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Fitofarmaci e trattamenti su vigneto

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  • Az. Agr. La Capannaccia
    ha risposto
    Originalmente inviato da TCE 50
    Vedi post nr. 670...sto ancora aspettando.
    Mi associo alla richiesta di TCE 50
    Alcuni acronimi mi sono noti, ma una loro più esatta definizione e un indirizzamento per una valutazione sul campo di detti parametri mi permetterebbe un uso più consapevole della macchina e delle "ricette" che volta volta mi fornisce l'agronomo (mica me li regola lui getti pressioni etc etc!!!)

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  • ALEX51
    ha risposto
    LAI, VMD, NMD, CU, Kg/m, Micron,.. etc, etc etc...
    Gli ho scritti tante volte e nessuno a chiesto cosa sono.
    Se vogliamo dare acqua per proteggere la vigna o similari è un discorso, se vogliamo ridurre l'oneroso e odioso uso dei pesticidi, perchè di pesticidi si tratta, si portano avanti argomenti più pertinenti al caso.
    Ci sono personaggi nel forum che hanno la conoscenza per portare avanti le argomentazioni; DAVIDE sul VMD etc... L85 sul LAI...
    Dategli spazio che non hanno niente da vendere se non regalarvi la loro conoscenza, relativamente piccola ma sincera...
    Ultima modifica di johndin; 02/05/2007, 11:29. Motivo: Come sopra anche se un pò mirato

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  • TCE 50
    ha risposto
    Beh...signori!
    abbiate pazienza...avete tirato fuori sto LAI...ora, vedete se con termini terra terra, alla mia portata, mi spiegate che roba è.

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  • L85
    ha risposto
    Infatti Alex nella realtà operativa ci sono molti altri fattori che influiscono sul diagramma di distribuzione del mezzo, avrei gradito anche delle considerazioni fatte su aspetti quali le forme di allevamento, gli stadi fisiologici delle colture ecc... sulla scelta degli ugelli, dei diversi volumi da poter realizzare tra i trattamenti sulle piante a riposo o in piena attività vegetativa, magari consigliando per le macchine tradizionali diversi kit di ugelli per avere volumi diversi lavorando anche a diverse pressioni.
    Ultima modifica di johndin; 02/05/2007, 11:28. Motivo: Vedi sopra

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  • ALEX51
    ha risposto
    Penso sia molto importante conoscere i due LAI del proprio vigneto, o frutteto, o altro che sia.
    Se non altro per un utilizzo più razionale del prodotto chimico e della eventuale macchina.
    Ma tantissimi non conoscono questi indici.
    Ultima modifica di johndin; 02/05/2007, 11:26. Motivo: Tolto riferimenti a altra discussione per non fuorviare

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  • L85
    ha risposto
    Originalmente inviato da ALEX51 Visualizza messaggio
    Complimenti Ing. Luca, tutto alla perfezione! Volumi per Hettaro e dosaggi di principio attivo per LAI te lo hanno consigliato rispetto alla media consigliata?
    Dato che quelli li paghi tutti gli anni???
    Alex51, tiri in ballo anche il LAI, ottima considerazione infatti sarebbe utile riferire le dosi dei prodotti ed i volumi d'acqua sia al LAI impianto sia al LAI pianta, quest'ultimo soprattutto anche in considerazione alla penetrazione all'interno della chioma, resterebbe poi il problema per l'utilizzatore la stima del LAI , anche se poi alla fine le varie forme d'allevamento rientrano in dei valori di LAI predefiniti per stadio vegetativo.
    Ultima modifica di L85; 25/04/2007, 21:49. Motivo: mancava un articolo:-)

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  • Biglio
    ha risposto
    lascia stare...adesso è impossibile potare legare e tagliare l erba inoltre dovrai fare almeno un dissodamento con lo sterpatore e tutto questo in 2 3 settimane (data in cui bisognera iniziare con i trattamenti...)

    i tralci non li puoi lasciare cosi perche non riesci a raccogliere...
    e non puoi tirarli giu e lasciarli che pendono perche non resisterebbero...
    poi a meno che non si tratti di un vigneto di qualche qualita ben pagata ma se è invece di barbera e affini beh...lascia stare...

