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Coltivazione frutti di bosco: more, lamponi, mirtilli...

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  • #61
    X zaira, giusto per non monopolizzare troppo l'interessante discussione, sarebbe utile che tu riportassi i siti internet che citi, cosi possono usufruirne anche altri utenti, anche solo interessanti per motivi di cultura personale.

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    • #62
      Ehm.. quale sito? quello dell' e-book?
      eccolo: www.mirtillonero.com

      Ciao,
      Z.

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      • #63
        Mi citerò:
        il mirtillo nero fa parte dei mirtilli europei, ed il suo nome " vero " in effetti è VACCINIUM MYRTILLUS , e non è quasi neanche parente di quello che noi in Italia chiamiamo mirtillo gigante americano , ovvero il già menzionato VACCINIUM CORYMBOSUM. Col termine di mirtillo nero indichiamo il classico mirtillo spontaneo dei boschi, cioè una piantina di circa 15-20 cm di altezza che coltivato in condizioni ottimali può arrivare a 60 cm, mantenendo comunque la sua tendenza al comportamento " strisciante " . Le differenze fondamentali tra i due, dal punto di vista di chi vuole ricavare un reddito coltivandoli, sono, a mio avviso :
        - Quantità di prodotto raccolto e calibro dei frutti, notevolmente a favore del gigante ( chissà perchè lo hanno chiamato così )
        - Qualità della vita di chi ci lavora, perchè una cosa è lavorare in piedi o quasi con piante che al 5-6 anno sono alte 1 metro o più, e poi salgono fino a 2 mt; un'altra è stare accucciati tutta la vita intorno a piantine delicatissime

        Vero è che, sotto l'aspetto nutrizionale curativo farmaceutico, il mirtillo nero vanta proprietà maggiori rispetto al suo cugino d'oltreoceano, e Zaira è interessata, mi pare di capire, più alla trasformazione che alla vendita del prodotto fresco.

        Però , a questo punto , mi sembra obbligatorio tirare giù un pò di conti, anche grossolanamente, del tipo : quanto prodotto raccolgo da 2000 m2 di mirtillo nero all'anno? e , trasformandolo, quanti litri di estratto o Kg di creme o " derivati " posso ottenere? e cosa mi serve e quanto costa l'attrezzatura per trasformare? ed eventuali norme igienico-sanitarie dei locali da rispettare? e , non ultimo, a che prezzo e dove vendo i miei prodotti e quanto mi rimane in tasca alla fine della fiera ?

        Finchè non ci dicono niente, Zaira, vuol dire che, anche inserendo qualche " extra " personale, trattiamo argomenti che spero siano utili a tanti
        CIAO

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        • #64
          Originalmente inviato da le rivette Visualizza messaggio
          Finchè non ci dicono niente, Zaira, vuol dire che, anche inserendo qualche " extra " personale, trattiamo argomenti che spero siano utili a tanti
          Che gli argomenti siano interessanti e utili è fuor di dubbio...magari si potrebbe stare un po' più sul generale e non trattare solo il caso di Zaira.
          Personalmente direi che il fatto che lei scelga un appezzamento o l'altro poco interessa agli altri...
          Anche perchè non tutti sono così fortunati di avere terreni in Val d'Intelvi...
          ACTROS
          "CB COMINO"

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          • #65
            Per Actros, e' vero a nessuno puo' interessare che terreni sono interessata e cosa mi circonda, ma dalla risposta di rivette il tipo di "situazione" del terreno puo' essere un'esperienzan utlie a tutti...anch'io non voglio tediare nessuno con la mia situazione personale (che vabbe' non mi arreca nessun disagio) e forse l'analisi del progetto e' meglio che lo condivida in mp con Rivette.

            Per Rivette:
            il link che ho indicato e' vero, parla del mirtillo nero che tu saggiamente distingui da quello americano che condivido la qualita' e facilita' di raccolto e gestione.
            Per fare l'analisi corretta del futuro aziendale me ne sto occupando con dati alla mano, e diversi professionisti.
            Non ti preoccupare, pur folle nell'avere un numero di cavalli superiore al tempo che ho a disposizione per "utilizzarli" il mirtillo e' un affare meno di cuore e piu' di testa..

            Z.

