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Tecniche agronomiche di gestione dell'uliveto.

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  • Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
    per la quantità è normale di più ,quest'anno generalmente è dapertutto così,è un'ottima annata
    Però sono riuscito a portarle al frantoio che erano vermente belle, suvvia fammi saziare un pò l'orgoglio

    Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
    la resa a quintale com'è stata?
    Purtroppo al frantoio non ho potuto pesare l'olio, comunque la resa è stata molto alta, da 520 Kg di olive ho fatto 120 lt di olio (un bidoncino da 50 lt, due da 30 lt e due damine da 5 lt).

    Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
    non hai raccolto troppo presto?da noi qui a roma ancora non siinizia, la maggior parte>(eccezzione qualcuno)credo che inizieremo a i primi di novembre.
    Dalle mie parti (provincia di Livorno) hanno iniziato a frangere il 20 ed io ho preso l'appuntamento per il 22.

    Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
    I buttoni intendi i succhioni interni credo,generalmente si tolgono nel periodo estivo in modo che la sostanza vada tutta sulle olive e non si disperda anche nei "buttoni"io generalmente li tolgo con la potatura anche perchè il tempo nel periodo estivo non ne ho molto,dopo ciò un bella passata di poltiglia.un consiglio se mi posso permettere,potali tutti gli anni in modo che sentiranno di meno l'alternanza che si ha quando la potatura è ad anni alterni ,in questo modo avrai si un calo nella produzione,ma manterrai nun costante raccolto medio(con le dovute concimazioni è logico....letame oro della terra).ciao
    vincenzo
    Grazie per i consigli

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    • Ciao ragazzi, ho un problema e chiedo se qualcuno di voi mi sa dare qualche dritta
      Ho un piccolo oliveto in Piemonte, ho notato che dalla fine di agosto in alcune piante ci sono molti rametti (in genere fruttiferi) che presentano disseccamenti, ad un'analisi più attenta ho scoperto che c'è sempre un microforo con della "rosura" appena sotto l'attaccatura di una foglia, e aprendo il ramoscello all'interno c'è una galleria. Oggi ho trovato la causa...una piccola larva che rode il midollo dei rami formando appunto una galleria.
      Per intenderci si comporta come il rodilegno, solo che è lunga si e no 3/4 mm.

      Vi allego le foto, sperando che qualcuno possa darmi una mano.
      Ciao e grazie , Stefano





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      • stefano 67, purtroppo non so aiutarti, non sono un esperto.

        Per quanto riguarda la conservazione dell'olio, voi come vi comportate? Io lo conservo all'interno dei bidoni di inox e riempio la bottiglia quando serve, ma ho l'impressione che a lungo andare (parlo di quasi un anno) la qualità decadi un pò. Per conservarlo in maniera ottimale andrebbe imbottigliato tutto? O c'è qualche accorgimento particolare?

        Ho trovato questo articolo :
        Conservazione dell'olio di oliva
        Dopo l'estrazione l'olio do oliva si presenta ancora torbido, ma ha relativa facilità a chiarificarsi spontaneamente per semplice decantazione: l'olio viene posto a riposare entro recipienti metallici alla temperatura di 18 - 20°C e dopo alcuni giorni (da 5 a 7) la morchia depositatesi sul fondo viene separata con un travaso. Per ottenere una veloce chiarificazione si può effettuare una filtrazione a 15 - 16°C al di fuori del contatto con l'aria: con i filtri pressa oggi in uso la filtrazione assume addirittura il ruolo di brillantatura, ma questo comporta la perdita di alcuni componentii importanti, quali per esempio i fofìatidi. I materiali più adatti per l'imbottigliamento sono il vetro (bottiglie o damigiane), lattine in banda stagnata, cartone plastificato, polietilene. E' ormai diffuso l'imbottigliamento con depressione del contenitore o preriempinto con gas inerte, per esempio azoto.
        La conservazione dell'olio deve essere la più breve possibile: il consumo non dovrebbe essere ritardato per più di un anno. Via via che passa il tempo l'olio tende a perdere la pigmentazione, presentandosi eccessivamente trasparente e brillante, e anche il profumo; il sapore si fa più duro e ricco di retrogusto sgradevole, la sua acidità aumenta. L'olio conservato correttamente, nella bottiglia ancora sigillata, arriva anche al secondo anno di invecchiamento. gli antiossidanti in esso naturalmente contenuti lo proteggono dall'irrancidimento, anche se la loro azione si affievolisce con il passare del tempo.
        La presenza di queste sostanze antiossidanti (fra cui i composti fenolici ed i tocoferoli) può essere vanificata se non vengono rispettate alcune regole nella conservazione domestica dell'olio.
        In primo luogo l'olio va protetto dalla luce diretta e dal calore e la bottiglia, una volta cominciato il consumo dell'olio in essa contenuto, va tenuta ben chiusa. Queste accortezze permettono di proteggere le sostanze antiossidanti, che sono estremamente labili.
        Una volta esposto al contatto con l'aria , l'olio va consumato in un tempo ragionevolmente breve, sempre richiudendo il contenitore dopo l'uso con il tappo a vite ed evitando di lasciare sulla bottiglia i versatori metallici che non permettono di isolare correttamente l'olio dagli agenti ossidanti.
        Contrariamente a quanto si potrebbe ritenere il freddo non provoca alterazioni nella sua struttura e non ne diminuisce la conservabilità. L'olio gela ad una temperatura superiore allo 0°C, all'incirca fra 6 - 10°C; a temperature ancora superiori si può verificare una parziale solidificazione: si osservano allora cristalli solidi e biancastri in sospensione all'interno della bottiglia. Maggiore è il contenuto in gliceridi saturi, maggiore è la tendenza a gelare. A volte anche un'esposizione prolungata a temperatura ambiente può non essere sufficiente a riportare l'olio allo stato liquido: è necessario allora ricorrere ad una breve immersione a bagno maria, evitando in seguito di esporre nuovamente l'olio a temperature inferiori a 12°C. All'assaggio, dopo tale trattamento, ritroveremo comunque intatta la fragranza che conosciamo. Se invece dopo l'immersione a bagno maria el particelle in sospensione dovessero permanere dovremo concludere che si tratta di mucillagini, ossia di particelle vegetali sfuggite all'ultima fase di filtrazione. Questo non pregiudica la qualità dell'olio, anzi è una testimonianza a favore della sua originarietà.

