Qualcuno di voi vende legna da ardere ancora da spaccare?
Cioè tronchi diametro 20-50 cm tagliati a misura (30-35 cm) ma ancora da spaccare e rami diametro 5-10 cm lunghi circa 1 metro.
Che valore potrebbero avere?
Essenze principali abete, cipresso, acero campestre, salice bianco, tuia.
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Prezzi legna da ardere
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Comincia dal costo della materia prima, l'acquisto della legna in piedi; se è di buona qualità, il bosco è accessibile ai mezzi meccanici, l'esposizione alla luce è ottimanale, ecc, la spesa per l'acquisto deve stare intorno a 10-12 €/ton oltre iva 22%. Poi comincia a fare un'analisi dei costi per il capitolato comprendente tutte le spese per: l'abbattimento, l'allestimento, l'esbosco, il concentramento all'imposto ed il trasporto. Quest'ultimo è determinante nell'abbattimento del costo generale. Se, ad esempio carichi la legna così come esboscata e la indirizzi o verso l'utilizzatore finale o verso un grossista, avrai risparmiato la spesa per il concentramento e l'immagazzinamento per l'eventuale lavorazione finale.
Fammi sapere se se in linea con quanto detto e su che spese per questo genere di lavori ti sei orientato. In un secondo tempo possiamo analizzare il resto.
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fin qui ci siamo, ma visto la concorrenza di operatori più o meno regolari (non emettono fattura, non pagano contributi, tasse forse... parliamo di un certo range di persone, principalmente straniere...) volevo cercare di fare un conteggio dei costi per cercare di capire fin a che prezzo posso permettermi di scendere oppure se ho ancora convenienza economica nell'attività connessa... per questo chiedevo un aiuto a chi ha più esperienza di me, per andare a vedere i costi nel dettaglio
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bene....hai capito il concetto.....dal range dei prezzi di mercato non ti puoi spostare...
il guadagno del tuo lavoro risulta da come sei organizzato nel reperire e preparare e consegnare legna da ardere.....da considerare vi è pure il calo merce per stagionatura....
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Originalmente inviato da Eno2005 Visualizza messaggioCiao a tutti, come fate a calcolare i costi di produzione della legna da ardere, sui quali basarsi per determinare il prezzo di vendita?
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il prezzo di vendita è determinato dalla domanda ed offerta di mercato....
questo varia da zona a zona e dalle essenze che presenti a vendere...
sta a te con l'organizzazione del tuo lavoro e la reperibilità di buone essenze
rimanere a costi di esercizio tali da lasciarti lavorare per vivere
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Ciao a tutti, come fate a calcolare i costi di produzione della legna da ardere, sui quali basarsi per determinare il prezzo di vendita?
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Secondo me c'è troppa legna sul mercato. Domanda ed offerta sono scollegate. Aggiungi che intere squadre di boscaioli, provenienti dall'estero, tagliano esboscano e caricano sugli automezzi all'equivalente di € 30/ton e di legna ne esce fuori in quantità impensabili fino a qualche anno fa.
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Originalmente inviato da gigiu Visualizza messaggiohttp://www.casaeclima.com/index.php?...news&Itemid=50
forza boscaioli non tutta la crisi viene per nuocere....
Con la crisi molti cercano il massimo risparmio (spesso a discapito della qualità...) e la vera spinta all'importazione non credo sia tanto l'aumento della richiesta interna quanto l'incremento di offerta di legname dall'estero a prezzi stracciati.
E quindi i boscaioli nostrani, un pò com'è accaduto con i prodotti agricoli, si trovano a combattere ad armi impari con la concorrenza dei "colleghi" est europei e balcanici.
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Mmmmm...... non illudetevi, stanno spingendo da tempo "politicanti e aspiranti" cavalcando l'onda biomasse per inventarsi cooperative e corporazioni per potersi assegnare lauti stipendi ed inventare l'acqua calda, vorranno utilizzare le risorse forestali a gratis con espropri e altre amenità del genere, è gente che ama i boschi, dare lavoro..... son certo che al boscaiolo poco o nulla andrà in ogni caso, stiamo a vedere.
