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Autocostruzioni macchine semoventi (ex Costruirsi uno Xerion Pasquali a casa + altri)

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  • #31
    Interessante la soluzione che tu prospetti , sollevare la triangolatura del cingolo per sterzare, ma io per partire non complicherei a tal punto la costruzione, al caso riserverei tale opzione una volta stabilito che il sistema cingolo ha una buona trazione e affidabilita nei suoi vari componenti, la fase essenziale, e riuscire a trovare i materiali a basso costo o di recupero per fare il tutto, in modo da non buttare troppi soldi se la costruzione poi non dovesse funzionare.Son tutte cose da provare, la teoria è una cosa la pratica spesso si rivela diversa, ovviamente si parlava di ruota e non rota.Inserire tei tasselli in gomma o altra all'interno di un cingolo in gomma, o nastro, o carcassa di una gomma tipo camion privata dei fianchi, diventa onestamente un'impresa un po ardua, a tal punto preferisco teoricamente agganciare il tutto tramite viti ad una catena interna al cingolo stesso, in modo da potere azionare il tutto con pignoni tradizionali piu facilmente reperibiliNon so dove tu abbia dedotto la storia delle vasche, comunque ne faccio poche da 60 a 90 per ora a seconda se sono allenato oppure no.Per vedere cio che ti interessa, se non ti bastano foto o video reperibili in internet, non devi fare altro che visitare qualche fiera agricola o visitare qualche concessionario dotato di tale mezzi, dipende in che zona d'italia tu risiedi.

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    • #32
      Come sempre hai ragione; sai, io sono un sognatore, parto e non arrivo più. Ovviamente la soluzione delle corone e catene deriva dal fatto che alcuni passi non li pago; l'unica perplessità risiede nella necessità di accoppiare lo sviluppo interno di un battistrada tensionato con quello della catena. Se decidiamo(io e te) che questa soluzione merita di essere sperimentata allora farò una dima per definire le coppie di trazione con i vari materiali stabiliti .

      La regola "materiali di risulta industriali o artigianali" è un dogma per noi, che dobbaimo approvvigionarci là dove abbonda lo scarto. Comunque dialogando questa tua soluzione pian piano prende forma(mi necessita un pò del pragmatismo altrui).

      Non sono riuscito ad accedere all'album fotografico,probabilmente ci vuole un'abilitazione, ma da alcune immagini su google sembra che la ruota motrice presenti una scanalatura sulla superfice di trascinamento(che andrà ad abbinarsi al cingolo) dipo dentatura, della profondità approssimativa di 3 cm; però ho letto in una discussione( dove ovviamente messaggiavi anche tu),che adesso non riesco più a trovare, che questi "mostri" qualche problema di slittamento ruota-cingolo con il fango lo hanno: salta il cingolo sulla dentatura o ho visto male?

      Cremona + nuoto = piscina; io sono di Bologna e vado una sola volta a settimana, e quando sono a regime faccio come te.

      Anche il meccanismo di trasmissione non l'ho deciso( meccanico, oleodinamico,elettrico); volevo però sperimentare quello descritto che sul tagliaerba va molto bene su un veicolo più pesante.

      Al riguardo della trasmissione oleodinamica volevo aprire un'altra discussione, per scindere le problematiche; non so se sia più conveniente continuare qui o no; probabilmente mi dovrei orientare valutando il numero di contatti(per avere più possibilità di consigli), che però può non coincidere con la lettura completa del messaggio, ma solo con la posizione in pagina.

      Stasera provo, poi magari torno quì; naturalmente sei invitato anche tu( sei il co-progettista...).

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      • #33
        Mia moglie mi ha detto di precisare: da 25 mt(c'è la sua differenza).

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        • #34
          Cingoli a triangolo su il motocoltivatore ?
          Come è noto a molti, ho già esperienze nel settore
          Attached Files

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          • #35
            Ehi ehi ehi...attento.. è proprio quello di cui mi parlava Challenger...adesso sono ancora di là che patisco, ma dopo le feste DOBBIAMO PARLARE.
            Potresti fare delle foto più esaurienti, magari di fianco? in cambio ti farò vedere delle foto che mi aveva chiesto Luca, di un veicolo che rappresenta un record, quello del maggior tempo perso per ottenere una cosa che esiste già e che costa 200 euro.
            Ti saluto.

            Nuovo messaggio:

            Complimenti per la realizzazione!

            Ti faccio alcune domande per capire meglio...(riposte facoltative, ovviamente).

            Queste realizzazioni le fai tu in prima persona?

            Sono per uso personale o per altri?

            Hai utilizzato una meccanica di un motocoltivatore e ne hai ricostruito anche il telaio, cioè le piastre laterali, il quadrilatero per traslare l'utensile, i tubolari per sostenere il contrappeso? così parrebbe dalla verniciatura.

            Oppure i pezzi del telaio fanno parte del veicolo originario, ed è stato riverniciato in occasione della "idraulicizzazione"?

            Si vede un azionamento idraulico, per spostare lateralmente l'attrezzo, per l'appunto, azionato da un'elettrovalvola, ma non si vede dove e come è stata collegata la pompa; parrebbe l'unico azionamento idraulico di questo mezzo.

            Per che motivo devi spostare lateralmente il punto di attacco dell'utensile?

            Che utensili puoi utilizzare?

            Passiamo ai cingoli: il battistrada che provenienza ha?

            Si intravedono all'interno del battistrada delle tracce: cosa sono?

            Come è garantita l'aderenza tra il battistrada e la ruota motrice?

            Ruota motrice e rulli: sono stati utilizzati prodotti già esistenti, dedicati a questo utilizzo o per altro, oppure realizzati artigianalmente per questa necessità?

            Probabilmente, in questo tipo di applicazione, e con le loro misure, l'unico vincolo dei cingoli con il veicolo è rappresentato dalla ruota motrice; oppure i due "carretti" sono vincolati in qualche altro modo?

            Possono ruotare un pò o del tutto intorno alla ruota motrice?

            Sono svincolati tra di loro?

