Originalmente inviato da antosia
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avversità si vuole agire e senza sapere se tale avversità è o no una
minaccia per la coltura??
Ricordo che le uniche azioni preventive per una buona gestione
agronomica del noccioleto sono esclusivamente: zolfo, letame, ed
eventualmente verderame.
Per le altre avvrsità è impensabile, sotto più punti di vista, non per
ultimo quello economico, di improvvisare un trattamento senza aver
individuato e monitorato l'avversità.
Ricordo inoltre che prima di effettuare un trattamento e soprattutto
prima di considerarsi esperti e dare ERRATI CONSIGLI di verificare
l'idoneità e applicabilità dei principi attivi. All' endosulfan è
stato REVOCATO , ed è stato concesso (purtroppo) in via
eccezionalmente, per la seconda (ed ULTIMA) volta, l’uso in deroga
dalla comunità europea, per la corilicultura italiana, in un periodo
limitato dell'anno.
Dico purtroppo, non solo per le devastanti controindicazioni che ha
l'endosulfan, ma anche perchè questo rallenta la sviluppo (ed
eclusivamente amplia i ricavi delle aziende produttrici) di nuovi
fitosanitari aventi minori impatti e pari efficacia...
Inoltre se uno non conosce le avversità tipiche del periodo, significa
che oltre a leggere un pò di letteratura della corilicultura, è agli
inizi della coltura, e quindi in assenza di raccolto, non è necessario
intervenire contro la presunta cimice...
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