MMT Forum Macchine

Annuncio

Collapse
No announcement yet.

Farmer's Market

Collapse
X
 
  • Filtro
  • Data
  • Visualizza
Cancella tutto
new posts

  • Farmer's Market

    Creo questo argomento sperando di non fare un doppione ..., poi moderatori intervenite pure...
    Volevo mettere a confronto le esperienze di chi come me partecipa ai mercatini degli agricoltori con i propri prodotti.
    Inizio io...: da due anni partecipo al mercatino della coldiretti che si tiene una volta al mese a Ferrara in centro storico, e da quest'anno con uno sparuto gruppetto di agricoltori ho messo in piedi un mercatino nel nostro comune di residenza, Bondeno, da tenersi tutti i sabato mattina. Per riuscire ad aggirare i problemi burocratici..., si è deciso di fondare un'associazione no profit che prendesse in gestione gratutamente il suolo pubblico, gentilmente cocesso dall'amministrazione comunale, e che si occupasse dell'organizzazione del mercato. Siamo partiti il 30 giugno e dopo circa 2 mesi si sono incominciati a vedere i primi risultati e adesso siamo abbastanza soddisfatti. Dai 6 soci fondatori, siamo arrivati a 12 e oltre al mercato di Bondeno, partecipiamo a vari appuntamenti domenicali straordinari anche nei paesi vicini nonchè a Ferrara, come fiere, sagre o come adesso in occasione del natale...e insomma che devo dire...è diventato un secondo lavoro ed è da settembre che non ho un week-end libero.... ovviamente si ha anche un riscontro economico (nei mesi buoni...) e anche un ritorno per chi come me ha la vendita diretta in azienda, perchè un po' di gente ti viene a trovare anche a casa...
    Per finirla...vorrei precisare che la nostra associazione è svincolata da ogni associazione di categoria... per evitare i soliti casini che avrebbero posto non poche difficoltà alle attività svolte...

  • #2
    Grandi! Così si fa...
    I miei complimenti, io ci credo molto: l'importante è essere capaci di investire nello sviluppo dell'idea e di rinnovarsi nel tempo, altrimenti si rischia poi di perdere in credibilità da parte dell'utenza.
    Ciao!
    Az. Agr. Il Tralcio

    Commenta


    • #3
      ...ben detto! grazie LorenzVigna, infatti sono curioso di confrontarmi con altre realtà.... anche perchè ho in mente parecchie idee..... scrivete....!

      Commenta


      • #4
        Posso sapere che prodotti tratti?

        Commenta


        • #5
          x silvestrone: uova biologiche, riso vialone nano e carnaroli, farina e semola di riso, biscotti con farina di riso, pere biologiche durante la stagione...e in futuro anche mele, sempre bio.

          Commenta


          • #6
            Filiera Corta (FarmersMarket)

            Salve,
            in molte città si sta sperimentado un modo nuovo per avvicinare produttori e consumatori attraverso la filiera corta allestendo mercatini dove solo gli agricoltori possono andare a vendere la propria produzione, girovagando in internet ho trovato molti siti che ne parlano ma è difficile trovare delle testimonianze tangibili di chi ha intrapreso questa attività.

            a mio avviso i punti forti sono diversi , dare slancio ad una economia autoctona capace cosi di valorizzare i prodotti locali , dar la possibilità al produttore di vedere incrementati i propri guadagni che nascono proprio da questo rapporto diretto.

            detto questo mi piacerebbe sapere quali sono le vostre esperienze (sia da produttori che da consumatori), le vostre strategie di vendita per far magari affermare un prodotto tipico, o se magari conviene o è solo la solita moda passeggera!

            aspetto vostre opinioni,
            Ale$$io

            Commenta


            • #7
              Puoi postare alcuni link ?

              Da parte mia approvo questo tipo di iniziative.
              Qualcuno conosce anche quella promossa da Slow Food della ristorazione Km zero ?
              Non sarebbe un valido connubio ?

