: le normali "gocce" per trattamenti radicali (quelle che si usano anche nei trattamenti delle piante ornamentali).
Lorenzo
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Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggioMi permetto di aggiungere alcune considerazioni personali (come tali.... suffragate solo da esperienza e vigneti che ho visto in giro).
1. se pianti barbatelle nuove in un vigneto di 20 anni, butti via le barbatelle. Le nuove piantine non riusciranno mai a "partire" in mezzo alle altre (poca luce e poca disponibilità di elementi: la competizione radicale parte perdente per la piantina)...
ma con lavori straordinari , concimazioni localizzate solo per loro, pulizie localizzate solo per loro , essendo provvisto d'irrigazione a goccia ho messo un gocciolatore proprio a qualche cm. da loro..... c'è da impazzire un pochettoma nel mio caso dove avevo fallanze gravi meritava e forse lo rifarò nel 2011
ah, dimentivavo ..loro = barbatelle
av salutav salùt tòt
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Originalmente inviato da tocia Visualizza messaggioc'è da impazzire un pochettoma nel mio caso dove avevo fallanze gravi meritava e forse lo rifarò nel 2011
Non dico sia impossibile, dico solo che, appunto, comportano un'alta mole di lavoro: c'è solo da valutare se ne vale la pena e se c'è convenienza anche economica in tutto ciò.
Resta il fatto che soffrono di carenza di luce: questo non puoi molto sistemarlo. Ma naturalmente se le curi bene partono!
Lorenzo
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Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggioMa non ti conviene!!!! Con quello che costa il fosetil-al e la quantità di tempo che impiegheresti... se fra due anni lo cavi mettiti il cuore in pace! Altrimenti butti via soldi.
Comunque posso provare a risentire il Fitosanitario su dosi e tempi.
Sul modo: le normali "gocce" per trattamenti radicali (quelle che si usano anche nei trattamenti delle piante ornamentali).
Lorenzo
lo volevo sapere anche per curiosità,
poi logicamente se i costi sono elevati lascio stare
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reimpianto vigneto affetto da mal dell' esca
Devo reimpiantare un vigneto affetto da mal dell' esca sullo stesso terreno dove è impiantato quello malato.
Cosa mi consigliate di fare oltre a cercare di togliere per bene le radici esistono dei trattamenti che si possono fare prima delle messa a dimora delle nuove barbatelle?
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Non esistono trattamenti da fare nel terreno,basta asportare completamente piante e fili di ferro...nei vivai prima del trapianto usano un formulato biologico a base di Trichoderma,sembra che le piante contrastino meglio la presenza dei patogeni...
Il mal dell'esca(meglio ancora il complesso del mal dell'esca),è dovuta all'azione di diversi funghi(almeno 3 sono predominanti) che in determinate condizioni ambientali(piogge e temperature comprese tra 5 e 25°C) e in presenza di ferite dovute a potatura,spollonatura,grandinate,ecc. penetrano nella pianta...le spore di questi funghi sono presenti sulle superficie dei tronchi e tralci,sugli acini d'uva e perfino sui viticci che rimangono attaccati ai fili di sostegno dei tralci....una volta penetrati all'interno della pianta con produzione di tossine,di enzimi e con l'assorbimento di alcuni microelementi(Mn,Cu,Zn),che determinano quindi carenze di elementi nutritivi,si ha la comparsa dei sintomi che sono evidenti a livello fogliare.
Quello che devi fare per prevenire futuri attacchi di Mal dell'Esca:
Acquistare barbatelle sane,meglio quello termotrattate(cioè che sono state immerse in acqua calda sui 50°C per circa 30 minuti,sembra riesca ad eradicare la presenza dei patogeni),perché la malattia può essere manifesta ma anche occulta(può non manifestare inizialmente alcun sintomo), la fase più delicata è proprio la fase di preparazione delle barbatelle;
Potare le viti preferibilmente in periodi freddi e asciutti, anche se il periodo di cicatrizzazione delle ferite è più lungo a causa delle basse temperature, si effettuano però in un periodo con basso rischio d'infezione;
Evitare di potare i giorni successivi ad un evento piovoso,perché tutti i patogeni responsabili del complesso del mal dell'esca, aumentano la quantità di inoculo in maniera notevole dopo le piogge;
Contrassegnare le piante che hanno i sintomi del mal dell'esca,anche se sembra improbabile la propagazione dei patogeni con le forbici,perché le viti malate non sono in maniera continua nel
filare(come accadrebbe se la propagazione avvenisse tramite forbici),ma sparse nel vigneto;
Proteggere le ferite(di potatura,specie tagli grossi,o da spollonatura) con mastici eventualmente addizionati con prodotti fungicidi,oppure con trattamenti a base di prodotti rameici.
