MMT Forum Macchine

Annuncio

Collapse
No announcement yet.

Biogas da bio masse

Collapse
X
 
  • Filtro
  • Data
  • Visualizza
Cancella tutto
new posts

  • #61
    Con i 300+300 capi non dovresti avere problemi a raggiungere i 50Kw...
    Tra le aziende che abbiamo contattato noi la più indicata è senz'altro Rota specializzata in impianti più piccoli: puoi tranquillamente contattarli e con i numeri della tua azienda saranno in grado di dimensionare l'impianto facendoti anche un preventivo...

    Ciao.

    Commenta


    • #62
      Le risposte date da kawabanga mi sembrano molto esaurienti e date con cognizione di causa, purtroppo per esperienza personale devo dire che c'è in giro anche un sacco di gente che blatera a vanvera di biogas e biomasse e ruba il posto di lavoro a qualcuno di più meritevole ( se qualcuno mi conosce sa di chi parlo) .........scusate lo sfogo.
      Vorrei aggiungere che non è detto che i motori lavorino 24 ore al giorno in continuazione tutto l'anno, nell'impianto che ho seguito per la tesi di laurea i due motori erano dimensionati per funzionare 16 ore al giorno, le soste posono però essere deleterie perchè nel biogas ci sono tracce di altri gas che possono corrodere le componenti del motore.
      In più le 60000 ore di funzionamento dopo le quali si fa la manutenzione straordinaria i due motori che ho seguito non le vedranno mai: dopo 26000 ore stanno già tirando le quoia.

      Commenta


      • #63
        Originalmente inviato da Rammstein Visualizza messaggio
        In più le 60000 ore di funzionamento dopo le quali si fa la manutenzione straordinaria i due motori che ho seguito non le vedranno mai: dopo 26000 ore stanno già tirando le quoia.
        E questo è previsto nei calcoli per dimensionare l'impianto (anche sotto l'aspetto economico) oppure è stato un inconveniente non previsto?
        A cosa è dovuto questo repentino decadimento dei motori?
        ACTROS
        "CB COMINO"

        Commenta


        • #64
          I calcoli prevedevano 16 ore al giorno (5840) annue per ciascuno dei due motori, è entrato in funzione nel 1994 in realtà doveva durare 10 anni ( = a circa 60000 ore) invece sta funzionando ancora ma ne ha fatte solo 26000 uno e poco più di 25000 l'altro. Probabilmente questa scarsa durta è dovuta ai continui stop and go, i motori sono degli scania da 11 litri , non so dirvi con precisione quali siano le cause.
          Inoltre tenete conto che l'impianto che ho seguito è il digestore di un impianto di depurazione di un caseificio con allevamento suino, non si tratta di un impianto di quelli moderni inseriti in una azienda agricola.

          Commenta


          • #65
            Ram ha ragione, non è fattibile pensare che il motore giri per 24 ore...! La media "ottimistica" che dichiarano i costruttori per il calcolo del rientro economico è di 22 ore di media all'anno; mi sembrava del tutto infattibile fino a quando non ho visto lo storico (reale) di un impianto nel pavese (330Kw/h) che gira da ormai un anno e funziona con soli insilati: il tempo era di 22 ore e la produzione media maggiore dei 330Kw/h previsti!!
            Il motore è un Jenbacher (appositamente progettato per l'utilizzo del biogas) e senz'altro l'utilizzo di soli insilati garantisce una costanza ottimale (i liquami, soprattutto suini, sono molto incostanti e pericolosi: antibiotici, ecc...)
            Non ho esperienza sulla durata a lungo termine: le 60.000 ore dichiarate per gli interventi "pesanti" non so quanto siano veritiere, per questo consiglio vivamente un contratto di assistenza "full" sul motore.

            A proposito, pare sia in attuazione un provvedimento che elimina i contributi PAC se il terreno viene adibito ad alimentare un impianto di biogas? Vi risulta...?? Se così fosse ecco pronto un altro duro colpo all'espansione delle fonti rinnovabili in Italia...


            Ciao a tutti...

