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Patologie e trattamenti

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  • Grazie mille Lorenzo.
    Se posso ti faccio un'ultima domanda poi "vado in vigna" .

    Come mai evitersti i triazoli?
    Nel primo trattamento dovrei inserire il trattamente anti-peronospera potrei/dovrei aspettare?

    grazie ancora

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    • Originalmente inviato da mattia85 Visualizza messaggio
      Salve di nuovo a tutti,

      sono in procinto di effettuare il primo trattamento su trattamento vitigno montepulciano infestato pesantemente lo scorso anno da oidio.
      Vorrei partire con zolfo bagnabile e pencozanolo o spiroxamina o un citotropico.

      Dosi e consigli sulla scelta da fare?
      Io ho fatto due trattamenti a legno con bordolese e karathane risp.te 1kg/hl e 50 ml/hl. Il prossimo trattamento sarà ancora bordolese e zolfo bagnabile adesso che la temperatura esterna arriva ai 25gradi poi si continua con prodotti sistemici fino alla fioritura. Aperti solo due rubinetti in corrispondenza del filo portante.

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      • Oggi, emesso primo bollettino per zolfo ramato; la Campana del Verderame, tirerà, verosimilmente, dopo il 5 maggio.

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        • Originalmente inviato da Cinghiale Visualizza messaggio
          Oggi, emesso primo bollettino per zolfo ramato; la Campana del Verderame, tirerà, verosimilmente, dopo il 5 maggio.
          E' una questione di cui si discuteva con un amico, lui lo zolfo ramato lo ha dato oggi, io lo evito e passo a un sistemico domani, qui sui nebbioli abbiamo già tralci dai 40 ai 70 cm......Voi li come siate messi?
          Dai rame prima della fioritura, non rovina i grappoli fiorali ora?
          Ciao e grazie!

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          • Originalmente inviato da stefano 67 Visualizza messaggio
            E' una questione di cui si discuteva con un amico, lui lo zolfo ramato lo ha dato oggi, io lo evito e passo a un sistemico domani, qui sui nebbioli abbiamo già tralci dai 40 ai 70 cm......Voi li come siate messi?
            Dai rame prima della fioritura, non rovina i grappoli fiorali ora?
            Ciao e grazie!
            Il rame può dare problemi IN fioritura, non prima.
            Per me la campagna inizia al raggiungimento della recettività al fungo! Una volta dicevano 10 cm di germoglio: non è scientifico ma come sistema è ancora discreto.

            Lorenzo
            Az. Agr. Il Tralcio

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            • Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggio
              Il rame può dare problemi IN fioritura, non prima.
              Per me la campagna inizia al raggiungimento della recettività al fungo! Una volta dicevano 10 cm di germoglio: non è scientifico ma come sistema è ancora discreto.

              Lorenzo
              Oggi ho dato forum Mz Wg (dimetomorf e mancozeb) ne ho ancora per il prossimo trattamento, poi al consorzio mi hanno dato R6 Passadoble che ha come pricipi il fluopicolide e il proprineb, quest'ultimo ho capito che è un altro ditiocarbammato (come il Mancozeb) e non si dovrebbero dare per più di tre volte.....che faccio lo riporto indietro? Ma che principio attivo devo prendere poi?.....Tanto da arrivare a fine fioritura che poi passo al rame.
              Grazie per le risposte,
              stefano

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              • Originalmente inviato da stefano 67 Visualizza messaggio
                Oggi ho dato forum Mz Wg (dimetomorf e mancozeb) ne ho ancora per il prossimo trattamento, poi al consorzio mi hanno dato R6 Passadoble che ha come pricipi il fluopicolide e il proprineb, quest'ultimo ho capito che è un altro ditiocarbammato (come il Mancozeb) e non si dovrebbero dare per più di tre volte.....che faccio lo riporto indietro? Ma che principio attivo devo prendere poi?.....Tanto da arrivare a fine fioritura che poi passo al rame.
                Grazie per le risposte,
                stefano
                Metalaxil alternato con fosetil allumino associati con fungicidi di copertura fino alla fioritura, un solo trattamento dopo la fioritura con dimetomorf e fungicida di copertura poi vai con derivati del rame. Se hai ancora il forum passalo a questo ultimo trattamento e al suo posto tratti con metalaxil e poi fosetil. Ciao

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                • Questa sera e domani mattina tira la Campana.

