Qual'è il periodo migliore per diradare i grappoli d'uva? Quest'anno penso sia necessario non solo per la qualità ma anche per diminuire la produzione. C'è un bel pò di vino vecchio in giro..
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diradamento grappoli uva
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Già ad inizio vegetazione bisogna eliminare i germogli doppi e quelli più deboli. In seguito e cioè in piena fioritura su varietà a grappolo compatto tipo i pinot è consigliabile un trattamento con acido giberellico per diradare un po gli acini. Molto importante è poi il diradamento manuale all ' invaiatura perchè in questo periodo si riesce a vedere meglio se la produzione è eccessiva, si vede bene quello che fatica ad arrivare a maturazione e non si rischiano scoppi vegetativi che potrebbero creare problemi di botritis. Innoltre questa operazione in questo periodo aumenta il grado zuccherino. Perciò forza che ora è il momento giusto.In questi ultimi anni si sono ottenuti grandi risultati con il taglio del grappolo a metà. L' importante è usare una forbice a punte di quelle che si usano per la vendemmia .
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Originalmente inviato da DavideMIdifficile dare una risposta precisa... troppe variabili in gioco...
dipende da:
1- varietà
2- zona
3- esposizione
4- andamento stagionale
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Volevo chiedere qualcosa in più in merito al diradamento degli acini con acido gibberellico.
Quest'anno ho provato su un ettaro di chardonnay, impiegando 10 pastiglie di berelex su 8hl di acqua, trattando in fascia grappoli.
Il trattamento è stato eseguito circa al 40% della fioritura.
Purtroppo il risultato è stato pressochè nullo... i grappoli dove effettivamente si registra un parziale diradamento sono all'incirca il 5%.
Avete qualche suggerimento? Il fatto di non aver utilizzato bagnante agral può effettivamente condizionare il risultato?
Chiedo aiuto in particolare a rotarnord!
Grazie!
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L'acido gibberellico è un ormone vegetale che promuove (non da solo) il processo di distensione cellulare, quindi non provoca un DIRADAMENTO (= cascola indotta ) degli acini, bensì un allungamento del rachide e dei pedicelli il cui risultato è l'ottenimento di grappoli più spargoli, quindi più grandi come dimensioni e con una densità (non quantità) di acini minore.
Questo agronomicamente sarebbe un toccasana su varietà compatte come i Pinot Grigi, se funzionasse! Io l'ho provato nel 2002 su 10 Ha di Pinot Grigio allevato a Sylvoz (sesto 3.20 X 1.20 doppia posta, cordone a 1.5 m da terra) nella bassa friulana, attenendomi a tutte le regole descritte in etichetta e curando personalmente la preparazione della miscela e la taratura dell'atomizzatore. Risultato ZERO rispetto al testimone non trattato.
Per diradare gli acini c'è chi sostiene la validità di trattamenti in fioritura con moderate dosi di rame idrossido . . . ma cosa vuol dire moderate? Ho visto vigneti di Merlot con allegagioni del 25% dopo un trattamento simile! Sbagliata la dose? Chi può dirlo? Non voglio dar contro a questa tecnica per principio preso, è solo che sarebbero da fare prove con dosaggi crescenti, fino ad arrivare all'obiettivo desiderato. Ma in giugno qual'è il Viticoltore che riesce a trovare tempo per simili giochetti? E l'Uva che butti via chi te la paga? E poi teniamo presente che non sempre la Vite risponde nello stesso modo ad identici interventi. E' viva, ha un carattere anche Lei!
Il diradamento dei grappoli (interi o loro porzioni) è una delle operazioni più cruciali e delicate della viticoltura, deve essere eseguita da mani esperte e con la massima tempestività, a partire indicativamente dal 30% di invaiatura in poi (per certe varietà e solo sulla base di grande esperienza, anche prima).
Sono d'accordissimo con Rotarnord che tira in ballo parametri come la vigoria (cioè il potenziale vegetativo = verde + legno) e la quantità di uva stimata . Non è semplicissimo stimare l'uva pendente, soprattutto se hai vigneti non molto omogenei, io cerco di girare per la vigna il più possibile tutti i giorni e poi ragionare con la testa e col cuore, non verrà fuori la stima al chilo, ma ci vai abbastanza vicino!
