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Nocciolo: raccolta e commercializzazione

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  • Cari produttori, un'altro passo è stato fatto. In data odierna una delegazione della Coldiretti è stata ricevuta al ministero dell'agricoltura. A tale incontro erano presenti rappresentanti di Viterbo, Avellino e Cuneo. Per esplicito invito della stessa coldiretti erano presenti a questo incontro anche due membri del comitato spontaneo. I membri del comitato, hanno potuto in modo esaustivo spiegare la problematica generale, e consegnare la relazione iniziale letta all'assemblea del 28/07/2008.
    Abbiamo inoltre avuto la certezza, che le nostre preoccupazioni, sono avvertite con la stessa intensita in campania e in piemonte.
    Al termine dell'incontro è stato diramato da parte della coldiretti il seguente comunicato stampa:

    La pregiata nocciola “made in Italy” rischia di scomparire. E’ incerto l’avvio della prossima campagna a causa del clima di incertezza sulle previsioni di produzione della Turchia, che rappresenta circa il 70% della produzione mondiale, e che espone i nostri produttori a seri rischi di speculazione sui prezzi. E’ quanto rileva la Coldiretti che ha espresso le sue preoccupazioni al Ministero delle Politiche agricole nel corso di un incontro al quale hanno partecipato rappresentanti delle Federazioni Provinciali di Avellino, Cuneo e Viterbo, i cui territori rappresentano oltre il 65% dell’intera offerta corilicola nazionale.
    Il settore delle nocciole – evidenzia la Coldiretti in un dossier consegnato al Mipaaf - risente di una serie di gravi problemi, congiunturali e strutturali, tra i quali l’aumento generalizzato dei costi di produzione, in particolare del gasolio e dei fitofarmaci, la sleale concorrenza dei Paesi terzi, agevolati da minori costi, vincoli e controlli inadeguati, specie quelli fitosanitari, la frammentazione dell’offerta, il debole potere contrattuale dei produttori e la scarsa incisività delle Organizzazioni dei produttori nella commercializzazione delle nocciole.
    Occorre quindi – rileva la Coldiretti - una strategia di ampio respiro per il settore, la cui coltivazione è quasi sempre localizzata in aree marginali, dove non esistono alternative colturali. Nell’immediato, occorre attivare un osservatorio permanente sulle nocciole, per monitorare la situazione di mercato e il meccanismo di formazione dei prezzi, per evitare un “cartello” tra operatori commerciali a danno dei produttori e rafforzare i controlli qualitativi e fitosanitari alle frontiere, affinché le nocciole importate rispettino le stesse norme imposte dall’Unione Europea. Ma è anche necessario – precisa la Coldiretti - un impegno presso la Commissione per impedire le modifiche richieste dalla Turchia di aumentare i limiti massimi di aflatossine sulla frutta in guscio importata nell’UE, che metterebbe a serio rischio la salute dei consumatori.
    Infine – conclude la Coldiretti – occorre difendere le norme di commercializzazione per le nocciole fresche, che la Commissione vorrebbe abrogare, prevedere l’indicazione obbligatoria dell’origine per tutti i prodotti trasformati, nocciole comprese, per una corretta informazione al consumatore, rendendo così possibile di effettuare acquisti consapevoli ed esercitare una pressione politica sul Governo turco, anche attraverso incontri bilaterali con il Governo italiano, allo scopo di migliorare le condizioni dell’offerta sul mercato internazionale, cercando di contemperare gli interessi reciproci dei due principali Paesi produttori mondiali di nocciole.

    Sicuri che apprezzerete ancora una volta lo sforzo che facciamo a tenervi informati costantemente vi saluto e alla prossima puntata.

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    • x tutti (max 75)

      Egr. Sig. mi fa piacere apprendere dell'interesse della Coldiretti di AV. VT. CN, però se non ricordo male sono proprio queste province che hanno sbandierato una campagna pubblicitaria di un super raccolto in Turchia e in Italia facendo pubblicare articoli su giornali, che hanno prodotto un effetto negativo pscologico su vari mercati nazionali (ALBA-VITERBO-AVELLINO). Ora mi rendo conto che hanno tutto l'interesse a muoversi, forse per recuperare la loro assenza del passato. Comunque oggi il prezzo delle nocciole verrà deciso dal Governo Turco e sarà altissimo MAX basta solo allinearsi, personalmento lo pubblicherò sul forum e inviterò tutti i partecipaqnti a leggerlo direttamente dal sito. Mi raccomando oggi siete una forza con la Vostra identità non perdete questo riferimento, lasciate stare le categorie che in questo momento Vi tendono una mano, poichè nel passato erano latitanti. Seguite il percorso Regionale- Provinciale, e il coordinamento con le altre Regioni produttive, ma lasciate fuori le Ass. di categoria.

      Antonio Tortora

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      • x tutti(tortora)

        In linea di principio, posso essere d'accordo con quello che dice Tortora. Una forza nuova, svincolata dalle vecchie logiche delle associazioni dei produttori e di categoria, può essere una spina nel fianco di chiunque perchè mal controllabile. Per ora però il nostro intento, è quello di far conoscere la nostra posizione e le nostre richieste, alle istituzioni. Riuscire ad arrivare al Mipaf, per noi sarebbe stato non impossibile, ma sicuramente più difficoltoso. Siccome i tempi sono stretti, con il raccolto alle porte, abbiamo pensato machiavellicamente, di approfittare di questa opportunità. Quello su cui vi invito a riflettere, è il fatto che la Coldiretti abbia voluto dare voce ad un gruppo (come spiegato al ministero), spontaneo e che non ha una identità giuridica. Stessa cosa l'ha fatta la regione Lazio, invitando il Comitato al tavolo tecnico di oggi. Questo è il sintomo, che quando ci si organizza ed il numero e la compatezza sono evidenti, non bisogna aver paura di avere delle etichette, perche la nostra unica etichetta è quella di lavoratori della terra. Poi che sia più facile riuscire a farsi aprire delle porte da Caio o Sempronio, a noi non deve interessare, l'importante che in quelle porte passiamo anche noi.

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        • A VT c'è il comitato ma perche' non fanno la stessa cosa i produttori di CN e AV?
          In effetti mi sembra che i produttori si identificavano completamente al pensiero espresso dal comitato invece avevano dubbi su posizioni precostituite della coldiretti anche se noto che quest'ultima si sta allineando alla posizione del comitato spontaneo di produttori.
          Si insomma meglio avere un supercomitato nazionale dato dall'espressione dei tre comitati provinciali dei principali distretti agricoli di produzione. Che ne pensate produttori di AV e CN???