            Se hai letto completamente tutti i messaggi precedenti, avrai visto che questi quesiti si sono via via evidenziati nel tentativo di adattare alle mie esigenze ed alle mie possibilità realizzative un consiglio "geniale" di Challenger, che ha sicuramente più esperienza storica in questo settore di me (ed è sicuramente anche più pragmatico,io sono un saggittario..).
            Io vorrei utilizzare questo sistema su un veicolo un pelo più grande, con due assi aggiuntabili, come sono alcuni motocoltivatori col rimorchio trazionato, come quello che ha "presentato" Urbo, per intenderci; se hai tempo e voglia (esperienza sicuramente sì, vista la pregevole realizzazione) ti chiedo di leggerti con attenzione tutti i messaggi precedenti (se non lo hai già fatto, ovviamente) in modo di dare per scontato il processo fatto fino a qui, e di poter contare anche sul tuo aiuto per proseguire questo gioco, che prima o poi si tradurrà in torniture, saldature, fresature, ecc..., insomma, FATICA.

            A presto.
            Nuovo messaggio:
            Ultima modifica di bobmat; 28/12/2010, 00:37.

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            • #36
              Vediamo un po'..... da che parte inizio ?
              Il veicolo nasce sulla base di un motocoltivatore standard ( motore e scatola cambio -trasmissione ), tutto il resto nasce in "casa" per mio uso personale.
              I cingoli in gomma sono di normale produzione industriale e vengono usati dalla stessa ditta costruttrice ( del motocoltivatore ), per i piccoli dumper cingolati.
              Il telaio dei cingoli l'ho costruito: per i veicoli di questa taglia non è difficile, comunque i due carri dei cingoli sono indipendenti tra loro e tramite quelle piastre laterali, sorreggono anche tutto il peso della macchina, sgravandolo dai semiassi che cessano di essere portanti. All'interno, i cingoli, hanno una sorta di "bordi" che servono a tenere in guida la ruota motrice e le ruote tendicingolo. La corona ingrana direttamente su delle fessure intagliate nel cingolo stesso.
              La sterzatura sfrutta un meccanismo originale del motocoltivatore, in pratica i due semiassi sono sempre in presa ( non c'è il differenziale ), ma possono venire sbloccati indipendentemente l'uno dall'altro, tramite due leve. Per migliorare la sterzatura, ho aggiunto ( la foto è antecedente e non lo mostra ) due freni a disco indipendenti ( uno ogni semiasse ), di derivazione motociclistica.
              La pompa idraulica è posizionata anteriormente e serve a spostare il parallelogramma della fresa ( fresa interfila ). Comunque la flangia di attacco è rimasta originale, perciò posso collegare al motocoltivatore tutti gli attrezzi disponobili a lui dedicati.
              Altre foto le trovi in questa discussione, ma sono vecchie ( ho effettuato altre modifiche ) e cercherò di aggiornarle....

              messaggio 854

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              • #37
                Ho letto con un pò (molta) di invidia tutti i complimenti che ti hanno fatto a suo tempo; ovviamente sono dello stesso parere...
                A presto.

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                • #38
                  Per Michele:

                  Hai letto i messaggi precedenti?

                  Cosa ne pensi dell'idea di Callenger di utilizzare un battistrada "sfiancato" per la realizzazione del cingolo?

                  Per la verità aveva proposto più soluzioni, ma questa mi era piaciuta per l'economicità; ma sono un pò perplesso per più motivi; avevo comunque intenzione di provare a tensionare un "prototipo" con dei rulli, per vedere che faccia fa.
                  In primis il problema della trazione tra ruota e battistrada, che, come mi hai confermato, nei cingoli "comperi" (ma cosa possono costare?) viene garantito da delle scanalature trasversali.

                  Poi il problema del profilo interno del battistrada, che sarà costituito probabilmente da una curvatura, o, comunque, da un tratto rettilineo con estremità molto raggiate.
                  Infine la durezza e la scarsa malleabilità del battistrada, cosa comunque da verificare sul campione.

                  Per la trazione io avevo speranze che, con una superficie un pò lavorata della ruota,ed un buon tensionamento, si potesse almeno verificarne la trazione raggiungibile (i pesi sono contenuti).

                  A suo tempo si era pensato anche ad una catena da moto inserita all'interno del battistrada, ma c'era il problema di far coincidere lo sviluppo della catena con quello del battistrada.

                  Per il profilo dubito che ruota e rulli possano essere realizzati in forma cilindrica, ed un'idea più precisa si può avere dopo il "taglio".

                  Anche per la durezza stesso discorso, con l'attenuante che un tensionamento "forte" non va in disaccordo con nessuno dei tre punti.

                  Tu hai fatto esperimenti in proposito? hai delle idee?

                  Ovviamente riprendere questo argomento significa richiamare al consulto anche Challenger, che mi è sembrato sempre un pò scettico su soluzioni ardite,e questo suo richiamo alla realtà, per me sognatore, è sempre molto utile; mi auguro almeno che ogni tanto legga, e che,se vede delle assurdità, commenti.

                  Per quanto riguarda il "piccolo motocoltivatore", ho già scritto il "raccontino", ma non sono riuscito ad inserire le foto, per problemi di peso: come immagine troppo peso, come file pdf invece riesco a metterne tre per volta (credo).

                  Come hai fatto tu in passato? hai zippato il file? con che sistema?

                  A presto.

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                  • #39
                    x bobmat, prendendo spunto dal motopanzer di michele, utilizzi lo stesso sistema di cingolatura a triangolo, l'autocostruzione del cingolo, al posto della catena interna metti delle piccole piastre sagomate ad U o adirittura con bordi ad angolo retto, queste le fissi con viti passanti alla carcassa del cingolo in gomma, in modo che servano da guida affinche le ruote interne al cingolo vi marcino internamente senza scarellare dal cingolo stesso, cosi anche la corona di trazione ha un sicuro aggancio di trazione.In pratica riprocuci con ferro e carcassa di gomma la stessa cingolatura che michele ha preso nuova.

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                    • #40
                      Ecco una foto della mia motoagricola, di derivazione bcs 740.....
                      La foto non è venuta benissimo, se riesco a farne di migliori le inserisco più avanti
                      Click image for larger version

Name:	francesco con fascine 29-12-10.jpg
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ID:	1077987
                      Francesco

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                      • #41
                        Provo con queste foto, non riesco a metterle....
                        Spero possano essere utili
                        Attached Files
                        Ultima modifica di michelelimoso; 08/01/2011, 15:24.

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                        • #42
                          Come promesso (...) sono qui per illustrare questa realizzazione: il "piccolo motocoltivatore" (forse la definizione è un pò generosa...).

                          Come ho già detto, questa realizzazione rappresenta un record, quello del maggior tempo perso in proporzione al risultato ottenuto; però, considerando che per alcune funzioni viene utilizzato spesso, si può comunque considerare un buon bagaglio di esperienza.

