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Patologie e trattamenti
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Grazie Vitality. Lo chiedevo perchè mi sembra che in questa stessa discussione, in passato, si discuteva sulla necessità di non trattare le viti durante la fioritura (il problema era la "sistemìa" dei prodotti antiperonosporici, non altrettanto duratura di quelli antioidici). Ma forse ci si riferiva a prodotti diversi da quelli disponibili oggi.
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Originalmente inviato da cincinnato Visualizza messaggioin passato, si discuteva sulla necessità di non trattare le viti durante la fioritura (il problema era la "sistemìa" dei prodotti antiperonosporici, non altrettanto duratura di quelli antioidici). Ma forse ci si riferiva a prodotti diversi da quelli disponibili oggi.
Il fenomeno di resistenza indotto dall'uso di prodotti sistemici può essere
ridotto alternando prodotti sistemici di famiglia diversa.Ultima modifica di falanghino; 29/05/2014, 22:32.
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E' l'uso dei rameici in fioritura ad essere sconsigliato.
Quanto riportato da Vitality,non riguarda l'eventuale fenomeno di resistenza,ma bensi l'uso migliore dei fitofarmaci nei vari periodi fenolologici,come si può prendere atto dai bollettini IASMA,che danno indicazione,molto ristrette,sul posizionamento dei fitofarmaci;privileggiando P.A. multisito come i vari sali di rame,e l'uso dei fosfiti in sostituzione del Fosetyl di Al.
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durata fioritura
buongiorno a tutti vi scrivo perché ho un dubbio... volevo sapere quanto dura la fioritura della vite perché il mio vigneto ha iniziato a fiorire una settimana fa e quindi ho smesso di trattare... ora vorrei sapere quando posso re incominciare con i trattamenti di poltiglia bordolese e zolfo anche se devo dire che nella mia zona gli atomizzatori hanno continuato fare su e giù per tutto il periodo
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Normalmente la fioritura dura una settimana,il problema si presenta quando i grappoli incominciano la fioritura in tempi diversi.
Dato i tanti prodotti che si usano per i trattamenti è normale che si effettuino trattamenti anche in fioritura!
E' il rame ( ossicloruri,idrossidi,poltiglie ecc.) ad essere caustico per il fiore.
Personalmente quando ( purtroppo ) la fioritura va per le lunghe effettuo un trattamento con rame per bruciare i fiori ritardatari,che poi mi comporterebbero anche maturazione ritardata.
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Grazie x la delucidazione, un'altra domanda: un contadino del posto mi ha detto che da solo zolfo ramato ventilato con la solforatrice per tutto il periodo dei trattamenti così risparmia un sacco di soldi(in effetti difficilmente gli si ammala)... allora vorrei chiedere la differenza tra trattare con atomizzatore e con solforatrice,quando usare l'una e quando usare l'altra
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I trattamenti polvurolenti vanno fatti nel periodo accrescimento acino pre chiusura grappolo.
Ordinariamente con zolfo,ma si può usare lo zolfo ramato,che combatte contenporaneamente sia l'oidio che la peronospora.
Personalmente faccio solo trattamenti liquidi,non posso dirti dei vantaggi eventuali con il solforatore.
Se c'è necessità d'effettuare un trattamento curativo eradicante,lo si deve fare con l'atomizzatore.
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Originalmente inviato da saurodeangelis Visualizza messaggioGrazie x la delucidazione, un'altra domanda: un contadino del posto mi ha detto che da solo zolfo ramato ventilato con la solforatrice per tutto il periodo dei trattamenti così risparmia un sacco di soldi(in effetti difficilmente gli si ammala)... allora vorrei chiedere la differenza tra trattare con atomizzatore e con solforatrice,quando usare l'una e quando usare l'altra
Da tener presente che gli interventi con la solforatrice sono più soggetti al dilavamento e all'azione del vento quindi bisogna mettere in conto anche questo . Il vantaggio di non usare prodotti chimici di sintesi però è da considerare in tutto e per tutto per la tutela della propria e altrui salute !
