Per coloro che sono della zona Nord-Orientale ecco l'analisi degli andamenti di mercato del 17. Sono quindicinnali, quindi la prossima settimana vi farò sapere...
Da Camera di commercio di Treviso:
Calma la movimentazione delle merci in listino con quotazioni in
generale diminuzione.
Stabili, tra i grani teneri nazionali, i valori del Buono Mercantile, mentre il Mercantile, destinato ai
mangimisti, ha evidenziato una riduzione di 3,00 Euro la tonnellata. Alcune partite di tale merce sono
state inizialmente consegnate ad alcuni mulini, ma le contestazioni non si sono fatte attendere.
Probabilmente, il prezzo attuale è considerato ancora troppo elevato per l’uso cui è destinato.
Nuova caduta dei valori del mais nazionale, con decurtazioni medie di 9,00 Euro la tonnellata per il
Treviso – Venezia e di 10,00 Euro per il Friuli. Corre voce, che in Friuli alcune cooperative abbiano
anticipato la raccolta ed abbiano immesso sul mercato consistenti quantitativi a prezzi stracciati. Che
le cose siano andate così, la prova potrebbe essere data proprio dalla dinamica mercantile e dai
valori sottostimati, ma reali, del prodotto. Si parte, quindi, con la raccolta in ambito provinciale, su basi
di prezzo al di sotto di ogni più pessimistica previsione. Con l’assurdo che, a trebbiatura conclusa,
grazie allo smaltimento delle offerte fuori mercato, le quotazioni potrebbero essere superiori alle
attuali.
Sulla scia delle tendenze al ribasso dei cereali, l’orzo nazionale di basso peso e l’estero hanno perso
5,00 Euro la tonnellata, il nazionale di peso più elevato 3,00 Euro e l’avena bianca estera 5,00 Euro.
In caduta libera le quotazioni del seme di soia estera: - 35,00 Euro la tonnellata. Le motivazioni sono
da imputarsi esclusivamente alla grave crisi finanziaria che ha investito i mercati internazionali, dopo il
fallimento di un primario istituto bancario americano.
Dall'ultimo articolo si evince che le aziende di trasformazione italiane comprano all'estero a prezzi inferiori e l'agricoltura interna va a farsi friggere , ma poco importa alla grandi aziende che trasformano i prodotti in pasta , biscotti , e tutta una lunghissima serie di sotto prodotti magari pure etichettati ( anzi sicuramente ) prodotto italiano .
Forse se si crea una cooperativa a livello nazionale dove noi possiamo trasformare i nostri prodotti e venderli ( come dire l'unione fa la forza invece di ragionare singolarmente e creare micro realtà che fanno fatica a stare sul mercato con prodotti di nicchia ) aggiriamo l'ostacolo delle multinazionali .
Non sarebbe una brutta cosa : produciamo , trasformiamo il nostro prodotto associati insieme , e lo mettiamo sul mercato veramente Made in Italy e non con il grano messicano o il mais americano .Credo che il momento di pensare insieme e cooperare tra noi agricoltori diventando un pò più imprenditori stia arrivando , diversamente credo che una bella fetta di aziende medio-piccole nel giro di poco tempo sono costrette a chiudere , matita alla mano i conti non tornano .
Circa due settimane fa ho aperto quest'altra discussione :
Le tecniche, le varie colture: domande, opinioni, commenti ed informazioni.
ho provato a sondare i costi per aprire un laboratorio di pasta e pensavo di appoggiarmi ad un mulino per fare la farina ma due sono le perplessità che mi sono sorte : prima di tutto i costi da sopportare da solo , seconda cosa una piccola realtà che si deve scontrare con dei colossi , io non credo che il futuro siano dei prodotti di nicchia di alta qualità giustificando un costo più elevato , ma ottimi prodotti di qualità a prezzi concorrenziali con i colossi , se siamo uniti si può creare un proprio marchio con un mercato nazionale , se pensiamo sempre al nostro piccolo ovile verremo spazzati via dal mercato dopo essere stati spremuti con un cappio al collo come già abbiamo con i costi di produzione attuali e con sti prezzi non stracciati ma sotto le scarpe .Questa la mia umile opinione.
Corre voce, che in Friuli alcune cooperative abbiano
anticipato la raccolta ed abbiano immesso sul mercato consistenti quantitativi a prezzi stracciati.
Questo non lo so ma sono sicuro che in giro c'è ancora roba del 2007.
Poi si dice che sono le cooperative a salvare l'agricoltura.
Mah, che dire? Dalle mie parti hanno offerto un dieci giorni fa 11,5 euro trebbiature comprese....
Considera che da Udine a Torino ci sono un bel pò di km, i mangimifici stanno comprando pesantemente in europa dell'est, la differenza di prezzo che c'è fra le varie borse merci serve a compensare i km dal valico di Tarvisio a tutte le altre destinazioni.
