Qui siamo arrivati ad avere ben sedici bollettini di difesa guidata; la Campana ha tirato almeno undici o dodici volte.
Annuncio
Collapse
No announcement yet.
Patologie e trattamenti
Collapse
X
-
Patologia
Ragazzi aiutatemi ho postato una foto di un grappolo del mio vigneto, non riesco a risolvere il problema dei chicchi d'uva che restano piccolissimi e immaturi...cosa potrebbe essere secondo voi??? Il terreno privo di qualche elemento???? Questi chicchi così verdi abbassano di tantissimo la gradazione zuccherina dell'uva...aiutatemi
Commenta
-
salve ragazzi, anche io ho notato nel mio piccolo vigneto, come in quelli limitrofi attachi di oidio sulle piante e sui grappoli, infestati da conseguente muffa bianca e spaccatura dell'acino, e da premettere che da noi in sicilia non ci sono state pioggie.
Ora desidero sapere da voi più esperti, se dal germogliamento in poi è corretto utilizzare assieme zolfo bagnabile e poltiglia bordolese, o se è più corretto un primo trattamento con zolfo in polvere e i successivi trattamenti come ho detto precedentemente.Desidero anche capire se in questi giorni, considerando il mio periodo di vendemmia ai primi di ottobre, è possibile trattare, sicuramente con scarso risultato, contro l'oidio, ed eventualmente con cosa?
ringrazio anticipatamente e vi leggo con piacere
Commenta
-
Originalmente inviato da grupel Visualizza messaggioma c'è qualcuno che si sta cimentando con la drosophila Suzuki?
Non si può andare avanti così, ogni anno ce n'è una nuova!!
Commenta
-
Relativamente a ciò che chiede Misterbas qualche post indietro.
Quello che si nota nel grappolo (gli acini verdi e piccoli) si chiama ACINELLATURA, è più probabile su determinate varietà, è dovuta a carenza di boro durante la fioritura e l'allegagione.
Si "cura", o meglio si previene, facendo 1-2 trattamenti con boro fogliare, alla dose indicata in etichetta dai vari formulati, in pre-fioritura.
L'ideale è farne uno nella fase di differenziazione grappolini e uno in inizio-fioritura, quando l'acino apre la caliptra.
E' capitato a me in passato di avere problemi su un appezzamento e ho usato i prodotti Axibor o Borfast. Comunque qualsiasi boro fogliare di marca va bene.
Lorenzo
Commenta
-
Originalmente inviato da etna78 Visualizza messaggiosalve ragazzi, anche io ho notato nel mio piccolo vigneto, come in quelli limitrofi attachi di oidio sulle piante e sui grappoli, infestati da conseguente muffa bianca e spaccatura dell'acino, e da premettere che da noi in sicilia non ci sono state pioggie.
Ora desidero sapere da voi più esperti, se dal germogliamento in poi è corretto utilizzare assieme zolfo bagnabile e poltiglia bordolese, o se è più corretto un primo trattamento con zolfo in polvere e i successivi trattamenti come ho detto precedentemente.Desidero anche capire se in questi giorni, considerando il mio periodo di vendemmia ai primi di ottobre, è possibile trattare, sicuramente con scarso risultato, contro l'oidio, ed eventualmente con cosa?
ringrazio anticipatamente e vi leggo con piacere
Nella fase in cui compare la polverina bianca sugl'acini,si riesce ancora ad intervenire e curare con il risultato che la buccia resta macchiata.
La spaccatura è la fase successiva a cui segue lo svuotamento dell'acino,e a questo punto il danno è fatto!
In questo periodo trova utilità il trattamento con zolfo,che non porta conseguenze per la fase della vendemmia.
Per i trattamenti è sconsigliato miscelare zolfo bagnabile con anticrittogamici alcalini,come alcune poltiglie bordolesi a ph basico.
La poltiglia a 20 % di rame risulta compatibile con gli zolfi;cura è da porre alla qualita degli zolfi usati,che devono essere facilmente solubili in acqua,non creare schiuma,e soprattutto non depositarsi sul fondo della botte,poi con pressione alta del patogeno vanno superati i dosaggi in etichetta,ma con temperature alte si rischia di scottare i grappoli!