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                  • Originalmente inviato da falanghino Visualizza messaggio
                    Metalaxil alternato con fosetil allumino associati con fungicidi di copertura fino alla fioritura, un solo trattamento dopo la fioritura con dimetomorf e fungicida di copertura poi vai con derivati del rame. Se hai ancora il forum passalo a questo ultimo trattamento e al suo posto tratti con metalaxil e poi fosetil. Ciao

                    Vediamo cos'hanno al consorzio
                    Grazie per la risposta!

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                    • Originalmente inviato da stefano 67 Visualizza messaggio
                      Oggi ho dato forum Mz Wg (dimetomorf e mancozeb) ne ho ancora per il prossimo trattamento, poi al consorzio mi hanno dato R6 Passadoble che ha come pricipi il fluopicolide e il proprineb, quest'ultimo ho capito che è un altro ditiocarbammato (come il Mancozeb) e non si dovrebbero dare per più di tre volte.....che faccio lo riporto indietro? Ma che principio attivo devo prendere poi?.....Tanto da arrivare a fine fioritura che poi passo al rame.
                      Grazie per le risposte,
                      stefano
                      Il territorio nazionale ha vari microclima,per cui ciò che può andar bene al centrosud non sempre è adatto al nord.
                      Inoltre nel corso del 2014 si sono verificati vari eventi peronosporici,di cui ancora è stato trovata la causa,quindi ripetere gli stessi trattamenti del passato anno,potrebbe non risultare utile!
                      Già ad inizio della stagione,nei giorni 27-28-29/ 4 la pioggia caduta ha superato i 40 mm,con conseguenza sulla validità dei trattamenti effettuati nei giorni 25-26 /4 .
                      I consorzi oltre ai prodotti SIAPA,trattano anche Bayer,e nel calendario 2015 sono riportati varie strategie di trattamenti.
                      Nel nord italia,bisogna tener conto della quantita d'acqua in caso di precipitazione,per scegliere i formulati più adatti.

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                      • Originalmente inviato da E355 Visualizza messaggio
                        Il territorio nazionale ha vari microclima,per cui ciò che può andar bene al centrosud non sempre è adatto al nord.
                        Inoltre nel corso del 2014 si sono verificati vari eventi peronosporici,di cui ancora è stato trovata la causa,quindi ripetere gli stessi trattamenti del passato anno,potrebbe non risultare utile!
                        Già ad inizio della stagione,nei giorni 27-28-29/ 4 la pioggia caduta ha superato i 40 mm,con conseguenza sulla validità dei trattamenti effettuati nei giorni 25-26 /4 .
                        I consorzi oltre ai prodotti SIAPA,trattano anche Bayer,e nel calendario 2015 sono riportati varie strategie di trattamenti.
                        Nel nord italia,bisogna tener conto della quantita d'acqua in caso di precipitazione,per scegliere i formulati più adatti.
                        Mah, io ormai comincio a non capirci più tanto con sti trattamenti, dovrebbero anno per anno essere sempre più efficaci (rispetto al classico rame) ma molte volte non si comportano come devono.
                        Per la cronaca, in questi giorni ho parlato con un anziano signore che ha la vigna nella collina di fronte alla mia, lui tratta alla moda vecchia, verso i primi di maggio zolfo ramato in polvere, dopo 15 giorni parte con il "verderame" fatto da lui, prima con dosi basse poi gradualmente aumenta la quantità di rame, per l'oidio una volta metteva lo zolfo bagnabile, ora compra il Topas ed è convinto che sia zolfo liquido e va avanti tutta la stagione con quello.........
                        Morale, l'anno passato ha bagnato 5 volte e ha portato a casa tutta l'uva (Nebbiolo per la maggiore) e per giunta non ha avuto attacchi di Drosophila visto che l'uva aveva la buccia spessa come non so cosa.
                        Io ho fatto 17 trattamenti e a maturazione sembrava avessi un allevamento di Drosophile nella vigna.

