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Fitofarmaci e trattamenti su vigneto

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  • Alle
    ha risposto
    Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggio
    GRANDE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Finalmente potremo aprire una bottiglia di spumante con l'uva fatta da te!
    Una buona bottiglia di Lambrusco te la porto anche adesso
    Se no se aspetti a primavera stò affinando una microvinificazione che ho provato a fare (85% L.Grasparossa-15%Malbo) i profumi sono già uno spettacolo.
    Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggio
    Allora... non esagerare coi sistemici, buttati su copertura con metiram e mancozeb, eventualmente "sistemizza" il tutto con fosfiti di potassio o fosetil alluminio (NON CREANO CEPPI RESISTENTI!).
    Se te la vedi grigia e ci arrivi lungo, datti al dimetomorf!
    Poi, da fioritura in poi, rame!

    Lorenzo
    Userò un pò di Mancozeb ma non tanto perchè in cantina mi hanno accennato che nel corso del 2011 ci potrebbero essere delle restrizioni sul suo uso.
    Del Metalaxil che cosa mi dici?
    Per l'oidio pensavo di partire con della Spiroxamina o del Tebuconazolo
    Originalmente inviato da pierrpes Visualizza messaggio
    E' questo il motivo che ti ha fatto abbandonare il biologico?
    Ma anche gli anni precedenti avevi avuto problemi di peronospora e di oidio?
    In parte è dovuta ai problemi continui più o meno evidenti, pensa che nel 2008 è andato perso il 60% della produzione dalla peronospora larvata, e in più quest'anno ha fatta la comparsa anche l'oidio dopo 20 anni che non si vedeva più aiutato dalle piogge e dalle basse temperature dell'inizio germogliamento. Oltre a tutto questo a fare 10-12 trattamenti con il rame spendi più che a farne la metà con i sistemici e inoltre devi stare nei 6Kg/anno/ettaro e con la stagione del 2010 la cosa è molto difficile.
    Altro motivo è stata la riduzione della superficie aziendale che praticamente ha ridotto i contributi al massimo, in più aggiungo che dal 2010 nella mia cantina l'uva biologica non viene più vinificata separatamente quindi mi viene pagata come quella non bio.

    Allego la nota integrativa della cantina dove conferisco l'uva su Macozeb e Glufosinate ammonio.
    Attached Files

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  • pierrpes
    ha risposto
    Originalmente inviato da Alle Visualizza messaggio
    E' con sommo piacere (di Lorenzo specialmente ) che vi annuncio che è ufficiale, dal 31/12 cesso la pratica del biologico
    Visto che mi ritrovo con solo rame in magazzino e quest'anno peronospora e oidio hanno fatto baldoria nel mio vigneto, volevo consigli su che prodotti mi posso orientare negli acquisti per il 2011, dopo 5 anni di bio sono un pò arruginito sui sistemici
    E' questo il motivo che ti ha fatto abbandonare il biologico?
    Ma anche gli anni precedenti avevi avuto problemi di peronospora e di oidio?

    I prodotti ti conviene sceglierli al momento del trattamento,così utilizzi il prodotto più indicato a seconda dell' andamento climatico di quel periodo...scegliere adesso non ha molto senso.

    P.S. Dal 1 dicembre 2010 per acquistare prodotti in cui è presente il principio attivo Mancozeb, occorre essere muniti di patentino

    Ciao Roberto.

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  • LorenzVigna
    ha risposto
    GRANDE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Finalmente potremo aprire una bottiglia di spumante con l'uva fatta da te!
    Allora... non esagerare coi sistemici, buttati su copertura con metiram e mancozeb, eventualmente "sistemizza" il tutto con fosfiti di potassio o fosetil alluminio (NON CREANO CEPPI RESISTENTI!).
    Se te la vedi grigia e ci arrivi lungo, datti al dimetomorf!
    Poi, da fioritura in poi, rame!

    Lorenzo

    Originalmente inviato da Alle Visualizza messaggio
    E' con sommo piacere (di Lorenzo specialmente ) che vi annuncio che è ufficiale, dal 31/12 cesso la pratica del biologico
    Visto che mi ritrovo con solo rame in magazzino e quest'anno peronospora e oidio hanno fatto baldoria nel mio vigneto, volevo consigli su che prodotti mi posso orientare negli acquisti per il 2011, dopo 5 anni di bio sono un pò arruginito sui sistemici

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  • Alle
    ha risposto
    E' con sommo piacere (di Lorenzo specialmente ) che vi annuncio che è ufficiale, dal 31/12 cesso la pratica del biologico
    Visto che mi ritrovo con solo rame in magazzino e quest'anno peronospora e oidio hanno fatto baldoria nel mio vigneto, volevo consigli su che prodotti mi posso orientare negli acquisti per il 2011, dopo 5 anni di bio sono un pò arruginito sui sistemici

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  • Vitality
    ha risposto
    Originalmente inviato da willi Visualizza messaggio
    a tutti i possesori di impianti allevati a pergola trentina doppia quanto liquido usate a ettaro ben sapendo che nei primi trattamenti si usano quantità inferiori,ovviamente in concentrazione normale,era solo una curiosità io stò sui 12 hl/ha concentro 2 volte quindi 6 grazie in anticipo
    Anch' io sono su questi quantitativi

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  • polaris
    ha risposto
    Pure io uso una quantità simile, a doppia concentrazione.