            Commenta


            • #66
              Guarda per la pac mi sembra starno che la tolgano in fin dei conti son proprio loro che vogliono abbassare le emissioni.
              Comunque il problema più grosso secondo mè sta proprio li, si deve costruire un impianto che costa un sacco di soldi e non si ha un minimo di certezza della redditività.
              Per i motori, mi sembravano tanti anche a me 60000 ore, anche perché bisogna tener conto che quando funziona collegato ad un generatore a uno sforzo continuo, secondo me è massacrante per un motore...........

              Commenta


              • #67
                produzione da Biomasse

                La cogenerazione anaerobica è una tecnica che sfutta tutti i tipi di biomasse (scarti agricoli, insilato di mais, letame, siero esausto, FORSU, ecc) - Fino a pochi mesi fa ero un progettista di questi impianti e collaboravo con molte aziende italiane e tedesche. Oggi dopo anni di studio stò cercando di realizzare un impianto tutto.
                Ultima modifica di mefito; 16/01/2009, 01:03. Motivo: Tolto autopubblicità

                Commenta


                • #68
                  Benvenuto sul forum, per quanto tempo ti sei occupato di progettare impianti a biogas? Sei stato anche all'estero a visitare impianti?

                  Commenta


                  • #69
                    Ciao io mi ero fatto un idea di un mio impianto tipo secondo te quanto può costare:
                    Ciao, la mia idea era di creare un piccolo impianto.
                    Pensavo di usare il liquame prodotto da circa 300 tori da ingrasso e gli stocchi di 100 ettari di mais, in più facevo i conti di procurarmi un altro 50% di materiale simile dalle aziende qui vicino.
                    Lo so che questi prodotti non rendono molto ma costano poco (o niente) a differenza dell'insilato che costa parecchio.
                    Il mio problema principale era l'investimento iniziale che trattandosi di un campo nuovo non si riesce a capire che potenzialità abbia.
                    Un'altra cosa che non capisco è che motori si usano per bruciare il gas.
                    Tali motori sono collegati a un generatore e funzionano 24 ore al giorno senza mai un attimo di respiro per un totale di più di 8500 ore all'anno quanti anni può durare un motore del genere pensando ce in soli 5 anni fa più di 42000 ore.
                    Saranno pure progettati apposta ma durano?
                    Rispondi citando

                    Commenta


                    • #70
                      Sono d'accordo solo in parte con Kicco sulle dimensioni dell'impianto... Credo che principalmente si debba distinguere se si vuole fare l'impianto come attività parallela a quella puramente agricola oppure lo si veda come investimento nudo e crudo, ovviamente legato all'attività agricola, ma il più reddittizio possibile.
                      Il fatto è che una buona parte della spesa per costruire un impianto ci sono sia che questo produca 500Kw sia che ne produca 1Mw, quindi il bilancio di rientro per il 500Kw è molto più lungo...!!
                      Certo che per 1Mw ci vuole molto più materiale da buttare dentro e se si usano insilati l'incertezza dei prezzi per il futuro è un bel problema...!
                      In Italia putroppo ad oggi ci sono ancora grosse difficoltà per i FORSU (i rifiuti organici della raccoltra differenziata): sarebbero ottimi, ma non possono essere utilizzati in quanto si tratta di impianto "agricolo" e i forsu sono rifiuti urbani. Se questo ostacolo (puramente retorico) fosse superato credo che vedremo una diffusione maggiore di impianti biogas... Le aziende che raccolgono i rifiuti pagano infatti fino a 100€ a tonnellata per smaltirlo in discarica, si potessero usare per biogas avremmo meno tasse rifiuti per i cittadini e corrente elettrica senza inquinare: troppo bello per essere vero un quest'Italia, giusto...?

                      Tony, taglia la testa al toro (non a quelli da ingrasso però...! ) e fissa un appuntamento con un paio di costruttori nella tua fattoria, sapranno darti un'idea più precisa di cosa potresti fare...
                      Per i motori no problem: un impianto in Lombardia vicino a Rho gira da 4 anni a manetta con motori Daewoo (tra i più economici) senza grosse difficoltà...

                      Ciao!

