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Atomizzatori da vigneto frutteto

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  • Certo NANOGT, hai fatto una buona scelta, perchè in ogni caso hai fatto un passo avanti e hai migliorato il tuo parco macchine e la tua azienda, il che è sempre positivo.
    Rispondendo a ROTARNORD, i costruttori da te nominati sono costruttori di telai, timoni e scimmiottano cose già fatte,(non solo loro), non hanno inventato niente, quello che è il cuore della macchina lo acquistano sul mercato e le assemblano. Si chiamo commercio non tecnica. La BMB smise di costruire atomizzatori con pompa a pressione egelli al carborundum ventilatore assiale in alluminio con radrizzatore di flusso, perchè lo riteneva obsoleto nel lontano 1948. E' bene sapere che i primi atomizzatori sono nati in California intorno al 1924 con l'entrata in commercio dei primi motori endotermici.
    Ultima modifica di ALEX51; 09/01/2006, 23:52.

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    • Grazie ALEX51....spero vada bene anche x tanto tempo,quello che avevo prima era dell'89 e ha avuto poche rotture.....

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      • Beh comunque di atomizzatori assemblati ce ne sono in giro così, e poi non è che ci siano in giro tanti tipi differenti o usi i ventoloni o i basso volume oppure i Kwh.

        Per quanto riguarda il Lochmann hai fatto sicuramente bene a prenderlo, primo perchè l'hai provato e hai visto che andava bene per le sue esigenze secondo perchè lo fanno vicino a dove stai terzo perchè se li fanno come i rimorchi sicuramente sono belle macchine.

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        • all'amico Nordest

          1-Non sono un docente universitario, e penso di essere più pratico che teorico
          2-In Franciacorta (che è l'unica zona vinicola che conosco veramente bene) mi risulta che ci sia stato negli anni '80 un grande boom di atomizzatori a polverizzazione pneumatica, rappresentati per lo più da KWH, ma che attualmente il parco macchine sia rappresentato almeno all'80% da sistemi più "tradizionali" tra cui qualche holder che tu odi tanto....
          3-lokman si scrive lochmann e comunque io conosco bene le sue cabine ma non i suoi atomizzatori, che penso siano per lo più "assemblati"
          4-La bertoni premiata all'EIMA non è più un prototipo (come i precedenti da te citati), ma una macchina valutata su più campagne e in diverse condizioni.
          5-Sui tempi di ammortamento di un investimento del genere c'è poco da dire, effettivamente la macchina costa una fortuna ma un impianto come il tuo (da 90 ha) dovrebbe potersela permettere..... per la concentrazione del prodotto nel serbatoio non so darti la risposta, prova a chiedere alla Bertoni
          6-Ripeto per l'ennesima volta che il sistema elettrostatico è efficacissimo nel limitare la deriva, ma la sua efficacia è inversamente proporzionale alla dimensione deelle goccioline e alla loro velocità (quindi potrebbe essere ancora più efficace se montato su un atomizzatore tradizionale ma non essendoci studi in merito mi permetto il benficio del dubbio).
          7-Il fatto che su grosse estensioni (ancor più se l'approvvigionamento idrico è difficile) si utilizzino i sistemi a polverizzazione pneumatica è logico naturale e sacrosanto perchè permette di risparmiare tempo, anche per via del fatto di permettere di trattare più filari contemporaneamente. Ripeto comunque che il basso volume lo si può fare comodamente con gli atomizzatori tradizionali seppur con qualche difficoltà in più (e con maggiori rischi di intasamento di ugelli)
          8-L'elicottero non era una battuta, c'è chi lo usa.... (es. noccioleti nel cuneese) peccato che l'uniformità di distribuzione faccia pena e che le dispersioni di prodotto verso terra siano elevatissime
          9- Le quasi cento pubblicazioni, che sottolineo sono divulgative e non scientifiche, non le hocerto fatte per hobby, ma solo perchè me le pagano, dato che il mio magro stipendio (non sono docente) non mi permette una macchina da 48000 euro come quella che hai sfasciato.
          10-ti sto ancora seguendo e non è vero che non riesco a seguirti
          11-Se pensi che le formule e i diagrammi siano da enigmistica è probabilmente dato dal fatto che non arrivi a capirli
          12-Io non disprezzo nessun articolo, dato che ne ho fatti moltissimi simili
          13- tu dici di essere un "povero contadino" con una macchina da 48000 euro distrutta, 90 ha in friuli e chissà quanti in argentina..... e qui i commenti li lascio agli altri
          14-non sono e non sarò mai un capobranco, mi piace lavorare in equipe dove ognuno collabora e nessuno fa "il capo", non mi piace poi sentire parlare di branchi o di razze o cose del genere, penso di appartenere ad una società di persone, tutte con gli stessi diritti....
          15-Le ore le conto e continuerò a contarle perchè le 24 del giorno ancora non mi bastano (almeno finchè dovrò starmene a letto ammalato o per i postumi di qualche incidente) comunque non ho bisogno nè di collette nè di simili perchè il poco che ho mi basta, e se avessi reputato una totale perdita di tempo rispondere non avrei risposto...
          16- rimane il fatto che gli atomizzatori a polverizzazioni pneumatica pieni di pregi e di difetti come tutte le attrezzature siano stati vietati in alcuni paesi del nord europa a causa della loro maggiore soggezione all'effetto deriva, pur se provvisti di sistema elettrostatico. da noi ancora non se ne parla (e meno male) ma c'è allo studio da parte di ENAMA (che non è più conama) una classificazione degli atomizzatori anche in base alla loro soggezione all'effetto deriva.... staremo a vedere come si comporteranno i kwh paragonati a macchine tradizionali nelle medesime condizoni