Quando usare la solforatrice ? soprattutto dopo l'allegagione fino a qualche settimana prima della vendemmia, qualche trattamento fatto da inizio apertura gemme fino alla comparsa dei primi grappolini non guasta .Il tutto si può integrare con atomizzatore e prodotti sistemici dalla fase di distensione dei grappolini fino all'allegagione per ottimizzare risparmio ed efficacia nella lotta alle crittogame della vite.
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Originalmente inviato da falanghino Visualizza messaggioUna volta sola invece ho aggiunto anche due chili di metabisolfito di potassio per 50 kili di zolfo perchè i chicchi d'uva erano già spaccati con una piccola gocciolina di mosto che spuntava dalla spaccatura e sono riuscito a portare l'uva a maturazione senza perderla.
Per un trattamento con zolfo in polvere occorrono 40 kg per ettaro,lo stesso trattamento con zolfo bagnabile all'80 % va eseguito con 2-3 kg/ha.
In entrambi i casi il trattamento è soggetto al dilavamento,per cui se c'è necessità effettiva di proteggere l'uva l'uso di un preventivo antidilavante è necessario.
Esempio pratico: alla fine del periodo di fioritura ,il giorno 14 giugno si è verificata una pioggia di 14 mm,10 mm il giorno 15,41 mm il giorno 16,ed ulteriori 22 mm fino a questa mattina !
E' evidente che con la caduta sel bottone florale e relativa allegagione,il neo acino non ha nessuna copertura,ne per la peronospora ne per l'oidio ed è soggetto alla botrite,fatta eccezione per l'oidio se in prefioritura si è fatto uso di un principio attivo ad azione sistemica preventivo.
E' da ritenere che il giorno 14 è partita anche un'infezione di peronospora,e l'impossibilità di poter effettuare un trattamento nelle 48 ore successive ne porta inevitabilmente all'evasione sul grappolo.
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Originalmente inviato da vori Visualizza messaggioMa scusate, il discorso del dilavamento non vale. Lo zolfo in polvere agisce in 2 ore con caldo minimo di 22 gradi e poi perde l'azione. Ora, se è rimasto per due ore o qualche giorno e poi viene dilavato, che importanza ha?
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Salve a tutti, mi chiedevo quando dev'esser fatto il 1° trattamento preventivo contro l'oidio e la frequenza con il quale il trattamento dev'essere rinnovato.
Quest'anno c'è stato un attacco forte e per il prossimo vorrei tentare di evitare il più possibile quest'infezione.Ultima modifica di mattia85; 13/07/2014, 15:39.
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L'oidio va trattato sin dal germogliamento.
La durata dei trattamenti dipende dai principi attivi, ma considera che lo zolfo bagnabile ha circa 6-7 giorni di efficacia, mentre le nuove molecole (metrafenone, spiroxamina, ecc) arrivano anche a 10-12 giorni.
Brutta bestia l'oidio...
Dopo la fioritura è micidiale (anche su eventuali infezioni in atto) lo zolfo in polvere a 25-30 kg/ha fatto a distanza di 10 giorni. Però bisogna avere l'impolveratrice e molta pazienza.
Lorenzo
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Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggioL'oidio va trattato sin dal germogliamento.
La durata dei trattamenti dipende dai principi attivi, ma considera che lo zolfo bagnabile ha circa 6-7 giorni di efficacia, mentre le nuove molecole (metrafenone, spiroxamina, ecc) arrivano anche a 10-12 giorni.
Brutta bestia l'oidio...
Dopo la fioritura è micidiale (anche su eventuali infezioni in atto) lo zolfo in polvere a 25-30 kg/ha fatto a distanza di 10 giorni. Però bisogna avere l'impolveratrice e molta pazienza.
Lorenzo
L'infezione è veramente brutta da vedere.
"Spiroxamina" "Metrafenone" hanno anche proprietà curative e eradicanti giusto?
Posso trattare anche nella fase iniziale (germogliamento) con questi prodotti o son dannosi in questa fase fenologica ?
Ultima cosa: in caso di piogge devo ridurre ulteriormente l'intervallo tra un trattamento e l'altro?
Grazie ancora!
help:
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Sei sicuro che l'attacco sia propro di oidio?
Quest'anno si sono verificati forti attacchi di peronospora,ed anche di botrite,questo non esclude anche l'oidio che si poteva mantenere sotto controllo anche con 500-600 g /hl di zolfo bagnabile.