                          Inizialmente ho copiato (ad occhio) un pseudo coltivatore da prezzo che era in esposizione da Castorama, ossia una barra falciante a cinghia con motore da 4,5 cv; la scelta è andata su questo veicolo perchè la realizzazione a cinghia mi sembrava affrontabile.

                          Prima mi sono assicurato alcuni motori dal bidone del rusco, poi sono partito con un progettino, ipotizzando la conformazione del campione scelto.

                          Ho messo un albero centrale, che prendeva il moto dal motore (posizionato posteriormente), e che dava il moto ad un riduttore a vite senza fine (per l'asse ruote) con una cinghia tensionata tramite spessoramento puleggia, ed all'attrezzo anteriore attraverso una cinghia tensionabile meccanicamente con una leva interna.
                          In questa foto si vede dall'alto la successione dell'albero centrale e dei riduttori posteriori.

                          Foto n° 020

                          La contropuleggia del riduttore inizialmente era solidale con la parte superiore di una frizione a cono, la cui parte inferiore era invece solidale con l'albero centrale.
                          Questa frizione era compressa da una molla, la cui spinta veniva neutralizzata da un piccolo martinetto idraulico posizionato sull'albero stesso, comandato da una leva esterna di derivazione scooteristica; il cono di bronzo-molla-martinetto è ancora visibile sull'albero della foto.

                          Foto n° 014

                          Il collegamento idraulico era effettuato tramite un foro all'interno dell'albero, che prendeva l'olio da un insertino posto sotto il cuscinetto inferiore.

                          Ciò permetteva l'avviamento a macchina ferma.

                          Per ovviare al problema della spostabilità a motore spento, emerso a progetto avviato, ne ho pensata un'altra delle mie: in corrispondenza di uno dei supporti cuscinetti albero ruota (necessari in quanto il solo riduttore mi sembrava un pò scarso per sostenere l'asse ruote), ho dato olio all'interno dell'albero stesso, realizzato in due parti forate che impaccavano il riduttore, ed ho fatto fuoriuscire alle due estremità ruote due chiavette, che rendevano solidali le ruote con l'albero, azionando un'altra leva come la precedente.

                          In questa foto si vede il supporto cuscinetto sinistro con l'inserimento olio.

                          Foto n° 011

                          Ad esecuzione avviata, ho pensato che potevo anche utilizzare una fresa posteriormente, e quindi ho aggiunto un altro riduttore in coda, dentro il quale si andava ad inperniare il carter catena dell'albero fresa; una fresa di 40 cm di larghezza, con tre gruppi di lame, vista l'esigua potenza a disposizione.

                          Foto n° 017

                          Il riduttore fresa veniva mosso da una conropuleggia, che in posizione di riposo si presentava aperta di 5 mm, mentre in posizione di lavoro un piccolo martinetto idraulico eliminava questa luce, tensionando di fatto la cinghia per la trasmissione del moto; in questa foto, se ingrandita, si vede la puleggia aperta (la seconda a partire dall'alto) ed il martimetto soprastante, che attraversa la prima puleggia.

                          Foto n° 013

                          In questo genere di configurazioni, con una lamiera che contiene l'allentamento della cinghia ad un paio di mm dalla posizione tesa, presente lungo buona parte dello sviluppo, si garantisce la durata della cinghia in caso di non utilizzo del tensionamento.

                          Per alimentare questo martinetto, ho usato sempre un insertino posizionato sopra il cuscinetto superiore dell'albero, con le difficoltà derivate dall'aver già posizionato il supporto manubrio; in questa foto si intravede il raccordino che si infila nell'albero, all'interno del cuscinetto.

                          Foto n° 018

                          In questa foto si intravede invece il raccordo d'uscita per il tubo rilsan posto sotto l'attacco manubrio; rimontare questo coperchio e spurgare la leva non era un problema, vista la posizione del martinetto e del tubo, perfettamente verticali.

                          Foto n° 019

                          Con un'altra leva azionavo questo meccanismo.

                          A proposito delle leve, voglio precisare che i paraoli per olio per freni non sono compatibili con olio idraulico, e viceversa gli or in nitrile non sono compatibili con olio per freni; per cui io ho usato olio idraulico ed ho rifatto i paraoli delle pompe leve in teflon.

                          Per utilizzare la fresa, ho dovuto poi inserire due velocità, che però si cambiavano spostando la cinghia, dovendo asportare il motore e svitare una coppia di pulegge; per questo motivo il motore è fissato ad una piastra separata dal coperchio superiore, che ne permette lo sontaggio con quattro bulloni.

                          La barra falciante era stata realizzata accorciando una barra di un vecchio attrezzo classico, posizionando in mezzo alla barra stessa un imbiellaggio, mosso da una pueggia, che azionava una sola fila di lame.

                          Dopo aver assodato che con una sola lama il mezzo diventava un vibratore un pò eccessivo, ho ralizzato un imbiellaggio (montato con assi di accoppiamento conici) con due bielle e due lame che si muovono in contrapposizione, come le barre più grandi, eliminando di fatto quasi tutte le vibrazioni.

                          La barra, a causa del peso eccessivo, non è stata movimentata per le foto.

                          Questa è una foto del mezzo "riassemblato" con la fresa posteriore.

                          Foto n° 023

                          Il primo anno ho usato la fresa un paio di volte, poi, a causa del tempo necessario per la sostituzione degli attrezzi (soprattutto del cambio di velocità), e del fatto che in primavera l'erba si taglia praticamente di continuo, e che per fresare devi beccare la terra al momento giustissimo, è rimasta sempre montata la configurazione a barra falciante.

                          Dopo il primo anno ho capito che, se non avevo bestie che necessitavano di erba tagliata per alimentarsi, potevo evitare di raccogliere l'erba se utilizzavo, al posto della barra, un piatto falciante.

                          Quindi ho realizzato un piatto di 50 cm, con le lame snodate, che utilizzo tutt'ora e che, per i filari di alberi da frutto e per l'area circostante il capanno attrezzi, penso dovrà essere utilizzato ancora a lungo.

                          Anche questo pezzo, per il poco interesse che può avere, non è stato fotografato.

                          Durante il primo anno, un errore di superficialità mi ha creato un problema che si è trascinato anche l'anno successivo: la frizione a cono, che funzionava benissimo, non era stata contenuta in un involucro che la proteggesse dai corpi estranei.