              Commenta


              • #8
                un buon sito che tratta interamente l'argomento è www.mercatidelcontadino.it/ dando consigli sia dalla parte del consumatore e sia da quella del produttore.
                ma i prezzi che i produttori devono dare alle proprie merci sono dati da indicazioni generali fissi o possono dare loro stessi un prezzo concorrenziale?

                se ho capito bene la ristorazione a km0 è un'iniziativa che fa si che i prodotti siano acquistati direttamente dalle imprese agricole circostanti per poter essere poi presentati sulle tavole dai ristoranti che accettano l'iniziativa.
                tutti e due secondo me sono valide altarnative a un mondo economico che non riconosce adeguate retribuzioni ai produttori in relazione agli sforzi sostenuti!
                saremo capaci di accettare la sfida?

                vorrei avere qualche testimonianza di qualcuno che ha intrapreso una delle due strade o magari solamente cosa ne pensate dal lato consumatori per capire se è un valido passo da prendere in considerazione.

                Commenta


                • #9
                  da parte del produttore ti posso dire che nei mercati è importante che ti facciano pagare il meno possibile per gli stand. gli enti tipo Comune dovrebbero aiutare. se pensi al viaggio in macchina,al tempo e al prezzo del tuo prodotto devi vendere parecchio solo per ripagarti la casetta e la panca che ti prestano.
                  poi dipende dal giro di affari ovviamente e se vuoi farti pubblicità o vendere mlto proprio a una determinata manifestazione

                  Commenta


                  • #10
                    Originalmente inviato da simotre Visualizza messaggio
                    da parte del produttore ti posso dire che nei mercati è importante che ti facciano pagare il meno possibile per gli stand. gli enti tipo Comune dovrebbero aiutare. se pensi al viaggio in macchina,al tempo e al prezzo del tuo prodotto devi vendere parecchio solo per ripagarti la casetta e la panca che ti prestano.
                    poi dipende dal giro di affari ovviamente e se vuoi farti pubblicità o vendere mlto proprio a una determinata manifestazione
                    La cosa che i produttori dovrebbero prendere in considerazione l'ha detta in parte simotre, cioè i costi. Alla fine andar a vendere tramite i farmer's market è anche un costo..il trasporto, lo stend, la manodopera (che dovrà pur esser retribuita) il confezionamento e poi anche la pubblicità...ovviamente tutto a un costo..ed è quindi auspicabile che ogniuno faccia poi i suoi conti prima di scelgliere questa strada...
                    adex faccio una domanda: ma in questi mercati mi par di aver capito che si vende di tutto(dal prodotto fresco a quello lavorato)..
                    ecco, per il prodotto lavorato non ci sono problemi, ma per il prodotto fresco... direi che sia abbastanza "scomodo" anche perchè se non lo vendi lo butti via..
                    cmq...ci sono molti acquirenti che comprano a questi mercati??mi sapete dare un'ordine di grandezza?

                    Commenta


                    • #11
                      indubbiamente vendere prodotto fresco è problematico..basta pensare alla verdura.chi vende ortaggi ha una cella frigo in genere. io vendo mele e pere e già per queste ultime è un problema la consevazione.poi le grandi aziende si organizzano meglio.
                      gli acquirenti dipendono da diversi fattori.
                      -il tuo nome e quindi come lavori e da quanto
                      -cosa vendi (magari una cultivar particoalre la vendi meglio perchè incuriosisce,importante comunque la qualità del prodotto se vuoi che ritornino a comprare)
                      -da non sottovalutare anche il posto all'interno del mercato stesso.se sei su un passaggio obbligato è meglio
                      -tipo di mercato,quanto è publicizzato ,se c'è da molto tempo,se è un appuntamernto fisso conm il consumatore.
                      insomma è difficile dare un numero e quantificare viste le vatriabili delcaso. ti posso però dire che se c'è un buon giro e sei in un posro buono e così via,con molti visitatori le mele "volano"

                      Commenta


                      • #12
                        x faro: da organizzatore di un seppur piccolo farmer'market, ti posso dire che la carta vincente è la serietà del produttore, che deve portare in piazza solo esclusivamente prodotti di qualità e ottenuti nella propria azienda, tralasciando tutti quei produttori che tali non sono, e che sono dei veri e propri commercianti, e ti posso garantire che ce n'è parecchi in giro (con la scusa tipica "che si ma vabbè guarda che io posso vendere il 49% non mio...."). In primo luogo per contenere i prezzi (perchè se uno compra per rivendere tanto basso non può stare...) e in secondo luogo per non dare un'alibi ai negozi presenti anche loro in piazza, che, anche se in misura piccola, un po' ne risentono e non aspettano altro che un passo falso per "fregarti" e far chiudere il mercatino.
                        Poi per garantire una certa redditività all'agricoltore che viene in piazza, si è deciso in accordo col Comune di aprire al mercato a non più di tre aziende agricole per ogni prodotto... ovviamente in relazione alla piazza, è logico che se si è in una grande città c'è molto più spazio.
                        Infine è ovvio che se il mercato è appena nato bisogna portare molta pazienza, ma poi se ci si comporta correttamente i risultati arrivano. Un'altra cosa per sostenere i vari costi del mercato (pubblicità, gazebo, materiale vario....) non bisogna mai smettere di andare a bussare alle porte dell'amministrazione locale per avere un po' di fondi... e sopratutto, noi a Bondeno ci autotassiamo ogni qualvolta si viene in piazza, cifre modiche, ma che alla fine ti permettono di poter spendere per portare avanti il tutto....