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            • #66
              Credo, nelle mie risposte, di prendere spunto dal " caso Zaira " per espandere poi la discussione più in generale sulla coltivazione del mirtillo, come d'altro canto recita il titolo di questo thread.
              Vi invito a leggere i primi 20 post e gli ultimi 10...
              Actros,hai comunque ragione sul rimanere più " agricoli "..
              In ultimo : non posso credere che questo argomento sia seguito da noi 3 soli, invito a farsi avanti senza paura!
              CIAO

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              • #67
                Non ti preoccupare che l'argomento è molto seguito, continua pure, vedrai che presto comparirà qualche domanda....
                Molta gente preferisce leggere, sopratutto post esaustivi come i tuoi e non intervenire.
                Non pensare di esser solo...molta gente ti "guarda dall'alto2. del resto se abbiamo così tanti utenti iscritti al Forum un motivo ci sarà....
                ACTROS
                "CB COMINO"

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                • #68
                  Forza, fatevi sotto !

                  Buonasera ai nostri lettori, dunque!
                  Infatti anch'io, dopo essere stato solo " a guardare " per 2 anni, ho voluto fare il " grande passo " , e approfitto di questo momento di " stanca " delle domande, per esortare chi vuole cimentarsi nel coltivare frutti di bosco anche solo per autoconsumo, a farlo , e a chiedere sul forum delucidazioni. Sono piantine che , a dispetto dei tanti che pensano che " vengono da sole " , in realtà necessitano di tante cure , pratica e conoscenze per poter dare, come ogni fruttifero, le gioie che il coltivatore si aspetta . In più, secondo me, allietano la vista e il paesaggio ne trae solo bellezza ulteriore.
                  Approfitto per semplificare la vita :

                  www.collegioperitiagrarimodena.it

                  www.vivaizanzi.it

                  www.deastore.com/autore/giancarlo%20bounous.html

                  il libro che intendo io è il secondo della lista, che non viene dato per disponibile, ma immagino che la nuova edizione, da 32,00 Euro, sia anche migliore
                  Ultima modifica di le rivette; 21/01/2010, 18:44. Motivo: errato indirizzo email
                  CIAO

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                  • #69
                    ciao
                    provo a fare alcune domande da agricoltore della domenica quale sono.
                    Mi piacerebbe dedicare una parte del mio terreno alla coltivazione dei piccoli frutti.
                    Vi chiedo, ci sono delle distanze minime da rispettare tra un filare di more e uno di mirtilli o lamponi o ribes? E' meglio tenerli in zone separate?
                    Si possono piantare due filari di lamponi, uno rifiorente e uno unifero vicini?

                    Come si effettua la concimazione organica su filari con pacciamatura?

                    ed infine,ci sono consigli sulle cose da non fare assolutamente nella coltivazione dei piccoli frutti? ( gli errori più comuni che si devono assolutamente evitare)

                    Vi ringrazio per l'attenzione
                    Denis

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                    • #70
                      Ciao Denis,
                      come primo a rispondere all'appello hai diritto ad un premio :

                      www.vivaizanzi.it/prodotti/piccoli_frutti/index.htm

                      qui trovi risposte sulle distanze dei filari, tieni conto che se ci devi passare col trattore la distanza minima la fa lui con gli attrezzi, sembra ovvio, ma...

                      Due domande te le faccio io :
                      - quanti metri è grande il terreno in questione?
                      - hai fatto l'analisi del terreno?

                      Per quanto riguarda il tenere separate le coltivazioni, solo i mirtilli richiedono un ph diverso dagli altri, ed è più pratico avere un'area apposita solo per loro, per gestirne meglio la fertilizzazione. Così i concimi acidificanti o gli ammendanti come torba acida di sfagno, il ferro, lo zolfo, aghi e cortecce di pino, truciolati di conifere in genere possono essere concentrati solo dove serve.

                      Sul piantare lamponi uniferi e rifiorenti vicini, cosa in linea teorica priva di particolari complicazioni, posso riportarti la mia esperienza personale : tra i vari, ho 2 filari così, messi a 2,50 mt. uno dall'altro. I primi anni stanno bravi in riga ma oggi che anni ne hanno 9, i polloni dei rifiorenti , passando sottoterra, sbucano fuori dall'altra parte nel filare degli uniferi, e quando si pota d'inverno non è scontato riconoscerli. Alla fine dovuto estirpare la fila unifera e farne 2 rifiorenti; questo fa pensare a quanto terreno esplorino le radici in larghezza e profondità, perchè quei filari li freso in piena estate , evidentemente la radice passa più giù. Oggi non lascio mai attecchire piante isolate fuori dal loro filare, al massimo le trapianto, perchè sennò sono come infestanti.