          Ciao

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          • Originalmente inviato da Zlatan Visualizza messaggio
            Visto che, dal tono, sembra che la cosa possa farti piacere, ti risponderò. Ovviamente, non si è in grado di definire una data esatta. Comunque, l'evento dovrebbe verificarsi molto ma molto prima di quanto potrebbe farmi piacere che fosse.
            Soddisfatto ?
            P.S. Non ho capito cosa c'entra con il mercato delle nocciole.
            Ciao
            Zlatan
            no non lo dicevo perché sono contento che muori ma così per sdrammatizzare

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            • AGRICOLTURA: NOCCIOLE, VALENTINI CHIEDE SOSTEGNO AL SETTORE
              ROMA - Un tavolo ad hoc per la contrattazione di filiera, un Osservatorio sul prezzo, l'analisi accurata del comparto sia a livello nazionale che internazionale. Sono queste le misure individuate questa mattina dal Tavolo sulla nocciola, presieduto dall'assessore regionale all'agricoltura Daniela Valentini e che prevedono anche il potenziamento del conferimento del prodotto alla Monti Cimini Spa, una richiesta di incontro con il Ministro Zaia e la volonta' di porre la questione in seno alla Conferenza Stato-Regioni.

              ''Il territorio - sottolinea la Valentini - puo' gia' vantarsi del Distretto agroalimentare e della Monti Cimini Spa, una presenza importante per fare in modo che sul territorio ci siano piu' soggetti ad accogliere il prodotto''. ''Rispetto ai 5mila quintali dello scorso anno - prosegue l'assessore - lo stabilimento e' arrivato ad averne 8mila. Cio' significa che sta crescendo la fiducia che i produttori hanno nella struttura''.

              Sulla formazione del prezzo la Regione interverra' anche con la proposta di legge sulla contrattazione di filiera e - conclude la Valentini - grazie ai fondi del Programma di Sviluppo Rurale, gli imprenditori del viterbese si sono gia' attivati presentando 35 manifestazioni di interesse per avviare progetti integrati''.
              07/08/2008 16:58

              © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati

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              • Scusate il ritardo, ma come tutti voi anche io ero impegnato a mangiar polvere e a prendere frascate in faccia.
                L' incontro del 7 agosto che si è tenuto alla regione Lazio, ci ha stupiti favorevolmente per alcuni aspetti e negativamente per altri.
                Un plauso va sicuramente all'assessore Valentini, che con veemenza ha zittito i rappresentanti delle OP, considerandoli il male del settore nocciole. Sicuramente apprezzabile l'intenzione della regione di presentare un disegno di legge di filiera. Con tale strumento si dovrebbe riuscire a far sedere attorno ad un tavolo, gli agricoltori, i commercianti e i rappresentanti dell'industria, per determinare un prezzo ad inizio campagna. Prezzo che ovviamente dovrà soddisfare tutti gli attori.
                Altro provvedimento in agenda dell'assessorato, e la conferenza Stato-Regione sul settore della regione, cercando di intavolare un discorso costruttivo con il Ministro Zaia. (Ministro che ormai oggi avrà già ricevuto il resoconto, che il comitato ha consegnato al ministero nell'incontro del 6 Agosto).
                Note dolenti arrivano come sempre dalle OP. OP che hanno difeso l'operato dei commercianti, e che allontanano qualsiasi sospetto di speculazioni, dando come unici indiaziati dei prezzi bassi, l'euro ed il mercato.
                Hanno avuto anche la faccia tosta di negare, che l'assofrutti indica un prezzo indicativo del mercato, dicendo che siamo fuori dal mondo.
                A voi le riflessioni.
                Sicuri che una battaglia è stata vinta con l'appoggio unanime a noi del comitato da parte della Valentini, siamo anche consapevoli che la "guerra" è ancora lunga.
                Come sempre vigileremo affinchè le parole non rimangano nell'aria, ma che siano supportate dai fatti.
                UN saluto e un buon ferragosto a tutti.

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                • x tutti (max 75)

                  Vedo che i risultati cominciano a venir fuori, sono contento che l'Assessore D. Valentini abbia preso una netta posizione, nel rispetto dei ruoli. Riguardo all'Assofrutti ha la responsabilità di aver fatto lo specchietto per le allodole sulla Vs. zona, infatti tutti gli operatori indicavano il prezzo dell'associazione per svolgere le contrattazioni, inoltre non ha mai dato informazioni agli associati di quello che succedeva a livello internazionale con i prezzi e la disparità di trattamento è venuta fuori proprio il 28.07.08. Pensate che nei mercati in Campania/Piemonte i commercianti di piazza trattavano con i prezzi indicati da Stelliferi, quindi a Viterbo bastava seguire L'Assofrutti e negli altri mercati bastava seguire le indicazioni di Stell.... e il prezzo diventava un gioco da ragazzi in tutta Italia. Nel rispetto della concorrenza credo che sia opportuno far crescere altre realtà, che sulla Vs. zona sono presenti, ho sentito parlare di una Monte Cimini spa. Egr. produttori non tutti i mali vengono per nuocere.

                  x Max 75 volevo farti notare che la TMO ha messo in vendita 24 mila ton di nocciole raccolto 2006 e chiede un prezzo altissimo, come vedi l'annata non è un problema, questo perchè il raccolto nocciole 2008 in Turchia come in Italia è scarso (altro che 800-900mila ton) e le condizioni del mercato nocciole 2008-09 verranno dettate solo ed esclusivamente dal Governo basta seguirle e i produttori potranno avere un prezzo adeguato.

                  Antonio Tortora

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                  • Raccolta nocciole

                    possiedo un piccolo noccioleto (2 ha) si 5 anni d'eta con sesto d'impianto 6x5 in pianura completamente trattorabile e mi sto apprestando alla raccolta. Fino all'anno scorso l'ho eseguita manualmente data la ridotta produzione, quest'anno avrei l'intenzione di meccanizzare la raccolta, ho pero dei problemi...ho trinciato il fondo 1 sett fa, qualche giorno fa sono cadute le prime nocciole e quindi sono impossibilitato nel ritrinciare il fondo...prevedo che l'erba al momento della raccolta sara alta circa 5-7 cm, che consigli mi date per la raccolta? sono di canelli in provincia di asti (piemonte) vi ringrazio in anticipo per le dritte ciao a tutti!