                        Commenta


                        • #13
                          mi sa che verrò a fare un giro nel vostro mercato....
                          allora, quindi voi 12produttori sabato mattina allestite i farmer's market...ma tutti i sabato? cioè, dovete garantire una presenza continua?qual'è a tuo avviso (mercury) il fattore critico per questi mercati?
                          quali son stati i principali problemi per organizzarlo a livello istituzionale e a livello di imprese?

                          Commenta


                          • #14
                            x faro: attualmente siamo in 10 produttori partecipanti e abbiamo l'obbligo di essere in piazza tutti i sabato... tranne quando diluvia ovviamente...., in primo luogo l'obbligo è verso i consumatori, per garantirgli la massima continuità e la certezza di trovare sempre i prodotti... e in secondo luogo con l'amministrazione comunale che ha "investito" sul mercato con lo scopo di dare una mano alle imprese agricole del territorio. Quindi come potrai aver capito dal Comune non abbiamo avuto nessun ostacolo, anzi siamo stati incentivati a partire ancor prima dell'uscita del decreto, un po' di problemi invece li ho avuti nel convicere le aziende agricole a mettersi in piazza... ma col tempo si è risolto anche quello. Come fattori limitanti, ripeto che il primo è il prezzo che deve essere concorrenziale altrimenti non si conclude niente sopratutto in tempi come questi dove di denari ne girano sempre meno... e poi se possibile tenere al di fuori dell'organizzazione del mercato le associazioni di categoria, per evitare "invidie" reciproche (fra le associazioni... del tipo "perchè il tuo socio sì e il mio no..." e via dicendo) e anche (parere personale) perchè il mercatino deve essere il mercatino dei produttori, non delle associazioni... vedi quei mercati tutti "gialli" che sembrano solo un grande spot folcloristico per l'associazione di turno...
                            Allora Faro ti aspettiamo!

                            Commenta


                            • #15
                              Farmer's Market

                              Salve

                              Sulla stampa ho letto diversi articoli a proposito dei farmer market.
                              Secondo me vi possono essere vantaggi sia per il venditore che per l'acquirente.
                              Ultima modifica di Potionkhinson; 17/10/2008, 19:25. Motivo: messaggio spostato (prima di aprire una discussione utilizza la funzione "cerca").

                              Commenta


                              • #16
                                Originalmente inviato da spimi99 Visualizza messaggio
                                Salve

                                Sulla stampa ho letto diversi articoli a proposito dei farmer market, dove il produttore può vendere direttamente al consumatore, abbreviando così la filiera. Voi che cosa ne pensate?
                                Secondo me vi possono essere vantaggi sia per il venditore che per l'acquirente.
                                E' una possibolità,ma unapossibilità di nicchia che solo pochi in determinate condizioni possono utilizzare
                                Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

                                Commenta


                                • #17
                                  Originalmente inviato da mefito Visualizza messaggio
                                  E' una possibolità,ma unapossibilità di nicchia che solo pochi in determinate condizioni possono utilizzare
                                  Perchè può essere utilizzata solo da pochi?

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Originalmente inviato da spimi99 Visualizza messaggio
                                    Perchè può essere utilizzata solo da pochi?
                                    perchè solo pochi ne hanne le condizioni e le capacità,perche se in una zona di 500000 abitanti si produce un prodotto per 50000000 di abitanti,mica glielo puoi far mangiare.
                                    Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

                                    Commenta


                                    • #19
                                      Originalmente inviato da mefito Visualizza messaggio
                                      perchè solo pochi ne hanne le condizioni e le capacità,perche se in una zona di 500000 abitanti si produce un prodotto per 50000000 di abitanti,mica glielo puoi far mangiare.
                                      Hai ragione, sicuramente la tua considerazione è giusta per le coltivazioni intensive di cereali. Ma se un agricoltore vende dei prodotti orticoli o frutticoli potrebbe essergli molto conveniente il fatto di poter vendere direttamente al consumatore.
                                      Tra i frequentatori di questo forum non vi è nessuno che abbia già provato un sistema di vendita diretta?