Commenta
-
Grazie E355 per la risposta, appena prima ti dirò con precisione i prodotti che ho utilizzato finora, ovvero il tipo di zolfo e di poltiglia, anche se il magazzino dove li ho acquistati mi diceva che sono compatibili tra di loro.
Ma trattare solo con prodotti diciamo naturali, e bene, o se magari una volta l'anno si usano prodotti sistemici e meglio.................
A questo punto tratto con zolfo bagnabile o in polvere?
Commenta
-
Adesso conviene fare un trattamento con il solforatore,e con il fresco della sera.
Per i trattamenti annui,varie sono le soluzioni,come vari sono i risultati,a partire dal fatto se si è nel biologico o meno,il clima,i terreni se in pendio o in piano.
La praticità porta ad usare gli zolfi solubili da abbinarsi ai trattamenti antipperonosporici,ma se faccio pochi trattamenti specifici,si possono fare i trattamenti polvurolenti contro l'oidio,importanti nel periodo accrescimento prechiusura grappoli.
I prodotti ad azione sistemica,trovano impiego maggiormente nel periodo fioritura allegagione in unione con zolfo bagnabile; va valutata la possibilità d'impiego,in base alla reale necessità d'uso.
Come: una stagione particolarmente predisponente ad un possibile attacco d'oidio,vigna che è stata in precedenza soggetta ad un attacco d'oidio.
Mentre in condizioni normali si effettuano trattamenti con zolfo solo a scopo di prevenire l'istaurarsi del patogeno; salvo poi al primo manifestarsi dell'oidio intervenire tempestivamente per bloccarlo.
Qua l'esperienze sono varie,l'uso di un prodotto endoterapico ad azione sistemica in genere risolve il problema ,agendo dall'interno,ma se si è nel bilogico non è fattibile,ed allora due trattamenti ravvicinati con il solforatore con zolfo al dosaggio di 20 kg/ ha possono risolvere.
Oppure casi in cui si è fatto abbondante uso di formulati sistemici e citotropici,poi al manifestarsi di un inspiegabile attaco d'oidio,si riesce a risolvere con lo zolfo polvurolento.
Commenta
-
scusami E355, se vado di solforatore con zolfo, in questa fase lo zolfo deve riempire tutta la pianta compreso il grappolo d'uva?Riepilogando, vorrei trattare(parlando di biologico), a inizio anno, con solfatore e precisamente ad inizio vegetazione, e poi eventualmente usare la pompa, per le irrorazioni con zolfo e rame(compatibilità permettento), insomma E355 dammi delle istruzioni di massima per coltura biologica in condizioni normali
Commenta
-
.Non ho una personale conoscenza dei luoghi,ma a una quota di 900 metri,va fatta una blanda o minimo trattamento contro la peronospora.
Una maggiore conoscenza delle attrezzature di cui disponi,sarebbe d'aiuto,per darti indicazioni: come nebulizzatore,lancia con pompa ecc. tipo di vigneto,cioè spalliera o altro.
Lo zolfo in polvere si da con il solforatore meccanico,è viene coivolta l'intera pianta.
In origine si faceva uso di una pompa manuale a spalla,e lo zolfo si dava solo ai grappoli; attualmente si fà ancora uso di solforatori manuali ( li chiamiamo manticetti ) ,ma tutto dipende dal numero di viti che necessita trattare.
In alternativa ai trattamenti in polvere si fanno quelli con zolfi bagnabili,per chi non dispone delle attrezzature necessarie con gli atomizatori, oppure con la lancia coprendo i soli grappoli.
Una distinzione fa fatta tra biologico e coltivazione "come biologico".
Nel primo caso bisogna attenersi ai protocolli; nel secondo ( il mio ) si rispetta nei limiti del possibile, con possibilità d'intervenire all'occorenza anche con prodotti non consentiti nel biologico.
Quella del trattamento precoce è una pratica diffusa,ma da me mai praticata,per cui non posso dirti dei benefici o non; ho effettuati dei trattamenti con zolfo bagnabile in unione a quelli antiperonosporici,e dalla prefioritura ho aggiunto antioidici ad azione sistemica fino all'invaiatura,quando ho dovuto combattere l'oidio.
