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Coltivazione frutti di bosco: more, lamponi, mirtilli...

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  • #91
    Ah ecco, quindi non mi ero fatta un'idea sbagliata..
    Nel mio caso l'acqua non e' affatto un problema. Siamo letteralmente su una sorgente.
    Al caso e' l'erba che gli animali non possono deliberatamente accorciare, quindi si fa di falce. Ma a tal proposito se tra le file dissemino cortecce di abete (materia prima facilmente recuperabile e low cost) l'erba non crescera' cosi' facilmente?
    Dai che da lunedi' prossimo divento anche io una maghetta del mirtillo!


    Z.

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    • #92
      Originalmente inviato da Zaira Visualizza messaggio
      Ma a tal proposito se tra le file dissemino cortecce di abete (materia prima facilmente recuperabile e low cost) l'erba non crescera' cosi' facilmente?


      Z.
      Buttaci del sale grosso che fai prima!!!!
      Maghetta del mirtillo, ahahahah!!! Buona questa!!!! Poi il primo vasetto di marmellata lo voglio assaggiare eh!
      Scherzi a parte spero tu riesca nei tuoi intenti, poi il commercio del prodotto lo facciamo direttamente su Facebook, ciao Zaira!
      http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096

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      • #93
        La pratica agronomica suggerita dal Signore in armatura gladiatoria consente l'immediato controllo delle malerbe, coniugato ad un razionale utilizzo della forza-lavoro aziendale...

        Avrei scritto qualsiasi cosa, pur di quotare la firma di Nico-Terex...

        Vabbè, metterò un minimo di serietà in questo :
        TERMINOLOGIA
        - Tra le fila, indica lo spazio vuoto tra i filari, ed è detto anche interfila

        - Sulla fila, significa sullo stesso asse delle piante, lungo la linea formata dalle piante

        Se tu, Zaira, dissemini corteccia di abete tra le fila, la butti praticamente via, se la metti a mò di cunetta lungo le fila, crei una pacciamatura utile

        Per una migliore idea di coltivazione di mirtilli, e mi rivolgo a Denis e Zaira, ma non solo :



        per i lamponi, e le dimensioni aziendali che giustifichino gli investimenti in macchinari, questo bellissimo video :



        la potaura e legatura a 6.00 , si riferiscono ad una variante dell' allevamento " a fasci " ( senza voler fare riferimenti politici ) , tipologia utilizzata per aumentare al massimo il n° di piante per Ha, in uso esclusivamente nelle grandi produzioni ( maggiori di 1 Ha )
        Ultima modifica di le rivette; 26/01/2010, 22:52. Motivo: maggiori info
        CIAO

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        • #94
          Nico, sei simpatico come una pallina di letame appena schiacciata!!
          OHH!! io sono una giovane inesperta agricoltrice.. Vogliamo misurarci su un "terreno" dove ti batto in 2 secondi netti...??!!

          Dai, scherzo, ok, il primo vasetto semmai lo asseggeranno i tuoi nipoti mi sa..

          Va bene Rivette. Mi autodemolisco, autocensuro.. Insomma, sparisco dalla circolazione, di cavolate ne ho scritte fin troppe. (ma io l'avevo detto che ero una neofita.. uffa!)

          Z.

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          • #95
            ?

            Cosa ho detto per farti reagire così?

            sulla firma non è certo rivolto ( solo ) a te, ma simpaticamente al gentil sesso ,

            sulle definizioni la mia è concisione per motivi di spazio e tempo, non certo durezza voluta...
            CIAO

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            • #96
              tranquillo LE RIVETTE, Zaira è una mattacchiona, non se l'è presa...
              http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096

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              • #97
                Grazie per le risposte "Le Rivette"
                Ne approfitto della disponibilità per farTi ancira qualche domanda.
                Il Tuo ragionamento sul deperimento del telo pacciamante non fa una piega, sinceramente non ci avevo pensato.
                Per i lamponi, sul filare che ho già, riesco ad ottenere buoni risultati con il trinciaerba abbinato al motocoltivatore,ma per il ribes ed il mirtillo la vedo più complicata data la superfice libera tra pianta e pianta.
                In passato ho provato con uno strato di circa 10 cm di segatura, ma i risultati sono stati scarsi. La paglia non l'ho valutata in quanto ho l'impressione che il vento possa rendere vano il lavoro.
                Se puoi, ci dai qualche indicazione sulle strutture di sostegno?
                Mi spiego meglio, su alcuni testi che ho letto sulla coltivazione del lampone, si parla di mettere dei pali con altezza fuori terra di 2mt. Su tali pali stendere almeno due fili a 0,8m e 1,4m e legare le piante a ventaglio.
                Su altre pubblicazioni, si parla invecie di creare dei contenimenti, con due fili paralleli posti sempre a 0,8m e 1,4m.
                Quale delle due soluzioni è preferibile?
                Ciao
                Grazie

