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  • Originalmente inviato da costantino
    Lasciamo perdere....non ho voglia di commentare una notizia che si sapeva già sarebbe arrivata a fine gennaio. Come al solito non siamo capaci di rinnovare le cose nel filone della tradizione e della continuità. Sui prodotti non cambierà nulla: prima gli escavatori erano signore macchine...ora meglio non dire nulla. Ciò che avevano di buono è stato completamente dimenticato e cancellato. Sulle altre macchine e linee....non commento. Ci lanciamo in braccio agli stranieri e poi....ci lamentiamo. Con un managment così che cosa vogliamo di più?
    Sono stufo di non avere mai avuto nel cortile macchine dello stesso costruttore che avessero tutte lo stesso marchio. Personalmente ho perso completamente fiducia nel prodotto: chissà cosa dicono gli operai degli stabilimenti di Torino e Lecce.....sicuramente i sindacati gliel'hanno dipinta come la cosa migliore del mondo. Fra dieci anni sicuramente non sarò più tra quelli che si ritrovano punto e a capo a comprare un prodotto soltanto sulla fiducia nel marchio.
    Come appassionato tifo sempre per Liebherr e CAT....ora inizierò anche a comprarli.
    Ciao a tutti!
    P.S.: per i vertici Fiat (visto che ci leggono qui sul forum)......non vi fate un minimo di analisi di coscienza? Non capite che in questo modo non costruirete mai nulla di solido che abbia una tradizione storica alle spalle? Non vi rendete conto delle ipocrisie che scrivete quando affermate che "il cliente è al primo posto per voi"? Non capite che in questo modo non siete credibili?....o forse il vostro stipendio, spesso pari o superiore al bilancio di alcune aziende di coloro che sono qui sul forum, vi autorizza a portare allo sfacelo realtà solide che cercano nella durata del tempo l'autorevolezza che altri ormai hanno acquisito da tempo? Come mai voi non pagate mai per le scelte strategiche sbagliate? Come mai non vi vediamo mai in cassa-integrazione? Come mai spesso vi occupate di cose di cui non sapete sostanzialmente nulla? Lo sapete che l'aspetto finanziario, se non è supportato da un adeguato bagaglio tecnico, non porta da nessuna parte? Vi sarete chiesti perchè anche se certe macchine di CAT, o Komatsu o Liebherr, anche se non sono perfette, continuano a vendere parecchio? Perchè sono marchi autorevoli che non vanno in cerca del primo venuto per poi conclamare la "scoperta dell'acqua calda". Vi siete resi conto che le macchine le vendevate perchè andavano finalmente e veramente bene e non perchè vi era il marchio Fiat? Avete capito che cosa siete stati in grado di distruggere in un baleno lasciando l'amaro in bocca a tanti affezionati?
    Sono sicuro di no....e sono anche sicuro che non avrete l'umiltà di scendere tra noi e risponderci. Così come sono sicuro che siete straconvinti di avere fatto una cosa "santissima e giustissima". Di fatto, per ora, c'è solo che gli escavatori non vanno come quelli di prima e, quando si muovono critiche costruttive ai vostri tecnici...ci guardano con aria di sufficienza....noi che ci viviamo sulle MMT, che le usiamo tutti i giorni e, soprattutto, ci campiamo.
    Vi consiglio una cosa sola: umiltà e vero ascolto del cliente. Non ci interessano gli slogan e le spiegazioni ma i buoni prodotti, la stabilità del marchio in modo che un E385 comprato pochi mesi fa valga ancora qualcosa sul mercato dell'usato e non sia un ferrovecchio da svendere come i vecchi FE28, FE20 ecc. ecc.
    Vi consiglio il confronto aperto con gli operatori e soprattutto la voglia di ascoltare quello che abbiamo da dirvi: non lo facciamo per essere noiosi ma soltanto perchè ci piace che le macchine vadano sempre meglio. Perchè spesso rimaniamo lettera morta e inascoltata quando vi poniamo le basi per la soluzione di grosse problematiche operative?
    Meglio lasciare stare.....tanto già vi vedo, a farvi quattro grosse risate mentre leggete le lamentele di quattro poveri illusi, magari mentre vi sorseggiate un caffè nei vostri uffici irraggiungibili. Continuate pure così...da un disastro all'altro, tanto a pagare sarà qualcun'altro (gli operai dei vostri stabilimenti e gli imprenditori che hanno fiducia nel marchio)....mentre voi sarete spostati in altri rami aziendali per poter continuare ad esercitare un potere che, forse, non sarebbe giusto che aveste.