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                    • Nocciole: economia a rischio, scende la domanda.
                      Di Admin (del 05/08/2008 @ 12:44:03, in agricoltura, linkato 22 volte)

                      Poca lungimiranza e sfruttamento esasperato potrebbero essere le causa di una crisi annunciata della nocciole. In questi giorni c'è un intenso movimento sulla produzione delle nocciole, c'è preoccupazione per il futuro, si costituiscono tavole rotonde per discutere gli interventi, ma alla base c'è un tentativo di voltare pagina senza affrontare le cause che hanno dato il via ad una crisi economica che potrebbe durare nel tempo non solo a Caprarola ma nel mondo.
                      L’incontro bilaterale tra Unione Europea e Turchia sul mercato delle nocciole si è tenuto quest’anno a Reus, una zona a forte vocazione corilicola della Spagna.
                      Si tratta di un appuntamento importante per il comparto, organizzato dalla Commissione Europea con gli operatori del settore per cercare di evitare le gravi crisi di mercato che hanno caratterizzato il settore fino alla prima metà degli anni ’90; in questo contesto, la Turchia è un interlocutore fondamentale, essendo il più forte produttore ed esportatore mondiale di nocciole.
                      Alla riunione hanno partecipato rappresentanti della D.G. Agricoltura e D.G. Sanità della Commissione Europea; da parte europea sono intervenuti rappresentanti della produzione del Copa-Cogeca di Italia, Spagna e Francia, i tre principali Paesi produttori (Coldiretti era l’unica organizzazione italiana presente, il che testimonia l’interesse delle altre Organizzazioni verso questo settore!), dell’industria dolciaria aderente a Caobisco e del commercio associata a Frucom; da parte turca, invece, erano presenti i massimi dirigenti dei Ministeri del Commercio estero, del Tesoro, dell’Agricoltura e dell’Industria, nonché rappresentanti del commercio privato, quali Tmo, Fiskobirlik, Unione degli Esportatori del Mar Nero e di Istanbul. Il problema maggiore, difficile da gestire, è probabilmente dovuto all'eccessiva produzione e soprattutto alle nuove e in costante crescita piantagioni nei paesi in cui i costi di produzione sono nettamente inferiori a quelli italiani. Ma questo lo si sapeva già ed era un allarme intrascurabile.
                      Tuttavia nulla di concreto si è fatto in questi anni per migliorare la produzione, perseguire un prodotto di qualità, una identificazione geografica così come in altre zone italiane come Giffoni e Piemonte dove sulla nocciola si imperniano nuove economie e nuovi indotti. Senza poi considerare il rischio Turchia che ad oggi è il maggior produttore mondiale con il 70% pari a circa 600 mila tonnellate, mentre l'Italia produce il 14%.
                      Di questo abbiamo già parlato tempo fa in questo Blog e dai dati emergeva veramente il timore verso il mercato turco che ogni anno immagazzina migliaia di tonnellate di nocciole, pronte per essere immesse sul mercato internazionale con una ripercussione economica inimmaginabile: uno stoccaggio di 330 mila tonnellate, pari a poco meno della metà della produzione mondiale 2007, il cui utilizzo non è ancora ben chiaro.
                      Se non è sufficiente questo a tenere il fiato sospeso, allora passiamo alla previsione della produzione 2008 che vede un incremento del 20/25 % che potrebbe far saltare la produzione turca a 850 mila tonnellate.
                      Inoltre la Coldiretti ha sottolineato il fallimento del programma di riconversione delle superfici investite a nocciole, sul quale in passato il governo turco si era impegnato a fronte dei notevoli finanziamenti ricevuti dalla Banca Mondiale per sostenere la riforma della propria agricoltura.
                      E non finisce qui... Per il 2008, la domanda mondiale è inferiore all'offerta, probabilmente per le nuove produzioni in altri paesi non per ultimo la Romania dove molti caprolatti hanno investito per incrementare la produzione senza rendersi conto che un aumento eccessivo porterebbe, appunto, ad una diminuzione della domanda con il conseguente crollo dei prezzi.

                      Cosa fare quindi?
                      Ecco che pullulano le tavole rotonde, gli incontri per far fronte alla crisi della nocciola.
                      Coincide con il periodo il 7°Congresso internazionale sul nocciolo svoltosi a Viterbo dal 23 al 27 giugno,
                      Il 28 luglio a Vignanello, ma soprattutto il tavolo regionale indetto per il 7 agosto dall'Assessore della Regione Lazio Daniele Valentini.
                      Gli altri cosa fanno?
                      Intanto a Giffoni, fin dal 2004, si è costituita la Città della Nocciola, Associazione nazionale delle Città della nocciola.
                      Ne fanno parte quei paesi e quelle città produttrici di nocciole le cui comunità sono dedite alla coltivazione, alla lavorazione o alla commercializzazione del prodotto con denominazione di origine.
                      All'associazione possono legarsi anche quei comuni che conservano la storia, la tradizione o la cultura del frutto. Memoria e ambiente trovano in questa nuova formula di valorizzazione, l'opportunità per favorire un turismo eco-compatibile e bilanciato nella prospettiva della crescita e della riscoperta gastronomica, medica, estetica delle proprietà della nocciola.
                      Sono oltre 800 le città italiane coinvolte nella produzione di nocciole, ma non tutte le aree interessate hanno ricevuto riconoscimenti di qualità. Solo i comuni del Piemonte e della Campania, due Igp, hanno intrapreso questo percorso.
                      Ciò che distingue i territori che hanno scelto di diventare città della nocciola, è la consapevolezza che la propria identità culturale proviene da questo frutto, che la storia della gente dei luoghi della nocciola ne è stata storicamente condizionata, sia nell’ottica delle dinamiche del lavoro che dell’emancipazione e della trasformazione delle relazioni sociali ed economiche.
                      Tutte motivazioni che trasformano luoghi semplici e a volte ancora sconosciuti in perfette unità sensoriali con un effetto imprevisto di amplificarne una fisicità tattile, storico-culturale, e turistica.
                      L'Associazione si propone di
                      intraprendere progetti di tutela della nocciola attraverso politiche di sviluppo eco-compatibile della corilicoltura, difesa delle tipicità, dell’autenticità e della qualità del frutto
                      di affrontare piani di marketing e di divulgazione delle conoscenze legate al frutto, perché ciò costituisca una valorizzazione delle risorse naturali ed economiche delle aree interessate a questa coltivazione.
                      a diventare anche un’opportunità per l’emancipazione del turismo enogastronomico e naturale
                      Stimolare gli enti locali, nella promozione e difesa delle risorse paesaggistiche, ambientali, culturali,
                      Effettuare una mappatura delle aree geografiche in cui è presente la nocciola, approfondendo studi sulla diffusione del frutto in Europa e nel mondo Ideare e coordinare manifestazioni promozionali sulla nocciola italiana
                      Organizzare tavoli di incontro adeguati con gli enti associati, istituzioni pubbliche e private Realizzare carte turistiche, guide, percorsi didattici (rivolti a scuole, gruppi di lavoro, escursionisti), percorsi gastronomici, eventi fieristici nazionali e internazionali, attività editoriali (pubblicazioni, manuali, opuscoli illustrativi, video-documentari).
                      Lavorare all'individuazione, al riconoscimento e alla promozione di marchi d'origine protetta Favorire l'attività commerciale Stringere patti o gemellaggi con enti ed organizzazioni di carattere internazionale.