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          • per alex 51

            Sui pdf ci sono specificati anche gli autori delle ricerche e i loro recapiti, chiedi un po' a loro come hanno fatto, dato che la pubblicazione è ovviamente una sintesi del lavoro svolto e che nessuno fa i miracoli...

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            • [
              8-L'elicottero non era una battuta, c'è chi lo usa.... (es. noccioleti nel cuneese) peccato che l'uniformità di distribuzione faccia pena e che le dispersioni di prodotto verso terra siano elevatissime.

              Ho letto anch'io qualcosa sull' uso dell' elicottero nei trattamenti di una zona viticola (credo nell' Oltrepopavese). Fu vietato perchè la percentuale di tumori nella zona era aumentata in modo vertiginoso rispetto a quando si trattava con i tradizionali atomizzatori.
              Sarebbe il colmo aver parlato fino ad adesso di sistemi elettrostatici di basso volume e di tutto cio che serve per ridurre la deriva e poi non fare una campagna pubblicitaria contro coloro che trattano prodotti come folpet mancozeb ziram metiram ecc. anche se usati nel solo periodo di prefioritura con elicotteri o altri mezzi aerei.
              Caro Nordest mi raccomando non impegnarti la casa per trattare i tuoi 90 ettari in un ora, vai pure avanti con i Kwh anche se ci si impiega di più.
              Naturalmente so benissimo che nessuno di questo forum è favorevole a questo sistema, lasciamolo pure agli americani.

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              • Scusate l'intromissione,ma volevo chiedere,non e' vietato in Italia irrorare via aerea?

