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Normativa nitrati

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  • #61
    Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia la situazione è in fase di stallo; la seguente delibera della Giunta Regionale del 25 settembre 2008:




    non è ancora stata recepita con decreto del Presidente della Regione e quindi non è ancora attuabile.

    Rimane dunque il decreto ministeriale del 7 aprile 2006 il punto di riferimento:




    Inutile sottolineare la confusione che regna fra gli allevatori della zona.

    saluti

    Gabriele
    Roger Federer

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    • #62
      Da noi in Veneto non possiamo spargere liquami fino al 14 Febbraio non so come faremo a conservare i liquami prodotti fino ad allora
      Ultima modifica di Potionkhinson; 01/02/2009, 12:11.

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      • #63
        Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio



        CONSEGUENZE DEL NUOVO PIANO D’AZIONE
        DELLA
        REGIONE LOMBARDIA



        Gli allevatori saranno costretti a:

        - Pagare gli affitti per le concessioni spandimento reflui, per regalare del concime organico agli agricoltori. Sicuramente gli affitti aumenteranno: ci saranno delle speculazioni vergognose, perché la domanda aumenterà enormemente e sarà molto più alta dell’offerta di terra disponibile, come abbiamo visto.

        - Pagare per andare a distribuirglelo gratis

        - Pagare per cercare nuove terre di spandimento, che non ci sono, perché le superfici di spandimento con i nuovi indici sono aumentate. Sono raddoppiate con i limiti di spandimento in zona vulnerabile. Addirittura triplicate nel caso dei bovini solo per gli indici, e poi raddoppiate per i limiti, alla fine le superfici di spandimento dovranno aumentare di 4-5 volte, nel caso dei bovini di 2-3 volte per i suini e gli avicoli. (i valori sono medi e approssimativi dipende dai pua di partenza).

        - Pagare per abbattere l’azoto, in pratica per distruggerlo, perché mancherà la terra in 5 provincie della Lombardia: ma temo che molti allevatori saranno costretti a chiudere, piuttosto che aumentare notevolmente i costi kilo/carne o litro/latte, nell’ottica degli attuali mercati, e…di quelli futuri.

        - Pagare per distruggere l’azoto, quindi consumare energia, e sprecare soldi, per poi:


        - Pagare per comprare dell’azoto minerale, fatto con una quantità enorme di energia con circa un raddoppio nelle spese di concimazione, per le terre degli allevatori.


        Io aggiungerei anche: Gli agricoltori saranno costretti a:
        -Dichiarare il falso sul SIARL

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        • #64
          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio


          CONSEGUENZE DEL NUOVO PIANO D’AZIONE
          DELLA
          REGIONE LOMBARDIA



          Gli allevatori saranno costretti a:

          - Pagare gli affitti per le concessioni spandimento reflui, per regalare del concime organico agli agricoltori. Sicuramente gli affitti aumenteranno: ci saranno delle speculazioni vergognose, perché la domanda aumenterà enormemente e sarà molto più alta dell’offerta di terra disponibile, come abbiamo visto.
          Siamo al solito.....gli allevatori dicono che regalano il concime ai cerealicoltori ed i cerealicoltori dicono che regalano paglia e fieno agli allevatori
          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          - Pagare per andare a distribuirglelo gratis
          Stranamente anche i cerealicoltori da quando non possono più bruciare le stoppie sono costretti a pagare per far rimuovere la paglia e regalarla accompagnata dalla parola "grazie".
          Specialmente poi chi effettua minima lavorazione, semina su sodo.....ecco perchè molte persone piuttosto la fanno trinciare durante la mietitura, pagando, visto che poi per rimuoverla costa molto di più


          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          Gli agricoltori potrebbero disdire, in massa, le concessioni, come già sta succedendo, per :

          - non rinunciare alla concimazione minerale, che dà rese più alte
          ecco già il primo motivo per il quale un cerealicoltore vuole essere pagato
          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          - speculare chiedendo aumenti sugli affitti spandimento reflui.
          questo perchè non si ragiona nell' ottica che siamo tutti nella stessa barca...anche se legati a filo doppio ognuno ragiona vedendo solo il proprio tornaconto.
          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          Mentre dovrebbero essere gli agricoltori a pagare agli allevatori i reflui perché sono concimi meno inquinanti.
          Tu vorresti obbligare gli agricoltori a comprare i concimi-reflui della tua azienda...gli agricoltori vorrebbero che gli allevatori non comprassero la soia importata, i mangimi importati, ecc... come vedi essere miopi danneggia tutti....

          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          PROPOSTA DI CONDIZIONARE LA PAC
          ALLA TUTELA DELLA FALDA