                                      Commenta


                                      • #20
                                        Originalmente inviato da spimi99 Visualizza messaggio
                                        Hai ragione, sicuramente la tua considerazione è giusta per le coltivazioni intensive di cereali. Ma se un agricoltore vende dei prodotti orticoli o frutticoli potrebbe essergli molto conveniente il fatto di poter vendere direttamente al consumatore.
                                        Tra i frequentatori di questo forum non vi è nessuno che abbia già provato un sistema di vendita diretta?
                                        Stai pensando alle mele della val di non?
                                        O alle pere e pesche della romagna?
                                        Se una soluzione è comoda e conveniente verrà utilizzata da molti,se verrà utilizzata da molti probabilmente la convenienza calerà.
                                        Perchè dovrebbero venire da te piuttosto che da un altro?
                                        Ecco se hai la risposta all'ultima domanda,forse sei avvantaggiato.
                                        Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

                                        Commenta


                                        • #21
                                          Originalmente inviato da mefito Visualizza messaggio
                                          Stai pensando alle mele della val di non?
                                          O alle pere e pesche della romagna?
                                          Se una soluzione è comoda e conveniente verrà utilizzata da molti,se verrà utilizzata da molti probabilmente la convenienza calerà.
                                          Perchè dovrebbero venire da te piuttosto che da un altro?
                                          Ecco se hai la risposta all'ultima domanda,forse sei avvantaggiato.
                                          Beh, la risposta Mefito è semplice: concorrenza e libero mercato.
                                          Non che questo, per carità, sia sempre un toccasana! Ma il "gioco" della vendita diretta punta a togliere quote di mercato (senz'altro di nicchia, ma in forte espansione come segnalano i dati) alla GDO su prodotti locali.
                                          Il plusvalore del prodotto aziendale è la conoscenza, da parte del consumatore, dell'intera filiera.
                                          Poi se io ho il negozietto aziendale dove vendo vino e il mio vicino pure, beh... lì ci sarà una sana concorrenza.
                                          Attenzione, non dico affatto sia tutto rose e fiori! Però è un'opportunità che gli agricoltori possono sfruttare.

                                          Io apro fra 2-3 settimane il punto vendita in azienda: vi saprò dire!
                                          Ciao!

                                          Lorenzo
                                          Az. Agr. Il Tralcio

                                          Commenta


                                          • #22
                                            Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggio
                                            Io apro fra 2-3 settimane il punto vendita in azienda: vi saprò dire!
                                            Allora la discussione più indicata (per te) è questa.

                                            Commenta


                                            • #23
                                              per i prodotti trasformati puo' esser un opportunitá, per i prodotti freschi no!o almeno...solo per quei "agricoltori" che hanno 4 piante in croce con quantitativi talmente limitati che se vogliono li possono vender nei farmermarket.

                                              Se si volesse contrastare concretamente la GDO, bisognerebbe cercare di creare delle maggiori concentrazioni della offerta in modo tale da ridurre la possibilitá di scelta della gdo e quindi aver + peso sul mercato.Questo ´sará possibile solo mediante grosse associazioni, un po come alcune cooperative italiane che per alcuni prodotti son riusciti a raggiungere quantitativi signitificativamente elevati.
                                              Di commercianti in italia ce ne sono troppi!
                                              E di ambulanti pure..
                                              il problema dei farmermarket può esser anche il fatto che il prezzo in questi mercati sia uguale ai prezzi della GDO..o poco + basso.
                                              Se invece di generalizzare il concetto di farmer market, si cercasse di concentrarsi solo sui prodotti di eccellenza per me avrebbe + senso...per far un esempio: una cantina che vende un vino di livello di tavernello è un farmer market, mentre una cantina che vende un vino trasformato di qualitá è piu di un farmer market...non so se mi spiego..

