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  • #91
    Io resto dell'opinione che le organizzazioni di categoria dovrebbero fare prima di tutto quello per cui sono nate.

    Devono portare ai tavoli di confronto la nostra voce e non quello che pensano sia meglio per noi ( secondo loro ) che poi è quello che va meglio a loro...

    Tutto il resto dovrebbe venire dopo ...

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    • #92
      Capisco che è più comodo gestire la burocrazia.

      E' un lavoro ben definito, viene remunerato (da noi, e non solo...); se qualche agricoltore non paga il lavoro fatto corre il rischio di vedersi bloccare i contributi o di beccarsi multe.

      Trattare con la Regione per i cinghiali, con lo Stato per gli OGM o con la Cee per i Nitrati è molto più complicato.

      Devi far valere la tua forza politica o sindacale, ti devi scontrare con altre categorie, con interessi economici.... e non puoi neppure pretendere la gabella dagli assistiti per la trattativa fatta.

      Così ci ritroviamo i cinghiali nel giardino di casa, la rotazione obbligatoria dei seminativi (ultima invenzione del MIPAF), la gestione dei nitrati in tutta la Pianura Padana (cissà come funziona in Belgio ed Olanda, con tutti quei bovini e quei maiali).

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      • #93
        Originalmente inviato da alberto64 Visualizza messaggio
        la gestione dei nitrati in tutta la Pianura Padana (cissà come funziona in Belgio ed Olanda, con tutti quei bovini e quei maiali).
        Ma allora è colpa delle associazioni se il clima è impazzito?
        Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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        • #94
          Originalmente inviato da mefito Visualizza messaggio
          Ma allora è colpa delle associazioni se il clima è impazzito?
          Dubito sia colpa loro ... però di sicuro se oggi l'agricoltore non ha voce in capitolo su tante decisioni che forse è riduttivo definirle basilari, qualche colpa ce l'hanno... forse ..

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          • #95
            E perchè non spostare un pò di colpe anche sulla "massa di associati" che si lamentano senza però fare nulla per influire sullo stato delle cose?
            Mi risulta che finchè la sedia non comincia a "scottare", chi ci stà comodo mica la molla.....
            Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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            • #96
              Originalmente inviato da mefito Visualizza messaggio
              Ma allora è colpa delle associazioni se il clima è impazzito?
              Certamente no, siamo seri!!!

              La presenza dei nitrati è un problema, e cosa ha fatto la regione Piemonte? a differenza di altre (Lombardia, per esempio) ha subito individuato della aree a rischio a mio avviso a casaccio che, guarda caso, ricadevano in zone con poca zootecnia (e dunque pochi nitrati), un po marginali, imponendo regole sostanzialmente inapplicabili. I sindacati, anzichè richiedere regole applicabili, se ne sono fregati poichè le aree individuate ricadevano in zone, per loro, di scarso interesse (ovviamente la mia azienda ci cadeva in pieno!).

              Passano 3 anni e la cee chiede di estendere le zone vulnerabili a metà dei terreni del Piemonte: magicamente verrebbero toccate anche le aziende di proprietà di Lorsignori, ed a livello sindacale finalmente si alzano le prime voci.
              Se Lorsignori si fossero mossi 3 anni fa, quando io chiedevo che ci fosse un incontro per stabilire regole tecnicamente applicabili, non si sarebbe giunti a questo punto.

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              • #97
                La poltrone scottano e traballano più e più volte .. ma di mollarle non se ne parla proprio!
                Diciamo che è una "patologia" tutta nostrana...

                In ogni caso io credo che l'agricoltore si sia un pò rotto delle pacche sulle spalle o dei "ci pensiamo noi" .. credo che quelle poltrone inizieranno ad avere meno pavimenti forti su cui posarsi..

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                • #98
                  Originalmente inviato da alberto64 Visualizza messaggio
                  ....e cosa ha fatto la regione Piemonte? a differenza di altre (Lombardia, per esempio) ha subito individuato della aree a rischio a mio avviso a casaccio che, guarda caso, ricadevano in zone con poca zootecnia (e dunque pochi nitrati), un po marginali, imponendo regole sostanzialmente inapplicabili. I sindacati, anzichè richiedere regole applicabili, se ne sono fregati poichè le aree individuate ricadevano in zone, per loro, di scarso interesse (ovviamente la mia azienda ci cadeva in pieno!)...
                  Salve Alberto,
                  potresti indicare quali sono le regole inapplicabili di cui parli?
                  Solitamente in zona vulnerabile ai nitrati ci sono obblighi e restrizioni (), però parliamo di problemi "generalmente superabili".
                  Attendo tue notizie!
                  Per tornare all'argomento in questione (Associazioni di categoria), ritengo che la "capacità" di queste (a livello locale) sia molto limitato. Riescono a fare qualcosa solo quando sono "toccati" da vicino e decidono (a livello nazionale), quindi, di scatenare tutto il loro potere contrattuale. Ricordate sempre che l'ultima parola è solo ed esclusivamente dell'UE.
                  Saluti