Trattare le piante con prodotti rameici,dopo eventi meteorici avversi(grandine,gelate),per disinfettare ed impedire l'ingresso dei patogeni;
La spollonatura evitare di farla con polloni di una certa lunghezza, perché si creano ferite sulla pianta e quindi si permette l'ingresso degli agenti patogeni.
Utilizzo di prodotti nella difesa della vite,che abbiano una certa azione pure sui funghi dell'esca(Folpet;Fosethyl-Al;Kresoxim.methyl;Pyrimethanil;Fludioxonil+Cyprod inil)
Ciao Roberto.
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Originalmente inviato da pierrpes Visualizza messaggioNon esistono trattamenti da fare nel terreno,basta asportare completamente piante e fili di ferro...nei vivai prima del trapianto usano un formulato biologico a base di Trichoderma,sembra che le piante contrastino meglio la presenza dei patogeni...
Il mal dell'esca(meglio ancora il complesso del mal dell'esca),è dovuta all'azione di diversi funghi(almeno 3 sono predominanti) che in determinate condizioni ambientali(piogge e temperature comprese tra 5 e 25°C) e in presenza di ferite dovute a potatura,spollonatura,grandinate,ecc. penetrano nella pianta...le spore di questi funghi sono presenti sulle superficie dei tronchi e tralci,sugli acini d'uva e perfino sui viticci che rimangono attaccati ai fili di sostegno dei tralci....una volta penetrati all'interno della pianta con produzione di tossine,di enzimi e con l'assorbimento di alcuni microelementi(Mn,Cu,Zn),che determinano quindi carenze di elementi nutritivi,si ha la comparsa dei sintomi che sono evidenti a livello fogliare.
Quello che devi fare per prevenire futuri attacchi di Mal dell'Esca:
Acquistare barbatelle sane,meglio quello termotrattate(cioè che sono state immerse in acqua calda sui 50°C per circa 30 minuti,sembra riesca ad eradicare la presenza dei patogeni),perché la malattia può essere manifesta ma anche occulta(può non manifestare inizialmente alcun sintomo), la fase più delicata è proprio la fase di preparazione delle barbatelle;
Potare le viti preferibilmente in periodi freddi e asciutti, anche se il periodo di cicatrizzazione delle ferite è più lungo a causa delle basse temperature, si effettuano però in un periodo con basso rischio d'infezione;
Evitare di potare i giorni successivi ad un evento piovoso,perché tutti i patogeni responsabili del complesso del mal dell'esca, aumentano la quantità di inoculo in maniera notevole dopo le piogge;
Contrassegnare le piante che hanno i sintomi del mal dell'esca,anche se sembra improbabile la propagazione dei patogeni con le forbici,perché le viti malate non sono in maniera continua nel
filare(come accadrebbe se la propagazione avvenisse tramite forbici),ma sparse nel vigneto;
Proteggere le ferite(di potatura,specie tagli grossi,o da spollonatura) con mastici eventualmente addizionati con prodotti fungicidi,oppure con trattamenti a base di prodotti rameici.
Trattare le piante con prodotti rameici,dopo eventi meteorici avversi(grandine,gelate),per disinfettare ed impedire l'ingresso dei patogeni;
La spollonatura evitare di farla con polloni di una certa lunghezza, perché si creano ferite sulla pianta e quindi si permette l'ingresso degli agenti patogeni.
Utilizzo di prodotti nella difesa della vite,che abbiano una certa azione pure sui funghi dell'esca(Folpet;Fosethyl-Al;Kresoxim.methyl;Pyrimethanil;Fludioxonil+Cyprod inil)
Ciao Roberto.
Molti usano spandere nel terreno della calce prima di impiantare le barbatelle può servire a qualcosa o è solo uno spreco di risorse
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Originalmente inviato da guardian72 Visualizza messaggioGrazie, sempre preciso.
Molti usano spandere nel terreno della calce prima di impiantare le barbatelle può servire a qualcosa o è solo uno spreco di risorse
Ciao Roberto.