Un trattamento sistemico antiodio + zolfo era necssario nel periodo inizio fioritura al fine di controllare poi l'inizio allegagione,quando con la caduta del bottone florale va via anche il prodotto a contatto.
Una infezione d'oidio presa nel peiodo allegagione-accrescimento grappolo si manifesta sucessivamente,ma già il trattamento con Penconozolo doveva bloccarlo:
Al momento può essere utile fare due trattamenti ravvicinati a tre giorni con Spiroxamina + zolfo bagnabile,utili anche i trattamenti con zolfi in polvere ma nel periodo di prechiusura grappolo,quando il P.A. può ancora penetrare nel grappolo.
Nelle vigne infettate sono consigliati due trattamenti iniziali con Spiroxamina,ma un dubbio tuttavia si presenta,trattandosi di prodotti ad azione sistemica,vengono poi effettivamente assorbiti dalla scarsa vegetazione?
Altro inconveniente stà nell'uso ripetuto negli anni delle stesse molecole,che poi finiscono per non attivarsi quando è effettivamente necessario,questo sta orientando i viticoltori verso i vecchi metodi già collaudati.Ultima modifica di E355; 16/07/2014, 11:44.
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Originalmente inviato da E355 Visualizza messaggioSei sicuro che l'attacco sia propro di oidio?
Alcuni grappoli son addirittura in fase necrotica.
Uno spettacolo difficile da sopportare per qualunque viticoltore.
Originalmente inviato da E355 Visualizza messaggioNelle vigne infettate sono consigliati due trattamenti iniziali con Spiroxamina,ma un dubbio tuttavia si presenta,trattandosi di prodotti ad azione sistemica,vengono poi effettivamente assorbiti dalla sarsa vegetazione?
Penso però che ci sia poca scelta da quel che leggo in giro.
Se c'è stato un attacco accentuato d'oiodio, bisogna aspettarsi un ripetersi dell'infezione nell'anno successivo.
E' così o mi sto facendo troppi problemi?
Il prossimo anno leggendo i vostri consigli andrò con una cura preventiva sistemica e un'azione di contatto preventiva sia nella fase di germogliamento che nella fase di fioritura.
Per i prodotti tengo conto dei principi attivi sopraelencati.
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L'esperienza dell'oidio ho avuto modo di riportarla già nella discussione "fitopatologia della vite",riguarda un attaco risalente all 2011,ma veniva di certo da situazioni precedenti,quale una grandinata subita a luglio 2010.
La causa scatenante si presentò a causa di un zolfo che si depositò sul fondo della botte,invalidandomi un trattamento,l'oidio comparve sugli acini in fase d'accrescimento,impedendone la crescita,inizialmente bloccato con un trattamento con Pencanozolo,successivamente cambiato principio attivo,si verificò la catastrofe nella prima settimana d'agosto,il tempo caldo favori molto l'evento.
Un intervento con Spiroxamina aiutò molto a risolvere il problema;quell'anno si verificarono attacchi d'oidio anche ad ottobre in periodo di vendemmia.
Nel 2012 ho dovuto curare in modo particolare la lotta all'oidio,e questa'anno ho trovato acini d'uva con la caretteristica macchia di oidio curato ( macchie reticolate )
L'oidio si presenta con la patina bianca,polverosa sugli acini,e sulle foglie con numerose macchie piccole,bianche nella pagina inferiore .
Gli acini coperti da laniccia bianca,con la parte del rachide interessata,di colore violaceo,indica peronospora!!
Gli acini diventano neri e rapidamente avvizziscono,può essere interessato il grappolo parzialmente o in toto,nell'oidio è totale e prima della chiusura grappolo ne impedisce la crescita,dopo si spacca l'acino e si svuota.
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Originalmente inviato da E355 Visualizza messaggioL'esperienza dell'oidio ho avuto modo di riportarla già nella discussione "fitopatologia della vite",riguarda un attaco risalente all 2011,ma veniva di certo da situazioni precedenti,quale una grandinata subita a luglio 2010.
La causa scatenante si presentò a causa di un zolfo che si depositò sul fondo della botte,invalidandomi un trattamento,l'oidio comparve sugli acini in fase d'accrescimento,impedendone la crescita,inizialmente bloccato con un trattamento con Pencanozolo,successivamente cambiato principio attivo,si verificò la catastrofe nella prima settimana d'agosto,il tempo caldo favori molto l'evento.
