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Nocciolo: raccolta e commercializzazione

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  • ikonicazy
    ha risposto
    dunque facciamo chiarezza perchè il tuo conto è giusto ma sbagli la terminologia:
    -punto resa= peso netto della nocciola quindi sgusciata (nel tuo esempio 45)
    -quotazione della nocciola (valore x di mercato della nocciola a punto resa nel tuo esempio 4 Euro)
    quindi ricapitolando:
    45 (punti resa delle nocciole ottenuto come ho descritto nel post n°2 )x 4 Euro (valore di mercato delle nocciole)x 30 (quintali lordi quindi con guscio e chiaramtne pulite ventilate) = 5400 euro (quello che dovrebbe venirti in tasca)
    ciao

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  • ACUTO
    ha risposto
    Grazie, ma ..... avevo formulato talmente male la domanda che anche la risposta non mi e' chiara e scusa se ci torno ma sono un po' "tardo" ....
    Il punto resa, va moltiplicato per la resa e non per il quantitativo lordo delle nocciole .... ho capito bene ?
    Intendo dire, 30 q.li lordo, resa 45, punto resa 4.0, l'operazione da fare e' :

    45 X 4 X 30 = 5400 EURO ?
    Ultima modifica di ACUTO; 29/05/2007, 10:04.

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  • ikonicazy
    ha risposto
    Originalmente inviato da ACUTO Visualizza messaggio
    Scusate ma quando si parla di 30 q.li di nocciole per ettaro, significa che da questo quantitativo va verificata la resa e quindi siamo intorno ai 12 q.li (30 X 0,4 tanto per fare un esempio con una resa di 400 gr per ogni Kg di prodotto grezzo) ?
    Oppure se ne ricavano 30 q.li che vanno poi moltiplicati per il punto resa ?
    Esattamente..i quintali si calcolano sempre lordi il netto sarà il risultato della resa..
    ciao

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  • ACUTO
    ha risposto
    Scusate ma quando si parla di 30 q.li di nocciole per ettaro, significa che da questo quantitativo va verificata la resa e quindi siamo intorno ai 12 q.li (30 X 0,4 tanto per fare un esempio con una resa di 400 gr per ogni Kg di prodotto grezzo) ?
    Oppure se ne ricavano 30 q.li che vanno poi moltiplicati per il punto resa ?

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  • boccia7
    ha risposto
    mio padre mi ha detto che lo stato ha fermato la esportazione di nocciole per fare aumentare il prezzo e mi ha detto pure che tra qualche mese ci saranno le elezioni e c'è il rischio di un calo di prezzi ma questo non lo so quando avverrà boh

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  • ikonicazy
    ha risposto
    ciao Bsky
    io ne ho 3 ettari quindi ci somigliamo...attento stai andando in OT
    per queste domande vai sull'apposito "Gestione e tecniche agronomiche nel noccioleto" comunque per risponderti velocemente qui in Langa assolutamente non esiste praticello!!

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  • BSky
    ha risposto
    Stando intorno ai quattro ettari, metro più metro meno, direi piccolo produttore.

    A proposito, noi siamo ormai qualche anno che il terreno lo lavoriamo sia durante l'anno che prima della raccolta con la trincia (o pratino, non so come le chiamate voi queste macchine che rasano finemente l'erba senza rassodare la terra). C'e chi ne dice bene e chi no. La scuola di pensiero dei secondi vorrebbe che il nocciolo sotto vuole sempre l'erba soffice, ma almeno sul medio termine non vediamo differenze sul raccolto.
    Come si usa da voi e come la pensate in tal senso?