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salve a tutti vorrei chiedere a qualcuno di voi un aiuto per la mia vigna di montepulciano altamente malata per gli acari.
dalle analisi visive e dei sintomi pare si tratti del ragnetto giallo
che nel corso di tre quattro anni ha stremato talmente le povere piante che
sono diventate inguardabili ed alcune sembrano quasi seccate...
ho provato di tutto: dal neoron, al'olio bianco, dall'oscar, all'envidor, ma credo
di aver commesso, grazie anche ai consigli del mio agronomo fornitore, dei seri errori....
da qualche parte su internet ho letto di trattamenti invernali con i polisolfuri di calcio
ma non so in che periodo vanno dati...... se qualcuno di voi mi può dare un aiuto
gliene sarei molto grato..... altrimenti quest'anno srò costretto ad estirpare tutto e
ripiantare una varietà più resistente... grazie in anticipo dario
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Le femmine fecondate che sono nascoste nella corteccia possono entrare in attività già nella fase di germogliamento,i germogli hanno uno sviluppo stentato e a seguito delle punture di nutrizione le foglie presentano delle necrosi puntiformi...come metodo di lotta si interviene con prodotti acaricidi solo quando si supera la soglia del 60-70% di foglie infestate di forme mobili in primavera, e del 30-40% in estate,per favorire lo sviluppo dei controllori naturali(acari fitoseidi,coccinellidi,ecc.), piogge e basse temperature ne limitano lo sviluppo...i ditiocarbammati usati in maniera eccessiva favoriscono il proliferare dei ragnetti,una corretta potatura verde ne limita lo sviluppo...si può anche prelevare del materiale vegetale da vigneti in cui sono presenti i predatori e legarlo sui fili di ferro in modo da incrementare la loro presenza nel vigneto.
I polisolfuri sono attivi contro le uova,sono però tossici verso alcuni acari predatori; gli oli minerali si utilizzano contro uova e forme mobili, deprimono però le popolazioni dei fitoseidi.
Questi due prodotti vanno usati distanziati di almeno 15-20 giorni dal rame e gli oli anche dallo zolfo, perche altrimenti può esserci fitotossicità,e si usano quando le gemme sono ferme,prima del rigonfiamento delle stesse.
Clofentezine(ovicida di contatto,agisce sia sulle uova invernale che estive,persistenza 2-3 mesi,occorre un'accurata bagnatura fogliare); Tebufenpyrad(agisce per ingestione e contatto su tutte le forme mobili,molto persistente può bastare un unico trattamento nel corso della stagione per abbattere i ragnetti,attività traslaminare,la temperatura non ha alcuna influenza sulla sua azione);Fenpyroximate(agisce sulle forme mobili per contatto ed ingestione,accurata bagnatura fogliare,buona persistenza),sono acaricidi,i primi due molto selettivi nei confronti degli insetti predatori.
Occorre in ogni caso limitare al massimo l'uso di insetticidi ad ampio spettro d'azione per il controllo di altri fitofagi,che non sono selettivi nei confronti degli insetti predatori dei ragnetti.
Ciao Roberto.
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grazie Roberto tutto quello che mi hai detto credo di averlo già messo in pratica ma ascolta non potebbe essere che quando si
da un adulticida bisogna abbinare anche un ovicida e un ninficida?
altrimenti succede, come nel mio caso, che dopo una settimana
le uova si schiudono e addio lavoro di sterminio
l'anno scorso ad es. ho trattato con uno di questi prodotti selettivi
che salvano i fitoseidi, ma ho ottenuto un risultato limitato ad un paio di settimanepoi nel giro di un'altra ancora è avvenuta una strage di foglie tutte puntualmente piene di necrosi e che si sono
arricciate seccandosi poi quando invece servivano per la maturazionee se trattassi con acqua a 50 gradi osa molto ardua da mettere in atto?
cia dario
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Originalmente inviato da pierrpes Visualizza messaggio
Potare le viti preferibilmente in periodi freddi e asciutti, anche se il periodo di cicatrizzazione delle ferite è più lungo a causa delle basse temperature, si effettuano però in un periodo con basso rischio d'infezione;
Ciao Roberto.
Sarebbe però una bella cosa potere diluire i lavori di potatura che a marzo, tra frutteto e vigneto, sono davvero gravosi.
Grazie.
Ciao.
