Primo messaggio della discussione reindirizzata dall'argomento "indecisione tra landini legend e Tm190"
la Coppia è effettivamente espressione della forza torcente del motore ma pur essendo un dato prettamente meccanico viene influenzato (come al solito) da una serie di parametri relativi al motore tra i quali ci sono alcuni su cui è molto difficile intervenire come ad esempio cilindrata totale, rapporto tra alesaggio e corsa, presenza o meno della turbina e altri su cui si può intervenire con maggiore facilità come i parametri di iniezione (pressione, quantità, ecc), forma e lunghezza dei condotti di aspirazione, pressione interna, ecc.
Quindi come si può immaginare modulando insieme tutti questi valori (la cui indicazione è solo parziale) si possono avere non solo molti livelli di coppia Max diversi ma soprattutto (cosa ancora più importante) altrettanti andamenti diversi delle curve di Coppia Massima che danno un'"intonazione" diversa a propulsori molto simili tra loro.
Ecco perchè provando dei motori (ad esempio di automobili) che lo stesso produttore ha piazzato sotto il cofano di modelli diversi con caratteristiche diverse ci ritroviamo con sensazioni completamente diverse nonostante le caratteristiche base del propulsore siano le medesime.
A questo punto è facile intuire come le differenze tra propulsori simili di produttori diversi possano essere veramente notevoli sia in termini quantitativi che qualitativi.
Spesso peraltro il risultato di un propulsore relativo alla Coppia è spesso figlio di compromessi necessari per contenere i costi (pregettazione,sviluppo, fornitura ecc), i consumi oltre che il numero di propulsori necessari per motorizzare una gamma interi di trattori.
Come facilmente intuibile se io voglio usare lo stesso propulsore per tutti i trattori che produco in una fascia di potenza che va dai 110 ai 320 Cv che produco (che poi è quello che molti costruttori di trattori sognano di arrivare a fare) è chiaro che i compromessi aumentano a dismisura e saranno sempre di più i propulsori che non soddisferanno i propri utilizzatori.
Questo naturalmente accadrà anche se i motoristi (come è giusto)cercheranno di ottenere sempre il massimo dai propri propulsori.
Arrivati a questo punto proviamo a pensare di quanto aumentano i compromessi se il mio propulsore unico anzichè essere nato per l'agricoltura nasce per essere utilizzato anche in altri settori oppure nasce per essere adattato per un numero infinito di marche diverse ecc.
A quel punto l'unica strada per tentare di ottimizzare l'addattamento è quella di appoggiarsi in maniera esagerata all'elettronica che comunque pur dando un notevole contributo non può fare i miracoli ed in ogni caso rischia di rendere meno affidabili i propulsori stessi.
Per questo scrivo spesso che sarebbe il caso di sviluppare motori specifici per l'agricoltura evitando di adattare ai trattori propulsori provenienti da altri settori infatti questi ultimi avranno degli adattamenti che rigurderanno solo i parametri su cui è più facile intervenire con soluzioni di compromesso e meglio ancora sarebbe avere propulsori che siano mirati per l'utilizzo per i quali sono utilizzati.
Purtroppo però tutto questo costa....
Ecco perchè ultimamente ho cominciato ad apprezzare di più quei costruttori che provando soluzioni fuori dal coro hanno messo in campo propulsori con idee originali che quanto meno sono state pensate per l'esclusivo uso agricolo (senza lesinare troppo sugli investimenti)e devo dire che in questi casi i risultati non si sono fatti attendere...
Saluti
la Coppia è effettivamente espressione della forza torcente del motore ma pur essendo un dato prettamente meccanico viene influenzato (come al solito) da una serie di parametri relativi al motore tra i quali ci sono alcuni su cui è molto difficile intervenire come ad esempio cilindrata totale, rapporto tra alesaggio e corsa, presenza o meno della turbina e altri su cui si può intervenire con maggiore facilità come i parametri di iniezione (pressione, quantità, ecc), forma e lunghezza dei condotti di aspirazione, pressione interna, ecc.
Quindi come si può immaginare modulando insieme tutti questi valori (la cui indicazione è solo parziale) si possono avere non solo molti livelli di coppia Max diversi ma soprattutto (cosa ancora più importante) altrettanti andamenti diversi delle curve di Coppia Massima che danno un'"intonazione" diversa a propulsori molto simili tra loro.
Ecco perchè provando dei motori (ad esempio di automobili) che lo stesso produttore ha piazzato sotto il cofano di modelli diversi con caratteristiche diverse ci ritroviamo con sensazioni completamente diverse nonostante le caratteristiche base del propulsore siano le medesime.
A questo punto è facile intuire come le differenze tra propulsori simili di produttori diversi possano essere veramente notevoli sia in termini quantitativi che qualitativi.
Spesso peraltro il risultato di un propulsore relativo alla Coppia è spesso figlio di compromessi necessari per contenere i costi (pregettazione,sviluppo, fornitura ecc), i consumi oltre che il numero di propulsori necessari per motorizzare una gamma interi di trattori.
Come facilmente intuibile se io voglio usare lo stesso propulsore per tutti i trattori che produco in una fascia di potenza che va dai 110 ai 320 Cv che produco (che poi è quello che molti costruttori di trattori sognano di arrivare a fare) è chiaro che i compromessi aumentano a dismisura e saranno sempre di più i propulsori che non soddisferanno i propri utilizzatori.
Questo naturalmente accadrà anche se i motoristi (come è giusto)cercheranno di ottenere sempre il massimo dai propri propulsori.
Arrivati a questo punto proviamo a pensare di quanto aumentano i compromessi se il mio propulsore unico anzichè essere nato per l'agricoltura nasce per essere utilizzato anche in altri settori oppure nasce per essere adattato per un numero infinito di marche diverse ecc.
A quel punto l'unica strada per tentare di ottimizzare l'addattamento è quella di appoggiarsi in maniera esagerata all'elettronica che comunque pur dando un notevole contributo non può fare i miracoli ed in ogni caso rischia di rendere meno affidabili i propulsori stessi.
Per questo scrivo spesso che sarebbe il caso di sviluppare motori specifici per l'agricoltura evitando di adattare ai trattori propulsori provenienti da altri settori infatti questi ultimi avranno degli adattamenti che rigurderanno solo i parametri su cui è più facile intervenire con soluzioni di compromesso e meglio ancora sarebbe avere propulsori che siano mirati per l'utilizzo per i quali sono utilizzati.
Purtroppo però tutto questo costa....
Ecco perchè ultimamente ho cominciato ad apprezzare di più quei costruttori che provando soluzioni fuori dal coro hanno messo in campo propulsori con idee originali che quanto meno sono state pensate per l'esclusivo uso agricolo (senza lesinare troppo sugli investimenti)e devo dire che in questi casi i risultati non si sono fatti attendere...
Saluti
Commenta