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Se permettete dico la mia. Mi taglio la legna nei miei boschi, mai pianeggianti, (anzi) me la porto a casa e me la ritaglio per poterla mettere a bruciare nel camino più o meno tutti gli anni. Qualcuno mi ha chiesto di vendergliene un poco. Risposta: nemmeno a 1.000,00 Euro al quintale. Si fa troppa fatica ad andare nei boschi a legna.
Scusate lo sfogo. A presto, Luciano.
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Sono stato un pò in giro ad informarmi sui prezzi di vendita all'ingrosso della legna da ardere di quercia e cerro e sono rimasto sorpreso dei prezzi/ton veramente bassi:
- in zona umbria € 60.00 caricata sul camion
- zona intorno a Grosseto € 60/65 sempre caricata
- Roma sud e paesi vicini € 75 portata sul posto con autotreno (circa
40T)
La legna è in tranci da 1/1.2 mt
A me che la taglio in proprio penso costi di più; mi devo fare due conti.
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salve ha tutti! vorrei aprire un impresa forestale che taglia e comercializa la legna da ardere, potete dirmi come fare? ho un amico che ha delle machine che taglia e spacca legna posch, che io posso prenderli in affito, pulltroppo nn so tanto di questo lavoro, non so dove prendere la legna, se potete aiutarmi... grazie anticipatamente.
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Originalmente inviato da Belluno Visualizza messaggioA mio parere, la maggior parte di coloro che si lamentano per i prezzi della legna sono persone che NON hanno mai provato a farsela da soli nel bosco. Chi fa da sè, sa bene che occorrono tempo e fatica, c'è sempre il rischio di farsi male
, comunque qualche spesa bisogna farla (miscela, trasporti, ecc) e così via.
Ormai i clienti li ho scremati a suo tempo, quelli che facevano storie li ho sbolognati ad altri...
Da voi a quanto la vendono la legna ancora da tagliare??
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A mio parere, la maggior parte di coloro che si lamentano per i prezzi della legna sono persone che NON hanno mai provato a farsela da soli nel bosco. Chi fa da sè, sa bene che occorrono tempo e fatica, c'è sempre il rischio di farsi male
, comunque qualche spesa bisogna farla (miscela, trasporti, ecc) e così via.
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c'è legna e legna
E' vero, se si vende la legna presso il magazzino del consumatore, possono nascere delle difficoltà. Il problema può essere evitato all'origine, ovvero al momento dell'ordine. Bisogna mettersi con impegno a capire cosa vuole veramente il possibile acquirente, sopratutto se questi non è un cliente abituale. Se chiede cose fuori dal comune gli si dice francamente che non le si possiede. A proposito mi ricordo di due baristi di un bar centrale di Roma in cui arriva un avventore chiedendo un caffè che fosse: "caldo, buono e forte". Allora il banchista dice all'addetto alla macchina del caffè: "Hai sentito Polpè" e Polpetta risponde: "dije che nun ce l'avemo". Ecco questo è un modo per evitare grane alla consegna del legname.
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Quoto la risposta di actros... gli avrei detto se trova qualcuno che gliela da a 2 euro in meno la prenda da lui che non mi offendo anzi... meno male che io non ho clienti così ma solo gente onestà per ora
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Originalmente inviato da G70 Visualizza messaggiovarg io mi armo di pazienza ed educazione e o tenuto solo i clienti che pagano e che non mi stessano e quelli nuovi li avviso prima sulla legna
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E' propio come dice G70, tanta ma tanta pazienza, buona educazione (quando i clienti la meritano!!!), e per quanto riguarda i clienti pochi ma buoni, in più io dico onestà e qualità il più possibile in modo che siano i clienti soddisfatti a tornare e a farmi la migliore pubblicità.