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  • willi
    ha risposto
    quantità di liquido per trattamenti pergola doppia

    a tutti i possesori di impianti allevati a pergola trentina doppia quanto liquido usate a ettaro ben sapendo che nei primi trattamenti si usano quantità inferiori,ovviamente in concentrazione normale,era solo una curiosità io stò sui 12 hl/ha concentro 2 volte quindi 6 grazie in anticipo

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  • pierrpes
    ha risposto
    Originalmente inviato da santinello Visualizza messaggio
    Buona sera,siccome quest'anno fra piogge e stagione a gambero la vigna è sempre verde fare un trattamento ora sarebbe sprecato o potrebbe servire per l'anno prossimo?
    Domanda interessante,potrebbe non essere sprecato,se hai qualche rimanenza di rame e di zolfo bagnabile puoi provare a fare il trattamento, se invece devi acquistare il prodotto...alcuni centro di saggio stanno verificando se è efficace trattare post-vendemmia per ridurre l'inoculo dei funghi...così fai sperimentazione anche te...

    Ciao Roberto.

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  • LorenzVigna
    ha risposto
    Ormai i "giochi" son fatti.
    L'unica cosa utile, eventualmente, può essere fare trattamenti a rame post-vendemmia per favorire la lignificazione. Ma secondo me ormai è tardi.
    Ciao!

    Lorenzo

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  • santinello
    ha risposto
    Originalmente inviato da pierrpes Visualizza messaggio
    Questo grafico che qui sotto ti scrivo è la tabella Goidanich che migliora il calendario d'incubazione di E.Baldacci, anche se è pur sempre approssimativa,prende in considerazione la temperatura media, data dalla somma delle temperature massima,minima,quella delle ore 9, e quella delle ore 21,divisa per quattro;il valore di umidità che distingue una umidità bassa da un'umidità alta è 65% sopra questo valore è alta sotto è bassa,in base alla temperatura media e all'umidità presente si calcola una percentuale giornaliera del periodo di incubazione,quando il valore arriva al 100%,cioè quando la somma delle percentuali giornaliere da 100, dovrebbero manifestarsi le macchie d'olio,quindi quando il valore da 80(%) occorre intervenire con un trattamento per proteggere la vegetazione.

    temp. media % giornaliera del periodo d'incubazione
    in gradi C. con umidità bassa con umidità alta
    14° 6.6 9.0
    15° 7.6 10.5
    16° 8.6 11.7
    17° 10.0 13.3
    18° 11.1 15.3
    19° 12.5 16.6
    20° 14.2 20.0
    21° 15.3 22.2
    22° 16.6 22.2
    23° 18.1 25.0
    24° 18.1 25.0
    25° 16.6 22.2
    26° 16.6 22.2


    Quando il lavoro di cantina ritorna alla normalità,provo a spiegarti come fare per intervenire contro la peronospora con meno trattamenti e ,spero, migliore efficacia.


    NB: ho visto che le tabelle non rispettano la grafica che avevo impostato dei tre numeri uno a fianco dell'altro il primo è il valore della temperatura media,il secondo è il valore della percentuale giornaliera con umidità bassa,il terzo è il valore della percentuale giornaliera con umidità alta. Mi scuso per la confusione che crea la lettura dei numeri in questo formato

    Ciao Roberto.
    Buona sera,siccome quest'anno fra piogge e stagione a gambero la vigna è sempre verde fare un trattamento ora sarebbe sprecato o potrebbe servire per l'anno prossimo?

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  • E355
    ha risposto
    Grazie per la tabella, appena sarà possibile ti chiederò alcuni chiarimenti, qualche esempio pratico, perchè utilizzando il calendario delle piogge ero abituato ad un sistema più semplice, anche se approssimativo.
    Per adesso me la studio, così avrò modo di capire l'andamento epidemico locale con maggior precisione.
    Riguardo ai trattamenti resto in attesa dei tuoi suggerimenti.

    Ciao Erasmo.

