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Deontologia del giardiniere/arboricoltore

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  • Deontologia del giardiniere/arboricoltore

    Originalmente inviato da G70 Visualizza messaggio
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    platani


    sono delle potature un po drastiche a causa del vento forte avevano cime rotte e per evitare danni alla strada e al capannone le o abbbassate un bel po ultima potatura anno fatta 10 anni fa
    Scusate, mi intrometto nella discussione e anche se sembrerò antipatico, dirò la mia opinione. Se non è gradita, ditelo... Mi asterrò in futuro da commenti.

    Le potature drastiche... Per evitare danni alla strada e al capannone, basta effettuare una regolare potatura annuale (lo si spiega al cliente), potando ramificazioni deboli o non necessarie, ovviamente potando il secco, agendo su diametri non troppo elevati e soprattutto proporzionati tra loro. Se ci sono eventuali difetti su ramificazioni di elevato diametro o appartenenti al fusto della pianta, si può scegliere eventualmente di consolidare... Si cerca con la potatura, soprattutto in caso di zone soggette a forte vento, di limitare il più possibile l'effetto "vela". Se si vuole invece avere la matematica certezza che anche in caso di vento, tempesta, "fine del mondo", non ci siano danni a infrastrutture o immobili causati da parti della pianta o dalla stessa, basta abbattere le piante in sicurezza preventivamente.

    Capitozzare la chioma, serve solo a creare debolezze e favorisce l'insorgere di patologie funginee che porteranno a carie e a volte purtroppo, all'abbattimento "involontario" della pianta che poi crea davvero grossi danni a cose strutture e a volte, persone....

    Un consiglio, dai un'occhiata agli indispensabili SIA:


    e a questo in particolare:


    P.S.
    Nel platano di sinistra (e forse anche in quello di destra ma non riesco a vedere bene), mi sembra ci sia una biforcazione a "V" (magari corteccia inclusa), dacci un'occhiata ed eventualmente pensa ad un consolidamento prima che, nonostante sia stata fatta la "potatura drastica" per mettere in sicurezza, ti si stacchi una branca dall'oggi all'indomani.

    Originalmente inviato da B 225 Visualizza messaggio
    I 2 platani non sono male, hanno fatto tagli di ritorno e hanno lasciato almeno un ramo che faccia da apice.
    Dalle mie parti su tutti i platani lungo le strade fanno molto peggio, tagliano più o meno il 60% della chioma... col risultato che o muoiono o ricacciano il triplo di rami.
    Ci sono un po' troppi potatori dalla motosega facile, capitozzature su rami da 20-25 cm...
    Cosa intendi per "ritorno"..? Il ritorno del ramo tagliato (quello che tu chiami apice), dovrebbe essere per teoria massimo un terzo del ramo principale tagliato, io non vedo nelle foto sopra queste proporzioni.... O sbaglio? Penso che anche queste alberature tenderanno a ricacciare...

    Originalmente inviato da deturpator Visualizza messaggio
    Per il mio punto di vista hanno tagliato troppo....... questo in base alle dimensioni del tronco e branche della pianta..... comunque si vede anche di molto peggio........................
    Completamente d'accordo con te Franco. Vero, si vede di peggio, però anche di meglio; in fondo ci vorrebbe così poco per lasciare in giro molte più piante belle e longeve, e soprattutto in sicurezza.

    Basta solo cambiare mentalità e capire dove si sbaglia.

  • #2
    Hai ragione Valerio...... il problema è anche che il 95% dei "giardinieri" a mio avviso non è in grado (anche se magari sanno come sarebbe meglio potare) di spiegare al cliente del perchè una pianta va potata in una certa maniera piuttosto che capitozzata o semi-capitozzata.

    Se non si hanno gli elementi per spiegarlo a quel punto sei costretto a fare quel che dice il cliente perchè non riuscirai mai a convincerlo se non spiegando il problema del ricaccio, il problema delle carie del legno, il problema causato a livello fisiologico da una potatura pesantissima (consumi energetici e conseguente crisi....), il problema della stabilità dei ricacci in quanto l'inserimento sul tronco dei nuovi germogli non sarà mai stabile, che la pianta diventa ancora più pericolosa motivando il perchè, ecc ecc ecc

    Per le amministrazioni pubbliche si sa che ormai se non in qualche raro caso il dio danaro la fa da padrone perchè non ci sono persone competenti che seguono il verde e li è battaglia persa ma con i privati io vedo molta luce..... logico che bisogna esser in grado di convincerli con argomenti validi e reali sviscerando brutalmente l'argomento altrimenti risultati non se ne ottengono.............

    Originalmente inviato da BAYLISS Visualizza messaggio
    http://www.youtube.com/watch?v=0gAvMdAWhJY

    con questo video colgo l'occasione per fare a tutti gli utente del forum gli Auguri di Buon Anno

    ciao a tutti
    Esempio di amministrazione pubblica........ unica cosa dei commenti nel video, oltre lo scempio, non mi è piaciuta la frase che le capitozzature sono vietate..... magari lo fossero...... hanno fatto un bel disastro......
    GAAAASSSSSSSSSSSSSS

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    • #3
      Originalmente inviato da deturpator Visualizza messaggio
      il problema è anche che il 95% dei "giardinieri" a mio avviso non è in grado (anche se magari sanno come sarebbe meglio potare) di spiegare al cliente del perchè una pianta va potata in una certa maniera piuttosto che capitozzata o semi-capitozzata.

      Se non si hanno gli elementi per spiegarlo a quel punto sei costretto a fare quel che dice il cliente perchè non riuscirai mai a convincerlo se non spiegando il problema del ricaccio, il problema delle carie del legno, il problema causato a livello fisiologico da una potatura pesantissima (consumi energetici e conseguente crisi....), il problema della stabilità dei ricacci in quanto l'inserimento sul tronco dei nuovi germogli non sarà mai stabile, che la pianta diventa ancora più pericolosa motivando il perchè, ecc ecc ecc

      Per le amministrazioni pubbliche si sa che ormai se non in qualche raro caso il dio danaro la fa da padrone perchè non ci sono persone competenti che seguono il verde e li è battaglia persa ma con i privati io vedo molta luce..... logico che bisogna esser in grado di convincerli con argomenti validi e reali sviscerando brutalmente l'argomento altrimenti risultati non se ne ottengono.............
      Sintesi stupenda... Ritengo questo contributo uno dei più interessanti mai letti sul forum, personalmente. Complimenti Franco.

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      • #4
        Originalmente inviato da Green Zone Visualizza messaggio
        Sintesi stupenda... Ritengo questo contributo uno dei più interessanti mai letti sul forum, personalmente. Complimenti Franco.
        Grazie...... finalmente sono riuscito a spiegarmi senza far un post lungo una pagina

        Son contento che qualcuno condivida.
        GAAAASSSSSSSSSSSSSS

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        • #5
          Pienamente d'accordo anche io. Qualcuno in passato mi contestava il fatto che si può diventare giardinieri anche senza scuola dietro.

          Io continuo a dire che si, è possibile, a patto che con il tempo ci si documenti in continuazione, si facciano corsi e si rimanga aperti mentalmente ad imparare da chi ne sa di più. Chi passa per una scuola però queste regole fondamentali sulla potatura le sa di base e questo è già un enorme vantaggio che abbiamo noi "scolastici" rispetto ai praticoni.

          Altrove (svizzera ad esempio) esistono veri e propri albi con percorsi specifici da seguire perchè il giardinaggio è un mestiere con un enorme base teorica, forse quello in assoluto che ne ha di più. Possiamo anche continuare a meravigliarci per i prossimi 50 anni delle opere di capitozzatura giornaliere ma se il nostro mestiere non verrà regolamentato seriamente l'ignoranza dilagherà SEMPRE.

          A tal proposito riporto un regolamento in ambito potature di un comune piuttosto virtuoso in provincia di Bologna:



          Sarebbe fantastico poterlo applicare a livello nazionale.

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          • #6
            Ho dato un'occhiata.... è già un passo verso la sensibilizzazione ma non c'è niente di concreto..... prendo spunto da dove dice che un taglio superiore ai 15 cm di diametro è considerato un abbattimento e pertanto vengono presi dei provvedimenti per punire probabilmente chi lo ha fatto..... oppure i tagli non possono esser fatti superiori ai 7 cm se non fatti salvi casi particolari debitamente documentabili.......

            Direi buono l'intento ma troppo vago....... sembra che bisogna passare dal ministero degli interni prima di far una potatura...... direi che di burocrazia in Italia ce ne sia già troppa ed inutile...... basta prendessero spunto dal link della SIA suggerito da Valerio ed era già più chiaro...... cosa devo fare se ho una quercia grossa, con qualche ramo troppo lungo che vorrei ritornare (diciamo due o tre rami o quattro rami) facendo un taglio di 10 cm circa visto che di ritorni buoni ce ne sono un sacco e pure di buone dimensioni? Devo far domanda a chi? o farmi fare una documentazione da chi?