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  • ikonicazy
    ha risposto
    Bsky ma tuo papà come è messo a noccioleti?
    Come ti inquadri hobbysta, piccolo medio o grande produttore?
    ciao

    Lascia un commento:


  • BSky
    ha risposto
    Grazie per la precisazione, ma visto che tutto sommato quel valore non possiamo deciderlo noi contadini piccoli e neri, alla fine chiamarlo coefficiente ci sta pure bene no? .
    In effetti lo scorso anno i prezzi hanno subìto un'impennata tale al punto da portare i proprietari di vecchi appezzamenti ormai in disuso (situati in punti scomodi o poco convenienti per la resa del raccolto) a rilavorarli nuovamente. Sembrava tornata di colpo l'età dell'oro! tranne poi tornare dalle stelle alle stalle come quest'anno. Inoltre ogni annata è sempre una lotteria: non sai mai quando venderle, con le quotazioni degne di una montagna russa, e alla fine nella speranza di poterci ricavare il prezzo più giusto possibile, la fregatura è sempre dietro l'angolo. Per finire la mannaia della Turchia che esporta prodotto scadente a prezzi ridicoli facendo crollare il mercato. Non è un caso che i prezzi dignitosi del 2006 sono stati dovuti proprio a grossi problemi da quelle parti a quanto mi è dato di sapere.

    ps: giusto, sì, possono essicarsi anche al sole, come abbiamo sempre fatto d'altronde anche noi, ma quando ti ritrovi in piena raccolta con il tempo che fa le bizze dopo un'estate rovente nella quale non butta giù una goccia d'acqua manco a pagarla e ti ritrovi con il prodotto umido (e scarsità di giornate di sole) cosa fai?

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  • ikonicazy
    ha risposto
    si le nocciole sono prese a campione, una manciata di nocciole qua e là a discrezione del compratore e poi si sceglie il Kg da provare...
    Attenzione a non confondere i termini...il 4,30 Euro non è il coefficiente di resa ma bensi il valore delle nocciole a punto resa che viene determinato dai "pesci grandi" che fanno il mercato!! e qui ci addentriamo nelle grandi leggi dei mercati , domanda/offerta , annata buona annata scarsa e chi più ne ha ne metta dove il contadino proprio non ha voce in capitolo....l'anno scorso sono arrivate fino a 13 euro punto resa quest'anno 4,30 è una vera e propria lotteria!!!!
    Bè si quello è l'essicatoio ma si possono anche essicare al sole!!
    ciao

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  • BSky
    ha risposto
    x ikonicazy: immagino che il campione venga poi preso da più sacchi possibili (noi usiamo quelli di iuta, come penso un pò tutti, ma non si sa mai...) in modo da poter dare una panoramica generale sulla qualità del prodotto.
    Adesso ho le idee molto più chiare su come funzioni la faccenda, e ti ringrazio molto per la tua disponibilità. Potresti chiarirmi anche quest'altro dubbio se non ti dispiace, ossia in base a cosa viene stabilito il coefficiente di resa, che nell'esempio era 4,30? Grazie ancora

    x Boccia7: Quando parli di nocciole essiccate intendi quella grossa cisterna che le asciuga dopo che il prodotto è stato preventivamente ripulito dalla sporcizia e lavato, non è vero? Anch'io abito in provincia di Viterbo... un saluto conterraneo!

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  • boccia7
    ha risposto
    confermo con iconycazy su quello che ha detto sulla resa ma aggiungo che il campione deve essere preso su nocciole essiccate

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  • BSky
    ha risposto
    Resa delle nocciole

    E' la prima volta che scrivo su questo forum, perciò un saluto a tutti.
    Personalmente non mi interesso molto di agricoltura (mio padre invece ora che è in pensione tra orto, noccioleti e uliveti non sta fermo un attimo), né tantomeno me ne intendo granché, perciò abbiate pazienza se adesso come in futuro potrò fare delle domande per voi alquanto banali. La curiosità però mi spinge a fare questa richiesta, come altre che magari con il tempo si succederanno, che potrebbero fare comodo anche a mio padre.
    In questa occasione volevo chiedere come si fa a stabilire la resa di un raccolta di nocciole. Quello che so per grandi linee è che si prende un campione e si fa una percentuale del prodotto che non è buono per la produzione e poi tramite il "misterioso" procedimento si ricava questo dato. Se qualcuno mi potesse chiarire le idee mi farebbe una cortesia.
    Inoltre volevo sapere come si procede a stabilire il prezzo al quintale partendo da un valore di resa (es. 4,30 dalla quotazione che ho visto poco fa per il prodotto nelle migliori condizioni). Grazie in anticipo a chi volesse rispondermi.