                      Commenta


                      • #71
                        Originalmente inviato da kawabanga Visualizza messaggio
                        In Italia putroppo ad oggi ci sono ancora grosse difficoltà per i FORSU (i rifiuti organici della raccoltra differenziata): sarebbero ottimi, ma non possono essere utilizzati in quanto si tratta di impianto "agricolo" e i forsu sono rifiuti urbani. Se questo ostacolo (puramente retorico) fosse superato credo che vedremo una diffusione maggiore di impianti biogas... Le aziende che raccolgono i rifiuti pagano infatti fino a 100€ a tonnellata per smaltirlo in discarica, si potessero usare per biogas avremmo meno tasse rifiuti per i cittadini e corrente elettrica senza inquinare: troppo bello per essere vero un quest'Italia, giusto...?
                        Non sò se sia effettivamente iniziata l'opera,ma conosco una realtà che ha già avuto tutte le autorizzazzioni per l'utilizzo della FORSU con liquami zootecnici a Castelleone (CR).
                        E' stata creata una società mista fra tre aziende agricole(suini/bovini) e l'azienda raccolta rifiuti,che si assumerà anche la gestione dell'impianto(cosa non da poco).
                        Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

                        Commenta


                        • #72
                          Salve, prima di studiare questo tipo di impianti mi occupavo della trasformazione di prodotti alimentari (pomodoro, legumi, latte in yogurt, ecc) poi circa 5 anni fa ho iniziato a studiare questo tipo di impainti lavorando a contatto con un fisico. in verità questo tipo di impianto è nato in italia negli anni 80 per la depurazione del letame... poi i tedeschi hanno apportato modifiche.
                          Il mio responsabile ha condotto studi con "Tanaca" sicuramente non si scrive così... quello che ha studiato lo stomaco della mucca. In italia ci sono circa 180 impianti tutti situati al nord. i tedeschi sono bravi nella standardizzazione ma non possono competere con l'ingegno Italiano.

                          Ciao Tony
                          da una analisi grossolana delle tue biomasse posso dirti che il tuo impainto potrebbe produrre con 300 vitelloni da ingrasso e 100 ettari di insilato di mai una centrale minima da 200 Kwh
                          Il tutto per una produzione oraria di 200 kw x 24hx 350 giorni, non è vero che esistono motori che producono 24ore al giorno x 365 giorni. bisogna fare della manutenzione ordinaria e straordibnaria, si parla di casi speciali di motori americani.. ma bisogna sempre fare ore di manutenzione. i motori con una buona manutenzione durano anni.
                          la differenza da un 500 ed un 1000 c'è, il costo è l'ultima delle difficoltà.

                          Ho quantificato una media di 400 ql ettaro, se sbaglio prego di correggere questo dato di conseguenza potrò ricalcolare la centrale.
                          grazie

                          Ciao mefito, in riferimento alla FORSU, la legge è molto contorta, ci sono tecniche per raggirare, basta sostituire il nome dell'impianto e non solo.
                          La legge prevede il compostaggio della FORSU o una semplice società mista con il comune. Oggi una voolta realizzato l'impianto come centrale di compostaggio anaerobica si può lavorare la FORSU. In quanto nella fase prima del compostaggio, avviene la produzione di biogas.

                          Ciao Kawabanga
                          ho letto le tue varie incertezze...
                          ad oggi ci sono impianti di cogenerazione che partono da 5Kwh ed il prezzo è vario... le aziende che spesso propongono centrali da 300 altrimenti non ci si esce con le spese, sono aziende venditrici. Ho girato oltre 10/15 aziende italiane e non... nessuna o quasi di queste aziende era costruttrice. Chi veramente ha del materiale da apportare ad una centrale non deve preoccuoparsi. ma deve affidarsi ad aziende o tecnici seri.
                          dati confortanti
                          1) il gestore (ENEL) è obbligato ad acquistare la corrente x 15 anni;
                          2) i certificati verdi tendono ad alzarsi e non a diminuire;
                          3) un impianto che lavori su biomasse semplici da 200 kw/h può costare 700/800 mila euro.
                          Consiglio un buon studio di fattibilità, che vi renderà il quadro della situazione più chiara.
                          Ultima modifica di mefito; 29/04/2008, 12:17. Motivo: Unione messaggi consecutivi.