                      Cosa dire? Che a favore di un comparto agricolo ed economico così importante non è stato fatto nulla negli ultimi 20 anni e che forse la volontà è proprio quella di mantenere un territorio dormiente, senza pretese, senza interesse, senza progetti né ambizioni perché l'agricoltore deve pensare alla sua produzione.
                      E se "la Crisi" dovesse veramente farsi sentire?
                      Nessun problema: potrebbero arrivar a pioggia milioni di euro per sostenere il "mancato guadagno" e tenere a bada gli agricoltori; si ma per quanto tempo ancora?

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                      • una soluzione sarebbe istituire dei diritti di reimpianto (almeno comunitari) per poter evitare il proliferare di nuovi impianti...come per i vigneti insomma. Per piacere rispondete al mio problema di raccolta...ciau!

                        Commenta


                        • La Valentini sembra determinata nel trovare una soluzione. Sponsorizza anche la spa nata con fondi regionali ma perche' allora non proseguire con forza su questa strada nel senso che non potra' mai essere la TMO ma qualcosa a livello regionale si potra' pur fare come il ritiro di merce anche dalle altre OP per poi proporle sul mercato a prezzi d'asta prestabiliti.
                          Attenzione a fare il muro contro muro con l'assofrutti che rappresenta il mondo caprolatto e quindi il cuore della produzione, e' chiaro che ci sono dei nei ma e' altrettanto importante coinvolgerli e far capire che cosi' non si puo' andare avanti e trovare INSIEME una soluzione che soddisfi tutto il settore. Non e' impossibile cominciamo con mettere intorno ad un tavolo tutte le OP (sopratutto l'assofrutti) e cercare dei punti di convergenza.

                          Ciao

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                          • possiedo un piccolo noccioleto (2 ha) si 5 anni d'eta con sesto d'impianto 6x5 in pianura completamente trattorabile e mi sto apprestando alla raccolta. Fino all'anno scorso l'ho eseguita manualmente data la ridotta produzione, quest'anno avrei l'intenzione di meccanizzare la raccolta, ho pero dei problemi...ho trinciato il fondo 1 sett fa, qualche giorno fa sono cadute le prime nocciole e quindi sono impossibilitato nel ritrinciare il fondo...prevedo che l'erba al momento della raccolta sara alta circa 5-7 cm, che consigli mi date per la raccolta? sono di canelli in provincia di asti (piemonte) vi ringrazio in anticipo per le dritte ciao a tutti!





                            Mi spiace davvero che questo forum abbia preso un taglio esclusivamente commerciale-finanziario e che snobbi le richieste agricole, le domande di chi la terra la deve COLTIVARE, "RACCOLTA e commercializzazione"...Dove devo andare per avere consigli sulla RACCOLTA, su un forum meno elittario? Vi ringrazio comunque...

                            Commenta


                            • Originalmente inviato da frawinning Visualizza messaggio
                              possiedo un piccolo noccioleto (2 ha) si 5 anni d'eta con sesto d'impianto 6x5 in pianura completamente trattorabile e mi sto apprestando alla raccolta. Fino all'anno scorso l'ho eseguita manualmente data la ridotta produzione, quest'anno avrei l'intenzione di meccanizzare la raccolta, ho pero dei problemi...ho trinciato il fondo 1 sett fa, qualche giorno fa sono cadute le prime nocciole e quindi sono impossibilitato nel ritrinciare il fondo...prevedo che l'erba al momento della raccolta sara alta circa 5-7 cm, che consigli mi date per la raccolta? sono di canelli in provincia di asti (piemonte) vi ringrazio in anticipo per le dritte ciao a tutti!





                              Mi spiace davvero che questo forum abbia preso un taglio esclusivamente commerciale-finanziario e che snobbi le richieste agricole, le domande di chi la terra la deve COLTIVARE, "RACCOLTA e commercializzazione"...Dove devo andare per avere consigli sulla RACCOLTA, su un forum meno elittario? Vi ringrazio comunque...
                              Hai ragione tu, abbiamo preso ad occuparci di cose più grandi di noi, poi, nel frattempo, trinciamo... e, dunque finiamo col tralasciare le richieste di aiuto "tecnico". In effetti, l'accusa di elitarismo puoi lanciarla solo addosso a pochi (tra cui il sottoscritto); la gran parte di chi è nel forum sta con i piedi per terra e sa cosa consigliarti. Se non lo ha ancora fatto, credo, è perché per noi produttori è un momentaccio, anche dal punto di vista dei lavori da fare, non solo per le preoccupazioni sul prezzo. Comunque, nel mio piccolo, provo a darti un'idea o due. 1) - Diserba (al momento giusto) con una macchinetta a spalla di quelle a batteria. Per una superficie di 2 ettari non dovresti avere problemi insormontabili. 2) - Soffia via (con un soffiatore a spalla) le nocciole cadute da una fila si e da una fila no. Nella fila che resta pulita puoi passare col trattore per: a) - diserbare entrambre le file (quella vuota e quella piena; b) - trinciare la fila vuota, ri-soffiare la nocciole nella fila trinciata e trinciare quell'altra. Attenzione, sia con l'opzione 1) che con la 2-a), finirai col gettare diserbante sul prodotto. Questo è molto scorretto. Con la 2-b) sembrerai scemo ma farai le cose in regola.
                              Aspetta un altro paio di giorni e vedrai che qualcuno più bravo di me ti saprà dare qualche consiglio migliore.
                              Ciao e scusaci tutti: siamo solo un branco di caproni che, in questi giorni se ne va a prendere frascate sul muso e bocconate di polvere in mezzo ai nocchieti.
                              Zlatan

