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Tecniche agronomiche di gestione dell'uliveto.

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  • #61
    Grazie ragazzi!!
    pure io ero orientato verso un problema di impollinazione considerando che il tutto si è verificato solo su alcuni cultivar( due - tre piante su ottanta).
    a presto grazie

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    • #62
      Ma visto il clima particolare di quest'anno, pensate ci siano modifiche/accorgimenti da adottare a quelle che sono le normali cure legate a questa coltura ?

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      • #63
        Mi associo ai dubbi circa il clima particolare di quest'inverno.
        E' il caso di iniziare a dare un po' di azoto alle piantine gi0vani (1-2 anni) tenendo conto che le temperature lasciano supporre, a breve, un'inizio di ripresa vegetativa?
        E se poi viene il freddo?
        che influenza piuo' avere una situazione particolare come quest'anno sulla differenziazione delle gemme(positiva o negativa)?
        Fugatemi questi dubbi
        grazie e saluti
        Luca

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        • #64
          Un inverno un po' più mite del solito...direi che a risentirne maggiormente potrebbero essere le piante a foglia caduca...no... direi che non è proprio il caso di modificare o anticipare alcune normali pratiche di olivicoltura; correremmo il rischio di "ingannare" maggiormente la pianta.

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          • #65
            Salve, qualcuno di voi utilizza le trappole per la mosca dell'ulivo per la cattura massale?

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            • #66
              Mi sapete dire quando e' il periodo consigliabile per spargere del Boro su di un oliveto inerbito ?

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              • #67
                Concimazione fogliare prima della formazione delle mignole.

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                • #68
                  il boro che io sappia,e' un microelemento molto importante per l'ulivo,viene utilizzato di norma per due situazioni:

                  1)una carenza di boro,rilevabile attraverso un'analisi del terreno o da manifestazioni appariscenti(seccume degli apici e ingiallimento delle foglie apicali)

                  2)per favorire l'allegagione ed aumentare la produzione

                  Nel primo caso andrebbe somministrato al terreno nelle normali fertilizzazioni utilizzando ad esempio un concime ternario che contenga anche boro(o aggiungendolo a questo) in autunno o inizio primavera.
                  nel secondo caso per ulivi in produzione sotto forma di boro solubile sulla chioma appena prima della fioritura,e subito dopo quando il frutto ha la grandezza di un granello di pepe.
                  In questo secondo caso si ottengono risultati ancora piu' positivi se si abbina al boro dell'azoto solubile(urea 1,5%),
                  Questo e' quello che facciamo nella nostra zona.
                  Altri meglio di me potranno illuminarti e illuminarmi.
                  Che l'uliveto poi,sia inerbito o meno,penso conta poco , tranne la difficolta' d'interramento dei concimi tradizionali .

                  Saluti
                  Luca

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                  • #69
                    Grazie .... quindi mi confermate che spargerlo sul terreno e' completamente inutile, se poi non si interra con le lavorazioni?
                    La concimazione fogliare data la pendenza del terreno e' abbastanza difficoltosa.

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                    • #70
                      Eccomi Tra Voi !!

                      Ciao a tutti, sono fresco di registrazione...trovo il forum assolutamente interessante...
                      Non esito a dirvi che vi romperò spesso le scatole per consigli inerenti l'uliveto che tra un paio di mesi metterò giù...
                      Mi lancio nell'avventura, speriamo vada per il meglio !!

                      Posterò subito la prima banale ma non troppo domanda: - considerate indispensabile l'aratura e vfresatura del terreno prima di metter giù l'impianto ?-...ho sentito vari pareri, ma non so cosa decidere. Il terreno è una ex vigna, ormai prato da 8 anni...che fare secondo voi ?

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                      • #71
                        Scassa Scassa che alla fine chi più spende meno spende sulle lavorazioni agricole ed altre pratiche agronomiche relative alla coltivazione di qualsiasi coltura secondo me è meglio non risparmiare perchè altrimenti poi sis spende due volte, per me rischi che le piante non vegetino negli anni successivi come dovrebbero e allora il guadagno non ci sarebbe.
                        Se parti con l'intento di risparmiare ti conviene lasciar perdere cosi risparmi davvero, ciao e benvenuto nel forum.

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                        • #72
                          Ciao edo e benvenuto sul forum, ma di una cosa hai intenzione di realizzare un uliveto superintensivo, o un impianto trradizionele? nel caso della seconda ipotesi sposto i messaggi nell'apposito argomento questo è stato creato per discutere per gli impianti superintensivi. ciao.