    Con affetto.

    Costantino Radis
    (P.S.: la cui azienda di famiglia è utilizzatrice, da decenni, di parecchie MMT del gruppo di cui siete i fortunati artefici delle scelte.....)
    Certo che se non avessi letto altri interventi non avrei mai pensato che a scrivere fossi tu! Dovevi essere veramente deluso per affermare che avresti comprato Cat e Liebherr! Mi pare che a distanza di quasi due anni tu sia contento della nascita di New Holland, questo era uno sfogo immagino! Adesso che tutto è passato e il nuovo marchio è conoscito, i vecchi FK, per altro uguali ai nuovi NH, hanno perso valore, oppure, nonostante tutto, sono rimasti in linea con il mercato? Si sono o no verificate tutte le catastrofi che avevate preventivato? Tutto sommato, da profano, mi pare che ci sia fiducia verso Fiat e le scelte fatte allora e le ultime riguardanti i nuovi mezzi che stanno per uscire. Ciao e buona serata.

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    • Da certi ptuni di vista la situazione è migliorata grazie all'arrivo di Fenoglio che ha rimesso le cose a posto essendo lui un bravo commerciale. Da altri punti di vista sembra che finalmente stiano cercando una tradizione e una continuità con invesimenti sui prodotti ma devo dire che comunque i dubbi sul fatto che continuino a esserci "due scarpe" nel settore MMT di Fiat (ossia CNH) con NH e CASE che tutti temono arriveranno a "cannibalizzarsi" l'una con l'altra non aiuta certo a mantenere elevate le quotazioni dell'usato o, comunque, la sua rivendibilità. Il timore di tutti è che prima o poi ci siano di nuovo cambiamenti di rotta fra qualche anno....
      Se tu mi vedi "difendere" il marchio NH non lo faccio per partito preso ma solo perchè spesso, ancora oggi, ne sento parlare in modo confuso o errato...e lo stesso lo faccio con gli altri marchi. Obiettivamente l'aria è cambiata e si stanno dando molto da fare soprattutto sulla rete di vendita. Poi i difetti li sappiamo bene tutti quanti ma la strada intrapresa secondo me è quella giusta: però gli altri hanno fatto tanta strada, compresi i marchi meno blasonati, e ora NH si trova a inseguire....ci sono cose che penso ancora riguardo questo marchio e sono esattamente come le avevo scritte allora.
      Tieni poi conto che per quanto mi riguarda non sono così attaccato al marchio di Torino....le mie passioni vanno verso altri costruttori, Liebherr in primo posto seguita da Volvo a brevissima distanza. Oggi penso che se l'impresa fosse mia avrei un parco mezzi con camion e MMT solo Volvo.
      Costantino Radis

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      • tiro su questa vecchia discussione per dire, da ingnorante del settore, che forse semplicemente c'era bisogno di unificare perché a livello di strategie commerciali diventa molto difficile se non addirituttura impossibile portare avanti 4/5 marchi contemporaneamente.
        Non di rado, anzi direi quasi sempre, queste unificazioni portano a una riduzione complessiva della quota di mercato, per cui per semplificare 1+1+1+1 non da 4 ma 2.5, per esempio. Ma allo stesso tempo questo rafforza di molto il marchio, la sua immagine, il numero di canali di vendita, il potere di acquisto, l'ottimizzazione degli investimenti di marketing, la riduzione del personale (sigh...) ecc ecc ecc..
        Faccio un esempio di un caso che appartiene a tutt'altro settore e che ho seguito con una certa attenzione, ovvero l'acquisizione / fusione di HP e Compaq. Due aziende di dimensioni pressoché equiparabili con fatturati di quasi 50.000.000.000 di dollari ciascuna. Beh, dopo la fusione, si è scelto di mantenere per lo più il marchio HP, a parte situazione rare e specifiche, e questo a portato a una inevitabile contrazione di mercato se confrontato con il totale delle due aziende. Ma allo stesso tempo ciò ha permesso ad HP di diventare la numero 1 e di giocarsela trimestre su trimestre con DELL, che nell'ultima decade aveva guadagnato parecchio mercato negli States sopratutto ma non solo.
        Scusate la pippa mentale