        a cura della prof.ssa Tiziana Brocchi dell'Istituto Tecnico Agrario di Firenze www.agraria.org
        Dunque sarebbe meglio imbottigliarlo. Stavo pensando di lasciare nel bidone la quantità che consumo in un anno ed il resto imbottigliarlo in bottiglie da 500 cl, 750 cl e dame da 5 lt.
        Le etichette me le sono già create, adesso devo acquistare bottiglie, dame e capsule termoretraibili.
        Ultima modifica di Potionkhinson; 26/10/2008, 18:56. Motivo: il regolamento vieta di inserire post consecutivi nell'arco di 24 ore (utilizza la funzione "Modifica Messaggio"!).

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        • io conservo l'olio in recipienti in acciaio inox da 50 litri, conservati in un piccolo magazziono fresco e asciutto e soprattutto al buio. da lì prelevo l'olio che mi serve per gli sui settimanali. per testimonianza personale, ho notato che l'olio ben conservato in contenitori di acciaio, totalmente colmi è posti in locali idonei, si conserva bene e si presenta inalterato anche dopo un anno.

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          • Anche i miei lo hanno sempre tenuto nel bidone d'acciaio ma quest'anno ne ho prodotto di più e quindi non lo terminerò certo in un anno. Quindi oltre a regalarne qualche bottiglia devo trovare un modo per stoccare il restante ed evitare che si rovini. Per questo pensavo alle bottiglie ed alle dame sigillate con le capsule termoretraibili.

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            • Originalmente inviato da pais10 Visualizza messaggio
              Anche i miei lo hanno sempre tenuto nel bidone d'acciaio ma quest'anno ne ho prodotto di più e quindi non lo terminerò certo in un anno. Quindi oltre a regalarne qualche bottiglia devo trovare un modo per stoccare il restante ed evitare che si rovini. Per questo pensavo alle bottiglie ed alle dame sigillate con le capsule termoretraibili.
              Io per esperienza personale ho mantenuto l'olio anche il secondo anno e non si è mai rovinato,l'importante è che sia ben chiuso in contenitore di acciaio ed al buio.dell'annata 2007-2008 ne ho ancora 25 litri circa ,ancora è buonissimo ,lo finirò l'anno prossimo ,e me ne lascerò anche 30-40 di quello di quest'anno ,il resto i n più lo venderò.Una cosa molto importante (secondo me)è pulire dal deposito dopo circa 1 mese dalla macina, poi si chiude e si prende dal rubinetto senza fare più ossigenare, la temperatura?io lo tengo in dispensa con una finestrella aperta per il ricircolo dell'aria ,credo che ci siano 10-12 gradi,ma non l'ho m ai misurata .ciao
              vincenzo

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              • Per pulirlo lo travasi?
                E giusto per farmi i fatti tuoi (se vuoi dirmelo ) , a quanto lo vendi?

                Ma per legge va venduto sfuso o imbottigliato?

                Ps : oggi ho comprato un baule dove mettere le reti che ho acquistato per evitare che i topi (ne ho qualcuno da debellare) mi rovinino la rete.
                Non c'entra niente, ma voi avete il problema dei topi? Io intorno al pollaio ne ho qualcuno e con le esche fresche cerco di fare pulizia. Non so se esistano metodi migliori.