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  • pierrpes
    ha risposto
    Questo grafico che qui sotto ti scrivo è la tabella Goidanich che migliora il calendario d'incubazione di E.Baldacci, anche se è pur sempre approssimativa,prende in considerazione la temperatura media, data dalla somma delle temperature massima,minima,quella delle ore 9, e quella delle ore 21,divisa per quattro;il valore di umidità che distingue una umidità bassa da un'umidità alta è 65% sopra questo valore è alta sotto è bassa,in base alla temperatura media e all'umidità presente si calcola una percentuale giornaliera del periodo di incubazione,quando il valore arriva al 100%,cioè quando la somma delle percentuali giornaliere da 100, dovrebbero manifestarsi le macchie d'olio,quindi quando il valore da 80(%) occorre intervenire con un trattamento per proteggere la vegetazione.

    temp. media % giornaliera del periodo d'incubazione
    in gradi C. con umidità bassa con umidità alta
    14° 6.6 9.0
    15° 7.6 10.5
    16° 8.6 11.7
    17° 10.0 13.3
    18° 11.1 15.3
    19° 12.5 16.6
    20° 14.2 20.0
    21° 15.3 22.2
    22° 16.6 22.2
    23° 18.1 25.0
    24° 18.1 25.0
    25° 16.6 22.2
    26° 16.6 22.2


    Quando il lavoro di cantina ritorna alla normalità,provo a spiegarti come fare per intervenire contro la peronospora con meno trattamenti e ,spero, migliore efficacia.


    NB: ho visto che le tabelle non rispettano la grafica che avevo impostato dei tre numeri uno a fianco dell'altro il primo è il valore della temperatura media,il secondo è il valore della percentuale giornaliera con umidità bassa,il terzo è il valore della percentuale giornaliera con umidità alta. Mi scuso per la confusione che crea la lettura dei numeri in questo formato

    Ciao Roberto.

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  • E355
    ha risposto
    Originalmente inviato da pierrpes Visualizza messaggio
    Può essere obsoleto,ma è l'unico metodo che si può adottare in ogni parte d'Italia,da qualunque viticoltore, in ogni condizione climatica,in ogni azienda, senza bisogno di attrezzature sofisticate... con le adeguate correzioni è ancora quello più indicativo della data probabile di evasione del fungo della Peronospora...la famosa regola dei Tre 10 per iniziare la lotta è ancora attuale...se ti interessa possiamo riparlarne in maniera più precisa su come iniziare la lotta antiperonosporica..e anche sui consigli disinteressati dei tecnici...


    Il Black-Rot può essere confuso con la peronospora larvata,li differenzia la presenza delle pustoline nerastre (Picnidi) sugli acini che è tipico del Black-rot, sulle foglie si formano macchie di colore rossastro che si ricoprono di piccole pustoline nerastre(Picnidi) che sono gli organi che diffondono il fungo,la lotta va fatta precocemente in concomitanza con quella contro l'escoriosi, poi i normali trattamenti contro Peronospora e Oidio sono sufficienti a contrastare la malattia. Le conseguenze sono soprattutto sui grappoli,con l'avvizzimento degli acini,quindi con perdita di produzione.


    Ciao Roberto.
    Tutto quello che conosco sulla peronospora l'ho appreso da "Malattie e trattamenti nella vite" di E.Baldacci. In quanto alle tabelle è da tempo che cerco invano un calendario aggiornato dei trattamenti, di conseguenza mi sono attenuto a quello che avevo del 1963 e ho cercato di apportare delle correzioni personali, dato i cambiamenti climatici, ma trovarne uno aggiornato sarebbe molto utile. Mi interessa moltissimo riparlarne perchè non voglio commettere ulteriori errori, e l'unico modo è quello di ottenere il maggior numero di informazioni possibili sul'argomento. Apprezzo molto la tua disponibilità! Ciao Erasmo.

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  • muflix
    ha risposto
    Originalmente inviato da pierrpes Visualizza messaggio
    Questo mi sembra quello più indicato, trattando l'argomento Fitofarmaci e trattamenti su vigneto.

    Ciao Roberto.
    Perfetto,
    allora quando hai un pò di tempo attendiamo bramosi i tuoi consigli.suggerimenti e insegnamenti.

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  • pierrpes
    ha risposto
    Originalmente inviato da muflix Visualizza messaggio
    Roberto penso che i tuoi consigli su come iniziare la lotta antiperonosporica e sui consigli disinteressati dei tecnici siano utili ad un sacco di persone che cercano di capire qualcosa in più sull'uso corretto dei medicinali nei tempi e nei modi giusti.
    Possiamo creare un apposito argomento, che dici?
    oppure possiamo continuare a parlarne in questo post?

    Questo mi sembra quello più indicato, trattando l'argomento Fitofarmaci e trattamenti su vigneto.

    Ciao Roberto.

