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Fitofarmaci e trattamenti su vigneto

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  • pierrpes
    ha risposto
    I grappoli verdi sono conseguenze di malattie,tipo mal dell'esca?
    Con terreno piuttosto umido cosa intendi? Fai inerbimento o lavori l'interfila?
    L'aglianico è soggetto a problemi di muffa e anche peronospora,nelle annate piovose e nelle zone con ristagno idrico.
    La rottura dell'acino è avvenuto per conseguenza di quale problema(acini troppo ricchi d'acqua,oidio,ecc.)?

    Ciao Roberto.

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  • E355
    ha risposto
    Nel vigneto che sto bonificando si è verificato alla fine di agosto la rottura dell'acino, e ho effettuato un trattamento con cuprobenton.
    Adesso ad una settimana dal raccolto almeno l'80% dell'uva presente marciume acido e qualche muffa, ed inoltre alcuni grappoli sono totalmente verdi (e non penso maturino più).
    La forma di allevamento è a semi tendone, il terreno è piuttosto umido e fertile, la qualità è l'aglianico, tipico delle mie parti.
    Cosa posso fare l'anno prossimo per evitare questo problema?

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  • E355
    ha risposto
    X Pierrpes

    Su questi argomenti non ci si dilunga mai abbastanza
    Ti ringrazio per le spiegazioni, sei stato chiaro come sempre.

    Ciao Erasmo.

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  • pierrpes
    ha risposto
    X E355

    Sono soprattutto le piante giovani a morire, per questo si mantiene la vegetazione protetta fino in autunno nei giovani impianti, quelle più vecchie difficilmente muoiono, probabile che la vite produca fitoalessine per contrastare l'attacco del fungo...e poi le gemme pronte o ibernanti germoglieranno per assicurare quell'alimentazione necessaria alla pianta per sopravvivere, anche se la produzione in ogni caso viene compromessa...esiste poi una diversa sensibilità varietale alla peronospora,vi sono varietà poco sensibili e quelle molto sensibili...

    I trattamenti preventivi vengono fatti prima di un'evento ritenuto infettante,quando le previsioni meteo indicano il verificarsi di piogge, se la vegetazione non è coperta dal trattamento precedente
    si interviene con prodotti o di sola copertura(Rame,Mancozeb,Folpet,Metiram), o anche sistemici,o traslaminari ecc.Questi prodotti oltre ad avere una funzione curativa con l'infezione in atto, hanno il vantaggio,se usati in maniera preventiva, di bloccare il fungo prima che questo penetri nelle foglie o anche quando questo fosse riuscito ad entrare ad impedire che dia inizio all'infezione che al termine del periodo di incubazione si manifesta con le macchie d'olio sulle foglie..questo è l'utilizzo migliore dei prodotti cosiddetti endoterapici,perchè in questo modo sono meno esposti a fenomeni di resistenza di ceppi di peronospora...bisogna sempre tenere in considerazione il numero massimo di trattamenti da effettuare,anche considerando vari principi attivi che hanno il medesimo meccanismo d'azione,non superare mai il numero consentito...Altro vantaggio è che fino al successivo evento piovoso non si rischia infezioni,quindi se non piove per 20 giorni,non occorre effettuare trattamenti antiperonosporici in questo lasso di tempo.... se invece il trattamento segue l'evento piovoso prima di tutto non sai se il fungo ha iniziato il suo periodo d'incubazione oppure se non è vi erano le condizioni per iniziarlo,non sai quando le macchie si manifesteranno,quindi sei costretto a tenere la vegetazione coperta anche in caso di mancata infezione... magari quando sei convinto che l'attacco non è avvenuto improvvisamente ti trovi il vigneto pieno di macchie d'olio...magari in concomitanza con eventi piovosi che rende poi difficile il controllo della malattia...e allora fai 2/3 trattamenti ravvicinati con prodotti costosi che però tirati in questa maniera possono andare incontro a possibili defaillance....questo è quello che è successo in quest'annata in varie zone d'Italia e alcuni prodotti hanno mostrato una tenuta non eccezionale,anzi in alcuni casi insoddisfacente...
    Il Fenamidone non è mai usato da solo ma in miscela col Fosetil-Al e anche con l'Iprovalicarb, fa parte del gruppo dei Qol,al massimo è consentito l'uso per non più di 3 trattamenti l'anno conteggiando anche trattamenti con gli altri principi attivi di questo gruppo, puoi usarlo in pre-fioritura non ci sono controindicazioni.
    Le piogge d'inizio estate 18/22 giugno hanno attivato un gran numero d'infezioni peronosporiche, probabile che quest'evento piovoso(se anche da voi si è verificato) sia la causa dell'attacco peronosporico di fine giugno-inizi luglio...per esserci infezione secondaria deve esserci per forza infezione primaria... sono i rami sporangiofori(la muffetta bianca sotto la macchia d'olio) a dare avvio alle infezioni secondarie...
    Mi scuso per la lunghezza del messaggio.
    Ciao Roberto.
    Ultima modifica di pierrpes; 20/09/2010, 21:29.