                          Di conseguenza, quando per qualche motivo sono finiti alcuni sassolini tra i coni, con un bel grippaggio ho risolto il problema frizione.

                          Dopo ho proseguito l'uso del mezzo, utilizzando come frizione le chiavette laterali, con l'espediente di aiutarne la fuoriuscita col sollevamento del mezzo nella parte posteriore, dopo aver sincronizzato le rotazioni con una spintina.

                          Questa manovra, utilizzata per alcuni anni, oltre che un pò scomoda e molto imprecisa, alla lunga ha distrutto le chiavette e le rispettive sedi nelle ruote; per cui ho dovuto trovare un'alternativa.

                          Quindi mi è venuto in mente di utilizzare l'olio disponibile all'interno dell'al bero delle ruote per azionare delle pinze freno: dovevo inserirle nelle ruote, applicare due dischi alle estremità dell'albero ruote, e collegare il centro albero con un tubino che potesse ruotare liberamente.

                          Essendo una modifica successiva, ed essendo stanco di fare pezzi su pezzi, questa variazione è stata fatta in economia di lavorazioni, facendo uscire un tubino dall'albero (ovviamente trattenuto da un capotubino a modo...) e collegandolo brutalmente alla rispettiva pinza, tanto per provare.

                          In questa foto si vedono le ruote con all'interno le pinze, ed i dischi solidali con l'albero ruote.

                          Foto n° 027

                          Risultato,prima si monta il complessivo ruota- pinza-disco infilando il tubino, poi si collega e si spurga, con le difficoltà di spurgo immaginabili; in realtà dopo il montaggio non ho più smontato le ruote (ed anche in futuro, spero), e tutto funziona alla perfezione, con un vantaggio di uso: staccando la mano dal manubrio la macchinetta si ferma, ed in salita la si fa "pendolare" con sforzo minimo.

                          Mi sono garantito qualche pinza di scorta, ma il consumo pastiglie è irrisorio.

                          L'unico "problema" è questo: piochè il primo anno l'ho usata con una sola pinza in una sola ruota, e poi con due pinze nelle due ruote, ho verificato che con una sola ruota motrice ed una folle era più manovrabile, ed invece con due ruote motrici è meno manovrabile, e con una pressione limitata sulla leva si muove prima una ruota poi l'altra.

                          Se avessi concepito la modifica inizialmente, facendo due "oliatori",uno per ogni lato, avrei potuto con due leve azionare separatamente le due ruote; ma non so se ora questo veicolo merita di dissaldare e rifare una sede cuscinetto, rifare i due semiperni ruote; rimane poi sempre il problema della sequenza ruota-disco, quindi rifare anche le ruote; meglio usarlo così e tenere le esperienze fatte per un altro veicolo, come già detto, di potenza maggiore.

                          Il bello di questa soluzione (io vedo le cose in un modo un pò particolare...) è che utilizzando questi pezzi e questi dimensionamenti si può tranquillamente lavorare con coppie nettamente più elevate, il materiale è reperibile facilmente, ed in ultimo, in "presa diretta" non c'è olio in movimento, ed il rendimento è intuitivo.

                          L'assimilazione di questo metodo è fondamentale per ipotizzare una trasmissione più articolata, in un veicolo di maggiori dimensioni, con l'uso della controrotazione, che possibilmente vorrei discutere con qualcuno di voi, per trovare alcune "semplificazioni" che mi sono solo balenate in mente, per ora.

                          Mi rendo perfettamente conto che lo stesso risultato si può ottenere in altro modo, sicuramente più semplice, ma io mi sono abituato a slambiccare con or, fori, pernini ed ammenicoli vari...e non possiedo mezzi semifunzionanti da poter convertire o modificare; comunque, come penso sia chiaro, cerco di battere tutte le strade che mi si presentano, purtroppo partendo dal materiale in mio possesso o gratuitamente reperibile (questo è un grosso difetto, lo so...).

                          Spero che chi ha avuto voglia di leggere abbia capito la mia descrizione.

                          Chiusa questa parentesi, tornerò a fare ipotesi sul veicolo in discussione, magari sperando, con il vostro aiuto, di ottenere un buon risultato senza percorrere tante strade come in quest'occasione.

                          A presto.

                          Grande Michele... le ho copiate, adesso le vado a vedere con calma...
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                          Ultima modifica di bobmat; 10/01/2011, 23:33.

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                          • #43
                            Ragazzi miei, complimenti, vedo che ad idee state messi bene!
                            Bobmat, mi complimento per il motocoltivatore sopratutto per i sistemi adottati,praticamente il funzionamento di un variatore di velocità per scooter o simili. Michelelimoso, spettacolare il mini challenger con fresa disassabile, suppongo che con un coltello rotante e guidando a rovescio si risolva il problema dell'erba sotto le siepi.
                            Sempre a disposizione per varie ed eventuali.
                            Marco B

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                            • #44
                              Cavolo, Michele, guardando bene trattasi proprio di MOTOPANZER!

                              Hai fatto veramente un capolavoro; quanto peserà tutto completo, 130-150 kg? trazione a terra 200 kg..più pesa e meglio è,con questo mezzo puoi veramente trainare un piccolo aratrino, o spingere una pala, od altro...

                              Adesso con i freni a disco sarà più manovrabile; le pinze le hai attaccate a due piastre inferiori strutturali già presenti? poi hai inserito un distanziale d'alluminio sulla ruota motrice per arrivare in posizione? cosi sembra.

                              Poi, con il parallelogramma che trasla l'attrezzo, hai possibilità di operare con precisione...
                              Praticamente hai realizzato un piccolo cingolato con operatore al seguito...questo mezzo non slitta di sicuro; sono un pò invidioso...è bello vedere qualcuno che si impegna, lavora bene, ed arriva anche ad un buon risultato.

                              A parte le sviolinate, che comunque sono sincere, volevo approffittare dell'argomento per chiederti alcune informazioni inerenti i cingoli in generale; avevo iniziato a parlarne tempo addietro con SERGIOM in una discussione sul rimboccolamento, che probabilmente aggiornerò.

                              Cosa si chiede alla ruota folle anteriore? deve essere solo spinta in avanti per tensionare il cingolo? questa spinta deve permettere l'eventuale inserimento di terra, sassi, e detriti vari? occorre un fine-corsa anteriore? cioè, è sufficente tendere con una molla in serie, o c'è di più?