                          Commenta


                          • #73
                            Ma e' vero che non si puo' concimare il terreno mescolando il boro con altri concimi ?

                            Commenta


                            • #74
                              Ciao Acuto
                              come va? è un pezzo che non ti fai sentire!
                              Sinceramente non mi sono mai posto il problema...forse perchè generalmente si concima nel periodo invernale quando l'apporto di boro è pressochè inutile (si attua questo tipo di concimazione in prossimità della fioritura, per favorire l'allegagione). Io do il boro per via fogliare al momento opportuno. Non avessi la possibilità di trattare, lo darei come tutti gli altri concimi 20 giorni prima della fioritura.

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                              • #75
                                per la concimazione: urea a marzo e a maggio, in più concimi fosfopotassici in autunno, ogni due anni, seguiti da una erpicatura; almeno noi ci regoliamo così; in più facciamo concimazioni fogliari con urea 2-3% + concimi liquidi in estate, abbinandole ai trattamenti fitosanitari; sulle quantità di concimi, regolati in base alle analisi del terreno e alle asportazioni della coltura (ca 3 kg di azoto e potassio per ogni qle di olive, e 0.7 kg di fosforo).

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                                • #76
                                  le malattie che colpiscono gli olivi che io conosco sono 4

                                  - la fumaggine - una specie di cenere nera che ricopre i tronchi e genera caduta di foglie e invecchiamento precoce della pianta - solitamente si combatte con la ramatura

                                  - la rogna - escrescenze tumurali della pianta infettive cioè che si attaccano alle altre tramite potatura o raccolta, dove la buccia della pianta viene lesionata - rimedito asportazione del ramo e poi disinfettazione delle forbici o sega è brutta a vedersi, sulle piante grandi non provoca particolari problemi, ma secca le piccole.

                                  - l'occhio di pavone - foglie puntinate di giallo che poi cadono - non so che rimedio ci sia ma non da troppa noia...

                                  - la coccinella - parassita che si attacca ai rami facendo effetto ragnatela appiccicoso, solitamente abbinato alla fumaggine - si combatte aggiungendo alla ramatura il BIANCOLIO o simili --- attenzione contiene DDT ----


                                  - trattamenti da fare:

                                  - ramatura dopo la fioritura e dopo la raccolta delle olive;
                                  - concimazione a febbraio - primi di marzo
                                  - potatura a marzo
                                  - fresatura terreno o taglio erbacce aprile - ripetere se necessario a luglio -agosto il talgio erba
                                  - spollonatura a settembre (dopo una prima acquata rinfrescante)
                                  - novembre - dicembre raccolta -


                                  saluti

                                  Iacopo

                                  Commenta


                                  • #77
                                    l'occhio di pavone si combatte con prodotti a base di rame, così come tutte le malattie crittogamiche dell'olivo; il trattamento va fatto quando, dopo aver immerso ca 200 foglie in acqua a 55° C + soda caustica (la % non me la ricordo) per ca 5-6 minuti, su più di 30-40 foglie si vedono comparire delle macchie circolari nere, sintomo dell'avvenuta infezione; per i prodotti si può usare anche la dodina, che non fa cadere le foglie infette come invece fa il rame.
                                    per le piante giovani bisogna anche stare attenti a possibili attacchi di oziorrinco e di margaronia, che possono rosicchiarne i germogli e bloccarne la crescita
                                    si combattono con fosforganici a ampio spettro.
                                    per iacopo: quella che tu chiami coccinella sarà mica il cotonello? la coccinella (più propriamente cocciniglia mezzo grano di pepe) è nera, non produce ragnatele, e produce invece abbondante melata (su cui si insedia poi la fumaggine); il cotonello invece avvolge i germogli e i fiori in una specie di ovatta appiccicosa, e non si combatte con il biancolio.

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                                    • #78
                                      Originalmente inviato da TN70A Visualizza messaggio
                                      la coccinella (più propriamente cocciniglia mezzo grano di pepe) è nera, non produce ragnatele,
                                      Permettimi, caro TN70A, una piccola precisazione:
                                      la coccinella è un insetto "buono" perchè si nutre di afidi, bellino, di forma e grosso come un chicco di caffè, più famosa quella rossa con puntini neri, si muove e vola; non ha nulla a che fare con la cocciniglia.
                                      Cmq ottimi e validi i suggerimenti per i trattamenti sia per le malattie crittogamiche che per gli insetti nocivi, anche se io sono un sostenitore del fogliame arieggiato e ben esposto al sole; ritengo che questa soluzione faccia più del 50% dei trattamenti anticrittogamici.