                          Commenta


                          • #73
                            Originalmente inviato da Kicco07/75 Visualizza messaggio
                            Ho quantificato una media di 400 ql ettaro, se sbaglio prego di correggere questo dato di conseguenza potrò ricalcolare la centrale.
                            grazie.
                            é un dato che manca di una componente fondamentale,la sostanza secca.
                            Originalmente inviato da Kicco07/75 Visualizza messaggio
                            Ciao mefito, in riferimento alla FORSU, la legge è molto contorta, ci sono tecniche per raggirare, basta sostituire il nome dell'impianto e non solo.
                            La legge prevede il compostaggio della FORSU o una semplice società mista con il comune. Oggi una voolta realizzato l'impianto come centrale di compostaggio anaerobica si può lavorare la FORSU. In quanto nella fase prima del compostaggio, avviene la produzione di biogas..
                            Perchè "raggiro"se la legge lo permette?

                            Originalmente inviato da Kicco07/75 Visualizza messaggio
                            Ho girato oltre 10/15 aziende italiane e non... nessuna o quasi di queste aziende era costruttrice. .
                            10/15 è molto approssimativo,tenuto conto che è esperienza tua,potresti anche essere più preciso.
                            Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

                            Commenta


                            • #74
                              Per Kicco: 400 q/ha di silomais o di stocchi di mais? E come ha sottolineato mefito si tratta di sostanza secca (s.s.) o di tal quale (t.q.) ? La differenza è molta: per il silomais 400 q/ha di t.q. sono pochi mentre di s.s. sono “irraggiungibili”. Tonyrorri proponeva l’uso degli stocchi di mais, e qui la resa è ben diversa in quanto manca tutta la parte amidacea che abbiamo raccolto come granella, chiedo aiuto a chi il mais lo coltiva…..quanti stocchi si ottengono da un ha di mais? Io azzarderei 100 q/ha per un primo raccolto.
                              Per tonyrorri: non è indispensabile che i cogeneratori funzionino per 24 h al giorno, (dipende da quanto biogas riesci a produrre effettivamente, se manca il gas si fermano), si può dimensionare la cogenerazione per farla funzionare anche solo 20 ore, tieni presente che quando un motore a biogas sta fermo e si raffredda è più facilmente attaccabile dall’idrogeno solforato che si condensa e corrode per es. le fasce elastiche dei pistoni.
                              Riguardo all’uso della FORSU ho visitato qualche settimana fa con l’università un impianto dalle parti di Lodi ma non ricordo il paese preciso che fa digestione anaerobica termofila (55°C) con liquami suini, FORSU e alimenti scaduti ritirati dal commercio.
                              La visita è stata molto “vaga” non c’era nessuno dell’azienda a condurci, solo l’assistente del docente, non mi hanno lasciato fare fotografie, siamo saliti solo sulla soletta di un digestore e poi abbiamo visitato il locale cogeneratori: usano il liquame di 800 suini all’ingrasso e una quantità indefinita di FORSU e alimenti scaduti. I cogeneratori erano 4 Iveco modificati da Tessari (piuttosto attempati) e 2 Daewoo nuovi nuovi, la produzione dichiarata è di 900 kW.
                              Per chi è seriamente interessato a costruire un impianto a biogas nella propria azienda agricola consiglierei (se i moderatori me lo permettono) di prendere contatti per uno studio di fattibilità con il CRPA o con le facoltà di agraria.

                              Commenta


                              • #75
                                In riferimento a mefito.. (non capisco come posso rispondere inserendo le domande)
                                Anche se a produrre biogas (metano) è la sostanza secca... bisogna lavorare tutto.. non è pensabile inserire solo la sostanza secca. Anche se il mais o altro hanno una percentuale di 30-50 % S.secca, viene conferito nel vascone il 100% del materiale.
                                Io ti parlo di raggiro in quanto in campania la legge europea non è stata ancora applicata, come si evince i rifiuti sono di pochi.
                                Non posso dire i nomi delle aziende che si sono lanciate in questo ramo o che da anni si occupano di rappresentanza mentre si definiscono costruttrici. Oggi tutti parlano di impainti di biogas.. Al mio primo contatto venendo da una regione molto vincolat e dal settore conserviero, ho esposto dubbi che tanti non si sono mai chiesti..
                                La sostanza liquida che fuoriesce? viene depurata?

