Ringrazio anche io la cooperativa Agricam e l'azienda Tosoni per l'ospitalità, il signor Castelli per la cortesia e la competenza.
Il Lamborghini R6180.7, oggetto della prova, è un trattore che non è più prodotto, in quanto, non soddisfa le normative euro3. Sarebbe stato bello poter provare la nuova versione R6 185 che monta una nuova motorizzazione deutz 6 litri common rail 24 valvole con egr.
Un altra nota negativa che ho potuto constatare è che, nonostante il problema sia conosciuto da tempo dagli ispettori sdf, ancora la casa madre non ha posto rimedio; il problema in questione riguarda la frenatura anteriore: la macchina in prova è dotata, come il mio iron 150, dell'assale anteriore carraro con freni nei riduttori e presenta il problema che quando si effettua una frenata il pedale va lungo avendo montato due freni in piu all'anteriore senza adeguare la cilindrata delle pompe freno. Chi volesse capirne di più può leggere la discussione dell'iron, ne abbiamo già parlato.
La cabina della macchina è un ottima cabina, a mio avviso, completamente apribile, sospesa, ben vivibile essendo sufficientemente spaziosa, ben accessibile da entrambe i lati,con un ottima visibilità in ogni direzione. Stando seduti neppure i parafanghi posteriori ostacolano la vista essendo arrotondati.
Il posto di guida è confortevole, i comandi ben posizionati e a portata di mano unica nota dolente la leva del cambio che, soprattutto con sedile ruotato sulla destra, quando è inserita la seconda marcia interferisce con il joystick sul bracciolo.
Il motore è ottimo (peccato che non sia più in produzione) ha un gran coppia sin dai bassi regimi, ho constatato che è inutile voler lavorare a più di 1900 giri in quanto le prestazioni diminuiscono oltrepassando questa soglia. Se un picco di sforzo arriva il motore cala di giri, per recuperarli prontamente quando lo sforzo si riduce., quindi, in questi casi, è inutile intervenire col cambio.
La trasmissione, a parte la leva del cambio con un po di incertezza negli innesti (credo che sia dovuto ai rinvii a filo che dovrebbe avere questa versione in quanto sul mio iron, che ha la leva diretta, non si avverte) è buona, i rapporti sono ben spaziati, nella prova su strada ho provato la funzione automatica che gestisce i cambi marcia. Questo automatismo non mi è per niente piaciuto: il cambio di marcia avviene, in piena accelerazione, solo quando il motore raggiunge i 2300 giri e non quando si raggiunge il regime di potenza massima oltre il quale, a mio parere, è inutile andare. Secondo me insistere oltre i 2000-2100 giri non da alcun beneficio. Altro aspetto negativo è che la gestione automatica interviene sentendo il carico del motore indipendentemente dal regime, questo comporta che, durante il percorrimento di una rotonda per esempio, se si solleva il piede dell’acceleratore e non si è ancora al rapporto più lungo, il sistema inserisce i rapporti successivi non sentendo più carico al motore, per poi toglierli una volta effettuata la rotonda richiedendo ancora potenza.
L’ aratura è stata effetuata con aratro ermo quadrivomere alla profondita di circa 30 cm una larghezza di 180-200 e alla velocità di circa 7- 8 km/h su terreno senza particolari problemi di aderenza (non c’erano ne liquame ne letame) quindi anche il sollevatore non è stato messo in crisi dalle condizioni.
Un altra cosa che ho provato (col supporto di Actros
) è, siccome Castelli sosteneva che è possibile non più usare il pedale della frizione, usare il bottoncino sulla leva del cambio che fa da frizione, per fare manovre “di fino” tipo l’aggancio di un attrezzatura, e ho scoperto che non si ha la modularità del pedale, è molto più brusco e quindi, per certe esigenze, meglio usare il pedale che è veramente ben modulabile e molto leggero da usare.
