Challenger non penso che siano la soluzione finale in quanto il mondo ha bisogno della terra per far crescere gli alimenti di cui ci nutriamo, oggi possiamo anche produrre cippato o biodiesel perchè la stragrande maggioranza delle cose le prendiamo da fuori (vedi grano), quando fra qualche lustro africani ecc. ecc. si ribelleranno alla depredazione dei loro territori noi dovremmo di corsa riconvertire i terreni a coltivazioni agricole pregiate per l'alimentazione, cosi non avremmo ne benza ne cibo per la panza (scusa ma la rima ci casca a pennello), quindi io intendevo palliativo in quel senso poi per un discorso a breve periodo tutto va bene perchè l'importante è arare anche se ci dovessimo seminare l'aria.
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Fonti e materiali rinnovabili da agricoltura: Biogas, Biodiesel & co
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Originalmente inviato da GianpiAllora una piccola precisazione:
Bruciando prodotti di origine vegetale come legna, biodiesel, biogas ecc... immettiamo CO2 che è stata imprigionata dalla pianta nelle sua strutture durante la sua vita, quindi nel bilancio finale non andiamo ad incrementare la quota di CO2 presente in atmosfera.
Quando invecie bruciamo petrolio, gas ecc... immettiamo anidride carbonica che è imprigionata da milioni di anni nelle viscere della terra andiamo quindi ad incrementare la quota di CO2 già presente nell'atmosfera.
Il problema delle polveri sottili è un altro in quanto non è correlato al fatto di "cosa bruciamo" ma "come lo bruciamo". La chimica insegna (da quel pò che mi ricordo) che il prodotto finale di ogni combustione dovrebbe essere CO2 + H2O purtroppo non è sempre così.
Attenzione però che non è tutt'oro quel che luccica, bisogna tenere in cosiderazione anche il bilancio energetico finale relativamente alle colture energetiche. Cercherò di spiegarmi con un esempio:
si sta diffondendo la moda di utilizzare il mais nelle stufe a pellet....ma siamo sicuri che sia realmente conveniente in termini energetici? Lo dobbiamo seminare, concimare, raccogliere, essicare e il tutto ormai si fa a forza di gasolio, come se non bastasse concimi, diserbanti ecc... sono derivati del petrolio a all'ambiente non fanno poi così tanto bene....a questo punto non è forse più conveniente bruciare direttamente il gasolio (o altri suoi consimili) per scaldarci?
Questo è solo un esempio...non ne conosco il bilancio energetico e non sò cosa sia meglio fare ma a me il dubbio viene...e comunque in tutti i casi è sempre necessario valutare bene e sotto tutti gli aspetti quello che si vuole fare.
Come hai detto tu giustamente quando andiamo a bruciare prodotti di origine vegetele non facciamo altro che immettere nouvamente in atmosfera la CO2 che la pianta ha consumato per svolgere la sua attività di fotosintesi come espresso dalla reazione CO2 + H2O >> C6H12O6 + O2; durante una combustione non facciamo altro che percorrere al contrario la reazione scritta in precedenza.
Quanto detto invece per il mai nelle stufe a pellet vale anche per il biodisel ovvero: assumendo di produrre biodisel partendo dalla colza occorre prima di tutto preparare il terreno alla semina, seminare, concimare, diserbare, mietere e trasportare la colza in un impianto apposito; per fare tutte queste operazioni occorre usare del gasolio per alimentare i motori di tutti i mezzi che intervengono nel ciclo produttivo senza contare il petrolio che funge da base di partenza per la preparezione dei concimi di sintesi e dei fitofarmaci.
Una volta portata la colza in un impianto di produzione di biodisel occorrerà di nuovo spendere energia(ottenuta bruciando petrolio, derivati o gas) per lavorare la colza ed estrarci l'iolio. Facendo questo ragionamento quanto abbiamo già inquinato prima di ottenere un litro di biodisel?
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x andrea, bel discorso il tuo, ma lo vedo molto parafilosofale e poco reale, o perlomeno poco applicato nella realtà, di questo passo credo che nemmeno una centrale nucleare sommando tutti gli imput energetici necessari per costruirla aricchire il combustibile, alla fine forse chiude il conto in pareggio, forse per mia pura e personale considerazione senza nessun calcolo solo il trasporto con bicicletta risulta in attivo dopo alcuni anni sempre se non consideriamo l'imput energetico per alimentare il ciclista.
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Originalmente inviato da Andrea82...... assumendo di produrre biodisel partendo dalla colza occorre prima di tutto preparare il terreno alla semina, seminare, concimare, diserbare, mietere e trasportare la colza in un impianto apposito; per fare tutte queste operazioni occorre usare del gasolio ..........
Prima bisogna stabilire i consumi per produrla,
e il prodotto utile che rimane per la vendita.
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Originalmente inviato da HP90Ma se la colza - o altro - riesce a produrre il carburante per il trattore che la produce e rimanesse un X % per la vendita?