                      Che tipo di pacciamatura usi o vuoi usare? perchè io l'ho tolta al 2 anno, per ragioni di praticità : i nuovi polloni crescono " random " , non nei fori della pacciamatura, e ancor di più col passare degli anni il loro raggio di colonizzazione si amplia.

                      Sugli errori più comuni apriremo presto un nuovo Forum ...
                      L'errore più comune, forse, è prestare ascolto a quelli che dicono che una qualunque cosa è facile, ma loro non la hanno mai fatta..
                      Ora ci penso su, alle più grandi ca***te che ho mai fatto
                      CIAO

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                      • #71
                        degli errori più comuni...

                        Una cosa da NON FARE , come direbbe Sergiom, è parcheggiare come nel mio avatar...

                        Sui mirtilli, che godono di apprezzamento universale, potrebbe essere utile ricordare che i terreni inaciditi dall'agricoltore, al fine di abbassarne il ph per rendere possibile la coltivazione, avranno SEMPRE la tendenza a riportarsi al loro valore naturale, e quindi dovranno SEMPRE , almeno annualmente, essere corretti, e magari pure analizzati ogni 3/4 anni.
                        Se si ha il modo comodo e gratuito di farlo, passi; altrimenti autori di testi in materia ne sconsigliano la pratica. Naturalmente parlano di una agricoltura economicamente redditizia, il privato può benissimo andarci in rimessa pur di godere dei suoi prodotti.
                        Questa cosa mi piace sottolinearla, perchè è spesso causa di fallimenti o stentate produzioni che demoralizzano inizialmente soprattutto chi si accinge a coltivar mirtilli senza un pò di basi agronomiche, mentre non mi stancherò di ripetere che, tra i frutti di bosco, è proprio quello più delicato ed esigente, e non a caso è tra i frutti che al kilo costano di più.
                        CIAO

                        Commenta


                        • #72
                          RIvette...mI stanno tremando le ginocchia.. Dopo questo... ho bisogno di sapere se sono davvero folle, o se ho come dici: un modo comodo e gratuito per correggere il ph del terreno.. sempre che debba correggerlo....
                          Mi sa tanto che dovro' convincerti in maniera seria a venirmi a trovare....

                          Z.

                          Commenta


                          • #73
                            Non si dorme stanotte, eh?

                            Sul misurare il ph del terreno, nei primi post lo ho ricordato un paio di volte, è la più importante cosa da fare, direi anzi che potrebbe essere L'UNICA, dato che se il ph risultasse 8.2 non avrebbe senso il cimentarsi ulteriormente nell'impresa. Il valore limite correggibile è grossomodo attorno al 6, e comunque un terreno simile viene tollerato dalle varietà più rustiche ed adattabili, come l' intramontabile BLUECROP ed anche, in modo minore, dalla vigorosa COVILLE. La maggioranza dei mirtilli non vegeta bene se tale valore supera il 5.5

                            Zaira, il modo ce l'hai : dal bosco a confine rastrelli tutto il possibile, e la lettiera dei cavalli è di trucioli di conifere; se poi il valore naturale si rivelasse adatto...sei a cavallo!

                            Per la visita non sono mai stato più serio...

                            Tornando agli errori iniziali facilmente evitabili nella coltivazione dei frutti di bosco, come del resto di ogni altro fruttifero, metto questo : la pietà.
                            Troppe volte ci si fa prendere da questo sentimento nei confronti di una piantina che stenta, non cresce, è rachitica, fa rametti cortissimi, non fa frutta, si ammala più facilmente delle altre, noi la guardiamo e pensiamo : " dai, su, ce la farai a riprenderti e diverrai meglio delle altre! " .
                            INVECE NO

                            In tanti anni e centinaia di piante coltivate mi è capitato 1 ( una ) volta sola con un ciliegio, che dopo 5 anni di paralisi " miracolosamente " si è svegliato. A buon intenditor..