            Secondo me è molto più semplice creare un regolamento, prendendo spunto qua e la tra le associazioni tipo Sia per Italia ed Isa a livello internazionale, in maniera da non lasciar niente di vago e che sia molto chiaro........ ritornando al regolamento del comune riportato.... io non potrei fare un taglio di ritorno di 10 cm su un cedro alto 35mt e largo 25mt su una branca che in partenza è 40 cm? mi sembra troppo tirato il discorso...... Un plauso comunque per lo sforzo che hanno fatto......

            Una volta fatto un regolamento da persone veramente competenti, non serve dar misure o meno, basta che questi tecnici (naturalmente di comprovata esperienza ed abilità positiva) girino il comune in lungo ed in largo con la loro macchinina e se c'è qualcosa che non va facciano quel che devono fare.......

            Naturalmente è solo l'esposizione del mio pensiero quanto detto sopra...... magari associato ad altre idee poi si riesce a raggiunger il giusto compromesso......

            Poi per il discorso scuole o meno, anche li ce ne sarebbe da discutere, tra la teoria e la pratica c'è una bella differenza

            Per me esperienza e volontà di far le cose fatte bene sono alla base di tutto.....

            Gli studi contano fino al 30% (per me) perchè poi il resto lo fa l'individuo in base alla voglia di lottare contro tutte le situazioni quotidiane che gli si presentano per far il lavoro (opere di convincimento dei clienti, concorrenze abusive, concorrenze di incapaci ecc.....) lo fanno muovere in una determinata maniera...... purtroppo oggi giorno in Italia tutti amano il vincere facile, un pò per la situazione tasse applicate, un pò per star dentro a determinati prezzi, ecc ecc....e pochissimi hanno voglia e sono in condizione (professionale e molte volte economica) per affrontare brutalmente la realtà stringendo i denti forte..........

            Conosco molti che hanno seguito corsi seri e sanno veramente come si devono fare i lavori ma purtroppo si adeguano al mercato......

            Come dicevi giusti i corsi di formazione specializzati ma a mio avviso la cosa che si deve cambiare assolutamente prima di tutto è la mentalità delle persone.....

            Ribadisco che solo una mia analisi da come vedo io le cose vivendole giorno per giorno.....

            Appena ho un secondo dovrò spostare tutti questi post in qualcosa di più vicino alla discussione o crearne una nuova ma non saprei che titolo dare.....
            Ultima modifica di deturpator; 03/01/2013, 20:25. Motivo: aggiunta
            GAAAASSSSSSSSSSSSSS

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            • #7
              Originalmente inviato da deturpator Visualizza messaggio
              Appena ho un secondo dovrò spostare tutti questi post in qualcosa di più vicino alla discussione o crearne una nuova ma non saprei che titolo dare.....
              deontologia del giardiniere?
              lavorare bene lavorare tutti?
              scienza e coscienza?
              bau bau

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              • #8
                deontologia del giardiniere sarebbe azzeccatissimo ma vorrei che trovasse la discussione se viene cercata e mi chiedo chi cerca deontologia? che dite? Questo è l'unico dubbio, ma è proprio quello che intendevo.....
                GAAAASSSSSSSSSSSSSS

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                • #9
                  Originalmente inviato da Steverance Visualizza messaggio
                  Pienamente d'accordo anche io. Qualcuno in passato mi contestava il fatto che si può diventare giardinieri anche senza scuola dietro.

                  Io continuo a dire che si, è possibile, a patto che con il tempo ci si documenti in continuazione, si facciano corsi e si rimanga aperti mentalmente ad imparare da chi ne sa di più. Chi passa per una scuola però queste regole fondamentali sulla potatura le sa di base e questo è già un enorme vantaggio che abbiamo noi "scolastici" rispetto ai praticoni.

                  Altrove (svizzera ad esempio) esistono veri e propri albi con percorsi specifici da seguire perchè il giardinaggio è un mestiere con un enorme base teorica, forse quello in assoluto che ne ha di più. Possiamo anche continuare a meravigliarci per i prossimi 50 anni delle opere di capitozzatura giornaliere ma se il nostro mestiere non verrà regolamentato seriamente l'ignoranza dilagherà SEMPRE.

                  A tal proposito riporto un regolamento in ambito potature di un comune piuttosto virtuoso in provincia di Bologna:



                  Sarebbe fantastico poterlo applicare a livello nazionale.
                  Praticoni e non praticoni... D'accordo, il mestiere andrebbe regolamentato. Che l'istruzione faccia più della pratica? Non lo so, penso che si equivalgano, e penso anche però che sicuramente dipende da pratica ed istruzione, nella fattispecie... Conosco Laureati in Scienze forestali che sanno che cos'è l'auxina, ma non ti saprebbero fare un prezzo per l'esbosco di 25 mc di legname, piuttosto che di un abbattimento o potatura compreso di smaltimento ramaglie e pulizia finale del cantiere... Penso che istruzione e pratica si compensino e che dovrebbero essere praticate insieme (come in Svizzera, che giustamente tu citi), non un istituto secondario (cinque anni), ma alcuni giorni al mese a scuola con alcuni corsi da quindici giorni all'anno ed un entrata in azienda con ruolo di apprendista e contratto triennale-quinquennale con regolare stipendio (mica come lo stage italiano...).

                  Possiamo anche continuare a meravigliarci per l'opera di capitozzature giornaliere, però di fatto continuiamo a tollerarle e diciamo "sì, si poteva.." "si, sarebbe stato più giusto..." invece di dire semplicemente: "Ehi amico, così non si fa. E' meglio che incominci a fare diversamente oppure cambia mestiere, perchè così fai solo danni, amico."

                  Voglio dire, deve entrare nell'ottica comune che fare in un determinato modo è sbagliato. Non si otterrà mai qualcuno che venga a controllare ogni singolo albero di ogni singolo comune (è un'utopia), e regolamenti che indichino misure e proporzioni equivalrebbe a dire che un regolamento deve saperti insegnare il tuo mestiere (ridicolo: il medico opera secondo il regolamento??).

                  Interessante invece il discorso tedesco: un albero appartiene sempre ad una proprietà (perchè insiste su un terreno che è per forza di qualcuno); se l'alberatura non è ben tenuta, se è stata capitozzata o potato male, semi abbattuta, dimenticata o trascurata, se ha subito opere o lavori nelle vicinanze o se è stato fatto qualcosa facendo sì da minarne la sua integrità, in caso di abbattimento involontario ed eventuali danni a persone o cose, la proprietà è chiamata al risarcimento totale dei danni, senza ausilio di assicurazioni di responsabilità civile (in quanto vi era una mancanza da parte dell'assicurato: la corretta manutenzione). Caso diverso naturalmente se la pianta è ben tenuta e per evento eccezionale cade e fa danni, ovvio. In questo modo non si andranno a controllare le singole piante potate, ma solo quelle che hanno creato danni, facendole periziare e nel caso individuando anche i responsabili (professionisti, arboricoltori e giardinieri presunti). Si creeranno quindi dei "casi" e così facendo, le persone esigeranno un lavoro di qualità, fatto da un Professionista che si assuma nero su bianco la responsabilità del proprio lavoro.

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                  • #10
                    Originalmente inviato da deturpator Visualizza messaggio
                    Hai ragione Valerio...... il problema è anche che il 95% dei "giardinieri" a mio avviso non è in grado (anche se magari sanno come sarebbe meglio potare) di spiegare al cliente del perchè una pianta va potata in una certa maniera piuttosto che capitozzata o semi-capitozzata.

                    Se non si hanno gli elementi per spiegarlo a quel punto sei costretto a fare quel che dice il cliente perchè non riuscirai mai a convincerlo se non spiegando il problema del ricaccio, il problema delle carie del legno, il problema causato a livello fisiologico da una potatura pesantissima (consumi energetici e conseguente crisi....), il problema della stabilità dei ricacci in quanto l'inserimento sul tronco dei nuovi germogli non sarà mai stabile, che la pianta diventa ancora più pericolosa motivando il perchè, ecc ecc ecc

                    Per le amministrazioni pubbliche si sa che ormai se non in qualche raro caso il dio danaro la fa da padrone perchè non ci sono persone competenti che seguono il verde e li è battaglia persa ma con i privati io vedo molta luce..... logico che bisogna esser in grado di convincerli con argomenti validi e reali sviscerando brutalmente l'argomento altrimenti risultati non se ne ottengono.............