                                Ciao Rammstein
                                La produzione di biogas è un calcolo matematico seguendo codici... Ci sono dei programmini che automaticamente sviluppano le quantità con una precisione non del 100%. Non per colpa dei programmi, ma sono le materie che variano. Di materia agricola sono digiuno, dal nominativo esatto ricavavo il dimensionamento dell'impianto..

                                Una precisazione:
                                Gli impianti possono essere Termofili o Mesofili... da uno studio sul campo per sfruttare il più possibile la produzione di biogas occorrono 80 gg. in ambiente Mesofilo. Per chi tende alla produzione 40/45 gg in ambiente Termofilo (tale prassi non rilascia un prodotto ben compostato) in ogni caso conviene sempre prevedere una stazione di compostaggio.

                                Consigli per chi ha intenzione di approfondire l'argomento..
                                Le aziende per la preparazione di studi di fattibilità pretendono (giustamente) soldi...
                                1) prima cosa consiglio un dettaglio delle biomasse disponibili;
                                2) biomasse potenziali;
                                3) disponibilità economica per i primi investimenti;
                                4) fortuna nel trovare un azienda seria.
                                Mi dispiace non poter scendere nel dettaglio.. chiedo hai moderatori se è possibile inserire una relazione tipo.
                                Ultima modifica di Kicco07/75; 30/04/2008, 10:46.

                                Commenta


                                • #76
                                  Originalmente inviato da Kicco07/75 Visualizza messaggio
                                  In riferimento a mefito.. (non capisco come posso rispondere inserendo le domande)
                                  Anche se a produrre biogas (metano) è la sostanza secca... bisogna lavorare tutto.. non è pensabile inserire solo la sostanza secca. Anche se il mais o altro hanno una percentuale di 30-50 % S.secca, viene conferito nel vascone il 100% del materiale.
                                  Certo che si conferisce il tal quale,ma sapere che è composto dal 70% di acqua o dal 10%di acqua è necessario per una corretta valutazione.
                                  La "sostanza secca" è la definizione analitica del contenuto ,serve per sapere quanta acqua e quanta materia utile c'è,ho l'impressione che tu la intenda invece come "prodotto essiccato".
                                  Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

                                  Commenta


                                  • #77
                                    Per chiarire i dubbi: si ragiona sulla sostanza secca per calcolare la quantità di gas producibile in quanto l'acqua (pur fondamentale dal punto di vista fisiologico) non produce il biogas, si ragiona in termini di tal quale quando occorre dimensionare il volume del digestore, delle superfici per lo stoccaggio delle biomasse prima e dopo la digestione anaerobica.
                                    Non sempre un maggior contenuto di sostanza secca è auspicabile, per esempio mediamente il silomais ha il 33-35% di s.s., se tale contenuto dovesse essere del 50% perchè lo raccogliamo più maturo avremmo si più sostanza secca ma molto meno degradabile perchè è aumentata la lignina che come ben sapete non viee attaccata dai batteri.
                                    Per Kicco, la sostanza che esce da un digestore si chiama digestato (dalla italianizzazione dell'inglese digested), il digestato ha un contenuto di s.s. variabile e, con trattamenti di separazione solido-liquido si può generalmente suddividere in due frazioni: liquida e palabile.
                                    La frazione palabile ( che nei depuratori viene chiamata fango digerito ) è stoccata in attesa del periodo migliore per il suo riutilizzo agronomico (spargimento sulle campagne) o se si tratta di fanghi di depurazione non conformi ai parametri di legge smaltita in discarica o in inceneritore.
                                    La frazione liquida viene generalmente stoccata nei vasconi per essere disribuita anch'essa sui campi oppure, se la digestione fa parte di un depuratore di reflui civili o industriali o agroalimentari viene reimessa nel ciclo di depurazione; una piccola parte dela frazione liquida viene reimmessa nel digestore come fonte di inoculo.
                                    Caro Kicco, come si calcola la produzione di biogas spero di saperlo visto che sono laureato in Agrotecnologie con una tesi appunto sul biogas, nella tesi ho usato delle formule di letteratura (Mari et al.) inserite in un foglio di calcolo, ed ora sto prendendo confidenza con il programma ADEcoTec DSS del CRPA. Sono d'accordo con te che non è colpa dei programmi e che non possono essere precisi al 100%, ti dirò anche che i batteri metanigeni se ne fregano di noi e dei nostri programmi: basta che cambia di un grado la temperatura, che scende il pH, che sale l'ammoniaca, che a qualche suino hai dato gli antibiotici e vedrai che la produzione reale di biogas non rispecchia più quella calcolata.