                              Chiedo questo perchè sto smontando i tendicingoli a "mollone" della mia fl6 per ripristinarne la funzionalità; è tutto bloccato dalla ruggine e non si capisce niente.
                              Ti allego uno scemaccio in paint della situazione attuale (per foto in loco è presto); non si capisce cosa deve girare e cosa deve scorrere; prima di tagliare la filettatura col flessibile volevo capire meglio; se hai esperienza e voglia... diversamente aggiorno la discussione sulle catenarie e vedo se qualcuno risponde.

                              Ovviamente se qualcun altro ha memoria di ciò e visita questa discussione è ben accetto.

                              A presto.

                              CONSIDERAZIONI SULLO SCHEMA PRESENTATO:

                              Da come è strutturato il sistema, sembra che, slentando il controdado di 54, e ruotando la barra di 30 attraverso il trascinatore di 46,la ruota folle avanzi o indietreggi di pochi centimetri, tensionando di fatto il cingolo.

                              Invece, ruotando il dado di 48 che comprime il mollone, e che è bloccato con una coppiglia, si precarica più o meno il mollone stesso.

                              Ma questa operazione ha un senso se la ruota può rientrare comprimendo il mollone, e per fare questo occorre che la barra di 30 che rimane dentro al mollone rientri dentro il tubo di 45, e che essa abbia una battuta di fine corsa all'interno del tubo stesso, cosa impossibile, visti i diametri.

                              Di conseguenza non mi spiego la presenza di due dadi e due filettature per l'operazione di tensionatura.

                              Queste sono ipotesi, in quanto è tutto bloccato dalla ruggine, non si svita niente, e non scorre niente, per cui devo passare al flessibile.

                              Se taglio la barra di 30 tra la molla ed il controdado di 54, tutto il gruppo ruota folle-forcella-mollone-dado 48 si toglie in blocco, ma rimane assemblato.

                              Il mollone probabilmente è ancora precaricato,quindi tagliare la barra di 30 tra le spire è un'operazione da fare con molta cautela.

                              Sarebbe MOLTO utile sapere come dovevano in origine essere mobili i pezzi schematizzati nello schizzo, in modo da sapere a cosa vado incontro, e come ricostruire questi movimenti.
                              Se non riesco a svitare la barra di 30 dalla parte posteriore del corpo assale, devo o riforare il pezzo o incamerare il pezzo all'esterno, cosa un pò seccante.

                              Se poi devo incamerare, posso spingere, ma non sono più solidale in un'eventuale trazione.

                              Rifare invece le varie barre è meno problematico.

                              Qualcuno ricorda qualcosa? non sono stato sufficentemente chiaro?
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                              • #45
                                Non conosco assolutamente lo schema della tua pala cingolata, quindi non azzardo a pronunciarmi.
                                Ho montato i cingoli a triangolo, perchè volevo mantenere la stessa luce da terra che il motocoltivatore aveva con le ruote originali. La ruota di rinvio posteriore è fissa, mentre quella anteriore è tenuta in pressione da una molla ( non si vede dalle foto: sta dentro al tubolare ), anche perchè, l'assale dei cingoli, non è coassiale alle corone dentate, perciò quando si bascula il motocoltivatore i cingoli subiscono della variazioni di tensione che devono essere compensati. I cingoli sono totalmente in gomma e le ruote sono massicce, di fusione e non hanno problemi se interferiscono con sassi, polvere o altro. L'unico neo è che costano un po'...

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                                • #46
                                  Per il mio schema non preoccuparti, Sergiom è intervenuto prontamentissimamente (...)e mi ha dato degli schemi del periodo.

                                  Comunque sul tuo veicolo MAGISTRALE ci torneremo sopra più avanti, magari.

                                  Quando ho cominciato la minipala un mio amico mi diceva: ma perchè non ci metti i cingoli? io pensavo alle dimensioni dei cingoli e delle corone dei trattori e non ho raccolto il consiglio; ora, vedendo la tua realizzazione... magari la faccio vedere anche a lui (così mi sfotte un pò).
                                  Ma i cingoli quanto li hai pagati?

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                                  • #47
                                    Salve a tutti di nuovo.
                                    Sicuramente troverete interessante questo altro mezzo autocostruito.
                                    TORNADO





                                    Ideato per lavori medio/leggeri quali: traino carrello, utilizzo spandiconcime, diffusore per impollinazione kiwi, varie ed eventuali dispone di:










                                    Impianto sollevamento idraulico (trattore pasquali 16hp) con presa di forza azionata da motore idraulico, telaio interamente realizzato in tubolare pesante, serbatoio dietro sedile guida sdoppiato (gasolio/olio idraulico), idroguida, sedile ammortizzato
                                    2 prese idrauliche (doppio effetto).
                                    Pompa idraulica servizi trainata da cinghia.
                                    Cofano motore e parafanghi posteriori appositamente realizzati in vetroresina (tanks Robert e Peter).
                                    Motorizzazione Nissan 2300cc diesel, trazione integrale permanente.
                                    Catena cinematica, motore e cambio (Nissan Vanette Cargo, 4 marcia presa diretta) riduttore in bagno olio interamente autocostruito (rapporto 1,75/1), cambio/riduttore fuoristrada (Mitsubushi L200 d), ponte anteriore e posteriore (Mercedes G).
                                    Frenatura asse posteriore, cambio 5 velocità normali/ridotte (con le 5 del cambio nissan diventano 10 normali e 10 ridotte + la varie retro)
                                    Quadro spie luminose, luci, indicatori di direzione,clacson.
                                    Dopo varie prove si è reso necessario applicare il riduttore 1,75/1 in quanto era troppo "deciso" nei movimenti, di conseguenza è stato modificato il telaio ed allungato il tutto di circa 30 cm, infatti si nota molto sulla fine del cofano davanti al volante.
                                    Stemmi Tornado originali (di un motoscafo tornado 12mt transitato in rimassaggio tempo fà), dai quali prende il nome.

                                    Chiedo scusa per il disordine e la qualità delle immagini

                                    Thanks to ImageShack for Free Image Hosting
                                    Marco B

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                                    • #48
                                      Il prezzo dei cingoli non te lo saprei dire e ciò per vari motivi ( non ultimo il fatto che li ho comprati 6 o 7 anni fa ), comunque non sono un articolo a buon mercato.
                                      Comunque, anni fa, c'erano alcune ditte che costruivano cingoli di metallo per motocoltivatori: per entrambe le tipologie potresti cercare su qualche usato o demolito, ma mi pare che tu abbia le capacità di poterteli costruire da solo.