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  • ALEX51
    ha risposto
    Complimenti Ing. Luca, Volumi per Hettaro e dosaggi di principio attivo per LAI te lo hanno consigliato rispetto alla media consigliata?
    Dato che quelli li paghi tutti gli anni???
    Ultima modifica di johndin; 02/05/2007, 11:26. Motivo: Cercato di renderlo l'inizio di una discussione

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  • 5500
    ha risposto
    emergenza vigneto incolto

    ciao amici forse ho sbagliato a creare un nuovo argomento.... mi scuso con gli amministartori...ma avrei un problemino questa sera mi telefona un tale imprenditore edile che mi chiede se posso andare a tagliare l'erba in un vigneto...di circa 7000mq..come ricompensa mi vuole dare il vigneto il problema è che quest'anno non è stato potato....sono andato a vedere è allevato a capovolto e l'uva è tutta nell'ultimo e penultimo filo su in alto...cosa fare???lasciare stare e darci ogni tanto farci un trattamento...ma come fare a raccolgiere su in alto?? oppure tirare giù più tralci possibili senza legarli sperando che non si rompano tutti e che non vadano a strisciare in terra???
    cosa devo fare????

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  • The Lamb
    ha risposto
    Eh sì ragazzi, ha proprio ragione LorenzVigna, a questo punto quel che è andato è andato, purtroppo!
    Non si può pensare di curare l'oidio al 24 di Luglio, si può solo cercare di contenerlo. La malattia è nota da tantissimi anni ma ricordiamoci che Uncinula Necator / Oidium Tuckeri è tra le crittogame che meno risentono dell'andamento climatico, quindi in qualunque annata si deve stare in allerta. E' vero che colpisce di più in collina che in pianura ed è vero anche che il vento fa da veicolo, però non ci sono parametri sicuri per dire che "questa è un'annata da oidio", il tipico ammonimento che puntualmente ti fa presente, fingendo preoccupazione, il venditore o rappresentante di questo o quel prodotto già in Aprile!
    Vorrei spezzare una lancia a favore dell' Arius: il Quinoxyfen è una gran bella molecola che protegge il grappolo, in questa fase, molto meglio dei classici triazoli (che vanno usati prima), solo che deve essere applicato su vigne "pulite" perchè è un preventivo e lo dichiara nel depliant la stessa Dow Agro Sciences!
    In ultimo le rose: sono dei bellissimi fiori e quando le regali alle donne giuste fai loro gran piacere (non smetterò mai di chiedermi il perchè), però personalmente al posto del classico bigliettino preferisco dire quelle poche parole che nascono dal cuore guardandola negli occhi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . il resto vien da sè . . . . . . . . . .
    Sono quasi 6 anni che convivo con la stessa donna e le rose funzionano immancabilmente, sensibilità femminile!
    Comunque per l'indicatore oidio il discorso è breve: l' oidio della rosa mi pare di ricordare che si chiami Sphaeroteca Pannosa (sempre un' ascomicete), mentre quello della Vite lo conosciamo tutti, e pare che non vadano di pari passo!
    Anch' io ci ho impiegato un po' per capire il discorso di LorenzVigna sulla qualità, qualità intesa come varietà, come vitigno!
    Sarebbe bello andare in ferie anche pochi giorni, dopo si ragiona meglio!

    UN' ABBRACCIO A TUTTI VOI!!!

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  • LorenzVigna
    ha risposto
    Originalmente inviato da steba
    ...il colore della rosa indica la qualità dell' uva di quel filare ..penso che hai un buon umorismo.... volevi vedere se qualcuno abbocca? ...per un attimo ho pensato che potesse essere vero
    ciao alle prossime
    stefano

    Cioè?
    A cosa non credi?
    Ho messo rose gialle nelle testate di Cabernet Sauvignon, bianche nel Marzemino, rosso scure con Ancellotta, screziate con Lamb. Maestri, rosa con il Malbo gentile, arancioni con lamb. Grasparossa.
    Se ti dico "Il Cabernet Sauvignon è nei filari che in testata hanno la rosa gialla" non ti indico forse quali sono i filari di qualità "Cabernet Sauvignon"?
    O avevi capito "qualità" intendendo "bontà" dell'uva?!?!?!?!?!?!
    Uauhauahauhau!!!

    Sul Prosper: l'ho usato quest'anno in due trattamenti (il secondo e il terzo) a dosi piuttosto ridotte (0.4 lt/ha), tutti gli altri trattamenti sono stati eseguiti con zolfo bagnabile: finora nessun problema riscontrato.
    Da quello che mi hanno detto è molto valido come meccanismo di azione, ma bisognerebbe vederlo alla prova in annate più disastrose.
    Ad ogni modo l'oidio è duro da eliminare in questo periodo: secondo me quel che è andato è andato giunti a questo punto...

