salve a tutti! visto ke qua si parla di alimentazione, mi servirabbe un aiuto. sono al quarto anno dell' ITAS, e a scuola stiamo facendo un corso per imparare a utilizzare un programma di razionamento su computer. so che da risultati molto "teorici" ma mi servirebbe qualcuno più esperto di me che mi fornisca i fabbisogni di elementi nutritivi (Ca, P, Na, PG, LG, ecc...) di manze e vacche in asciutta per poter poi calcolare la razione. vi ringrazio.
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insilati di cereali
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Ciao ragazzi
....ripesco una vecchia discussione......
A scuola mi hanno detto che uno strato di 30-50 cm di polpe di barbabietola supressate posto sul cappello della trincea (a contatto con il silomais stesso) darà un insilato migliore perchè gli zuccheri delle barbabietole arrichiscono l'insilato e lo strato di barbabietole fa da "scudo" contro il calore e le radiazione solari evitando ,quindi, i marciumi tiptici del cappello.......
Qulacuno di voi adotta questa tecnica????
ciao
Mai paura
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Originalmente inviato da 3350 Visualizza messaggio.
da alcuni anni si usa un telo leggero (lo chiamo domopack) che aderisce all'insilato e poi il telo tradizionale sopra. Qualcuno di voi l'ha provato?
nell'azienda dove lavoro lo usiamo ormai da tempo è una pellicola che si chiama "Silostop", è biodegrabile, abbastanza resistente....essendo molto fine si appoggia sul silomais senza lasciare vuoti eliminando molta più aria del solo telo tradizionale, costa un pò ma i risultati ci sono .....eccome
ciao
Mai paura
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Uso da anni il classico "domopack" prima del telo più pesante con buoni risultati.Mi incuriosisce però questo silostop che dici.Sono andato a vedere sul sito americano http://www.silostop.com/ e promette mari e monti. Voi lo usate da solo o come pre copertura?
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io penso che se dai una pestata come si deve, se cerchi di mettere il campo più verde sopra come copertura, se metti il "telini" trasparente, telo normale e magari una bella copertura che appesantisce e tiene giù il telo hai ottimi risultati. Qualche mio conoscente invece mettere le bucce di pomodoro e si trova contenti.
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Originalmente inviato da superleo Visualizza messaggioUso da anni il classico "domopack" prima del telo più pesante con buoni risultati.Mi incuriosisce però questo silostop che dici.Sono andato a vedere sul sito americano http://www.silostop.com/ e promette mari e monti. Voi lo usate da solo o come pre copertura?
Mettiamo prima il Silostop, poi il classico Nilon....
I risultati ci sono eccome: il marciume del capello del cumulo si è ridotto del 50-60%....
se vuoi altri chiarimenti.... sono qua...
Mai paura
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Originalmente inviato da Kikko 91 Visualizza messaggioCiao Superleo
Mettiamo prima il Silostop, poi il classico Nilon....
I risultati ci sono eccome: il marciume del capello del cumulo si è ridotto del 50-60%....
se vuoi altri chiarimenti.... sono qua...
Mai paura
in questo modo riduco al minimo lo scarto sui bordi mentre il cappello se non rompo il telo difficilmente si fà lo scarto, molto importante è mettere un buono strato di sabbia che compatta e protegge il telo da eventuali animali ,cani e uccelli vari
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ciao a tutti.io ho una stalla di vacche da latte,e perciò do mais insilato alle vacche.
voi dei lattobacili cosa ne pensate?a sentire chi li vende guai a non usarli.ma io quest anno li ho provati su un mucchio che presto andrò ad aprire.ma nella trincea più grossa sono un pò perplesso?il fatto che costano una cifra.poi premetto che il trinciato è di primo raccolto,ed è sano,poi lo calco io con il mio trattore che ha un alama anteriore ed il tutto andra a pesare una 90 di ql.poi quando i carri cominciano ad arrivare con una certa velocità li faccio fermare per avere il tempo di stendere il trinciato.voi credete che c sia un riscontro alla fine usando i lattobacilli?
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pure io ho una stalla di vacche da latte...io uso i lattobacilli solo sul 2° raccolto mentre nelle trincee in cui tengo il 1° raccolto alla fine distribuisco con un innaffiatoio dell'acido propionico.....i risultati si vedono!!comunque quest'anno proveremo nel 2° raccolto a trattare metà con acido propionico e metà con lattobacilli....