    Lascia un commento:


  • muflix
    ha risposto
    Originalmente inviato da pierrpes Visualizza messaggio
    Può essere obsoleto,ma è l'unico metodo che si può adottare in ogni parte d'Italia,da qualunque viticoltore, in ogni condizione climatica,in ogni azienda, senza bisogno di attrezzature sofisticate... con le adeguate correzioni è ancora quello più indicativo della data probabile di evasione del fungo della Peronospora...la famosa regola dei Tre 10 per iniziare la lotta è ancora attuale...se ti interessa possiamo riparlarne in maniera più precisa su come iniziare la lotta antiperonosporica..e anche sui consigli disinteressati dei tecnici...


    Il Black-Rot può essere confuso con la peronospora larvata,li differenzia la presenza delle pustoline nerastre (Picnidi) sugli acini che è tipico del Black-rot, sulle foglie si formano macchie di colore rossastro che si ricoprono di piccole pustoline nerastre(Picnidi) che sono gli organi che diffondono il fungo,la lotta va fatta precocemente in concomitanza con quella contro l'escoriosi, poi i normali trattamenti contro Peronospora e Oidio sono sufficienti a contrastare la malattia. Le conseguenze sono soprattutto sui grappoli,con l'avvizzimento degli acini,quindi con perdita di produzione.


    Ciao Roberto.
    Roberto penso che i tuoi consigli su come iniziare la lotta antiperonosporica e sui consigli disinteressati dei tecnici siano utili ad un sacco di persone che cercano di capire qualcosa in più sull'uso corretto dei medicinali nei tempi e nei modi giusti.
    Possiamo creare un apposito argomento, che dici?
    oppure possiamo continuare a parlarne in questo post?

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  • pierrpes
    ha risposto
    Può essere obsoleto,ma è l'unico metodo che si può adottare in ogni parte d'Italia,da qualunque viticoltore, in ogni condizione climatica,in ogni azienda, senza bisogno di attrezzature sofisticate... con le adeguate correzioni è ancora quello più indicativo della data probabile di evasione del fungo della Peronospora...la famosa regola dei Tre 10 per iniziare la lotta è ancora attuale...se ti interessa possiamo riparlarne in maniera più precisa su come iniziare la lotta antiperonosporica..e anche sui consigli disinteressati dei tecnici...


    Il Black-Rot può essere confuso con la peronospora larvata,li differenzia la presenza delle pustoline nerastre (Picnidi) sugli acini che è tipico del Black-rot, sulle foglie si formano macchie di colore rossastro che si ricoprono di piccole pustoline nerastre(Picnidi) che sono gli organi che diffondono il fungo,la lotta va fatta precocemente in concomitanza con quella contro l'escoriosi, poi i normali trattamenti contro Peronospora e Oidio sono sufficienti a contrastare la malattia. Le conseguenze sono soprattutto sui grappoli,con l'avvizzimento degli acini,quindi con perdita di produzione.


    Ciao Roberto.

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  • E355
    ha risposto
    Nessun problema, i discorsi schietti e diretti li preferisco!
    Non sono un tecnico del settore, e non riuscendo ad ottenere informazioni chiare da periti e dottori agrari della zona sono stato costretto a ricorrere a quel metodo, ormai obsoleto, commettendo degli errori.
    Quello che consigliano è di trattare sempre con sistemici, dal 1° all'ultimo trattamento, in modo da mentenere una copertura costante.

    Vorrei sapere come si manifesta il Black-rot e che conseguenze porta? Dato che si può confondere con la peronospora larvata, non essendo un esperto, non riesco a distinguere i due patogeni.

    Ciao Erasmo.

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  • pierrpes
    ha risposto
    Il miscuglio è fatto tenendo conto della quantità relativa di ogni specie che verrebbe seminata da sola e in pieno campo. Così si determina la percentuale di ogni specie che si vuole utilizzare.

    Qui da noi in Emilia-Romagna le piogge del 4-5 maggio hanno prodotto l'evasione della malattia tra il 12-13 maggio,per questo ho indicato la data del 5-6 come la più probabile.
    Le tabelle di Baldacci hanno un valore puramente indicativo,le temperature negli ultimi anni sono molto più elevate rispetto all'epoca in cui venivano pubblicate queste tabelle,già alla fine degli anni '70 Goidanich aveva modificato queste tabelle considerando i valori di umidità,temperatura massima,temperatura minima, poi anche il modello Goidanich è stato superato.
    Adesso si stanno verificando vari modelli previsionali...vediamo come procede la sperimentazione.
    Rispetto al Dimetomorf quello che dici è la conferma che un prodotto che nel suo genere è ottimo, usato in maniera sbagliata stecca in maniera clamorosa...dimostrazione che non sono importanti il numero degli interventi,ma la qualità degli interventi stessi,cioè intervenire col prodotto giusto al momento giusto...inoltre altra conferma, intervenire in maniera preventiva,cioè prima della pioggia,evita rincorse affannose per bloccare infezioni che se non riesci ad acciuffare in tempo ti riempiono il vigneto di peronospora...
    Il trattamento del 1 maggio ha impedito l'infezione del 5-6 maggio sulle foglie che erano coperte dal trattamento,quelle scoperte,cioè quelle che si sono sviluppate dopo il trattamento, non lo sono state...in effetti è stato un trattamento inutile... se attendevi le macchie per il 9-11 maggio perchè hai trattato il 1 maggio con un prodotto di copertura?....trattare così non serve...e in più spendi tempo e denaro...non prenderla come critica personale ma come considerazione generale.
    Per il prossimo anno rimedia un pluviometro e un termometro a massima e minima, poi devi seguire le previsioni meteo...