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                • Ciao, mi inserisco in uno dei forum più seguiti per descrivervi il mio percorso nella scelta dell’attrezzatura per l’irrorazione: sono valdostano e viticoltore in una zona difficile, definita “eroica”, in quanto la vite è allevata a pergola su versanti terrazzati.
                  Pensate: nella mia zona sono uno dei maggiori viticoltori, eppure conduco poco meno di un ettaro di vigna!!
                  In aree Svizzere, simili alla nostra, i trattamenti erano effettuati anche con l’elicottero, ma la progressiva antropizzazione delle aree vitate e i problemi citati da rotarnord hanno di fatto eliminato (anzi proprio proibito) questo tipo di pratica.
                  In merito ai trattamenti ad alto e basso volume, ho dovuto forzatamente effettuare un percorso “inverso”: sui terrazzamenti e sotto le pergole l’attezzatura più efficace è il nebulizzatore spalleggiato, che consente attraverso un generoso flusso d’aria la creazione di gocce sufficientemente piccole, che penetrano bene tra la vegetazione evitando fenomeni di gocciolamento del prodotto, utilizzando circa 400 l/ha di miscela antiparassitaria.
                  Tuttavia è impegnativo passare 8 ore su e giù tra i terrazzi, con più di venti chili sulle spalle, oltre a vibrazioni e rumore… Pertanto sono passato all’attrezzatura più diffusa da noi, ovvero ad un gruppo irrorante portato dal trattore, con botte da 600 litri e pompa a membrane. Grazie a 80 metri di tubo a doppia telatura, per alte pressioni, riesco a portarmi anche sui terrazzamenti più lontani e irrorare con una lancia tipo mitra.
                  Ad un indubbio vantaggio in termini di fatica e di velocità d’esecuzione dei trattamenti, però, devo scontare una minor efficienza degli stessi: il solo liquido in pressione, infatti, senza l’aiuto di un flusso d’aria, ha meno penetrazione e tende a bagnare di più la vegetazione. Difficilmente, nel massimo estivo della copertura della vegetazione, riesco a mantenermi al di sotto degli 800 litri /ha.
                  Purtroppo i miei dati non sono confrontabili per nessuno di voi, in quanto il nostro sistema di allevamento è troppo particolare, ad esclusione forse delle pergole trentine, in zone come la Val di Cembra, o alle più vicine realtà Piemontesi della Provincia di Torino.
                  Ho dovuto, come si suole dire, fare di necessità virtù…

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                  • ARTICOLI PDF. Visto che li avevi citati pensavo che gli avessi capiti e che fossi preparato per un approfondimento tecnico. Io non prendo mai per oro colato quello che leggo, voglio capire.
                    Parlare con i docenti??? Ci parlo!!!! Ma con quelli di meccanica agraria ho molte difficolta, tolto Baraldi ed un pò con Balsari con gli altri c'è un muro.

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                    • Ciao a tutti.

                      Volevo confermare che qui in Piemonte (nelle Langhe, nota zona di ottimi vini ma di terreni faticosi) ormai dalla notte dei tempi si tratta con l'elicottero sui pendii + ripidi. Diciamo che ne usufruiscono soprattutto persone anziane che non possono + fare i trattamenti con i metodi descritti da fordjans (molto utilizzati anche da noi).
                      Da alcuni anni a questa parte pero' questo tipo di trattamento (aereo) sta perdendo consensi x gli alti costi e per la veramente scarsa efficacia degli stessi.
                      Per il resto chi (qusi tutti) ha dei terreni dove non si puo' andare con alcun mezzo si equipaggia con una botte e la pompa attaccata al trattore e la gomma da tirarsi tra i filari (io ne ho 200 metri).

                      Saluti

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                      • FORDJANS, non è che hai fatto un passo indietro???
                        Ma con un buon nebulizatore a spalla, dove hai anche la possibilità di uniformare al meglio la distribuzione in quanto sei tu che orienti il flusso, non sono forse eccessivi 400 l/ha??
                        Oggi sono tutti maestri della concentrazione, concetrano anche con dei vecchi atomizzatori, se concentravi
                        anche tu avresti potuto utilizzare molta meno acqua, forse 100 l/ha (qualcuno sarebbe tentato anche a farne solo 50 l/ha), avresti ridotto i tempi di rifornimento mantenento un bun risultato. Se ce l'hai ancora io se fossi in te proverei. Chissà!! (parlo seriamente)

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                        • DAVIDEMI, punto 6,
                          Esisto studi italiani pubblicati negli atti delle giornate fitopatologiche università di bologna circa 20 - 15 anni fa, sia da parte di Cesari che da De Zanche di padova dove l'aumento di copertura in alcuni casi è stato anche de 100% con un risultato fitoitrico
                          paritario con 30% di chimico in meno.
                          Ci sono prove tedesche di 5-6 anni fa fatte su atomizzatore e fino ad ora sono arrivati ad un15% in più di copertura ma senza publicare risultati fitoiatrici.
                          A maggio a Rimini alle giornate fitopatologiche il Vieri presenterà prove fatte con un elettrostatico su di un atomizzatore tipo polipo di costruzione nazionale.
                          Staremo a vedere....
                          Punto 7, il basso volume si fa anche con l'innaffiatoio, dato che il termine alto, medio, basso, bassissimo, ultra basso volume è un puro e semplice rapporto litri/ettaro.
                          Ed in questo termine non è nel modo più assoluto specificato il tipo di micronizzazione.
                          Con questo termine se io distribuisco 100 gocce d'acqua di un litro ciascuna in un ettaro faccio basso volume e non faccio deriva.
                          Si tralascia sempre la trasrizione numerica della micronizzazione, che ha delle sue definizioni( coarse,medium,fine spray,mist,aerosol), dell'uniformità di micronizzazione ( CU=VMD/NMD), ed insieme mi determinano il percolamento, la copertura, la deriva, per poi creare disinformazione.
                          Nel torbido si pesca meglio.
                          Ultima modifica di ALEX51; 11/01/2006, 01:12.