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  • E355
    ha risposto
    Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggio
    Le macchie d'olio compaiono al termine del periodo di incubazione, sia in caso di infezione primaria, sia in caso di secondaria.
    La differenza sostanziale sta nel fatto che l'infezione primaria ha origine da oospore presenti nel terreno e "fatte schizzare" sulla pianta dalle piogge.
    Le secondarie, invece, traggono origine da spore che "cadono" da macchie d'olio già evase sulla vegetazione.

    Personalmente, credo poco nell'inoculo abbondante dovuto ad anni di abbandono: le prove del consorzio Fitosanitario di Reggio si sono concentrate ultimamente sulla maturazione delle oospore, e questa maturazione ha diversi gradi di sviluppo indipendentemente dalla presenza visibile della malattia nell'annata precedente.
    In soldoni: la peronospora c'è ogni anno (potenzialmente) aldilà di quanta ne hai avuta nell'anno precedente.
    Diverso, invece, il discorso dell'oidio che sverna all'interno delle gemme.
    Ciao!

    Lorenzo
    In effetti sono sopravvissute ben l'80% delle piante, e non mi spiego come mai, nonostante siano rimaste incolte per tutti questi anni!

    Riguardo ai trattamenti preventivi ho notato che si usano alcuni prodotti che contengono anche p.a. endoterapici, quindi mi chiedo se non sia un errore utilizzarli quando non si è in presenza di una possibile infezione?

    Vorrei sapere se l'uso del fenamidone in prefioritura sia corretto, oppure risulti inutile, o addirittura dannoso?

    Nella mia zona all'inizio di luglio si è verificata quest'anno un forte attacco di peronospora sulle foglie senza un'apparente causa, in quanto le temperature avevano superato i 32° e non c'erano state piogge infettanti; è possibile che sia stata una manifestazione di un attacco secondario, anche se in precedenza non si è manifestato nessun tipo d'infezione primaria?

    Ciao Erasmo

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  • pierrpes
    ha risposto
    X E355

    Potenzialmente sei più esposto nel vigneto rimasto incolto per la maggior quantità di oospore presenti,perchè non essendo state combattute hanno moltiplicato la loro presenza. Questo però non significa che devi fare una lotta antiperonosporica diversa dal rimanente vigneto.Le condizioni perchè avvengano l'infezioni sono analoghe in tutti e due(o meglio in tutti) i vigneti,perchè avvengano sono necessarie delle piogge infettanti(i soliti minimi10 mm. di pioggia nell'arco delle 24/48 ore),e quindi la lotta va fatta in funzione dell'andamento stagionale,i prodotti che usi nel tuo vigneto vanno bene anche in questo vigneto. L'unico problema può essere in caso di periodi piovosi molto prolungati di un inoculo potenziale maggiore,però se attui una lotta con criteri preventivi,utilizzando prodotti adeguati alla fase fenologica della vite e alle previsioni meteo, problemi non esistono.Se poi sorgessero problemi si valuterà al momento come intervenire,e quali prodotti usare.
    Ciao Roberto.

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  • LorenzVigna
    ha risposto
    Le macchie d'olio compaiono al termine del periodo di incubazione, sia in caso di infezione primaria, sia in caso di secondaria.
    La differenza sostanziale sta nel fatto che l'infezione primaria ha origine da oospore presenti nel terreno e "fatte schizzare" sulla pianta dalle piogge.
    Le secondarie, invece, traggono origine da spore che "cadono" da macchie d'olio già evase sulla vegetazione.

    Personalmente, credo poco nell'inoculo abbondante dovuto ad anni di abbandono: le prove del consorzio Fitosanitario di Reggio si sono concentrate ultimamente sulla maturazione delle oospore, e questa maturazione ha diversi gradi di sviluppo indipendentemente dalla presenza visibile della malattia nell'annata precedente.
    In soldoni: la peronospora c'è ogni anno (potenzialmente) aldilà di quanta ne hai avuta nell'anno precedente.
    Diverso, invece, il discorso dell'oidio che sverna all'interno delle gemme.
    Ciao!