          dal sito europeo

          Cito:
          “Il principio secondo il quale gli agricoltori devono rispettare i requisiti di protezione dell’ambiente per poter beneficiare delle misure di sostegno del mercato è stato inserito nella riforma dell’Agenda 2000. La riforma della PAC del 2003 ha assegnato maggiore importanza alla condizionalità, divenuta obbligatoria.”
          Quindi è prevista anche la condizionalità, cioè che la pac sia ritirata dagli agricoltori a condizione che si tuteli l’ambiente, in questo caso si tuteli la falda dall’inquinamento da nitrati.
          La regione Puglia ha reso il tutto operativo dal 2005
          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          Ad esempio le condizioni potrebbero essere:
          si elargisca la pac a condizione che: gli agricoltori utilizzino solo concimi organici fino almeno al 75% dei fabbisogni colturali, sia in zona vulnerabile sia in zona non vulnerabile, salvo mancanza di concime organico. Questo perché i concimi organici sono meno solubili, quindi meno dilavabili dei concimi minerali. Di conseguenza il rischio d’inquinamento della falda con i concimi organici è molto inferiore rispetto ai concimi minerali.
          Prove sperimentali nei comuni di Ariano Irpino (Av) e San Marco la Catola hanno dimostrto che non è proprio come dici tu......anzi.....i dati sono su internet, sono commentati in maniera dettagliata.
          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          si elargisca la pac a condizione che: gli agricoltori non chiedano affitti per la concessione spandimento reflui, perché questo ostacolerebbe la concimazione organica, meno inquinante, e la zootecnica, che è un bene d’interesse nazionale. (chi chiederà l’affitto per le concessioni, perderà il diritto alla pac)
          si elargisca la pac a condizione che: gli allevatori acquistino prodotti non ogm, prodotti almeno comunitari, ecc....
          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          si elargisca la pac solo se: gli agricoltori garantiscono una coltura intercalare (secondo raccolto) o di copertura (sovescio) durante i periodi intercolturali, sia estivi sia invernali, per evitare il dilavamento dei terreni.
          da questo capisco che non sai nemmeno cosa sia la cerealicoltura e similare.....tu credi che da Roma in giù si effettuano colture intercalari?
          Quest' anno vieni a farti una vacanza al sud e vedrai stoppie a perdita d'occhio... spesso smette di piovere ad aprile e se va bene ricomincia a settembre. Non abbiamo l'acqua da bere, figurati per le colture intercalari....
          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          Questi sono solo degli esempi, risolverebbero però dei problemi enormi, senza danneggiare nessuno, se non i produttori e i commercianti di concimi minerali, la vera fonte di inquinamento delle falde! In modo particolare potrebbero trovare utilizzo agronomico i separati, di solito benaccetti dagli agricoltori, che sono 5 volte più concentrati dei liquami, 100 kg di azoto in un mc, e che quindi si prestano ad essere trasportati anche a grandi distanze.
          Il problema di questi concimi è il basso contenuto di fosforo.
          Tu analizzi solo il problema azoto. I cerealicoltori il problema fosforo potassio e azoto,
          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          Se si riuscisse ad ottenere la condizionalità della pac all’uso dei concimi organici,:
          - a livello REGIONALE lombardo: la distribuzione dei concimi organici delle zone vulnerabili, potrebbe essere allargata a tutte le aree non vulnerabili, aumentando enormemente la superficie utile di spandimento.
          -
          - a livello NAZIONALE: il separato si potrebbe conferire a consorzi (ancora da creare) che li trasportino e li rendano utilizzabili agronomicamente, anche in zone a basso carico zootecnico e a bassa vulnerabilità, fuori dalla regione Lombardia.. Dopo il conferimento al consorzio, l’azoto del separato uscirebbe dalla dichiarazione pua degli allevatori, perché diventerebbe ammendante organico di origine zootecnica. (entrerebbe solo nel puas degli agricoltori, con i limiti dei reflui)
          Chi paga tutte le spese di questa operazione?
          Provo ad indovinare?

          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          - I vantaggi per gli allevatori sarebbero enormi.
          -
          - Gli agricoltori avrebbero gratuitamente gran parte della concimazione, che andrebbe a migliorare la qualità dei terreni, e ad aumentare la ritenzione idrica.
          Come gratuitamente? Se noi non paghiamo i reflui-concimi le spese di trasporto,stoccaggio, ecc...chi le paga?
          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          - La falda sarebbe senz’altro tutelata dai dilavamenti.
          Il concetto è che la pac, non è un diritto per gli agricoltori: è prevista l’elargizione a condizione che l’ambiente venga protetto
          Appunto. In Puglia è già attuata la condizionalità. L'utilizzo dei concimi organici o della letamazione dà dei vantaggi ma non come li descrivi tu, anzi con le produzioni che si hanno è una scelta antieconomica perchè apporta pochissimo fosforo.
          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
          Ad esempio che sia rispettata la protezione della falda dall’inquinamento da nitrati, obbligando gli agricoltori a:
          - una concimazione organica
          - una coltura intercalare
          - rinunciare agli affitti per le concessioni spandimento reflui, che è una schifosa speculazione
          I primi 2 obblighi già chiariti. Sul terzo prendo atto del tuo punto di vista non conoscendo la specifica situazione lombarda.

          Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio

          Il principio da applicare è che: tutti, sia allevatori, sia agricoltori, si devono impegnare a tutelare la falda.
          I cerealicoltori, almeno da noi in Puglia sono già partiti......gli allevatori hanno avuto 2 anni di deroga......affrettatevi!!!

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          • #65
            Originalmente inviato da 90 c
            Prove sperimentali nei comuni di Ariano Irpino (Av) e San Marco la Catola hanno dimostrto che non è proprio come dici tu......anzi.....i dati sono su internet, sono commentati in maniera dettagliata
            Per cortesia, potresti inserire dei links di riferimento?

            Originalmente inviato da 90 c
            L'utilizzo dei concimi organici o della letamazione dà dei vantaggi ma non come li descrivi tu, anzi con le produzioni che si hanno è una scelta antieconomica perchè apporta pochissimo fosforo.
            Non conoscendo nel dettaglio le vostre realtà, potresti indicare il come sei giunto a questa conclusione?
            Ceppi c'è!

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            • #66
              penso che la gestione dei reflui debba cominciare a essere presa in maniera più seria. come sopra è stato esposto il problema è abbastanza grande, ma non credo che la regione lombardia e i suoi allevatori non riescano a far fronte. come sopra detto qualcuno di essi si era attrezzato per la produzione di concime in pellet; perchè per le eccedenze non continuate a operare in tal verso. la produzione di compost e di substrati potrebbe aprire la strada verso nuove forme di reddito. come per l'inceremento dei capi di bestiame morti anche in questo caso la creazione di una struttura ad hoc per la gestione dei reflui, una coop ad esempio, consentirebbe di gestire meglio la situazione e di porre un intrlocutore forte nelle trattative con la regione e gli agricoltori.

              il problema dei reflui non va sottovalutato, perchè anche loro sono molto inquinanti, tal quali, e se essi arrivano alle falde provocano maggiori danni rispetto ai concimi minerali. i fertilizzanti organici si ossidano nell'acqua liberando elementi minerali, ma inoltre, possono veicolare batteri fecali.
              per gli affitti penso che ci sia poco da fare. essi scaturiscono infatti da fenomeni speculativi e come tali sono difficilmente controllabili.
              le coltivazioni intercalari non possono essere effettuate ovunque, al sud spesso non sono praticabili a causa dell'impossibilità di irrigare. al massimo potrebbe essere opportuna l'introduzione dell'obbligatorietà degli interventi ammendanti.

              in definitiva, credo che fin quando gli allevatori non trasformeranno i reflui in un prodotto realmente utile per gli agricoltori, essi rimarranno dei sottoprodotti scomodi, difficilmente smaltibili.

              sicuramente nel paragonare il letame a un concime minerale si commette un errore grossolano, diverso è invece il discorso per quanto riguarda il compost e gli altri fertilizzanti organici derivati dal letame.