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                          • Per alex51: tranquillo, magari fossi riuscito a uniformare l’attrezzatura!! Il nebulizzatore spalleggiato ce l’ho ancora, e lo uso in due piccoli appezzamenti, per i quali, a causa del dislivello e della distanza è un po’ macchinoso tirarsi dietro la gomma, e non val la pena di lasciare tubazioni di prolunga fisse staffate ai muri…
                            Ho provato a concentrare maggiormente, ma con il nostro sistema d’allevamento veniva a mancare l’uniformità di copertura, soprattutto dove il getto non incide perpendicolarmente sulla parete vegetale. Inoltre diminuendo i volumi è necessario un passaggio supplementare per irrorare la parte superiore della pergola, vanificando in parte il risparmio di miscela; purtroppo è difficile da spiegare, ma ad ogni modo concettualmente sono d’accordo con te; vi lascio comunque una foto così vi vedete un sistema d’allevamento diverso dal solito.
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                            • x alex 51

                              -trattando con il nebulizzatore a spalla la disuniformità di distribuzione è praticamente inevitabile, concentrate meno ed usare quindi volumi elevati consente con il percolamento verso terra delle goccioline in eccesso di diminuire l'entità della disuniformità (non so se mi sono spiegato, ma penso lo faccia anche per quello)
                              -la bertoni mi risulta che sia stata realizzata a seguito degli studi effettuati per più anni su di un prototipo del tutto simile alla macchina commercializzata ad opera di una Università Italiana (non ricordo quale). Sicuramente se chiedi a loro per il fatto delle concentrazioni nel serbatoio ti sapranno rispondere.... Il responsabile Enama è molto probabilmente uno di quelli che stanno a Roma e si occupano di faccende più "politiche" che "pratiche", anche qui se guardi un eventuale bollettino Enama dovrebbe esserci scritto da quale ente/istituto sono state fatte le prove....
                              Tarando poi opportunamente un idoneo sistema elettronico accoppiato ad un dostore è possibile mantenere costante la concentrazione del p.a. (non so se il sistema è presente sulla beroni) sicuramente più difficile è eliminare dal prodotto recuperato le impurità che si porta appresso...
                              punto 6- Il risultato fitoiatrico penso non venga pubblicato per 2 motivi fondamentali 1- è influanzato da moltissimi (troppi) altri fattori perchè sia attendibile 2- spesso bisogna attendere quasi un anno per averlo.
                              Attendo anch'io la presentazione del lavoro del prof. Vieri che tra l'altro stimo moltissimo per l'elevata qualità del suo operato.
                              il basso volume in realtà (e cito proprio Vieri) si può riferire ai litri/ettaro nel caso di colture erbacee, mentre per colture arboree sarebbe megio parlare di litri/1000 metri cubi di vegetazione, cosiderando bassi i volumi dai 50 litri/1000 metri cubi in giù.
                              La micronizzazione assume maggiore importanza per i trattaemnti di copertura, meno per i traslocanti (quindi vanno considerate sempre le modalità d'azione del fitofarmaco).
                              Per gli scenari "fantapolitici" che hai ipotizzato, posso solo dirti che sono pienamente concorde con te.

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                              • x fordjans

                                Ho visto all'EIMA di quest'anno e ancor prima al SIMA di Parigi una serie di attrezzature per i trattamenti al vigneto montate su quad (purtroppo non aerossistite). Magari possono fare al caso tuo.....

