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Macchine per fienagione

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  • #91
    Il condizionamento dei foraggi è stato inventato per motivi di carattere velocistico cioè velocizzare i tempi di raccolta rispettando l'equilibrio naturale della fisionomia delle piante e cioè all'inizio con il solo sfalcio la foglia essicava prima dello stelo (molto più spesso) e quindi quando si riusciva a raccoglierlo (il fieno) risultava una grossa perdita, del fogliame che è la sost. nutritiva per eccellenza. Quindi per riuscire a ottenere un buon risultato si inventarono con gli anni diversi tipi di condizionamenti (flagelli, rulli come detto in precedenza in modo esatto da tutti). Risultato: tempi dimezzati e meno perdite di foglie.
    Per Sylvie è vero quello che hai detto, però le perdite sono contenute e alla fine il prodotto rimane comunque ottimo. Di dove sei??????

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    • #92
      Tutto quello che dovete sapere per la scelta della falciacondizionatrice

      Le falciacondizionatrici differiscono dalle semplici falciatrici per la presenza di un accessorio atto a "condizionare" il foraggio immediatamente dopo lo sfalcio, onde favorirne l’evaporazione dell’acqua e consentire un affienamento più celere e quindi meno influenzato dalle condizioni meteorologiche. In generale è possibile affermare che con il condizionamento sia possibile ottenere l’evaporazione dell’acqua dagli steli in tempi simili a quelli necessari per l’evaporazione delle foglie, nelle quali, per via della maggiore superficie esposta e della minore consistenza, essa avviene in tempi assai inferiori.

      Oltre all’indiscusso vantaggio di lasciare per meno tempo in campo il foraggio soggetto ad eventuali intemperie, si ottengono ulteriori importanti vantaggi, tra cui ricordiamo:
      • una diminuzione delle perdite di unità foraggiere dovute al naturale metabolismo cellulare, per via di una evaporazione iniziale repentina che sfavorisce la continuazione della respirazione cellulare


      • una riduzione delle perdite meccaniche per via della diminuzione drastica del numero di rivoltamenti necessari, tale diminuzione è ancor più sensibile su erba medica e leguminose in genere
      Condizionamento a flagelli o a rulli?

      La maggior parte delle falciacondizionatrici oggigiorno in commercio è dotata di apparato condizionante a rulli dentati di tipo "chevron" controrotanti, ma esistono anche modelli dotati di apparato condizionante a flagelli.



      RULLI

      Con il condizionamento a rulli, il foraggio passa, immediatamente dopo essere stato falciato, attraverso due rulli scanalati in gomma e controrotanti e subisce una azione di piegamento e schiacciamento che causa lesioni sulle parti più rigide della pianta.

      Questo effetto risulta amplificato quando un rullo viene movimentato mediante la presa di potenza del trattore e l'altro viene trascinato dal primo mediante le scanalature. Così operando è però più facile incorrere in ingolfamenti della macchina, specie durante il primo sfalcio che avviene con notevoli quantità di foraggio. Nelle condizionatrici a rulli di ultima generazione è però possibile effettuare regolazioni della luce libera tra i rulli sia del regime di rotazione del rullo motore.

      Per quanto riguarda i pesi delle attrezzature bisogna considerare che l’apparato condizionate a rulli comporta mediamente un maggiore aggravio in peso rispetto a quello a flagelli e che questo può rappresentare uno svantaggio nell’utilizzo su terreni particolarmente declivi.

      Generalizzando è possibile affermare che l’azione dei rulli sia più delicata rispetto a quella dei flagelli e che essi siano particolarmente indicati o meglio raccomandati per la falciacondizionatura di erba medica e leguminose.





      FLAGELLI

      Con le falciacondizionatrici a flagelli il foraggio, immediatamente dopo lo sfalcio viene raccolto da un rotore flagellato che ruota ad elevata velocità ed opera immediatamente una azione di piegatura sul foraggio stesso. Su tali tipologie di macchinari è sovente presente una sorta di "pettine" che contrasta il rotore flagellato e che spesso è regolabile nell’inclinazione, tale pettine amplifica l’azione di piegatura svolta dal flagello.