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                • per legge l'olio può essere commercializzato in recipienti o latte dal volume massimo di 5 litri per gli usi civili e di 25 litri per gli usi ristorativi collettivi (mense, ristoranti).

                  allego il link che contiene la normativa di riferimento pe la commercializzazione dell'olio di oliva.

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                  • Originalmente inviato da giuba Visualizza messaggio
                    per legge l'olio può essere commercializzato in recipienti o latte dal volume massimo di 5 litri per gli usi civili e di 25 litri per gli usi ristorativi collettivi (mense, ristoranti).

                    allego il link che contiene la normativa di riferimento pe la commercializzazione dell'olio di oliva.

                    http://www.aprol-salerno.it/normativa/DM_14_11_2003.pdf
                    Non sono mica un grosso olivicoltore,ma comunque lo vendo (quel poco in più)in lattine da 5lt oppure dentro il contenitore di acciaio,adesso ne vendo poco ,diciamo che ho mollato un pò ,prima ne raccoglievo anche a metà ma non conviene e poi trattare con le gente è un rottura di pa...lle ,vogliono la roba buona a poco prezzo.Quest'anno ancora non si sa a quanto si vende i n zona da me,come vado al molino vi saprò dire meglio.ciao
                    vincenzo

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                    • l'olio va venduto imbottigliato in lattine di 5 o max 25 litri, ma va imbottigliato presso un imbottigliatore che sterilizzi le lattine ed inoltre deve essere specificato chi e dove è stato imbottigliato!

                      altrimenti o lo mettete in lattine o in bidoni di plastica è la stessa cosa.

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                      • Originalmente inviato da stefano 67 Visualizza messaggio
                        Ciao ragazzi, ho un problema e chiedo se qualcuno di voi mi sa dare qualche dritta
                        Ho un piccolo oliveto in Piemonte, ho notato che dalla fine di agosto in alcune piante ci sono molti rametti (in genere fruttiferi) che presentano disseccamenti, ad un'analisi più attenta ho scoperto che c'è sempre un microforo con della "rosura" appena sotto l'attaccatura di una foglia, e aprendo il ramoscello all'interno c'è una galleria. Oggi ho trovato la causa...una piccola larva che rode il midollo dei rami formando appunto una galleria.
                        Per intenderci si comporta come il rodilegno, solo che è lunga si e no 3/4 mm.

                        Vi allego le foto, sperando che qualcuno possa darmi una mano.
                        Ciao e grazie , Stefano





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                        Ciao Stefano, è da stamattina che leggo tutto il forum cercando qcn che parlasse di questo insetto. Finalmente! io abito in Romagna e quest'anno di questi rami secchi ne ho visti un treno. Anch'io ho sezionato i rametti e ho trovato le piccole larve che una volta adulte bucano la corteccia e volano via lasciando il ramo completamente secco dalla puntura in su. Nei miei ulivi (soprattutto nei giovani) ne ho contati da luglio in poi una media di 4/5 a pianta. Certo, poca cosa per il momento ma un pò di apprensione me l'ha data. Ho chiesto lumi al Consorzio, mi hanno detto che probabilmente si tratta di un piccolo lepidottero che evidentemente quest'anno era in stato di grazia. Mi hanno consigliato come unica difesa di aspettare a bruciare i residui della potatura lasciandoli almeno un paio di settimane sotto le piante. In questo modo il "gonzo" lepidottero depone le uova preferibilmente nei rami recisi (non mi chiedere il motivo) e a te dopo non basta che farne un bel falò. Non è che questo sistema mi abbia convinto più di tanto percui rinnovo il tuo invito ai più esperti di darci una loro opinione. grazie

                        Commenta


                        • Originalmente inviato da mugliega Visualizza messaggio
                          Ciao Stefano, è da stamattina che leggo tutto il forum cercando qcn che parlasse di questo insetto. Finalmente! io abito in Romagna e quest'anno di questi rami secchi ne ho visti un treno. Anch'io ho sezionato i rametti e ho trovato le piccole larve che una volta adulte bucano la corteccia e volano via lasciando il ramo completamente secco dalla puntura in su. Nei miei ulivi (soprattutto nei giovani) ne ho contati da luglio in poi una media di 4/5 a pianta. Certo, poca cosa per il momento ma un pò di apprensione me l'ha data. Ho chiesto lumi al Consorzio, mi hanno detto che probabilmente si tratta di un piccolo lepidottero che evidentemente quest'anno era in stato di grazia. Mi hanno consigliato come unica difesa di aspettare a bruciare i residui della potatura lasciandoli almeno un paio di settimane sotto le piante. In questo modo il "gonzo" lepidottero depone le uova preferibilmente nei rami recisi (non mi chiedere il motivo) e a te dopo non basta che farne un bel falò. Non è che questo sistema mi abbia convinto più di tanto percui rinnovo il tuo invito ai più esperti di darci una loro opinione. grazie
                          ciao ,quello che ti hanno detto è vero,è il rodilegno giallo,anchio uso lasciare dei resti di potatura vicino alle olive e poi a maggio brucio tutto uccidendo così eventuali larve ed evitando lo sfarfallamento degli adulti che iniziano a deporre le uova.quei rametti bucherellati sono la conseguenza delle larve che si nutrono di teneri germogli quali le punte degli apici ecc.
                          Il sistema funziona .ciao
                          vincenzo