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  • ioo
    ha risposto
    Ciao a tutti,
    volevo sapere se qualcuno sa un pò le quatazioni delle nocciole in Campania(una cosa generica vista la diversità dei prodotti) ein particolare dell'Avellinese. Grazie ciao

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  • Langarolo
    ha risposto
    grazie dell'informazione e buon lavoro

    Lascia un commento:


  • Biglio
    ha risposto
    S.n.p. Di Battaglino Bruno & C. S.n.c. Sgusciatura Nocciole Piemonte
    14047 Mombercelli (AT) - Corso Asti, 237
    0141 955530

    noi della zona le vendiamo a lui e non ci troviamo male...

    Lascia un commento:


  • Langarolo
    ha risposto
    Ho un appezzamento di nocciole nelle vicinanze di Canelli, mi piacerebbe avere qualche riferimento per la vendita del prodotto dai membri che lavorano nella mia zona.

    Ciao e grazie

    Lascia un commento:


  • boccia7
    ha risposto
    mah a me la monchiero ha copiato la facma nella macchina trainata e la semovente nella agrientem che non è mai stata una ditta grandissima anzi è poco più grande di un garage che ora mai di semoventi non ne produce più ma ne aggiusta quelle vecchie e produce trincie essiccatoi ( che non produce lui ma li monta solamente ora non ricordo la marca) la ditta fa le scalette coclee etc mio zio ce l'ha ed ne è entusiasta ci ha investito molti euro su quella macchina che ha più di 20 anni ma va davvero bene unico neo di queste macchine e sicuramente uguale alle monchiero e alle jolly o simili è che se il terreno non è perfettamente livellato le sotterra con le foglie e un altro neo è che non vedi se le lascia o se devi andare più forte perché non vedi le spazzole sul nastro che le porta poi nel carrello perché ci si sta sopra sul posto di guida

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  • ikonicazy
    ha risposto
    ci sono anke le raccoglitirici non ad aspirazione
    vai su www.rivmec.com
    ciao

    Lascia un commento:


  • nocchio
    ha risposto
    Originalmente inviato da eryk64capranica Visualizza messaggio
    salve a tutti,scusate forse non e questo il forum,ma volevo fare una domanda,qualchuno conosce qualche ditta di costruzione macchine raccoglitrici di nocciole in piemonte?a parte la facma che e' presente anche li garzie
    L'unica alternativa alla Facma è la Monchiero srl.
    Produce sia raccoglitrici trainate e sia raccoglitrici semoventi
    Il sito è http://www.monchiero.com .

    Saluti
    _________
    Nocchio

    Lascia un commento:


  • eryk64capranica
    ha risposto
    raccoglitrici semoventi

    salve a tutti,scusate forse non e questo il forum,ma volevo fare una domanda,qualchuno conosce qualche ditta di costruzione macchine raccoglitrici di nocciole in piemonte?a parte la facma che e' presente anche li garzie

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  • Spazio
    ha risposto
    Biglio e Nemo, mi sembra che sul discorso essiccatore avete tralasciato i costi di gestione: allaccio energia elettrica, costo bolletta, gas o nafta eventuali imprevisti dovuti a manutenzione ecc.
    La mia opinione resta tale e quale se sei un grande produttore dai 500 q.li conviene ma se sei medio-piccolo no!
    Nella nostra cooperativa abbiamo 5 essiccatori da 100 q.li l'uno della facma e lavorano a pieno regime. I produttori pagano davvero poco, i macchinari sono stati acquistati con agevolazioni e progetti specifici da parte dei tecnici e i benefici sono davvero tangibili.

    Ciao

    Lascia un commento:


  • nemo72
    ha risposto
    Ciao Biglio
    la tua conclusione sembra corretta, e forse lo è, ma proviamo a fare un discorso più semplice:
    -20 q di nocciole sono 1 carico di seccatore per 8 h
    -70 q di nocciole sono 3,5 carichi di seccatore per un totale di 28 h
    vale la pena acquistare un seccatore?

    Se ci fosse un solo seccatore che lavorasse per soli 10 gg, potrebbe essiccare le nocciole di 8,5 produttori da 70 q/anno...........immagina se lavorasse per 20 giorni, e cosa significa ripartire la spesa.