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                                • x i viticultori

                                  Anche se non riguarda (se non di striscio) gli atomizzatori mi permetterei di consigliare ai viticultori questo utile link dal quale si può scaricare un pdf semplice e comprensibile, tarato sulla realtà svizzera.


                                  http://www.ti.ch/dfe/DE/SezA/SF/schedet/indicepf05v.pdf

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                                  • un altro link un po' sul generale ma utile per tutti

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                                    • davidemi

                                      C'è un po di confusione in quella descrizione.
                                      Personalmente non stimo molto Vieri, bravo topo da biblioteca, non è riconosciuto a livello internazionale, per ora e non ha ancora detto niente di nuovo e quello che dice non è farina del suo sacco.
                                      Il Matthews sì, è riconosciuto a livello internazionale, non so se hai letto il suo libro, c'è una classificazione per le colture erbacee ed una per le colture arboree, semplice ed essenziale.
                                      1000metri cubi di arancio non hanno lo stesso LAI di 1000metri cubi di vigneto che non hanno lo stesso LAI di 1000metri cubi di mango o di banano o di melo ecc...
                                      Quando c'è già una classificazione riconosciuta in tutto il mondo perchè crearne un'altra se non per fare della confusione, a cosa serve.
                                      Al limite cerchiamo di valorizzare il LAI che é conosciuta in tutto il mondo.
                                      Ultima modifica di ALEX51; 11/01/2006, 13:01.

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                                      • davidemi

                                        Nel link periti agrari c'è questa classificazione dei volumi, prendiamo per buona anche questa?
                                        La riporto come è scritta.
                                        Trattamenti ad alto volume (quantità soluzione superiore a 600 dm3 * ha-1)
                                        Trattamenti a medio volume (quantità soluzione compresa tra 200 e 600 dm3 * ha-1)
                                        Trattamenti a basso volume (quantità soluzione compresa tra 50 e 200 dm3 * ha-1)
                                        Cosi il giorno che ci incontriamo il perito agrari parlerà di basso volume, io penso a volumi compresi fra i 200 e 500,
                                        e tu non capiresti perchè vai con i metri cubi di vegetazione nel unità di superfice.
                                        Colloquio fra sordi.

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                                        • Sono d'accordo con te su tutti e due i fronti. Considerare il LAI è senza dubbio meglio, l'altro sistema è però più semplice, più "user friendly"....
                                          Per il link dei periti agrari concordo ancora con te, io ho preso per buono tutto il resto, tranne quella classificazione...

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                                          • davidemi

                                            La Bertoni è stato provata solo con acqua, al limite con acqua sporca per vedere come si comporta.
                                            All'agricoltore interessa sapere il funzionamento dal punto di vista fitoiatrico per prima cosa ed in secondo luogo un buon funzionamento meccanico e commercializzare una macchina senza sapere come si comporta con le malattie non è serio specie se avvallato da istituti che noi contribuenti paghiamo.
                                            Ripeto, le macchine con recupero sonno apparse in europa nel ' 50 e provate da istituti universitari. Sono i paesi dell'est che hanno lavorato in questa di direzione, nel '50 nel '60 nel'70.
                                            Nel '80 e '90 si sono mossi i francesi e tedeschi. E tutti senza dare risultati fitotiatrici, se non parziali.
                                            Adesso ci provano gli italiani.(tanto qualcuno finanza la ricerca, chimandola NEW e se hai un riconoscimento tipo EIMA è più facile incassare, e se poi si vende qualche macchina, ancora meglio, tanto se il tutto non funziona non si deve rendere conto a nessuno).

                                            Dostore, cos'è? Ci sono anche altri che leggono.
                                            Un software educato a mantenere il p.a. costante? sii più chiaro.

                                            Per avere dei risultati fitoiatrici interessanti servo minima 4 anni. Sono costi. Ci sono aziende private che lo fanno senza aiuti statali e aziende commerciali che non lo fanno ed hanno contributi statali con il benestare di qualche istituto. Il mondo gira così.

                                            Vieri? la prima pubblicazione sull'elettrostatico è apparsa nel '81 e viene dal Canada, Ontario prof Inculet, dispositivo europeo. Due anni di prove verificando i ppm sulla vegetazione alle varie quote.
                                            Dopo 25 anni, si va in campo con uno strumento che misura le cariche elettriche lasciate nell'ambiente da un dispositivo che, non si capisce bene quale dei 3 sistemi descritti sui libri di fisica abbiano addottato, almeno che non ne abbiano inventato un altro ( nobel per la fisica), quando basta un foglio di nylon strofinato nell' erba per fare girare il display di quello strumento ma non è detto che sto caricando gocce.