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                  • #99
                    Originalmente inviato da Potionkhinson Visualizza messaggio
                    Salve Alberto,
                    potresti indicare quali sono le regole inapplicabili di cui parli?
                    Solitamente in zona vulnerabile ai nitrati ci sono obblighi e restrizioni (), però parliamo di problemi "generalmente superabili".
                    Attendo tue notizie!
                    Per tornare all'argomento in questione (Associazioni di categoria), ritengo che la "capacità" di queste (a livello locale) sia molto limitato. Riescono a fare qualcosa solo quando sono "toccati" da vicino e decidono (a livello nazionale), quindi, di scatenare tutto il loro potere contrattuale. Ricordate sempre che l'ultima parola è solo ed esclusivamente dell'UE.
                    Saluti
                    Direttiva nitrati del 18 ottobre 2002:

                    Divieti di utilizzazione dei letami e di liquami con terreno innevato, con falda a meno di 1.5 metri, su terreno gelato, in golena, in terreni con pendenza.
                    Divieto di distribuzione tra il 1 dicembre al 28 febbraio
                    Caratteristiche e dimensioni minime per stoccare i letami ed i liquami.
                    Dimensionamento minimo per accumulare 120 giorni di liquame per bovini e 180 giorni per allevamenti di altro tipo.
                    Vengono stabilite quote massime ad ettaro di distribuzione di letame e liquame con regole cervellotiche, comunque in quantità massima di 170 unità/ettaro di azoto.
                    Vengono stabilite le quantità massime di azoto totale che si possono somministrare sulle singole colture: 130 unità per orzo, 170 per frumento, 240 per mais da granella.
                    Gli acquisti e gli utilizzi dei fertilizzanti debbono essere registrati per ogni appezzamento.
                    In caso si realizzino coltivazioni estive (mais, soia) si deve seminare una cultura intercalare per coprire il terreno in inverno; in alternativa si deve coltivare, almeno ogni tre anni, una cultura invernale (come orzo o frumento).

                    Scusate, ma qualche regola l'ho dimenticata

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                    • Originalmente inviato da alberto64 Visualizza messaggio
                      Direttiva nitrati del 18 ottobre 2002....
                      Si tratta sempre e comunque della direttiva 91/676/CEE, recepita in Italia con il DL 152/99 e successive integrazioni, sono le Regioni, però, che devono individuare nel proprio territorio le “zone vulnerabili” e definire programmi di azione obbligatori per gli agricoltori da applicare all’interno di tali aree.
                      Devo dire che il programma d'azione è più o meno uguale a quello della mia regione, però è molto più semplice da applicare (per es. terreno nevato... una vera rarità!), inoltre gli apporti di azoto sono mooolto ragionati (nessun valore casuale).
                      In un caso del genere non penso che le associazioni possano fare molto, tutto viene deciso a livello regionale: Assessorato Agricoltura e Foreste.
                      In questi casi l'unico modo per ottenere qualcosa è muoversi uniti, proponendo soluzioni "ragionate" (e non di parte).
                      Saluti.

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                      • Originalmente inviato da Potionkhinson Visualizza messaggio
                        Si tratta sempre e comunque della direttiva 91/676/CEE, recepita in Italia con il DL 152/99 e successive integrazioni, sono le Regioni, però, che devono individuare nel proprio territorio le “zone vulnerabili” e definire programmi di azione obbligatori per gli agricoltori da applicare all’interno di tali aree.

                        Devo dire che il programma d'azione è più o meno uguale a quello della mia regione, però è molto più semplice da applicare (per es. terreno nevato... una vera rarità!), inoltre gli apporti di azoto sono mooolto ragionati (nessun valore casuale).
                        In un caso del genere non penso che le associazioni possano fare molto, tutto viene deciso a livello regionale: Assessorato Agricoltura e Foreste.
                        In questi casi l'unico modo per ottenere qualcosa è muoversi uniti, proponendo soluzioni "ragionate" (e non di parte).

                        Saluti.
                        La direttiva europea lascia margine alle regioni sulle norme da applicare.
                        Non parlarmi di terreno innevato, parlami di perchè io non possa seminare per 4 anni di fila mais in un terreno vocato, senza dover eseguire una cover crop inutile; inutile perchè se raccogli il mais a novembre, quando semini la cover non nasce nulla, a meno di non fare l'aratura, erpicatura e semina (e chi me le paga?).

                        Poi dal primo marzo posso arare sotto una cover crop alta 2 centimetri!!! che senso ha?

                        Ora il MIPAF introdurrà il limite nel ristoppio del grano di 3 anni, ossia non posso seminare cereali a paglia per più di 3 anni di seguito nello stesso appezzamento.

                        La cee NON chiede nulla di simile, da delle linee guida.

                        Se dobbiamo seguire il mercato debbo poter seminare quello che il mercato chiede in base ai terreni che ho!

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