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              • #67
                Originalmente inviato da cepy75 Visualizza messaggio
                Per cortesia, potresti inserire dei links di riferimento?
                Il documento è composto da circa 70 pagine, ma è dettagliato, "referenziato" e scientifico. E' indispensabile leggere le condizioni iniziali (periodo di semina, parcellizzazione, concimazione di fondo......).


                Originalmente inviato da cepy75 Visualizza messaggio
                Non conoscendo nel dettaglio le vostre realtà, potresti indicare il come sei giunto a questa conclusione?
                La condizionalità ha costretto i cerealicoltori a modificare le lavorazioni standard dei terreni. Anche per noi la soglia massima di unità di azoto per ettaro è di 170 kg. Senza contare le zone SIC e ZFP dove le restrizioni sono ancora maggiori.
                Chi brucia le stoppie (pratica utilizzata per contenere lo zabro gobbo ed il mal del piede) deve attuare la concimazione organica, oppure la letamazione o altre soluzioni.
                La letamazione tuttavia non fornisce al terreno il fosforo asportato dalla coltura precedente. Inoltre a causa del dilavamento dell' azoto, di quest'ultimo in primavera non si conosce l' effettiva quantità a disposizione della coltura.
                Poichè è proprio da inizio levata in poi che i cereali necessitano della gran parte dell' azoto, quanto sopra detto rende la letamazione una pratica poco affidabile per fornire azoto. Quindi, dopo varie esperienze in campo, viste anche le rese inferiori, si preferisce la concimazione minerale in primavera.
                Dovendo apportare fosforo si è costretti a fare concimazioni di fondo che vincolano la scelta al perfosfato triplo, semplice o similari. Altri concimi che apportano azoto sono naturalmente da escludere. Sottraendo le unità da riservare in primavera resta ben poco da apportare con il letame.
                Inoltre la letamazione presenta dei disagi non trascurabili (se il terreno è umido e molle il trattore ed il rimorchio lasciano profondi solchi durante l' operazione,se piove dopo lo spargimento il letame diventa peggio della sciolina e non si asciuga facilmente, bisogna interrarlo quindi niente semina su sodo o con minima lavorazione). Bisogna poi distinguere il tipo di letame, il suo grado di maturazione, la quantità da spargere, ecc...
                Dell' azoto che somministro con la letamazione, oltre ad essere ben poco per i suddetti motivi, non saprò neanche quanto di questo sarà realmente a disposizione della coltura in primavera.
                Contabilizzando, avrò un risparmio di una trentina di euro.
                I vantaggi sono pochi ed incerti, i disagi tangibili e reali.
                Inutile considerare l' opzione di fornire tutto l'azoto con la letamazione. Il nostro aerale risente finache delle concimazioni azotate in forma ureica. Esperienze dirette suffragano quanto detto anche se non posso fornire dati certi. Le esperienze suddette sono state fatte con letame bovino maturo e con letame avicolo fresco e maturo .
                Le prove sono sta fatte su biada, grano duro e orzo.

                La concimazione organica pur avendo i suoi vantaggi circa la qualità della granella prodotta e la possibilità di bruciare le stoppie, si rivela attualmente una scelta antieconomica se confrontiamo il costo dei fertilizzanti per unità. Le stesse unità di azoto somministrate con concime organico hanno un costo nettamente superiore rispetto al costo che avrei somministrando minerale. I benefici non coprono i costi, almeno nella mia esperienza.
                Ultima modifica di 90 c; 01/02/2009, 00:03. Motivo: aggiunta

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                • #68
                  La direttiva nitrati è stata come al solito concepita e recepita all'italiana. Nel senso ignoriamola sino all'ultimo e poi vediamo; invece di partire in anticipo e dire che questi numeri non vanno bene.
                  Come si fa a fare mais più loietto con 170kgIha di N ( se ho capito bene).
                  Ovviamente parlo delle mie latitudini.

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                  • #69
                    Originalmente inviato da 90 c Visualizza messaggio
                    Il documento è composto da circa 70 pagine, ma è dettagliato, "referenziato" e scientifico. E' indispensabile leggere le condizioni iniziali (periodo di semina, parcellizzazione, concimazione di fondo......).
                    Hai anche i risultati di prove riferite alle campagne successive? Il documento presente nel link postato fà riferimento a un solo anno, e francamente fare commenti su oncimazioni azotate riferite ad una singola campagna mi sembra al quanto riduttivo.....