Specificamente nel biologico,si fa uso solo dello zolfo al dosaggio di 5 kg/ha bagnabile e dei trattamenti con il solforatore nel periodo accrescimento chiusura grappolo.
Da non sospendere dopo la chiusura del grappolo fino all'invaiatura!
Commenta
-
Nel mio caso (spalliera, cordone speronato, tutta uva nera, 10 anni dall'impianto, ultime foglie dei tralci colpite da peronospera ma grappoli in condizioni buone) l'alternanza piogge/trattamenti con zolfo in polvere, ha lasciato i grappoli macchiati da chiazze biancastre. Questo zolfo colloso andrà a finire nel vino. Se i grappoli non dovessero lavarsi a sufficienza con le piogge prima della fine del mese, epoca della vendemmia, che faccio ?
Grazie
Commenta
-
In questo anno cosi difficile,e caretterizato da continue avversità,ci si è trovato spesso a dover fare scelte non facili.
Cosi,personalmente,usando prodotti di contatto ho perso buona parte della produzione,mentre in vigne dove si è fatto uso di p.a.curativi si è riusciti a salvare la produzione,anche se a caro costo!
Tuttavia si sta assistendo ad un improvviso manifestarsi di marciumi!
Nel mese d'agosto si è verificato un ulteriore attacco di peronospora dove le femminelle o le parti superiori delle viti non sono state sufficientemente coperte.
Per le uve imbrattate dai fitofarmaci,conviene aspettare eventuali piogge,altrimenti effettuarne un eventuale lavaggio con acqua e sperare che durante la fermentazione e chiarificazione dei vini,le sostanze precipitano nel fondo dei tini.
Commenta
-
Il vigneto è composto da 500 viti di nerello mascalese, piantate su di un fazzoletto di terra di 600mq di origine vulcanica, ed ha un età di 10 anni.
Il tipo di coltivazione è ad alberello, il classico vecchio sistema utilizzato alle pendici dell’etna, l’anno prossimo vorrei fare la palificazione con relativo fil di ferro, per dare più luce, aria e quindi meno probabili patologie da combattere, cosa che il sistema ad alberello non mi consente del tutto. Questo anche per cambiare sistema di potatura, da alberello a cordone speronato, e anche per questo vorrei dei consigli………
A tuttoggi ho utilizzato associandoli “poltiglia 20”(miscibile con gli zolfi bagnabili) e “zolfo bagnabile bayer”(miscibile solo con prodotti alcalini) dall’inizio della vegetazione, invece dall’anno prossimo vorrei dare le prime 2 mani di zolfo in polvere con solforatore e poi continuare come prima……………
Commenta
-
Originalmente inviato da lippis Visualizza messaggioAvrei bisogno di una info: devo trattare con un fungicida. Mi sapreste indicare più o meno i prezzi in giro dello zolfo ramato?
Per che quantità?
Sapere quanto lo vendono a xxx km da te non credo serva a molto...Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....
Commenta
-
Il costo di un fitofarmaco incide sui costi gestionali di un vigneto,qundi a parita d'effetti risulta conveniente l'uso di un prodotto dal costo minore!
Dovendo trattare in un vigneto biologico,l'uso dello zolfo è obblicato,poi sulla validità dei zolfi polvurolenti rispetto ai bagnabili,varie sono le scuole di pensiero.
Innanzi tutto serve un solforatore,buoni filtraggi per l'aria del trattore;poi per i quantitativi di zolfo sono di 40 Kg/Ha in polvere contro i 2-4 Kg/Ha di zolfo bagnabile.
I trattamenti con zolfo in polvere trovano utilità in post allegagione,periodo in cui può essere comodo effettuare il trattamento con zolfi ramati al fine d'evitare un trattamento con prodotti anti peronosporici.
Il tutto in funzione o a carattere preventivo dei trattamenti,mentre la strategia antioidica potrebbe essere diversa nel caso sia necessario curare un vigneto in cui nell'anno precedente si è sviluppata un'infezione.
Se ne deduce che il costo dei trattamenti è in funzione del risultato che si vuole ottenere!
Commenta
-
Originalmente inviato da lippis Visualizza messaggioAvrei bisogno di una info: devo trattare con un fungicida. Mi sapreste indicare più o meno i prezzi in giro dello zolfo ramato?
Commenta
-
Trattasi di una sola vite infetta?