    Ciao Roberto.

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  • E355
    ha risposto
    Bene per l'anno prossimo proverò il miscuglio che mi consigli, intanto ho trovato l'orzo, la colza e il ravizzone, quanti kg/ha devo seminare?

    Stando a delle vecchie tabelle del 1963, la pioggia del giorno 27/04 riporta la comparsa delle macchie dal 09 all'11/05, pertanto ho effettuato il trattamento il giorno 08.
    Il pomeriggio dell'11 su un testimone non trattato ho trovato una macchia su una foglia, il mattino successivo nella vigna trattata ho trovato delle macchie su una vite. Nel primo pomeriggio ho ricontrollato il vigneto ed erano comparse altre macchie diffuse, ed anche qualche grappolo presentava la tipica forma ad S, così ho immediatamente trattato, pertanto non ho avuto il tempo di controllare se c'era la muffa nella pagina inferiore della foglia.

    Se ora consideriamo la tua ipotesi, e cioè che la pioggia infettante sia quella del 5-6 maggio nasce un nuovo dubbio: il trattamento che ho effettuato con l'ossicloruro il giorno 01/05, con 210 gr/hl di rame metallo (quando normalmente ne dò 120-150 gr/hl) non ha coperto il periodo del 5-6 maggio?

    Grazie per le preziose informazioni.

    Ciao Erasmo.

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  • pierrpes
    ha risposto
    Quindi nel secondo vigneto è utile intervenire con la concimazione,per riportare il giusto equilibrio vegetativo,in questo caso se fai il sovescio al miscuglio puoi aggiungerci anche le leguminose per apportare azoto.
    Probabile che il fosforo sia nei tuoi terreni difficilmente assimilabile dalla vite,quindi l'apporto fogliare di fosforo, quando tratti con il Fosetyl-Al, va a beneficio della vite anche sotto l'aspetto nutritivo.


    A proposito del trattamento col Forum Mz è difficile da comprendere cosa sia successo, provo a formulare alcune ipotesi:
    secondo me la pioggia infettante è stata quella del 5-6 maggio e non quella del 27 aprile,quindi un trattamento fatto il giorno 08 probabile che non sia riuscito a bloccare lo sviluppo del micelio all'interno dei tessuti(l'attività curativa del Dimethomorph),però potrebbe essersi attivata alla comparsa delle macchie,impedendo la successiva sporulazione del fungo,cioè sotto le macchie d'olio non si sono manifestate le muffe bianche(Conidi del fungo),bloccando di fatto l'attacco peronosporico(quando hai fatto il trattamento con l'Iprovalicarb c'erano le muffe bianche sotto le macchie d'olio?);
    l'intervento fatto con prodotti citotropici o sistemici quando la vegetazione è limitata può essere insoddisfacente,per il quantitativo limitato di prodotto che penetra nella vegetazione,e per la crescita della vegetazione stessa che diluisce la quantità di prodotto all'interno della pianta;
    Le caratteristiche principale del Dimethomorph sono la sua attività preventiva,e la difesa del grappolo, quindi di solito è preferibile effettuare trattamenti con questo prodotto al termine del periodo della fioritura,per sfruttare l'efficace azione sul grappolo.
    Il prodotto da te usato non era originale.


    Ciao Roberto.

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  • E355
    ha risposto
    Effettivamente il problema riguarda solo quel vigneto, mentre salendo di 20m di quota ho un altro vigneto con un problema inverso, dove i tralci non superano i 50cm e l'acino in fase di accrescimento resta piccolo.

    Ti chiedevo del Fosetyl perchè è il primo anno che lo adopero ed ho notato che la vigna presenta un aspetto differente, migliore rispetto agli anni precedenti.

    In primavera piove, ma quest'anno ha piovuto più del solito.

    Stabilire il giorno utile per trattare è arduo, es. con una temperatura di 22° l'incubazione avviene in 3 o 4 giorni dalla pioggia infettante. La cosa è alquanto complicata, pertanto ritengo migliore il sistema che tu precedentemente mi hai descritto.