                    Originalmente inviato da 90 c
                    La condizionalità ha costretto i cerealicoltori a modificare le lavorazioni standard dei terreni. Anche per noi la soglia massima di unità di azoto per ettaro è di 170 kg. Senza contare le zone SIC e ZFP dove le restrizioni sono ancora maggiori.
                    Chi brucia le stoppie (pratica utilizzata per contenere lo zabro gobbo ed il mal del piede) deve attuare la concimazione organica, oppure la letamazione o altre soluzioni.
                    La letamazione tuttavia non fornisce al terreno il fosforo asportato dalla coltura precedente. Inoltre a causa del dilavamento dell' azoto, di quest'ultimo in primavera non si conosce l' effettiva quantità a disposizione della coltura.
                    Poichè è proprio da inizio levata in poi che i cereali necessitano della gran parte dell' azoto, quanto sopra detto rende la letamazione una pratica poco affidabile per fornire azoto. Quindi, dopo varie esperienze in campo, viste anche le rese inferiori, si preferisce la concimazione minerale in primavera.
                    Dovendo apportare fosforo si è costretti a fare concimazioni di fondo che vincolano la scelta al perfosfato triplo, semplice o similari. Altri concimi che apportano azoto sono naturalmente da escludere. Sottraendo le unità da riservare in primavera resta ben poco da apportare con il letame.
                    Inoltre la letamazione presenta dei disagi non trascurabili (se il terreno è umido e molle il trattore ed il rimorchio lasciano profondi solchi durante l' operazione,se piove dopo lo spargimento il letame diventa peggio della sciolina e non si asciuga facilmente, bisogna interrarlo quindi niente semina su sodo o con minima lavorazione). Bisogna poi distinguere il tipo di letame, il suo grado di maturazione, la quantità da spargere, ecc...
                    Dell' azoto che somministro con la letamazione, oltre ad essere ben poco per i suddetti motivi, non saprò neanche quanto di questo sarà realmente a disposizione della coltura in primavera.
                    Contabilizzando, avrò un risparmio di una trentina di euro.
                    I vantaggi sono pochi ed incerti, i disagi tangibili e reali.
                    Inutile considerare l' opzione di fornire tutto l'azoto con la letamazione. Il nostro aerale risente finache delle concimazioni azotate in forma ureica. Esperienze dirette suffragano quanto detto anche se non posso fornire dati certi. Le esperienze suddette sono state fatte con letame bovino maturo e con letame avicolo fresco e maturo .
                    Le prove sono sta fatte su biada, grano duro e orzo.

                    La concimazione organica pur avendo i suoi vantaggi circa la qualità della granella prodotta e la possibilità di bruciare le stoppie, si rivela attualmente una scelta antieconomica se confrontiamo il costo dei fertilizzanti per unità. Le stesse unità di azoto somministrate con concime organico hanno un costo nettamente superiore rispetto al costo che avrei somministrando minerale. I benefici non coprono i costi, almeno nella mia esperienza.
                    Conosci le dotazioni di questi terreni? Hai l' idea di tutte le interazioni che avvengono quando si parla di materia organica nel terreno?
                    D' accordo che la Direttiva Nitrati possa essere stretta, ma le conclusioni tecniche espresse fin' ora andrebbero analizzate fino in fondo.
                    Ultima modifica di cepy75; 02/02/2009, 09:36. Motivo: corretto citazione
                    Ceppi c'è!

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                    • #70
                      Originalmente inviato da giuba Visualizza messaggio
                      il problema dei reflui non va sottovalutato, perchè anche loro sono molto inquinanti, tal quali, e se essi arrivano alle falde provocano maggiori danni rispetto ai concimi minerali. i fertilizzanti organici si ossidano nell'acqua liberando elementi minerali, ma inoltre, possono veicolare batteri fecali.
                      Parlando di batteri fecali mi domando se qualcuno si è mai posto il problema di pensare di quanto be producano gli insediamenti urbani.
                      Perchè diciamolo chiaramente non è solo la zootecnia a produrre reflui. Quanti centri urbani sono a norma con lo smaltimeto dei propri reflui?
                      Qualcuno si è mai posto questo problema?
                      Per Giuba è paradossale che io debba rinuciare al prodotto aziendale e andare comprare concime di sintesi.
                      Realizziamo abbattitore consorziato ok; l'abbattittore dovrebbe lavorare in concomitanza ad un digestore perchè farlo funzionare in termini energetici costa. Il digestore va con le biomasse (trinciato di mais) ma se il trinciato lo porto al digestore cosa do da mangiare alle vacche?.
                      La soluzione sarebbe di coinvolgere i monocultori ma a sto punto forse conviene portare li il liquame senza fare il discorso di prima.
                      Sinceramente sono cose da approfondire visto anche il periodo di ammortamento di tale impianti.

                      Commenta


                      • #71
                        Originalmente inviato da GiancaMI Visualizza messaggio
                        Come si fa a fare mais più loietto con 170kgIha di N ( se ho capito bene).
                        Ovviamente parlo delle mie latitudini.
                        Come si fa? Solo il mais assorbe circa 240 kg/ha di N per rendere quanto rende alle nostre latitudini, quindi siamo gia in deficit.
                        Di questi 170 kg/ha dati dai reflui zootecnici quanti ne assorbe la pianta?sicuramente di meno.
                        E alla loiessa cosa diamo? Crescerà grazie alle deposizioni atmosferiche
                        Ci vuole subito la deroga a 250 kg/ha per chi dimostra che riesce a lavorare bene.

                        Commenta


                        • #72
                          Originalmente inviato da 90 c Visualizza messaggio
                          Siamo al solito.....gli allevatori dicono che regalano il concime ai cerealicoltori ed i cerealicoltori dicono che regalano paglia e fieno agli allevatori
                          In Lombardia la paglia e il fieno si compra e costano anche cari!
                          Originalmente inviato da 90 c Visualizza messaggio
                          Stranamente anche i cerealicoltori da quando non possono più bruciare le stoppie sono costretti a pagare per far rimuovere la paglia e regalarla accompagnata dalla parola "grazie".
                          Specialmente poi chi effettua minima lavorazione, semina su sodo.....ecco perchè molte persone piuttosto la fanno trinciare durante la mietitura, pagando, visto che poi per rimuoverla costa molto di più
                          ecco già il primo motivo per il quale un cerealicoltore vuole essere pagato
                          questo perchè non si ragiona nell' ottica che siamo tutti nella stessa barca...anche se legati a filo doppio ognuno ragiona vedendo solo il proprio tornaconto.