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                • #98
                  Troppo gentile, Denis

                  Per liberare dalle erbacce i filari di mirtilli e ribes non ti resta che da farlo a mano, tanto più che tra una pianta e l'altra c'è stesa la manichetta di irrigazione ( di solito ) , col decespugliatore rischi di rovinarla e di spellare le piante ,

                  Per la segatura stai attento alla essenza da cui proviene : se è di conifere acidifica il terreno, e serve solo per i mirtilli ; per avere effetto pacciamante deve comunque essere uno strato spesso almeno 25-30 cm. e non toccare il colletto delle piante , che marcirebbe altrimenti.

                  Per le palificazioni e strutture dei filari è proprio come hai detto tu , solo che le due metodologie non vanno scelte, ma unite :io metto i pali 2 mt. fuori terra, distanti 5 mt. uno dall'altro ; ci sono 3 fili a 0.80 , 1.40 e 1.90 mt. da terra che corrono lungo i pali , e due filari di contenimento laterale paralleli a 0.80 e 1.40 mt. di altezza e larghi circa 1.00 mt. , spazio entro il quale vanno ad inserirsi i nuovi polloni .
                  Dove passi col trattore deve essere sempre libero.
                  P. s. : ma tu hai la manichetta forata per irrigare , o no ?
                  Ultima modifica di le rivette; 26/01/2010, 21:52. Motivo: P. s.
                  CIAO

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                  • #99
                    Avevo promesso di tacere, ma ho una domanda intelligente da fare: cosa usate per la palificazione? io per fare i recinti elettrici dei cavalli ho preso dei super pali da vigna, alti 2.5 metri, con un'anima di ferro, e rivestiti in plastica con tante tacchette per infilarci il filo.
                    Ciao,
                    Z.

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                    • della palificazione

                      Ciao Zaira,
                      vuoi aprire il nuovo thread " Palificazione dei recinti elettrici per cavalli " dentro il " coltivazione dei frutti di bosco " ???...
                      Poi lamentati se approvo Nico-Terex !!!

                      Per i pali dei filari ho fatto cosi :
                      - diametro medio alla base ( una volta piantato ) 18-20 cm.
                      - altezza fuori terra 2.70 mt.
                      - scortecciati subito dopo il taglio, bruciati per i 60 cm che andranno sottoterra ( il che significa che al taglio nel bosco vanno fatti lunghi 3.30 mt. ) e affogati nel cemento e sassi dentro la loro buca, distanziati di 5 mt. uno dall'altro.
                      - ho usato solo castagni

                      Una avvertenza :
                      può essere sufficiente , dopo la scortecciatura , o bruciare la punta o usare il cemento ( o il bitume ) , ma secondo me farle entrambe è meglio per la durata ed il cemento fa da ulteriore stabilizzatore.
                      é importante che l'anello di cemento sia sempre pulito , non coperto di pacciamatura, ed all'aria, in modo da lasciare la base del palo più asciutta possibile.
                      CIAO

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                      • Se continui cosi' domenica ti faccio mangiare dai cavalli!!
                        Uffa, poteva essere utile a qualcuno l'idea dei pali da vigna!! Vabbe', era meglio che stavo zitta....

                        Z.

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                        • O Zaira !

                          tu mi dici che quei pali vanno bene per i recinti elettrici dei cavalli , ma per reggere il peso di un filare di more o lamponi ? o il vento ? Comunque anche secondo me potrebbero andare bene , riesci a mettere qualche bella foto dettagliata ?
                          CIAO

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                          • Originalmente inviato da le rivette Visualizza messaggio
                            tu mi dici che quei pali vanno bene per i recinti elettrici dei cavalli , ma per reggere il peso di un filare di more o lamponi ? o il vento ? Comunque anche secondo me potrebbero andare bene , riesci a mettere qualche bella foto dettagliata ?
                            Va a finire che domenica quando la vai a trovare, gliela fai tu la palizzata di supporto per i filari...
                            http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096

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                            • Proprio perchè sei tu , Zaira , sono 30 Euro l'ora, naturalmente iva esclusa...

