CAPRAROLA - Di seguito la nota di una produttrice locale di nocciole: "Il 19-08-2010 è stato pubblicato un articolo su un quotidiano locale che intitolava "Nocciole, previsti 300 mila ql di prodotto, prezzo vicino ai 215 euro. Il raccolto sarà inferiore del 30% rispetto al 2009, ma la qualità si annuncia ottima".
Questo articolo compare quindi pochi giorni prima dell'inizio della raccolta attuale. Si tratta della necessità di stabilizzare il prezzo d'apertura del mercato delle nocciole che, secondo l'articolo apparso sul quotidiano locale in questione, doveva essere simile a quello della chiusura della stagione precedente 2009: cioè 5 euro a punto resa, quindi di 215-220 euro al quintale per le nocciole in guscio. Nell'articolo si dice anche che "agli agricoltori rimangono poco più di 2 mila euro ad ettaro" con le varie fluttuazioni delle spese di lavorazione per ogni ettaro di nocciole, se la resa sarà 43 o comunque superiore, ma se la resa delle nocciole dovesse scendere al di sotto dei 40 gli agricoltori lavorerebbero in perdita.
In chiusura d'articolo si richiedevano come aiuto minimo 2500 euro per ettaro raffrontando il lavoro corilicolo locale dei Monti Cimini con una concorrenza spietata e letale quale è la Turchia. A seguito di una diminuzione di prodotto, della concorrenza turca e di una probabile diminuzione dei prezzi, a Caprarola si è tenuto nelle scorse settimane un incontro tra membri dell'UE e quelli della Turchia con la presenza delle varie associazioni di categoria.
Ancor prima di tale incontro qualcuno già vociferava di incontri tenutisi fuori dai confini laziali, tra i diretti interessati, per mettersi d'accordo sul prezzo delle nocciole anzi, si fecero addirittura delle indiscrezioni sottovoce. "Ma... forse... hanno deciso... il prezzo sarà 4,50-4,60 al massimo (ovviamente per punto resa)". Ora ci si chiede "se il prezzo ultimo di chiusura del mercato precedente (dello scorso anno) si era aggirato intorno ai 5,20 euro a punto resa, come mai si è aperto un mercato d'acquisto a 4,65 euro punto resa per poi calarlo nuovamente di dieci centesimi dopo due giorni senza addurre alcuna motivazione e soprattutto per passaparola?"
In tutto ciò non vedo la trasparenza. Inoltre quest'anno, vista la stagione particolarmente piovosa fino alla fine del mese di giugno, prospettano anche delle rese non troppo alte. Riassumendo: la sottoscritta ha avuto una perdita di nocciole ammontante ad un buon 30%, il prezzo forse ancora calerà, le rese saranno modeste. e la domanda ultima che come me si stanno ponendo i corilicoltori è la seguente "Cui prodest questa situazione?". Tutto ciò discorda ampiamente con tutti i buoni propositi degli Enti competenti in materia di: produzione, vendita, commercializzazione, miglioramento nel mercato della nocciola gentile Dop romana".
Questo articolo compare quindi pochi giorni prima dell'inizio della raccolta attuale. Si tratta della necessità di stabilizzare il prezzo d'apertura del mercato delle nocciole che, secondo l'articolo apparso sul quotidiano locale in questione, doveva essere simile a quello della chiusura della stagione precedente 2009: cioè 5 euro a punto resa, quindi di 215-220 euro al quintale per le nocciole in guscio. Nell'articolo si dice anche che "agli agricoltori rimangono poco più di 2 mila euro ad ettaro" con le varie fluttuazioni delle spese di lavorazione per ogni ettaro di nocciole, se la resa sarà 43 o comunque superiore, ma se la resa delle nocciole dovesse scendere al di sotto dei 40 gli agricoltori lavorerebbero in perdita.
In chiusura d'articolo si richiedevano come aiuto minimo 2500 euro per ettaro raffrontando il lavoro corilicolo locale dei Monti Cimini con una concorrenza spietata e letale quale è la Turchia. A seguito di una diminuzione di prodotto, della concorrenza turca e di una probabile diminuzione dei prezzi, a Caprarola si è tenuto nelle scorse settimane un incontro tra membri dell'UE e quelli della Turchia con la presenza delle varie associazioni di categoria.
Ancor prima di tale incontro qualcuno già vociferava di incontri tenutisi fuori dai confini laziali, tra i diretti interessati, per mettersi d'accordo sul prezzo delle nocciole anzi, si fecero addirittura delle indiscrezioni sottovoce. "Ma... forse... hanno deciso... il prezzo sarà 4,50-4,60 al massimo (ovviamente per punto resa)". Ora ci si chiede "se il prezzo ultimo di chiusura del mercato precedente (dello scorso anno) si era aggirato intorno ai 5,20 euro a punto resa, come mai si è aperto un mercato d'acquisto a 4,65 euro punto resa per poi calarlo nuovamente di dieci centesimi dopo due giorni senza addurre alcuna motivazione e soprattutto per passaparola?"
In tutto ciò non vedo la trasparenza. Inoltre quest'anno, vista la stagione particolarmente piovosa fino alla fine del mese di giugno, prospettano anche delle rese non troppo alte. Riassumendo: la sottoscritta ha avuto una perdita di nocciole ammontante ad un buon 30%, il prezzo forse ancora calerà, le rese saranno modeste. e la domanda ultima che come me si stanno ponendo i corilicoltori è la seguente "Cui prodest questa situazione?". Tutto ciò discorda ampiamente con tutti i buoni propositi degli Enti competenti in materia di: produzione, vendita, commercializzazione, miglioramento nel mercato della nocciola gentile Dop romana".
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