                                    Commenta


                                    • #78
                                      Rammstein
                                      in riferimento alla temperatura, anche se cambia di un grado o altro, si rallenta o si può accelerare il processo... per quanto concerne il ph.... si parla di impianti controllati con sistemi che controllare il ph prima e durante la digestione... chi vuole ricavare reddito deve realizzare un impianto con tutti i sistemi di controllo, non è possibile pensare alla sola produzione... bisogna mettere in conto un eventuale inquinamento, quindi prevenire. Chi produce mais o altro per la produzione di biogas, saprà che è inutile portare tali coltivazioni a piena maturità. Per quanto concerne la tua distribuzione dei liquidi e solidi non è corretta. In alcune zone è vietato lo spargimento. ogni impianto è diverso ed ha problematiche diverse. Ed è per questo che vi auguro di trovare aziende che sappiano progettare e non solo costruire in base a modelli preconfezionati.
                                      Gestire un impianto è diverso da costruire o progettare... l'impianto è un allevamento di batteri, niente di più niente di meno. Con tutte le difficoltà che gli allevamenti comportano.

                                      Commenta


                                      • #79
                                        Ma è ovvio che in alcune zone è vietato lo spargimento, e ci mancherebbe altro:
                                        Prima di tutto c’è la direttiva nitrati della U.E. che fissa un limite alla quantità spandibile per ettaro in base al contenuto in azoto del prodotto che non deve superare i 170 Kg/ha di N. Bisogna poi distinguere se il digestato proviene da reflui zootecnici con o senza ggiunte di biomasse, se contiene rifiuti animali come per es il contenuto stomacale, o se proviene dalla depurazione di reflui civili, zootecnici, agroalimentari oppure industriali; in base alla provenienza sottostà a leggi di riferimento specifiche.
                                        Inoltre è fatto divieto di spargere :
                                        -nei giorni di pioggia
                                        -su terreni allagati, soggetti a esondazione-inondazioni naturali, acquitrinosi o con falda acquifera affiorante, con frane in atto
                                        -Con pendii maggiori del 15 % nel caso di fanghi con s.s. inferiore al 30%
                                        -Su terreni con pH minore di 5
                                        -Su terreni con c.s.c. (capacità di scambio cationico) minore di 8 meq/100gr
                                        -su terreni destinati a pascolo, prato-pascolo a foraggere anche se consociate con altre colture, nelle 5 settimane precedenti la raccolta o il pascolo.
                                        -Su terreni destinati all’orticoltura e alla frutticoltura i cui prodotti sono a contatto diretto col terreno e sono consumati crudi, nei dieci mesi che precedono la raccolta
                                        -quando è in atto una coltura, ad eccezione delle colture arboree.
                                        Quando sia stata comunque accertata l’esistenza di un pericolo per la salute degli uomini e\o degli animali e\o per la salvaguardia dell’ambiente
                                        -su terreni soggetti a vincolo idrogeologico
                                        -su terreni innevati o gelati
                                        -su terreni situati in località aride non recuperabili a fini agronomici
                                        -su terreni destinati a giardini pubblici, a campi da gioco e spazi comunque destinati alla fruizione pubblica
                                        -su terreni situati nei pressi dei centri abitati (salvo case coloniche e insediamenti produttivi) per una fascia di almeno cento metri.
                                        -su terreni situati nella zona di rispetto delle sorgenti di montagna per una fascia a semicerchio a monte di essa con raggio di 500m.
                                        -su terreni situati entro 100m dalle sponde dei laghi fiumi e torrenti e 200m dai pozzi di captazione di acqua potabile.
                                        -nelle zone di drenaggio per il prosciugamento di sentieri e strade interpoderali
                                        -terreni in serra e tunnel salvo i casi di floricoltura e vivaismo.
                                        Inoltre il prodotto deve essere interrato al momento dell’applicazione o appena possibile con le normali lavorazioni del terreno.
                                        In un messaggio dicevi di essere un progettista, in un altro messaggio dicevi di non sapere che fine fa il liquido che fuoriesce dal digestore, poi quando la scrivo mi dici:“la tua distribuzione dei liquidi e solidi non è corretta” (casomai è spiegata per sommi capi e senza esporre i vincoli legislativi).
                                        Qui qualcosa non mi quadra, scopri le carte, grazie.