                            Rinverdendo questo argomento,
                            e per prendere in considerazione un altro saporito, anche se in Italia poco considerato frutto, vorrei fare una considerazione :

                            Nel già citato sito ( cfr. azoto-sapiens , post 33 ; e lybravalledoc, successivamente al 34 )

                            www.agraria.org/coltivazioniarboree/ribesrosso.htm

                            vi sono 2 ( due ) gravi , a mio parere di EX-coltivatore diretto, ed attuale IA , inadempienze.

                            - viene definito ( Cit. ) " la coltura necessita di un controllo sommario delle malerbe " .
                            A riguardo mi limito soltanto a ricordare il convolvolo, quel piccolo rampicante che, come un fagiolo rampicante, avvolge la pianta ; se voi togliete queste ed altre infestanti con metodi " sommari " , vi prego di farmeli sapere.

                            - ancor più grave l'omissione del periodo di chilling , tradotto "con periodo di freddo " , elemento imprescindibile dall'aver fruttificazione nella primavera seguente un inverno con meno di (circa ) 1000 ore di temperature gelide. In altre parole vuole inverni freddi, anche con neve, regge temperature di molto sotto lo Zero, ed anzi, per differenziare le gemme fruttifere, VUOLE un clima simile a Cuneo, Trento, la Germania , la Polonia, che ne sono difatti i maggiori produttori mondiali.

                            Guardatene ben più d'uno, di siti, ancor meglio se di professionisti, perchè sennò sono palanche !
                            Ultima modifica di Potionkhinson; 24/01/2010, 11:45. Motivo: il regolamento vieta di inserire post consecutivi nell'arco di 24 ore (utilizza la funzione "Modifica Messaggio").
                            CIAO

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                            • #74
                              Oh... bene... dicevi pero' che per fare un'analisi corretta del terreno bisogna scavare in profondita' e prendere dei campioni e farli analizzare.
                              Questo purtroppo non puo' avvenire prima di fine febbraio se va bene, o marzo inoltrato se va male. Il ghiaccio presente sul terreno sfida (e vince la lotta) della nostra trivella...
                              Direi che le premesse ci sono che il terreno sia "teoricamente" predisposto, visto che ho molta materia prima e pure gratis per correggere l'acidita'.

                              Z.

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                              • #75
                                Post n. 49 , parte finale " relativamente al Ph " , per campionare il terreno;
                                in ogni caso è bene fare le analisi il prima possibile tempo permettendo
                                CIAO

                                Commenta


                                • #76
                                  Ok, va bene mi hai convinto: quando vieni a trovarmi prendi su la trivella e fai tu ok? eheheheh!!

                                  Z.

                                  Commenta


                                  • #77
                                    Ma la trivella è manuale o da trattore ?

                                    Perchè ho una Selvatici mod. 40 da vendere...

                                    Tornando ora agli scopi per cui è nato il forum, e non al mio lucro ,
                                    approfitto per continuare a rispondere a Denis Faller, che da un pò non sentiamo, con considerazioni sugli errori di inizio coltivazione evitabili.

                                    Vedo che , generalmente , gli utenti sono attratti più dai mirtilli e dai lamponi, a meno dai ribes e dalle more, che fanno comunque parte a pieno titolo dei " frutti di bosco " . Per la mia circoscritta esperienza invito a non sottovalutare il Rovo, ( Rubus ulmifolius ) , che dà buone rese di produzione con ridotta manutenzione e ottima adattabilità pedoclimatica in praticamente ogni zona d'Italia ; e a tutto ciò somma ridotti trattamenti fitosanitari e minima lotta ai parassiti - d'altra parte sono parenti di uno dei peggiori nemici del contadino !

                                    Contrariamente a come si opera per le altre piante, con queste bisogna lottare non per favorire, ma per contenere la vigoria , ed errori tipici sono l'eccesso di concimazione , ancor peggio se azotata, la troppo ridotta distanza di impianto , la troppo ritardata esecuzione della potatura verde , la mancata sistematica legatura dei tralci fruttiferi ai fili del filare , il pensare che " tanto è così rustica che non gli dò nemmeno il verderame " .
                                    Bisogna stare anche attenti a tagliare l'erba col filo vicino alle ceppaie , perchè una volta spellato, il tralcio mal rimargina la ferita e l'anno dopo ciò si riflette sulla produzione o addirittura muore. Queste cultivar " inermi " , cioè senza spine , sono molto più delicate dei rovi selvatici
                                    CIAO

                                    Commenta


                                    • #78
                                      Ho una trivella a mano, a motore a spoppio, della JD. Ho dovuto piantare i pali dei recinti e me la son dovuta prendere....