    Lorenzo

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  • E355
    ha risposto
    Originalmente inviato da pierrpes Visualizza messaggio
    X E355

    Poltiglia bordolese usata alla dose massima può bloccare l'infezione perchè è fitotossica per le cellule fungine(la muffetta biancastra sotto le macchie d'olio) quando viene in contatto con le stesse,portando poi le cellule fungine alla morte. L'efficacia dipende dalla velocità di liberazione dello ione rame,più è rapida più intenso è l'effetto. Il rame ha solamente efficacia di contatto nei confronti della peronospora,quindi è importante l'utilizzo del rame in forma preventiva.
    Ciao Roberto.
    Riguardo ai trattamenti preventivi sono pienamente d'accordo ed anche sull'efficienza dei trattamenti rameici (li uso da 40 anni ). Difatti quest'anno ho fatto trattamenti preventivi ed ho provato i fosfiti (dal fosetyl al kendal). Dell'azione di quest'ultimi ne sono più entusiasta rispetto all'azione del rame, peccato che non ci sia protezione sul grappolo.

    Ho un problema relativo ad un vigneto che sto bonificando che è rimasto incolto per 14 anni. A parte le infestanti il terreno è pieno di oospore e quindi sono alla ricerca di un prodotto che sia in grado di bloccare gli eventuali attacchi di peronospora.

    Vediamo se ho capito bene:
    se sciolgo un kg di solfato di rame ed aggiungo 500 gr di calce in un hl di acqua, ottengo un prodotto aggressivo che sia in grado di bloccare un'infezione manifesta in caso di necessità, giusto?

    E poi mi stavo chiedendo ma le macchie d'olio non compaiono al termine di un'infezione secondaria?

    Ciao Erasmo.

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  • pierrpes
    ha risposto
    X E355

    Il solfato di rame puro 98/99% è la materia prima da cui poi si ottiene la Poltiglia Bordolese
    La Poltiglia Bordolese Si ottiene attraverso la reazione d'idrossido di calcio e solfato di rame,il titolo dipende dalla lavorazione, di solito varia dal 13 al 25% di rame metallo.

    Poltiglia Bordolese acida ha prontezza d'azione, quella alcalina più lenta ma con maggior persistenza.
    Non so se è questo che volevi sapere.
    C'è anche il rame sotto forma di solfato di rame che si forma dalla reazione da ossido di rame e acido solforico questo ha una percentuale di rame metallo del 25,5%


    Il prodotto commerciale iprovalicarb+ossicloruro blocca la sporulazione, dopo la manifestazione delle macchie d'olio, che danno origine alle infezioni secondarie.


    Poltiglia bordolese usata alla dose massima può bloccare l'infezione perchè è fitotossica per le cellule fungine(la muffetta biancastra sotto le macchie d'olio) quando viene in contatto con le stesse,portando poi le cellule fungine alla morte. L'efficacia dipende dalla velocità di liberazione dello ione rame,più è rapida più intenso è l'effetto. Il rame ha solamente efficacia di contatto nei confronti della peronospora,quindi è importante l'utilizzo del rame in forma preventiva.
    Ciao Roberto.

    Lascia un commento:


  • E355
    ha risposto
    Grazie mille sei stato molto chiaro, al contrario io ho formulato male una domanda. Precisamente volevo sapere il solfato di rame puro al 98% quanto rame metallo contiene?
    Riguardo al prodotto commerciale attenendosi alla dose in etichetta è suffiente a bloccare un'infezione dopo che le macchie si siano manifestate?
    Un kg di Poltiglia dispers a hl è sufficiente a bloccare l'infezione manifesta?
    Ti ringrazio ancora una volta per la disponibilità.

    Ciao Erasmo.

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  • pierrpes
    ha risposto
    X E355

    Nella produzione dell'ossicloruro di rame al termine del processo di lavorazione si ottiene un prodotto che è una polvere di ossicloruro tecnico mediamente con 55% di rame metallo,nella miscelazione con altri principi attivi di solito si usa questo ossicloruro tecnico,quindi la quota minima di rame metallo è quella che viene indicata nell'etichetta.
    Il quantitativo di rame metallo è dato:dose di prodotto ettaro *%rame metallo, se dai 7 kg di bordolese al 20% dai una dose di rame metallo di 1.4 kg ettaro.
    Dalle prove effettuate in quest'annata è risultato che in caso di forte pressione della malattia,la Poltiglia Bordolese come anche nell'annata 2008, funziona meglio anche dell'idrossido.