                                              Commenta


                                              • #24
                                                Vendita diretta

                                                Originalmente inviato da spimi99 Visualizza messaggio
                                                Hai ragione, sicuramente la tua considerazione è giusta per le coltivazioni intensive di cereali. Ma se un agricoltore vende dei prodotti orticoli o frutticoli potrebbe essergli molto conveniente il fatto di poter vendere direttamente al consumatore.
                                                Tra i frequentatori di questo forum non vi è nessuno che abbia già provato un sistema di vendita diretta?
                                                25 anni fa circa nel ns comune, con aspre battaglie in quanto osteggiati dall'associazione commercianti, assieme alla coldiretti e alla comunità montana siamo riusciti ad aprire un mercatino per la vendita diretta dei ns prodotti freschi. Le aziende che vi hanno partecipato nel corso degli anni con alterne fortune sono state molte ma si tratta di aziende a conduzione familiare con al più 1/2 ettari di terreno coltivato a frutteti e ortaggi. Senza questa invenzione molti terreni sarebbero oramai invasi dai rovi in quanto in precedenza vi erano solo due modi per vendere la ns merce:
                                                -) ai commercianti della zona che non ti davano niente
                                                -) ai mediatori che la spedivano nelle grandi città del nord che ti davano anche meno
                                                Eravamo al collasso, alla fame, ma con questo mercato siamo sopravvissuti e abbiamo migliorato le ns micro aziende e il ns tenore di vita. La mia è forse l'unica azienda che è stata sempre presente sin dalla costituzione. Il mercato si svolge 3 volte la settimana al pom (3 ore di vendita circa) in estate e solo due volte alla settimana in inverno su suolo pubblico di cui paghiamo una tassa forfettaria onesta. Purtroppo non è tutto oro quel che luccica, in quanto, nonostante ci sia un regolamento che vieta per esempio di fare compravendita, ci sono molti soggetti imbroglioni che spacciano per loro produzioni che non lo sono e questo negli anni ha rovinato l'immagine che ci eravamo creati; gli stessi che non rispettano gli orari e cercano di vendere prima per fregarti, o che praticano prezzi a volte superiori a quelle delle botteghe del centro con la scusa che la roba è fresca. Tutto questo perchè le stesse associazioni che ci hanno aiutato ad intraprendere questa strada non si sono fatte carico di mantenere l'ordine facendo rispettare i regolamenti con sanzioni e controlli sulle produzioni. é la solita storia all'italiana, se c'è una cosa che funziona bene non ci si cura di preservarla nel tempo.
                                                Personalmente ritengo che questa forma di vendita diretta (se regolamentata bene) sia un enorme vantaggio per chi la pratica potendo monetizzare bene e subito la propria produzione, ma anche per chi compra che spende meno e ha prodotti migliori. Poi se la zona è turistica come la ns ancora meglio. Faccio un esempio:
                                                nel periodo d'oro, anni 80-90, in un'ora con 4 persone a servire dietro al bancone, riuscivo a smerciare sino a 6 quintali di frutta e verdura e vi garantisco che alla fine della serata eri morto di stanchezza (anche perchè tutto veniva raccolto e confezionato a partire al massimo dal pom precedente, solo le verdure a foglia larga venivano raccolte per ovvi motivi la mattina stessa) ma quando contavi l'incasso ti passava tutto!
                                                Oggi non è + così, la vendita e totalmente cambiata, si vende la metà di allora e in molto + tempo, il mercato è decaduto per i motivi sopra esposti e la gente compra molto meno complice anche la crisi economica iniziata nel 2001 e che si protrae tuttora, ma è cambiato anche il turismo, nessuno si ferma più di 15 gg a volte fanno solo i we, al sabato lavori ma negli altri due giorni si fa poco.
                                                Comunque rimane la ns unica fonte di sostentamento e le ultime liberalizzazioni effettuate in agricoltura ci stanno aiutando un poco: mi riferisco alla possibilità di vendere anche prodotti confezionati (conserve, salse, marmellate, uova, polli e conigli, persino prodotti gastronomici complessi) senza dover sottostare a tutte quelle rigide normative sanitarie di solito richieste in altri campi della ristorazione sui locali di produzione adoperati, che devono sì essere puliti, ci mancherebbe, ma per i quali non è richiesto in pratica nessun altro adeguamento che renderebbe antieconomica l'attività: è sufficiente una cucina attrezzata ad uso civile.
                                                Questo ci sta aiutando di nuovo in quanto spesso ci troviamo con eccedenze di frutta e anche verdure invendute e che non sono ripresentabili due giorni dopo sul mercato (anche perchè nel frattempo ve ne è a disposizione di nuova e + fresca) ma che è comunque commestibile e adatta per essere confezionata: si pensi alle eccedenze di pomodori che possono essere trasformati in salsa, alla frutta in marmellata, ecc. Tutti prodotti che si possono vendere in inverno quando la produzione è molto scarsa e le vendite ne risentono. Noi abbiamo appena iniziato ad inoltrarci in questo nuovo tipo di mercato, complice anche l'enorme pubblicità che si sta facendo ai cibi biologici e tipici e che sta trainando anche le ns piccole attività: la gente spende magari poco nella verdura e nella frutta, ma compra volentieri la conserva di pomodoro o la marmellata o il limoncello perchè genuini e molto spesso molto + gustosi dei prodotti industriali.
                                                Tutta questa pappardella per dire che sì, queste forme di vendita diretta vanno sicuramente nella giusta direzione: aiutano che vende e chi compra, ma aiuterà soprattutto a migliorare la qualità di quello che si immetterà sui mercati nei prossimi anni. Infatti ritengo che se questi mercatini prolificheranno molto daranno un duro colpo alle multinazionali alimentari che saranno costrette a rivedere le loro politiche aziendali, producendo prodotti di qualità migliore e soprattutto pagandoli meglio al produttore. Il mio timore però è che questa tendenza si smorzi nel tempo anche a causa delle pressioni esercitate dalle stesse multinazionali sui governi centrali e quindi giù giù sino alle amministrazioni locali: è il loro disinteresse che farà crollare tutto lasciando i vari mercatini nell'anarchia e rendendoli antieconomici e mettendoli in cattiva luce agli occhi dei cittadini. Speriamo che non succeda e che la gente apra gli occhi per bene e ci dia ragione ugualmente, ma se i produttori diretti non si danno una regolata nei comportamenti la vedo dura. Questa è la mia esperienza, spero vi sia utile, a noi lo è stata e malgrado tutto lo è ancora, ma mi fa rabbia sapere che le cose potrebbero andare molto meglio e la colpa è spesso dell'ingordigia dei produttori che non sanno accontentarsi, che spesso sono miopi e pensano ad incassare ora senza pensare al domani: ma è questione anche di mentalità arretrate come quelle che fanno parte degli agricoltori della mia zona, magari altrove è diverso.
                                                Buona anno a tutti e se avete domande fatevi avanti.