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                              • Ti ringrazio Zlatan...chiedo scusa se sono stato troppo impulsivo

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                                • Dopo qualche giorno di ferie, trinciatura e recinti elettrici per cinghiali, eccomi di nuovo quà.
                                  Per frawinning: io non avrei nulla da aggiungere a quello che ti ha consigliato Zlatan se non un in bocca al lupo.
                                  Per il resto del forum, complimenti per aver smosso le acque circa il problema dei prezzi.
                                  Non sono, però, riuscito a trovare le stime ufficiali turche.
                                  Mentre non si ha ancora nessuna notizia circa un possibile ritiro dal mercato di quantitativi di nocciole turche.
                                  Questi credo siano i due punti da tenere sotto osservazione da qui in avanti.
                                  Se qualcuno ha notizie certe (ufficiali) ce le dia pure.
                                  Inizia a cascare qualche nocchia, peccato che sotto, ad aspettarla, ci sia il cinghiale a bocca aperta.
                                  Comunque produzione come da previsioni di qualche mese fà.

                                  Saluti
                                  ________
                                  Nocchio
                                  Saluti
                                  _________
                                  Nocchio

                                  Commenta


                                  • Viterbo - Crisi nel settore a causa della concorrenza Turchia
                                    Nocciole, sarà un altro anno nero
                                    19 agosto 2008 - ore 16,40

                                    - Centotrenta euro al quintale. Questo il prezzo che quest'anno i commercianti offrono per acquistare le nocciole della Tuscia. Un prezzo basso, addirittura più basso dello scorso anno, che fa gridare alla crisi.
                                    La quotazione così bassa sarebbe giustificata dalla grossa quantità di nocciole che la Turchia sta immettendo nel mercato. Circo 900mila tonnellate.

                                    Crisi soprattutto per la zona dei Cimini, dove di nocciolicultura vivono molte famiglie. Il raccolto di quest'anno inoltre non sarà ottimo. Dato inizialmente per abbondante, a causa della siccità e delle alte temperatura, è diventato quasi scarso.

                                    Il danno arrecato dalla Turchia non si abbatte solo sulla Tuscia ma anche su altri paesi europei come la Spagna. Per questo tutti chiedono l'intervento dell'autorità per regolatore l'immissione delle nocciole turche sul mercato.



                                    fonte.TusciaWeb



                                    Saluti

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                                    • x tutti

                                      Egr. Produttori,

                                      apprendo con dispiacere che anche il raccolto non è positivo sulle Vs. zone, in Campania hanno raccolto le Nocciole Lunghe Napoli e la resa per ettaro oscilla dai 8 ai 12 qli. mentre per la Tonde Camponiche è un disastro, Giffoni scarso, Mortarelle anche. Il Risultato effettivo del raccolto, smentisce gli articoli pubblicati sui giornali italiani dalle varie Associazioni.

                                      Turchia il raccolto 2008 è scarso, ma per il passato i giornali hanno pubblicato notizie di un super raccolto, forte di queste notizie i commercianti cercano di approfittare e fare qualche affare.

                                      Saluti
                                      Antonio Tortora

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                                      • Nell'articolo di Tusciaweb si parla di 130 euro a q.le e non e' citato l'autore.

                                        Ora inviterei il comitato a scrivere a tusciaweb per conoscere l'autore e a contattare anche il prefetto per indagare, anche i presidenti delle varie associazioni dovrebbero fare altrettanto.
                                        Queste sono notizie che possono turbare il mercato, ci sono 10.000 imprese nella Tuscia che possono subire un danno dalla diffusione di false informazioni.

                                        Ciao

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                                        • Egr. Produttori
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                                          Articolo pubblicato il 31.07.08

                                          Nell’assemblea tenutasi lo scorso lunedì, presso il teatro comunale di Vignanello, che ha avuto come unico tema dominante il problema del crollo del prezzo delle nocciole, l’intervento del dottor Antonio Tortora ha scatenato un vespaio di polemiche. Qualcuno vocifera, addirittura, che sia stato minacciato per le affermazioni rese in pubblico. Chi era presente all’incontro è pronto a scommettere che le parole del consulente di mercato campano non abbiano offeso nessuno. Antonio Tortora, su invito del comitato promotore dell’assemblea, si è limitato ad esporre dei dati pubblicati dal governo turco lo scorso maggio. Dati, peraltro, commissionati dal quel governo per avere una stima scientifica del quantitativo prodotto nella stagione a venire. Il resoconto dettagliato, avallato dall’organo di controllo di quel Paese, sugli effetti della desertificazione, nelle regioni a maggior produzione di nocciole, dimostrerebbe che il prodotto turco si ridurrà ad un quarto del suo potenziale. Il dottor Tortora non ha esposto nessun dogma. Ma allora perché dà così fastidio quanto lui ha affermato? Il consulente di mercato argomenta in modo pacato: "Occorre che la parte pubblica comprenda le difficoltà dei produttori di nocciole, la cui attività è quasi sempre localizzata in aree marginali, spesso montane e collinari, dove non esistono alternative colturali e sono già a rischio per il dissesto idro-geologico, l'erosione e l'abbandono. I problemi sollevati dai produttori di nocciole: l'aumento dei costi di produzione, del gasolio e dei fitofarmaci, la riduzione dei prodotti fitosanitari disponibili per il trattamento dei noccioleti, rendono sempre più difficile e oneroso il contrasto delle principali malattie, che ostacolano il rispetto degli standard di qualità richiesti dall'industria e dal mercato e determinano applicazioni di scarti e riduzioni di prezzo. Tutto ciò favorisce la concorrenza dei Paesi terzi, che non hanno gli stessi vincoli sull'utilizzo degli agro farmaci, imposti nell'Unione europea.” Una nocciola turca sgusciata varietà Giresun, la migliore qualità turca, vale sul mercato europeo euro 6,50/Kg, mentre una nocciola di produzione laziale vale meno della metà. La spiegazione di questa svalutazione del prezzo è dovuta, principalmente, al frazionamento della produzione: la moltitudine dei produttori crea una debolezza maggiore quando si deve affrontare la vendita, poiché il potere contrattuale diminuisce, con conseguenze di facile intuizione. La principale di esse è l’imposizione dei prezzi da parte dei pochi compratori, i quali sono pronti a stabilire accordi comuni, per favorire le grosse Aziende consumatrici. il frazionamento della produzione è accompagnato da mercati di piazza gestiti da mediatori senza scrupoli, i quali sono pronti a riportare qualsiasi notizia pur di mantenere i loro spazi di mercato e favorire i loro acquirenti. Mercati dove, tra l'altro, le trattative si svolgono con usi e consuetudini arcaici. La Turchia, è la chiara dimostrazione di come uno stato possa salvaguardare un suo prodotto, specialmente là dove risulta esserne il maggior esportatore. Infatti quel governo, con la sua politica, ha permesso il controllo e l’aumento dei prezzi, garantendo al produttore un reddito certo; ha offerto quel riferimento politico ed economico che ogni produttore agricolo vorrebbe avere dallo stato.
                                          Antonio Tortora conclude con un augurio: “Quello che auspico in tutta sincerità in Italia, non potendo avere interventi statali, è un mercato dove il produttore e l’industria trovino un giusto accordo attraverso un interlocutore che, facendo riferimento ai dati della produzione mondiale delle nocciole, stabilisca il prezzo del prodotto, garantendo tutti le parti in causa: produttori-sgusciatori-industria.”