                    Esempio di amministrazione pubblica........ unica cosa dei commenti nel video, oltre lo scempio, non mi è piaciuta la frase che le capitozzature sono vietate..... magari lo fossero...... hanno fatto un bel disastro......
                    ciao Franco
                    il problema è solo economico e da parte del cliente .
                    IO credo che questo non verrà mai meno e quindi la maggior parte di quelli che non sono sicuri del fatto loro si adegueranno alle richieste economiche del cliente.
                    Le capitozzature sono l'esempio più eclatante.
                    Oggi poi con la crisi in atto gli scempi aumenteranno e questo dispiace a chi veramente ama la natura.
                    ciao
                    vincenzo

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                    • #11
                      Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
                      ciao Franco
                      il problema è solo economico e da parte del cliente .
                      IO credo che questo non verrà mai meno e quindi la maggior parte di quelli che non sono sicuri del fatto loro si adegueranno alle richieste economiche del cliente.
                      Le capitozzature sono l'esempio più eclatante.
                      Oggi poi con la crisi in atto gli scempi aumenteranno e questo dispiace a chi veramente ama la natura.
                      ciao
                      vincenzo
                      Scusa Vinceco, qual'è il problema economico in questione? Voglio dire, perchè la capitozzatura/scempio dovrebbe risolvere tale problema?

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                      • #12
                        A mio parere il problema delle potature drastiche, capitozzature o
                        semicapitozzature si può ricondurre molto spesso, oltre che all'incompetenza
                        di alcuni operatori, ad una diffusa ignoranza o approssimazione
                        progettuale.
                        Molto frequentemente, per non dire quasi sempre, vengono piantati
                        alberi di dimensioni non adeguate all'area dove cresceranno.
                        La non adeguatezza chiaramente non si manifesta subito.
                        Solitamente tenderà a manifestarsi quando l'albero avrà assunto una
                        struttura e dimensioni tali per cui sarà estremamente difficile
                        effettuare dei tagli sensati che ne salvaguardino la struttura.
                        Anche perchè nella maggioranza dei casi l'intervento di potatura
                        viene richiesto per motivi di ingombro del passaggio e/o di invasione
                        di proprietà limitrofe.
                        Oppure, altro caso molto frequente, per la paura (a volte eccessiva)
                        che parti della chioma possano cedere in caso di eventi atmosferici e
                        causare danni.

                        Molte volte, quando ricorrono queste situazioni, capita che l'ingombro
                        "accettabile" dell'albero corrisponda a quello del tronco e del
                        primo segmento delle branche (albero capitozzato, appunto).
                        Ed è proprio in queste situazioni che risulta particolarmente difficile
                        trovare un compromesso che consenta il rispetto dell'albero, la
                        soddisfazione del cliente e la fattibilità tecnica dell'intervento.

                        Con questo non intendo giustificare gli interventi disastrosi che spesso
                        si vedono in giro. Semplicemente ritengo che per limitare il fenomeno
                        delle potature dissennate sarebbe utile porre attenzione nella scelta delle
                        piante da mettere a dimora, al corretto sesto di impianto e alle dimensioni
                        della pianta a maturità (magari anche per le alberature urbane, visto che
                        vengono citati dei regolamenti comunali).

                        Molto spesso ho notato che anche spiegando agli interessati l'opportunità di
                        valutare le dimensioni future della pianta (presenza di manufatti, sottoservizi ecc.)
                        la richiesta è quella di mettere comunque a dimora la pianta "tanto poi se
                        proprio crescerà così tanto la si taglierà".....

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                        • #13
                          Io non faccio il "giardiniere", vendo attrezzature per chi vuole cimentarsi in questo mestiere .
                          Quando un utente privato viene a prendere magari mezzi a noleggio per auto-potarsi le piante, chiedo sempre se preferiscono che dia loro il numero di un giardiniere (un po' più capace,.... in alcuni casi ).
                          Ritengo che la diffusione delle potature mal fatte (come ogni altro lavoro mal fatto) dipenda in parte da un certo tipo di "ignoranza", inteso proprio come lacuna conoscitiva.
                          Molti dei lavoratori (qui si parla di giardinieri, ma è uguale in ogni settore) arriva ad un punto in cui si sente di essere "capace", da li in poi nasce la differenza tra colui che lavora perchè deve (artigiano o operaio che sia), e quindi parte alla mattina e torna alla sera e l'unico scopo è quello di aver fatto una montagna di roba, e colui che lavora perchè vuole (artigiano o operaio che sia), e quindi dedica una parte delle sue ore lavorative ad aggiornarsi, a studiare, ad imparare ed a tentare di insegnare il "mestiere" a chi gli sta intorno (che sia esso un collega o un cliente): questo è il vero "professionista", cioè colui che lavora secondo il senso dello "stato dell'arte", con la condotta "del buon padre di famiglia" (così si dice qui da noi).
                          Ovviamente il cliente che ama vedere tanto legno a terra non chiamerà mai uno che pota in maniera magistrale, tagliando magari 4 stecchi per ottenere un "risultato", ma vorrà sempre e solo quello che a sera ha prodotto una catasta di legna, utile o inutile a prescindere.
                          Se tutti lavorassero conoscendo il proprio mestiere, che come giustamente scrive il buon Franco non si impara mai al 100%, non ci sarebbe bisogno di regolamenti a volte complessi e complicati per effettuare cose normali (vedi limiti di diametro di taglio imposti alla massa, senza differenzazione di specie arboree o condizioni particolari, del resto non mi risulta che esistano due piante uguali).

                          Non ho avuto modo di scattare foto alla pianta prima che venisse potata, uno splendido pioppo, ma potrei farlo ora per far notare ciò che è rimasto.
                          Fate conto che è passato, in giornata, da quasi 30 mt di pianta a poco più di 13, con tagli che ad occhio sfiorano i 30-35 cm.
                          Il cliente ha preso da me la piattaforma a noleggio, e quando l'ha riportata, l'unica cosa che ha detto è stata : - Hai visto che mucchia di legno che ho fatto??, bravo vero?.
                          La risposta che gli ho dato : - Veramente no, il lavoro è stato fatto piuttosto male - non gli è garbata.
                          Ad un cliente così, il "professionista" non va bene, lui richiede un eventuale "non-professionista", e la cosa strana è che non si sa il perchè.
                          Più lavoro e meno ferie

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                          • #14
                            Condivido l'opinione di Ghiro sulla progettazione... E aggiungerei che anche chi progetta e opera nel settore edile, dovrebbe a sua volta tenere conto di piante già insistenti su terreni dove si andrà a costruire...

                            Originalmente inviato da deggio Visualizza messaggio
                            Io non faccio il "giardiniere", vendo attrezzature per chi vuole cimentarsi in questo mestiere .
                            Quando un utente privato viene a prendere magari mezzi a noleggio per auto-potarsi le piante, chiedo sempre se preferiscono che dia loro il numero di un giardiniere (un po' più capace,.... in alcuni casi ).
                            Ritengo che la diffusione delle potature mal fatte (come ogni altro lavoro mal fatto) dipenda in parte da un certo tipo di "ignoranza", inteso proprio come lacuna conoscitiva....
                            Condivido quanto detto anche da Deggio e vorrei sottolineare ancora una cosa.... Questo Forum (Forum MMT), penso che sia uno dei più importanti e frequentati a livello italiano, e quindi penso che sia anche una buona rappresentazione della realtà. Avete notato che qui c'è una marea di gente che non è Professionista, ma pare faccia una sacco di lavoro? Le foto dai boschi con tronchi esboscati e non allestiti correttamente, dove si vedono i tagli che sono stati fatti per l'abbattimento (cerniere a volte inesistenti, tacche sovradimensionate, e chi più ne ha più ne metta...), un topic per l'affilatura della motosega.......e come va affilata la motosega scusa? è come dire che uno compra la macchina e non sa fare il pieno o cambiare una ruota se si buca. E per ultimo questo Topic, con obrobri di potature, e gente che fa anche le foto e le pubblica... Capisco che uno deve anche campare alla fine, ma almeno non fartene vanto di questi lavori......

                            Purtroppo Deggio, i Professionisti da te citati, che lavorano secondo lo "stato dell'arte" sono pochi, e probabilmente come sottolinei tu, non hanno neanche mercato.

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                            • #15
                              Deontologia del giardiniere/arboricoltore

                              Originalmente inviato da GHIRO Visualizza messaggio
                              A mio parere il problema delle potature drastiche, capitozzature o

                              semicapitozzature si può ricondurre molto spesso, oltre che all'incompetenza

                              di alcuni operatori, ad una diffusa ignoranza o approssimazione

                              progettuale.

                              Molto frequentemente, per non dire quasi sempre, vengono piantati

                              alberi di dimensioni non adeguate all'area dove cresceranno.

                              La non adeguatezza chiaramente non si manifesta subito.