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        • Non trovo affatto che sia un pippa mentale ma, anzi, una lucida analisi dei fatti portando un esempio concreto che ho potuto sperimentare anche io in prima persona (in studio ho le workstation grafiche Compaq e tutto il resto HP).
          Le intenzioni del gruppo erano infatti queste e fin qui nessun problema. Rimane però il fatto che le dimensioni e l'impatto del marchio sono - se inseriamo ognuno nel proprio contesto specifico - ben diverse rispetto ad HP e Compaq (due signore aziende la cui fusione significa un big di livello planetario).
          Uno dei principali errori dei vertici NH è stato, come spesso capita in casa Fiat, di non comprendere le reali esigenze del mercato destrutturando la rete (molti hanno seguito Hitachi illusi da ponti d'oro che spesso si sono poi sbriciolati sotto il peso di macchine usate prese in permuta e sopravvalutate che gravano sui bilanci aziendali in modo disastroso) e, in compenso, non aiutando i concessionari che invece sono rimasti e hanno combattuto sul mercato con armi impari rispetto alla concorrenza.
          Elementi come il nuovo marchio, le nuove macchine che non avevano più quel feeling con gli operatori che è sempre stato il punto forte di Hitachi, la forzata penetrazione del mercato con i concessionari Iveco che andavano a fare concorrenza sullo stesso territorio con concessionari storici e ben fondati, il voler raggiungere a tutti i costi risultati produttivi a scapito della qualità delle macchine e spesso ingolfando i concessionari per figurare numeri davanti all'azionariato. Diciamo che un politica dei piccoli passi e della stabilità avrebbe garantito una effettiva maggiore percezione del marchio ma invece la strada seguita è stata ben diversa.
          Da dire - in verità - che molto lavoro è stato fatto in questi due anni di marchio ma il salto di mentalità che dovrebbe portare a una effettiva globalizzazione del marchio con sbocchi commerciali - e quindi produttivi - di un certo peso, non è ancora stato fatto. Troppi segnali di instabilità - soprattutto nelle scelte inerenti la rete commerciale - minano le scelte imprenditoriali degli utilizzatori di queste macchine che, nel dubbio, preferiscono avvantaggiare i marchi che danno maggiori garanzie...in primis Caterpillar e Liebherr. Non è un caso che proprio questi due competitor siano quelli che stanno crescendo di più, che stanno raccogliendo consensi ovunque e che, di conseguenza, hanno anche tempi di consegna biblici.
          Se New Holland vuole veramente crescere in modo concreto deve capire che il mercato a cui ambire è quello della qualità: solo così potrà contrastare l'avanzata di signori costruttori come Hyundai piuttosto che Doosan ponendosi su un livello che gli dovrebbe competere.
          Ma ciò implica una visione del mercato veramente customer-oriented e non Iveco-oriented...come finora sta avvenendo.
          I punti fondamentali sono alla fine pochi:
          - sostegno ai concessionari con una effettiva politica di stabilità che non preveda scossoni o timori aziendali interni con il Marchionne di turno che pensa prima di tutto a licenziare piuttosto che a capire le effettive dinamiche del mercato MMT e il modo di soddisfarle in pieno
          - stabilità del marchio senza più cambiamenti.....questo è importante!!!....in un solo giorno si butta via il lavoro di anni solo cambiando marchio o colore delle macchine...il mercato MMT non è quello dell'automobile!
          - stabilità e fidelizzazione dei concessionari capendo le dinamiche di vendita e i fuochi di fiamma di qualche marchio in certe zone (non si può colpevolizzare MAIE - per quanto criticabile in certi suoi atteggiamenti - se in certe regioni come il Friuli o il Veneto ha perso quote di mercato. Le ha perse con New Holland e non con Bobcat...ci sarà dunque una responsabilità anche oggettiva e concorrente del marchio????....soprattutto in presenza di concessionari concorrenti che fanno ciò che fanno...e poi scompaiono lasciando buchi immensi. Ciò è un segno di serietà e non di incapacità) e permettendo i giusti margini in modo che possano investire e programmare in modo adeguato al mercato.