                                          Terzo A. Clementi

                                          P-s- Mi hanno inviato quest'articolo, è stato pubblicato sulla Vs. zona, esporsi in prima persona per portare una corretta informazione, a volte (come in questo caso) crea contrasti con operatori della filiera, il risultato è di facile comprensione.

                                          Saluti
                                          Antonio Tortora
                                          Ultima modifica di tortora; 21/08/2008, 00:52. Motivo: integrazione

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                                          • Certo 150.000 manifestanti nel 2006 ad Ordu e' una cosa mostruosa per noi! Infatti poi e' proprio dal 2006 che la TMO (governo) interviene, ma era stato gia' detto da Tortora questo particolare importante.

                                            Per la produzione c'è una notevole differenza tra 650.000 e 900.000 ton. Sai se la TMO assorbe la meta' della produzione e' un conto se ne assorbe solo un terzo e' proprio un'altra storia.
                                            Ho dato uno sguardo a fisko e non c'è ancora nessun dato ufficiale sui prezzi del raccolto 2008 pagati ai produttori. Li' gia' sono iniziate le operazioni di raccolta.
                                            Una cosa e' "confortante" la TMO si prepara ad immagazzinare ulteriore prodotto perche' sta mettendo in piedi una rete di magazzini prefabbricati!

                                            Ciao

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                                            • Sig. Produttori,

                                              circa un mese fa, in Italia chi doveva raccontare la cosa giusta sui raccolti poteva essere la Coldiretti che aveva stimato una produzione superiore del 25 %, oggi questo dato dato è diventato la barzelletta dei produttori poichè il raccolto italiano è meno del 50%.
                                              Adesso mi domando se le associazioni di categoria hanno preso questo palo, perchè i produttori devono credere al super raccolto in Turchia, quando hanno avuto un clima avverso per le nocciole, mi domando ancora perchè la Tmo ha promosso un asta mettendo in vendita nocciole del 2006 per una quantità di 24 mila ton, sicuramente non per farsi ridere addosso. Amici produttori tutti stanno aspettando il prezzo del Governo, allora Vi chiedo, in caso che il prezzo sia alto in Turchia, in Italia chi Vi garantisce il giusto adeguamento? (forse la Coldiretti) che non hanno avuto nemmeno il buon senso di scrivere un articolo sul raccolto italiano per dire che hanno preso lucciole per lanterne, oppure le Associazioni e le Coop. che non aspettano altro che immagazzinare le Vs. nocciole per poi passarle ai soliti compratori. Mi domando ancora se invece il prezzo in Turchia dovrebbe essere basso (Impossibile) chi Vi obbliga a vendere o a conferire il prodotto per la vendita che non coprirebbe nemmeno il costo di produzione?
                                              Vi invito ancora una volta ad essere uniti poichè in Turchia il Sig. Erdogan sta per annunciare il prezzo delle Nocciole e una sua dichiarazione di ieri è stata "il prezzo delle nocciole sarà alto come non mai nella Storia delle nocciole in Turchia "

                                              Gözler Erdoğan’ a çevrildi

                                              20.08.2008 20:19:32

                                              Fiskobirlik Yönetim Kurulu üyesi Mustafa Çam, Erdoğan ve FKB Başkanı Bayraktar’ın yaptığı görüşmeyi değerlendirerek konuyla ilgili bir açıklama yapmayacaklarını. Fiyatı Erdoğan’ın açıklaması üzerine duyumlar aldıklarını fiyatında 6 YTL olabileceğini söyledi


                                              22 Ağustos Cuma günü Trabzon’a gelecek olan Başbakan Recep Tayyip Erdoğan’ın Havalimanında yada Rize’de fındık fiyatını açıklayabileceği belirtilirken, Fiyatın Erdoğan tarafından açıklanacak olması ‘İyi fiyat gelecek söylentileriyle’ piyasada sevindirici bulundu.

                                              Antonio Tortora

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                                              • Ti ringrazio Zlatan, la tua fila ed è sicuramente più comprensibile. Vorrei rimarcare la mia scarsa conoscenza di inglese e francese, ma la totale ignoranza nei confronti delle lingua Turca( tra l'altro non è neanche compresa nelle lingue del traduttore che uso di solito). Infatti nel messaggio di Tortora (che condivido e ringrazio per l'impegno ) io decifro solo i numeri.
                                                P.S. :Sono proprio i numeri che servono e che faranno la differenza !!

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                                                • Originalmente inviato da Spazio Visualizza messaggio
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                                                  Per la produzione c'è una notevole differenza tra 650.000 e 900.000 ton. Sai se la TMO assorbe la meta' della produzione e' un conto se ne assorbe solo un terzo e' proprio un'altra storia.
                                                  Ho dato uno sguardo a fisko e non c'è ancora nessun dato ufficiale sui prezzi del raccolto 2008 pagati ai produttori. Li' gia' sono iniziate le operazioni di raccolta.
                                                  Una cosa e' "confortante" la TMO si prepara ad immagazzinare ulteriore prodotto perche' sta mettendo in piedi una rete di magazzini prefabbricati!