                              Aggiungo , per chi voglia stare un pò a leggere,

                              Agronotizie è la rivista online per l'agricoltura di Image Line con la newsletter settimanale dedicata a tecnica, economia e innovazione.


                              un articolo completo che richiede tempo
                              Ultima modifica di Potionkhinson; 27/01/2010, 19:13. Motivo: il regolamento vieta di inserire post consecutivi nell'arco di 24 ore (utilizza la funzione "Modifica Messaggio").
                              CIAO

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                              • Vediamo un po, forse se ne e' parlato anche qua sul forum. Sono pali da vigna, prodotti dalla Palolite. (adesso mi bannano perche' ho fatto nomi commerciali..)

                                Per quello che devo fare io, e per il costo vantaggioso rispetto ai recinti tradizionali per cavalli, vanno super bene!
                                Dategli un'occhiata!

                                Z.

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                                • Ciao Zaira,
                                  complimenti per la qualità grafica del sito delle foto dei pali,
                                  c'è pure un bel 605 C Super che sfoggia possenza...

                                  <TABLE border=0 cellSpacing=0 cellPadding=0 width="100%" align=center height=100><TBODY><TR><TD bgColor=#fff4d5 vAlign=top rowSpan=2></TD></TR><TR><TD bgColor=#fff4d5 vAlign=top><TABLE border=0 cellSpacing=0 cellPadding=0 width=194 bgColor=#fff4d5 align=center height=0><TBODY><TR><TD vAlign=top><TABLE border=0 cellSpacing=0 cellPadding=0 width="100%" align=center><TBODY><TR><TD vAlign=top><LINK rel=Stylesheet href="/siti/sito_palolite/css/menu_secondario2.css"></TD></TR></TBODY></TABLE></TD></TR><TR height=5><TD vAlign=top></TD></TR><TR><TD vAlign=top><TABLE border=0 cellSpacing=0 cellPadding=0 width=194><TBODY><TR><TD width=5> </TD><TD> </TD></TR><TR height=7><TD vAlign=top colSpan=2></TD></TR></TBODY></TABLE></TD></TR></TBODY></TABLE></TD><TD bgColor=#fff4d5 vAlign=top><TABLE border=0 cellSpacing=0 cellPadding=0 width=544 bgColor=#fff4d5 align=left height=400><TBODY><TR><TD vAlign=top align=left><TABLE border=0 cellSpacing=0 cellPadding=0 width="100%"><TBODY><TR><TD class=testo_posizione>Sei in : GALLERIA FOTOGRAFICA</TD></TR><TR height=1><TD vAlign=top><HR color=#898989 SIZE=1></TD></TR></TBODY></TABLE></TD></TR><TR><TD vAlign=top><SCRIPT type=text/javascript src="/effetti_galleria/reflex.js"></SCRIPT><STYLE>.borderimage { border:5px solid #fff4d5;}</STYLE><SCRIPT language=JavaScript>function borderit(which,color){ if (document.all||document.getElementById) { which.style.borderColor=color; }}</SCRIPT><TABLE border=0 cellSpacing=0 cellPadding=0 width=544><TBODY><TR><TD></TD></TR><TR><TD class=testogn>piantapali</TD></TR><TR><TD></TD></TR><TR><TD align=middle></TD></TR></TBODY></TABLE></TD></TR></TBODY></TABLE></TD></TR></TBODY></TABLE>

                                  Potrebbero essere una valida soluzione questi pali , tieni conto che mirtilli e ribes vengono allevati a cespuglio nella coltivazione hobbistica , e non in forme a parete , perciò non necessitano di pali e filari come lamponi e more.
                                  CIAO

                                  Commenta


                                  • Beh, non e' detto che per farmi un po le ossa non inizi con lamponi e more. Quindi questi pali possono venirmi utili. Quando vieni a trovarmi li vedrai, sono davvero molto interessanti, ben fatti, abbastanza leggeri da essere maneggiati, resistenti ma flessibili. Un cavallo rotolando da una zona ghiacciata ne ha travolto un paio: si e' piegato, uscito dalla sua sede, ma non si e' spezzato e non ha creato danni alla bestiola.
                                    Per un utilizzo per cui sono nati credo sia una fantastica soluzione. Al contrario del leno, non marcisce!
                                    Z.

                                    Mi e' appena arrivato un libro che cercavo da tempo.
                                    Piccoli Frutti, di Edagricole di Giancarlo Bounous.
                                    Mi metto alla lettura, ma sembra molto interessante!