La cognizione del vigore e del carico d'uva serve a definire nelle nostre teste un punto di equilibrio del nostro vigneto e questo punto deve essere attentamente considerato e se è il caso modificato (come? sta qui la bravura intesa come espressione di una passione applicata a sapere, esperienza e ragionamenti razional - economici!)
Un consiglio che mi sento di dare a tutti i vignaioli appassionati come me (sia che abbiano tanta o poca vigna) è questo: diradate solo se c'è un effettivo bisogno (tutto ha un costo), diradate prima con gli occhi e poi con le mani, senza mai farvi sfuggire di mente ciò che volete!
X Rotarnord: concordo con quanto da te osservato sullo SMA 505 e mi piacerebbe paragonarlo in diversi ambienti e su diversi P.I.
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Chiedo scusa a checco se non ho risposto, ma mi era sfuggito il suo post.
Non sono daccordo con The Lamb quando afferma che l' acido gibbellerico non dirada. Ormai sono gia alcuni anni che nella mia zona lavoriamo con questo fitoregolatore per diradare il pinot grigio che ha un grappolo molto compatto ed i risultati sono più che ottimi. Anche a me è capitato all' inizio che non mi ha lavorato ma poi in seguito con il farsi l' esperienza abbiamo raggiunto dei risultati sorprendenti.Innanzi tutto rispondendo a checco se hai fatto 8 pillole di Berelex in 10 ettolitri di acqua è naturale che non ti abbia funzionato. Poi bisogna anche vedere se quando l'hai fatto l' umidità relativa dell' aria era bassa se c'era presenza di vento in modo che ha asciugato velocemente, se hai bagnato bene e in quale momento hai eseguito il trattamento. Perchè il trattamento funzioni bisogna fare attenzione a tutti questi elementi e ripeto il diradamento funziona in termini che una parte degli acini cadono per la mancata allegagione rendendo il grappolo più spargolo. Se il diradamento non è eccessivo non si ha perdita di raccolto in quanto gli acini diventano già da subito più grossi, ma si ha il vantaggio che l' uva matura regolarmente e non si hanno all' invaiatura vigne con l' uva che prende colore e uva completamente verde. Altro grosso vantaggio è che l' uva non va incontro a botrite cosa invece molto frequente nel pinot grigio compatto. Dove non si dirada con berelex quando il pinot grigio matura molti acini si spaccano perchè troppo compressi e da li le api e moscerini sentendo il dolce magari con l' aiuto di qualche pioggia fanno il resto e in poco tempo il marciume acido che è il più pericoloso prende il sopravvento.
Ma vediamo il motivo perchè secondo me non vi ha funzionato il trattamento. Quest 'ultimo va eseguito quando 2/3 dei fiori sono aperti perciò un paio di giorni prima della piena fioritura. Se si è in presenza di un umidità relativa alta lavora meglio. La dose va dalle due pillole di berelex per ettolitro dove si vuole diradare poco fino alle tre pillole e mezzo dove bisogna diradare di più( in genere su cloni tedeschi tipo H1.Il berelex lavora sui fiori non ancora aperti e risulta innefficace su quelli che ormai fioriscono.E' importante fare una sfogliatura prima del trattamento per colpire meglio i grappoli ed avere un risultato più omogeneo anche se in quel periodo ben pochi arrivano a fare. Purtroppo nel mio caso non arrivo mai a farla in quanto in quel periodo ho poco tempo e faccio la sfogliatura con la Olmi dopo due settimane dalla fioritura. L' importante è bagnare bene e possibilmente sulla fila passare due volte e cioè andata e ritorno.