    Senza contare che si stà parlando di una tecnologia semplice. Immagina una piccola cooperativa che abbia un essiccatore diciamo più industriale di quello da 20q, quanti produttori potrebbe soddisfare.....

    Il concetto è il seguente: essiccare le nocciole è un lavoro semplice ed a basso costo, che rispetto alla coltivazione ed alla raccolta è una "cosa piccola"......non è nemmeno paragonabile all'investimento per la coltivazione.
    Saluti

    Lascia un commento:


  • boccia7
    ha risposto
    pure a me piace lavorare da solo per fortuna che abbiamo finito lo scasso e la smorganatura l'altro ieri ora sta piovendo molto bene

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  • nocchio
    ha risposto
    Originalmente inviato da nemo72
    Complimenti Nocchio
    raccontaci del tuo capannone, quanto è grande , che capacità di smaltimento e stockaggio avrà? fai l'investimento da solo o con altri? avresti intenzione di vendere poi dei servizi extra? Venderesti una quota o il diritto di utilizzo del tuo capannone?
    Premetto che il progetto è ancora tutto campato in aria.
    300mq x 6m h = 1800 mc - 2/3 = 600 mc utilizzabili che moltiplicati per 4 che è il peso specifico delle nocciole per mc= 2400 q.li stoccabili.
    Il progetto prosegue con un essiccatore ed una capatrice.
    Alle altre domande non posso risponderti per ora.., comunque a me piace lavorare da solo.

    Ciao
    _______
    Nocchio

    Lascia un commento:


  • nemo72
    ha risposto
    Complimenti Nocchio
    raccontaci del tuo capannone, quanto è grande , che capacità di smaltimento e stockaggio avrà? fai l'investimento da solo o con altri? avresti intenzione di vendere poi dei servizi extra? Venderesti una quota o il diritto di utilizzo del tuo capannone?

    Lascia un commento:


  • boccia7
    ha risposto
    l'altro ieri abbiamo finito e abbiamo fatto 10 essiccate e mezzo con l'esiccatoio da 50 qli e quindi son 500 quintali ora è tempo di castagne e marroni

    Lascia un commento:


  • nocchio
    ha risposto
    Originalmente inviato da nemo72
    ......In tal modo si avrebbe un mercato indirizzato nella giusta direzione ed avendo i fondamentali econonomici (legge della domanda e dell'offerta) a posto, allocherebbe la ricchezza in base a chi effettivamente produce valore: credo che qui siamo tutti daccordo nell'identificare in tale ruolo il produttore.

    A questo punto entra in gioco la cooperativa nel suo ruolo di commercializzazione aggregata di più produttori, ma anche senza cooperativa io credo che già così le cose siano migliori.

    Saluti Roberto
    Concordo pienamente.
    Ho, però, bisogno di ricordare cosa succede attualmente e perchè:
    Il produttore medio, che non esercita la professione di agricoltore diretto (IATP) e che coltiva nocciole come secondaria occupazione, ha, di solito, pochissimo tempo da dedicare a tale attività. Nella quasi totalità dei casi non possiede locali per lo stoccaggio delle nocciole ed ancor meno un essiccatore. Il "poverino" si trova ad affrontare la mole di lavoro ereditata dai padri o dai nonni che, invece, al contrario di lui, avevano più tempo da dedicarvi. Ciò gli comporta anche una certa fretta nel chiudere le lavorazioni di raccolta e di conseguenza la consegna del prodotto al commerciante di turno. Sono pochissimi, poi, i produttori che vendono il prodotto in un unica soluzione; quasi tutti al termine della giornata di raccolta si saranno già disfatti del prodotto avendolo consegnato al grossista senza sapere neanche il prezzo di vendita.
    Detto questo torno a confermarti che la tua analisi è giusta, ma...
    1) ...ma, in pratica non riuscirai mai e poi mai a far accettare al produttore medio di accollarsi anche la mole di lavoro derivante dall'essiccatura e dallo stoccaggio;
    2) ...ma, non ci sarà nessuno che con 3,5ha si comprerà un essiccatore e relativi accessori.
    3) ...ma, forze unendo le forze.....
    ...Unendo le forze significa associarsi ed accentrare le incombenze di essiccazione e stoccaggio ad una struttura organizzata. In questo modo, nell'ipotesi che queste strutture funzionino a dovere, si ovvierebbe al problema di immettere sul mercato merce ancor prima che ci sia richiesta. Inoltre si dovrebbe avere per il produttore un discreto risparmio di denaro in termini essiccazione e stoccaggio. Purtroppo, e c'è sempre un purtropppo, questa formula funziona solo se l'offerta controllata dalle cooperative (che a questo punto svolgerebbero il compito primario di freno dell'offerta) superi, come già detto, l'offerta in mano dei grossisti privati e sempre che il sistema cooperativo funzioni bene. Funzionare bene significa, in poche parole, non essere assoggettati a privati ed avere alte capacità organizzative e commerciali all'interno dei relativi CdA. Inoltre cercare di far superare nei produttori la scetticità legata alla "sicurezza e solidità" delle organizzazioni cooperative. Il produttore che non si associa, lo fà principalmente per due motivi: 1) scetticità nei confronti del sistema cooperativo per paura di un crack dello stesso e conseguente perdita delle proprie competenze; 2) non condivisione del fatto che una struttura del genere non paghi immediatamente il prodotto al momento della consegna, ma in più periodi splittati in circa un anno.