                                    Z.
                                    Ultima modifica di Potionkhinson; 27/01/2010, 19:14. Motivo: il regolamento vieta di inserire post consecutivi nell'arco di 24 ore (utilizza la funzione "Modifica Messaggio").

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                                    • Ciao

                                      Grazie "Le Rivette" per le precisazioni.
                                      A dire la verità ho qualche problema con l'irrigazione.
                                      La zona non risente di siccità estiva, è chiaro però che l'impianto d'irrigazione sarebbe necessario.
                                      Il mio problema è che ho solo una grossa cisterna e non ho la corrente elettrica se non quella di un gruppo elettrogeno. Devo quindi valutare come fare.

                                      Ritorno ancora sul discorso pacciamatura. Almeno all'inizio vorrei tentare con il telo intrecciato antialga (credo che si chiami così) io lo utilizzo per i fagioli con ottimi risultati, ci sono alcuni miei paesani che lo lasciano steso anche due anni consecutivi senza lamentare problemi di deperimento.

                                      Visto che sei così disponibile, hai voglia di darci indicazione sulle malattie più comuni e i trattamenti necessari?

                                      Grazie
                                      ciao

                                      Commenta


                                      • Per Zaira :
                                        è il miglior vademecum in circolazione.
                                        Quale edizione hai , 1996 o 2009 ?
                                        ( Cfr. : http://www.deastore.com/autore/giancarlo%20bounous.html )

                                        Per Denis :
                                        l'irrigazione nei piccoli frutti , anche in zone fresche , è fondamentale per avere una buona produzione; e tanto più in appezzamenti come il tuo, di circa 500 m2, che fatti con innaffiatoio o manichetta , richiedono molto tempo.
                                        Considera inoltre che , a mio modo di vedere, il momento migliore di irrigare è o la mattina prima che spunti il sole, o la sera quando scende sotto i monti; di conseguenza in entrambi i casi il tempo a tua disposizione è sempre poco.
                                        Inoltre, se come dici, sei intenzionato a mettere i teli antialga tipici delle serre dei vivai, questi durano molti anni ( al contrario dei teli da pacciamatura di plastica ) e ti impediscono di concimare vicino alle piante ; ragion per cui , tramite la fertirrigazione nelle manichette forate , riusciresti ad ovviare a tale problema.
                                        Ti consiglio vivamente di mettere su un qualunque tipo di irrigazione automatica, giri una valvola e, TAC! stai a guardare.

                                        Mi fermo qui e rimando ad un altro post la questione malattie , parassiti e trattamenti, per ragioni di lunghezza. Comunque tali avversità, per i frutti di bosco , in genere , sono poche e poco dannose se non trascurate.
                                        CIAO

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                                        • Ho la versione 2009! Bene, allora ho fatto un buon acquisto!
                                          Vedrete, ora di domenica le sapro' tutteee!!!



                                          Z.

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                                          • lotta ai parassiti e malattie dei f.d.b.

                                            Per risponderti, Denis , facciamo una breve carrellata sulle varie coltivazioni :

                                            - nei mirtilli giganti americani , proprio per il fatto di venire d'oltreoceano , il pericolo di parassiti animali è molto basso , perchè qui in Europa non ci sono insetti " specializzati " nello sfruttare tale pianta , inoltre l'avere le foglie leggermente coriacee li rende inappetibili . Lo stesso vale anche per le malattie, ma purtroppo sono segnalati casi di cancro del mirtillo nel nord Italia, sebbene molto circoscritti. Ai mirtilli non dò nessun trattamento , neppure verderame d'inverno.

                                            - I ribes sono anch'essi abbastanza rustici e resistenti, lo scolorirsi ed ingiallire delle foglie è spesso causato da carenze degli elementi del terreno più che da malattie.

                                            La vera piaga del ribes è la sua sesia, un infame insetto che, allo stadio di larva , fora il midollo dei rametti giovani partendo dall'alto e scendendo verso il colletto , e se non viene fermato in tempo porta al deperimento prima e morte poi della pianta.
                                            Tipico segnale della sua presenza è l'avvizzire dei rami fruttiferi proprio in coincidenza della maturazione , rami nei quali si trova la cavità creata dalla larva di sesia ; essi vanno tagliati finchè si trova nuovamente il legno pieno e sano e prontamente bruciati .
                                            Spesso si trova la suddetta larva nel bel mezzo della sua attività , intenta a prolungare la cavità letale per il ribes , in tal caso sfogate pure i vostri più bassi sadici istinti ...