                                            (la micronizzazione assune maggiore importanza per i trattamenti di copertura, meno per i troslocanti). Se sei un pratico o meno teorico dammi dei numeri. questa frase dice tutto e niente senza numeri.

                                            Allora usiamo il LAI che è più professionale perchè la materia che stiamo trattando non è un frangizzolle ma un presidio sanitario e giochiamo sulla pelle di tutti.

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                                            • personalmente non saprei proprio dirti come la bertoni sia stata provata, non penso (ma soprattutto non spero) che sia stata provata con sola acqua sporca... (magari sarò un illuso, ma non mi piace pensare sempre male...), conosco bene anche i prototipi che l'hanno preceduta.
                                              Dostore cos'è???? non lo so.... ma se è un errore di battitura e ti riferisci a quanto postato precedentemente intendo dire che tecnologicamente è possibile studiare e approntare dispositivi che mantengano costante il p.a. nel serbatoio.
                                              Se poi una macchina come la bertoni con i prezzi che ha non è dotata di un dispositivo simile, alla fine del trattamento è chiaro che distribuirà soltanto robaccia mista varia raccattata dalla vegetazione, e che quindi la "novità tecnica" non è granchè.

                                              Per avere i risultati fitoiatrici servono almeno 1 anno (per erbacee) o più anni (x arboree) chiaro che i costi si impennano, ma il problema ripeto non è solo quello, è dato dal fatto che questi siano influenzati da troppi altri fattori.

                                              Se ipotizzo di trattare colture erbacee in post emergenza con p.a. di copertura in un certo modo (chiamiamolo criterio aziendale) con 600 litri/ha e di rilevare per tale trattamento perdite a terra del 30% del p.a.
                                              Ora passando a 200 l/ha rilevo perdite a terra del 10%. E' chiaro che (se l'evaporazione rimarrà costante) potro diminuire i quantitativi di p.a. distribuiti del 20% circa, l'efficacia fitoiatrica dovrebbe rimanere la stessa....
                                              Misurare la carica elettrica residua nell'ambiente lasciata nell'ambiente da un dispositivo elettrostatico mi sembra fantascienza... e mi sembra inutile...

                                              Per dare dei numeri precisi sulla micronizzazione, la copertura e l'influenza che hanno sui trattamenti mi dovrei documentare meglio, fatto sta che utilizzando un p.a. traslocante non vi è la necessità di ottenere a tutti i costi una copertura ottimale, sarà invece più importante (a mio avviso) far sì che sia massimizzato il deposito fogliare, provvederà poi la pianta ad assorbire il p.a. portarlo in circolo e renderlo quindi efficace.
                                              Discorso inverso invece vale per i p.a. di copertura dove se non ottieni una copertura ottimale lasci delle zone di vegetazione "attaccabili". per cititropici e translaminari vale la via di mezzo dato che la loro capacità di muoversi nella pianta è limitata.
                                              Quindi per p.a. di copertura è (sempre a mio parere) ottimale ottenere una elevata micronizzazione delle particelle affinchè si possa ottenere (a parità di volume con particelle più grandi) una maggiore copertura. (in questi casi l'optimum diventerebbero gli atomizzatori pneumatici per via della loro capacità di produrre goccioline fini e di dimensioni uniformi).
                                              Peccato per l'ambiente, dato che le dispersioni fuori bersaglio che si ottengono con tali macchine sono a mio modestissimo elevate in caso di poca vegetazione, però è anche vero che in questi casi è meglio pensare alla tempestività del trattamento anche perchè mediamente i p.a. di copertura sono i meno cari.
                                              per p.a traslocanti invece sarà ottimale cercare di ottenere la massimizzazione del prodotto a bersaglio ( e questo alla luce delle attuali ricerche comporta l'utilizzo, per vigneti a spalliera, di correnti d'aria limitate e goccioline magari anche più grandi, fino a 300-400 micron di diametro per renderle meno soggette ad effetto deriva sia esso da volatilizzazione che da trasporto da correnti d'aria, per tali p.a., specie su sesti d'impianto a spessore limitato preferirei utilizzare sistemi più "tradizionali".