                                      Perche' si preferisce i mirtilli ad altri piccoli frutti??? beh... risposta semplice: SONO I PIU' BUONI!!
                                      Per il mio palato l'uva spina ha un sapore troppo acido, il ribes da solo dice poco (e' molto bello e decorativo..) il lampone va bene ma e' delicato, le fragole.. beh son fragole!
                                      Insomma, coltivare mirtilli e' una passione anche per il palato!
                                      Vi sono sembrata un po di parte?


                                      Z.

                                      Commenta


                                      • #79
                                        Al contrario , Zaira , la tua imparzialità è cristallina...

                                        Però volevo anche dare indicazioni non solo per una coltivazione di autoconsumo o quasi, ma anche per chi vuole avviare una mini-produzione che sia come un test delle proprie capacità e di quelle del terreno ; per valutare se poi ingrandirsi o no.

                                        Quando si tratta di ottenere un reddito è bene evitare almeno le scelte kamikaze , come ad esempio l'uva spina : la richiesta di questo frutto , in Italia, contrariamente a tanti altri Paesi , è bassissima , salvo l'esistenza di oasi felici che non conosco. In tal caso , segnalatemele.

                                        Anche per i ribes non ho ancora visto gente picchiarsi per averli , ma le possibilità di vendita sono migliori. Inoltre il ribes , particolarmente quello rosso , se lasciato maturare a dovere , quasi perde il gusto aspro in favore di uno più agrodolce e zuccherino ; gusto al quale non siamo abituati per il fatto che vengono raccolti troppo acerbi per le note necessità di trasporto etc. ( come tutta la frutta raccolta al grado di maturazione commerciale ). A volte a Luglio restano dei grappoletti sulla pianta non raccolti , e con 10-15 giorni di sovramaturazione sono invendibili, ma hanno un gusto...

                                        Le mie fragole sono interdette dal sentire le tue parole di sufficienza nei loro riguardi! E qui sono io di parte perchè la fragola è stato il mio primo amore agricolo, e, sentimenti a parte , rappresenta un'asse portante della mia azienda, come di penso tutte quelle che trattano piccoli frutti.

                                        La tua scaletta di preferenze rappresenta abbastanza la media italiana nell'acquisto dei frutti di bosco, ma le more ? me le snobbi così platealmente ? Tra l'altro , secondo me hanno uno dei migliori rapporti produzione-facilità di coltivazione-tempo impiegato che si possa trovare
                                        CIAO

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                                        • #80
                                          Delle fragole forse ho una leggera avversione perche' mio nonno ne piantava un centinaio di piante, non chiedermi quale tipo pero'.
                                          Ne producevano a kg e kg per 10-15 giorni e facevamo man bassa di fragole in tutti i modi. Quasi da averne la nausea. Forse pero' c'e' da dire che io sono abituata al gusto della frutta coltivata a casa, che la raccolgo dalla pianta e me la mangio in loco (tanto cio' che non uccide ingrassa) e non so "gustarmi" la differenza delle fragole comprate al supermercato "che san di poco" e magari hanno attraversato mille mari..
                                          Nell'orto del nonno (1000 mq) ci sono anche lamponi, lasciati selvatici a fianco del pollaio che anche loro hanno stessa "visione" delle fragole.
                                          Ovvio che non ho mai visto la produzione del nonno sotto un'ottica redditizia. In tal caso le cose si vedono da un'altro punto di vista.
                                          Sai a cosa poi sono ghiottissima e che forse molti non conoscono? Le more di Gelso. Qua nel basso lario, essendo zona di lavorazione della seta, si vedono ancora qualche filare sopravvissuto di piante di Gelso. Passandoci a cavallo si fanno certe mangiate! Ma di questa pianta ignoro ogni proprieta'..

                                          Altra riflessione da folle: avete presente quei distributori di latte freschissimo appena fuori dalle stalle di mungitura?
                                          Ebbene, oltre al latte ora si son messi a vendere anche dei formaggi, e gli yogurt... Perche' non aggiungerci anche delle confetture di produzione locale?
                                          Ebbene si, ieri sera ho mangiato peperoni.. e i peperoni, si sa, fanno fare strani sogni..