                              Solitamente tenderà a manifestarsi quando l'albero avrà assunto una

                              struttura e dimensioni tali per cui sarà estremamente difficile

                              effettuare dei tagli sensati che ne salvaguardino la struttura.

                              Anche perchè nella maggioranza dei casi l'intervento di potatura

                              viene richiesto per motivi di ingombro del passaggio e/o di invasione

                              di proprietà limitrofe.

                              ..............
                              Ecco hai toccato un altro buon tasto...... pianta giusta al posto giusto.......

                              Questo è il primo passo per evitare tutto.... una volta veniva tutto piantato "a caso" ed oggi memori di errori possiamo fare meglio ed i benefici in futuro spero si avranno........

                              In molti casi per motivi da te citati si taglia di brutto....... ma ti assicuro che probabilmente non sono la maggior parte dei casi. Li almeno proprio dove non si poteva far diversamente è giustificabile ma sarà un 20% delle potature fatte male (in quanto qualcuno ha preso in mano terreni/case da molto tempo abbandonate o case costruite accanto a piante che erano già li da 20 anni) ma l'80% è fatto "gratuitamente" ultimo esempio il parco di Rimini postato da un utente...... avevano poco spazio le piante? a chi potevano dar fastidio? E questo succede nel privato quando si potrebbe far una potatura graduale per arginare il problema ingombri ma è più semplice (sempre per non il non esser in grado di sensibilizzare con argomenti validi il cliente) far "legna" anche perchè così hanno più forza a chieder i soldi facendo vedere che hanno caricato delle gran camionate di ramagle..... dunque richiesta di soldi giustificata......

                              Non è che le piante l'anno prima erano piccine e quest'anno sono giganti........
                              Purtroppo manca una consapevolezza popolare si ma come si diceva prima del "professionista" in quanto finchè fai manutenzione ad un giardino, sei tu che devi suggerire al cliente che è meglio metter mano piano piano alle piante in maniera da contenerle senza potature drastiche spiegandone i motivi ma si sa che il 95% taglia fino dove si arriva e poi una volta ogni 10 anni si fanno i lavori "fastidiosi e rischiosi"..... questo è quello che vedo io..... i lavori comodi li fan tutti ma i rognosi rimangono sempre da fare ma purtroppo come dico spesso è bello mangiar la carne ma a volte bisogna rosicchiar le ossa..... che poi è solo una questione psicologica di affrontare il cliente spiegargli bene e poi rompersi un attimino le "scatole" e far il lavoro tanto ti pagano ugualmente se non addirittura di più......... naturalmente sempre miei punti di vista.....
                              Ultima modifica di deturpator; 05/01/2013, 15:34. Motivo: aggiunta
                              GAAAASSSSSSSSSSSSSS

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                              • #16
                                Originalmente inviato da Green Zone Visualizza messaggio
                                Scusa Vinceco, qual'è il problema economico in questione? Voglio dire, perchè la capitozzatura/scempio dovrebbe risolvere tale problema?
                                la gente preferisce quello perchè limita gli interventi negli anni e costa di meno tutto qua.
                                questo è il problema economicol
                                A questo tipo di potatura molti "giardinieri " si adeguano specialmente quelli che lavorano a preventivo.
                                minor tempo impiegato maggior guadagno.
                                Potare comporta tempo .
                                ciao
                                vincenzo

                                Commenta


                                • #17
                                  Originalmente inviato da Green Zone Visualizza messaggio
                                  Praticoni e non praticoni... D'accordo, il mestiere andrebbe regolamentato. Che l'istruzione faccia più della pratica? Non lo so, penso che si equivalgano, e penso anche però che sicuramente dipende da pratica ed istruzione, nella fattispecie... Conosco Laureati in Scienze forestali che sanno che cos'è l'auxina, ma non ti saprebbero fare un prezzo per l'esbosco di 25 mc di legname, piuttosto che di un abbattimento o potatura compreso di smaltimento ramaglie e pulizia finale del cantiere... Penso che istruzione e pratica si compensino e che dovrebbero essere praticate insieme (come in Svizzera, che giustamente tu citi), non un istituto secondario (cinque anni), ma alcuni giorni al mese a scuola con alcuni corsi da quindici giorni all'anno ed un entrata in azienda con ruolo di apprendista e contratto triennale-quinquennale con regolare stipendio (mica come lo stage italiano...).
                                  Ma guarda. Io quando parlo di base teorica forse sbaglio a non esplicare meglio il concetto. D'ora in avanti parlerò di formazione che forse è il termine più adatto.
                                  Un buon corso di giardinaggio deve essere basato su 3 cose fondamentali, teoria, pratica e mix di entrambi duranti i tirocini.
                                  Ma gia una formazione solo teorica e poi via con la pratica lavorando sarebbe già tantissimo.

                                  Di contro esiste la possibilità di praticare queste mestiere imparando sul campo ed è qui che andrebbe fatta qualcosa in merito. Gli scempi li vediamo perchè la gente non ha una formazione alle spalle. Purtroppo non si può dire che soltanto praticando il mestiere si raggiungano buoni risultati, visto che soltanto una bassissima percentuale di chi impara sul campo ha poi un valido maestro.

                                  Per fare il giardiniere, così come accade in tante altre professioni, dovremmo aver bisogno dell'abilitazione. Sarò un pò di parte venendo da corsi ma non vedo altre soluzioni altrettanto valide e definitive.

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                                  • #18
                                    Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
                                    la gente preferisce quello perchè limita gli interventi negli anni e costa di meno tutto qua.
                                    questo è il problema economicol
                                    Vedi, questo è il concetto che secondo me non regge, l'errore di pensiero.

                                    Gli alberi possono avere diverse funzioni: ecologiche (bellezza della natura, contatto con essa nel giardino di casa, protezione da vento e inquinamento) di svago (gioco, contatto con la natura), economiche (alberi da frutta, piuttosto che ornamentali che danno valore all'immobile).

                                    Potare male la pianta porta debolezza alla stessa. La debolezza negli anni porterà a conseguenze negative e con il finire esse porteranno alla morte.

                                    Una potatura sbagliata, come la morte, provocano un danno a livello ecologico, economico e di svago.

                                    Sostituire la pianta significa prima di tutto abbatterla, smaltirla e per ultimo sostituirla con un nuovo impianto. Il nuovo impianto andrà curato, e si dovrà aspettare diversi anni prima che possa avere le stesse identiche funzioni della pianta sostituita.

                                    Per questo motivo una cattiva potatura non conviene.

                                    Senza naturalmente mettere in conto la possibilità di rotture di rami o abbattimenti involontari derivati da debolezze create con le cattive potature.

                                    Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
                                    A questo tipo di potatura molti "giardinieri " si adeguano specialmente quelli che lavorano a preventivo.
                                    minor tempo impiegato maggior guadagno.
                                    Potare comporta tempo .
                                    ciao
                                    vincenzo
                                    Potare molto significa tagliare molto, e questo implica tempo.
                                    Tagliare molto, significa smaltire tanto e questo è un altro costo.
                                    Se gli alberi hanno vicino ostacoli, strade e così via, potare molto e su grossi diametri vorrà dire prendere precauzioni e fare dei "mini-abbattimenti", potare il giusto risulterà invece più veloce e semplice.

                                    La mia teoria è invece: potare bene significa saperlo fare.

                                    Capitozzare è più semplice: tagli tutti i rami, portando l'altezza della pianta, alla nuova altezza decisa dal cliente. Potrebbe farlo anche un muratore, o un panettiere (dico lavori a caso), o un astronauta.
                                    Basta essere in grado di accendere una motosega e noleggiare un cestello.

                                    Ciao
                                    Valerio

                                    Originalmente inviato da Steverance Visualizza messaggio
                                    Di contro esiste la possibilità di praticare queste mestiere imparando sul campo ed è qui che andrebbe fatta qualcosa in merito. Gli scempi li vediamo perchè la gente non ha una formazione alle spalle. Purtroppo non si può dire che soltanto praticando il mestiere si raggiungano buoni risultati, visto che soltanto una bassissima percentuale di chi impara sul campo ha poi un valido maestro.

                                    Per fare il giardiniere, così come accade in tante altre professioni, dovremmo aver bisogno dell'abilitazione. Sarò un pò di parte venendo da corsi ma non vedo altre soluzioni altrettanto valide e definitive.
                                    E' vero, tanta gente impara male, concordo.

                                    Per il discorso dell'abilitazione, anche potrei essere d'accordo se non fosse che siamo in un paese dove le abilitazioni creano caste e privilegi. Temo che in questo caso, un buon 90% degli abilitati sarebbero i soliti capitozzatori "figli d'arte", amici/parenti "di...", "cavalieri del lavoro, decorati al valore, eroi di guerra".