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  • steba
    ha risposto
    Prosper Antidioico

    Che vi sembra del Prosper, funziona?

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  • steba
    ha risposto
    Originalmente inviato da LorenzVigna
    Eheheheheh... confermo tutto sulle rose!

    Io le ho messe in testata a tutti i filari, e il colore della rosa indica anche la qualità dell'uva di quel filare.
    Devo dire che l'ho messo più per l'occhio che per l'oidio, ma è davvero bello. Ve lo consiglio!
    E se devo dare consigli su consigli: io ho messo le rose a cespuglio: un casino pazzesco diserbarle, cioè devo stare attento a non colpire loro e poi passare un paio di volte a zapparle a mano.
    Penso che la cosa migliore siano le rose ad alberello anche se hanno il difetto di essere molto più delicate. Però puoi arrivare, quando diserbi il filare, a diserbare anche loro senza rischi.
    E comunque io ho un animo nobile!
    ...il colore della rosa indica la qualità dell' uva di quel filare ..penso che hai un buon umorismo.... volevi vedere se qualcuno abbocca? ...per un attimo ho pensato che potesse essere vero
    ciao alle prossime
    stefano

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  • LorenzVigna
    ha risposto
    Eheheheheh... confermo tutto sulle rose!

    Io le ho messe in testata a tutti i filari, e il colore della rosa indica anche la qualità dell'uva di quel filare.
    Devo dire che l'ho messo più per l'occhio che per l'oidio, ma è davvero bello. Ve lo consiglio!
    E se devo dare consigli su consigli: io ho messo le rose a cespuglio: un casino pazzesco diserbarle, cioè devo stare attento a non colpire loro e poi passare un paio di volte a zapparle a mano.
    Penso che la cosa migliore siano le rose ad alberello anche se hanno il difetto di essere molto più delicate. Però puoi arrivare, quando diserbi il filare, a diserbare anche loro senza rischi.
    E comunque io ho un animo nobile!

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  • Az. Agr. La Capannaccia
    ha risposto
    Oltretutto fa molto bella figura se hai un agriturismo....
    E questo non guasta mai

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  • TCE 50
    ha risposto
    Originalmente inviato da Vitality
    Ho visto da un conoscente in provincia di Pescara che all'inizio di ogni filare di un "tendone" trebbiano c'era una pianta di rosa; ho subito pensato all'animo nobile e gentile di quel viticoltore (tornare la sera a casa dopo una giornata di duro lavoro e portare alla propria amata un fiore...) ma il mio conoscente, notando la mia perplessità, mi ha detto che la rosa è più sensibile della vite all'oidio, ne rivela prima la presenza quindi è una sorta di campanello d'allarme per il viticoltore attento; osservando la presenza o meno di oidio sulla rosa si prepara tempestivamente al trattamento sulla vite.
    Altro che animo nobile e gentile!

    Ciao!

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  • Vitality
    ha risposto
    Originalmente inviato da George
    una domanda da neofita:
    - Cos'è quella polverina bianca che si forma in piccole quantità in mezzo ai grappoli o sul gambo delle foglie non esposte al sole?
    Oidio
    http://www.ismaa.it/servizi_context....INK=169&area=6

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  • gef
    ha risposto
    grazie ma sui meloni?


    saluti gef

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  • fordjans
    ha risposto
    sono d'accordo con vitality, l'anno scorso in un vigneto ho subito l'oidio e solo con lo zolfo polverulento sono riuscito a bloccare un po' i danni. ti consiglio comunque, se hai grappoli ormai con le efflorescenze biancastre, di staccarli subito, tanto ormai sono spacciati. almeno così recuperi un po' la produzione sui grappoli rimanenti.. non si tratta più di fare "qualità" ma di vendemmiare qualcosa..

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  • George
    ha risposto
    una domanda da neofita:
    - Cos'è quella polverina bianca che si forma in piccole quantità in mezzo ai grappoli o sul gambo delle foglie non esposte al sole?