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                        • Approfondiamo il tutto. Sei in grado di sapere che dosi ha fatto, 5 trattamenti in tutto ha fatto dopo fioritura? Ma ha fatto rame piu acqua piu topas diluendolo?
                          Mi pare interessante capire

                          Commenta


                          • Originalmente inviato da albesevin Visualizza messaggio
                            Approfondiamo il tutto. Sei in grado di sapere che dosi ha fatto, 5 trattamenti in tutto ha fatto dopo fioritura? Ma ha fatto rame piu acqua piu topas diluendolo?
                            Mi pare interessante capire
                            Ok, vedo di risalire con precisione alle dosi e epoche di trattamento

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                            • Originalmente inviato da stefano 67 Visualizza messaggio
                              Mah, io ormai comincio a non capirci più tanto con sti trattamenti, dovrebbero anno per anno essere sempre più efficaci (rispetto al classico rame) ma molte volte non si comportano come devono.
                              Per la cronaca, in questi giorni ho parlato con un anziano signore che ha la vigna nella collina di fronte alla mia, lui tratta alla moda vecchia, verso i primi di maggio zolfo ramato in polvere, dopo 15 giorni parte con il "verderame" fatto da lui, prima con dosi basse poi gradualmente aumenta la quantità di rame, per l'oidio una volta metteva lo zolfo bagnabile, ora compra il Topas ed è convinto che sia zolfo liquido e va avanti tutta la stagione con quello.........
                              Morale, l'anno passato ha bagnato 5 volte e ha portato a casa tutta l'uva (Nebbiolo per la maggiore) e per giunta non ha avuto attacchi di Drosophila visto che l'uva aveva la buccia spessa come non so cosa.
                              Io ho fatto 17 trattamenti e a maturazione sembrava avessi un allevamento di Drosophile nella vigna.
                              Qua si è arrivati a 16 trattamenti,e oltre a vari attacchi di peronospora,anche la buccia sottile degli acini con conseguenti marciumi.
                              Sui grappoli con acini rovinati,sono presenti i moscerini,che veicolano l'infezione sui grappoli sani.
                              In passato,anche da noi,di facevano 4-5 trattamenti annui,con buoni risultati.
                              Il "verderame " da noi se n'è fatto uso fino agli anni 70; si preparava in casa facendo scioglere il solfato di rame in scaglie,e poi si neutralizzava con idrossido di calce, i dosaggi variavano credo in base all'andamento climatico.
                              I zolfi bagnabili non sono miscelabili con il "verderame",i trattamenti vanno integrati con solforazioni di zolfo in polvere,ecco il perchè dell'uso del Topas,ma usarlo ripetutamente,sarà causa di un inevitabile attacco d'oidio!

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                              • Salve a tutti di nuovo, chiedo a tutti un suggerimento:
                                Trattata vigneto domenica scorsa.
                                Il trattamento antiiodoico è stato fatto per errore con "Scudex" (Pencozanolo)
                                invece che con Prosper (Spiroxamina).
                                Mi consigliate per il prossimo trattamento di passare al secondo prodotto o di continuare sulla linea del primo?
                                Originariamente erano stati messi a programma due trattamenti con Prosper.



                                Grazie a tutti

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                                • Il Penconazolo appartiene alla famiglia dei triazoli,ed il suo posizionamento è il periodo fioritura post-fioritura.
                                  Il Prosper è consigliato ad inizio vegetazione e nel periodo invaiatura.
                                  In ogni caso conviene usare zolfo bagnabile a 4 kg / ha.

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                                  • Originalmente inviato da albesevin Visualizza messaggio
                                    Approfondiamo il tutto. Sei in grado di sapere che dosi ha fatto, 5 trattamenti in tutto ha fatto dopo fioritura? Ma ha fatto rame piu acqua piu topas diluendolo?
                                    Mi pare interessante capire

                                    Ciao, Allora sono riuscito a risalire al sistema di quel signore;
                                    Primo trattamento con zolfo ramato verso fine aprile primi di maggio a secondo della stagione.

                                    Da qui in poi tutte le dosi sono per 50 lt di acqua.
                                    Primo trattamento (se non ho capito male verso il 20 maggio) 400gr solfato rame, 500gr calce idrata

                                    Secondo trattamento 500gr solfato/500gr calce

                                    Terzo trattamento600gr solfato 500 gr calce

                                    Dal quarto trattamento dice di valutare la vegetazione, se e' dura aumentare a 700gr fino a un max di 800 quando sarà ben dura il solfato di rame, calce sempre come sopra.