                          Tu vorresti obbligare gli agricoltori a comprare i concimi-reflui della tua azienda...gli agricoltori vorrebbero che gli allevatori non comprassero la soia importata, i mangimi importati, ecc... come vedi essere miopi danneggia tutti....
                          Io non voglio obbligare proprio nessuno, solo che noi allevatori saremo obbligati a chiudere! Perchè le soluzioni sono onerose e fuori portata.

                          Ti ricordo che nelle zone protette (sempre in Lombardia, non conosco le altre normative regionale è già pesante capire la nostra) è già obligatorio concimare solo con i fertilizzanti organici. E le zone vulnerabili dovrebbero essere zone protette, e a rigore d logica scientifica geologica tutto il bacino di Po dovrebbe essere vulnerabile come proposto dalla UE io ad es che sto in bassa pavese sono in zv abbiamo i nitrati alti perchè ci becchiamo tutti quelli della lodigiana e della milanese essendo noi a quote più basse.

                          Io non voglio obbligare nessuno ma la Pac non è un diritto è un premio, e il piano d'azione nitrati se non passa da:
                          -una coltura intercalare ( in Lombardia è chiaro) non sarà mai efficace, proprio a causa del dilavamento invernale.
                          -da uno spargimento reflui in alta efficenza
                          -da un continuo apporto organico che trattenga e impedisca dilavemento ed erosione

                          NON SERVIRA' A NIENTE SE NON A FAR VENDERE PIU'CONCIMI MINERALI
                          Originalmente inviato da clayco
                          Ad esempio le condizioni potrebbero essere:
                          si elargisca la pac a condizione che: gli agricoltori utilizzino solo concimi organici fino almeno al 75% dei fabbisogni colturali, sia in zona vulnerabile sia in zona non vulnerabile, salvo mancanza di concime organico. Questo perché i concimi organici sono meno solubili, quindi meno dilavabili dei concimi minerali. Di conseguenza il rischio d’inquinamento della falda con i concimi organici è molto inferiore rispetto ai concimi minerali.

                          90C Prove sperimentali nei comuni di Ariano Irpino (Av) e San Marco la Catola hanno dimostrto che non è proprio come dici tu......anzi.....i dati sono su internet, sono commentati in maniera dettagliata

                          C: ti posto una vecchia discussione che ti fa capire cosa intendevo

                          In risposta all’amico dott. Serafino Valtulini che mi chiedeva delle pubblicazioni scientifiche dimostranti il maggior rischio di inquinamento falda, da parte dei concimi minerali rispetto ai liquami vi mando tutti a pag 7 di questa pubblicazione, dell’università di Milano :

                          sono grafici complessi, nello specifico ci interessa la tabella a pg. 7 ,che riporto in basso, “ contenuti di nitrati in diversi strati di terreno a mays trattato con differenti fertilizzazioni nel biennio 93-94”, sul sito la si può ingrandire io consiglio il 150%. Vi sembreranno cose ovvie ma vista la legge Beccalossi, queste dimostrazioni scientifiche non sono tenute in considerazione.
                          Contenuti di nitrati in diversi strati di terreno a mais trattato con differenti fertilizzazioni nel biennio 1993-94 (L1 e L4=0 e 225 kg/ha-1 di N da liquame suino; C1 e C4=0 e 225 kg/ha-1 di N da urea). Si notino le basse concentrazioni e le piccole differenze tra i trattamenti a 0.8-1 m di profondità in tutte le epoche di prelievo.
                          (Spallacci C. et al., Agric. Ric., 168 (1997), 57-58)
                          Dal terzo grafico in giù, cioè da quello delle analisi dei nitrati alla profondità dei terreni di 0,4-0,6 mt.: si indica il dilavamento dell’azoto.
                          Il quadratino nero corrisponde alla concimazione L1C4 cioè L1= a 0 kg/ha di liquame suino, e C4 = a 225 kg/ha di concime minerale. Quindi il massimo del dilavamento si ha nella concimazione fatta esclusivamente con i concimi minerali.
                          La quota di azoto da fonte minerale che non è assorbita dalla pianta va direttamente in falda!
                          Questa pubblicazione scientifica è in netta contraddizione con quanto affermato nella Beccalossi, e nello specifico allegato 3 parte c cito
                          “ Kc è il coefficiente di efficienza relativo agli apporti di concime chimico (Fc). In genere si considera il 100% del titolo commerciale del concime azoto”.
                          COMMENTO: Ma come fa, ad essere efficace al 100%, se il concime minerale è il più dilavabile? La porzione dilavata sicuramente non è disponibile per la pianta.
                          E’ significativa nel dilavamento, anche la concimazione del triangolo nero: la L4C4 corrispondente alla massima concimazione, cioè L4 = 225 kg/ha di liquame suino, e C4 = 225 di kg/ha di concime minerale, urea. Pur essendo una concimazione più alta nell’azoto totale, la sostanza organica dei liquami, probabilmente trattiene l’azoto.

                          E’ interessante l’analisi dei primi due grafici fino a 0,4 mt., che indicano la disponibilità dell’azoto, negli strati attivi del terreno, è ovviamente massima nelle concimazioni minerali, ed i picchi corrispondono ai periodi di giugno. Però anche nel terzo grafico cioè alla profondità di 0,4-0,6 mt ci sono i picchi di azoto da fonte minerale proprio in giugno luglio, vuol dire che alle prime irrigazioni, l’azoto minerale è dilavato, e quindi non è più disponibile per la pianta.
                          Sempre nei primi due grafici la concimazione da liquame il pallino nero pieno, indica una disponibilità di azoto bassa, tra i 20 e i 30 ppm di azoto.
                          A riguardo torniamo alla Beccalossi allegato 3 tabelle 1/a e 2/a, che trovate al solito sito, a pg 101-102 del pdf:

                          si scopre che l’efficienza dei liquami è molto lontana dal 100% dichiarato per i minerali, in particolare la concimazione autunnale su stocchi è media cioè al 50%, senza stocchi è bassa cioè 40%, perché viene più facilmente dilavata. Questo è importante, già dal settembre 2008, quando gli agricoltori dovranno fare i pua, perché con efficienza medio-bassa a parità di azoto totale somministrato, rispetto alla concimazione minerale, si fanno rese più basse, sia nel mays sia nell’orzo. Basta un anno con delle rese più basse per indurre i cessionari a disdire le firme. Bisogna assolutamente puntare allo spandimento reflui ad efficienza alta, che sono quelle in presemina, o in copertura con interramento, ecco perché in seguito consiglierò il doppio raccolto.