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In un'azienda viticola che non riusciva a tenere sotto controllo i ragnetti nonostante i continui trattamenti acaricidi, la soluzione più efficace si è rivelata il non fare alcun trattamento insetticida,dopo un paio di anni non ci sono stati più attacchi di ragnetti,invece di usare ditiocarbammati si sono fatti trattamenti con prodotti rameici,e contro l'oidio si è utilizzato zolfo in polvere dopo la fioritura,qui però i pareri sono discordanti, perché ha un effetto acaro-frenante ed è selettivo verso i fitoseidi...non so cosa intendi con acqua a 50° in ogni caso devi bagnare bene la pagina inferiore delle foglie dove si rifugiano i ragnetti
Prova a fare un trattamento con polisolfuro ad inizio gemma rigonfia,dopo aver spazzolato per bene la corteccia,perché le femmine fecondate si rifugiano sotto la corteccia,con questo trattamento controlli eventuali presenze di cocciniglie e inoltre ha un'azione di contrasto nei confronti dell'oidio,che sverna anche lui nella corteccia della pianta,di solito si usa 75litri di acqua e 25 litri di polisolfuro per hl di acqua,nella fase fenologica da gemma ferma a gemma rigonfia(con la vegetazione sarebbe fitotossico)...poi tieni sotto controllo le foglie,in primavera di solito si prelevano 100 foglie distribuite nel vigneto una per pianta prendendo la seconda foglia di un germoglio vicino al legno vecchio se almeno nel 60% delle foglie vi è la presenza dei ragnetti(giallo e rosso),allora puoi intervenire con un'acaricida(o con miscela di acaricidi che hanno modalità d'azione diversa)...in estate invece la soglia scende al 30-40% e le 100 foglie le prelevi dalla parte mediana dei tralci.
Ciao Roberto.
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grazie ancora Roberto, niente con acqua a 50 gradi non volevo dire niente, era solo in'idea disperata per tentare di sfrattare quelle bestiacce dalla mia vigna... da qualche parte ho letto di un tipo di sterilizzazione che si fa alle piantine in acqua per l'appunto molto calda e mi era venuta l'idea di spruzzargliela addosso ....
ma dimmi per spazzolatura della corteccia intendi asportazione completa della stessa? magari con spazzolain acciaio a
mano?
e quindi vuol dire che impiegherò un minimo di 2-3 minuti a ceppo che moltiplicato per 5000 che sono il tot delle mie piante significa 15000 minuti ovvero 250 ore e cioè 31 giorni di spazzolamento!!!... ......
qui allora mi conviene comprare finalmente la spollonatrice...pensi vada bene?
ma i tralci di potatura vanno rimossi o liu lascio nella terra?
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Basta che lo fai dove vedi che ci sono cocciniglie e dove la corteccia è sfilacciata,in un paio di giorni le passi tutte,non occorre una completa asportazione
Per la spollonatrice non so se ti conviene l'acquisto, quanta vigna hai 13000 metri quadri? Probabilmente ti conviene rivolgerti alle aziende specializzate nei lavori conto terzi,2-3 ore ti fanno il lavoro e non hai attrezzatura inutilizzata...
per i tralci di potatura passa con un trinciatutto.
Ciao Roberto.
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indovinato Robertola superficie è più o meno quella per il resto non potevi sapere che mi trovo in campania
e che qui i vignaioli si trovano come le mosche bianche quindi contoterzisti
zerochi mi vende una spollonatrice usata?
comunque mi darò da fare ....allora spazzola polisolfuro al 25%
e acaricida in combinazione ovicida-larvicida-adultcida dalla schiusura delle gemme in poi!
ma se dessi il polisolfuro adesso cambierebbe qualcosa?
grazie ancora dario
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Adesso sarebbe meglio non trattare perché l'azione del polisolfuro si esaurisce nel giro di 20-30 giorni, quindi nel momento che il ragnetto si sposta sulle foglie e depone le uova il polisolfuro non è più efficace...non so se l'oidio per la vostra zona è un problema oppure no, in caso affermativo considera che il polisolfuro agisce come i concimi a lenta cessione,si può dire zolfo a lenta cessione,è attivo anche a basse temperature è quindi importante nel contrastare lo sviluppo dell'oidio,che sverna al riparo delle screpolature della corteccia.
Per il prodotto insetticida valuta prima l'entità dell'eventuale attacco e solo se è necessario fai il trattamento...non eccedere con azoto perché favorisce lo sviluppo dei ragnetti.
Ciao Roberto.
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