    Per quanto mi riguarda ho in cantiere un progetto da definire nel giro di due anni che prevederà un capannone per lo stoccaggio, capatrice ed essiccatore. Spesa prevista: circa 115.000,00 euro.

    Ciao
    _______
    Nocchio

    Lascia un commento:


  • Biglio
    ha risposto
    si ma nemo...quanto costa l essicatore????
    e poi, parlando in senso pratico, partendo dal fatto che un essicatore costa sui 15000 euro piu accessori...
    ho 1 ettaro di nocciole 20 quintali x 200e al quintale sono 4000e

    soluzione a:
    con il mio bell essicatore aspetto di vendere quando le nocciole vengono pagate 2,50 euro 2,80 dai... 280x20 = 5600e
    differenza all anno precedente 1600 euro, essicatore ripagato in 10 anni...dopo 10 anni ci guadagno qualcosa in piu rispetto agli inizi.

    soluzione b:
    con 15000 euro impianto 2,5 ettari di nocciole
    dopo 5 anni ho
    2,5x20= 50 quintali in piu
    mi accontento di prendere il prezzo da straccione di 2 euro al kilo
    50+20=70 70x200= 14000
    differenza anno precedente 10000 euro campi ripagati in 5 anni
    dal 5 anno in poi prendo un bel gruzzoletto!!!

    => IO PREFERISCO IMPIANTARE!!!
    a questo punto ho 3,5 ettari:
    3,5x20=70 70x200= 14000
    compro essicatore
    vendo a 280x70= 19600
    differenza 5600 essicatore ripagato in 3 anni
    dal 3 anno guadagno un gruzzolo niente male!
    in 8 9 anni con investimento di 30000 euro passo da 4000 a 19600 euro...(sempre parlando di teoria, ci vorra un po di piu visto che le bastarde fanno un anno si e uno no)

    conclusione 1 ora si che si fa sul serio (Azienda diciamo a scopo hobbistico)
    conclusione 2 l essicatore arreca benefici tangibili a chi ha piu di 3-4 ettari di nocciole
    Ultima modifica di Potionkhinson; 14/06/2009, 17:51. Motivo: uniti post consecutivi.

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  • nemo72
    ha risposto
    Originalmente inviato da nocchio
    Quoto in toto..
    Il tuo punto di vista circa le cooperative è giusto.
    Lo condivido in quanto la realtà è quella che tu hai esposto.
    Purtroppo finchè le cooperative avranno una fetta del mercato minore di quella del privato non avranno voce contrattuale ed il prezzo delle nocciole sarà sempre in mano del privato anche considerando che è un'utopia che il cooperativismo superi il privato. Dal punto di vista puramente teorico se la cooperativa (in senso lato) avesse predominanza sul privato in termini di offerta, potrebbe, sempre teoricamente, capovolgere la tendenza da te esposta che vede il mercato delle nocciole come un mercato privo di richiesta ma ricco di offerta.