                          Tornando alla pubblicazione, dell’università di Milano esposta nel grafico sopra:
                          molto significativo è l’ultimo grafico commentato dall’autore con:
                          “ Si notino le basse concentrazioni e le piccole differenze tra i trattamenti a 0,8-1 mt di profondità in tutte le epoche di prelievo”.
                          Vuol dire che se le concimazioni sono effettuate secondo i fabbisogni colturali, il dilavamento è molto basso.
                          Purtroppo nell’ultimo grafico cioè 0,8-1 mt si evidenzia che esiste il dilavamento, anche se minimo, nel caso della concimazione fatta solo con i liquami, che è il pallino nero, corrispondente alla concimazione L4C1 cioè L4 225 kg/ha di liquame, C1 0 kg/ha di urea. E’ fondamentale in questo caso l’analisi del periodo di picco massimo cioè la fine dell’inverno. La conclusione è che il liquame distribuito in autunno, è facilmente dilavabile, perché non vi sono una coltura, o una copertura che trattenga l’azoto, evitando il dilavamento dovuto alle piogge autunnali invernali. Questo vale anche per i residui di concime minerale: sono dilavati sia a giugno-luglio, sia nel periodo invernale. (quadratino e triangolo nero, a 0,8-1mt).

                          Ecco perché insito nel sostenere che nel presentare un nuovo piano d’azione chiedendo limiti di spandimento reflui più alti ad es 250 kg/ha, come in Olanda, il piano per essere serio ed essere quindi approvato, deve prevedere una coltura invernale: o una coltura da doppio raccolto, (secondo me il sistema migliore) oppure un sovescio.
                          Il sistema migliore per tutelare la falda dall’inquinamento è ridurre le concimazioni minerali, le più dilavabili, non ridurre le concimazioni da reflui, (la Beccalossi va nel senso opposto, sempre che l’art 38 allegato2 non sia valido per il corpo intero della legge) e obbligare una copertura invernale, che è l’unico modo di trattenere l’azoto sia da fonte minerale, sia e soprattutto, da fonte zootecnica, durante le piogge autunnali invernali.

                          Perché la normativa sia efficace, bisogna prevedere una condizionalità nella pac. Cioè gli agricoltori che vorranno il premio della pac, in zona vulnerabile, dovranno prevedere una copertura invernale, ma molto meglio una coltura da doppio raccolto, in seguito vedremo degli esempi.
                          Questo è un modo razionale e scientifico di tutelare la falda, tutto l’opposto della Beccalossi, che secondo le comunicazioni verbali, della dott. Marisa Meda prevede in zona vulnerabili il solo limite colturale per le concimazioni minerali. Tradotto in pratica chi fa un doppio raccolto ad es mays colza, può concimare fino a 460 kg/ha (fabbisogni del cbpa) di azoto minerale, o di fanghi. Ma non vi sembra una presa per il CULO? In che modo sarebbe tutelata la falda di una zona a rischio? Permettendo una concimazione di 460 kg/ha di azoto facilmente dilavabile? in netta contraddizione con la direttiva ministeriale Alemanno Matteoli).

                          In risposta alla dott. Alice Buonarotti se l’Olanda ha scelto questa strada, ed ha ottenuto i limiti più alti, perché non la scegliamo anche noi?) Nello specifico è da modificare l’art 6 della Beccalossi, che è molto blando.
                          La legge Beccalossi non tutela la falda ma tutela chi deve vendere i concimi minerali, e chi deve speculare sulle concessioni, nello stesso tempo danneggerà enormemente la zootecnica lombarda.
                          La legge è da rifiutare! Proprio dal punto di scientifico, (rebuttal) è stata formulata per incompetenza od incapacità senza requisiti scientifici.

                          Tornando alla pubblicazione dell’università di Milano è molto interessante la seconda tabella:
                          Principali caratteristiche di diversi sistemi colturali in termini economici e ambientali
                          (valori espressi per ha medio degli avvicendamenti biennali)
                          Avvicendamento Livello input IPN GHI IRF(.000) RL(.000£)*
                          Barbabietola-frumento 1 153 12 1.721 1.912
                          2 238 25 10.372 3.126
                          3 282 31 16.629 3.690
                          Girasole-frumento 1 125 3 2.112 2.275
                          2 199 12 3.524 2.379
                          3 231 18 10.059 2.324
                          Mais-frumento 1 144 0 31 1.545
                          2 237 12 3.291 1.823
                          3 295 18 9.548 1.772
                          Soia-frumento 1 80 0 31 1.507
                          2 106 3 796 1.684
                          3 135 10 7.145 1.571
                          (*) Il reddito lordo è stato calcolato come differenza tra la produzione vendibile ed i costi dei soli input dei mezzi di produzione ad eccezione delle spese relative all'irrigazione e alle lavorazioni meccaniche che sono attribuite in matrice a specifiche attività.

                          dove si dimostra che il reddito più alto, sia nel frumento, sia nel mays, si ottiene con l’imput medio, cioè non con la concimazione massima che dà le rese più alte, ma con una concimazione media, che inquina meno la falda.
                          Questo sarà sempre più importante, le associazioni agricoltori lo dovrebbero comunicare, agli iscritti, perché il costo dei concimi minerali crescerà sempre di più, in quanto legato al costo dell’energia, si dovrebbe sottolineare che i liquami essendo gratuiti, sono sempre e comunque i più convenienti.