      Durante la rotazione del foraggio attorno al rotore esso viene anche scagliato con forza su di un carter che crea sul foraggio delle abrasioni alla cuticola cerosa che favoriscono l’evaporazione dell’acqua. Sui modelli più sofisticati di falciacondizionatrici a flagelli è inoltre possibile regolare la velocità di rotazione del rotore flagellato.

      Per quanto riguarda il peso delle attrezzature gli apparati a flagelli garantiscono mediamente una maggiore leggerezza e pertanto risultano più indicati per l’utilizzo su pendenze elevate.



      Parametri di scelta

      Da una vasta serie di ricerche condotte da trent’anni ad oggi è possibile desumere che mediamente le condizionatrici a flagelli si adattano meglio ai prati permanenti con prevalenza di graminacee e ai prati monofiti di graminacee, mentre le falciacondizionatrici a rulli sono maggiormante indicate per i medicai, per i prati di trifoglio e per i prati polifiti con prevalenza di leguminose.

      L’evoluzione tecnica avvenuta però a partire dagli anni ’90 ed in particolare la presenza sulle macchine oggi commercializzate di un numero sempre maggiore di organi regolabili ha reso però sempre meno netta tale differenziazione.

      Ricordiamo comunque che in generale la presenza del pettine di contrasto può favorire il distacco delle foglioline su erba medica e che quindi tale tipologia di macchinario sia sconsigliata appunto sui medicai.

      Bisogna però considerare che esistono anche le falciacondizionatrici a flagelli senza pettine di contrasto e che tale tipologia di apparato sia ampiamente utilizzata con successo anche sui macchinari per la raccolta di foraggi destinati all’insilamento in trincea o alla disidratazione.



      Apparati falcianti a dischi o a tamburi?

      L’apparato condizionante a rulli viene convenientemente abbinato a falciatrici con apparato falciante a dischi per via della presenza su di essi di una elevata luce libera poteriore che consente un agevole passaggio del foraggio sfalciato, questo per via di una derivazione del moto che avviene dal basso.

      Le falciatrici dotate di tamburi hanno una luce libera posteriore ridotta dai cilindri posti a protezione della trasmissione che viene derivata dall’alto. Le falciatrici a tamburo posseggono però una maggiore propensione a lavorare con quantità elevate di foraggio essendo meno soggette ad ingolfamenti.

      E’ quindi possibile intuire come una macchina dotata di apparato condizonante a flagelli e di apparato sfalciante a tamburi sia indubbiamente quella meno soggetta ad intasamenti e quindi capace di operare alle maggiori velocità.



      Collegamento anteriore, posteriore o macchine trainate?

      Per quanto riguarda infine le modalità di collegamento al trattore le falciacondizionatrici in commercio possono essere di tipo trainato o portato. Nel caso delle falciacondizionatrici di tipo portato esse possono essere costruite per essere portate anteriormente o posteriormente al trattore.

      Indubbiamente, quando vi sia la disponibilità di trattori dotati di presa di potenza anteriore è meglio scegliere una macchina che la sfrutti per diversi motivi:
      • innanzitutto perché mediamente le macchine atte ad essere montate anteriormente hanno una massa mediamente inferiore a parità di larghezza di lavoro;


      • con la macchina montata all’anteriore si ha sempre sott’occhio il lavoro svolto in maniera più agevole e senza doversi voltare;


      • Il bilanciamento del cantiere trattore-operatrice è migliore;


      • E’ poi sempre possibile accoppiare un’ulteriore falciacondizionatrice all’attacco posteriore onde raddoppiare la larghezza di lavoro utile.
      Per quanto riguarda infine le macchine trainate bisogna considerare che esse sono caratterizzate da costi mediamente superiori rispetto alle portate a parità di larghezza di lavoro ma consentono indubbiamente degli aggravi di peso scaricato sul trattore decisamente inferiori e che quindi siano decisamente da consigliare per tutti gli utilizzi in terreni aventi elevate pendenze.

      Qualora esse siano poi equipaggiate con un lungo timone asservito da pistoni idraulici permettano raggi di curvatura decisamente piccoli e talvolta permettono al macchinario di operare su entrambi i lati del trattore, aumentandone la versatilità.