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varg io mi armo di pazienza ed educazione e o tenuto solo i clienti che pagano e che non mi stessano e quelli nuovi li avviso prima sulla legna
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Anni fa la vendevo anche io, poi mi son rotto di discutere e ho smesso. Ne ho viste di cotte e di crude:
Una signora che si presentava con un bastoncino lungo 20 cm pretendendo "la voglio tutta lunga cosi! Non un cm in più!"
Un tizio proprietario di una tal "stufa professionale" che la voleva secca di almeno tre anni perché altrimenti non brucia.
Un'altro a cui non andava bene la robinia perché scoppietta, ne il cerro perché fa poca fiamma, ne il platano perché brucia in fretta ne il faggio perché VA BENE SOLO ALLE PIZZERIE.
Non parliamo poi di quanti non mi han pagato o di quelli che DOPO aver scaricato mettono in dubbio (dandomi del ladro) il peso stampato su regolare tagliandino della pesa pubblica. Ma come fate a commerciare la legna? Prendete il Valium prima di consegnarla?
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Ciao a tutti, carlo 76 la tua sembra una barzelletta, peccato che sia la verità in tutti i settori. Ormai nessuno vuole spendere, meglio se regalata.
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Generalmente la frase è: ma da tal tizio costa 2€ in meno al quintale la mia risposta è sempre la stessa..."signora quando va da tal tizio ne comanda 100 qintali anche per me che poi passo a ritirarla!!!"
Oppure quest'anno capitava anche il contrario, ovvero cliente che chiede 30 quintali e quando ti presenti col carro e biglietto della pesa ti dice "eh ma quelli sono più di 30", cosa vuoi rispondergli...
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Ciao a tutti, vista la stagione ma sopratutto il tempaccio direi propio che è giunto il momento di accendere il caminetto. A tal proposito riprendo l'argomento per sentire anche da voi l'andamento dei prezzi per la legna da ardere secca, sfusa e in bancali, e ne approfitto per raccontarvi una trattativa con un cliente.
A aprile mi si presenta una signora mai vista e mi chiede il prezzo della legna sfusa poi di quella in bancali (4) da consegnargli a fine agosto, consegnata a 15 km e messa nel box auto, ma cosa più inportante spaccata fine perche se spaccata grossa con la sua stufa ha problemi.Gli dico i miei prezzi € 16.00 sfusa consegnata secca €160.00 al bancale consegnato, dopo la solita trattativa alla quale non ho ceduto e la solita polemica sul peso del bancale, la cliente ha accettato il mio prezzo e ci siamo lasciati daccordo di sentirci ad agosto per la consegna. Ad agosto "la comica" ci sentiamo per stabilire giorno e ora e lei ricomincia a chiedere il prezzo e il peso del bancale sostenendo che non gli ho mai detto ne il prezzo e nemmeno il peso dopo alcuni minuti il tono della telefonata è diventato un pò pesante visto che che mi dava "del disonesto ". A suo favore mi diceva che lei aveva sempre aquistato legna in bancali a €13.00 al q. e che tutti quelli che gliela vendevano gli pesavano il bancale ed in fine che la legna spaccata fine vale di meno perchè brucia subito. Dopo innumerevoli spiegazoni sono arrivato al punto di dirgli " signora lei si tenga i suoi soldi che io mi tengo la mia legna ".
Alla fine di questo mio racconto dico: ma la gente cosa pensa che noi che ci spacchiamo la schiena siamo tutti dei babbei e ci facciamo prendere per il c..o , non sanno che anche noi sappiamo fare i conti e li seppiamo fare anche bene se non vogliamo rimetterci i soldi oltre che la fatica!?!?
Ciao a tutti Carlo76.
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Ciao a tutti, vista la stagione ma sopratutto il tempaccio direi propio che è giunto il momento di accendere il caminetto. A tal proposito riprendo l'argomento per sentire anche da voi l'andamento dei prezzi per la legna da ardere secca, sfusa e in bancali, e ne approfitto per raccontarvi una trattativa con un cliente.