                                          Zaira.

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                                          • #81
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                                            Traggo spunto dalle tue riflessioni, Zaira, per ricordare :

                                            www.forum-macchine.it/showthread.php?t=11950

                                            e anche :





                                            secondo me il Gelso , stante la ridottissima quantità commercializzata e l'aspetto del frutto, sta meglio tra i piccoli frutti che tra ciliegi o peschi o fruttiferi in generale...

                                            Anche qui nelle 5 Terre, ci sono piante vecchissime di Gelso che piano piano vanno scomparendo...

                                            Se i Moderatori vogliono esprimersi riguardo dove includerli...
                                            CIAO

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                                            • #82
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                                              Nella scheda che hai riportato e' interessante anche la produzione, solo che una pianta di 90 anni, con un'ottima resa forse ne trarranno vantaggio i miei pro nipoti..
                                              Viaggio un po per la rete e vediamo cosa trovo sul gelso.

                                              Ciaoo!
                                              Z.

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                                              • #83
                                                rimaniamo sui binari

                                                Zaira, ora non guardarmi come un " bacchettone " dopo quanto leggerai...
                                                Prima di trovare il post cancellato o spostato, ricordiamoci il titolo di questo thread, perchè ce n'è uno apposito per la coltivazione del gelso, e forse anche uno per i distributori automatici ... di peperoni notturni !!

                                                Mi va benissimo di allargare la nostra visuale su quanto circonda o può circondare l'universo dei frutti di bosco, mantenendo però almeno un piede nel solco ( e mai espressione fu più appropriata ) del tema principale; questo anche per non disorientare chi ci legge.

                                                Queste poche righe non vogliono essere una critica, ma anzi un'esortazione a fare solo attenzione, prima di venire " sgridati " ; personalmente il tuo lasciar trasparire lati della personalità non fa altro che piacere, e " colora " l'intera discussione.
                                                Voglio credere d'esser stato compreso pienamente.
                                                CIAO

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                                                • #84
                                                  Ma certo che sei stato chiaro, anche se diplomaticamente bacchettone! Eheeh!
                                                  Si e' vero, scusatemi, tendo spesso a lasciarmi trasportare dall'entusiasmo di notti passate a rotolarmi a maledire i peperoni...
                                                  Se i moderatori vogliono far pulizia di post inutili e troppo "fantasiosi" facciano pure..
                                                  Una piccolissima lancia a mio favore: un forum e' comunque un'espressione di una persona fisica (il film Avatar non potrebbe essere piu' che d'accordo) che esprimono piu' pareri di un'argomento. Ok che non siamo al bar, che se non rimaniamo in tema si crea un vero caos, ma lasciar "correre fuori dal seminato" a volte si capisce meglio chi si ha dall'altra parte del monitor, e a volte crea un'ulteriore punto di riflessione..
                                                  Ok, donna avvisata.........

                                                  Ciaoo!

                                                  Z.

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                                                  • #85
                                                    Originalmente inviato da Zaira Visualizza messaggio
                                                    Ok, donna avvisata.........
                                                    ... hahahahahaha... e non lamentarti del k-esimo cazziatone ()
                                                    Invitandovi a restare in tema, vi comunico che (trascorse 24h) il presente post (sarà l'unico? ... ) sarà eliminato (memoria permettendo ).

                                                    Saluti e buona navigazione!

                                                    P.S.
                                                    fate i bravi....

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                                                    • #86
                                                      Va bene, va bene.... Uffa.. mi autocensuro da sola...

                                                      Z.