                                        Commenta


                                        • #80
                                          x Rammstein
                                          Non penso di aver scritto di non sapere che fine fa il digestato... era una semplice riflessione che mi ponevo i primi tempi che studiavo tali impianti. Inserire tutte le norme è del tutto inutile. ho solo risposto a quan to tu hai asserito, dicendo dello spargimento. Nessun'azienda può spargere quello che produce in toto secondo la direttiva. La discussione prevede la realizzazione di impianti a biomassa, io sono solo un semplice progettista di tali impianti. Che ha evidenziato alle varie aziende le carenze tecniche. Io provengo da settori molto più evoluti sul profilo elettro/meccanico, ed ho sempre cercato di inserire tali meccanismi anche nelle biomasse. Si tratta di impianti costosi e un pizzico di tecnologia è utile. Io non mi interesso di valori di produzione di mais o altra biomassa, io studio processi e valuto il rischio cercando di tenerli sotto controllo. Per il resto ci sono centinai di articoli che parlano di biogas... sul web si trovano tutte le leggi.. ma non troverai mai come realizzare un impianto.
                                          Ultima modifica di mefito; 05/05/2008, 12:58.

                                          Commenta


                                          • #81
                                            Stavamo parlando di piccoli impianti, perché penso che la maggior parte delle nostre aziende non sia pronta economicamente per fare un investimento di simili proporzioni.
                                            Era per questo che ho fatto un piccolo progetto e volevo sapere quanto veniva a costare, lo so che se chiamo chi li costruisce mi sanno dire la cifra esatta, ma era un modo come un altro per dimensionare un impianto e sapere quanto può costare.
                                            Sicuramente non mi aspetto un preventivo ma una idea, per valutare se può essere fattibile o meno.

                                            Commenta


                                            • #82
                                              Comunicazione di servizio:Venerdi 9 maggio ci sarà questa opportunità.
                                              Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

                                              Commenta


                                              • #83
                                                Interessante, ma inizia a un orario prestabilito o è tipo un porte aperte, si può arrivare quando si vuole?

                                                Commenta


                                                • #84
                                                  Originalmente inviato da Kicco07/75 Visualizza messaggio
                                                  2) i certificati verdi tendono ad alzarsi e non a diminuire;
                                                  Purtroppo pare di no, mi risulta che l'anno scorso fossero 0.13 €/Kw, ora siamo a circa 0.11 €/Kw...
                                                  Apparenti piccole differenze di questo genere nel bilancio di un impianto da 1Mw possono essere drammatiche...!

                                                  Ciao.


                                                  Originalmente inviato da mefito Visualizza messaggio
                                                  Non sò se sia effettivamente iniziata l'opera,ma conosco una realtà che ha già avuto tutte le autorizzazzioni per l'utilizzo della FORSU con liquami zootecnici a Castelleone (CR).
                                                  E' stata creata una società mista fra tre aziende agricole(suini/bovini) e l'azienda raccolta rifiuti,che si assumerà anche la gestione dell'impianto(cosa non da poco).

                                                  Ottima segnalazione, provo subito ad informarmi, sarebbe il massimo poter utilizzare i FORSU...!!!

                                                  Ciao.
                                                  Ultima modifica di mefito; 07/05/2008, 12:54. Motivo: Unione messaggi consecutivi.