A aprile mi si presenta una signora mai vista e mi chiede il prezzo della legna sfusa poi di quella in bancali (4) da consegnargli a fine agosto, consegnata a 15 km e messa nel box auto, ma cosa più inportante spaccata fine perche se spaccata grossa con la sua stufa ha problemi.Gli dico i miei prezzi € 16.00 sfusa consegnata secca €160.00 al bancale consegnato, dopo la solita trattativa alla quale non ho ceduto e la solita polemica sul peso del bancale, la cliente ha accettato il mio prezzo e ci siamo lasciati daccordo di sentirci ad agosto per la consegna. Ad agosto "la comica" ci sentiamo per stabilire giorno e ora e lei ricomincia a chiedere il prezzo e il peso del bancale sostenendo che non gli ho mai detto ne il prezzo e nemmeno il peso dopo alcuni minuti il tono della telefonata è diventato un pò pesante visto che che mi dava "del disonesto ". A suo favore mi diceva che lei aveva sempre aquistato legna in bancali a €13.00 al q. e che tutti quelli che gliela vendevano gli pesavano il bancale ed in fine che la legna spaccata fine vale di meno perchè brucia subito. Dopo innumerevoli spiegazoni sono arrivato al punto di dirgli " signora lei si tenga i suoi soldi che io mi tengo la mia legna ".
Alla fine di questo mio racconto dico: ma la gente cosa pensa che noi che ci spacchiamo la schiena siamo tutti dei babbei e ci facciamo prendere per il c..o , non sanno che anche noi sappiamo fare i conti e li seppiamo fare anche bene se non vogliamo rimetterci i soldi oltre che la fatica!?!?
Ciao a tutti Carlo76.
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Originalmente inviato da gigiu Visualizza messaggioLe valutazioni sono fatte da Sergio Giudici dell'az.agricola "bragotto" in via Borgognone a cantù e dal presidente della coldiretti trezzi.
Eccolo...dal sito www.corrieredicomo.it/
Boom di consumi di legna da ardere. Ma attenzione alla legge regionale Stampa E-mail
Domenica 06 Gennaio 2013
Riscaldamento alternativo
La Coldiretti: «Una scelta al risparmio, ma anche ecologica»
La legna da ardere sostituisce sempre più spesso gas e metano. La diffusione di stufe a legna e cammini sta crescendo in modo significativo nelle abitazioni dei comaschi.
«Una scelta di risparmio ma anche ecologica», come sottolinea Fortunato Trezzi, presidente della Coldiretti di Como e Lecco. Già nella passata stagione invernale, il consumo di legna e pellets, come rilevato da Coldiretti è cresciuto in maniera significativa.
Una tendenza che si sta riconfermando anche in questa stagione.
«Il territorio lariano è molto ricco di boschi e il ricorso alla legna da ardere per riscaldare è sempre più frequente – dice Trezzi – È un settore attivo che sta crescendo. Uno degli obiettivi è sicuramente il risparmio economico, ma si tratta anche di una scelta ecologica perché parliamo di un combustibile che ha un impatto ambientale quasi nullo, completamente sostenibile. Le piante non inquinano come invece accade con i combustibili fossili».
Nei camini e nelle stufe delle abitazioni comasche bruciano soprattutto robinie e castagni.
«Si utilizzano le essenze del territorio, non piante coltivate – spiega il presidente di Coldiretti – Non dimentichiamo che in provincia abbiamo anche la Grande Stufa, che è in funzione e riceve legna cippata, scarti di seconda scelta che vengono utilizzati per produrre energia elettrica e calore. Sono sempre più frequenti i casi di persone che utilizzano stufe e camini come unico impianto di riscaldamento».
A conti fatti, sembra che il risparmio, soprattutto a fronte dell’aumento del prezzo del gas, sia garantito. «Un quintale di legna tagliata, spaccata e consegnata a casa costa circa 12 euro – dice Sergio Giudici, dell’azienda agricola canturina “Bragotto”, in via Borgognone – I venditori sono indubbiamente in crescita sul territorio. È importante affidarsi a chi fa il lavoro nel rispetto delle regole perché purtroppo è in aumento anche chi taglia abusivamente gli alberi». Per ridurre costi e consumi e rispettare l’ambiente è fondamentale anche utilizzare stufe e camini a norma.