                                    Preparazione:
                                    Sciogliere la calce in un secchio con un po d'acqua almeno 12 ore prima.
                                    In un altro contenitore sciogliere il rame nella maggior parte dell'acqua, esempio, su 50 lt, mettere 5 lt per la calce e 45 lt per il
                                    rame avendo cura di farlo su in un sacco di iuta e metterlo in infusione il gg prima del trattamento.
                                    Tassativo: i due liquidi vanno uniti solo nel momento del trattamento e non prima, ovvero si mescolano nella botte e si tratta subito.
                                    Altra cosa importante, in fioritura non si tratta assolutamente!

                                    Dovrebbe essere tutto, un amico sta provando il sistema su una piccola vigna, per ora ha dato solo zolfo ramato e non ha ancora sintomi di peronospera

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                                    • mah , che dire ?
                                      Premessa , adopero solo prodotti di copertura ;
                                      non sono un agronomo ne' un tecnico . Faccio 2 considerazioni su quel che so per la mia esperienza ,senza alcuna pretesa
                                      Topas mi risulta essere un sistemico ,dunque entra nella linfa e specificatamente si impiega contro l'oidio
                                      Non l'hai citato ma nella precedente dicevi che lo utilizzava insieme al rame (chiamiamola poltiglia bordolese vecchio stampo) , quest'ultima dunque contro peronospora
                                      D'accordo sulle modalita di realizzazione di tale preparato ma mi viene un pensiero.
                                      Con un anno come il 2014 trovo quasi incredibile che con 5 trattamenti (tu ne hai fatti oltre 17 , io idem) il tuo vicino non sia incappato in un'infezione da peronospora ,quanto meno
                                      Io non sono andato male ma quei famigerati moscerini ,su barbera e groppello, li ho subìti in settembre , uva sana fino a pochi gg prima . Dunque avevamo passato i terribili 60/70 gg (dal 15 giu al 15 agosto , con piogge ogni 6/7 gg - al nord) , ed il mio di vicino invece, per essere andato in montagna 5/6 gg , saltando un turno almeno di trattamenti , a settembre aveva il vigneto molto colpito (anche grappoli) da peronospora, tanto da confidarmi di non avere mai avuto un raccolto cosi' di scarsa qualita' da oltre 25 anni
                                      E salvo errori voi siete piemontesi, non c'era neppure da voi il sole della Sicilia....Non capisco, se volete attendiamo altre opinioni
                                      ciao
                                      Ultima modifica di albesevin; 08/05/2015, 17:35.

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                                      • Quello che stefano 67 riporta è una testimonianza reale,dal momento che il suo conoscente,anziano viticoltore,ha effettuatuato un buon raccolto in un anno cosi difficile.
                                        Da un analisi dei trattamenti emerge che la Bordolese autopreparata ha come caratteristica valori di ph basici,tale da rendere il prodotto solo preventivo.
                                        Da un punto di vista teorico,con piogge abbondandi il rame viene comunque dilavato,e permettendo un'infezione.
                                        Se tale evenienza non si è presentata,è da attribuirsi solo alla passata azione del prodotto; in buona sostanza se negli anni passati è stato effettuato un buon lavoro di difesa ,e da ritenersi che il patogeno non è più presente nel terreno.

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                                        • Originalmente inviato da E355 Visualizza messaggio
                                          Quello che stefano 67 riporta è una testimonianza reale,dal momento che il suo conoscente,anziano viticoltore,ha effettuatuato un buon raccolto in un anno cosi difficile.
                                          Però permettetemi di dubitare dell'anziano viticoltore. Anche qui c'è chi ha sostenuto al bar del paese di avere fatto 6-7 trattamenti e aver avuto raccolti eccezionali. Ma un conto è sostenerlo, un conto la realtà. Io rimango perplesso pur non volendo mettere assolutamente in dubbio la buonafede di Stefano67 ma solo quella del vicino viticoltore.