Bene, ho già scritto fin troppo, se mi verrà in mente qualcos’altro lo aggiungerò
PS ringrazio anche gli amici forumisti per la bella giornata in compagnia e le sempre piacevoli discussioni che fanno da contorno, in particolare Toni che ha organizzato il tutto.
Il Lamborghini R6180.7, oggetto della prova, è un trattore che non è più prodotto, in quanto, non soddisfa le normative euro3. Sarebbe stato bello poter provare la nuova versione R6 185 che monta una nuova motorizzazione deutz 6 litri common rail 24 valvole con egr.
Un altra nota negativa che ho potuto constatare è che, nonostante il problema sia conosciuto da tempo dagli ispettori sdf, ancora la casa madre non ha posto rimedio; il problema in questione riguarda la frenatura anteriore: la macchina in prova è dotata, come il mio iron 150, dell'assale anteriore carraro con freni nei riduttori e presenta il problema che quando si effettua una frenata il pedale va lungo avendo montato due freni in piu all'anteriore senza adeguare la cilindrata delle pompe freno. Chi volesse capirne di più può leggere la discussione dell'iron, ne abbiamo già parlato.
La cabina della macchina è un ottima cabina, a mio avviso, completamente apribile, sospesa, ben vivibile essendo sufficientemente spaziosa, ben accessibile da entrambe i lati,con un ottima visibilità in ogni direzione. Stando seduti neppure i parafanghi posteriori ostacolano la vista essendo arrotondati.
Il posto di guida è confortevole, i comandi ben posizionati e a portata di mano unica nota dolente la leva del cambio che, soprattutto con sedile ruotato sulla destra, quando è inserita la seconda marcia interferisce con il joystick sul bracciolo.
Il motore è ottimo (peccato che non sia più in produzione) ha un gran coppia sin dai bassi regimi, ho constatato che è inutile voler lavorare a più di 1900 giri in quanto le prestazioni diminuiscono oltrepassando questa soglia. Se un picco di sforzo arriva il motore cala di giri, per recuperarli prontamente quando lo sforzo si riduce., quindi, in questi casi, è inutile intervenire col cambio.
La trasmissione, a parte la leva del cambio con un po di incertezza negli innesti (credo che sia dovuto ai rinvii a filo che dovrebbe avere questa versione in quanto sul mio iron, che ha la leva diretta, non si avverte) è buona, i rapporti sono ben spaziati, nella prova su strada ho provato la funzione automatica che gestisce i cambi marcia. Questo automatismo non mi è per niente piaciuto: il cambio di marcia avviene, in piena accelerazione, solo quando il motore raggiunge i 2300 giri e non quando si raggiunge il regime di potenza massima oltre il quale, a mio parere, è inutile andare. Secondo me insistere oltre i 2000-2100 giri non da alcun beneficio. Altro aspetto negativo è che la gestione automatica interviene sentendo il carico del motore indipendentemente dal regime, questo comporta che, durante il percorrimento di una rotonda per esempio, se si solleva il piede dell’acceleratore e non si è ancora al rapporto più lungo, il sistema inserisce i rapporti successivi non sentendo più carico al motore, per poi toglierli una volta effettuata la rotonda richiedendo ancora potenza.
L’ aratura è stata effetuata con aratro ermo quadrivomere alla profondita di circa 30 cm una larghezza di 180-200 e alla velocità di circa 7- 8 km/h su terreno senza particolari problemi di aderenza (non c’erano ne liquame ne letame) quindi anche il sollevatore non è stato messo in crisi dalle condizioni.
Un altra cosa che ho provato (col supporto di Actros

Bene, ho già scritto fin troppo, se mi verrà in mente qualcos’altro lo aggiungerò
PS ringrazio anche gli amici forumisti per la bella giornata in compagnia e le sempre piacevoli discussioni che fanno da contorno, in particolare Toni che ha organizzato il tutto.

Commenta