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  • Vitality
    ha risposto
    In questo periodo quello che è danneggiato dall' oidio purtroppo rimane.Bloccare l' infezione all' inizio sarebbe stata la cosa migliore, mentre ora si può salvare solamente il salvabile. Per mia esperienza l' Arius è un prodotto costoso, ma vale poco e funziona solamente come preventivo (scarso anche in quello).Per bruciare completamente l' oidio io ho sempre risolto il problema facendo due trattamenti a distanza di 4 giorni con Topas (penconazolo 10%) alla dose di 50 gr/hl.Dosi inferiori possono andare bene preventivamente, ma se si vuole curare non bisogna stare sotto ai 50g/hl e bagnare bene i grappoli.Anche gli zolfi ventilati polverulenti possono dare dei buoni risultati mentre nulla fanno, se ormai la malattia è presente, gli zolfi bagnabili. All' invaiatura la malattia si ferma ed il danno dopo tale periodo resta ormai quello che è.

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  • gef
    ha risposto
    la mia vigna ha avuto un brutto attacca di ioidio che ho trattato con prosper e arius, secondo voi che possibilita' ci sono di salvare l'uva?


    saluti gef

    ps cosa devo fare? mi hanno preso anche i meloni

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  • Vitality
    ha risposto
    Grazie, infatti sul sito della Manica ho trovato quello che cercavo. Hai pienamente ragione di quello che hai scritto, è che cercavo qualcosa per contrastare l' eccesso di vigoria in un paio di appezzamenti con un continuo vegetare delle viti, cosa che in questo periodo dovrebbero già rallentare. Poi anche il meteo non mi aiuta e continua a fare dei temporali la sera e la mattina seguente mi restano bagnate fino a quasi mezzogiorno. La mia paura è di avere problemi di botritis in prossimità della vendemmia. Forse la poltiglia bordolese potrebbe darmi una mano.

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  • c_h_e_c_c_o
    ha risposto
    sul sito della manica dovresti trovare qualcosa...

    con la poltiglia bordolese hai una buona efficacia antiperonosporica, un persistenza limitata ed un alto "consumo" di rame metallo per ha.
    Inoltre per un trattamento a medio volume (500 l/ha) ti troveresti a sciogliere + di 15 kg di prodotto in 10 hl di acqua... il che non è proprio piacevole...

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  • Vitality
    ha risposto
    Volevo chiedervi se qualcuno di voi usa la poltiglia bordolese preparata da se come facevano i nostri nonni. Siccome parlando con un tecnico che opera in vigneti della Pianura Padana e cioè in una zona con un umidità relativa molto alta mi diceva che nella sua azienda tratta con la poltiglia bordolese preparata da lui, perchè è più efficace di quella comprata già pronta e anche più agressiva e funziona meglio per il contenimento della vigoria.Se qualcuno la sa preparare e mi sa dire le dosi e cosa bisogna usare mi farebbe un grande favore.

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  • fordjans
    ha risposto
    Aderendo al programma di lotta integrata relativo al P.S.R. della Regione Valle d’Aosta, dispongo di un numero più ristretto di principi attivi rispetto a quelli in commercio, e ho alcune restrizioni in merito al numero di trattamenti annui.
    Quest’anno,finora, ho effettuato due trattamenti contro la peronospora, mancozeb in pre-fioritura (vigne con problemi di escoriosi) e iprovalicarb (melody) in post-fioritura; per l’oidio, ho fatto un trattamento con zolfo in polvere, quindi due trattamenti liquidi, in cui oltre agli antiperonosporici ho usato rispettivamente zolfo bagnabile e penconazolo (il mitico topas) e oggi il secondo e ultimo trattamento con zolfo polverulento.
    Il rischio basso per la peronospora mi consentirà, se tutto va bene, di rimandare un po’ il prossimo trattamento, comunque questo sarà presumibilmente con cimoxanil, cui aggiungerò il secondo e spero ultimo antioidico penconazolo.
    Quest’anno ho pensato molto all’oidio, che nella scorsa stagione mi aveva dato problemi, spero in un luglio meteo-fortunato, in modo da farmi bastare l’economico zolfo bagnabile; se il tempo continua così, potrei usare già da subito antiperonosporici di copertura (rame e derivati), altrimenti se la stagione si fa più piovosa e rischia di partire un’infezione decisa alternerò al cimoxanil un trattamento con dimetomorf.
    Se e solo se le uova sono tante, ad inizio luglio sarà ora del flufenoxuron (cascade) contro la seconda generaz. di tignole; qualora non riesca a prender ferie, perché talvolta ci sono anche questi intoppi, rimando di venti giorni e uso sull’insetto il clorpirfos-metile.
    Ad Agosto in genere solo prodotti di copertura, tanto se l’uva è brutta a quel punto te la tieni…
    Dimenticavo, solo nelle vigne in fondovalle, più sensibili alla botrytis, un trattamento antibotritico a fine agosto; (quest’anno ho ancora del sumisclex, con principio attivo procimidone, userò quello).