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Originalmente inviato da olmoPer chi crede nelle fonti di energia rinnovabili una piccola-grande perla.
Dall'ARPA della regione Lombardia e' stato comunicato che l'aumento delle polveri sottili in questi giorni e' dovuto all'utilizzo dei camini a legna,molto di moda quest'anno, che hanno una emissione di polveri sottili fino a 100 volte superiore rispetto ai combustibili tradizionali.
Capito ? Rispetto ai combustibili TRADIZIONALI...................... non e' il modo di bruciarla, adesso inquina anche la legna............................
Paoljno
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Una bella cosa serebbe invecie quella di utilizzare per la produzione di "bioenergia" gli scarti ovvero letame, partite di granella contaminata da tossine ecc....
C'è un bel articolo questa settimana sull'infomatore agrario, si parla di come produrre biogas dalle deiezioni animali, viene portato ad esempio un impianto dimensionato per utilizzare i liquami di una stalla di 100 capi in lattazzione...bè l'ivestimento iniziale è elevato (300 mila euro se non sbaglio) ma si ammortizza da solo in solo 4 anni....veramente pochi se consideriamo che in agricoltura la maggior parte degli investimenti non si ripaga mai.
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La produzione di Biodiesel ha un bilancio di CO2 a zero mentre il petrolio.... bisogna estrarlo,raffinarlo e trasportarlo per migliaia di km quindi nessuna pianta assorbe CO2 in questo ciclo come capita nel ciclo del Biodiesel ergo meglio un bilancio uguale a zero che uno fortemnete negativo tralasciando tutti i vantaggi ke il Biodiesel ha anche in fatto di emissioni nocive.
Il costo di un lt di biodiesel è nettamente superiore a quello di un lt di petrolio e l'unico modo di renderlo appetibile è la defiscalizzazione.
La cosa che nn capisco è che il caro signor diesel invento i suoi immortali motori per far si che funzionassero a olio e noi ci siam messi nella testa che vada bene solo il petrolio!!!!Nelle macchine il discorso è un pò lungo ma in tutti i motori usati per co-trigenerazione,per le navi ecc... si potrebbe tranquillamente usare l'olio di girasole,di mais,di colza senza nessun trattamento (vedi esterificazione).A questo punto si che la soluzione "verde" porterebbe grandi vantaggi economici oltre che ambientali perchè si può arrivare a produrre non efficientemente (quindi ampi margini di riduzione) carburante a 0,6-0,7 euro/lt anche in impianti home-made.
40 giorni fa ho avuto la fortuna di visitare alcune strutture di bioenergia in Olanda e credetemi se il governo non ti mette le ruote fra le gambe le possibilità di crescita ci sono specialmente per chi ha la materia prima a costo irrisorio.... se avessi un allevamento avrei già fatto il mio impianto cogenerante ma sfortunatamente nn l'ho.
Giampi se hai la materia prima in abbondanza non esitare un minuto fino a che ci saranno i certificati verdi!!!
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Salve!Sono un laureando in ingegneria per l'ambiente ed il territorio della facoltà di ingegneria di L'Aquila.Sto svolgendo una tesi sullo sfruttamento delle biomasse come risorsa energetica,in particolare stò cercando di dimensinare un piccolo impianto per la produzione combinata di energia elettrica e di biodiesel.Scrivo perchè ho il bisogno di conoscere indirizzi ed e-mail ci ditte che realizzano i macchinari per questi impianti.penso che in questo forum sicuramente troverò persone competenti al problema che mi possono aiutare.Vi ringrazio in anticipo e scusatemi se ancora non ho capito bene come si usa il forum. se volete contattarmi la mia e-mail è: sinatrafrancesco@libero.it .Grazie ancora arrivederci
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Troverai tutto quel che cerchi al bioenergyworld a Verona e cmq non è meglio produrre l'energia elettrica direttamente con un motore che funzioni ad olio puro di colza,girasole o palma nn ha importanza. Gli esempi si sprecano e il biodiesel è ancora troppo caro oltre a portare il valore aggiunto fuori dal settore agricolo
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Ho letto molte considerazioni sulla colza, ma c'è qualcuno che la usa veramente? Credo che potrebbe essere utile scambiare le proprie esperienze sull'utilizzo di questo combustibile...
L'ho provato su una Focus TdCi 116 cv con percentuali intorno al 20-30% e non ho notato differenze significative rispetto al puro gasolio, se non una lieve diminuzione dei consumi e una risposta più rapida ai bassi giri!Poi ho smesso quando mi è arrivata all'orecchio la fama delle pompe rotative Lucas, che la Focus sembrerebbe montare...!
Piuttosto sono molto più interessato all'uso agricolo della colza, credo infatti che i motori qui impiegati siano molto più robusti di quelli automobilistici, oltre a essere meno "tirati", anche l'impianto di alimentazione dovrebbe essere più affidabile vista la predisposizione per il non sempre ottimo gasolio agricolo...!