    Secondo te per quale motivo il trattamento con il Forum Mz non è stato efficiente? Il giorno 12/05 ho avuto l'impressione che la vigna non fosse stata trattata, di conseguenza ho fatto un trattamento con l'iprovalicarb per bloccare anche l'infezione secondaria.

    Ciao Erasmo.

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  • pierrpes
    ha risposto
    Quindi l'eccesso vegetativo è solo nella vigna che stai bonificando?
    In effetti il rame deprime la vegetazione...il Fosetyl ha un meccanismo d'azione ancora non ben chiarito,ma sembra certo che ha un'attività indiretta,con la produzione di fitoalessine( meccanismo di difesa della pianta contro l'attacco di agenti patogeni) ed una diretta,trasformandosi in ione fosforoso, biologicamente attivo contro la peronospora...non so se influenza la crescita dell'uva... forse in maniera indiretta,se le foglie sono sane trasferiscono più zuccheri ai grappoli....il Fosetyl non è attivo a livello dei grappoli,ma solo sulla vegetazione giovane...
    Per quanto riguarda i trattamenti,di solito da voi in primavera non piove? Aspettare la comparsa delle macchie d'olio è tipico di zone dove normalmente le precipitazioni sono scarse e quasi mai sono infettanti, serve quindi per evitare trattamenti non necessari...però come fai a calcolare il periodo d'incubazione,se dici di trattare 48 ore prima della comparsa delle macchie? Quale giorno prendi come riferimento per stabilire l'inizio dell' infezione?


    Ciao Roberto.

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  • E355
    ha risposto
    Guardando il vigneto dall'alto i fili di ferro formano una rete con quadrati di 3m per lato, all'incrocio dei fili di ferro c'è una vite sostenuta da un tutore, pertanto in un ha di superficie trovano posto solo 1100 viti, contro le 2660 della spalliera, ed ogni vite può produrre dai 15 ai 20 kg. Quindi una singola vite può produrre 120 grappoli.

    Più o meno la gradazione è 12° alcoolici.

    Riguardo alla cimatura io non la pratico, in quanto trattando sempre con il rame la vegetazione è stata sempre contenuta, trovo utile il tuo consiglio e l'anno prossimo la farò nel periodo che mi hai consigliato.

    Il fosetyl quanto influenza la crescita dell'uva?

    Riguardo ai trattamenti ho sempre trattato prima della comparsa delle macchie (48 ore).
    In quel periodo non misuravo i mm di pioggia, per cui per pioggia intendo che ha piovuto per più di un'ora.
    Il 21/04 i germogli avevano superato i 10 cm di lunghezza, il 22 c'era nebbia, il 23, 26 e 27 pioggia, 28 nuovamente nebbia.
    Il 1/05 trattamento con ossicloruro al 35% 600 gr/hl.
    Il 05/05 breve pioggia, il 06 pioggia abbondante, il giorno 08 Forum Mz 250 gr/hl. Il giorno 12/05 sono comparse le macchie ed ho trattato con un curativo. Penso che le macchie siano dovute alla pioggia del 27/04.

    Ciao Erasmo.
    Allego delle foto per dare un'idea delle condizioni del vigneto.
    Attached Files
    Ultima modifica di E355; 06/10/2010, 19:50. Motivo: inserimento foto

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  • pierrpes
    ha risposto
    Il tuo sistema d'allevamento è quello con gruppi di 4 viti a distanza tra loro tra i 20-30cm,con sesto 3x3m(oppure 2x2) con un palo al centro?
    I 120 grappoli sono di tutte 4 le viti o solo di una vite?
    Ma che gradazione fate normalmente e quanti ql di uva riuscite a raccogliere in un ettaro?
    Il 420A dopo alcuni anni di sviluppo lento diventa più vigoroso...
    sesti d'impianto troppo larghi,stimolano un maggior accrescimento...maggiore è lo spazio a disposizione di ogni pianta maggiore è la sua capacità di crescita...più le piante sono vicine, più devono competere tra loro,quindi si limitano a vicenda.
    Riguardo all'inerbimento l'erba non va lasciata crescere in maniera selvaggia,ma occorre intervenire con un tagliaerba(o trinciattutto),per contenerne lo sviluppo.
    Comunque sono sempre dell'idea che potresti provare il sovescio col miscuglio orzo,crucifere.
    Perché da voi la cimatura la fate così tardi?
    Prova in una parte del vigneto a fare la cimatura come ti suggerivo la volta scorsa, poi confrontala con la pratica normale del luogo e vedi se funziona oppure no.
    Dici che non concimi e la pianta ha questo vigore,sicuro che il terreno sia adatto alla coltivazione della vite?