    Quale prodotto migliore... domanda difficile da rispondere... il Dimetomorf è un prodotto citotropico e translaminare come il Cimoxanil quindi in caso di intervento per bloccare la sporulazione funziona molto bene, come funziona bene l'Iprovalicarb che ha un'attività preventiva,curativa ed eradicante per l'azione sistemica del prodotto stesso.Il problema è che utilizzare i prodotti in queste condizioni, li si espone più facilmente al rischio di resistenza da parte di ceppi di peronospora,l'attività preventiva è sempre consigliabile.
    La dose del prodotto commerciale da te indicato è di 3/3.5 kg./ha(quindi 300/350 gr./hl di acqua), a seconda della virulenza della malattia
    Se non ti ho chiarito chiedi pure.


    X Fiat 455


    Anche il Legno Nero ha gli stessi sintomi,se si fa una difesa preventiva, in questo caso, si può eliminare il problema senza interventi antiparassitari obbligatori.



    Ciao Roberto.

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  • Fiat_455
    ha risposto
    Se è Flevescenza Dorata non ci sono trattamenti che funzionano,ormai il danno è fatto....devi estirpare tutte le viti che trovi malate!!
    In questo perio è abbastanza facile da riconoscerla,se i tralci non sono ancora lignificati ma ancora verdi e mollicci ci sono buone probabilità che la sia!!

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  • E355
    ha risposto
    X Pierrpes
    avrei bisogno di alcuni chiarimenti e di un consiglio.
    Dalle mie parti in caso di attacco di peronospora (macchie su foglie) fanno effettuare trattamenti per bloccare l'infezione in atto con un costoso prodotto contenente iprovalicarb al 4,80%.
    Io, invece, sono propenso all'uso del rame. Per cui mi interessa sapere se quando sull'etichetta viene riportata la dicitura "rame metallo gr 35 (sotto forma di ossicloruro)" oppure "rame metallo gr 37,5 (da ossicloruro tetraramico)" se i grammi indicati corrispondono effettivamente al metallo puro.
    Mi sono posto questa domanda perchè l'etichetta di un prodotto specifica "35,6 gr di ossicloruro di rame tecnico (pari a 20,3 gr di rame metallo puro)".

    Altra domanda
    Un kg di solfato di rame al 20% contiene 200 gr di rame metallo? e quindi + la calce in 100 l di acqua dovrebbe avere lo stesso effetto bloccante dell'ossicloruro?

    Tra l'azione del rame metallo, l'iprovalicarb e il dimetomorf puro qual è più efficiente (indipendentemente dai costi) a bloccare un'infezione manifesta?

    Volendo usare invece un prodotto commerciale contenente:
    4,2 gr di iprovalicarb puro
    35,6 gr di ossicloruro di rame
    allo stesso scopo di cui sopra qual è la dose consigliata per hl o ha?

    Ti ringrazio in anticipo per le delucidazioni, i consigli e soprattutto per la disponibilità.

    Erasmo

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  • uvabonarda
    ha risposto
    uniti messaggi

    Taglio l'erba, il danno causato, sono gli acini che diventano secchi, ho messo le foto al numero127

    Originalmente inviato da Cinghiale Visualizza messaggio
    Non vorrei che si trattasse della temibile flavescenza dorata.
    Si e' la FD, ho trattato con il Piretro e le cicaline sono sparite lasciandomi ovviamente le foglie rosse. L'anno prossimo a meta' giugno trattero' ancora con il Piretro che quest'anno ho dato solamente a meta' Agosto perche' non sapevo che fosse FD e che cosa fare.
    Ultima modifica di LorenzVigna; 12/09/2010, 23:12. Motivo: Non si possono inserire due post consecutivi nell'arco delle 24 ore: per aggiunte siete pregati di usare la funzione "Modifica messaggio". Grazie.

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  • Cinghiale
    ha risposto
    Non vorrei che si trattasse della temibile flavescenza dorata.

    Lascia un commento:


  • simotre
    ha risposto
    si, secondo me sarebbe come estirpare un melo perchè ha gli afidi...diserbi o tagli l'erba? che tipo di danno hanno fatto?
    magari quando la vigna ha un po' più di forza ci può convivere

    Lascia un commento:


  • uvabonarda
    ha risposto
    Grazie simotre, ho letto , molto interessante, non parla in effetti di estirpare le piante, io le ho trattate con il piretro e sono sparite, dovro' comunque vedere il prossimo giugno, quando (se ci sono ancora) dovrebbero iniziare a vedersi, e dovro' vedere anche se le piante saranno sane.