Un intervento con Spiroxamina aiutò molto a risolvere il problema;quell'anno si verificarono attacchi d'oidio anche ad ottobre in periodo di vendemmia.
Nel 2012 ho dovuto curare in modo particolare la lotta all'oidio,e questa'anno ho trovato acini d'uva con la caretteristica macchia di oidio curato ( macchie reticolate )
L'oidio si presenta con la patina bianca,polverosa sugli acini,e sulle foglie con numerose macchie piccole,bianche nella pagina inferiore .
Gli acini coperti da laniccia bianca,con la parte del rachide interessata,di colore violaceo,indica peronospora!!
Gli acini diventano neri e rapidamente avvizziscono,può essere interessato il grappolo parzialmente o in toto,nell'oidio è totale e prima della chiusura grappolo ne impedisce la crescita,dopo si spacca l'acino e si svuota.
Nel 2012 qual'è stato il piano dei trattamenti per combattere preventivamente l'infezione "bianca"?
O anche quest'anno considerando il ripetersi annualmente della lotta preventiva.
Io per il prossimo anno vorrei partire con un trattamento iniziale di spiroxamina subito dopo la fase di germogliamento (5 cm di lunghezza per capo) per poi continuare con trattamenti di zolfo in polvere (a quanto leggo sembra essere il più duraturo ed efficace).
Potrebbe andare?
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Prima della fioritura l'oidio compare sulle foglie,è dalla fase allegagione in poi che attacca il grappolo.
Una vigna infetta è soggetta a germogliamento irregolare,ed è già il primo avviso che induce ad intervenire.
L'uso di un buon zolfo bagnabile 80% al dosaggio di 4-5 Kg/Ha è già un buon aiuto.
Per buono s'intente zolfo che si diluisce facilmente nell'acqua ,che non fa depositi e schiuma.
Il periodo di massima eposizione è fioritura allegagione e qui va necessariamente usato un sistemico più zolfo bagnabile,
In fase accrescimento pre chiusura grappolo risultano utili un paio di trattamenti con il solforatore.
Ad inizio invaiatura va dato anche la Spiroxamina!
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Originalmente inviato da E355 Visualizza messaggioPrima della fioritura l'oidio compare sulle foglie,è dalla fase allegagione in poi che attacca il grappolo.
Una vigna infetta è soggetta a germogliamento irregolare,ed è già il primo avviso che induce ad intervenire.
L'uso di un buon zolfo bagnabile 80% al dosaggio di 4-5 Kg/Ha è già un buon aiuto.
Per buono s'intente zolfo che si diluisce facilmente nell'acqua ,che non fa depositi e schiuma.
Il periodo di massima eposizione è fioritura allegagione e qui va necessariamente usato un sistemico più zolfo bagnabile,
In fase accrescimento pre chiusura grappolo risultano utili un paio di trattamenti con il solforatore.
Ad inizio invaiatura va dato anche la Spiroxamina!
Un paio di trattamenti citropici o sistemici non sono necessari?
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quest'anno e' una cosa dell'inverosimile , ci sono stati attacchi di peronospora dalla sera alla mattina , dal 30 di giugno , dalla sera alla mattina , ci sono stati attacchi cosi' virulenti che alcuni grandi produttori hanno dovuto rassegnarsi ed abbandonare il tutto , nel mio vigneto pare che al momento solo le foglie hanno avuto un danno, ho fatto due trattamenti con poltiglia bordolese a distanza di 7 giorni ( volevo trattare prima ma le piogge pomeridiane non me ne hanno dato la possibilita' ) p.s. mi trovo nel lazio nel cuore del Cesanese .
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La peronospora compare alla fine del periodo d'incubazione,come attacco primario e dopo una bagnatura notturna di due ore come secondaria.
Trattasi di un attacco riconducibile alle piogge di meta mese di giugno,che hanno portato in Campania alla comparsa di macchie peronosporiche su foglia gia dal giorno 25 giugno,ed in seguito su grappolo.