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                                      • #79
                                        scusate l'ignoranza, mi spiego meglio, per me la cocciniglia o coccinella, mi scusino i moderatori per il termine forse dialettale, ma non conosco l'omonimo latino - sicuramente più indicato - è per me quella specie di tartarughina che si appiccica sui rametti o sotto le foglie se è viva la schiacci esce un liquido rossastro, se è morta invece si sfoglia.
                                        Penso sia cibo per le formiche che abbondano numerose dove essa è presente - sia quelle rosse e nere - i ricciaculi? - che quelle nere grosse e belle cicciute..

                                        Ora grazie a TN70A so che alcuni miei nuovi impianti hanno l'ozionrinco o la margaronia.. e pensare che io credevo fossero i tordi o gli storni che abbondano!
                                        Quali sono i prodotti specifici per la cotonella e per l'oziorinco e margaronia?
                                        Sono compatibili con un regime BIO (non per certificazione ma per convinzione e salute mia propria)

                                        Ti ringrazio per le risposte!

                                        Saluti

                                        Iacopo

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                                        • #80
                                          Ragazzi stiamo andando un pò fuori tema, se volete vi sposto gli ultimi messaggi sulle fitopatologie dell'ulivo in questo argomento, o al limite se volete ne creiamo uno nuovo dal titolo fitopatologie dell'ulivo fatemi sapere che provvedo,Grazie.

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                                          • #81
                                            per iacopo: si, la cocciniglia è quella (saissetia oleae); le formiche non la distruggono bensì ne stimolano la crescita e addirittura la proteggono dai suoi predatori naturali, perchè le formiche si nutrono (come la fumaggine) della melata secreta dalla cocciniglia.
                                            per combattere oziorrinco, margaronia e tutti gli altri insetti che attaccono la vegetazione, una volta c'era l'acephate; visto che ora è fuori commercio, potresti provare con il dimetoato oppure con prodotti a più bassa tossicità, che non sono nocivi per gli insetti utili e per le api, quali ad es il p.a. fenitrotion.

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                                            • #82
                                              Originalmente inviato da TCE 50 Visualizza messaggio
                                              Io uso 2 forbici a doppia lama: Manaresi (le fanno a Imola, non le trovo nella mia zona, la mia l'ho comprata a Rimini) e Fiskars; entrambe valide e costose (25-30 euro) ma un po' delicate per il legno duro dell'ulivo. Quelle a lama singola scelgono con maggior precisione il ramo da tagliare tra tanti altri vicini, sono più robuste ma effettuano un taglio meno preciso. Non uso seghetti...motosega Zenoah Komatsu G 2500 carving.
                                              questa mattina ho fatto un giro per le due tre agrarie in zona ma le forbici manaresi non le hanno.Ho visto il sito internet e mi sembrano prodotti artigianali molto ben fatti ma di difficile reperimento perlomeno qui.
                                              Riesco a trovare facilmente questi marchi:due buoi,falci,felco,fiskars .
                                              da un'impressione visiva di negozio,le felco mi sembrano piu' curate e precise
                                              ma sinceramente non so....
                                              Che mi consigli?
                                              Mica ti ricordi in quale negozio di rimini hai comprato le forbici?
                                              Sai d'estate ci passo una settimana e me li giro tutti.
                                              saluiti
                                              Luca

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                                              • #83
                                                Questa mattina ho messo la calce alle mie olive e gli ho dato il ramato avevano le fogli gialle "occhio di pavone", che dite ho fatto bene?

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                                                • #84
                                                  Xfarmaluca
                                                  quel negozio non c'è più ma non credo ci siano grandi difficoltà a trovare un negozio di prodotti per l'agricoltura e magari chiedere ulteriori informazioni.
                                                  Le Felco non le conosco ma da come le descrivi potrebbero essere superiori alle Fiskars...vedi un po' il prezzo...cmq io con le Fiskars mi trovo bene.

                                                  Xtania71
                                                  Hai fatto benissimo con il prodotto rameico...anche se ho dei dubbi che sia occhio di pavone...non è stagione, troppo freddo, in inverno, per le crittogamiche; per me si tratta di vegetazione vecchia, stressata dalla fruttificazione e dal freddo di qualche gelata.
                                                  Se puoi ripeti l'operazione tra un mese, al prodotto rameico aggiungi un concime fogliare ed un insetticida (chiedi consiglio al rivenditore per la miscelazione dei 3 prodotti).
                                                  La prossima volta che spennelli di calce i tronchi degli ulivi (mi sembra di capire che hai effettuato questa operazione), aggiungi alla calce un po' di solfato di ferro (vedrai che bel colore ocra...ma non è solo per quello) così aumenta l'effetto disinfettante.