«Gli impianti di ultima generazione hanno tutti i requisiti del caso – dice Fortunato Trezzi – Un impianto fatto a regola d’arte, con un camino o una stufa adeguati, può riscaldare un intero appartamento con un consumo di 30-40 chilogrammi di legna al giorno. La legna da ardere è un combustibile sicuramente più economico rispetto a gasolio e metano, che hanno anche subito forti incrementi».
La vendita della legna si sta rivelando per molti anche un’importante opportunità di lavoro.
«Sicuramente, a fronte di un aumento della domanda c’è anche una crescita dell’offerta – sottolinea il presidente di Coldiretti di Como e Lecco – Molti florovivaisti e anche aziende zootecniche, per i quali tipicamente quella invernale è una stagione abbastanza di stallo, vendono legna da ardere per integrare la propria attività principale. Il commercio della legna diventa un’ulteriore opportunità di guadagno per numerosi operatori. Sicuramente nell’ultimo periodo sono aumentati quelli che svolgono questa attività in aggiunta ad altre».
Da non sottovalutare infine un ulteriore aspetto ambientale.
«Non dimentichiamo che il taglio della legna, naturalmente fatto nel rispetto delle regole e delle normative, è una forma fondamentale di manutenzione del bosco – conclude Fortunato Trezzi – La pulizia degli ambienti boschivi negli ultimi anni era stata spesso trascurata o dimenticata, con i conseguenti rischi ambientali che tutti conosciamo. Il taglio della legna destinata a diventare un combustibile è dunque un’operazione virtuosa per l’ambiente».
Ma, come spiegava il venditore, chi utilizza la legna per il riscaldamento deve fare attenzione anche con le disposizioni varate dalla Regione Lombardia. Nell’ultimo Piano dell’Aria, la giunta Formigoni è intervenuta lo scorso autunno con ben 91 misure strutturali per riduzione delle emissioni inquinanti. Fra i provvedimenti previsti entro il primo triennio di applicazione del progetto, spicca il divieto di combustione della legna, in tutta la Regione, in stufe e caminetti a bassa efficienza. Il decreto regionale del 2008 parlava già chiaro in materia. Nei mesi invernali, dove siano presenti anche alti generatori di calore, oltre a quelli a legna e nei Comuni sotto i 300 metri di altitudine, «non si può usare per il riscaldamento domestico degli edifici legna in camini aperti, camini chiusi, stufe e qualunque altro tipo di apparecchio che non garantisca un rendimento energetico adeguato (superiore al 63 %) e basse emissioni di monossido di carbonio (oltre lo 0,5%). È inoltre vigente il divieto di combustione di legna all’aperto».
I valori di tali parametri sono normalmente precisati sul libretto di istruzioni dell’apparecchio. In mancanza del libretto viene ritenuta valida la certificazione rilasciata dal venditore o dal costruttore. Sono esclusi dal divieto tutti gli impianti con buon rendimento energetico e quelli di cottura (pizzerie comprese).
Anna Campaniello
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Originalmente inviato da gigiu Visualizza messaggioin un giornale locale ho trovato un articolo sulla legna da ardere .
Si afferma che la richiesta di legna è in aumento e che nella zona del comasco si brucia più che altro castagno e robinia .
Prezzo circa 12 €/q tagliata spaccata e consegnata a casa.
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in un giornale locale ho trovato un articolo sulla legna da ardere .
Si afferma che la richiesta di legna è in aumento e che nella zona del comasco si brucia più che altro castagno e robinia .
Prezzo circa 12 €/q tagliata spaccata e consegnata a casa.
anche a me è capitato che chiedessero legna ma non rientra nella mia attività.
Chi è nel settore nota maggiori richieste rispetto agli scorsi anni?
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