                                                  Ciao
                                                  Beh, mi stanno bene le tue considerazioni ma consentimi una precisazione. Il Governo turco faceva la stessa politica di intervento anche prima delle manifestazioni oceaniche del 2006. Solo che non si avvaleva di TMO ma di Fiskobirlik. E' storia ! (Se rileggi l'articolo sul Todays Zaman, vi trovi la conferma; ma non ce n'è neppure bisogno: questa è una cosa che sanno tutti).
                                                  Riguardo a quello che succederà in Turchia, torno a ripetere che ci interessa sapere qale sarà la produzione e quanta ne ritirerà TMO. Il prezzo di intervento è veramente l'ultima cosa che possa interessare i produttori italiani. Rileggiti i passaggi: "... Di conseguenza, il TMO acquisterà i prodotti a prezzi superiori ai prezzi del mercato in modo da sovvenzionare i produttori di nocciole."
                                                  e: "...Tuttavia, se sarà in grado di vendere a prezzi inferiori, le perdite che subirà saranno assorbite dal Ministero del Tesoro." Anche questo fa parte della storia della nocciolicoltura. E' sempre stato così. Chi nega questo aspetto, conosciuto da tutti gli operatori del settore, o non è del settore oppure è in malafede. Ma io non credo proprio che qualcuno arriverà al paradosso di negare fatti che sono talmente consolidati da essere ormai automatici per gli operatori.</O
                                                  <OScusa la lunghezza</O
                                                  <OZlatan

                                                  Commenta


                                                  • Zlatan si lo so infatti io seguivo Fisko prima, ho letto da qualche parte che il governo non ha piu' foraggiato Fisko e ha scelto di utilizzare un altro passo con la TMO.
                                                    Per il resto del tuo discorso concordi con me che allora i turchi sostenendo i prezzi non sono i nemici da combattere?
                                                    Allora perche' la coldiretti se la prende con i Turchi? Questo atteggiamento e' piu' che sospetto!

                                                    C'è molta confusione in questo momento e i dati non escono... boh attendiamo "impazienti".

                                                    Ciao

                                                    Commenta


                                                    • Originalmente inviato da Spazio Visualizza messaggio
                                                      Zlatan si lo so infatti io seguivo Fisko prima, ho letto da qualche parte che il governo non ha piu' foraggiato Fisko e ha scelto di utilizzare un altro passo con la TMO.
                                                      Per il resto del tuo discorso concordi con me che allora i turchi sostenendo i prezzi non sono i nemici da combattere?
                                                      Allora perche' la coldiretti se la prende con i Turchi? Questo atteggiamento e' piu' che sospetto!

                                                      C'è molta confusione in questo momento e i dati non escono... boh attendiamo "impazienti".

                                                      Ciao
                                                      Non mi pare proprio che i nemici siano i produttori turchi. D'altra parte, se il loro Governo li aiuta a tirare avanti, cosa dovrebbero fare? Rifiutare il "Prezzo politico"? Prendersela con i produttori turchi sarebbe come fare la guerra fra poveri. D'altro canto, a noi europei non danno un aiuto forfettario ? Lasciamo perdere se è congruo o meno, questa è un'altra faccenda e potremmo parlarne in un'altra puntata. I produttori europei sono "aiutati" dall'aiuto "forfettario", quelli turchi sono aiutati con un prezzo elevato che è quasi sempre più alto di quello che poi prima Fiskobirlik e adesso TMO ricavano dalla vendita. Sono, se ci pensi bene, due misure completamente differenti che, però, hanno un denominatore comune: i produttori di nocciole sono sostenuti a spese della finanza pubblica. Ripeto, non parliamo della congruità. Riguardo alle politiche governative (turche), invece, qualcosa da ridire ci sarebbbe. La cosa più importante è che ritirare 2/300.000 tonn dal mercato dovrebbe significare che quelle nocciole, poi, non tornano sul mercato all'improvviso (è successo, in passato, ed ha rovinato campagne di commercializzazione che stavano procedendo tranquille). Io non sono un amico di Coldiretti, però devo dire che non sbaglia, ad esempio, quando rimprovera le autorità turche di essere venute meno ad impegni assunti nei confronti della UE a proposito delle nocciole. I turchi hanno avuto fior di sovvenzioni per finanziare i produttori delle pianure della Turchia occidentale affinché smettessero di impiantare noccioleti e tornassero alle colture ortive. Il territorio è estremamente vocato a tali colture ma i contadini hanno fatto finta di non capire e la corsa ad impiantare noccioleti è solo rallentata (di poco). Con questo accordo, finanziamenti compresi, UE e Turchia si ripromettevano di ridurre la produzione turca di 100.000 tonn. Hai visto con quali risultati? I soldi li hanno presi e la produzione aumenta (e quando non aumenta è solo a causa di avversità contingenti).
                                                      Allora, stiamo qui a farci prendere per il c.lo? Abbiamo costi di produzione 7 volte maggiori che in Turchia, come facciamo a competere? L'aiuto "forfettario" compensa solo in minima parte la differenza di costi di produzione.
                                                      Sto andando per le lunghe ma sono un po' inc...zato. Io sono contento se un contadino turco prende 7/8 euro al chilo, non sono mica invidioso! E poi, tanto, glieli dà il suo Paese ! Quello che mi rode è che io non riesco a raggiungere neppure la soglia di sopravvivenza ma, sia chiaro, la colpa non è certo dei contadini turchi. Chiediamoci un po' tutti: cosa faremmo se il governo italiano, tramite un organismo para-statale (ricordi la vecchia AIMA ?) ci pagasse le nocciole il doppio del loro valore commerciale ?
                                                      La soluzione? Regalami una sfera di cristallo ed io ti faccio ricco.
                                                      Intanto, però,
                                                      1)-La UE dovrebbe esigere dalla Turchia la riduzione delle superfici, come da accordi.
                                                      2)-La UE dovrebbe esigere che la Turchia si impegni a distogliere dal mercato extra-nazionale la merce che ritira.
                                                      Solo in questo modo si può equilibrare l'offerta e, di conseguenza, i prezzi.
                                                      Credo che in questo momento, nel forum, stiamo dando la caccia a streghe che sono solo in parte responsabili dei nostri problemi.
                                                      Ne riparliamo ?
                                                      Ciao
                                                      Zlatan

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                                                      • salve, sono un piccolo produttore di nocciole giffoni nel parco dei monti picentini(SA) e seguo il forum con molta attenzione da circa due anni.
                                                        x il dott. Tortora Antonio
                                                        alla luce delle ultime problematiche inerenti la commercializzazione della nocciola anche qui è stato convocato un incontro pubblico che si terrà a Gaiano (frazione del comune di Fisciano -SA) in occasione della sagra della nocciola , il giorno 26 agosto ore 18 .
                                                        Sarà presente anche l'assessore regionale Cozzolino.
                                                        Sarei molto lieto della sua presenza.
                                                        Se interessato può rispondere tramite il forum.