Va tenuto conto che le temperature miti dell'inverno scorso hanno portato alla maturazione delle oospore nei terreni infetti gia all'inizio della primavera,ed i primi attacchi si sono verificati gia quando la nuova vegetazione era soggetta,per poi proseguire,con attacchi successivi anche nel mese di maggio,
E a meta giugno che l'attacco è stato virulento,a causa dell'impossibilità di aver fatto un trattamento che anticipasse le piogge,con conseguente danno ai grappoli d'uva.
Non potendo effettuare il piano A si è passato al piano B,ossia bloccare l'infezione dopo che era già partita,ricorrendo a trattamenti curativi,ma i risultati non sono buoni!
Adesso trovano applicazione tutte le teorie,dalla resistenza al fatto che ogni vigna fa storia a se,atomizzatori poco efficienti,o eccessivamente effecienti,per via della ventilazione che sposta le foglie,ecc.
La realtà sono intere vigne danneggiate,dove fare ulteriori spese per trattamenti va ponderato.
Poi scopri che vigne trattate semplicemente con poltigla Bordolese hanno ricevuti danni accettabili!Ultima modifica di LorenzVigna; 21/07/2014, 11:00.
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Originalmente inviato da E355 Visualizza messaggioL'utente tgf7800le,ieri scriveva di evasioni peronosporiche avvenute dalla sera alla mattina a decorrere dal 30 giugno scorso.
La peronospora compare alla fine del periodo d'incubazione,come attacco primario e dopo una bagnatura notturna di due ore come secondaria.
Trattasi di un attacco riconducibile alle piogge di meta mese di giugno,che hanno portato in Campania alla comparsa di macchie peronosporiche su foglia gia dal giorno 25 giugno,ed in seguito su grappolo.
Va tenuto conto che le temperature miti dell'inverno scorso hanno portato alla maturazione delle oospore nei terreni infetti gia all'inizio della primavera,ed i primi attacchi si sono verificati gia quando la nuova vegetazione era soggetta,per poi proseguire,con attacchi successivi anche nel mese di maggio,
E a meta giugno che l'attacco è stato virulento,a causa dell'impossibilità di aver fatto un trattamento che anticipasse le piogge,con conseguente danno ai grappoli d'uva.
Non potendo effettuare il piano A si è passato al piano B,ossia bloccare l'infezione dopo che era già partita,ricorrendo a trattamenti curativi,ma i risultati non sono buoni!
Adesso trovano applicazione tutte le teorie,dalla resistenza al fatto che ogni vigna fa storia a se,atomizzatori poco efficienti,o eccessivamente effecienti,per via della ventilazione che sposta le foglie,ecc.
La realtà sono intere vigne danneggiate,dove fare ulteriori spese per trattamenti va ponderato.
Poi scopri che vigne trattate semplicemente con poltigla Bordolese hanno ricevuti danni accettabili!
Leggevo poi, che se si utilizzano prodotti contro l'oidio, questi devono avere lo stesso intervallo di azione di quelli peronosporici.
Ma se i due funghi si sviluppano ogni volta in condizioni diverse (una con piogge e alta umidità, l'altra con clima caldo anche secco), come è possibile effettuare i "giusti" trattamenti per contrastare entrambi senza dover applicare un calendario fisso (costoso e forse eccessivo)?
Quest'anno per quanto riguarda il mio vigneto la peronospora non ha colpito particolarmente anche se incredibilmente, la mia zona è stata sempre più infestata da questo fungo che dall'altro ("mal bianco").
Penso che la produzione per un 20/30% sia stata attaccata.
Il trattamento a distanza di 5 giorni prosper/topas ha bloccato la malattia.
I danni purtroppo rimangono e penso che per quelii ci sia poco da fare.
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Le informazini sono tante,ed è comprensibile che possano creare confusioni!
Intanto è positivo che sia arrestato l'attacco d'oidio,continua a tenere coperta la vigna con il zolfo ed ad inizio invaiatura ridai il prosper al dosaggio consigliato più zolfo.
Perchè si verifichi un attaco di peronospora,si devono verificare una serie concomitante di eventi quali 10 mm di pioggia,10 cm di vegetazione 10 gradi di temperatura di media nelle 24 ore, ma ,essenziale, nel terreno deve essere presente il patogeno ed essere maturo per attaccare al presentarsi dei tre dieci esposti.