                                                Commenta


                                                • #25
                                                  Originalmente inviato da lory71 Visualizza messaggio
                                                  ...se avete domande fatevi avanti.
                                                  Eccomi!!!
                                                  Originalmente inviato da lory71 Visualizza messaggio
                                                  Purtroppo non è tutto oro quel che luccica, in quanto, nonostante ci sia un regolamento che vieta per esempio di fare compravendita, ci sono molti soggetti imbroglioni che spacciano per loro produzioni che non lo sono...
                                                  premesso che spacciare un bene acquistato come "produzione propria" è illegale, la Vendita Diretta contempla la "possibilità" di vendere prodotti extra-aziendali (ma per questo argomento c'è la discussione specifica...).
                                                  Quello che (invece) voglio chiederti è: quale regolamento?... si tratta di un regolamento "interno"?
                                                  Originalmente inviato da lory71 Visualizza messaggio
                                                  ...le ultime liberalizzazioni effettuate in agricoltura ci stanno aiutando un poco: mi riferisco alla possibilità di vendere anche prodotti confezionati (conserve, salse, marmellate, uova, polli e conigli, persino prodotti gastronomici complessi) senza dover sottostare a tutte quelle rigide normative sanitarie di solito richieste in altri campi della ristorazione sui locali di produzione adoperati, che devono sì essere puliti, ci mancherebbe, ma per i quali non è richiesto in pratica nessun altro adeguamento che renderebbe antieconomica l'attività: è sufficiente una cucina attrezzata ad uso civile.
                                                  ..... da quale Regione scrivi? si tratta di norme regionali? potresti citarle?
                                                  Saluti

                                                  Commenta


                                                  • #26
                                                    Originalmente inviato da Potionkhinson Visualizza messaggio
                                                    Eccomi!!!

                                                    premesso che spacciare un bene acquistato come "produzione propria" è illegale, la Vendita Diretta contempla la "possibilità" di vendere prodotti extra-aziendali (ma per questo argomento c'è la discussione specifica...).



                                                    Quello che (invece) voglio chiederti è: quale regolamento?... si tratta di un regolamento "interno"?