                                            - Le more ed i lamponi sono simili per alcuni aspetti :

                                            ad entrambe le coltivazioni va effettuato un trattamento di rame alla caduta delle foglie ed un'altro alla ripresa vegetativa, ed ulteriori a seconda dell'andamento climatico stagionale ;
                                            un sintomo dell'insufficiente protezione rameica è anche , sulle more , la " bronzatura " , cioè l'intera pianta , frutti compresi , sono come coperti da una leggera patina color bronzo e invendibili.

                                            entrambe le coltivazioni soffrono di " galle " , dei rigonfiamenti del legno dei tralci nei quali si annidano le uova di parassiti , le parti colpite vanno tagliate sotto la galla ed eliminate. Se la galla è troppo bassa bisogna potare a zero quel tralcio. Generalmente la percentuale di piante colpite non è tale da giustificare interventi antiparassitari.

                                            Questi non sono di certo gli unici problemi che riguardano i frutti di bosco , ma quelli più frequenti che mi sono capitati.
                                            CIAO

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                                            • Ciao
                                              Grazie per le delucidazioni "Le Rivette"
                                              Sono contento che questi frutti siano soggetti a pochi trattamenti.
                                              Sempre in riferimento al fatto che sono un agricoltore inesperto, cosa intendi per trattamento di rame?
                                              Mi sembrava che il verderame non fosse più in commercio!
                                              Eventualmente, quali sono le dosi?

                                              Molte grazie per la disponibilità

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                                              • Ciao ,

                                                una precisazione , forse superflua :

                                                tutti i fruttiferi richiedono pochi trattamenti a patto che le loro condizioni ideali di crescita siano riprodotte ( cosa rara ) ; i frutti di bosco in particolare sono più " rustici " di altre piante proprio in virtù della stretta parentela che li lega al selvatico.
                                                Anche il fatto di non richiedere un portinnesto non fa altro che " semplificare " la vita del coltivatore.

                                                Ho chiamato genericamente " rame " il prodotto usato per contrastare , ed ancor meglio prevenire , le malattie che colpiscono i piccoli frutti per non fare nomi di Marchi fin troppo noti , ad ogni modo :
                                                uso Pasta Caffaro NC ( Non Colorata ) sui frutti di bosco , Pasta Caffaro Blu su tutti gli altri alberi da frutto , proprio perchè voglio vedere quando inizia a slavarsi ( consentiti in agicoltura biologica ) .
                                                Ho detto " rame " anche perchè il principio attivo di questi fungicidi è , senza tirar fuori formule chimiche , proprio rame metallo, ma in commercio esiste una gamma completa di liquidi o polveri analoghi di ogni marca ( per par condicio Bayer , Ingegnoli , etc. ) .

                                                Le dosi d'impiego sono sempre riportate in etichetta e dipendono dalla concentrazione di principio attivo all'interno del prodotto ; esagerare nel dosaggio è inutile e dannoso per gli insetti utili ( ad es. i fondamentali lombrichi ).

                                                Esistono poi prodotti chiamati " sistemici ", che penetrano nella pianta , ed hanno una persistenza ed efficacia prolungate nel tempo ; ovviamente NON fanno parte dei prodotti ammessi nel biologico.
                                                Ultima modifica di Alle; 02/02/2010, 11:38. Motivo: Eliminata faccina nel titolo
                                                CIAO

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                                                • Come vi avevo promesso, da ieri sono diventata la maga del mirtillo.. LE SO TUTTE! No, scherzo ovviamente, ma dopo l'incontro con Simone, che ha valutato la situazione del mio terreno e dintorni mi ha convinto a puntare ANCHE su altre colture...
                                                  Ma io testarda, voglio i miei mirtillini, e prima o poi, con amorevoli cure ci riusciro'.
                                                  E' stata una bellissima esperienza, che la rete avvicina sempre le persone e ci rende meno "soli" nel navigare alla ricerca della conoscenza.

                                                  Z.

                                                  Commenta


                                                  • Lasagne !

                                                    Colgo l'occasione per rendere pubblica l'arte di Zaira nello sfornare lasagne galattiche ...