Stando ai messaggi del 2014,si evince un problema maggiore!
In generale se si è stati colpiti dall'oidio nella stagione precedente,è bene iniziare i trattamenti con prodotti curativi come la Spiroxamina,e poi zolfo bagnabile a 4 Kg/ha.
In tempi passati si usava fare trattamenti con zolfo in polvere a gemme chiuse,manualmente con l'ausilio del manticetto,ma per un numero contenuto di viti.
Commenta
-
Prova durante la stagione a usare topas combi, bloc combi
Fa anche da sistemico se vuoi o da copertura basta variare la dose
E l'oidio sparisce con un costo contenuto.
Io abito in collina e l'oidio è feroce ma così non ho più problemi
(sparisce se non lo hai già preso sul grappolo. Lì c'è solo lo zolfo ad alte dosi che può cercare di bloccarlo.)
Commenta
-
Originalmente inviato da vvds Visualizza messaggioProva durante la stagione a usare topas combi, bloc combi
Fa anche da sistemico se vuoi o da copertura basta variare la dose
E l'oidio sparisce con un costo contenuto.
Io abito in collina e l'oidio è feroce ma così non ho più problemi
(sparisce se non lo hai già preso sul grappolo. Lì c'è solo lo zolfo ad alte dosi che può cercare di bloccarlo.)
In caso di presenza di oidio anche sul grappolo,il pencanozolo è efficiente anche come curativo,come pure ottimi risultati si hanno con la spiroxamina,ed è sempre bene usarli in unione con zolfo bagnabile alla dose di 2 Kg/ha.
X mattia 85
Per il ragnetto non so consigliarti!
Per i trattamenti,l'inizio è quando i tralci sono in condizione di assorbire i fitofarmaci ad azione sistemica,prima risulta sempre efficiente l'uso degli zolfi.
Da tenere presente che l'oidio manifesta gli effetti sui grappoli in post allegagione,ed è questo il periodo in cui,se necessario,intervenire con prodotti curativi+zolfo,oppure con dosaggi adeguati di solo zolfo.
Commenta
-
Il ragnetto rosso non dovrebbe dare più problemi al vigneto in quanto da parecchi anni sono ormai ricomparsi insetti predatori come i tiflodromi, crisope ecc, che lo combattono in modo naturale. Questi insetti predatori sono ricomparsi dopo che si è iniziato a non usare più prodotti fungicidi e insetticidi che non li rispettano. Perciò per combattere il ragnetto rosso la prima cosa da fare è limitare o meglio ancora eliminare i ditiocarbammati ( Mancozep, poliram ecc) e tutti quegli insetticidi dannosi agli insetti utili.
Comunque se negli anni scorsi si avesse avuto problemi con acari gialli e rossi è consigliato fare un trattamento ovicida con olio bianco subito prima della schiusura delle gemme. Nel caso in cui nell' annata precedente si avesse avuto anche qualche attacco di oidio o peronospora si puo' fare questo trattamento in miscela con rame e zolfo.
In estate se il ragnetto rosso dovesse comparire , è il caso allora di intervenire con un acaricida specifico che rispetti gli insetti predatori.Ultima modifica di Vitality; 24/02/2015, 17:43.
Commenta
-
Salve di nuovo a tutti,
sono in procinto di effettuare il primo trattamento su trattamento vitigno montepulciano infestato pesantemente lo scorso anno da oidio.
Vorrei partire con zolfo bagnabile e pencozanolo o spiroxamina o un citotropico.
Dosi e consigli sulla scelta da fare?Ultima modifica di mattia85; 24/04/2015, 15:21.
Commenta
-
Scusa il ritardo e ti rispondo solo ora.
Senza dubbio io partire con della spiroxamina e non con triazoli o altri prodotti.
Due trattamenti consecutivi a 0,8-1.0 lt per ettaro ti danno una bella pulita!
A seguire zolfo bagnabile fino alla fioritura e, se vuoi proprio fare un bel lavoro, dopo la fioritura fai due trattamenti con metrafenone (il Vivando della Basf) che è a mio parere un prodotto eccezionale e davvero efficace.
Da quando l'ho inserito nella mia strategia di difesa annuale ho dimenticato l'oidio.
Lorenzo
Commenta
Commenta