                          La regione Emilia Romagna ha istituito un servizio di assistenza agli allevatori, dei tecnici valutano per ogni azienda i sistemi migliori, per risolvere la problematica nitrati. E’ vergognoso che la Lombardia, che ha problemi molto più gravi, non abbia previsto questo tipo di assistenza.
                          Ultima modifica di Potionkhinson; 02/02/2009, 18:10. Motivo: il regolamento vieta di inserire post consecutivi nell'arco di 24 ore (utilizza la funzione "Modifica Messaggio"!).

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                          • #73
                            Salve clayco,
                            Originalmente inviato da clayco Visualizza messaggio
                            Io non voglio obbligare nessuno ma la Pac non è un diritto è un premio, e il piano d'azione nitrati se non passa da...
                            un piccolo "appunto"... è vero che per "riscuotere" i premi PAC è necessario rispettare i principi della "condizionalità" (compresi i "vincoli" relativi alle ZVN), ma vorrei far notare che la direttiva nitrati riguarda tutte le aziende che ricadono in ZVN, comprese (quindi) anche quelle prive di titoli PAC!
                            Saluti

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                            • #74
                              [quote=90 c;433159]
                              da questo capisco che non sai nemmeno cosa sia la cerealicoltura e similare.....tu credi che da Roma in giù si effettuano colture intercalari?
                              Quest' anno vieni a farti una vacanza al sud e vedrai stoppie a perdita d'occhio... spesso smette di piovere ad aprile e se va bene ricomincia a settembre. Non abbiamo l'acqua da bere, figurati per le colture intercalari....

                              C: Si scusa il discorso va calato nelle realtà produttive, e chiaramente nelle zone vulnerabili, poi tenendo conto delle deroghe per le zone dove vige il divieto di spandimento.

                              Il problema di questi concimi è il basso contenuto di fosforo.
                              Tu analizzi solo il problema azoto. I cerealicoltori il problema fosforo potassio e azoto,

                              C: In Lombardia si possono fare le integrazioni minerali, so che in altre regioni non si può ed è un mistero. Comunque sia i reflui sia i digestati contengono fosforo e potassio ad es puoi trovare i calcoli qui: http://alternativenergetiche.forumco...et/?t=17608568
                              Tieni conto invece che nei digestati l'azoto è soprattutto ammonio.

                              Chi paga tutte le spese di questa operazione?
                              Provo ad indovinare?
                              Come gratuitamente? Se noi non paghiamo i reflui-concimi le spese di trasporto,stoccaggio, ecc...chi le paga?

                              C: sono appena stato al congresso sui nitrati a Cremona, in Germania ci sono consorzi da 20 anni che ritirano i reflui e si fanno pagare lo smaltimento dagli allevatori, fermentano in consorzi, e si fanno pagare i fertilizzanti dagli agricoltori.
                              I dirigenti della regione hanno risposto alla mia proposta di condizionare la pac avanzando mille problematiche dei reflui: puzza, disomogeneità, diluizione, stagionalità, sanificazione di patogeni e di infestanti.
                              Ma dove sono le problematiche dei reflui se l'agricoltore spende molto meno a concimare, e migliora il suo terreno?
                              Il piano dei dirigenti Lombardi prevede che gli allevatori rendano sempre più appetibile e gestibile il refluo: quindi non c'è scampo BIOGAS.
                              Con il digestato le problematiche crollano e si punta a farlo accettare all'UE come concime mineralizzato con ammonio fostato e potassio e quindi a portarlo a 340 Kg/Ha anche in zv, il ministro Zaia è d'accordo ...speriamo!
                              Per ora in zone ad alta densità e zv gli agricoltori vogliono fino a 500 e/Ha solo per il favore di regalar loro del concime (lo ha detto ieri il presidente della provinci adi Cremona Torchio)

                              Capisci da solo, che così si chiude, e lo sapevano tutti che finiva così, e nessuno ha fatto niente.

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                              • #75
                                Originalmente inviato da cepy75 Visualizza messaggio
                                Hai anche i risultati di prove riferite alle campagne successive? Il documento presente nel link postato fà riferimento a un solo anno, e francamente fare commenti su oncimazioni azotate riferite ad una singola campagna mi sembra al quanto riduttivo.....
                                Della medesima commissione purtroppo no....di altre prove ho file in pdf che però sono troppo grandi per postarli e non riesco a dividerlo,però sarei felice se tu riuscissi a fornire un documento dove si evince il contrario di quello che c'è scritto in quello da me linkato.....

                                Originalmente inviato da cepy75 Visualizza messaggio

                                Conosci le dotazioni di questi terreni? Hai l' idea di tutte le interazioni che avvengono quando si parla di materia organica nel terreno?
                                D' accordo che la Direttiva Nitrati possa essere stretta, ma le conclusioni tecniche espresse fin' ora andrebbero analizzate fino in fondo.
                                Le dotazioni dei miei terreni le conosco. Non necessitano di potassio. Necessitano di fosforo secondo le asportazioni della coltura precedente che nel mio caso è grano duro. Quindi necessitano di 1,2 kg circa di fosforo per ogni quintale di granella prodotta. Il raccolto scorso la media ad ettaro è stata di 57 ql di granella prodotta ad ettaro, quindi allasemina dovevo fornire circa 70 kg di fosforo ad ettaro. Hai idea di quanto letame serve?