                                                        SALUTI

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                                                        • Zlatan il tuo ultimo intervento e' interessante.

                                                          picentino: bene anche li' qualcosa si muove... teneteci informati sugli sviluppi e' importante fare fronte comune.


                                                          Ciao

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                                                          • x picentino

                                                            Grazie per l'invito, ci sarò

                                                            Antonio Tortora

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                                                            • salute a voi

                                                              Gentilissimi eccomi di nuovo qui tra voi.
                                                              non sono scomparso ma ho preferito lavorare in silenzio e tentare di "capirci" qualcosa.
                                                              nelle premesse
                                                              antonio tortora devi essere più moderato nelle tue "uscite".
                                                              scusami la confidenza.
                                                              non puoi vedere il male dapertutto.
                                                              e sopratutto senza prova contraria definire le persone poco competenti oppure in mala fede.
                                                              e ti prego di rispettare di più gli altri.
                                                              le tue capacità di monitorare il mercato delle nocciole mondiale, dato che riesci ad estrapolare informazioni, e penso che molti ti ringrazieranno per la tua volontà di volerne condividere oltre a penso fornirle ai tuoi clienti industriali, dagli scenari economici turchi, non puoi immaginare quanto siano utili.
                                                              conoscendo bene il mondo delle associazioni professionali agricole, avendone fatto parte come dirigente,giustifico il fatto che solo fonti ufficiali possono essere citate.
                                                              se i turchi in spagna hanno dichiarato tot tonnellate di prodotto non si può riferire altro.
                                                              se poi quei dati sono "da interpretare" allora poi ci si arrabbia con le istituzioni e ti posso assicurare che le "bandiere con le vanghe gialle" sanno farsi sentire.
                                                              l'errore di aver comunicato delle cifre approssimative, deriva dalla poca accortezza di una persona che ha agito in modo "poco professionale e dilettante " che ha improvvisato ma a scrivere quanto hai fatto tu ti prego di riflettere.
                                                              con tranquillità ti invito di conttare il tuo conterraneo dott coppola della coldiretti, con il quale penso potrai dialogare in modo profiquo.
                                                              quanto fanno le organizzazioni molto spesso non è evidente come dovrebbe essere ma i risultati si vedono quotidianamente in quanto la normazione per le imprese agricole negli ultimi anni è stata stravolta, io penso in meglio.
                                                              io fino a qualche settimana fà io dialogavo con esponenti economici turchi importanti con traquillità. i rapporti si sono più che raffreddati allorquanto gli ho chiesto ma quante nocciole avete ??
                                                              segnale penso di elevata tensione nella loro nazione.
                                                              inchiodare la turchia per il non rispetto degli impegni, come anche zlatan ne discuteva, sarà da settembre uno degli impegni della diplomazia ufficiale italiana, così come risollecitare i controlli sanitari alle frontiere.
                                                              ma voi avete contezza di quanto rappresenta il settore nocciole italiano rispetto alla bilancia commerciale import\ export comunitario.
                                                              le associazioni... argomento solo viterbese dato la assenza in campania.
                                                              bene queste strutture da statuto hanno degli organi sovrani che sono le assemblee... criticare dall'esterno... e facile.
                                                              se tanto sono cattive, serve del padrone... secondo qualcuno..... , il male oscuro.... , allora chi ne è socio e quindi dovrebbe lamentarsi dell'attegiamento dei cda... lo faccia presente nelle assemblee .
                                                              basta cercare il male ovunque.
                                                              dovranno modificare la loro politica commerciale §? lo dicano i loro soci nelle loro assemblee... e non solo qui sul forum oppure fuori i bar dei monti cimmini...
                                                              E siamo seri .----------- il prezzo di ritiro di tmo o di fisko non è quello che il mercato offre.... vero antonio ????
                                                              oppure tu sai di aziende che comprano sul mercato nazionale turcho al prezzo di tmo ?
                                                              e dato le tue conoscenze sai pure quale "umore" regna tra i tuoi, non so se ancora colleghi dato che non sgusci più, turchi in merito.
                                                              Spazio... coldiretti contro i turchi ? sospetto.... ???
                                                              dai... non diamo caccia alle streghe.
                                                              loro producono più di noi, hanno un mercato interno che è falsato, ci fanno concorrenza con dei prezzi di produzione per noi degli anni 70....
                                                              pensiamo a cose serie..
                                                              ad ordu nei giorni della protesta c'ero anche io. in quanto in vacanza studio corilicola... e non immaginate il casino,,, vi era di tutto.... anche persone che avendo perso tutto a causa della aviaria... si erano trasferiti in quella regione sperando di tranne qualcosa dalla vendita delle nocciole raccolte nei boschi.
                                                              la realtà turca bisogna vederla de visu per poterla almeno immaginare di cosa si tratta.
                                                              poi l'articolo di giornale pieno di frase fatte e pietose...
                                                              ma secondo voi la filiera commerciale guadagna lavorando un prodotto "ricco" con un margine percentuale oppure lavorare maggiore prodotto per avere alla fine lo stesso importo di fatturato ma con spese maggiori.
                                                              sulla stima italiana, le cifre che circolavano ad inizio luglio erano lusinghiere poi il clima e patologie da approfondire hanno "abbattuto" la produzione.su alcuni areali è una tragedia.
                                                              sò che regione campania e piemonte stanno aspettanto notizie più certe per poter ragionare seriamente, senza proporre cose fantasiose...
                                                              ma vi siete dimenticati il rafforzamento del euro sulla lira turca e sul dollaro ?
                                                              colli cimmini spa ?
                                                              qualcuno sa come ha lavorato i primi anni ?=
                                                              come ha chiuso i bilanci ?
                                                              sono in attesa di vostre info.
                                                              nelle conclusioni ..... io gradirei dialogare...

                                                              p.s.
                                                              dai primi campioni che ho avuto modo di saggiare.... in italia la cimice ha di nuovo .. fatto danni...
                                                              ahinoi.

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