Salve a tutti,sono un nuovo iscritto è il primo post che scrivo.
Ho un attività al minuto e vendo anche cereali.
Non so se posso qui o su un altra tematica:vorrei chiedere se posso acquistare mais secco 14%, alimentare. Io mi trovo in pr. di LATINA.Grazie.
Da noi quest'anno nessun trebbiatore ha comprato il prodotto in campo: si pagano trebbiature ed essiccazione e si tiene da loro il prodotto in attesa di tempi migliori. Disasstro totale...
confermo quanto detto sopra anche qua nel alta pianura friulana molti paganano l'essicatura e speriamo di vendere bene o non molto male dopo........................
ps. qua sembra una campagna a lutto dove l'anno scorso c'erano le trebbie che facevano le gare ora puoi circolare a occhi chiusi che non corri il pericolo di andare a sbattere contro nessuno.
Comunque è tutta e solo speculazione , bisogna avere le ossa dure e fare magazzino , questi stanno giocando al gatto e al topo , purtroppo se ne approfittano con chi ha le spese da pagare e quindi il prezzo è "prendere o lasciare" . Sono convinto che nel giro di 2-3 mesi le quotazioni torneranno a dei prezzi più normali ,non bisogna avere fretta , è il gioco della speculazione che incalza .Sono più preoccupato dei prezzi dei concimi , sono proprio una spina nel fianco al momento .
Mercati del 23 – 24 settembre 2008
Numerosi gli operatori presenti in Borsa Merci in entrambi i giorni di mercato.
CEREALI E SEMI OLEOSI: La dinamica delle transazioni è risultata calma con quotazioni
tendenzialmente in diminuzione con le sole eccezioni dei grani teneri e dell’avena bianca estera
franco arrivo.
La stabilità dei frumenti teneri non è un segnale positivo per il corrente periodo della consueta
campagna di commercializzazione. Inoltre, anche se il Mercantile non ha subito deprezzamenti, è
opinione diffusa che sia molto difficile collocarlo sui valori massimi del listino odierno. La maggiore
produzione d’annata, ha creato problemi di magazzinaggio, per cui consistenti quantità sono state
offerte subito dopo la trebbiatura, determinando un calo dei valori. A questo si è aggiunta una
notevole resa a livello mondiale che ha avuto, ed ha ancora, ripercussioni riflessive sui prezzi.
Nuovi ribassi hanno interessato il comparto maidicolo. Sebbene la situazione mercantile del mais
giallo Treviso – Venezia, sia risultata migliore rispetto all’andamento della precedente settimana, i
valori, trascinati al ribasso dalla debolezza del prodotto Friulano, hanno ceduto un altro Euro la
tonnellata. Più evidenti le perdite del Friuli : - 2,00 Euro la tonnellata. La raccolta del prodotto
locale è appena iniziata, non è quindi possibile stimare quali ripercussioni potrà avere il nuovo
raccolto su valori già depressi.
Sulla scia delle tendenze al ribasso dei cereali, anche l’orzo, nazionale ed estero, di basso e di
elevato peso specifico, ha subito decurtazioni di prezzo di circa 5,00 Euro la tonnellata. Stabili,
invece, i valori dell’avena bianca estera.
Prime quotazioni del seme di soia di produzione nazionale. L’esordio non è risultato dei migliori,
considerando che la merce estera, causa l’andamento sottotono del mercato di Chicago, ha perso
mediamente 15,00 Euro la tonnellata.
FARINE, SFARINATI E PROTEICI: L’andamento degli scambi si è mantenuto sui livelli della
scorsa settimana con prezzi per lo più cedenti.
Invariate le quotazioni dei prodotti della macinazione, mentre i sottoprodotti hanno evidenziato
oscillazioni di valore discordanti tra grano tenero e granoturco. I derivati del primo, crusca,
cruschello e tritello, in particolare, hanno evidenziato rialzi medi di 3,00 Euro la tonnellata. Il
farinaccio, invece, in concorrenza nelle formule mangimistiche con il mais, ha subito decurtazioni
di ben 15,00 Euro la tonnellata. Riflessive le quotazioni dei sottoprodotti del granoturco, con cali di
2,00 Euro la tonnellata per la farinetta e di 15,00 Euro per il germe.
Tutte orientate al ribasso le variazioni di prezzo riscontrate tra le materie prime per mangimifici. Da
segnalare, in dettaglio, le diminuzioni delle farine di estrazione di soia (- 10,00 Euro per le
proteiche, - 10,00 Euro per la normale nazionale e/o USA geneticamente modificata e – 5,00 Euro
per la normale OGM free), di girasole nazionale (- 10,00 Euro), della farina di colza (- 3,00 Euro),
della farina di germe di mais (- 13,00 Euro), della semola glutinata di mais (- 5,00 Euro) e delle
polpe essiccate di bietole in pellets (- 2,00 Euro).