                                    Ecco, prendo spunto Steverance, da un tuo messaggio "trovato" su un altro topic:

                                    Originalmente inviato da Steverance Visualizza messaggio
                                    Sarei intenzionato ad aprire un'attività verso febbraio, incoraggiato anche dal regime dei superminimi (e qui se qualcuno conosce pro e contro ogni consiglio è ben accetto).

                                    Tralasciando tutta la questione burocratica che spero mi possa essere spiegata come si deve dagli enti addetti, vi porgo una domanda di carattere economico.

                                    Quanto chiedere al cliente?

                                    Premetto che la mia esperienza con aziende di giardinaggio è poca (tirocini durante il corso per giardinieri professionisti a Monza e una breve esperienza qui nel Lazio) e che principalmente ho lavorato in una villa di prestigio come giardiniere e poi come capo giardiniere quindi non so quasi nulla di preventivi e costi vari.

                                    Il prezziario assoverde, l'unico che conosco, è sicuramente una buona partenza ma so per certo che non sono prezzi applicabili, soprattutto nella mia zona dove già 10 euro l'ora possono sembrare tanti per un giardiniere.

                                    Io non punto al ribasso ma sulla qualità e vorrei rimanere sui 20. Secondo voi ad oggi è un prezzo applicabile?
                                    Vedi, non torna come dicevi tu, il tuo discorso:

                                    "Un buon corso di giardinaggio deve essere basato su 3 cose fondamentali, teoria, pratica e mix di entrambi duranti i tirocini.
                                    Ma gia una formazione solo teorica e poi via con la pratica lavorando sarebbe già tantissimo. "

                                    Con una formazione teorica, e il mix di pratica in Italia, saprai magari potare come si deve, ma poi ti trovi costretto a chiedere consigli su un forum, su quale tariffa applicare... Perchè la verità è che, come ammetti tu stesso, non hai la minima idea di come si fa un preventivo, di come quantificare i costi, di quali sono i prezzi di mercato e della concorrenza, e di tutta una serie di malizie che invece il "praticone", pur potando male, sa. La verità è che un corso teorico, che poi "butta" le persone in mezzo ad una giungla fatta di "belve" con esperienza e tante, tante malizie del mestiere, serve a poco se non ad aver speso un bel po' di quattrini. Per questo dicevo, piuttosto un'entrata in azienda, vedere come funzionano le cose per davvero, poi ognuno è libero di formarsi come più gli pare..e piace.
                                    Ultima modifica di Green Zone; 06/01/2013, 08:43. Motivo: aggiunta

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                                    • #19
                                      Metto qui la foto del pioppo, anche se ora che gli argomenti sono due .....
                                      Attached Files
                                      Più lavoro e meno ferie

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                                      • #20
                                        Originalmente inviato da Green Zone Visualizza messaggio


                                        E' vero, tanta gente impara male, concordo.

                                        Per il discorso dell'abilitazione, anche potrei essere d'accordo se non fosse che siamo in un paese dove le abilitazioni creano caste e privilegi. Temo che in questo caso, un buon 90% degli abilitati sarebbero i soliti capitozzatori "figli d'arte", amici/parenti "di...", "cavalieri del lavoro, decorati al valore, eroi di guerra".
                                        Sarebbe comunque molto meglio di ora, dove chiunque può praticare questo mestiere, creandoci tutti i problemi che penso ben conoscereai.

                                        Ecco, prendo spunto Steverance, da un tuo messaggio "trovato" su un altro topic:



                                        Vedi, non torna come dicevi tu, il tuo discorso:

                                        "Un buon corso di giardinaggio deve essere basato su 3 cose fondamentali, teoria, pratica e mix di entrambi duranti i tirocini.
                                        Ma gia una formazione solo teorica e poi via con la pratica lavorando sarebbe già tantissimo. "

                                        Con una formazione teorica, e il mix di pratica in Italia, saprai magari potare come si deve, ma poi ti trovi costretto a chiedere consigli su un forum, su quale tariffa applicare... Perchè la verità è che, come ammetti tu stesso, non hai la minima idea di come si fa un preventivo, di come quantificare i costi, di quali sono i prezzi di mercato e della concorrenza, e di tutta una serie di malizie che invece il "praticone", pur potando male, sa. La verità è che un corso teorico, che poi "butta" le persone in mezzo ad una giungla fatta di "belve" con esperienza e tante, tante malizie del mestiere, serve a poco se non ad aver speso un bel po' di quattrini. Per questo dicevo, piuttosto un'entrata in azienda, vedere come funzionano le cose per davvero, poi ognuno è libero di formarsi come più gli pare..e piace.
                                        1) Per buon corso di giardinaggio non intendo necessariamente quello che fanno a Monza. A mio parere dovrebbe essere molto più lungo (minimo 3 anni). Quello di Monza getta delle ottime basi ma pur sempre basi rimangono.

                                        2) Non è vero che uscendo dalla scuola di Monza non si sa nulla di costi e di preventivi dato che una buona parte dell'esame finale consiste in quello. Certo i prezzi di mercato di ogni regione ovvio che li vieni a scoprire soltanto lavorandoci. Forse ho esagerato dicendo di non sapere nulla (semplicemente nei percorsi lavorativi che ho scelto non mi è capitato di fare preventivi o altro). L'intento mio era più che altro fare un'indagine di mercato tramite internet.

                                        3) Sul fatto che sia meglio cominciare il mestiere di giardiniere dal nulla anzichè da un corso di formazione rimango della mia idea.
                                        Faccio soltanto un breve esempio. In UK, su siti di ricerca personale dedicati esclusivamente al giardinaggio, nella maggior parte degli annunci viene richiesto un diploma in orticoltura, un motivo ci sarà. Proprietari stranieri di ville o castelli in Italia cercano sempre gente con degli studi alla base, mai praticoni.
                                        Qui in Italia invece non frega niente a nessuno, mah, chi sarà dalla parte del giusto?
                                        Ma poi come fai a dire che sono soldi buttati?
                                        Meglio un corso che ti introduce a questo mondo e poi ti ci "butta" come dici tu che partire da 0 e quindi di gran lunga più svantaggiati. Almeno si avrà già una preparazione solida alle spalle che rimarrà a vita a fronte di cose errate che potrebbero insegnare eventuali praticoni che non hanno mai studiato nulla.
                                        Semplicemente noi italiani siamo ancora poco evoluti in questo settore. Si spera un giorno arriveremo ad adeguarci ad altri paesi, dove la formazione ed eventualmente un albo saranno obbligatori per praticare questo mestiere. Qualcosa si sta già muovendo comunque. Il fatto che in Italia sia permesso praticare questo mestiere senza qualifiche (vista la scarsissima importanza che gli si da) non vuol dire che sia giusto. Allora togliamo pure le lauree tanto si impara tutto sul campo no?

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                                        • #21
                                          Originalmente inviato da Steverance Visualizza messaggio
                                          Sarebbe comunque molto meglio di ora, dove chiunque può praticare questo mestiere, creandoci tutti i problemi che penso ben conoscereai.......ecc ecc ecc

                                          Ascolta Amico, io non la sto mettendo sul personale, desideravo solo esprimere delle considerazioni, spero che tu non ti senta direttamente coinvolto in questo.


                                          Sarebbe comunque molto meglio di ora, dove chiunque può praticare questo mestiere, creandoci tutti i problemi che penso ben conoscereai.


                                          Sei sicuro che non sarebbero i soliti noti, e soprattutto sei sicuro che tu riusciresti a prenderla questa abilitazione?


                                          Io non ho mai detto nulla su Monza (che ritengo un buon polo formativo per i corsi inferiori alle 80 ore..). Per quanto riguarda il discorso preventivi... A me non interessa se sai farli o meno, questi sono affari tuoi, ma è logico che se vai a domandare su che cifra oraria dovresti stare aprendo un'attività nella tua zona, mi sembra quantomeno divertente che poi ti cimenti nell'esprimere opinioni sulla “deontologia” di questo mestiere facendo elenchi puntati in cui spieghi le ragioni delle tue motivazioni, sicuramente sostenute dall'alto di una notevole esperienza come Imprenditore in questo settore (immagino bene?) . Io personalmente non chiamerei un artigiano a casa mia per fare lavori di giardinaggio, che stima i suoi prezzi sui consigli di un forum (o su “un'indagine di mercato su internet”, come preferisci chiamarla... ), ma queste sono opinioni personali, molto probabilmente invece hai ragione tu.


                                          Come dici tu, molti corsi sono solo delle ottime basi, ottime ma basi. Pensi che un Professionista possa iniziare un'attività imprenditoriale perchè ha delle basi che gli hanno insegnato in un corso di uno o due anni (o quanto durano)?