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                          • Molte grazie. Effettivamente quest'anno nella foga di sistemare tutto il prima possibile si può dire che tagliavo e bruciavo... bene, è un rimedio che costa poco. Grazie ancora Vincenzo

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                            • MMHHH!! rodilegno giallo così piccolo? 2 \ 3 mm.? non direi ...io ho del pereto e la zeuzera (rodilegno giallo) è qualche cm.
                              av salùt tòt

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                              • Originalmente inviato da tocia Visualizza messaggio
                                MMHHH!! rodilegno giallo così piccolo? 2 \ 3 mm.? non direi ...io ho del pereto e la zeuzera (rodilegno giallo) è qualche cm.
                                Tociaaaaaaaaaaaaaaa,come stai?
                                quella è la larva di rodilegno che fa i buchini,è piccola inconfronto all'adulto,inoltre le larve più grandi vanno verso rami più grandi in basso .io so questo e comunque brucio tutto e ci faccio l'arrosto ...non male ciuao
                                vincenzo

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                                • Io quello giallo non lo conosco, ho avuto a che fare con il suo cugino rosso (cossus cossus mi pare ma non sull'olivo per fortuna) che come è noto è un gran brutto cliente e scava gallerie modello T.A.V. Sono cmq confortato per il riscontro trovato nella strategia di lotta ... magari il nome è un altro ma se il rimedio è efficace.
                                  saluti

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                                  • Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
                                    Tociaaaaaaaaaaaaaaa,come stai?
                                    quella è la larva di rodilegno che fa i buchini,ciuao
                                    vincenzo
                                    UUUHHHHHH!!!!! che goduria..ma sei proprio sicuro???? non sono ulivicultore ma stento a crederci, magari hai ragione al 1000000 %, ma se fosse proprio così non te la dovresti cavare con un semplice falò, urgono trattamenti specifici, òòò ...sempre secondo mè sia chiaro, avrei tante cavolate da dirti ma mi segano!! saluti vinocieco!!
                                    av salùt tòt

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                                    • Originalmente inviato da tocia Visualizza messaggio
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                                      Ma io nonhjo problemi sui miei olivi,lo faccio in modo da non averne,lascio sempre dei fasci di potatura in mezzo al campo qui e li e poi brucio.Come ti seganoooooooooo ,ma che hai combinato? possibile che non si riesce a capire quando uno gioca?almeno se giocavi?non ho seguito ,quindi non posso esprimermi.ciao ci sentiamo
                                      vincenzo

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                                      • Ciao ragazzi, mi sono documentato e potrebbero esserci due verità

                                        O il rodilegno giallo o uno scolitide, il Fleotribo...
                                        copio e incollo alcune informazioni che ho reperito nel webb..

                                        SCOLITIDI

                                        (Phloeosinus spp., Blastophagus spp., Scolytus spp., Xyleborus spp., Phloeotribus scarabaeoides, ed altri)
                                        Gli scolitidi sono un gruppo di insetti di piccole dimensioni (pochi millimetri) che vivono nel legno delle piante scavando gallerie (insetti xilofagi). Possono risultare pericolosi su Pinus, Cupressus, Cupressocyparis, Olea europea e altre latifoglie. Questi insetti sono da considerarsi parassiti secondari perché attaccano prevalentemente piante deperite e solo raramente piante in normali condizioni vegetative. E’ opportuno segnalare che le cause di deperimento possono essere sia naturali (freddi intensi, stress idrici, attacchi parassitari) che dovute all’uomo (es. zollature e trapianti, in particolare a radice nuda).
                                        Gli attacchi si evidenziano esternamente con emissione di rosura da piccoli fori su fusto o branche, presenza di gomma o resina e disseccamenti di rami. Il danno consiste in una alterazione, a volte letale, delle condizioni vegetative della pianta.
                                        DIFESA
                                        Mantenere le piante in buone condizioni vegetative è la prima forma di lotta a questi insetti. Qualora ciò non sia realizzabile o si verificano condizioni ambientali avverse è consigliabile, specialmente su conifere, pini in particolare, intervenire con un trattamento insetticida. Su Pinus, Cupressus e Cupressocyparis buoni risultati si ottengono intervenendo nel mese di Luglio, mentre su Olea europea è preferibile intervenire in primavera. Per altre piante l’epoca di intervento deve essere valutata in funzione del tipo di scolitide presente.
                                        Diversi insetticidi, specialmente esteri fosforici, risultano efficaci contro gli scolitidi: azinphos-metil, metil-parathion, methidation.