      Principali costruttori in Italia

      BCS s.p.a.Viale Mazzini, 161 Abbiategrasso (MI) – tel 0294821 fax 029460800

      Claas Italia s.p.a. str. Torino Vercelli - Tel: 0161 298 411 - Fax: 0161 294 783



      Deutz-Fahr Viale Cassani, 15 - Treviglio (BG) Tel: 0363 4211 Fax: 0363 421315



      Feraboli - Via Bredina, 6 - 26100 Cremona Tel: 0372 49970 Fax: 0372 499777



      Galfrè - Via Centallo, 136 - Roata Chiusani - Centallo (CN) Tel: 0171 719106 - 719107

      Fax: 0171 719594



      Gallignani - Via Molinaccio, 10 - C.P. 76 – Russi (RA) Tel: 0544 589201 Fax: 0544 581222



      Gemelli costruzione macchine agricole - 16, v. Cantalupa - S. Silvestro Curtatone (MN) –

      Tel: 037 647 512 - Fax: 0376 478 726



      John Deere Italiana - Via G. Di Vittorio, 1 - Vignate (MI) Tel: 02 95458202



      Kuhn Italia - KUHN Italia Srl, Via Cerca per Colturano, 8 - Melegnano (MI)

      Tel: 02 982161 Fax: 02 98230362 Fax Verde: 800 802148

      Laverda s.p.a. – via F. Laverda 15/17 – Breganze (VI) tel. 0445385311 fax 0445873355



      Lely Italia – Strada prov. Cerca KM 2, 17 - COLTURARNO (MI) - Tel. 02198237610 –

      Fax 2982376


      Marangon - Via Valsugana, 29 San Giorgio in (PD) Tel: 049 5996046 Fax: 049 9450220



      Marchetti - Taarup - Viale dell'Industria, 17 - Este (PD) Tel: 0429 600500 Fax: 0429 603024



      Save s.p.a. – Via Garcia Lorca, 27 - LOMAGNA ( LC) Tel. 039.92261 - Fax 039.9226355



      Tonutti – via Udine, 26 Remanzacco (UD) – Tel. 0432667015 - Fax. 0432668282

      spero di esservi stato utile

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      • #93
        la migliore??? (secondo me questa)

        L’essiccazione naturale dei foraggi comprende le seguenti operazioni: taglio, spandimento e rivoltamento dell’erba tagliata, formazione, rivoltamento e disfacimento delle andane, raccolta, carico, trasporto e scarico. Queste operazioni possono essere eseguite secondo diversi sistemi di lavoro, la cui scelta dipende dalle condizioni atmosferiche, dall’umidità del terreno e dal livello di produzione della coltura. Il sistema più diffuso consiste nell’essiccazione attraverso il rivoltamento del foraggio sparso. Viene preparato per la notte in andane in modo da ridurre la superficie esposta all’umidità. Le andane vengono riallargate di mattino quando la rugiada è asciugata. Nel sistema di essiccazione in andane, il foraggio viene mantenuto in piccole andane durante il giorno e vengono periodicamente rivoltate per poi essere raccolte in andane maggiori durante la notte.

        Il sistema di lavorazione in andane è più indicato per i foraggi meno delicati quali le graminacee. Quando l’umidità dell’aria è alta l’essiccazione diventa inoperante, il che impone l’utilizzazione della ventilazione artificiale. La tecnica della fienagione deve adattarsi all’andamento giornaliero e stagionale della temperatura e dell’umidità, tenendo presente che un periodo di essiccazione troppo lungo compromette la possibilità di ottenere un buon fieno in quanto si verificano perdite di principi nutritivi e di natura meccanica come ad esempio il distacco delle foglie dallo stelo (le foglie sono la parte nutritiva dell’erba e se si distaccherebbero, essendo molto sottili andrebbero perse). Per ridurre le perdite di natura meccanica e respiratoria (queste ultime favoriscono la formazione di marciumi e muffe); sono state sviluppate nuove tecniche di fienagione. Per minimizzare tutti questi inconvenienti si è sempre più diffuso il condizionamento dell’erba falciata. Le foglie, che hanno un tempo di essiccazione che è circa 1/3 di quello degli steli, sono più fragili e più facili a staccarsi nel corso delle manipolazioni cui è sottoposto il prodotto. Il condizionamento ha lo scopo di ovviare a questo inconveniente, rendendo più uniforme essiccazione della pianta nelle sue diverse parti. Accelerando essiccazione della pianta porta al raggiungimento in minor tempo della soglia di umidità del 35% cui è legata la quasi completa cessazione della respirazione cellulare e in questo modo si riduce il rischio della formazione di muffe e marciumi.