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  • simotre
    ha risposto
    ciao uvabonarda
    ma hai intenzione di estirpare le vigne colpite da cicalina?
    io ci penserei bene, non risolvi il problema
    leggiti questo, internet è pieno di notizie http://www.agraria.org/entomologia-a...lina-verde.htm

    secondo me se il tralcio è ancora verde ripartono

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  • uvabonarda
    ha risposto
    uniti messaggi

    Ho tagliato tutti i tralci delle piantine colpite dalla cicalina verde,ancora non le ho estirpate, e hanno iniziato a produrre nuove foglie che pero' sono sanissime, se e' vero che la puntura della cicalina verde blocca la linfa, e' possibile che le foglie nuove non abbiano nulla? Grazie

    Originalmente inviato da guardian72 Visualizza messaggio
    Salve
    secondo voi fino a quando vanno trattate delle barbatelle piantate ad aprile 2010
    io personalmente non ho trattato il primo anno e ho preso sia oidio che peronospora, comunque meglio chiedere agli altri qui sul forum
    Ultima modifica di LorenzVigna; 12/09/2010, 23:10. Motivo: Non si possono inserire due post consecutivi nell'arco delle 24 ore: per aggiunte siete pregati di usare la funzione "Modifica messaggio". Grazie.

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  • guardian72
    ha risposto
    Salve
    secondo voi fino a quando vanno trattate delle barbatelle piantate ad aprile 2010

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  • uvabonarda
    ha risposto
    Ho trattato con un prodotto a base di Piretro, ( ho scritto due righe nel mio blog) e' biologico,sembra funzioni, ho tolto i tralci colpiti e bruciati, e l'ho dato alla sera dopo il tramonto, vedro' nei prossimi giorni, ma per ora foglie rosse non ne vedo piu'. ciao grazie.

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  • fox60
    ha risposto
    Originalmente inviato da pierrpes Visualizza messaggio
    Di solito sono le malattie del legno e i marciumi,le patologie più probabili a seguito di un evento traumatico come la grandine.
    L'Oidio è uno dei pochi funghi che non penetra nella pianta e quindi le ferite non incidono sulla virulenza del fungo.
    Quando hai potato sei ripartito dal tronco per ricostruire la pianta o hai solo tolto i rami più danneggiati?

    X FOX60

    Molti prodotti soprattutto antiparassitari di origine naturale, BT,Piretrine ecc.,se l'acqua è alcalina perdono subito d'efficacia(subiscono una idrolisi),quindi si usa acidificare l'acqua
    con l'aggiunta di acido citrico(di solito 5gr/hl sono sufficienti),o anche di aceto(un bicchiere ogni hl),per arrivare ad un valore del ph dell'acqua compreso tra 6/6.5, usi poi le cartine al tornasole per verificare il raggiungimento del valore cercato.

    Ciao Roberto.

    grazie Roberto ,non si finisce mai di imparare.

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  • satao
    ha risposto
    Ho eliminato solo i tralci più danneggiati.
    L'allevamento è a guyot, quindi al secondo anno il rinnovo è totale, almeno credo, dimmi se sbaglio.
    Ciao Lorenzo

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  • pierrpes
    ha risposto
    Originalmente inviato da satao Visualizza messaggio
    Due anni fà al secondo anno delle piante(impianto recente) sono state rovinate al punto che lo scorso anno sia diventato transitorio per il recupero delle piantine (produzione vicino allo zero) e quindi di farle entrare in produzione, pensavo che con delle ferite così importanti nei tralci lo scorso anno fossero più vulnerabili all'attacco di oidio.
    Un grazie sincero di tutto, comunque quando avrò ancora bisogno di te se mi permetti ti cercherò.
    Di solito sono le malattie del legno e i marciumi,le patologie più probabili a seguito di un evento traumatico come la grandine.
    L'Oidio è uno dei pochi funghi che non penetra nella pianta e quindi le ferite non incidono sulla virulenza del fungo.
    Quando hai potato sei ripartito dal tronco per ricostruire la pianta o hai solo tolto i rami più danneggiati?