          Ci sarebbe molto da dire ancora....spero di essere chiaro. Finora, ad ogni modo, i risultati ci sono stati ma non così clamorosi. Alcuni dealer - proprio come MAIE - hanno dato segno di forte volontà di cambiamento chiamando persone molto capaci alla dirigenza. L'esempio di Conte come nuovo amministratore delegato di MAIE è a mio parare un fatto estremamente positivo.

          Ultimo punto, che riprende in parte quanto appena detto sopra, è il fatto di dotarsi di una classe dirigente seria, non improvvisata e che sia cresciuta nel settore. Tutti i grandi marchi - CAT e Liebherr in testa - hanno ai vertici persone nate, cresciute professionalmente e maturate all'interno dell'azienda con una capacità professionale di primo piano che non è improvvisata e che capisce perfettamente le dinamiche del settore. Questo manca in New Holland (e in generale nel gruppo Fiat) con il risultato finale di essere sì un buon marchio o in generale un buon gruppo ma nulla più. Non ci sarà mai quel salto che ha portato alcuni dove sono. Pensate ai concessionari CAT nel mondo cosa sono e chi sono....il fatturato di CGT fa impressione alla stessa New Holland....la forza del marchio sono i concessionari forti ma ciò implica:
          - starli ad ascoltare alla pari (cosa che CAT fa coinvolgendoli nello sviluppo dei prodotti)
          - aiutarli nel caso di crisi economiche che possono minare il settore costruzioni (cosa che CAT fa ogni volta che ciò è necessario)
          - dandogli strumenti eccezionali di marketing e di formazione espressamente sviluppati per loro (vedi il noleggio per CGT sviluppato insieme a CAT e cosa questo ha rappresentato per il mercato del nord Italia!).

          Di fatto in New Holland ci sono dei bei presuntuosi. Spesso non stanno nemmeno ad ascoltare il cliente con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Questo è il limite maggiore di questo marchio. E che va oltre il limite fisologico tipico delle fusioni. Manca una strategia..cosa che invece in Case non sembra proprio mancare. Vedremo cosa succederà nel tempo.
          Costantino Radis

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          • gentilmente,
            qual'è la linea di separazione tra NH e Case? In cosa si differenziano sostanzialmente? Solo per il prodotto o altro?
            Grazie

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            • Fino a poco tempo fa si trattava di due brand all'interno dello stesso gruppo CNH con, spesso, anche dei funzionari che si occupavano della stessa cosa per entrambi i marchi. Ora la linea di demarcazione è nettamente delimitata dal fatto che ogni marchio è stato trasformato in società autonoma e che, poco alla volta, le gestioni comuni di alcune parti si stanno separando.
              Il fatto è che in realtà non è così semplice come potrebbe apparire in quanto si tratta comunque di due società dello stesso gruppo con molti prodotti sviluppati su una base comune e poi differenziati in base a specifiche dei singoli marchi (come i dozer, le pale gommate, le terne e gli escavatori gommati). Difficile, quindi, capire fino a che punto un prodotto è New Holland oppure Case....di fatto sul prodotto principe del mercato, l'escavatore idraulico, il matrimonio Case-Sumitomo a livello globale sta dando degli ottimi risultati. Sembra oltretutto che New Holland abbia una sorta di aurea di sfortuna...in Italia ci sono un buon numero di Case CX800 che lavorano con grande soddisfazione degli utilizzatori....New Holland ha venduto due soli esemplari di E805 (è la stessa identica macchina colorata in giallo!)....due macchine che invece stanno dando dei problemi mica da ridere! Uno so che lavora a Taranto e il cliente, affezionato New Holland, è abbastanza arrabbiato!
              Costantino Radis

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