                                        Floetribo
                                        Ordine: Coleotteri
                                        Famiglia: Scolytidae
                                        Specie: Phloetribus scarabaeoides
                                        Descrizione:
                                        Adulto di colore nero con antenne e tarsi rossastri. Lungo poco più di 2 mm.
                                        Danni:
                                        Questo scolitide si sviluppa a spese dei rami d’olivo di 1-3 anni poco vigorosi, qui scava brevi gallerie di prolificazione trasversali rispetto alla galleria d’entrata che intaccano profondamente l’anello legnoso e causano il disseccamento di rametti o interi rami.
                                        Difesa:
                                        Essenzialmente preventiva sfruttando la naturale propensione dell’insetto a insediarsi su legno secco. Deponendo quindi fascine di legno di potatura nei pressi dell’oliveto in gennaio-febbraio e rimuovendole e bruciandole a maggio, l’infestazione può essere facilmente controllata.

                                        “fleotribo” (phloeotribus scarabeoides) Distribuzione
                                        Le popolazioni di questo Coleottero Scolitide sono presenti in tutte le regioni olivicole del Mediterraneo e hanno assunto una certa diffusione anche in tutto l’areale nord di coltivazione dell’olivo dopo gelata storica che ha colpito anche l’olivicoltura della regione Emilia Romagna nel 1985.

                                        Descrizione
                                        L’adulto è un piccolo coleottero (2-3mm.) di forma rotondeggiante e di colore nerastro, irto di peli e di squame chiare. Le larve sono di colore bianco con riflessi gialli e raggiungono a maturità una lunghezza di circa 3 mm. . Le uova di forma ovoidale (0,8-1 mm) vengono deposte dalle femmine nelle gallerie scavate nel legno. Sverna da adulto in “covacci” scavati all’ascella dei giovani rametti durante l’autunno.

                                        Ciclo biologico
                                        L’insetto compie tre generazioni nell’Italia meridionale e due generazioni in Emilia Romagna. Gli adulti, in occasione delle prime giornate calde di primavera e in coincidenza con le potature, fuoriescono dai loro ricoveri invernali e si portano sui residui di potatura lasciati al suolo o sulle parti debilitate della pianta per cause varie (parassitarie, climatiche ecc...). Il coleottero prosegue il suo ciclo scavando gallerie sotto la corteccia dei rami d’olivo, perpendicolarmente alla direzione delle branche . L’accoppiamento e la deposizione delle uova avviene all’interno di queste gallerie. Le uova deposte ( circa 100 per femmina adulta ) danno origine a larve xilofaghe che scavano altre gallerie parallele al senso della branca e perpendicolari alle precedenti. Le larve si accrescono sempre a spese del legno, formando il caratteristico reticolo di gallerie nel legno sotto la corteccia. Le rosure che derivano dall’attività trofica vengono espulse e formano dei piccoli cumuli in prossimità del foro di entrata, facilmente visibili dall’esterno.

                                        Danni
                                        Il fletribo attacca di preferenza il legno debilitato e con il flusso linfatico ridotto. I tronchi, le branche e i rami fruttiferi indeboliti, o che hanno subito danni per eventi climatici avversi (gelo, grandine, siccità prolungata ecc...), rappresentano le parti della pianta più appetite dal parassita. Le parti attaccate vengono ulteriormente indebolite per l’attività trofica delle numerose larve che si sviluppano sotto la corteccia. Il reticolo di gallerie prodotto nel legno costituisce anche un ottimo ricovero per il tripide dell’olivo. L’insetto può provocare danni anche sugli olivi in buono stato vegetativo, quando questi si trovano nelle vicinanze degli olivi attaccati: in questo caso i danni sono causati dagli adulti che, durante la fase di alimentazione, scavano dei covacci o cunicoli di nutrizione anche sui rami in buono stato vegetativo, provocando il rinsecchimento e la morte dei piccoli rametti, delle infiorescenze(mignole) e persino dei giovani frutticini.