                                                  Commenta


                                                  • #85
                                                    Originalmente inviato da tonyrorri Visualizza messaggio
                                                    Interessante, ma inizia a un orario prestabilito o è tipo un porte aperte, si può arrivare quando si vuole?
                                                    Nella locandina ci sono gli orari delle varie "manifestazioni",sicuramente non potrai partecipare alle parti precedenti il tuo arrivo.
                                                    Sono quelle manifestazioni con fine /informativopubblicitario,più gente c'è meglio è.
                                                    Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

                                                    Commenta


                                                    • #86
                                                      Originalmente inviato da Rammstein Visualizza messaggio
                                                      Datemi il tempo di fare quattro conti, intanto metto anche il titolo di quei libri.
                                                      Il testo più interessante è: Vittorio G. Bonaffini "Biogas energia alternativa - cosa è e come si può produrre a piccola scala" Maria Pacini Fazzi editore (Lucca 1983)
                                                      alcune informazioni per impianti piccoli su: Autori Vari " Riciclo di rifiuti animali - guida alla costruzione e alla gestione di unimpianto per a produzione di biogas da liquami suini" Commissione delle comunitè europee, Camera di commercio industria artgianato e agricoltura di Bologna
                                                      non ho la minima idea su dove si possano trovare tali testi, io me li sono procurati presso la biblioteca dell'itituto di ingegneria agraria della facoltà di agraria di Milano ( dove faccio la tesi).
                                                      Scusate ma in questi giorni sto finendo di scrivere la tesi e sono un po incasinato..............
                                                      Ciao Rammstein ti vedo infomato in merito al BIOGAS, nei libri che tu citi si parla anche delle problematiche relative ai motori e agli alternatori e al loro dimensionamento?
                                                      Io vorrei avere maggiori informazioni in merito alle tecnologie utilizzate nei piccoli impianti (50kW) e la relativa economicità...

                                                      saluti FOX

                                                      Commenta


                                                      • #87
                                                        Ciao e benvenuto nel forum, nei libri che ho citato non si parla nello specifico dei motori e degli alternatori, sul testo "CRPA. (1997). Biogas e cogenerazione nell’allevamento suino, manuale pratico. ENEL, Roma" ci sono informazioni sui cogeneratori, in particolare quelli piccoli chiamati TOTEM. se vuoi avere delle informazioni sul dimensionamento prova a chiedere ma non garantisco di essere così informato, contano molto le risposte di uno che possiede un impianto a biogas o il materiale che puoi trovare per esempio nelle biblioteche in università

                                                        Commenta


                                                        • #88
                                                          Ti ringrazio molto della gentile risposta, conosci qualche azienda che offre progettazione e studio di fattibilità anche per impianti di piccola taglia?
                                                          Anche azienche che si occupino separatamente della sola parte di digestione e di generazione elettrica.
                                                          I grossi nomi presenti sul mercato mi sembra che snobbino un attimo questo tipo di impianti...


                                                          Grazie FOX

                                                          Commenta


                                                          • #89
                                                            Qualcuno mi potrebbe dare qualche dritta in merito a dove si possa reperire il seguente libro suggeritomi da Rammstein?
                                                            Rammstein io sono al Politecnico...quindi siamo vicini...se magari riuscissi a passarmelo...potrei..."dare una lettura veloce"

                                                            Il testo più interessante è: Vittorio G. Bonaffini "Biogas energia alternativa - cosa è e come si può produrre a piccola scala" Maria Pacini Fazzi editore (Lucca 1983)

                                                            Commenta


                                                            • #90
                                                              Una precisazione molto importante. Anch'io, come David73, mi occupo di biomasse, e devo sollevare il problema dell'azoto, particolarmente pressante nelle aree del nord italia dichiarate sensibili. In queste la quantità massima massima di azoto proveniente da allevamenti spargibile nei campi si riduce dal normale 340 kg/ettaro/anno a 170 kg/ettaro/anno. La digestione anaerobica converte circa il 50% della materia presente nelle biomasse in gas, ma lascia praticamente inalterato il tenore di azoto!
                                                              Molte aziende agricole con allevamenti che si trovano in aree sensibili hanno difficoltà ad avere terreno anche solo per smaltire liquame e letame, figuriamoci se aggiungiamo l'azoto delle biomasse.
                                                              Se una azienda agricola con allevamenti ha intenzione di costruire un impianto di produzione biogas, dovrà quasi sicuramente mettere in preventivo anche un siccessivo impianto per deazotare il digestato.
                                                              Non dico che un impainto a biomasse non risulti conveniente con questa deazotazione, ma calcolate un aumento del 20% nel tempo di ritorno dell'investimento!

                                                              Commenta

                                                              Caricamento...
                                                              X