    X FOX60

    Molti prodotti soprattutto antiparassitari di origine naturale, BT,Piretrine ecc.,se l'acqua è alcalina perdono subito d'efficacia(subiscono una idrolisi),quindi si usa acidificare l'acqua
    con l'aggiunta di acido citrico(di solito 5gr/hl sono sufficienti),o anche di aceto(un bicchiere ogni hl),per arrivare ad un valore del ph dell'acqua compreso tra 6/6.5, usi poi le cartine al tornasole per verificare il raggiungimento del valore cercato.

    Ciao Roberto.
    Ultima modifica di pierrpes; 21/08/2010, 22:49.

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  • fox60
    ha risposto
    ho sentito altre volte il fatto di dover acidificare l'acqua,ma esattamente in che cosa consiste e come si fà?
    un saluto a tutto il forum.

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  • E355
    ha risposto
    Originalmente inviato da pierrpes Visualizza messaggio
    quote=satao;523883] X E355

    Sicuramente nel Kendal c'è il Glutanione, nel Kendal TE che è autorizzato nel biologico, c'è il rame sotto forma di ossicloruro,nel Kendal Cops, i polimeri delle glucosammine che attivano i meccanismi di difesa della pianta.
    Ciao Roberto.
    Grazie per la delucidazione. Quindi ho acquistato il prodotto giusto.
    Ciao Erasmo.

    Lascia un commento:


  • satao
    ha risposto
    Due anni fà al secondo anno delle piante(impianto recente) sono state rovinate al punto che lo scorso anno sia diventato transitorio per il recupero delle piantine (produzione vicino allo zero) e quindi di farle entrare in produzione, pensavo che con delle ferite così importanti nei tralci lo scorso anno fossero più vulnerabili all'attacco di oidio.
    Un grazie sincero di tutto, comunque quando avrò ancora bisogno di te se mi permetti ti cercherò.

    Lascia un commento:


  • pierrpes
    ha risposto
    Originalmente inviato da satao Visualizza messaggio
    Scusa il ritardo pierpies, due anni fà c'è stata una grandinata dove oltre la defogliazione quasi completa i rami hanno subito delle profonde ferite, probabilmente con lo zolfo bagnabile sono riuscito a mantenerlo fermo, fino ad ora, complice una frattura al piede ho ritardato gli interventi, ora ho provato il topas pensi che sia troppo tardi o riesco in qualche modo a salvare almeno la parte non ancora infetta?
    Grazie Lorenzo
    Ormai dovresti essere ad invaiatura completata,quindi l'Oidio per gli acini non colpiti dalla malattia non è più un problema.
    Il periodo del trattamento con un sistemico come il Topas,va dalla fioritura alla chiusura del grappolo,con l'avvertenza di non usare più di 3 volte nel corso della stagione prodotti con lo stesso meccanismo d'azione (in questo caso IBS),per evitare l'insorgenza di ceppi di Oidio resistenti a questi principi attivi.Dopo la chiusura grappolo fino all'invaiatura si interviene con lo zolfo, bagnabile o in polvere.
    Se sei dentro i 3 trattamenti previsti,l'intervento col Topas consideralo come un trattamento fatto per contenere le fonti d'inoculo per la prossima stagione.
    Non mi è chiaro quello che dicevi della grandine di 2 anni fa,che rapporto c'è con l'Oidio di adesso?

    X E355

    Sicuramente nel Kendal c'è il Glutatione, nel Kendal TE che è autorizzato nel biologico, c'è il rame sotto forma di ossicloruro,nel Kendal Cops, i polimeri delle glucosammine che attivano i meccanismi di difesa della pianta.
    Ciao Roberto.
    Ultima modifica di Potionkhinson; 21/08/2010, 21:38. Motivo: sistemata la citazione.

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  • satao
    ha risposto
    Scusa il ritardo pierpies, due anni fà c'è stata una grandinata dove oltre la defogliazione quasi completa i rami hanno subito delle profonde ferite, probabilmente con lo zolfo bagnabile sono riuscito a mantenerlo fermo, fino ad ora, complice una frattura al piede ho ritardato gli interventi, ora ho provato il topas pensi che sia troppo tardi o riesco in qualche modo a salvare almeno la parte non ancora infetta?
    Grazie Lorenzo

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  • E355
    ha risposto
    Oggi ho acquistato il Kendal ma leggendo l'etichetta ho notato che nella composizione non viene riportato il glutatione, quindi mi sono chiesto se lo contiene comunque anche se non riportato in etichetta, oppure ho sbagliato acquisto dato che esistono 3 tipi di Kendal.
    Ciao Erasmo.

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