                                          Originalmente inviato da E355 Visualizza messaggio
                                          Se tale evenienza non si è presentata,è da attribuirsi solo alla passata azione del prodotto; in buona sostanza se negli anni passati è stato effettuato un buon lavoro di difesa ,e da ritenersi che il patogeno non è più presente nel terreno.
                                          Questo è impossibile e ne siamo consapevoli tutti.
                                          Le oospore che svernano nel terreno possono essere più o meno mature e preparate dalle piogge primaverili ma di sicuro non assenti.
                                          E comunque parliamo di una zona piena di vigneti e quindi è ancor più impossibile che non ci siano state infezioni trasmesse anche dai campi limitrofi!
                                          Se la peronospora e l'oidio arrivarono in Portogallo a fine '800 con le navi mercantili transoceaniche e riuscirono ad arrivare in tutta Europa credo bene che l'anziano viticoltore possa avere un po' di possibilità. Oppure ha scoperto il modo per fare solo 5 trattamenti all'anno e allora è da premio Nobel.

                                          Lorenzo
                                          Az. Agr. Il Tralcio

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                                          • Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggio
                                            Però permettetemi di dubitare dell'anziano viticoltore. Anche qui c'è chi ha sostenuto al bar del paese di avere fatto 6-7 trattamenti e aver avuto raccolti eccezionali. Ma un conto è sostenerlo, un conto la realtà. Io rimango perplesso pur non volendo mettere assolutamente in dubbio la buonafede di Stefano67 ma solo quella del vicino viticoltore.



                                            Questo è impossibile e ne siamo consapevoli tutti.
                                            Le oospore che svernano nel terreno possono essere più o meno mature e preparate dalle piogge primaverili ma di sicuro non assenti.
                                            E comunque parliamo di una zona piena di vigneti e quindi è ancor più impossibile che non ci siano state infezioni trasmesse anche dai campi limitrofi!
                                            Se la peronospora e l'oidio arrivarono in Portogallo a fine '800 con le navi mercantili transoceaniche e riuscirono ad arrivare in tutta Europa credo bene che l'anziano viticoltore possa avere un po' di possibilità. Oppure ha scoperto il modo per fare solo 5 trattamenti all'anno e allora è da premio Nobel.

                                            Lorenzo
                                            Non esiste neanche nessuna regola che stabilisca il numero annuo dei trattamenti!
                                            Seguendo la regola di fare trattamenti prima di una pioggia,il numero dei trattamenti è determinato solo dagli eventi piovosi.
                                            Nel caso in discussione i trattamenti sono 5 più uno, per un totale di sei trattamenti,che spalmati su un periodo di una sessantina di giorni,non sono del tutto pochi!!
                                            Il fatto saliente è che questo signore nel 2014 ha raccolto l'uva,mentre nella mia vigna poco è quello che si è salvato,e questo mi fa pensare e tanto pure!

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                                            • Ciao ragazzi, allora che dire.....
                                              assieme alla poltiglia il signore usa il topas convinto che sia zolfo liquido, le vigne io le ho viste più di una volta visto che un mio amico ne affitta una nelle vicinanze, non erano verdi ma di un bel blu/azzurro alla moda vecchia, le crescite dei tralci erano ridotte, non come nelle nostre dove abbiamo usato sistemici a non finire che assieme alla pioggia hanno dato luogo crescite stratosferiche.
                                              E se il punto fosse questo, io pur con tutti questi trattamenti verso fine stagione ho avuto un leggero attacco di peronospora sulle sommità dei tralci che oramai erano ingovernabili e crescevano in continuazione, le vigne del il signore in questione hanno smesso di vegetare ben prima delle mie proprio a causa dell'indurimento della vegetazione indotto da queste alte dosi di rame.
                                              Fattostà che io la sua uva a settembre l'ho vista e non presentava problemi, sul numero dei trattamenti mi affido alle parole che mi sono state dette, ma conoscendo il tipo, che un signore ancora alla "moda vecchia" ci posso anche credere
                                              Ultima modifica di LorenzVigna; 10/05/2015, 06:22. Motivo: Modificata parola "peronospEra" in "peronospOra".

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                                              • E355: siamo perfettamente d'accordo che non esiste un numero predeterminato di trattamenti! Dal mio messaggio si poteva capire diversamente ma è colpa di come l'ho scritto.
                                                Di sicuro 5 in un'annata come il 2014 è cosa stupefacente dato il susseguirsi di piogge e bagnature prolungate per tutta la stagione estiva.