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                                              • intanto per cominciare....saluto tutti ed auguro a ciascuno di voi un glorioso e fantastico 2006....
                                                Sono mancato per un po' e vedo che nel frattempo non vi siete affatto annoiati....anzi...mi sembra tutt'altro...
                                                Fuoco e scintille tra l'amico Nordest1, l'amico DavideMi e l'inattesa new entry Alex51 che mi sembra davvero molto preparato e all'altezza degli altri due....
                                                Questo forum è sempre interessante ed ora come ora lo è diventato ancora di più....arricchito con argomenti di meccanica agraria ma anche di fitoiatria...
                                                Bravi bravi...continuate così....
                                                Io vorrei avere un po più di chiarezza sui volumi da adottare durante i trattamenti insetticidi visto che molti tecnici e funzionari del servizio fitosanitario di Bologna e dintorni insiste sul voler bagnare bagnare e ancora bagnare con 1000 e più litri ad ettaro...
                                                premetto che io....contadinello romagnolo col mio nebulizzatore martignani ho distribuito i vari insetticidi per tignoletta e scaphoideus a 200 litri ad ettaro senza alcun problema...
                                                Cosa mi sapete dire al riguardo....?
                                                grassie....

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                                                • Comicio a vedere un po di numeri.
                                                  Certo che se parli di gocce di 300-400 micron vai sul sicuro per quanto riguarda la deriva ma rischi il percolamento a terra con inquinamento del terreno.
                                                  Una goccia di 200 micron che ha una vita (lifetime) di 200 secondi a 20 gradi con 80% di umidità ed una percorenza di caduta (falldistance) di 81,7 metri e se mi porto a 30 gradi al 50% i secondi diventano 56 ed i metri 21. (Amsden 1962,Johnstone end Johnstone 1977)
                                                  Mi sembrano parametri gestibili. specie se hai un sistema di micronizzazione dove il VMD e uguale al NMD ed il CU quindi uguale ad 1.(in questo modo non ho evaporazione perchè tutte le goccie hanno lo stesso diametro).
                                                  Se disponi di una attrezzatera in grado di localizzare al meglio la micronizzazione magari anche caricandola elettricamente, pui pesare di scendere a 100 micron sempre con un CU=1
                                                  avrai a 20°all'80% 50s e 6,7m
                                                  mentre 30°all'50% 14s e 1,8m
                                                  Se la cosa funzionase, a PARITA' DI IMPATTI PER CMQuadro se con goccie di 200 micron uso 800l/ha, con goccie di 100 micron me ne bastano 100l/ha contro i 6400l/ha se usassi goccie di 400 micron. Questa è la proporzionalità matematica.
                                                  Un pò tantini.
                                                  Se parli con prof Varnet dell' ist. di viticoltura di montpellier che è il guru francese della maccanica agraria (a volte anche lui va per partito preso, ma so ragazzi) parla di 60-70 micron con volumi variabili da 80 a 120l/ha, ci sono delle pubblicazioni in materia, e i francesi lavorano con questi volumi, non mi si dica che è un'altra realtà. Andare per verificare non per sentito dire.
                                                  Ultima modifica di ALEX51; 13/01/2006, 12:30.

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                                                  • Ma infatti il ns. caro sig. Martignani prima di mettersi a costruire e vendere nebulizzatori vendeva i trattori Porsche...!!! Sarà una coincidenza... o anche tu Alex lo sapevi?

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                                                    • Sì PLINIO lo sapevo.
                                                      So anche che Tartarini ora un venditore Besler che poi si mise in proprio fondando l'Agrotecnica, so come è nata la Tifone con Guizzardi, la Nobili con la sissione che formò l'Agrimaster, l'evoluzione della Cima, della Tecnoma, della Berthoud, del FMC americano, della Jacto brasiliana, ecc,ecc,ecc....
                                                      Leggo, giro, mi Informo...
                                                      Non lavoro con l' università di Padova,come qualcuno a pensato, anche se ho un buon rapporto con De Zanche e collaboratori,così come la sezione fitoiatrica di Bologna ( Cesari, Flori, (molto validi)) conosco Vieri, Balsari, ecc...
                                                      Se poi uscimo dei confini nazionali....
                                                      Lasciate stare le referenze che possono ingannare e possono non essere reali (non è il primo che si fa fotografare con il papa) e vediamo di seguire un ragionamento più logico possibile, poi ognuno fa quello che ritiene opportuno.
                                                      Altrimenti andiamo in una chat a luci rosse.