Il mio consiglio per iniziare è farsi l' esperienza su come lavora il prodotto nella vostra zona trattando all' inizio due file con 2 pillole, due file con 2, 5, due file con tre e altre due con 3,5 pillole per ettolitro e vedere poi il risultato che vi soddisfa di più. E' normale che all' inizio non vi funzioni ma poi quando avrete acquisito una certa esperienza tutto andrà per il meglio. Nella mia zona gente che ormai ha diradato per 4 ,5 anni hanno dovuto sospendere per un anno in quanto dopo anni che si dirada con berelex l' anno dopo si ha una fuoriuscita minore di uva. Sospendento per un anno o due tutto si rimette a posto. E' importante prima fare sempre delle prove perchè in certi casi dei miei amici hanno diradato troppo e il pinot grigio in quell' anno era tutta una brattola ( noi chiamiamo così i grappoli troppo spargoli) e non erano arrivati neanche a coprire i disciplinari doc.
Ciao
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Ti ringrazio moltissimo della tua esauriente risposta!
Ho avuto notizia che sul pinot grigio questa tecnica riscuote una discreta efficacia.
Su chardonnay credo sarà un po' più difficile, cmq basterà affinare un'attimino la tecnica... ho avuto notizie di un paio di aziende nella zona dell'isonzo (friuli) le quali ricercano maturazioni parecchio avanzate delle uve chardonnay e hanno avuto ottimi risultati dall'applicazione del berelex.
Ritengo che l'inefficacia del mio trattamento sia sostanzialmente dovuta alla dose relativamente scarsa di acido gibberellico disciolto in acqua, poichè l'irrorazione è stato effettuato verso le 8 di sera.
Certo non è facile... il tempo utile x il trattamento è di circa due - tre giorni, in quei momenti il tempo è poco ( sfalcio, sfogliatura, spollonatura, diserbi...) e se il tempo è brutto...
Cmq grazie a tutti voi per aver trattato questo interessante argomento.
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diradamento grappoli uva
Buon giorno:
Mi picerebbe saperne di piu' in merito all'argomento, Quest'anno vorrei provare a diradare i grappoli d'uva e cercare di migliorare la qualità del vino.
Ringrazio chi possa darmi delle info. ed eventualmente degli schizzi su come agire sulla singola vite.
saluti.
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ciao t' invio altre informazioni inmerito...comunque cambia il titolo del furum e dai...
ciao và ...
Conviene comunque valutare una crescita proporzionale all'andamento climatico ed alle piogge estive, che possono indurre un aumento ponderale dei grappoli in conseguenza al diradamento, influenzando così il risultato finale. E' quindi sempre opportuno un aggiustamento in corso d'opera, che comunque sarà meno necessario se si sarà proceduto in maniera tempestiva ed accurata alla prima fase come sopra esposto. In aggiunta a queste operazioni si può intervenire, in produzioni di elevatissima qualità, a mutilazioni del grappolo (racemi apicali, ali laterali) basate sul fatto che talune parti del grappolo, in varietà di elevate dimensioni, tendono a maturare in ritardo o a non maturare affatto.
Rimane da valutare il costo economico di queste operazioni, da compiere completamente a mano, che influiscono non poco sul costo di produzione dell'uva; è ovvio quindi che tali pratiche devono essere dedicate principalmente a produzioni di elevato standard qualitativo e conseguente livello di prezzo.
calli
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Benvenuto anche a te Calli, siccome siete nuovi, vi invito a leggere BENE il regolamento del forum, il quale VIETA di aprire argomenti doppi...
Naturalmente essendo dei nuovi iscritti non conoscete bene le varie funzioni del forum e mi auguro che la vostra permanenza tra noi sarà molto lunga così che riusciate a scoprire le innumerevoli "meraviglie" che riserva questa "gabbia di matti".
Il fatto è che cambia il titolo ma l'argomento è identico, si rischierebeb così di rendere il forum incasinato e nient'altro...
Non è sicuramente un rimprovero il mio, è solo un consiglio...la prossima volta se avete qualche dubio su un argomento nuovo da aprire, chiedete prima ai moderatori tramite MP, loro sicuramente vi daranno una grossa mano...
ciao ancora a tutti e due e buona continuazione.ACTROS"CB COMINO"
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Originalmente inviato da LunoCiao:
Io Poto Le Vigne A 2 Archetti , Se Devo Diradare Quali Grappoli Tolgo ?
Senza dubbio mi sono espresso male.
Non so quali grappoli eliminare.
es. elimino quelli alla fine dell'archetto oppure quelli superiori.