    Riguardo ai trattamenti non credo che l'uso della bordolese avrebbe avuto un risultato diverso rispetto al cuprobenton,perchè la bentonite ha la caratteristica di assorbire l'acqua,e poi c'è sempre una parte di rame nel prodotto.
    Quello che volevo capire è se quando hai iniziato a fare i trattamenti ancora non aveva piovuto, oppure sono stati effettuati dopo le piogge...certo che comparire le macchie 4 giorni dopo un trattamento con Forum MZ... o hai sbagliato le dosi...oppure il prodotto è sbagliato...
    Ciao Roberto.

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  • E355
    ha risposto
    Fino a qualche anno fa d'estate c'era siccità, mentre da qualche anno il periodo estivo è molto piovoso, e per questo in quel vigneto ho problemi di ristagno d'acqua.

    Il portainnesti è il 420 A, che nel periodo di mancata coltura si è eccessivamente sviluppato, tanto che sembra un 5 BB.

    Riguardo alla potatura dobbiamo tener conto che la pianta si dirama in quattro branche ortogonali ed ognuna di esse si estende fino a 1,50m, su cui lasciamo 2 o 3 tralci consecutivi di circa cm 40, ed ogni pianta occupa 9 mq.

    Riguardo ai grappoli dobbiamo considerare normalmente il numero di 100 per ogni vite, e in questo vigneto anche 120 grappoli per vite, ed ovviamente tra i grappoli non c'è spazio.

    Non effettuo da anni nessun tipo di concimazione.
    Qui la vendemmia si esegue nel mese di ottobre.

    In quanto all'inerbimento qui cresce spontaneamente un'erba simile all'avena (potrebbe essere avena folle) che lasciata crescere a giugno supera l'altezza di 1,70m e quindi crea problemi per i trattamenti; poi quando essicca c'è pericolo che si incendi facilmente.

    Solo a luglio avendo trattato con prodotti a contatto ho controllato il quantitativo di pioggia caduto,

    Il 17 luglio ho trattato con l'ossicloruro;
    il 20 grandine + 25mm acqua
    il 21 grandine + 60mm acqua
    il 23 idrossido rame+ossicloruro tetramico
    il 24 35mm acqua
    il 27 zoxamina+ossicloruro
    il 30 95mm acqua
    il 23/08 ossicloruro tetramico
    il 31 cuprobenton

    In seguito all'abbondante precipitazione del 30/07 nel terreno si è accumulata tantissima acqua e di conseguenza anche in agosto il terreno è rimasto costantemente umido, cosicchè l'eccesso di acqua ha provocato l'eccessivo ingrossamento dell'acino e conseguente rottura.
    Per questo motivo chiedevo se sarebbe stato il caso di trattare con la bordolese al posto del cuprobenton.

    Ciao Erasmo

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  • pierrpes
    ha risposto
    Non ho capito se d'estate avete periodi siccitosi,oppure l'acqua in eccesso l'avete anche d'estate,perchè uno sviluppo così eccessivo della vegetazione può essere dovuto a potature troppo corte,quindi la pianta reagisce producendo molta vegetazione(ma il quantitativo di uva come è: scarso o abbondante?)....oppure ad abbondanti concimazioni azotate che, abbinate ad un eccesso d'acqua, prolungano il periodo vegetativo della pianta... ma in che periodo raccogliete l'uva?...a portinnesti troppo vigorosi.
    Perchè allora non lasci l'inerbimento tutto l'anno?
    La cimatura la farei precocemente,subito dopo l'allegagione, perchè con la cimatura il germoglio rallenta lo sviluppo,si ha uno sviluppo di femminelle che nel tuo caso sarà abbondante,poi ripassi con la cimatrice entro i primi giorni di luglio per contenere lo sviluppo della vegetazione ed avere un'apparato fogliare formato per il periodo di maturazione dell'uva.
    Riguardo ai trattamenti sapresti dirmi le date delle piogge(magari anche il quantitativo in mm) e le date dei tuoi trattamenti?
    Mi è impossibile altrimenti capire se i trattamenti erano giusti o meno.
    Ciao Roberto.

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  • E355
    ha risposto
    Ciao Roberto

    Non ho problemi di erosione perchè il vigneto è situato su un terreno pianeggiante, con qualche metro di pendenza, bensì ho problemi di ristagno d'acqua nella maggior parte del terreno, ed inoltre essendo di natura argillosa la trattiene per molto tempo.

    In primavera la vegetazione è regolare, ma a luglio e agosto continua a vegetare, e molti tralci raggiungono anche i 7m, con un apparato fogliare estremamente abbondante.

    In primavera lascio l'inerbimento naturale fino a dopo i primi trattamenti, circa metà maggio, e inoltre non ho mai effettuato il taglio dei tralci.
    Nei vigneti simili al mio, i viticoltori effettuano il taglio dei tralci nel mese di agosto o settembre, e qualcuno effettua anche vangatura in piena estate, al fine di arieggiare il terreno che trattiene troppa acqua.
    E' possibile l'inerbimento nel periodo estivo al fine di assorbire nutrienti?
    E' conveniente che faccia anch'io un taglio dei tralci vigorosi duranto l'estate?