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                                      • #49
                                        Per MIchele:

                                        Ti sei accorto che mi hai fatto un bel complimento? ogni tanto fa piacere...

                                        Adesso sto chiacchierando con Sergiom circa i tendicingoli della fl6; la definirei un'urgenza, nelle mie priorità, visto che in primavera deve essere pronta e scattante.

                                        Ti interessa parlare, a livello teorico, di un'unità idraulica portatile atta a spernare le catenarie?

                                        Ti sei fatto un'idea del funzionamento della trasmissione del "piccolo motocoltivatore"?

                                        Perchè prima o poi dovrò decidere che trasmissione utilizzare per il "veicolo campestre", se quella a pistoni oramai ben definita nella discussione che abbiamo fatto di là, oppure una meccanica basata sul sistema dei dischi freno, od altro ancora.

                                        Per Challenger:

                                        Ti ho mollato che eravamo sulla realizzazione pratica del battistrada cingolo; come ho appena detto, sono stato distratto da altre "lavorazioni", ma a breve tornerò a "rompere" con il "veicolo campestre"; se hai voglia di fare due chiacchiere...

                                        A presto.

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                                        • #50
                                          Lascia perdere i sistemi strani di trasmissione, ti faranno solo perdere tempo e denaro. Affidati a qualcosa di collaudato ( magari usato ), meccanico o idraulico che sia e concentrati sul progetto della macchina: ingombri e dimensioni, versatilità di utilizzo, capacità di accoppiamento con il maggior numero di attrezzature possibile, ecc..
                                          Ho iniziato a costruire il motocingolato 8 anni fa e sebbene sia funzionante ed utilizzabile ( eccome se lo utilizzo ! ), è tutt'ora oggetto di migliorie e modifiche.

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                                          • #51
                                            X bobmat, condivido il pensiero di michele, a volere costruire qualcosa di troppo perfezionistico e complicato in partenza corri il grosso rischio di non concludere nulla , meglio realizzare qualcosa di semplice e al caso perfezionarlo in seguito, cosi si capiacono meglio le reali esigenze e problematiche, riguardo al cingolo in gomma ho trovato su yotube dei buoni filmati ispirativi.

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                                            • #52
                                              Però, ragazzi, così mi demolite...

                                              Qualche elugubrazione devo pur farla...

                                              Ciò non toglie che qualche mezzo funziona, qualcuno un pò meno, qualcuno no (per fortuna qualcuno sì, la carriola...).

                                              Per Challenger:

                                              Quello che dici è sacrosanto: prima di partire a fare la minipala, dovevo noleggiane una per qualche giorno, così mi facevo un'idea più precisa; sono alcune decine di anni che persevero in questo tipo di errore...

                                              Adesso allego un messaggio che avevo già scritto.

                                              Allora, per realizzare una trasmissione con i dischi ho bisogno di due alberi controrotanti ad un regime di 50 giri/min circa.

                                              La soluzione che avevo prospettato tempo fa, per raggiungere questo risultato necessitava di una struttura un pò complicata: un variatore in testa al volano, un riduttore sotto al motorino d'avviamento, una coppia di giunti cardanici, e poi qualche pignone per far girare i due alberi controrotanti.

                                              Tutti pezzi da trovare e da sistemare, con un solo vantaggio: ingombri ridotti e volano libero per una pompa ad ingranaggi diretta.

                                              Avendo più spazio a disposizione, ed utilizzando il motore completo di cambio, differenziale e giunti omocinetici, vorrei ottenere la stessa cosa utilizzando quasi esclusivamente i componenti originali.

                                              La pompa verrebbe accoppiata alla puleggia motore lato alternatore.

                                              Cambio e frizione possono servire comunque ad ottimizzare l'utilizzo della trasmissione.

                                              Volevo utilizzare il differenziale per far girare i due alberi, ma penso sia impossibile senza smontarlo e modificarlo, cosa difficile, poichè condivide le pareti di contenimento con il cambio.

                                              Poi ho bisogno di ridurre ulteriormente l'uscita del differenziale, edi utilizzare i giunti per arrivare al telaio dal motore, che è su silent-block.

                                              Che ne pensate?

                                              Avete delle idee in proposito?
                                              Ultima modifica di bobmat; 20/01/2011, 23:00.

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                                              • #53
                                                Bobmat, non me ne volere, ma non ho ancora ben capito che tipo di veicolo devi costruire.
                                                Una minipala? Un motocoltivatore? Un trattorino ? O una variante ibrida di tutti questi attrezzi combinati assieme ? Cerca di capire bene che tipo di veicolo ti serve e conseguentemente sbizzarrisciti in tutte le elugubrazioni che vuoi, dando vita a una macchina versatile, funzionale e a misura delle tue necessità.
                                                Se le tue idee saranno chiare, sarà anche più facile per noi darti qualche consiglio e/o suggerimento.
                                                Nonostante tutto ciò, sono sinceramente convinto che tu abbia dato buoni spunti di discussione ( vedi ad es. il motore a pistoni ) utili a tutti.

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                                                • #54
                                                  Originalmente inviato da bobmat Visualizza messaggio
                                                  Però, ragazzi, così mi demolite...

                                                  Qualche elugubrazione devo pur farla...

                                                  Ciò non toglie che qualche mezzo funziona, qualcuno un pò meno, qualcuno no (per fortuna qualcuno sì, la carriola...).

                                                  Per Challenger:

                                                  Quello che dici è sacrosanto: prima di partire a fare la minipala, dovevo noleggiane una per qualche giorno, così mi facevo un'idea più precisa; sono alcune decine di anni che persevero in questo tipo di errore...

                                                  Adesso allego un messaggio che avevo già scritto.

                                                  Allora, per realizzare una trasmissione con i dischi ho bisogno di due alberi controrotanti ad un regime di 50 giri/min circa.

                                                  La soluzione che avevo prospettato tempo fa, per raggiungere questo risultato necessitava di una struttura un pò complicata: un variatore in testa al volano, un riduttore sotto al motorino d'avviamento, una coppia di giunti cardanici, e poi qualche pignone per far girare i due alberi controrotanti.

                                                  Tutti pezzi da trovare e da sistemare, con un solo vantaggio: ingombri ridotti e volano libero per una pompa ad ingranaggi diretta.

                                                  Avendo più spazio a disposizione, ed utilizzando il motore completo di cambio, differenziale e giunti omocinetici, vorrei ottenere la stessa cosa utilizzando quasi esclusivamente i componenti originali.