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                                                      • Originalmente inviato da ALEX51
                                                        Sì PLINIO lo sapevo.
                                                        So anche che Tartarini ora un venditore Besler che poi si mise in proprio fondando l'Agrotecnica, so come è nata la Tifone con Guizzardi, la Nobili con la sissione che formò l'Agrimaster, l'evoluzione della Cima, della Tecnoma, della Berthoud, del FMC americano, della Jacto brasiliana, ecc,ecc,ecc....
                                                        Leggo, giro, mi Informo...
                                                        Non lavoro con l' università di Padova,come qualcuno a pensato, anche se ho un buon rapporto con De Zanche e collaboratori,così come la sezione fitoiatrica di Bologna ( Cesari, Flori, (molto validi)) conosco Vieri, Balsari, ecc...
                                                        Se poi uscimo dei confini nazionali....
                                                        Lasciate stare le referenze che possono ingannare e possono non essere reali (non è il primo che si fa fotografare con il papa) e vediamo di seguire un ragionamento più logico possibile, poi ognuno fa quello che ritiene opportuno.
                                                        Altrimenti andiamo in una chat a luci rosse.
                                                        Certo, non volevo mica mettere in dubbio le tue conoscenze o informazioni.... era solo una battuta...!

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                                                        • Originalmente inviato da fordjans
                                                          Pertanto sono passato all’attrezzatura più diffusa da noi, ovvero ad un gruppo irrorante portato dal trattore, con botte da 600 litri e pompa a membrane. Grazie a 80 metri di tubo a doppia telatura, per alte pressioni, riesco a portarmi anche sui terrazzamenti più lontani e irrorare con una lancia tipo mitra.
                                                          Ad un indubbio vantaggio in termini di fatica e di velocità d’esecuzione dei trattamenti, però, devo scontare una minor efficienza degli stessi: il solo liquido in pressione, infatti, senza l’aiuto di un flusso d’aria, ha meno penetrazione e tende a bagnare di più la vegetazione. Difficilmente, nel massimo estivo della copertura della vegetazione, riesco a mantenermi al di sotto degli 800 litri /ha.
                                                          Purtroppo i miei dati non sono confrontabili per nessuno di voi, in quanto il nostro sistema di allevamento è troppo particolare, ad esclusione forse delle pergole trentine, in zone come la Val di Cembra, o alle più vicine realtà Piemontesi della Provincia di Torino.
                                                          Ho dovuto, come si suole dire, fare di necessità virtù…
                                                          Non sentirti solo... nel vigneto "storico" di circa 0,8 ha di un mio caro vicino, l'innovazione tecnologica più importante degli ultimi anni è stata il passaggio dall'iroratore spalleggiato a botte posta al centro del vigneto + pompa attaccata alla pdf del cingolino e 100 mt di tubo con lancia...
                                                          Il vino è buono, e lo è ancora di più se si pensa alla passione che spinge chi lo produce a continuare anche se non può permettersi soluzioni meno faticose (penso ai minimo 3.000 euro di un atomizzatore nuovo).

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                                                          • dear alex 51

                                                            dal punto di vista prettamente teorico tutto non fa una piega, è possibile in condizioni di UR elevata e t medio bassa (ad occhio max 15°C) fare un buon trattamento anche con soli 100 litri per impianti con poca vegetazione, sfido chiunque a farlo a Palermo con 30°C.....
                                                            Stesso discorso per la vita media delle particelle, tutto vero ma a che t? e che %UR?

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                                                            • dimenticavo

                                                              Se irrori con ploverizzazione meccanica e bassissima pressione con ugelli idonei a fare goccioline da 400 micron circa ma usi bassi volumi potresti anche evitare la maggior parte dell'effetto percolamento...

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