                                                Stefano, lavare il vigneto col rame sarà anche stato utile ma è una cosa TERRIFICANTE. Il rame è un metallo pesante che si deposita nel terreno e fare "alla vecchia maniera" per me è inconcepibile. Penso che consegnare ai miei figli un ambiente migliore sia un dovere: per carità... nessuno è tenuto a fare l'ambientalista ma ci vuole un po' di coscienza ambientale soprattutto nel nostro mestiere.
                                                Il vigneto del tuo vicino rispetto al tuo che età ha?
                                                Te lo chiedo perchè io ho sempre notato una resistenza clamorosamente superiore nei vigneti vecchi!
                                                Nell'ottobre 2007 estirpai l'ultimo vigneto a tendone del mio podere (era stato piantato nel 1961): poichè era l'ultimo anno e che ogni volta per fare i trattamenti dovevo cambiare trattore e botte (dopo 8 ore di trattamenti negli altri vigneti...) decisi che per quell'anno non avrebbe visto ALCUN trattamento fitosanitario.
                                                Così feci. Beh.... l'annata non fu particolarmente difficile per la peronospora e quel vigneto non ebbe alcun infezione! Diverso il discorso per l'oidio, che invece si presentò puntualmente a fine agosto.
                                                Questo è un esempio, ma è opinione diffusa anche degli agronomi che lo sviluppo di fitoalessine aumenti sensibilmente con l'età del vigneto.

                                                Lorenzo
                                                Az. Agr. Il Tralcio

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                                                • Lorenzo,fare dei buoni trattamenti con prodotti non selettivi nel confronto del patogeno,ha i suoi effetti nel tempo,al contrario di quello che succede facendo un ricorrente uso di prodotti ad azione specifica.
                                                  Non coprendo la totalità delle tante famiglie patogene,comporta l'inevitabile sviluppo di quelle non contrastate,rendendo sempre più difficoltoso prevenire e combattere le infezioni,che in un anno come è stato il 2014 sono state particolarmente virulenti.

                                                  Avendo per mia personale esperienza ,nel 1987 non effettuato nessun tipo di trattamento alle vigne,non rigetto a priori un'esperienza altrui che si discosti dai canoni correnti.
                                                  Anche un eccesso di trattamenti non è plausibile,spesso è indice di una cattiva gestione tale da dover poi rincorrere una infezione di cui si è perso il controllo.

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                                                  • Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggio
                                                    E355: siamo perfettamente d'accordo che non esiste un numero predeterminato di trattamenti! Dal mio messaggio si poteva capire diversamente ma è colpa di come l'ho scritto.
                                                    Di sicuro 5 in un'annata come il 2014 è cosa stupefacente dato il susseguirsi di piogge e bagnature prolungate per tutta la stagione estiva.

                                                    Stefano, lavare il vigneto col rame sarà anche stato utile ma è una cosa TERRIFICANTE. Il rame è un metallo pesante che si deposita nel terreno e fare "alla vecchia maniera" per me è inconcepibile. Penso che consegnare ai miei figli un ambiente migliore sia un dovere: per carità... nessuno è tenuto a fare l'ambientalista ma ci vuole un po' di coscienza ambientale soprattutto nel nostro mestiere.
                                                    Il vigneto del tuo vicino rispetto al tuo che età ha?
                                                    Te lo chiedo perchè io ho sempre notato una resistenza clamorosamente superiore nei vigneti vecchi!
                                                    Nell'ottobre 2007 estirpai l'ultimo vigneto a tendone del mio podere (era stato piantato nel 1961): poichè era l'ultimo anno e che ogni volta per fare i trattamenti dovevo cambiare trattore e botte (dopo 8 ore di trattamenti negli altri vigneti...) decisi che per quell'anno non avrebbe visto ALCUN trattamento fitosanitario.
                                                    Così feci. Beh.... l'annata non fu particolarmente difficile per la peronospora e quel vigneto non ebbe alcun infezione! Diverso il discorso per l'oidio, che invece si presentò puntualmente a fine agosto.
                                                    Questo è un esempio, ma è opinione diffusa anche degli agronomi che lo sviluppo di fitoalessine aumenti sensibilmente con l'età del vigneto.