Ho utilizzato olio di colza con percentuali fino al 50% sull'Argon, e in generale, rispetto al gasolio, il trattore mi è sembrato più reattivo ai bassi regimi (600-1200 giri), meno fumoso e più parco nei consumi.
Per contro un leggero odore da fritto (quando lavori a bassa velocità ti fa venir fame!), un rumore più "tondo" e rombante del motore(forse non è neanche così negativo
) e una leggerissima perdita di combustibile dalla guarnizione della pompetta manuale di sfiato del circuito di alimentazione.
Poi sono giunte le giornate con -18, -20 e notando un pò di fatica nell'avviamento (cmq dopo pochi tentativi partiva), a scanso di problemi, ho deciso di tornare al fumoso-puzzolente-costoso gasolio, in attesa della bella stagione!
Sarei curioso di sapere anche le vostre esperienze con la colza e olii vegetali vari...
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Penso che questo sia il post giusto dove mettere la notizia...
A Cantù c'è una ditta privata che vuole costruire un termovalorizzatore a biomassa per produrre elettricità e teleriscaldamento...secondo voi gli abitanti di Cantù come hanno accolto questa notizia?
Esatto tutti hanno detto no, senza che nessuno capisse il reale valore di quell'impianto.
La società promotrice ha aperto un forum di discussione in cui vengono spiegate molte cose di un impianto del genere...
Se volete avere più informazioni e magari dire la vostra, vi linko l'indirizzo del forum...
p.s. io penso di essere uno dei pochissimi abitanti di Cantù che è favorevole all'impianto anche se me lo costruiscono a 500 metri in linea d'aria da casa...ACTROS"CB COMINO"
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Anche a mè da idea di spreco, soprattutto perchè per produrlo si consuma gasolio per le lavorazioni e l'essiccazione, e concimi e fitofarmaci derivati dal petrolio. tuttavia, visto il mercato attuale e lo scenario futuro dettato dai limiti sulle micotossine se si presenta la necessità di " distruggere " del mais contaminato questa può essere una buona strada.
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Non so se e' solo un per le tasse.
Infatti se penso che l' ENI (a partecipazione statale) ha fatto un utile record speculando principalmente sugli aumenti del petrolio.
Poi ti dicono che paghera' una multa all' autority. Multa che naturalmente verra incamerata dallo stato e che poi verra' sperperata in vari modi.
In poche parole oltre la beffa l'inganno.
Mi viene voglia di incominciare a fare l'evasore fiscale nullatenente.
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occhio a non con confondersi, il biodiesel è una cosa, l'olio di colza tal quale un'altra... le loro densità sono notevolmente differenti e proprio dietro questo parametro si creano i principali problemi di utilizzo dell'olio tal quale nei motori più sofisticati....
In linea generale x il biodiesel non ci sono controindicazioni nell'utilizzarlo in qualsiasi motore, eccetto solo il fatto di essere un po' aggressivo nei confronti di eventuali guarnizioni in gomma presenti nella pompa... (mentre se le guarnizioni sono in "vitol" o altri materiali più resistenti della pura gomma non c'è nessun problema).
L'olio vegetale tal quale può essere comodamente utilizzato su motori a iniezione indiretta con pompe non rotative e comunque incrosta maggiormente la camera di combustione e richiede cambi d'olio più frequenti.
Tutto questo in linea generale...
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Originalmente inviato da RammsteinAnche a mè da idea di spreco, soprattutto perchè per produrlo si consuma gasolio per le lavorazioni e l'essiccazione, e concimi e fitofarmaci derivati dal petrolio. tuttavia, visto il mercato attuale e lo scenario futuro dettato dai limiti sulle micotossine se si presenta la necessità di " distruggere " del mais contaminato questa può essere una buona strada.
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In provincia di Cremona stà nascendo una società mista pubblico/privato,frà tre az. agr.
e la societa che gestisce la raccolta rifiuti.
Dovrebbero costruire un impianto a biogas che utilizerebbe oltre ai reflui e biomasse delle az. agr. anche tutta la raccolta dell'umido della prov. di CR.
La societa pubblica si accollerebbe oltre alla sua quota societaria,anche l'onere della gestione ordinaria.
Sembra un iniziativa di collaborazione molto intelligente.Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....
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Originalmente inviato da ferrirotorNon so se e' solo un per le tasse.
Infatti se penso che l' ENI (a partecipazione statale) ha fatto un utile record speculando principalmente sugli aumenti del petrolio.
Poi ti dicono che paghera' una multa all' autority. Multa che naturalmente verra incamerata dallo stato e che poi verra' sperperata in vari modi.
In poche parole oltre la beffa l'inganno.
Mi viene voglia di incominciare a fare l'evasore fiscale nullatenente.
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