                                                    ed anche per riportare 2 ( due ) riflessioni mie a seguito della gita in Val d'Intelvi :

                                                    tanti si " incapponiscono " nel voler coltivare mirtilli , sia pure senza ambizioni commerciali , e pure io sono d'accordo nel considerarli i più buoni tra i frutti di bosco , ma si sottovaluta il fattore Ph .
                                                    A costo di ripetermi , invito a eseguire un'analisi del terreno che , per una cifra compresa tra gli 80 ed i 100 Euro ( almeno dalle mie parti ) , fornisce ben di più che la mera conoscenza dell'acidità del terreno .

                                                    Sull'acquisto delle piante di mirtillo , a parer mio , conviene , per impianti di ridotte estensioni ( meno di 100 piante ) , scegliere piante già adulte , di 4-5 anni di età , e non giovani di 2-3 anni.
                                                    Innanzitutto quelle grandi si trovano dai comuni vivai a circa 8 Euro , mentre le piccole le vendono esclusivamente ( o quasi ) i vivai professionali a 4-4,50 Euro ; ma la differenza di prezzo è ampiamente ripagata dall'immediata entrata in produzione.

                                                    L'unico difetto è rappresentato da un più difficile attecchimento dei mirtilli adulti , cosa che una produzione mirata alla vendita non può permettersi , e che comporta la scelta , per impianti superiori alle 300 piante , di avvalersi delle piantine nei vasetti da 8-10 cm.
                                                    CIAO

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                                                    • Beh, le lasagne erano buone, effettivamente.
                                                      E' vero, abbiamo discusso di come dove, cosa e perche' farlo. Mi sono saltate fuori idee strampalate e domande (spero) non troppo stupide alle quali sempre ho avuto una risposta precisa e professionale.
                                                      Infatti ho deciso di rimandare la monocultura e iniziare pian piano prima con more e lamponi e intanto qualche decina di piantine di mirtilli. Abbiamo anche valutato le aree migliori per la mia futura produzione a discapito dello spazio per i cavalli.
                                                      Insomma, anche se non dovessi fare grandi produzioni, sara' un gran daffare.
                                                      Grazie Simone!

                                                      Z.

                                                      Commenta


                                                      • De' monocolture

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                                                        Questo pensiero è indirizzato soprattutto a chi è intenzionato a passare dalla figura del " semplice " hobbista ( per ben informato ed abile che sia ) a quella di produttore e venditore a livello professionale , sia pure di quantità limitate di frutta , per arrotondare lo stipendio con quella che prima era " solo " una passione personale.

                                                        Spesso , vedendo che una particolare pianta ha una riuscita eccellente nel nostro terreno , siamo tentati di moltiplicarne economicamente gli effetti , e da qui alla monocoltura il passo è breve usando la calcolatrice al posto dell'esperienza.
                                                        Quello che non si tiene , agli inizi , dovutamente in conto è quanto possa andare male una stagione e quanto nullo possa essere il raccolto.
                                                        Invece tutte le operazioni colturali dell'anno andranno fatte lo stesso , ed i costi ed il lavoro saranno uguali alle altre annate , rendendo il tutto molto frustrante.
                                                        Uno dei pochi modi di salvarsi è variegare la produzione ampliando il calendario al massimo , evitando , quando possibile , di fissarsi su di una sola produzione , come ho visto a volte fare nel forum.
                                                        ( ogni riferimento ai mirtilli è puramente casuale ).
                                                        CIAO

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                                                        • Come sei simpatico... ma non credere, ero gia' convinta alla diversificazione..
                                                          Ma mi sa che dall'ultima nevicata, e dalla prossima che sta arrivando, qua si fa lunga a lavorare terra e piantare piantine... ma quando la finisce sto invernooo???

                                                          Z.

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                                                          • Gallina che canta...

                                                            L'inverno , con i suoi geli e la neve , è un toccasana per la struttura della terra e un killer per i parassiti , cosa che per i nostri amati piccoli frutti si rivela di vitale importanza , oltretutto la differenziazione delle gemme a frutto avviene proprio grazie al periodo di " chilling " , che per molte cultivar è elevato , rendendole adatte a climi quali quelli di alta montagna in zona di sorgive della Val d'Intelvi...
                                                            CIAO

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                                                            • Si vabbe', ma non ne posso piu'... oggi mi sembravo una lucertola a prendermi quei 4 raggi di sole caldi, sdraiata nella neve con attorno i pelosi curiosi.
                                                              Attendero' momenti migliori, intanto in settimana vado a vedere un vivaio giu' nella bassa per capire i costi e le qualita' delle piantine un po piu' cresciute.

                                                              CiaoO!!

                                                              Z.

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