                                        Prevenzione e difesa
                                        L’unica possibile strategia di difesa dagli attacchi di questo parassita è rappresentata dalla prevenzione: non esistono attualmente valide alternative di lotta chimica o biologica poichè questo Coleottero si sviluppa in profondità nel legno e risulta difficilmente raggiungibile dall’esterno. Un valido ed efficace sistema di lotta preventiva è quello di mantenere gli olivi sempre in condizioni ottimali di sviluppo, eliminando con la potatura annuale le parti della pianta indebolite e in via di esaurimento. Il legno tagliato con la potatura primaverile rappresenta esso stesso un potenziale focolaio di sviluppo dell’insetto.Lasciare quindi i residui di potatura sotto la pianta dell’olivo fino a fine aprile-primi di maggio, rappresenta una corretta pratica agronomica per attirare su di essi gli adulti della prima generazione e procedere poi tempestivamente alla loro raccolta e bruciatura.


                                        Rodilegno giallo
                                        Zeuzera pyrina L. (Lepidoptera Cossidae)
                                        Polifaga è presente su piante dei generi: Acer, Fagus, Alnus, Ulmus, Tilia, Platanus, Quercus e Prunus.
                                        Sintomi - Presenza di rosura di colore arancione o rossastro alla base delle gemme, delle foglie e delle biforcazioni dei rametti apicali.
                                        Descrizione
                                        Adulti: maschi e femmine sono di colore bianco, con sei macchie blu metallico sul torace e altre più piccole nere sulle ali. L’addome mostra alternativamente anelli bianchi e blu. L’apertura alare nei maschi varia fra 50-55 mm mentre nelle femmine è compresa tra 60-70 mm.
                                        Larve: sono di colore giallo limone chiaro, con capo, pronoto, zampe, decimo urite e tubercoli piliferi neri. A maturità raggiungono una lunghezza variabile fra 50 e 60 mm.
                                        Biologia - Il ciclo è in genere biennale, ma può ridursi ad annuale in condizioni di clima favorevole, in entrambi i casi l’inverno è trascorso allo stato larvale. Gli adulti sfarfallano per un periodo molto lungo compreso tra la fine di maggio e tutto agosto. Così quelli che appaiono più tardivamente, in piena o fine estate, possono far parte di forme a ciclo annuo. L’ovodeposizione avviene entro vecchie gallerie, nella screpolatura della corteccia dei rami e dei tronchi di diametro ridotto, oppure alla base di gemme. Le larve schiudono dopo una o due settimane e si portano sulla parte alta della chiome e più frequentemente sui rametti dell’annata dove scavano, penetrando di solito all’altezza di una gemma, una galleria centrale con andamento rettilineo e centripeto. Dopo questo attacco primario le larve escono e rientrano più volte proseguendo le propria attività trofica che interessa anche il legno all’interno dei rami più vecchi e del tronco. In prossimità dell'inverno riducono la propria attività per riprenderla nella successiva buona stagione. L’incrisalidamento avviene, di solito in primavera per il ciclo biennale o in estate per quello annuale. Gli adulti fuoriescono dopo un periodo variabile da 20 a 40 giorni. Nel caso di individui a ciclo biennale tutto ciò avviene nella primavera seguente di modo che le larve trascorrono un secondo inverno entro le proprie gallerie.
                                        Periodo di dannosità - Coincide con l'attività larvale.
                                        Tecniche di risanamento - Attuando una buone potatura è possibile eliminare i giovani rametti attaccati; mentre per quanto riguarda i rami più grossi e i tronchi si può intervenire uccidendo le larve dentro le gallerie mediante un filo di ferro tenero, oppure iniettandovi insetticidi evaporati, avendo cura, poi di chiudere i buchi con stucco. A fine giugno, inizio luglio possono essere applicati insetticidi sistemici per colpire adulti e larvette migranti. Quest'ultima tecnica deve essere limitata a piante di particolare interesse paessagistico.

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                                        • Grazie Stefano, è sicuramente il Fleotribo. effettivamente le mie piante sono state un pò trascurate e in più qui da me è stata una pessima annata con un gran freddo e pioggia nella tarda primavera e poi 100 giorni di secco assoluto con un sole impietoso.

                                          Ho una domanda. Ho un vecchio ulivo (60-80anni) a cui un paio di anni fa ho fatto una riforma diciamo parzialmente riuscita. La pianta presenta metà della chioma vigorosa con un'ottima produzione mentre dall'alra parte la branca principale è asfittica con poche foglie e zero olive. Questa ultima branca è colpita pittosto pesantemente dalla rogna già da prima che intervenissi con la potatura energica. Cosa mi consigliate? E' sempre meglio asportare completamente i rami colpiti dalla rogna onde evitare propagazioni della malattia? anche se si tratta di branche principali?
                                          Grazie a tutti
                                          Ultima modifica di Potionkhinson; 03/11/2008, 16:38. Motivo: il regolamento vieta di inserire post consecutivi nell'arco di 24 ore (utilizza la funzione "Modifica Messaggio"!).