                                                    ..... da quale Regione scrivi? si tratta di norme regionali? potresti citarle?
                                                    Saluti
                                                    vero, questo si può fare nei limiti consentiti dalla legge...ma il ns regolamento interno, quello proposto dalla comunità montana e firmato da tutti gli aderenti e pure dal comune non prevede la possibilità di commerciare come alcuni fanno. Mi spiego meglio: un conto è se tu prendi la cassetta di patate dal vicino, un conto è se vai ai mercati generali ad acquistare che so le mele del trentino e le spacci per nostrane. In ogni caso, anche vendendo merce dei vicini vale la regola che la tua produzione deve essere preponderante rispetto alla parte acquistata. Anche qui però si pone un problema: come controlli questo fenomeno? Se io prendo 50 qli di patate dai vicini e passo la fatidica soglia del 50% prevista dalla legge, chi mi può controllare dato che acquisto in nero? Purtroppo questo accade e penalizza chi veramente fa il lavoro con scrupolo, ma tanto nessuno controlla.

                                                    Scrivo dalla liguria, ma le norme sono identiche in tutta italia credo salvo forse qualche caso. Io comunque ti porto l'esperienza del mio comune, ma so per esempio che comuni limitrofi sono molto più severi nei controlli e certe cose non le permettono, c'è la sospensione e persino la radiazione dal mercato.
                                                    Per quanto riguarda la normativa mi rifaccio a quella nazionale sulla vendita diretta di cui sicuramente sei aggiornato: entro certi limiti puoi commerciare e le norme sulla sicurezza alimentare sono meno restrittive in agricoltura rispetto alla ristorazione, tant'è vero che chi apre un agriturismo lo sa.

                                                    Commenta


                                                    • #27
                                                      Originalmente inviato da lory71 Visualizza messaggio
                                                      vero, questo si può fare nei limiti consentiti dalla legge...ma il ns regolamento interno, ecc...
                                                      Ok... era quello che pensavo...
                                                      Originalmente inviato da lory71 Visualizza messaggio
                                                      Per quanto riguarda la normativa mi rifaccio a quella nazionale sulla vendita diretta.....e le norme sulla sicurezza alimentare sono meno restrittive in agricoltura rispetto alla ristorazione, tant'è vero che chi apre un agriturismo lo sa.
                                                      su questo punto, invece, continuo ad avere qualche perplessità...
                                                      Primo: perché (giustamente) l'attività agricola e la ristorazione non possono essere equiparate (parliamo di produzione di alimenti vs somministrazione di alimenti)... quindi è più che giusto che siano regolamentate in maniera diversa. (nel tuo caso, c'è "esposizione e vendita"... non c'è somministrazione).
                                                      Secondo: le norme sulla sicurezza alimentare sono restrittive (a prescindere).
                                                      Terzo: poiché citi conserve, liquori, ecc... la trasformazione dei prodotti deve avvenire in locali appositamente regolamentati (per topologia di trasformazione) e soprattutto autorizzati! Si aggiunge la relativa/eventuale autorizzazione per la vendita di alcolici, ma in ogni caso è necessario un adeguato piano H.A.C.C.P. che forse potrebbe essere "comune" (comprendendo tutti gli espositori).... in quest'ultimo caso, però, ho dei dubbi circa la procedura di gestione....

                                                      Commenta


                                                      • #28
                                                        Originalmente inviato da Potionkhinson Visualizza messaggio
                                                        Ok... era quello che pensavo...