                                          Il problema è rastrellare le foglie e impignare i rami, tutto qua.


                                          In Italia io vedo troppa gente che “nasce imparata”, che fa dei corsi per fare corsi ad altri, che apre delle ditte senza aver mai fatto quel lavoro o senza aver mai fatto comunque quella che un tempo si chiamava la “gavetta”. Un tempo si “rubava con gli occhi” il mestiere, cioè a te ti mettevano a fare qualcosa di faticoso/schifoso/noioso, e poi arrivava quello più esperto con i capelli bianchi che faceva il lavoro di fino, e tu mentre facevi il tuo lavoro (perchè non potevi fermarti) cercavi di capire ed imparare cosa stesse facendo il tuo collega per un giorno riuscire a farlo anche tu.

                                          Ben vengano i corsi, ben venga la formazione! Ma facendo corsi di aggiornamento mentre sei sul campo, mentre sudi e fatichi con tanta, ma tanta umiltà... Nei tirocinii tutto è fantastico, poi le cose nel mondo reale dove ci sono tempistiche, costi e dinamiche variabili e diverse, cambiano. Motivo per cui, pochissimi tirocinii/stage vanno poi a buon fine con un'assunzione a tempo indeterminato in Azienda.

                                          In Italia servirebbe inoltre un buon mercato per questo lavoro, vario, regolamentato, che purtroppo ad oggi non c'è perchè “i soliti noti”, hanno già assorbito tutto... (grosse cooperative con stranieri sottopagati, lavoratori in nero, “imperatori del prezzo al ribasso”, “duchi del non importa come viene fatto il lavoro, ma incassare i soldi della fattura”, amici ed ammanicati e chi più ne ha, più ne metta.)


                                          Come faccio a dire che sono soldi buttati? Sai cosa ti dico: spero di sbagliarmi, spero che tutti i giovani che come te abbiano fatto corsi di formazione riescano ad avere una possibilità di fare quello per cui hanno studiato. Lo dico sinceramente, sarebbe una cosa bella e toglierebbe un po' di miseria da questo paese ormai in rovina... Lavorare è un diritto, e lavorare nel nostro settore che è un ambito dove spesso ti spezzi la schiena, ancor di più non dovrebbe essere un “privilegio”. Purtroppo però questo non accade sempre e io stesso conosco ragazzi e uomini che come te hanno fatto corsi, ed ora sono a casa o hanno aperto ditte durate ben poco, pentiti della loro scelta perchè con quei soldi adesso, avrebbero fatto ben altro.


                                          Parli dell'estero e non posso che darti ragione... Io stesso lavoro all'estero e a fronte delle tue considerazioni, ti consiglio vivamente di valutare questa possibilità, perchè purtroppo in Italia le cose non cambieranno mai, come sempre.


                                          Un cordiale saluto
                                          Ultima modifica di Green Zone; 08/01/2013, 11:39. Motivo: aggiunta...

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                                          • #22
                                            Originalmente inviato da Green Zone Visualizza messaggio
                                            Ascolta Amico, io non la sto mettendo sul personale, desideravo solo esprimere delle considerazioni, spero che tu non ti senta direttamente coinvolto in questo.
                                            Fino ad ora assolutamente no.

                                            Sei sicuro che non sarebbero i soliti noti, e soprattutto sei sicuro che tu riusciresti a prenderla questa abilitazione?
                                            Studiando tutto si può. Ovviamente non la farei retroattiva, sarebbe improponibile.

                                            Io non ho mai detto nulla su Monza (che ritengo un buon polo formativo per i corsi inferiori alle 80 ore..). Per quanto riguarda il discorso preventivi... A me non interessa se sai farli o meno, questi sono affari tuoi, ma è logico che se vai a domandare su che cifra oraria dovresti stare aprendo un'attività nella tua zona, mi sembra quantomeno divertente che poi ti cimenti nell'esprimere opinioni sulla “deontologia” di questo mestiere facendo elenchi puntati in cui spieghi le ragioni delle tue motivazioni, sicuramente sostenute dall'alto di una notevole esperienza come Imprenditore in questo settore (immagino bene?) . Io personalmente non chiamerei un artigiano a casa mia per fare lavori di giardinaggio, che stima i suoi prezzi sui consigli di un forum (o su “un'indagine di mercato su internet”, come preferisci chiamarla... ), ma queste sono opinioni personali, molto probabilmente invece hai ragione tu.
                                            Mentre a partire da questo post è evidente come tu stia cercando di andare sul personale addirittura mettendo in dubbio il mio diritto di user di postare in un topic. Se vuoi conoscere il mio cv me lo puoi tranquillamente chiedere via pm.
                                            Lavorando all'estero forse hai dimenticato chi è oggi il giardiniere medio in Italia che va a fare lavori di giardinaggio nelle abitazioni e che la gente continua a chiamare. Penso che siano altri gli artigiani da cui diffidare con tutto il rispetto.


                                            Come dici tu, molti corsi sono solo delle ottime basi, ottime ma basi. Pensi che un Professionista possa iniziare un'attività imprenditoriale perchè ha delle basi che gli hanno insegnato in un corso di uno o due anni (o quanto durano)?
                                            Di nuovo, considerando che di solito la comincia chi fino al giorno prima faceva il muratore si, e avrei anche qualche decina di esempi di ragazzi che hanno frequentato il corso di 800 ore alla Scuola di Monza e subito dopo o quasi hanno avviato una loro attività., tra l'altro con buoni risultati. Non saranno ferrati sui prezzi di mercato ma indubbiamente sapranno potare una pianta. Certo a mio parere un periodo di esperienza come dipendente di aziende, ville o parchi è necessario per partire più preparati, cosa che io comunque ho fatto e continuo a fare.

                                            In Italia io vedo troppa gente che “nasce imparata”, che fa dei corsi per fare corsi ad altri, che apre delle ditte senza aver mai fatto quel lavoro o senza aver mai fatto comunque quella che un tempo si chiamava la “gavetta”. Un tempo si “rubava con gli occhi” il mestiere, cioè a te ti mettevano a fare qualcosa di faticoso/schifoso/noioso, e poi arrivava quello più esperto con i capelli bianchi che faceva il lavoro di fino, e tu mentre facevi il tuo lavoro (perchè non potevi fermarti) cercavi di capire ed imparare cosa stesse facendo il tuo collega per un giorno riuscire a farlo anche tu.
                                            D'accordissimo.

                                            Ben vengano i corsi, ben venga la formazione! Ma facendo corsi di aggiornamento mentre sei sul campo, mentre sudi e fatichi con tanta, ma tanta umiltà... Nei tirocinii tutto è fantastico, poi le cose nel mondo reale dove ci sono tempistiche, costi e dinamiche variabili e diverse, cambiano. Motivo per cui, pochissimi tirocinii/stage vanno poi a buon fine con un'assunzione a tempo indeterminato in Azienda.
                                            Mah, alcuni tirocinanti del mio corso hanno poi continuato a lavorare presso quelle aziende. Altri no per il semplice motivo che tali aziende o non assumevano o non reputavano il candidato affidabile.

                                            In Italia servirebbe inoltre un buon mercato per questo lavoro, vario, regolamentato, che purtroppo ad oggi non c'è perchè “i soliti noti”, hanno già assorbito tutto... (grosse cooperative con stranieri sottopagati, lavoratori in nero, “imperatori del prezzo al ribasso”, “duchi del non importa come viene fatto il lavoro, ma incassare i soldi della fattura”, amici ed ammanicati e chi più ne ha, più ne metta.)
                                            D'accordo anche qui.

                                            Come faccio a dire che sono soldi buttati? Sai cosa ti dico: spero di sbagliarmi, spero che tutti i giovani che come te abbiano fatto corsi di formazione riescano ad avere una possibilità di fare quello per cui hanno studiato.
                                            Io ci sono riuscito ed anche con immense soddisfazioni.

                                            Lo dico sinceramente, sarebbe una cosa bella e toglierebbe un po' di miseria da questo paese ormai in rovina... Lavorare è un diritto, e lavorare nel nostro settore che è un ambito dove spesso ti spezzi la schiena, ancor di più non dovrebbe essere un “privilegio”. Purtroppo però questo non accade sempre e io stesso conosco ragazzi e uomini che come te hanno fatto corsi, ed ora sono a casa o hanno aperto ditte durate ben poco, pentiti della loro scelta perchè con quei soldi adesso, avrebbero fatto ben altro.
                                            Io invece conosco tanti (per alcuni di questi ci ho anche lavorato) che hanno aperto ditte non sapendo nulla o quasi del mestiere ma dotati di estrema furbizia e che ad oggi hanno una mole di affari impressionante. Non puoi fare di tutta l'erba un fascio dicendo che chi fa corsi e apre attività poi fallisce soltanto perchè ora ti sei accanito contro tale categoria. Per carità esistono tali casistiche ma la riuscita o meno dell'attività dipende da una miriade di fattori. La stai dipingendo come una disgrazia questa formazione, e che diamine
                                            Non è detto che lavorando 5 anni presso una ditta poi tu sia un genio dei preventivi e che sappia tutto sui costi se è il tuo capo ad occuparsi sempre di essi. Insomma, per decretare se uno sia o no in grado di aprire e gestire un'attività io valuterei altri fattori.