So che devo eliminare i piccoli sopra, null'altro.
saluti.. Il diradamento dei germogli è facile da capire,ma laborioso da fare. Partiamo innanzitutto dal tipo di potatura ad archetto che è molto diffuso, ma presenta alcuni diffetti. Quello più importante è che non si ha un buon ed omogeneo germogliamento lungo il tralcio, perchè tende a riempirsi meglio nella parte alta e centrale del tralcio, mentre nella parte finale tende a rimanere più diradato. Sarebbe meglio, per avere un germogliamento più regolare, partire con il tralcio nuovo venti cm sotto il filo di ferro e con una curva ampia , senza strozzature legarlo dritto lungo il filo, ma qui bisognerebbe aprire un post solo per la potatura. Il diradamento dei germogli è la prima operazione di diradamento dell' uva e consiste nell' eliminare i gemogli più piccoli, quelli doppi usciti da una sola gemma lasciando quello più vigoroso,ed eliminare una parte di germogli dove sono troppo ravvicinati diradandoli regolarmente lungo tutto il tralcio. Prima controllare bene se sulla vite c' è stata una fuoriuscita di germogli con tanta uva. In genere se trovi un grappolino fra la seconda e terza foglia vuol dire che si ha un buon numero di grappoli ed in genere in questi casi si hanno germogli con tre grappoli. Quando accade questo, in seguito è meglio eliminare il terzo grappolo. Il mio consiglio è di non esagerare mai troppo con il diradamento in questa fase di germogliamento in quanto l' annata è ancora lunga e potrebbero esserci delle gelate o una fioritura con scarsa allegagione. E' meglio intervenire piuttosto con delle correzioni più avanti.Magari più avanti ti posto qualche foto, ma per ora da me, appena appena, che si vedono le gemme ingrossarsi. Quest' anno siamo abbastanza in ritardo con la stagione.
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X ROTARNORD
ciao Rotarnord, ben ritrovato!
Approposito di diradamento p.grigio, cosa mi dici del diradare assieme ai germogli doppi e piccoli, anche alcuni di quelli normali, per contenere il n.grappoli? Se ho capito bene.., così mi è stato detto da un tecnico viticolo. Con tale accorgimento però, mi sorge il dubbio di togliere troppo, e troppo presto.
Già che stimare la produzione in corso d'opere per me è difficile.(a tal proposito c'è qualche metodica matematica da adottare? O si va ad occhio?)
L'anno scorso ho tolto i doppi ed i piccoli ed all'invaiatura quelli verdi piccoli che non vanno avanti. Non ho usato Berelax per inesperienza, ho sfogliato, fatto i trattamenti consigliati dai bollettini e basta.
Ho avuto pochissimi grappoli con un pò di marciume, uva bellissima.(la fortuna dei dilettanti, ..ma anche tante alzataccie alle 4 di mattina prima di andare al mio primo lavoro alle 8...)
Circa un 10% in meno di produzione rispetto alla media delle annate normali.
Poi apro un argomento sui cloni e portinnesti di cui ne vorrei sapere di più, ci si risente la.
Grazie come sempre per i tuoi preziosi consigli.
Alle prossime ciao Stefano
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dal germogliamento in poi quello che si deve gestire è il "famoso" equilibrio vegeto - produttivo; le combinazioni portinnesto clone e il comportamento delle varietà in campo sono così diverse che in pratica ogni viticoltore è.... un caso a sè! infatti ogni anno, vuoi per l'andamento climatico, per l'intensità di concimazione, per l'età del vigneto etc... si verificano condizioni particolari. viti vigorose hanno germogli che spuntano da tutte le parti, togliendoli si da ordine e minor affastellamento, ma si devono metter in conto magari una cimatura in più e la gestione più difficile delle feminelle... comunque vada e quale che sia la gestione della chioma dei vostri vigneti nel corso dell'anno, il periodo migliore e meno rischioso per diradare è all'invaiatura; solo così i grappoli rimasti sono avvantaggiati nell'accumulo zuccherino e la pianta non ha la tipica reazione fisiologica successiva ai diradamenti precoci, ovvero privilegiando l'aspetto vegetativo a quello produttivo...