        La Gemelli è un azienda di piccole dimensioni, che non è specializzata nella produzione in grande serie ma è specializzata nella costruzione quasi artigianale di particolari macchine ad elevato contenuto tecnologico, che si differenziano dalle macchine prodotte in grande serie soprattutto per la loro maggiore capacità operativa e per l’ottimizzazione dei componenti utilizzati, fatta non in funzione della loro produzione in grande serie, ma della loro funzionalità operativa.

        Per questo motivo le macchine della Gemelli sono molto conosciute ed apprezzate anche all’estero tanto che quasi il 50% della produzione viene esportata.

        Se si vanno ad analizzare i dischi utilizzati per il taglio si noterà come essi non siano monolitici e ottenuti per stampaggio come nella stragrande maggioranza delle falciatrici a disco reperibili sul mercato bensì vengono ottenuti dall’unione di due campane, onde ottenere una struttura resistente per via della sua forma strutturale e al contempo quanto basta elastica da garantire ai coltelli minori sollecitazioni e quindi una durata maggiore.

        La scelta controcorrente di utilizzare la trasmissione idraulica ha consentito di montare un motore idraulico per asservire ogni rotore a garanzia di una elevatissima fluidità di funzionamento, di una riduzione drastica del rischio di ingolfamento del macchinario, e consente alla falciacondizionatrice gemelli una elevatissima capacità operativa.

        La presenza della trasmissione idraulica, insieme ad una elevata accuratezza in fase di progettazione di sviluppo hanno poi reso possibile la creazione di falciacondizionatrici modulari, che possono essere semiportate all’attacco posteriore del trattore e traslare anche in posizione laterale, oppure di modelli atti ad essere montati all’attacco a tre punti anteriore che possono convenientemente lavorare contemporaneamente onde garantire all’operatore capacità operative ancora maggiori.

        Le dimensioni "standard" nelle quali vengono offerte le falciacondizionatrici gemelli sono 2,48 metri di taglio per la versione a 3 dischi e 3,30 metri di taglio per la versione a 4 dischi. Essendo le macchine modulari possono però essere offerte al cliente anche in dimensioni maggiori, in base alle sue specifiche esigenze.

        Il condizionamento dei foraggi avviene mediante il passaggio attraverso una coppia di rulli "Chevron" in gomma che, rispetto a quelli comunemente utilizzati su questa tipologia di macchinario, hanno un diametro decisamente più piccolo e denti molto fitti. I rulli, grazie al fatto di essere asserviti da un apposito motore idraulico sono inoltre montati senza possibilità di gioco sul macchinario, a garanzia del condizionamento totale ed uniforme del foraggio e questo in ogni condizione, sotto sforzo e a pieno carico.

        Anche materiali e i componenti utilizzati per la costruzione delle falciacondizionatrici gemelli sono di prim’ordine, i cuscinetti utilizzati nei punti maggiormente sollecitati sono di produzione CCV e SKF, gli alberi cardanici sono tutti di produzione Walterschied, mentre le lamiere utilizzate per i telai portanti hanno una resistenza elevatissima rispetto agli standard medi di mercato e provengono direttamente da una acciaieria svedese.

        Analizzando la parte idraulica balza subito all’occhio il generoso dimensionamento del serbatoio dell’olio da 240 litri e la presenza di una centralina elettronica atta a monitorare e controllare i vari parametri della macchina, compreso il raffreddamento affidato ad un radiatore asservito da particolari ventole che di tanto in tanto invertono il moto di rotazione onde mantenere pulito il radiatore stesso.