                                            Parli dell'estero e non posso che darti ragione... Io stesso lavoro all'estero e a fronte delle tue considerazioni, ti consiglio vivamente di valutare questa possibilità, perchè purtroppo in Italia le cose non cambieranno mai, come sempre.


                                            Un cordiale saluto
                                            Per curiosità dove lavori? In UK da quel che vedo cercano sempre e solo inglesi doc con certificazioni e diplomi presi lì. Credo sia difficile per un italiano e tra l'altro conosco qualcuno infinitamente più qualificato di me che ci prova da tempo ma con scarsi risultati.

                                            Un cordiale saluto anche da parte mia.

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                                            • #23
                                              Originalmente inviato da Steverance Visualizza messaggio
                                              Fino ad ora assolutamente no.

                                              Studiando tutto si può. Ovviamente non la farei retroattiva, sarebbe improponibile. ecc. ecc.
                                              Che dire... Ritengo che questa nostra discussione stia diventando noiosa per gli altri utenti del forum, che tra l'altro, pare abbiano abbandonato questo topic che ritenevo interessante (peccato).

                                              Mi sono fatto un'idea su di te unicamente da quello che hai scritto, ma da come mi rispondi, pare che questa idea fosse sbagliata: hai le idee ben chiare sull'argomento, punti di riferimento, esempi e obiettivi precisi. Buon per te, chapeau.

                                              Curiosità se è concesso, come mai non ti sei ancora messo in proprio?

                                              Che uno, che fino al giorno prima facesse il muratore, dopo 800 ore di corso diventi un perfetto Arboricoltore (o giardiniere..), mi spiace, non sono d'accordo. In sei mesi (ma anche un anno), credo si possano imparare molte cose, ma non farsi un'esperienza pari a 5 anni di lavoro in azienda.
                                              Peraltro, è vero che non per forza si impara molto dove si lavora, ma se la ditta dove si è assunti è seria, sarà lo stesso dirigente, capo, padrone a responsabilizzare e far crescere professionalmente i dipendenti più meritevoli, non farlo sarebbe anti economico e al quanto stupido.

                                              Per il resto, nessun accanimento, mi tolgo da questo Topic (e dalle scatole): io sicuramente sono di troppo e mi sembra che tu invece abbia così tante cose interessanti da dire... Ad ogni modo, quello che volevo dire chi lo voleva intendere lo ha inteso, se il messaggio non è arrivato anche a te, mi spiace.

                                              Per la curiosità invece: io ho lavorato in Italia, Francia ed ora lavoro in Svizzera. Lavoro all'estero non per mancanza di lavoro in Italia, ma perchè preferisco il differente approccio al lavoro.

                                              Per il UK, conosco due ragazzi che ci hanno lavorato... Uno per 10 anni, l'altro è ancora su.... Che ti devo dire, noi però siamo tutti gran praticoni che poi si sono formati durante il lavoro.... Boh, si vede che non sono l'unico ad apprezzare questo genere di background. Good Luck!

                                              Tra l'altro, piccolo O.T....
                                              Vedo che in questa discussione Deturpator, Actros e Deggio ti hanno già esposto la loro opinione a suo tempo, ma pare che forse la cosa non ti è ancora del tutto chiara.



                                              Stupenda poi questa di Deggio, con il quale mi complimento infinitamente, della serie "colpito e affondato"....

                                              Parlando di te...

                                              Originalmente inviato da deggio Visualizza messaggio
                                              Direi che l'insieme di queste due frasi mi provoca un vomito tale che non ti assumerei neanche se fossi l'ultimo operaio disponibile al mondo.

                                              A parte il tipo di lavoro di cui si parla qui, ma uno vale l'altro, la parola fondamentale nel mondo del lavoro è RISPETTO, ma questo a te che hai "STUDIATO" forse non lo hanno insegnato.

                                              Tu ti ritieni migliore perchè hai studiato, bella questa .
                                              Ti ritieni migliore per un foglio di carta, valido elemento .
                                              Io ho fatto agraria, ma non per questo vado dagli agricoltori e gli dico cose di questo tipo.
                                              Ricordati che non sai mai chi hai davanti e con chi stai parlando.
                                              Saprai forse (FORSE) un po' di teoria in +, ma il mondo del lavoro è fatto di passione, pratica, passione, fatica, passione, RISPETTO, passione, dedizione ...... e soprattutto pazienza.

                                              Lavoro continuativamente (prima a stagioni) da quando ho 20 anni, prima studi e militare (che faceva solo bene), e ripeto tutti i giorni la stessa frase: SI IMPARA QUALCOSA DI NUOVO OGNI GIORNO.

                                              Ho titoli di formazione su piattaforme, attrezzature per il verde ed altro, ma ti sfido ad andare a trovare qualcuno che dica che ho mai sostenuto di sapere di + o essere meglio di lui.

                                              Se vuoi riuscire, e te lo auguro vivamente, vedi di regolare il livello di umiltà e moderare la terminologia.

                                              Direi che comunque ti manca solo di invitare la finanza a casa tua per un bel verbale e poi sei a posto
                                              Fine O.T.
                                              Ultima modifica di Green Zone; 09/01/2013, 11:14. Motivo: aggiunta

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                                              • #24
                                                Dammi retta finiamola qui che come hai ben detto a nessun interessa il nostro battibecco, basato per altro sul nulla.

                                                Se vuoi proseguire ti posso rispondere via pm, visto che hai deciso di andare sul personale spinto e le regole del forum credo lo vietino.

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                                                • #25
                                                  Ok, d'accordo finita qui.

                                                  Peraltro, ritengo che via internet/forum/pc sia difficile esprimersi facendo capire i reali "toni" di un discorso (almeno per me..), a volte una discussione dai toni accesi che al pub si risolverebbe con una birra e una partita a darts, qui può sembrare una dichiarazione di guerra.

                                                  Mi piace ironizzare e prendere in giro e sono il primo a non arrabbiarmi quando lo si fa con me. Non è mia consuetudine invece, offendere o insultare le persone. Se così ti sei sentito Steverance, mi dispiace e ti chiedo scusa.

                                                  Cordiale Saluto

                                                  Commenta


                                                  • #26
                                                    Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
                                                    la gente preferisce quello perchè limita gli interventi negli anni e costa di meno tutto qua.
                                                    questo è il problema economicol
                                                    A questo tipo di potatura molti "giardinieri " si adeguano specialmente quelli che lavorano a preventivo.
                                                    minor tempo impiegato maggior guadagno.
                                                    Potare comporta tempo .
                                                    ciao
                                                    vincenzo
                                                    scusa Vinceco ma non capisco come si può risparmiare capitozzando....a capitozzare si fa molta legna che poi va smaltita,lo smaltimento non lo pagate?per caricare i camion gli operai servono,un disgraziato che stà a capitozzare deve avere molto più personale a terra per caricare le frasche,se uno pota bene ci vuole più tempo a potare ma a caricare serve meno persone,si fà meno sudicio.e poi una cosa:ma la pianta capitozzata ributta molto più velocemente,ributta in maniera disordinata,è più sottoposta a attacchi funginei o di parassiti,i rami che ributtano sono più fragili,saranno più sottoposti a effetto vela.quindi secondo te è più conveniente capitozzare o potare bene?

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                                                    • #27
                                                      Originalmente inviato da Borgiotreeclimb Visualizza messaggio
                                                      scusa Vinceco ma non capisco come si può risparmiare capitozzando....a capitozzare si fa molta legna che poi va smaltita,lo smaltimento non lo pagate?per caricare i camion gli operai servono,un disgraziato che stà a capitozzare deve avere molto più personale a terra per caricare le frasche,se uno pota bene ci vuole più tempo a potare ma a caricare serve meno persone,si fà meno sudicio.e poi una cosa:ma la pianta capitozzata ributta molto più velocemente,ributta in maniera disordinata,è più sottoposta a attacchi funginei o di parassiti,i rami che ributtano sono più fragili,saranno più sottoposti a effetto vela.quindi secondo te è più conveniente capitozzare o potare bene?
                                                      secondo me conviene potare bene ed io sono per questo.
                                                      Chi ordina il lavoro pensa sia più conveniente perchè risparmia la potatura per altri anni ancora non facendola .
                                                      questo secondo chi paga.