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Non sui grappolini appena formati, perchè sarebbe un lavoro impossibile, ma sui nuovi germogli.Al germogliamento si fa una prima valutazione e si osservano quanti germogli fuoriescono e quanti grappolini in media ci sono per ogni germoglio. Se tutte le gemme del tralcio hanno uno o due germogli con circa tre grappolini a testa ci troviamo sicuramente a doverne eliminare una parte perchè la produzione risulterebbe eccessiva. Si eliminano quelli doppi, quelli più deboli e quelli troppo ravvicinati.Questo lavoro va eseguito prima che i germogli diventino troppo lunghi, perchè altrimenti si provocherebbero, con lo strappo delle lesioni.In seguito dare anche molta importanza alla legatura, in modo da non permettere ammucchiamenti dei nuovi tralci e dare importanza come ha scritto fordjans all' equilibrio vegeto produttivo. Il diradamento dei grappoli va fatto poi come già scritto all' invaiatura ossia quando gli acini cominciano a maturare, perchè è lì che i grappoli si avantaggiano del grado zuccherino. In questo periodo non ci sono pericoli per scoppi vegetativi, mentre al germogliamento questa operazione va valutata con maggior accuratezza.
X L85 Sono solo un viticoltore.
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Vitality ciao: mi sa tanto che mi stò incasinado.
Tu dici Non sui grappolini appena formati, perchè sarebbe un lavoro impossibile, ma sui nuovi germogli.
(i nuovi germog. sarebbero ?)
- gemma all'inizio
- germoglio e poi grappolo o grappoli ? giusto ?
- la valutazione si fà solo quando ci sono i grappolini all'inizio o no ?
x favore mi chiarisci
un saluto.
Al germogliamento si fa una prima valutazione e si osservano quanti germogli fuoriescono e quanti grappolini in media ci sono per ogni germoglio..................
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Originalmente inviato da LunoVitality ciao: mi sa tanto che mi stò incasinado.
Tu dici Non sui grappolini appena formati, perchè sarebbe un lavoro impossibile, ma sui nuovi germogli.
(i nuovi germog. sarebbero ?)
- gemma all'inizio
- germoglio e poi grappolo o grappoli ? giusto ?
- la valutazione si fà solo quando ci sono i grappolini all'inizio o no ?
x favore mi chiarisci
un saluto.
Al germogliamento si fa una prima valutazione e si osservano quanti germogli fuoriescono e quanti grappolini in media ci sono per ogni germoglio.................., ma almeno mi rendevo conto se la produzione era notevolmente sopra i disciplinari Doc.
Ultima modifica di Vitality; 16/04/2006, 06:07.
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Vitality ciao.
Ti ringrazio x la comprensione, ho capito quasi tutto ma avrei 1a domanda; tu dici :
x fare uva di buona qualità non bisogna lasciare più di 2 grappoli /germoglio OK. E perciò quelli più lontani dalla gemma di partenza vanno tagliati all' invaiatura.
Ho capito cosa è l'invaiatura OK. nota (io poto a 2 archetti)
Domanda ; cosa intendi per grappoli + lontani dalla gemma di partenza ?
sono per caso quelli verso la fine dell'archetto ?
ti ringrazio un saluto ciao.
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Sono un nuovo entrato ed un neo viticoltore con tanta voglia di fare e poco tempo a disposizione, integro quindi con il Web le informazioni di cui ho bisogno.
Anche io poto ad "archetto" e volevo chiedere quante gemme vanno lasciate per ogni archetto e quanti grappoli per ogni vite (massimo 2 grappoli per ogni gemma).
Le variabili sono molte per rispondere, magari consideriamo una quantità minima per una vite giovissima o molto vecchia ed una quantità massima per una vite in pieno vigore.
Scusate se ho chiesto troppo (chi non chiede non impara!) o se ho sbagliato forum.
Grazie
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[QUOTE=ggyno]ma se faccio un trattamento col berex in post fioritura come consigliato solo sui grappoli , quale e' la dose giusta?[/QUOTE
Ti consiglio di andare sul sito www.iasma.it ed entra in servizi. Qui trovi un notiziario in pdf da scaricare intitolato sfogliatura e diradamento chimico.
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