                                                  La pompa verrebbe accoppiata alla puleggia motore lato alternatore.

                                                  Cambio e frizione possono servire comunque ad ottimizzare l'utilizzo della trasmissione.

                                                  Volevo utilizzare il differenziale per far girare i due alberi, ma penso sia impossibile senza smontarlo e modificarlo, cosa difficile, poichè condivide le pareti di contenimento con il cambio.

                                                  Poi ho bisogno di ridurre ulteriormente l'uscita del differenziale, edi utilizzare i giunti per arrivare al telaio dal motore, che è su silent-block.

                                                  Che ne pensate?

                                                  Avete delle idee in proposito?
                                                  ... qualche disegnino per illustrare meglio l'idea ...
                                                  (non ho capito cosa intendi per alberi controrotanti)
                                                  Marco B

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                                                  • #55
                                                    Questo messaggio è diviso in più parti (per chi volesse saltarne qualcuna...).

                                                    Prima parte: considerazioni generali.

                                                    Per Michele:

                                                    Come potrei volertene, mi hai accompagnato per un mese e mezzo, facendomi capire ed imparare tante cose in questo periodo, ci mancherebbe altro...

                                                    Ovviamente ci sono risposte che fanno più piacere ed altre meno, ma questo è normale, fa parte del dialogo, del confronto; l'importante è che il dialogo ci sia; se ciò che pensi lo tieni per te, senza esternarlo, neanche velatamente, allora io persevero inconsciamente...

                                                    Non ho scaricato il messaggio, quindi vado un pò sul concetto generale, che penso di aver afferrato.

                                                    Io ho una cultura diversa (motociclistica), sono agricolo da poco, e non a tempo pieno, non conosco mezzi diversi da quelli che possiedo, e per me queste sono tutte novità.

                                                    Ho cercato di dare un'immagine di me più precisa possibile, in tutti i messaggi che ho scritto, ma, essendo impossibile una lettura totale, il risultato è sicuramente frammentato.

                                                    A me piace costruire attrezzature, e poichè non sono particolarmente bravo, queste "perle" le tengo solo per me; ma non vi rinuncio, a costo di posticipare l'operato, perchè la soddisfazione di usare una cosa che hai realizzato o modificato tu, e che alla fine funziona anche bene, è impagabile.

                                                    In questo settore, ovviamente, la cosa è un tantino più complessa, ed i tempi sono più lunghi; ma proprio per questo il confronto è ancora più importante.

                                                    Il mio percorso di apprendimento, e la comprensione di ciò di cui necessito cambia di settimana in settimana, man mano che parlo con voi, e che leggo altre discussioni; per questo motivo (ed anche per l'mpostazione caratteriale) appaio e sono nebuloso e confuso.

                                                    Io devo (voglio) iniziare una macchina ogni anno, così, più avanti, cominceranno a saltare fuori una ogni anno (più o meno).

                                                    L'anno scorso ho finito la minipala "revisionata", che sto usando, mentre la minipala che ho cominciato a costruite 5 anni fa sarà completata fra non meno di 2 anni; é ovvio che , anche se nel frattempo ne ho trovata una demolita che ho più velocemente approntato, questa la devo completare ugualmente, magari con meno urgenza, ma prima del veicolo campestre, per una questione di spazio.

                                                    Seconda parte: considerazioni generali sul "veicolo campestre".

                                                    Per quanto riguarda il "veicolo campestre", parlando con voi ho pensato che debba essere per forza "sdoppiato":

                                                    1)Un veicolo dotato di braccio, con ruote o cingoli, che può non essere particolarmente veloce negli spostamenti, e che non deve per forza rispettare il manto erboso.
                                                    Esiste già, si chiama MINIESCAVAORE, lo so.

                                                    2)Un veicolo con due ruote motrici, che non rovini il manto erboso, da utilizzare per compiti più green, con attrezzi tipo tagliaerba, trincia, barra falciante, rimorchio, e che permetta di muoversi a raggio zero.
                                                    Anche questo esiste già, ovviamente.

                                                    Le considerazioni che ho fatto fino ad ora nei messaggi precedenti, e che vorrei fare anche sul sistema dei dischi-frizione, erano inerenti alla problematica della trasmissione, per cercare di mettere a fuoco meglio le mie possibilità realizzative, ed accoppiarle di conseguenza ad una struttura, ancora da definire.

                                                    La trasmissione, completa di motorizzazione, lo considero il primo passo, in seguito le funzioni degli attrezzi, e di conseguenza la struttura.

                                                    E' ovvio che discutere con alcuni di voi su questi argomenti, in questo modo, può essere come brancolare nel buio, anche snervante, per alcuni versi, ma sicuramente molto complicato.

                                                    Questo è un problema da risolvere, perchè non è possibile, per me, rinunciare al vostro aiuto; quindi devo trovare una soluzione.

                                                    Adesso voglio provare a "scannare" qualche schizzo con una macchina digitale, macchina che dovrò per forza comprare, perchè di sola parola...

                                                    Se trovassi delle pompe a pistoni a portata variabile in buone condizioni, non escludo certo il loro utilizzo, ma se riuscissi a gestire le mie problematiche in modo più indipendente, non mi farebbe certo schifo.

                                                    La prossima volta vorrei mettere più a fuoco (adesso è un pò tardi...) le due differenti tipologie di veicolo che ho menzionato.

                                                    Terza parte: per Marco.

                                                    Nell'ipotesi di utilizzare una trasmissione a dischi-frizione, concettualmente come quella del "piccolo motocoltivatore", per avere la possibilità dell'azionamento rapido dell'avanti-indietro, devo avere due dischi per lato, controrotanti, per selezionare il moto desiderato con la pinza relativa.

                                                    Lo schema che ho descritto nel messaggio 24 della pagina precedente, mi comporta delle complicazioni economiche e costruttive che vorrei evitare, sostituendo alcune funzioni con quelle dei componenti originali auto, sempre che sia possibile.

                                                    Tipo un differenziale in uscita del cambio, ma montato in modo che possa utilizzare una corona da un lato, bloccare a "massa" la corona del differenziale stesso, ed avere un'altra uscita controrotante dove flangiare un'altra corona; siamo alle solite, descritto così sembra il farneticare di un pazzo...più avanti ti farò uno schema di ciò che voglio esprimere.