    Purtroppo non riesco a usare attrezzature tipo cannoni, per via della lontananza dalle strade e per la presenza dei terrazzamenti; ho abbandonato il valido atomizzatore a spalla solo per alleviarmi un po’ di fatiche, e anche perché tra vibrazioni e rumore cominciavo ad averne abbastanza… per ora la scelta fatta mi soddisfa, chiaramente si paga una minor efficacia a livello di penetrazione tra gli strati fogliari… vediamo a fine stagione se ha funzionato!
    ciao, ale.

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  • GigioSK
    ha risposto
    Caro Fordjans interesserebbe anche a noi sapere qual'è il tuo calendario dei trattamenti...

    Ci credo che passando dallo spalleggiato alla lancia a mano i volumi ti siano aumentati...
    avrai sicuramente migliorato le tue condizioni di lavoro ma come tipo mi micronizzazione è peggiorata...perchè sei passato da un sistema di polverizzazione pneumatico a uno meccanico...
    Cmq la vite sopravvive lo stesso...:-)
    Non hai mai pensato ad un macchinario a p.d.f. con cannone...?
    Immagino tu abbia delle forti pendenze e la vigna è ovviamente terrazzata....

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  • fordjans
    ha risposto
    Di preciso George cosa usi per trattare ora? la pompa è collegata all'atomizzatore a ventola o usi una lancia? io sono passato dall'atomizzatore spalleggiato (komatsu) alla pompa azionata da p.d.f. ma con la lancia i volumi sono aumentati!! per calendario biologico ti posso aiutare, mandami messaggio privato così ti contatto con una mail + allegati..

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  • George
    ha risposto
    Sono un dilettatnte allo sbaraglio, così mi definisco!
    Però, cerco di capire il più possibile quello che gli altri mi consigliano di fare, il "perchè" mi ha sempre affascinato fin da piccolo. Di questi tempi la comunicazione forte sta su internet, i confronti più che al bar si svolgono sui forum, e di conseguenza dalla mia scrivania cerco di capire.
    Caro GigioSK, sono tre anni che mi occupo di Barbie, e quest'anno sono riuscito dopo vari campbiamenti ed aggiornamenti ad avere queste attrezzature:
    Trattorino Valpadana 260 con fresa e vanga;
    Pompa per i trattamenti collegata alla presa di forza con una potenza di circa 30 atm;
    Biotrituratore elettrico, per la trinciatura dei tralci dopo la potatura.

    Ora, dopo la potatura (Marzo-Aprile), eseguo la vangatura del terreno, a fine maggio: Fresatura ed infine taglio dell'erba sotto i filari a fine giugno.
    Manualmente eseguo le operazioni sui tralci secondo la stato vegetativo delle viti.

    Rispetto a l'anno scorso che usavo un atomizzatore con motorino a miscela, sto notando che per ora i consumi di H2O per i trattamenti si sono ridotti del 30-40%, il terzo trattamento Sabato 17-06 ha richiesto solo 100lt contro i 130 dell'anno scorso, evidentemente l'alta pressione ottimizza la distribuzione del prodotto.

    Poi, il trattore lo porto io con cura ed amore, per i fitofarmaci mi sto fidando degli amici ma continuo a ricercare e verificare anche altre alternative.
    Per gli interventi il prodotto viene dato manualmente e con molta cura, anche perchè poi il vino lo bevo io!!!
    Comunque sono interessatissimo a conoscere come infuliscono le lavorazioni del terreno sullo sviluppo della vite.

    George.

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  • The Lamb
    ha risposto
    Ciao George,
    la corretta gestione della chioma è FONDAMENTALE per l'equilibrio e la salute della pianta, la deve fare la mano giusta e al momento giusto, in questo modo si contrastano le condizioni che favoriscono lo sviluppo delle principali avversità biotiche (funghi, batteri e insetti, fondamentalmente).
    Purtroppo oggi ho una giornatina un po'complicata (d'altronde è lunedì), ma uno di questi giorni mi piacerebbe approfondire (tutti insieme, s'intende) il discorso di Gigio SK, in merito a quanto detto tempo fa da un enologo di sua conoscenza.
    Un saluto a tutti!

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