        Queste macchine sono decisamente più complesse rispetto alle macchine tradizionali costruite in grande serie e dotate di trasmissione esclusivamente meccanica, sono però in grado di operare in campo al primo sfalcio su erba medica e in condizioni operative difficili come su foraggi bagnati a ben 11-12 km/h adattandosi notevolmente ai terreni caratterizzati da forte asperità, questo significa che con una macchina da 3,3 metri di taglio montata all’attacco anteriore ed una analoga al posteriore che lavora lateralmente si ottiene una capacità operativa massima (senza manovre di fine campo) che sfiora gli 8 ettari ora. Queste caratteristiche, molto apprezzate dai clienti della Gemelli che arrivano a definire questa tipologia di macchina idraulica prodotta dall’azienda "Costruzioni Macchine agricole Gemelli" di S. Silvestro, la Mercedes delle falciacondizonatrici.
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        • #94
          Per DavideMI sei un venditore della Gemelli visto che hai dato una spiegazione migliore rispetto al rappresentante che era all'Eima di quest'anno...... . Ti sei dimenticato di dire che oltre alla velocità di sfalcio maggiore, fra la falciatrici a rulli rispetto a quella a dischi di contro però è l'inquinamento dovuto al terreno cioè nella raccolta del fieno tagliato con il sitema a tamburi c'è più presenza di questo inquinante che rovina i prestomaci dei ruminanti mentre con il secondo sistema c'è meno della metà in percentuale. Che non è poco infatti il mercato delle falciacondizionatrici è dominato dai modelli a dischi anche se è vero che come costo è più elevato e diff. da produrre.

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          • #95
            non sono assolutamente un venditore della gemelli. eppoi le differenze cui accenni tu tra dischi e tamburi non sono così evidenti (il doppio di inquinamento) ma dipendono dalla tipologia di tamburo. Quelli usati dalle falciacondiziatrici attuali hanno una particolare conformazione (a calotta) della parte inferiore che permette loro di strisciare agevolmente sul terreno diminuendone drasticamente l'attitudine ad inquinare il foraggio con la terra. Quindi era vero 10 anni fa ma ormai siamo lì lì.....

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            • #96
              Scusate l'ignoranza... ma cosa è uina condizionatrice?

              Da me il fieno (fatto al 99% di lupinella falciata nel mese di maggio) viene lasciata essiccare da sola semplicemente rivoltandola col girafieno e poi imballata sperando che non piova nel frattempo!!
              Invece la condizionatrice che fa? Schiaccia il fieno per farlo seccare prima o cosa?
              Dalle vostre parti che erba si usa per il fieno?

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              • #97
                per 555-m la differenza consiste: la falciacondizionatrice prima taglia poi condiziona mentre la falciatrice taglia e basta; condizionarla significa lesionare le parti più spesse della pianta per farla seccare al sole più velocemente cioè riesci a raccogliere il fieno un o due giorni prima dei sistemi tradizionali.
                L'erba è sempre la stessa che sia di erba medica, di loietto o di misto (preto stabile), non è che da noi abiamo l'erba transgenica hahahahahahahaha è solo la tecnologia che va avanti e noi dobbiamo riuscirla a sfruttare.

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                • #98
                  Quindi avevo capito intuito correttamente a che serviva... a far seccare l'erba + in fretta. Riguardo il tipo di foraggio usato lo chiedevo per curiosità lo so che non centra nulla con l'uso della condizionatrice.

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                  • #99
                    cmq con l'utilizzo della falciacondizionatrice rispetto alla falciatrice in certi casi (comunque abbastanza rari e per lo più con graminacee) si può avere la perdita di qualche unità foraggera dovuta alla perdita dei succhi contenuti nello stelo... tale piccola perdita è però compensata da fatto che si porta a casa prima il prodotto e lo si lascia meno soggetto alle intemperie

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                    • Grano

                      Chi di voi coltiva grano?
                      Che macchine usate per tagliarlo?
                      Si differenziano molto le regolazioni della trebbia tra riso e grano?