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                                          • Originalmente inviato da mugliega Visualizza messaggio
                                            Grazie Stefano, è sicuramente il Fleotribo. effettivamente le mie piante sono state un pò trascurate e in più qui da me è stata una pessima annata con un gran freddo e pioggia nella tarda primavera e poi 100 giorni di secco assoluto con un sole impietoso.
                                            Ciao Matteo
                                            Ciao Matteo, anche qui da me è quasi sicuramente il Fleotribo, a ben pensarci all'inizio dell'estate ho anche visto un adulto...ma mai avrei pensato che potesse essere così dannoso

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                                            • Originalmente inviato da mugliega
                                              Ho una domanda. Ho un vecchio ulivo (60-80anni) a cui un paio di anni fa ho fatto una riforma diciamo parzialmente riuscita. La pianta presenta metà della chioma vigorosa con un'ottima produzione mentre dall'alra parte la branca principale è asfittica con poche foglie e zero olive. Questa ultima branca è colpita pittosto pesantemente dalla rogna già da prima che intervenissi con la potatura energica. Cosa mi consigliate? E' sempre meglio asportare completamente i rami colpiti dalla rogna onde evitare propagazioni della malattia? anche se si tratta di branche principali?
                                              Grazie a tutti
                                              Se puoi posta qualche foto, poi vediamo quello che si può fare

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                                              • Originalmente inviato da giuba Visualizza messaggio
                                                le operazioni meccaniche vengono "di solito" effettuate da terzisti con compenso orario. per informazioni più precise informati con qualche terzista del luogo, dato che comunque l'operazione dello scasso deve essere effettuata mediante trattori di elevata potenza, penso che il rivolgersi ad un contoterzista sia l'unica via perseguibile.
                                                prima dell'aratura può essere utile distribuire del concime organico, con funzione prettamente ammendante, in ragione di 30-50qli a ettaro (tali valori sono indicativi e vanno valutati anche in base alla disponibilità doi letame o altro surrogato nella tua zona). si avrà cura di interrare la sostanza organica mediante lo scasso. prima della successiva lavorazione di amminutamento, o addirittura prima dello scasso, si distribuiranno i fertilizzanti chimici, che costituiranno la cosiddetta concimazione di fondo. di solito, in terreni di medio impasto bastano 2-3qli di solfato di potassio e 4-5qli di fostato minerale. se il terreno presenta natura argillosa il quantitativo di potassio può essere più limitato.

                                                le piante che si acquistano in vivaio sono piantoni di un anno (piante commercializzate con pane di terra). sono piante ottenute dall'innesto di un olivasto di un anno (un portinnesto ottenuto da seme), su cui viene innestata una marza o una gemma, che viene fatta sviluppare per un ulteriore anno. diffida di pinate più vecchie: le piante in vaso invecchiano rapidamente e soffrono maggiormente nell'adattarsi alla vita in pieno campo.
                                                30 50q/ha di letame???? cioè uno spandiletame mediopiccolo a ha? Sei sicuro che basti

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                                                • ops perdonate ma ho dimenticato uno zero.

                                                  i quantitativi da usare sono di circa 300-500 qli di letame ad ettaro. mi scuso per la svista.

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                                                  • Concimare ulivi...

                                                    Salve, vorrei sapere in quale periodo vanno concimati gli ulivi, sono piante di circa 7 anni, non danno frutti, le piante sono state spiantate l'anno scorso a febbraio in montagna 8/900 mt, e piantati in pianura, in terreno argilloso in estate a causa della mancanza di acqua si formano spaccature di 15/20 cm di profondità potrebbero causare danni le secche, considerando che li ho annaffiati 1 volta a settimana durante l'estate???
                                                    alcune persone mi dicono che andrebbero concimati a febbraio\marzo, altre persone ora...
                                                    oltre alla concime tradizionale quella nei sacchi disponibile nei consorzi agrari, avrei a disposizione del letame, di pecora e di mucca, quale dei due sarebbe migliore per le piante e se fosse possibile utilizzarli entrambi senza danni...
                                                    considerato la vs esperienza quale concime è migliore, quella artificiale o quella naturale??? un' eventuale utilizzo di entrambe causerebbe danni??????

                                                    certo di una vs risposta vi auguro un felicissimo e sereno natale!
                                                    Ultima modifica di TheProf; 25/12/2008, 05:12.

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                                                    • il periodo migliore per effettuare una concimazione è quello di febbraio-marzo.

                                                      puoi usare entrambi sia il letame che i concimi minerali, tieni conto infatti che se il primo incide maggiormente sulla fertilità fisico-strutturale del terreno l'altra maggiormente su quella chimica dello stesso. la concimazione organica ti può venire in contro nel problema delle crepacciature estive dato che strutturano il terreno. per le crepacciature oltre alle irrigazioni che fai, ma che interessano un'area localizzata vicino alla pianta, esegui una o due sarchiature durante l'estate. le piante ne troveranno giovamento dato che ridurrai la quantità di acqua che dal terreno evapora.