                                La materia organica nel mio caso dei viene immessa con l'avvicendamento colturale (ad esempio la colza fornisce circa 80 ql ). Sicuramente il letame aiuterebbe tantissimo, ma almeno secondo la mia esperienza, per il caso dei cereali non risulta determinante. La letamazione (somministrando con essa il massimo apporto ammissibile di azoto)causa un eccessivo vigore vegetativo tra gennaio e febbraio (cosa non buona per i ritorni di freddo, possibile allettamento differente dalla semplice inclinazione del solo culmo, eccessica crescita della parte vegetativa con maggior necessità idrica proprio quando viene a mancare l'acqua,ecc...)
                                Se invece somministri letame solo per l' apporto di piccole quantità di azoto diviene antieconomico per chi deve spargerlo e per me che lo ricevo qualora si verificano le suddette difficoltà.
                                Ripeto: la letamazione, almeno su orzo, grano duro e biada ,secondo me , è una scelta da prendere con le pinzette......vedi l' annata in corso, MOLTO piovosa....quanto azoto sarà presente nei terreni a maggio se ho letamato a settembre dell' anno precedente?

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                                • #76
                                  Originalmente inviato da 90 c Visualizza messaggio
                                  Della medesima commissione purtroppo no....di altre prove ho file in pdf che però sono troppo grandi per postarli e non riesco a dividerlo,però sarei felice se tu riuscissi a fornire un documento dove si evince il contrario di quello che c'è scritto in quello da me linkato.....
                                  Non ho nulla in contrario a quanto hai espresso fin' ora...le mie perplessità sono più rivolte al fatto che analisi di questo tipo necessitano di maggiori archi temporali di riferimento...
                                  Effetti della sostanza organica sulla chimica del terreno presentano talmente tante variabili che rendono ben difficile valutazioni precise...
                                  Mi spiace se dai miei messaggi precedenti, hai colto uno pseudo attacco nei tuoi confronti. Non sono queste le intenzioni....
                                  Ceppi c'è!

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                                  • #77
                                    Originalmente inviato da cepy75 Visualizza messaggio
                                    Non ho nulla in contrario a quanto hai espresso fin' ora...le mie perplessità sono più rivolte al fatto che analisi di questo tipo necessitano di maggiori archi temporali di riferimento...
                                    Effetti della sostanza organica sulla chimica del terreno presentano talmente tante variabili che rendono ben difficile valutazioni precise...
                                    Mi spiace se dai miei messaggi precedenti, hai colto uno pseudo attacco nei tuoi confronti. Non sono queste le intenzioni....
                                    Tranquillo.....è un semplice confronto....anzi ho piacere a scambiare esperienze diverse. La mia richiesta era proprio mirata a valutare l' effettiva credibilità dei documenti dei santoni che scendono in campo....non si sa mai nella vita......
                                    Il letame, non i liquami, sicuramente apporta dei benefici enormi. La sostanza organica è un discorso molto lungo. Restando fermi sulla normativa nitrati, il problema resta sempre il carico di azoto che rende diifficoltoso lo smaltimento del letame. Se l'azoto raggiunge cifre da urlo la faccenda cambia, ma fin quando le cifre sono queste, per la mia piccola esperienza, siamo molto lontani dal vedere i cerealicoltori lottare per un carico di letame.
                                    Aggiungo qualche particolare. Abbiamo sperimentato per alcuni anni la letamazione con un agronomo che effettuava un business plan per una cooperativa che voleva "vendere" il letame avicolo. Quindi seguendo le tabelle da lui fornite (non ricordo le cifre con esattezza...se non sbaglio erano circa 400ql ad ettaro se fresco, oppure 80 ql ad ettaro se era quello maturo). Fornitura e smaltimento erano gratuiti e forniti dagli stessi allevatori che si volevano costituire cooperativa. L' anno scorso si sono costituiti cooperativa ed hanno inziato a produrre anche il concime organico. Infatti la letamazione non ha avuto i benefici sperati, inoltre dal 2006 con la condizionalità è diventato difficile starci dentro con il letame. La composizione dell' organico prodotto da loro è lontanissima dall' apportare gli elementi (fosforo specialmente) nelle quantità necessarie a parità di costo.
                                    Se pensi al costo attuale dell' urea o del nitrato vedrai che 100 kg di azoto costano 100 euro circa. Quanto costano 100 kg di azoto forniti tramite letamazione o peggio, tramite concime organico? Pensa che quando l' ho sperimentato io l'azoto minerale costava ancor meno!!!!!!!
                                    Ecco perchè ritengo che la normativa nitrati ha la testa ma non la coda. Facile dire che lo smaltiamo nei terreni o lo insacchiamo. Il problema ora tocca soprattutto gli allevatori. In parte anche i cerealicoltori. Quando si importano cereali gm, olive fermentate arabe, pomodori cinesi, etc....sembra che interessa 1000 persone, nessuno protesta. Il problema toccava pochi agricoltori ma avvantaggiava l' intera filiera a valle dei cereali. Ora, allo stato attuale, il peso maggiore di questa direttiva non grava sulle spalle degli agricoltori, ma sono sicuro che si impegneranno tutti a scaricarlo sui cerealicoltori, come si è fatto sempre. Ecco perchè lo zappatore era raffigurato con la schiena curva....proprio come....l'as.....no.
                                    scusate OT
                                    Ultima modifica di 90 c; 12/02/2009, 12:30. Motivo: correzione

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                                    • #78
                                      @ 90C

                                      Purtroppo molti agronomi non sanno quantificare l'azoto da reflui. Te lo dico per esperienza, per lunghe discussioni. Un conto è i nitrato un conto il nitrito un'altro l'ammonio, le percentuali sono molto diverse a seconda del tipo di refluo.
                                      Ma quello che conta di più nella concimazione con reflui è l'efficienza! In condizioni ottimali a ridosso della semina l'azoto ad es da refluo maturo suino è del 65%. Se non si tiene conto dell'efficienza nell'integrazione con i concimi minerali, non si faranno mai le rese/Ha alte.


                                      Senza un continuo apporto di sostanza organica il terreno va inesorabilmente incontro a erosione dilavamento e desertificazione.
                                      Poi il resto del discorso non sta in piedi se si impara a dosare il refluo a seconda dell'efficienza e del reale fabbisogno della pianta, la concimazione che costa meno è sempre quella più conveniente e in modo clamorosamente plateale se è gratuita!

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