                      Ciao a tutti

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                      • Ok

                        Io coltivo grano bbe che volemo fa.
                        Scherzo però il grano lo coltivo veramente.
                        Da precisare che il grano non si taglia ma si miete e viene da se che occorre la mietitrebbia. Per la terza domanda devi attendere un esperto sia di riso che di grano.

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                        • Originalmente inviato da terzi
                          Io coltivo grano bbe che volemo fa.
                          Scherzo però il grano lo coltivo veramente.
                          Da precisare che il grano non si taglia ma si miete e viene da se che occorre la mietitrebbia. Per la terza domanda devi attendere un esperto sia di riso che di grano.
                          Be prima di tutto il battitore nn deve essere a riso.. se no la paglia la triti
                          ovviamente devi mettere la macchina a grano

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                          • Terzi, ke macchina usi per mietere il grano?

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                            • dalle mie parti riso e grano si "tagliano"...e quest'anno c'è stato un piccolo boom di semine di grano e sarà bello vedere le macchine tutte da riso cosa combinano.
                              Della paglia di grano maciullata penso non te ne freghi niente, qui la trinciano o la regalano,perciò...
                              fondamentalmente (generalizzando molto)si tratta di sostituire il battitore con uno meno aggressivo e magari togliere qualche dente al controbattitore ed allargare "la griglia" per adattarsi ad un prodotto molto meno umido, oltre naturalmente al montaggi odi crivelli da grano. Prima di affrontare una trasformazione soppeserei bene gli ettari da trebbiare, cmq in linea di massima direi che è una trebbiatura molto meno impegnativa..

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                              • Io di riso non ne so niente... posso solo dirti che (da quello che ho visto sui depliant..) il controbattitore è diverso... io sulla 3790 uso crivelli da 0,8mm di foro, ma vanno benissimo anche quelli da 1 mm. Cmq se la paglia non è un problema, basta che i chicchi non vengano rotti... al max bisognerà aprire un pò il registro in uscita del controbattitore.
                                Benatti Emanuele

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                                • Cosa intendete per tagliare..il grano cmq si miete, non si taglia, mietere è la parola giusta se poi lo si trebbia subito lo si miete e lo si trebbia, ma tagliarlo non vuol dire niente, a meno che non lo lasciate sul campo a marcire, ma allora basta una BCS che non credo abbia il battitore.Scusa agriteo, ma dalle tue parti non ci sono tezisti che escono con le mietitrebbie?

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                                  • Penso che il Teo voleva avere notizie su come regolare la sua 8060.
                                    x 1880 stai pur certo che le trebbie ci sono ma essendo una zona risicola e in parte maidicola molti hanno la trebbia a "riso" o a "mais".

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                                    • è un "tagliare" puramente gergale e sta pari pari a trebbiare,così come "battere", era solo per fare un pò di colore..
                                      ...infatti la trebbia in versione riso ce l'hanno quasi tutti, l'allestimento mais in pochi,ma da sempre i trebbiatori sono pronti ad accaparrarsi il lavoro.. il grano invece negli ultimi 20anni è stato una rarità e per pochi ettari in passato c'era chi aveva poca voglia di trsformare e "sporcare" la trebbia... da un paio di anni il lavoro è un pò aumentato ed il problema è risolto.
                                      Per una trebbia specifica penso si tratti solo di recuperare battitore,crivelli ed imparare le registrazioni (anche del vento)..e sperare che il battitore sia stato posizionato con criterio dagli ingenieri..altrimenti il gioco si fa complicato..
                                      Cambio leggermente discorso, un tizio al mio paese sostiene di spendere 500 euro ad ogni trasformazione da riso a mais (solo manodopera dal concessionario; pezzi di ricambio a parte e senza toccare la gommatura) e cifre simili le spende un altro ragazzo con la sua WTS...penso ci sia da far bene i conti!

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                                      • SCUSATE ho dimenticato di mettere i , non era per fare il sapientone, immaginavo che ci fosse un discorso simile sotto.