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                                                      • se ti può essere di aiuto ti mando una tabella riassuntiva se non è chiara ti mando anche l'intero paragrafo sulla concimazione

                                                        vedi se la tabella ti può aiutare
                                                        Attached Files
                                                        Ultima modifica di Potionkhinson; 27/12/2008, 12:50. Motivo: il regolamento vieta di inserire post consecutivi nell'arco di 24 ore (utilizza la funzione "Modifica Messaggio"!).

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                                                        • Ciao a tutti!
                                                          Sono nuovo del forum e mi scuso se chiedo cose ovvie per voi esperti. Possiedo un centinaio di olivi, soprattutto moraiolo e qualche frecciaro, che sono rimasti praticamente abbandonati per 30 anni. Da 3 anni ho cominciato a prendermene cura, con potature annuali (fatte da un buon potatore) e, per la prima volta l'anno passato, distribuendo letame in pellet. Quest'anno ho finalmente fatta la mia prima raccolta (medio-scarsa). L'oliveto e' costantemente inerbito da decenni. Tuttavia piu' persone mi hanno suggerito di vangare sotto la chioma a fine inverno, per arieggiare le radici. Escluse le possibilità di farlo io stesso a mano o di rivolgersi a un terzista (che non si trova o che comunque costerebbe troppo), avrebbe senso farlo con una motozappa leggera (l'oliveto ha tratti in forte pendio) , a una profondita' max di 5-10 cm? Limitatamente alle chiome o su tutto l'oliveto? Prima o dopo aver messo il concime?
                                                          Auguri a tutti per l'anno nuovo.
                                                          Ultima modifica di francopetro; 02/01/2009, 17:49.

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                                                            Ciao a tutti!
                                                            Sono nuovo del forum e mi scuso se chiedo cose ovvie per voi esperti. Possiedo un centinaio di olivi, soprattutto moraiolo e qualche frecciaro, che sono rimasti praticamente abbandonati per 30 anni. Da 3 anni ho cominciato a prendermene cura, con potature annuali (fatte da un buon potatore) e, per la prima volta l'anno passato, distribuendo letame in pellet. Quest'anno ho finalmente fatta la mia prima raccolta (medio-scarsa). L'oliveto e' costantemente inerbito da decenni. Tuttavia piu' persone mi hanno suggerito di vangare sotto la chioma a fine inverno, per arieggiare le radici. Escluse le possibilità di farlo io stesso a mano o di rivolgersi a un terzista (che non si trova o che comunque costerebbe troppo), avrebbe senso farlo con una motozappa leggera (l'oliveto ha tratti in forte pendio) , a una profondita' max di 5-10 cm? Limitatamente alle chiome o su tutto l'oliveto? Prima o dopo aver messo il concime?
                                                            Auguri a tutti per l'anno nuovo.
                                                            subito dopo aver sparso il concime preferibilmente in fine febbraio ,dai un biammonico 18-46 e passa con motozappa ,scegli una giornata con il terreno umido(non fracido) in modo che non fai fatica a fresare ,fai molta attenzione in discesa ,fresa per tutta l'estenzione della chioma e fai attenzione di non avvicinarti troppo al tronco dove le radici sono più superficiali((quelle più grosse)che potrebbero farti saltare la motozappa rendendola pericolosa. come mai dopo 3 anni ti hanno reso poco?hai solo moraiolo?che zona stai?ciao
                                                            vincenzo

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                                                            • Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
                                                              subito dopo aver sparso il concime preferibilmente in fine febbraio ,dai un biammonico 18-46 e passa con motozappa ,scegli una giornata con il terreno umido(non fracido) in modo che non fai fatica a fresare ,fai molta attenzione in discesa ,fresa per tutta l'estenzione della chioma e fai attenzione di non avvicinarti troppo al tronco dove le radici sono più superficiali((quelle più grosse)che potrebbero farti saltare la motozappa rendendola pericolosa. come mai dopo 3 anni ti hanno reso poco?hai solo moraiolo?che zona stai?ciao
                                                              vincenzo
                                                              Vincenzo, grazie dei consigli. Il mio oliveto si trova vicino a Petroro, una frazione di Todi (PG) e, oltre ai moraioli, contiene un 20-25% di frecciaro (che danno una resa molto bassa in olio), piu' pochi leccini. La bassa resa e' stata soprattutto causata dal fatto che varie piante non avevano olive, o comunque ne portavano poche o pochissime, mentre altre adiacenti ne portavano una quantita' media-alta. Devo capire il perche' delle piante vuote. Qualche suggerimento? Quest'anno abbondero' con le concimazioni, seguendo i tuoi consigli. Ciao, Franco

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