                                                    Lorenzo
                                                    Ciao Lorenzo, mi hanno inculcato che troppo rame fa male e si deposita nel terreno, vero, ma ultimamente mi stà sorgendo un dubbio, è meglio usare il rame che è un minerale naturale, o fare come si fa negli ultimi tempi uso di ditiocarbammati e porcherie varie che sono anche cancerogeni ? Il rame tuttalpiù tra 40 anni quando rifarai la vigna con un aratura profonda lo metti sotto 70/100 cm di terra e con il tempo si disgrega, tutta la porcheria che diamo oggi invece??
                                                    E' solo un dubbio che sia chiaro....
                                                    La vigna del signore in questione ti confermo essere vecchia, la mia ha solo quattro anni, a conferma della tua tesi ti dico che nella vecchia casa ormai disabitata di fronte alla mia c'è una vecchia vite, forse è Barbera, i tralci che sono sotto lo spiovente del tetto ogni anno portano frutti a maturazione, ovviamente nessuno la cura, solo l'anno passato erano quasi tutti colpiti da marcescenza.
                                                    Stefano

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                                                    • Originalmente inviato da stefano 67 Visualizza messaggio
                                                      Ciao Lorenzo, mi hanno inculcato che troppo rame fa male e si deposita nel terreno, vero, ma ultimamente mi stà sorgendo un dubbio, è meglio usare il rame che è un minerale naturale, o fare come si fa negli ultimi tempi uso di ditiocarbammati e porcherie varie che sono anche cancerogeni ? Il rame tuttalpiù tra 40 anni quando rifarai la vigna con un aratura profonda lo metti sotto 70/100 cm di terra e con il tempo si disgrega, tutta la porcheria che diamo oggi invece??
                                                      E' solo un dubbio che sia chiaro....
                                                      Il rame è un metallo pesante, tossico per l'uomo, tossico per gli organismi acquatici.
                                                      I ditiocarbammati sono cancerogeni in forma polverulenta (finora l'unica dimostrata) e quindi pericolosi solo per l'operatore.
                                                      Non difendo assolutamente i ditiocarbammati, ma il rame non è di sicuro acqua azzurra acqua chiara .
                                                      La "disgregazione" da interramento post-aratura è, purtroppo, cosa non possibile se non in centinaia di anni.

                                                      Lorenzo
                                                      Az. Agr. Il Tralcio

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                                                      • La Bordolese preparata con solfato di rame e calce trovava validità di applicazione 40 anni fà,avendola usata,oggi non ne sento nessuna nostalgia!
                                                        Nel tempo si sono sviluppati altri formulati di rame che consentono ottimi risultati,anche a dosaggi ridotti.
                                                        Se consideriamo l'idrossido di rame,la sua azione preventiva la esplica con un quantitativo di 455 grammi di rame metallo per ettaro,ed inoltre regge piogge superiori ai 40 mm del normale rame.
                                                        Nei calendari dei trattamenti si trovano indicazioni per trattamenti rameici in post fioritura.
                                                        E' il caso di far uso dei sali di rame da soli e non in miscela con altri principi attivi che possono esssere causa d'insorgenza di resistenza.
                                                        Una vegetazione rigogliosa crea certamente dei problemi,sia come sensibilità agli attacchi dei patogeni,che come qualità dell'uva.
                                                        Al fine di contenere lo sviluppo vegetativo,è bene analizzare anche cause derivanti da concimazioni,lavorazione dei terreni,sviluppo radicale delle piante,oltre ai formulati che possano essere causa di maggiore crescita vegetativa.
                                                        Da considerare anche l'uso di prodotti alernativi al rame,ma che non provocano problemi di resistenza.

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                                                        • Permettetemi di diffidare dalla qualità dei princìpi attivi e della loro sperimantazione sul campo, che secondo me segue un discorso del tipo "provare per credere" .
                                                          I vigneti vecchi hanno uno sviluppo della vegetazione regolare e costante nel tempo, specialmente evitando eccessive concimazioni e lavorazioni. La vegetazione che cresce veloce invece è più "tenera" e viene aggredita con maggiore efficacia.

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                                                          • Salve a tutti,

                                                            Effettuati primi due trattamenti con prosper e zolfo bagnabile per oidio e rame
                                                            per peronospera.
                                                            Come dovrei proseguire con i trattamenti?
                                                            Il prossimo è previsto, piogge permettendo, il 26 maggio.

                                                            grazie

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                                                            • Da vecchio vignaiolo con basi agrotecniche molto datate posso chiederti
                                                              Mattia se ce un motivo particolare per usare il prosper sin dal primo
                                                              trattamento sulle tue viti.

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