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                                        • Falciacondizionatrici JD

                                          In questi giorni ho avuto la possibilita' di utilizzare un falciacondizionatrice trainata John Deere modello 1326,ed ho notato,oltre che essere parecchio dura da far girare(un 105 a 6 cil aveva il suo bel da fare)ho visto che e'costruita in Fra ncia,e la barra di taglio e'Kuhn!Da quando esiste questa collaborazione?Oppure e'un "trapianto"?Chi ne sa' qualcosa?

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                                          • sarà cica una decina di anni se ben ricordo,le kuhn sono dure di qualità da far girare,ne parlavamo proprio oggi con un collega che ha la tarup, ed efettivamente,nella discussione è emersa una affidabilità leggermente superiore della tarup unita ad un minore assorbimento di potenza.

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                                            • Originalmente inviato da Alfre
                                              In questi giorni ho avuto la possibilita' di utilizzare un falciacondizionatrice trainata John Deere modello 1326,ed ho notato,oltre che essere parecchio dura da far girare(un 105 a 6 cil aveva il suo bel da fare)ho visto che e'costruita in Fra ncia,e la barra di taglio e'Kuhn!Da quando esiste questa collaborazione?Oppure e'un "trapianto"?Chi ne sa' qualcosa?
                                              Da diversi anni; cmq ci sono anche kuhn verdi... tipo la fc 243 e 283 lift control e pure la frontale se le guardate cambia la il colore..
                                              Cmq se stai tagliando il primo taglio o sei nel loietto e il condizionatore lo fai lavorare non è dura. ... è che se c'è tanta roba i cavalli ci vogliono! Con la kuhn a 5 dischi trainata nel loietto del mio vicino l'80.90 in 3 media con regolare fumo nero!
                                              Io ho una due metri e il 90.90 e il ts 90 nel primo taglio non vanno a spasso come quest'anno che qui di roba c'è una marea.... è qualche anno che nn la sentivo cantare così

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                                              • Originalmente inviato da challenger
                                                sarà cica una decina di anni se ben ricordo,le kuhn sono dure di qualità da far girare,ne parlavamo proprio oggi con un collega che ha la tarup, ed efettivamente,nella discussione è emersa una affidabilità leggermente superiore della tarup unita ad un minore assorbimento di potenza.
                                                Bhe..... caro challenger... io ho kwelerand( lo è sopra ma se guardi sotto è tutto taurup) 5 dischi ti devo contraddire secondo me kuhn è meglio è un po più robusta... e forse meno rumorosa.
                                                Cmq sul loietto do del filo da torcere alla kuhn del mio vicino e sino a ora usura solo delle lame.
                                                Ultima modifica di GiancaMI; 16/05/2005, 20:27.

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                                                • Originalmente inviato da Toxi 82
                                                  Per DavideMI sei un venditore della Gemelli visto che hai dato una spiegazione migliore rispetto al rappresentante che era all'Eima di quest'anno...... . Ti sei dimenticato di dire che oltre alla velocità di sfalcio maggiore, fra la falciatrici a rulli rispetto a quella a dischi di contro però è l'inquinamento dovuto al terreno cioè nella raccolta del fieno tagliato con il sitema a tamburi c'è più presenza di questo inquinante che rovina i prestomaci dei ruminanti mentre con il secondo sistema c'è meno della metà in percentuale. Che non è poco infatti il mercato delle falciacondizionatrici è dominato dai modelli a dischi anche se è vero che come costo è più elevato e diff. da produrre.
                                                  Toxi vedo ora questo post non è un venditore ma diciamoloooooo
                                                  è un docente universitario Toxi fa il bravo neeeeeee!

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                                                  • Originalmente inviato da DavideMI


                                                    prodotta dall’azienda "Costruzioni Macchine agricole Gemelli" di S. Silvestro, la Mercedes delle falciacondizonatrici.
                                                    Mha io ho alcune riserve per me le mercedes delle falcicondizionatrici sono altre macchine....
                                                    I 240 di serbatoio per l'olio sono di obbligo li l'olio bolle! Poi... il rendimento di un impianto idraulico è uguale a un meccanico?
                                                    Saluti!
                                                    Ultima modifica di GiancaMI; 16/05/2005, 20:32.