    Ciao
    _______
    Nocchio
    Facciamo un passo avanti sul discorso del mercato della nocciola;
    Tu hai colto il fulcro del problema: come faccio (io produttore) a gestire la fetta di mercato sufficentemente grande da determinare il mercato stesso (ovviamente non a mio vantaggio, altrimenti si rovesciano solo le parti, ma a vantaggio di un equilibrio più equo)?
    La tua risposta è: faccio in modo, o vorrei, che il cooperativismo superi il privato.
    La risposta è "corretta", nel senso che indica una soluzione che funziona, ma presenta molteplici problematiche. Lasciamole in sospeso, per il momento, e proponiamo una soluzione alternativa che sia "corretta" e che possa offrire dei vantaggi:
    dato che il prodotto nocciola è di semplice lavorazione, esercitiamo il controllo del mercato alla fonte cioè a livello della produzione evitando il controllo a livello di raccolta e distribuzione.
    Il vantaggio di questa soluzione consiste nel fatto che è immediatamente attuabile mediante un piccolo sforzo aggiuntivo da parte dei produttori stessi. Tale sforzo è una percentuale minore dell'intero sforzo complessivo dei produttori, come dire "abbiamo fatto 30, facciamo 31!".
    In parole molto più semplici ma pratiche, il produttore raccoglie il prodotto, lo essicca e lo immagazzina.
    Apro una parentesi: un produtttore medio ha 3-5 ha di nocciole, per una produzione di 20 q per ha avrà 60-100 q di raccolto, che necessitano a) di 3-5 essiccate in un essiccatoio da 20 q supponiamo di 8 ore ciascuna per un totale di 24-40 ore di lavoro dell'essiccatoio. b) di 120-200 sacchi per conservarli da 50 Kg, che stanno 2-3,3 blocchi di 10x6 sacchi, che occupano all'incirca 18-30 metri qradrati (1 blocco da 10x6 sacchi ha circa 9 metri qradrati di base e 2,4 m di altezza). Mi sembrano valori in gioco facilmente affrontabili da chi gestisce 3-5 ha di terra senza grossi investimenti o con piccoli investimenti di più produttori insieme (ne bastano 4-5).
    A questo punto calcola un prezzo minimo per quintale che dipende da 2 aspetti: la qualità del prodotto ed i costi che ha sostenuto per avere il prodotto (tutti i costi: terreni, macchinari, consumi, tempo impiegato nelle lavorazioni, interessi su prestiti......), quindi attende il nuovo anno.

    A partire dal nuovo anno si affaccia sul mercato con 2 obiettivivi chiari:
    1) vendere il prodotto almeno al prezzo minimo calcolato,
    2) consegnare il prodotto solo dopo che è stato firmato un accordo scritto tra le parti in cui è indicato il prezzo.

    L'accorgimento di attendere il nuovo anno è simbolico ma significativo, indica un tempo di formazione della domanda, la dove il tempo della formazione dell'offerta è stato già scontato: aprile-settembre (dalle lavorazioni significative alla fine della raccolta, ad esempio). La domanda di prodotto ha le sue dinamiche che sono quelle del mercato dei derivati dalla nocciola. A fronte di tali dinamiche si definisce e si propone. Se io propongo l'offerta prima della domanda, quest'ultima si definisce non in base alle sue dinamiche, ma in modo tale da spostare il valore in gioco dalla parte della stessa. Ad esempio se c'è una grossa produzione e l'offerta si manifesta abbondante prima della domanda, anche se la domanda fosse molto forte, si manifesterà debole in modo da spuntare comunque un prezzo basso.

    In tal modo si avrebbe un mercato indirizzato nella giusta direzione ed avendo i fondamentali econonomici (legge della domanda e dell'offerta) a posto, allocherebbe la ricchezza in base a chi effettivamente produce valore: credo che qui siamo tutti daccordo nell'identificare in tale ruolo il produttore.

    A questo punto entra in gioco la cooperativa nel suo ruolo di commercializzazione aggregata di più produttori, ma anche senza cooperativa io credo che già così le cose siano migliori.

    Saluti Roberto

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