    Per quanto riguarda i trattamenti: ho iniziato con l'ossicloruro, poi Forum m, dopo 4 giorni il 12/05 sono comparse le macchie d'olio, segno evidente di un'evasione primaria, ho effettuato immediatamente un trattamento curativo, poi causa la continua presenza di rugiade e nebbie mattutine ho mantenuto costantemente la copertura con fosetyl+iprovalicarb, poi fosetyl+fenamidone. A luglio ossicloruro, dopodichè il 20 e 21 luglio ha grandinato ed in più in quel periodo ci sono state abbondanti precipitazioni. Successivamente il 27/07 ho trattato con zoxamina+rame ed il 30 c'è stata una precipitazione di oltre 90mm. Alla fine di agosto si è verificata la rottura dell'acino ed ho trattato con il cuprobenton.

    Per l'oidio in genere è sufficiente lo zolfo bagnabile, perchè non ho problemi, e comunque a fine giugno ho fatto un trattamento con il Topas.

    Vorrei sapere se in seguito alla rottura dell'acino avrei ottenuto risultati migliori utilizzando la bordolese invece del cuprobenton?

    Ti ringrazio per le informazioni ed i consigli che mi hai dato, e soprattutto per la disponibilità.

    Ciao Erasmo.

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  • pierrpes
    ha risposto
    In collina,di solito, il terreno lavorato è soggetto ad erosioni quando piove in abbondanza,non so se anche da te succede questo,quindi limiterei le lavorazioni al solo periodo estivo,per evitare i problemi dovuti alla siccità.
    Farei subito un sovescio per:
    1)bonificare il terreno; 2)concimare il terreno;3) evitare fenomeni erosivi in caso di precipitazioni abbondanti.
    Visto l'eccessiva vigoria del vigneto non farei una semina con essenze leguminose che sono fissatrici d'azoto quindi aumentano il quantitativo d'azoto nel terreno,e di conseguenza hai una maggiore vigoria e una maggiore predisposizione alle malattie,considerato poi che nella stagione invernale il terreno ha un eccesso d'acqua,opterei per un miscuglio di graminacee(nel tuo caso specifico orzo che è un'ottima pompa idraulica per eliminare gli eccessi idrici),e crucifere (senape,colza,ravizzone),che apportano fosforo e potassio.
    Come periodo di semina il periodo migliore è l'inizio autunno(entro metà-fine ottobre).
    Dopo aver lavorato il terreno,puoi fare anche una lavorazione più profonda con vangatrice e successivo sminuzzamento del terreno, semini a mano(a spaglio) o con seminatrice.
    Normalmente in aprile si trincia tutto,col sovescio hai un duplice vantaggio: si evita la colonizzazione del vigneto da erbe infestanti, e si apporta sostanza organica al vigneto.
    Questo è un suggerimento,sta a te valutare se nella tua azienda è attuabile o meno.


    Ciao Roberto.

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  • E355
    ha risposto
    I terreni dalle mie parti sono situati tutti in collina, e generalmente sono soggetti a siccità durante l'estate.
    L'aglianico (ellenico) è un vitigno che si è adattato bene alle nostre zone su portainnesto 420 A e i ceppi a metri 3x3, allevamento a raggiera modificata, in modo che la chioma della pianta d'estate faccia ombra sull'apparato radicale.

    Nel mio caso la vigna è situata in fondo ad un avvallamento ed è circondata per lo più da una balza di terreno alta circa 15m, e in primavera l'acqua scorre sulla superficie del terreno, con continua presenza di nebbie mattutine.
    Tutto questo nelle stagioni ordinarie, ma quest'anno, che è stato particolarmente umido, causa abbondanti piogge estive, la situazione è chiaramente peggiorata.

    Nel periodo in cui il vigneto è rimasto incolto c'è stato un notevole sviluppo delle viti con tralci lunghissimi (anche 20m!), e si sono sviluppati enormemente rovi e altre infestanti, di conseguenza, per adesso, sono costretto a lavorare il terreno anche con vangatura e fresatura, altrimenti ricompaiono le infestanti.

    Non ci sono manifestazioni di mal dell'esca in questo vigneto.

    L'inerbimento da queste parti è una pratica sconosciuta!!! Ho pensato di seminare, per l'anno prossimo, del trifoglio alessandrino, cosa ne pensi?

    Per quanto riguarda la rottura dell'acino ritengo che sia dovuta a eccessiva vigoria, ed anche a trattamenti forse non sufficientemente adeguati.

    Spero di essere riuscito a fare un quadro della situazione.

    Ciao Erasmo.

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