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                                                    • Per trottolino sai che il bravo lo faccio sempre......
                                                      Ma io quest'anno mi sono divertito nello sfalciare 12 ha visto che per il restante 40 quando farà un tempo decente provvederò. E devo dire che la falciacondizionatrice della Vicon da tre metri anche con il fango non mi ha mai dato noie era più l'Explorer 70 della Same..... con il muro di erba da tagliare.
                                                      Avevo detto che era arrivata la Gallignani V6 ma non è stato cosi e mi hanno dato buca ma per fortuna che la conces. Casella aveva in casa una la Krone Vario Pack 1800 multi cut (del 2004 con circa 3800 rotoballe di paglia alle spalle)
                                                      e devo dire che mi sono divertito ad usarla e vi dico i pregi e i difetti di questa macchina dopo 160 rotoballe.
                                                      PRO:
                                                      - Grande capacità di "mangiare" le andane di grosse dimensione merito dell'infaldatore dei coltelli.
                                                      - Và sempre con la P.D.F. innestata e richiede bassi cv. per farla girare circa 60.
                                                      - Due assali a bilanciere con frenatura pneumatica e 4 gomme a bassa pressione di grande dimensione.
                                                      - Computer di bordo facile nella gestione e buona lettura dello schermo.
                                                      - Ottima capacità di bobbine spago e rete in quest'ultimo caso ben tre.
                                                      CONTRO:
                                                      - Peso notevole della macchina (43q) e grandi dimensioni esterne che richiedono comunque un trattore di 100cv.
                                                      - Pick up di 2,00 m pochi a mio giudizio visto che comunque lasciava dei mucchietti di fieno ma con un rullo ad ottagono montato anteriormente al raccogitore che schiacciava il fieno verso i denti del raccoglitore per un ottimo raccolto.
                                                      - Sostituzione della rete che chiede un pò di "sbracciamento" da parte dell'operatore.
                                                      - Scomoda pulizzia della macchina visto la quantità di lamiere.
                                                      - Regolazione solo della dimensione e non del cuore e regolazione della pressione di funzionamento non direttamente dal computer ma bensì da una manopola posta sul lato destro della macchina.
                                                      Conclusione:
                                                      E' una macchina indicata per grossi allevamenti e per chi fa molto insilato e paglia.
                                                      Ultima modifica di Benny69; 19/05/2005, 19:35.

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                                                      • Originalmente inviato da Toxi 82
                                                        - Scomoda pulizzia della macchina visto la quantità di lamiere.
                                                        Almeno sono lamiere e non plastica come in tutte le altre macchine

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                                                        • Non mi sembra che le altre macchine in commercio oltre alle paratie laterali abbiano nulla de invidiare alla Krone perchè la stessa Welger ha le peratie laterali in materiale plastico. Più che altro ti fanno digerire maglio il prezzo d'acquisto di 42.000 euro come Welger ma che fà rotoballe da 2m di diametro.

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                                                            Però in questa tipologia di macchine probabilmente un eventuale scelta non è influenzata molto dal materiale di cui sono fatte le paratie.
                                                            Spetta che ti chiedo una cosa: ma 100 cv per la vario pack 1800 multi cut sono pochi, sono tanti o sono giusti? Di solito sui depliant attaccati a macchine del genere si vedono trattori sui 130 cv...

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                                                            • Con un 100cv. vai in pianura e te lo porti dietro benissimo visto che con la p.d.f. assorbe solo 55cv. mentre un 120-150cv. ecc. vai invece vai su qualsiasi pendenza (dato il peso non indifferente della macchina circa 43-44q). Invece l'esatto opposto è mio cugino che fà il contoterzi ha la stessa macchina ma senza coltelli e lo tira con il Titan 190 (esagerato)......
                                                              Sulle lamiere c'è da dire due cose: se si piegano sono c..zi si arrugginiscono e sbiadiscono i colori delle fiancate di quel giallo pallido, col tempo (visto che con la precedente KR 160 dopo 8 anni la ruggine passava) e soprattutto pesano visto che se tiri su le fiancate laterali si sentono anche se ci sono tre pistoni a gas che ti aiutano.
                                                              Ultima modifica di Toxi 82; 18/05/2005, 17:47. Motivo: aggiunta

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