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                                                      • #87
                                                        Ciao
                                                        Ringrazio "Le Rivette" per la disponibilità.
                                                        Purtroppo non ho analizzato il terreno, ho comunque già alcuni filari di lamponi che danno un risulato più che soddisfacente ( per le mie esigenze ).
                                                        Il discorso relativo alle distanze tra i filari, era riferito a filari di specie diverse ( ti ringrazio comunque per il link). La mia idea è quella di mettere in una zona di circa 400-500mq, lamponi uniferi,rifiorenti,mirtilli,more e ribes. Mi chiedevo se tra un filare di mirtilli e uno di lamponi, per esempio, ci fossero dei problemi di vicinanza.
                                                        Per quello che riguarda la pacciamatura, sarei propenso ad utilizzarla solo per il mirtillo ed il ribes. Mi chiedevo se la concimazione deve essere localizzata in prossimità della pianta ( quindi il problema del telo ) oppure può essere fatto nell'interfila? Stesso discorso per l'apporto di aghi di pino ecc.
                                                        Mi scuso per la banalità delle domande, ma purtroppo io non ho grosse basi agronomiche.
                                                        Grazie

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                                                        • #88
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                                                          In fin dei conti, come già ho ricordato, la distanza tra i filari la fa il mezzo che vi utilizzi, dato che hai la possibilità di scegliere come fare un impianto nuovo. Tra di loro i frutti di bosco sono molto tolleranti, e nessuno " dà noia " agli altri dal punto di vista di malattie o parassiti; la grana è data semmai dall'eccessiva vigoria dell'apparato radicale dei lamponi, che colonizzano fin troppo bene il terreno circostante andando a " invadere " gli altri filari.

                                                          Naturalmente, come oramai sarà chiaro , il mirtillo è l'eccezione alla regola perchè vuole un terreno acido, per cui è meglio tenerli separati dal resto delle coltivazioni.

                                                          Riguardo le concimazioni e la pacciamatura :

                                                          - nelle zone dal clima rigido in inverno ( come Belluno, penso ) il freddo " vetrifica " la plastica, che si disintegra con un niente, perciò ti sconsiglio la pacciamatura, che esteticamente non è il massimo in particolar modo nelle mini-produzioni,

                                                          - sulla concimazione la differenza la fa l'età dell'impianto : quando sono piccole va localizzata vicino alle radici, quando sono mature in piena produzione ( 6° / 7° anno ) si può considerare che tutto il terreno sia ormai esplorato dalle radici e quindi va concimato tutto. Le fasi intermedie di crescita sono intuitivamente comprensibili.

                                                          Tranquillo Denis, nessuno nasce " imparato " , e le banalità iniziali non sono altro che le basi della futura esperienza
                                                          Ultima modifica di le rivette; 25/01/2010, 17:28.
                                                          CIAO

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                                                          • #89
                                                            Avro' modo di charirmi le idee domenica prossima.. ma non riesco a star zitta..
                                                            Dunque, la distanza dai filari la fa la larghezza della macchina.. Quindi la domanda sorge spontanea... Che macchina? Serve arare tra i filari? No, non credo senno' ciao radice.. Forse serve passarci con il trattore e rimorchio? Questa credo sia si una domanda molto banale!!

                                                            Z.

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                                                            • #90
                                                              della meccanizzazione nei frutti di bosco

                                                              Ormai sono " costretto " ad un sopralluogo in quel dell' Intelvi...

                                                              La distanza la fa il trattore che già possiedi, naturalmente considerando l'attrezzo più largo che adoperi; ad ogni modo per queste coltivazioni posso sbilanciarmi a dire che un trattore non è del tutto necessario, al limite basta un generoso motocoltivatore.
                                                              Cosa bisogna considerare per decidere se il trattore serve oppure no ? La superficie coltivata : per 1000 m2 puoi anche lavorare con un motocoltivatore e a mano, quando superi i 4000 m2 un trattorino da 25 - 30 CV diventa obbligatorio.

                                                              Le lavorazioni del terreno sono minime , ed in funzione del clima :
                                                              - se la zona è fresca ed irrigabile anche d'estate, basta trinciare l'erba ,
                                                              - se c'è carenza idrica si può fresare o vangare l'interfilare .

                                                              Passare col rimorchio può servire al limite per portare ammendanti al terreno, altrimenti si fa tutto a mano con carriola o motocarriola, raccolta compresa ; arare è , come dici tu, inutile, impossibile e dannoso.
                                                              Tieni conto , per avere un'idea del dimensionamento di mezzi e attrezzi, che mettendo i filari a 2,50 mt. di distanza, una volta cresciute le piante ti rimarrà a disposizione una striscia libera di passaggio di 1,50 mt. , e di conseguenza tieni la trincia o la fresa al massimo larghe 1,40 mt.

                                                              Quello che serve VERAMENTE coi frutti di bosco è tanta manodopera !!!
                                                              CIAO

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