                                                        su questo punto, invece, continuo ad avere qualche perplessità...
                                                        Primo: perché (giustamente) l'attività agricola e la ristorazione non possono essere equiparate (parliamo di produzione di alimenti vs somministrazione di alimenti)... quindi è più che giusto che siano regolamentate in maniera diversa. (nel tuo caso, c'è "esposizione e vendita"... non c'è somministrazione).
                                                        Secondo: le norme sulla sicurezza alimentare sono restrittive (a prescindere).
                                                        Terzo: poiché citi conserve, liquori, ecc... la trasformazione dei prodotti deve avvenire in locali appositamente regolamentati (per topologia di trasformazione) e soprattutto autorizzati! Si aggiunge la relativa/eventuale autorizzazione per la vendita di alcolici, ma in ogni caso è necessario un adeguato piano H.A.C.C.P. che forse potrebbe essere "comune" (comprendendo tutti gli espositori).... in quest'ultimo caso, però, ho dei dubbi circa la procedura di gestione....
                                                        Per il momento anche noi stiamo navigando a vista nel senso che in coldiretti si stanno informando in merito, difatti sembra che anche le pratiche legate all'HACCP per le aziende agricole che praticano la vendita diretta siano semplificate rispetto alle altre categorie: di fatto nessuno ci ha mai in questi anni imposto nulla, nessun richiamo a mettersi in regola è mai giunto nè da parte della coldiretti, nè della comunità montana, tantomeno dal comune: se ci fosse stato un obbligo pressante credo sarebbero intervenuti. Vero è anche che la tendenza a preparare prodotti manipolati è molto recente, per cui magari si sta monitorando l'andamento della cosa, tanto più che in caso di controllo non scattano immediatamente le sanzioni ma si hanno 30 o 60 gg per mettersi in regola per cui si ha il tempo di adeguarsi oppure cessare l'attività relativa. Diciamo che in questo campo si lascia correre parecchio. Per quanto riguarda i locali di produzione sono accettai semplici laboratori, ovviamente a norma per quanto riguarda superfici, ambienti, impiantistica ecc e sono accettate semplici cucine ad uso civile: so per certo che può essere utilizzata anche la cucina del titolare dell'azienda se la produzione avviene in un terreno in cui ha residenza il conduttore: si da per scontato che sia a norma in quanto abitazione civile con tanto di abitabilità, ma in caso di DIA al comune credo che vengano eseguiti dei sopralluoghi per verificarne l'effettiva compatibilità (la cucina potrebbe avere 60 anni e non essere a norma). In realtà sarebbe necessario adottare uno spogliatoio, ma se è una impresa a conduzione familiare senza dipendenti in qualità di spogliatoio si può utilizzare una delle camere della casa. Questo in liguria, ed è riportato sul regolamento del PSR.
                                                        Per quanto riguarda l'HACCP poi, che dovrebbe essere meno restrittivo, si parla di non obbligatorietà ad eseguire tamponi, per il resto si tratta solamente di riempire costantemente dei moduli che riportino le solite cose: interventi manutentivi, pulizie periodiche, procedure varie ecc. Tutte belle cose cose che però in realtà non garantiscono per niente al consumatore che gli alimenti siano trattati a dovere: io posso essere in regola con l'HACCP e poi preparare i prodotti nella sporcizia e tutto va bene lo stesso, sino a che qualcuno non controlla e sappiamo bene che i controlli sono ben radi e spesso avvengono solo su segnalazione. Purtroppo un pezzo di carta ben compilato non garantisce nulla a nessuno, garantisce solo spese aggiuntive al conduttore, quindi in sostanza una bella tassa in più da pagare allo stato in burocrazia e una tangente da pagare annualmente ad un perito che attesti che tutto va bene: se poi da un controllo risulta invece che non va tutto bene nella cacca ci si ritrova il conduttore mica chi ha messo la firma: e dunque a che serve? Sono molto scettico su questi sistemi di controllo che si traducono in farse, fossero fatti bene allora sì che garantirebbero l'igienicità ma così servono a poco: che è scrupoloso lo è anche senza un pezzo di carta, chi è negligente lo rimarrà sempre.

                                                        Commenta


                                                        • #29
                                                          la vendita diretta

                                                          salve a tutti, sono nuovo di qua! io ho avviato da poco un'azienda agricola impostata sulla produzione di ortaggi e vendita diretta e sto cercando altri agricoltori che siano interessati a forme di collaborazione come lo scambio di prodotti o partecipare assieme a farmer market, i mercati contadini
                                                          in autunno pianterò un frutteto un misto di drupace propio per ampliare la mia gamma prodotti che ora sono prevalentemente ortaggi... io produco fragole asparagi meloni angurie fagiolini zucchine lattuga radicchio zucche e altri....
                                                          qui attorno conosco diversi agricoltori che mi riforniscono di frutta ma mi piacerebbe ad esempio trovare qualcuno vicino a me che produca ciliegie e duroni, albicocche pesche prugne...
                                                          io sono della provincia di bologna nord

                                                          cesare

                                                          Commenta


                                                          • #30
                                                            Salve Cesare,
                                                            benvenuto!
                                                            Ho spostato qui la discussione da te creata perché tratta un argomento già discusso (prima di aprire nuove discussioni, utilizza la funzione "cerca"!).
                                                            Inoltre, ti indico anche Vendita Diretta in Agricoltura (Dgls 228/01)
                                                            Saluti

                                                            Commenta

                                                            Caricamento...
                                                            X