UVE E VINI: Mercato poco attivo con quotazioni pressoché stazionarie.
Da segnalare soltanto un ritocco in negativo di 5 centesimi il litro, sul valore minimo, del Prosecco
di Conegliano – Valdobbiadene DOC .
Diminuzioni anche per i mosti concentrati: - 20 centesimi il grado feheling per il rosso e – 10
centesimi per il rettificato nazionale.
ANDAMENTO DEI PREZZI
Mercati del 30 settembre – 1 ottobre 2008
Poco numerosi gli operatori presenti in Borsa Merci nella giornata di mercoledì per i lavori in corso nelle
aziende.
CEREALI E SEMI OLEOSI: Il comparto è risultato caratterizzato da pochi scambi con prezzi
tendenzialmente in generale ribasso.
I frumenti nazionali stanno ancora risentendo della pressione della produzione e delle difficoltà di
immagazzinarla, in un periodo nel quale si sta iniziando a raccogliere mais e seme di soia. Inoltre la
crisi finanziaria che ha investito i mercati, sta portando gravi dissesti anche alle materie prime in
generale ed ai cereali in particolare. Sul fronte delle quotazioni, da evidenziare cali di circa 5,00 Euro la
tonnellata, sia per il Buono Mercantile, sia per il Mercantile. Invariati, al contrario, i valori dei grani esteri
di forza.
Contrariamente alle previsioni della scorsa settimana, siamo ben lungi dalla preannunciata fase di
assestamento del granoturco. La trebbiatura del nuovo raccolto sta andando a rilento a causa dei bassi
valori di realizzo. E le prospettive a breve, improntate ad una difficile ripresa, non invogliano certo ad
accelerare tali operazioni. Il Treviso - Venezia ha mostrato perdite di circa 3,00 Euro la tonnellata,
mentre il Friuli si è fermato a 2,00 Euro. In diminuzione anche le quotazioni del verde con il 25% di
umidità: - 3,00 Euro.
Stazionarietà diffusa per i cereali minori, dopo le perdite delle settimane scorse. I prezzi hanno
raggiunto il giusto rapporto con il frumento foraggiero.
Consistenti cali di valore del seme di soia nazionale ed estero. Il mercato di Chicago è in caduta libera
a causa del disastroso andamento dei comparti finanziari. Le perdite sono risultate mediamente di
25,00 Euro la tonnellata per il prodotto nazionale e di circa 22,00 Euro per quello estero.
salve a tutti il grano duro scende ancora .qualcuno di voi sa se si fermera questo continuo ribasso.sono passati quasi4 mesi dalla raccolta e ancora scende questo dovrebbe essere un periodo di rialzo fra poco si inizia anche la semina. qualcuno ha buone notizie??????????????????????
Aggiornamento: neanche la crisi bancaria sembra spostare capitali verso le materie prime...prezzi in continua discesa per tutte le materie prime, l'oro invece è in rialzo.
Aggiornamento: neanche la crisi bancaria sembra spostare capitali verso le materie prime...prezzi in continua discesa per tutte le materie prime, l'oro invece è in rialzo.
Semplice i capitali sono andati tutti bruciati in borsa! Chi ha qualche soldo compra oro.
Per ogni dollaro di PIL nel mondo ci sono 3.7 dollari di debiti!
strano però il prezzo della soia, a treviso mercoledì era quotata un euro in meno...che sia un inversione di tendenza?o un errore?
malissimo il mais, qualcuno ci lascierà le penne!
Oggi a Chicago il frumento "prezza" circa 580$. 18 mesi fa quando il grano duro in Italia veniva pagato circa 20€, a Chicago il frumento quotava 450$ circa. Si deduce quindi che siamo vicini al ritorno alla "normalità", nelle prossime due settimane il grano duro nelle borse merci scenderà fino a 25 euro, infatti le borse merci non fanno altro che seguire il Cbot di Chicago con un pò di ritardo. Fossi in voi venderei se non ancora l'avessi fatto sfruttando questo ritardo.
Non seguo il mercato delle sementi, non vorrei che per quest'anno ci ritroveremo a pagare sementi e concimi ai prezzi di 6 mesi fa e vendere il raccolto a 20€. Se così fosse si prospetta un annata da dimenticare.
Ma coi tempi che corrono pensate che ne sarà seminato moltomais l'anno prossimo?
Io ho installato una caldaia a biomassa nel mio agriturismo per bruciare mais ma non sò se è stata una buona idea
mi sa che sei poco informato se dici che la carne è volata su io direi che è calata.... e cmq la merce che vendiamo adesso l'abbiamo ingrassata con il mais alle stelle..
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