                                                  Commenta


                                                  • #85
                                                    per l'olivo cmq meglio usare forbici a doppio taglio, tipo manaresi e lisam, perchè il taglio vienepiù pulito, la corteccia non si schiaccia e cicatrizza prima.
                                                    x tania: ma conviene dare la calce al tronco degli olivi? l'effetto disinfettante è molto blando, per non dire quasi nullo; noi se dobbiamo disinfettare il tronco e togliere muschi, licheni, corteccia vecchia etc usiamo solo il solfato di ferro.

                                                    Commenta


                                                    • #86
                                                      Ciao a tutti. È la prima folta che vi scrivo ma quando ho tempo mi perdo volentieri tra le vostre discussioni.
                                                      Mi occorre un consiglio. Da circa 4 anni manteniamo un inerbimento stabile con piante spontanee (mio padre si è impuntato) utilizzando circa tre volte l’anno il trinciatore.
                                                      Il problema, con relative discussioni in famiglia, è lo spandimento in copertura del concime che senza l’aiuto di un sia pur leggero interramento rischia di produrre scarsi effetti. L’unica soluzione che sono riuscito a mediare è lo sfalcio dell’erba dopo il fertilizzante per garantire almeno l’effetto pacciamatura.
                                                      Cosa ne pensate? Datemi qualche consiglio

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                                                      • #87
                                                        Originalmente inviato da orsobruno Visualizza messaggio
                                                        Ciao a tutti. È la prima folta che vi scrivo ma quando ho tempo mi perdo volentieri tra le vostre discussioni.
                                                        Mi occorre un consiglio. Da circa 4 anni manteniamo un inerbimento stabile con piante spontanee (mio padre si è impuntato) utilizzando circa tre volte l’anno il trinciatore.
                                                        Il problema, con relative discussioni in famiglia, è lo spandimento in copertura del concime che senza l’aiuto di un sia pur leggero interramento rischia di produrre scarsi effetti. L’unica soluzione che sono riuscito a mediare è lo sfalcio dell’erba dopo il fertilizzante per garantire almeno l’effetto pacciamatura.
                                                        Cosa ne pensate? Datemi qualche consiglio

                                                        Be io personalmente penso che ci voglia per prima cosa una bella pulita attorno agli alberi andando a tagliare i c.d. selvaggi (in dialetto siciliano "u sarvaggiu").
                                                        Il tronco della pianta torna così a respirare e l'albero vegeta meglio, tutte le sostanze del terreno vengono assorbite dalla pianta per una migliore vegetazione e non per dare linfa ali rametti selvatici .
                                                        Poi dopo avere fatto questa operazione di pulitura dell'albero tutt'attorno, elimina l'erba con un bella tratturata, preferibilmente utilizza la fresatrice, cercando però di non farla andare troppo in profondità in prossimità del tronco degli alberi, fai molta attenzione!
                                                        Infine, dopo aver pulito bene il terreno provvedi a una buona concimazione.

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                                                        • #88
                                                          Xtex76
                                                          La pratica condotta dall'amico orsobruno, a cui rivolgo un caloroso benvenuto,
                                                          è proprio quella di non smuovere il terreno con qualsiasi attrezzo (anch'io sono un forte sostenitore di questa tesi).

                                                          Xorsobruno
                                                          L'unica cosa che puoi fare è prevedere un po' di concime in più per sopperire a quello destinato a nutrire l'erba (io effettuo il diserbo chimico ma è una pratica correlata alla necessità di tenere pulito sotto gli alberi per il tipo di raccolta che effettuo, la raccattatura meccanica).

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                                                          • #89
                                                            Grazie per i consigli, quindi in sintesi concime un po’ più abbondante e subito dopo un passaggio con il trincia; il dubbio era che lo spargimento sul terreno senza interrare potesse essere inutile .


                                                            Per la concimazione fogliare la vedo dura perché ancora non abbiamo un atomizzatore, solo una lancia a mano con una piccola cisterna in vetro resina da 2q. che utilizziamo per le soluzioni rameiche


                                                            Dimenticavo di chiedervi cosa fare con le talpe.
                                                            Quest’anno sono apparse in una parte del campo una decina di cumuli di terra. Me ne frego e faccio il bucolico oppure conviene intervenire; gli ulivi sono tutti grandi + di 50.
                                                            Un salutone.

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                                                            • #90
                                                              mi sapete dire ,perche le cime dei ricaci di vecchi olivi si seccano.grazie

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