L'oidio incomincia subdolo,s'instaura sulla e dentro la pianta e l'anno successivo ,al presentarsi delle condizione favorevoli agisce,o l'anno successivo,non ha frettta !
E' dopo la fioritura che fa danni,per cui se in questo periodo tratto con prodotti persistenti contro la peronospora,devo associare un principio attivo contro l'oidio di pari durata.
Originariamente i trattamenti anti peronospora e anti oidio erano separati,nello specifico si facevano uno due trattamenti con pompe solforatrici a spalla nel periodo accrescimento pre chiusura grappolo.
Poi si è integrato i trattamenti anti peronospora con l'aggiunta di zolfi adatti ad essere impiegati in trattamenti liquidi,i risultati sono quelli risaputi.
Adesso va distinto il caso di una vigna con manifesto attacco d'oidio da una in cui faccio trattamenti solo a scopo preventivo,anche in totale assenza d'oidio.
Il caso quì è di una vigna chiaramente infetta,dove il patogeno deve essere debellato in assoluto e la guardia non va abbassata negli anni a venire,e soprattutto l'uso di molecole che attualmente hanno dato buoni o ottimi risultati vano in seguito evitate nell'uso priviligiando l'uso dello zolfo sia esso in polvere o bagnabile.
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Per il momento allora effettuo un trattamento di zolfo bagnabile entro 10 giorni dall'ultimo trattamento con prosper, poi a invaiatura effettuo l'ultimo trattamento sistemico/semi-sistemico.
Per il prossimo anno, da quanto leggo, converrebbe una cura preventiva sistemica/semi-sistemica nella parte iniziale della germogliatura (2 trattamenti), in fioritura poi pensavo a abbinare un sistemico allo zolfo bagnabile per poi in fine continuare solo con il bagnabile per il resto della stagione e agire con il sistemico solo in caso d'infezione.
Per i principi attivi, pensavo di andare all'inizio con la spiroxamina, poi in fioritura con un altro sistemico.
Mi hai fatto venir il dubbio però sull' utilizzare gli stessi principi attivi di quest'anno.
Per la peronospora partirei in fase di pre-fioritura con rame in via preventiva, poi a seconda delle piogge mi adeguerei.
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Non ci sono dubbi!
Per la peronospora,sembra che non ne hai quindi saresti un miracolato!
I trattamenti iniziano quando i germogli raggiungono i dieci cm di lunghezza,ossia questo è il punto critico al cui raggiungimento,una vigna è soggetta ad attacchi di peronospora,in caso di pioggia,ma solo se il terreno è infetto da peronospora,perchè se ho una vigna a Pantelleria,la peronospora è solo un'ipotesi!
Riassumendo.quando è prevista una pioggia tratto entro massimo due giorni prima dell'evento.
Con principi attivi ad azione sistemica ed eradicante ( semisistemico è un p.a. con un prodotto di copertura tipo es. Pencanozolo + zolfo ) quando hanno distrutto il fungo non hanno più effetti ,quindi continuarne l'uso negli anni diventa ininfluente ma lascia la possibilita ad altre famiglie fungine di attaccare la pianta.
Alla fine la miglior difesa resta la prevenzione,e l'efficienza dipende da quando un p.a. sia ad azione MULTISITO,e qui la scelta si restringe ai rameici,ditiocarbammati ( Mancozeb ) fosfiti,zolfo .
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Originalmente inviato da E355 Visualizza messaggioNon ci sono dubbi!
Per la peronospora,sembra che non ne hai quindi saresti un miracolato!
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Quest'anno a sorpresa però(brutta naturalmente) è l'oidio che si è imposto come malattia dell'anno.
L'infezione si propaga e si è propagata più di quanto potessi pensare.
Ho letto che tramite vento la malattia si diffonde e attacca i punti scoperti.
Il prevenire ora è il mio mantra ma come dicevi tu le informazioni sono tante, le variabili anche, ed è difficile mettere in atto la combinazione prodotti-tempi giusti nei trattamenti.
Comunque questo forum è veramente una manna.
Sto cercando di leggere tutti i post sui trattamenti ma le informazioni sono veramente tante e difficili organizzare.
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