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Originalmente inviato da ggyno Visualizza messaggioper gli insilati di erba appassita, partendo dallo stesso prodotto iniziale, c'e' chi usa le trince ,trinciandolo a una lunghezza tra il centrimetro e 1,5cm , con il pick up tipo imballatrice , e chi lo imballa tal quale, poi lo fascia.
Sulle imballatrici , con la serie di coltelli , posizionato sull'infaldatore posizionato tra il pick up e la camera di compressione, che riesce a sfaldarare l'erba appassita di una lunghezza trta i 10 e i 20cm , sul fatto che le rotopresse a camera variabile , siano migliori di quelle a camera fissa, quale diametro e' migliore e su chi ultimamente riesce a fasciare anche le balle parallelogrammi di dimensioni che all'incirca sono 80 x120 x250 lascio il campo su chi ne sa piu di me...
Chiedo perchè è un mondo che mi affascina, però qui si insila soltanto mais e sul resto praticamente non so nulla..
Grazie
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Originalmente inviato da spaz Visualizza messaggioPremetto che non sono pratico di insilati, ma in un erbaio conviene spendere 5€ in più per ogni ballone di fasciatura oppure spendere per trinciare il prodotto passito e poi metterlo in trincea rispetto alla raccolta di prodotto secco?
Chiedo perchè è un mondo che mi affascina, però qui si insila soltanto mais e sul resto praticamente non so nulla..
Grazie
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io personalmente non tratto ne il primo ne il secondo raccolto e sono ugualmente soddisfatto del prodotto che faccio. Io i fermenti, acidi etc li vedo bene solo dove c'è una necessità di aprire prima il prodotto altrimenti sono soldi buttati!
Se il prodotto è brutto aggiungendoci "additivi" resterà sempre un prodotto brutto con qualcosa dentro. Il segreto per fare un buon silomais nasce dalla cura della pianta durante la sua formazione, la raccolta nel momento giusto, una buona pressatura(andiamo nelle trincee con due trattori e verso la fine mettiamo anche il 3 molte volte), coperto bene(telo sopra e pellicola sotto) e sopra 1 bella spolverata di terra che tiene tutto bello stabile e pressato. Fatto ciò aspettiamo che finisca le sue fermentazioni ed ecco il prodotto è pronto all'uso senza "polverine magiche"
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Originalmente inviato da spaz Visualizza messaggioIl foraggio insilato quanto rende di più rispetto alla stessa quantità di foraggio però raccolto secco?
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Originalmente inviato da Teo81 Visualizza messaggioio personalmente non tratto ne il primo ne il secondo raccolto e sono ugualmente soddisfatto del prodotto che faccio. Io i fermenti, acidi etc li vedo bene solo dove c'è una necessità di aprire prima il prodotto altrimenti sono soldi buttati!
Se il prodotto è brutto aggiungendoci "additivi" resterà sempre un prodotto brutto con qualcosa dentro. Il segreto per fare un buon silomais nasce dalla cura della pianta durante la sua formazione, la raccolta nel momento giusto, una buona pressatura(andiamo nelle trincee con due trattori e verso la fine mettiamo anche il 3 molte volte), coperto bene(telo sopra e pellicola sotto) e sopra 1 bella spolverata di terra che tiene tutto bello stabile e pressato. Fatto ciò aspettiamo che finisca le sue fermentazioni ed ecco il prodotto è pronto all'uso senza "polverine magiche"
Anni fa nella mia zona ci fu un forte temporale che, mediante la forte tempesta, distrusse i mais; molti agricoltori trattarono il trinciato con questi prodotti che i rappresentanti spacciarono come unico rimedio per avere poi un buon insilato.
Alla prova del 9, con le analisi, gli insilati ebbero i loro problemi e dovettero ricorrere a tamponi e via dicendo.