                                                    Non voglio dire che la cosa sia semplice e che debba essere realizzata; l'ultima versione della soluzione di trasmissione a "pistoni", con tre pistoni per lato, è estremamente competitiva (pulsazione 15%), ma questa soluzione meccanica permette di viaggiare in "presa diretta" senza consumare energia supplementare, e senza rinunciare alla manovrabilità delle due leve destra-sinistra avanti-indietro, che non è poco, tipo per un tagliaerba.

                                                    Ovviamente non è un brevetto intermondiale, e la stessa cosa si fa già con le cinghie, ma parlarne un pò non credo crei danno alcuno.

                                                    Per Challenger:

                                                    Adesso non riesco più a far girare you tube, forse per problemi di aggiornamenti; non si riescono a trovare immagini?

                                                    A presto (dopodomani).

                                                    Messaggio aggiunto:

                                                    Per Marco: ho allegato due schizzi per schematizzare il funzionamento a cinghie; ovviamente è molto incompleto; è slo un'idea di impostazione concettuale, per esempio le cinghie non possono garantire che poche decine di watt di trazione, ma l'ho messo come base di discussione.
                                                    Senon è chiaro dimmelo, che mi ricimento.
                                                    Attached Files
                                                    Ultima modifica di bobmat; 22/01/2011, 14:13.

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                                                    • #56
                                                      Esistono molti cambi meccanici ( ovviamente non automobilistici ) che sono dotati sin dalla nascita di inversore, si tratta solo di avere un po' ( a volte anche tanta ) di pazienza per cercarne uno che soddisfi le proprie esigenze ( potenza, numero di rapporti, dimensioni, presenza o meno di alberi ausiliari per prese di forza ecc. ).
                                                      Ovviamente li potrai trovare a un buon prezzo cercandoli da demolitori di macchine operatrici e agricole.
                                                      Se preferisci la trasmissione a olio, cerca pompe a portata variabile da accoppiare a motori orbitali, sono sicuramente migliori del motore a pistoni che ti affascina tanto...
                                                      In questo modo recuperi un sacco di tempo altrimenti speso per progettare le tue trasmissioni, peraltro tutte funzionanti ( per carità ), dal momento che sono già state utilizzate su normali prodotti commerciali ( sia il motore a pistoni idraulici, che la trasmissione a cinghie tensionabili ). Purtroppo sono tutte tecnologie che risalgono a 60 anni fa.....

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                                                      • #57
                                                        Eh, lo so, sono un amante del passato...

                                                        In realtà cercherei delle pompe a portata variabile; anni fa ne ho trovata una, ma ancora non ne ho trovata una seconda; probabilmente cerco nel posto sbagliato.
                                                        Sulla minipala Case la trasmissione funziona così, e bisogna ammettere che anche il motore orbitale permette un azionamento degno di un motore elettrico.

                                                        Per il veicolo 1) preferirei questa soluzione, che ho esaminato in modo abbastanza approfondito, ma devo reperire, un pò alla volta, due pompe e due motori; nel frattempo esamino soluzioni che possa gestire più indipendentemente, sicuramente da preistoria, ma se trovo il materiale...

                                                        Anche girare per demolitori costa, se stessi vicino a Gambettola, probabilmente recupererei più materiale; ma dedicare una giornata per andarci é comunque un impegno: anche a Lugo c'è un demolitore di materiale agricolo, ma c'è solo alla mattina (ora che mi ci fai pensare bisogna che ci faccia un giro...)
                                                        Conosci altri posti dove reperire materiale agricolo, od anche oleodinamico, in direzione Bologna?

                                                        Comunque anche i mezzi che ho preso già fatti risalgono a quel periodo; si vede che sono proprio un amante del passato...

                                                        Sugli inversori agricoli non ho proprio esperienza, nè di funzionamento, nè di utilizzo.

                                                        Le trasmissioni a cinghia sono usate in tutti i trattorini da prezzo, ma il sistema con i dischi, pur se un pò laborioso, consente un buon risultato con l'utilizzo di particolari già esistenti a costo e chilometri zero; e, una volta fatto, non si guasta più (in realtà qualche accorgimento occorre ancora).

                                                        Se avessi la possibilità di recuperare materiale a costo zero nel settore agricolo, probabilmente vedrei le cose diversamente.
                                                        Quando mi servono dei bulloni più grandi di 12 mm, li faccio col tornio...solo il costo del materiale...

                                                        Comunque spero ancora che qualcuno di voi abbia voglia di discutere con me di queste cose, indipendentemente dal condividere o meno le mie impostazioni.

                                                        Ripeto, sviscerare queste soluzioni non significa poi doverle realizzare per forza.

                                                        A presto.
                                                        Ultima modifica di bobmat; 22/01/2011, 23:10.

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                                                        • #58



                                                          Dai due schemi si capisce perfettamente, a parte azzeccare il rapporto di riduzione (i diamentri delle corone) utilizzare una catena anche al posto delle cinghe?
                                                          Marco B

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                                                          • #59
                                                            Originalmente inviato da bobmat Visualizza messaggio
                                                            Sugli inversori agricoli non ho proprio esperienza, nè di funzionamento, nè di utilizzo.
                                                            Guarda, in poche parole ( terra terra ) è un normalissimo cambio meccanico, con l'unica differenza che l'alberino della retromarcia non si trova più all'interno del cambio stesso, ma viene spostato o a monte , o a valle dell'intero cambio. Ciò fa si che l'intera gamma di marce può essere invertita, ottenendo tante retromarce quante sono le marce avanti. Es.: un cambio a 4 marce diventa 4avanti e 4 retro.
                                                            Ripeto, questa è una definizione moooolto generica.

                                                            Lo si può trovare in certi tipi di motocoltivatori ( ma le potenze che riesce a gestire sono ovviamente basse ), in molti vecchi carri semoventi per la raccolta della frutta, in vecchie macchine operatrici ( dumper, piccole pale, betoniere semoventi, ecc. ) e anche in certi trattori relativamente moderni ( difficilmente lo troverai in vecchi trattori demoliti ).
                                                            Ultima modifica di michelelimoso; 23/01/2011, 23:17.

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                                                            • #60
                                                              Per Michele: grazie.

                                                              Per Marco: sì, ma con l'uso di un accoppiatore a frizione tra albero e pignone all'estremità degli alberi controrotanti, per solidalizzare il relativo albero con una delle corone delle ruote, che invece girano contemporaneamente insieme alla ruota.
                                                              Ho messo le cinghie per evidenziare la necessità della folle all'estremità degli alberi controrotanti.

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