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                                                      • #28
                                                        Buonasera a tutti.
                                                        Visto che la discussione è ferma da un po', vorrei proporre uno spunto per ravvivarla..

                                                        Situazione:

                                                        privato che ha acquistato una casa da ristrutturare.
                                                        Mentre sono lì per fare pulizia del giardino della sua proprietà in vista del cantiere edile, mi chiede, indicando un abete rosso di circa una decina di metri sito nella proprietà confinante, "quanto può costare abbassare quella pianta di qualche metro?".

                                                        Gli rispondo "beh, sinceramente non lo ritengo un intervento corretto. Tagliare il tronco dell'abete eliminando la cima non è una cosa che ha molto senso. La pianta ne esce esteticamente deturpata oltre che danneggiata. Inoltre, come spesso accade agli abeti che subiscono questo trattamento, è molto probabile che sviluppi numerose ramificazioni all'apice che andranno a sostituire la cima infoltendo quella parte e aumentando il peso nella parte alta rendendola anche meno sicura.
                                                        Dico forse sarebbe meglio prendere in considerazione l'abbattimento se si ritiene che la pianta non sia più desiderata.

                                                        Mi risponde che lo sa che non è un bell'intervento ma la richiesta è motivata dal fatto che la pianta oscurerebbe parte dei pannelli fotovoltaici che andrà ad installare e, siccome la proprietaria della pianta quasi sicuramente si opporrebbe all'abbattimento, lui vorrebbe proporre la riduzione a sue spese, onde avere i pannelli liberi.

                                                        Per adesso la situazione è soltanto teorica ma mi sono chiesto: se dovesse richiedermi questo tipo di intervento cosa sarebbe giusto fare?
                                                        Opporsi con la certezza che qualcun altro sicuramente lo farà? Oppure farlo dal momento che non lo si farebbe per incompetenza bensì per rispondere a una situazione contingente?


                                                        Dopo un po' ho notato che la pianta è a una distanza molto ridotta dal confine e mi è venuto in mente che forse l'interessato avrebbe diritto civilmente a richiedere l'abbattimento e potrebbe usare questa argomentazione per convincere la vicina.

                                                        Però, visto che siamo nella sezione deontologia, vorrei esporre questo dubbio.

                                                        L'intervento di riduzione con taglio (capitozzatura direi) dell'asse principale, non è detto che conduca la pianta a morte. Probabilmente ne accorcerà la vita ma vedo in giro moltissimi abeti che, così trattati, vivono ancora per molti anni.
                                                        Quindi, forse, la potatura scorretta non sarebbe forse l'atto peggiore in quanto la pianta continuerebbe a vivere (nonchè a fotosintetizzare e produrre ossigeno) ancora per un bel po'.
                                                        L'abbattimento invece ne decreterebbe la morte immediata.

                                                        Cioè, in sostanza mi chiedo questo:

                                                        in casi come questo opporsi a una potatura scorretta è un atto di "amore per le piante" o più che altro una sorta di "orgoglio" per il proprio bagaglio professionale nonché il rifiuto ad essere equiparati ad operatori incompetenti?

                                                        Scusate se mi sono dilungato e sono andato un po' sul "filosofico" ma sarebbe interessante conoscere i pareri degli esperti forumisti..

                                                        Saluti

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                                                        • #29
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                                                          Io opterei per abbassare la punta, assecondando la richiesta del cliente, fatto da professionisti, che magari effettuano il taglio in maniera pulita senza rotture.

                                                          Come scrivi tu, direi che comunque, fatto da te o da altri, sarà un lavoro che verrà fatto.

                                                          Ricordo che in caso di abbattimento vi è l'obbligo di piantare altre piante, che sicuramente non forniranno lo stesso apporto alla natura nell'immediato, ma nel tempo forse si.

                                                          Diciamo che, essendo la casa del tuo cliente in ristrutturazione, si potrebbero cercare soluzioni alternative per il posizionamento dei pannelli, anche perchè se l'abete è circa alto 10 mt, anche "vicino" ma non "sul" confine, considerando una distanza minima della casa in ristrutturazione di 5 mt dal confine e presumendo una altezza almeno di un paio di piani (terra + primo + tetto = circa 7-8 mt), non credo che l'esemplare arboreo faccia molta ombra sul tetto.
                                                          Più lavoro e meno ferie

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                                                          • #30
                                                            Originalmente inviato da GHIRO Visualizza messaggio
                                                            Buonasera a tutti.
                                                            Visto che la discussione è ferma da un po', vorrei proporre uno spunto per ravvivarla..

                                                            Situazione:

                                                            privato che ha acquistato una casa da ristrutturare.
                                                            Mentre sono lì per fare pulizia del giardino della sua proprietà in vista del cantiere edile, mi chiede, indicando un abete rosso di circa una decina di metri sito nella proprietà confinante, "quanto può costare abbassare quella pianta di qualche metro?".

                                                            Gli rispondo "beh, sinceramente non lo ritengo un intervento corretto. Tagliare il tronco dell'abete eliminando la cima non è una cosa che ha molto senso. La pianta ne esce esteticamente deturpata oltre che danneggiata. Inoltre, come spesso accade agli abeti che subiscono questo trattamento, è molto probabile che sviluppi numerose ramificazioni all'apice che andranno a sostituire la cima infoltendo quella parte e aumentando il peso nella parte alta rendendola anche meno sicura.
                                                            Dico forse sarebbe meglio prendere in considerazione l'abbattimento se si ritiene che la pianta non sia più desiderata.

                                                            Mi risponde che lo sa che non è un bell'intervento ma la richiesta è motivata dal fatto che la pianta oscurerebbe parte dei pannelli fotovoltaici che andrà ad installare e, siccome la proprietaria della pianta quasi sicuramente si opporrebbe all'abbattimento, lui vorrebbe proporre la riduzione a sue spese, onde avere i pannelli liberi.

                                                            Per adesso la situazione è soltanto teorica ma mi sono chiesto: se dovesse richiedermi questo tipo di intervento cosa sarebbe giusto fare?
                                                            Opporsi con la certezza che qualcun altro sicuramente lo farà? Oppure farlo dal momento che non lo si farebbe per incompetenza bensì per rispondere a una situazione contingente?


                                                            Dopo un po' ho notato che la pianta è a una distanza molto ridotta dal confine e mi è venuto in mente che forse l'interessato avrebbe diritto civilmente a richiedere l'abbattimento e potrebbe usare questa argomentazione per convincere la vicina.

                                                            Però, visto che siamo nella sezione deontologia, vorrei esporre questo dubbio.

                                                            L'intervento di riduzione con taglio (capitozzatura direi) dell'asse principale, non è detto che conduca la pianta a morte. Probabilmente ne accorcerà la vita ma vedo in giro moltissimi abeti che, così trattati, vivono ancora per molti anni.
                                                            Quindi, forse, la potatura scorretta non sarebbe forse l'atto peggiore in quanto la pianta continuerebbe a vivere (nonchè a fotosintetizzare e produrre ossigeno) ancora per un bel po'.
                                                            L'abbattimento invece ne decreterebbe la morte immediata.

                                                            Cioè, in sostanza mi chiedo questo:

                                                            in casi come questo opporsi a una potatura scorretta è un atto di "amore per le piante" o più che altro una sorta di "orgoglio" per il proprio bagaglio professionale nonché il rifiuto ad essere equiparati ad operatori incompetenti?

                                                            Scusate se mi sono dilungato e sono andato un po' sul "filosofico" ma sarebbe interessante conoscere i pareri degli esperti forumisti..

                                                            Saluti
                                                            Tu fai un ragionamento più che sensato ed intelligente, io però mi domando: ma se elimino tre-quattro-cinque metri di abete elimino una parte della chioma che è minimale rispetto all'albero, quindi in termini di ombra (in questo caso) a che cosa serve? Il grosso dell'ombra lo fa la parte bassa della chioma! Forse una valutazione più precisa dell'effettiva ombra proiettata potrebbe dare una mano a risolvere il quesito!
                                                            (ovviamente tutto ciò detto senza vedere dal vivo mi rendo conto sia un po campato in aria, si fa per parlare)
                                                            A me è successo di trovarmi a discutere un caso simile la tuo ma il motivo era il "peso" e la resistenza al vento data dalla cima: ma se la cima è un quinto (quarto?) del peso totale dell'albero se la taglio che vantaggio ottengo? Ok diminuisco la leva ma su una conifera la maggiore resistenza al vento la fa la parte bassa, mentre la punta è flessibile e cede alle correnti, quindi? Sapete la risposta?
                                                            E' più alto della casa, quindi va abbassato! E non era vicino alle canale!
                                                            Valli a capire, questi esseri umani!

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