Secondo me una buona cosa sarebbe trattare i mais in campo per gli eventuali attacchi di piralide e diabrotica e se il prodotto che si andrà a raccogliere è sano l'insilato, con i giusti requisiti di pressatura e sigillatura, sarà un ottimo prodotto altrimenti
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ciao a tutti
in questi giorni ho visto degli agricoltori che hanno fatto trinciare a 50 cm da terra, so solo che questo trinciato lo chiamano " alta energia" qualcuno ne sa qualcosa? viene somministrato a vacche o tori da ingrasso, pregi e difetti di questo prodotto? che misura viene tagiato?
grazie
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Originalmente inviato da Fabio1 Visualizza messaggiociao a tutti
in questi giorni ho visto degli agricoltori che hanno fatto trinciare a 50 cm da terra, so solo che questo trinciato lo chiamano " alta energia" qualcuno ne sa qualcosa? viene somministrato a vacche o tori da ingrasso, pregi e difetti di questo prodotto? che misura viene tagiato?
grazie
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Originalmente inviato da challenger Visualizza messaggiopregi maggiore concentrazione energetica , meno lignina e minori contaminazioni da spore del terreno, difetti minore produzione ad haOriginalmente inviato da Teo81 Visualizza messaggioè una pratica che è stata sperimentata 15 anni fa e poi andata in disuso...
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Originalmente inviato da Teo81 Visualizza messaggiolo vedo più come uno spreco di prodotto...il colmo è vedere chi prova questa tecnica dopo aver provato il sorgo
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Originalmente inviato da Teo81 Visualizza messaggiolo vedo più come uno spreco di prodotto...il colmo è vedere chi prova questa tecnica dopo aver provato il sorgo
grazie
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x John: magari vedi persone che 10/15 anni fa provavano a fare silomais ad elevato contenuto energetico(tagliando sotto la spiga)... 10 anni dopo tentano di fare sorgo(è all'incirca come trinciare il mais senza la pannocchia) ecco la contradizione... ora altri riprendono con il silomais ad alti contenuti...
x Fabio se non fai il trinciato troppo secco e magari scegliendo varietà che permettono di tenere tutta la pianta bella verde è un'ottimo riempitivo... io non lo spreco
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Originalmente inviato da Teo81 Visualizza messaggiox John: magari vedi persone che 10/15 anni fa provavano a fare silomais ad elevato contenuto energetico(tagliando sotto la spiga)... 10 anni dopo tentano di fare sorgo(è all'incirca come trinciare il mais senza la pannocchia) ecco la contradizione... ora altri riprendono con il silomais ad alti contenuti...
secondo voi come alimento com'è?? inoltre ho sentifo parlare di insilato di frumento...qualcono lo usa....come si trova???
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ciao a tutti
volevo porre una domanda: secondo voi, tenendo presente di tutti i relativi problemi, cosa è meglio dal punto di vista economico, salutare e redditizio agli animali tra la farina di mais secco e il pastone di granella?
Meglio fare seccare con l'essicatoio il mais? portarlo in qualche deposito dove lo essicano e poi andare a ritirarlo durante l'anno?
grazie
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la farina è piu gestibile per piccoli consumi, ma costa di piu, la granella verde ha minori costi, sempre se hai un consumo che ti rinnovi frequentemente il fronte di asportazione, per questo(costo a parte) a volte viene insilata nei silos continui a film plastico(salame, volgarmente conosciuto)
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granella secca o insilata? sicuramente la prima ipotesi garantisce un'ottima qualità anche nei mesi caldi. Con il pastone a luglio e agosto puoi aver problemi. Il problema è che uno deve avere l'impianto di essicazione, silos stoccaggio, mulini etc... facendo il pastone la trafila diventa più semplice. Se hai un mais malato essicandolo e pulendolo accuratamente riesci ad avere una discreta qualità per tutto l'anno.Con il pastone no... ok che si riesce a raccogliere quando il fenomeno è in fase iniziale, ma il problema c'è. Teoricamente(e anche in pratica) facendo pastone nei mesi caldi sospendi(meglio se sei organizzato che finisce la trincea) e somministri in razione mais farina
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Originalmente inviato da Teo81 Visualizza messaggiogranella secca o insilata? sicuramente la prima ipotesi garantisce un'ottima qualità anche nei mesi caldi. Con il pastone a luglio e agosto puoi aver problemi. Il problema è che uno deve avere l'impianto di essicazione, silos stoccaggio, mulini etc... facendo il pastone la trafila diventa più semplice. Se hai un mais malato essicandolo e pulendolo accuratamente riesci ad avere una discreta qualità per tutto l'anno.Con il pastone no... ok che si riesce a raccogliere quando il fenomeno è in fase iniziale, ma il problema c'è. Teoricamente(e anche in pratica) facendo pastone nei mesi caldi sospendi(meglio se sei organizzato che finisce la trincea) e somministri in razione mais farina
perchè so che quello con la trincia va fatto più verde...
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